La mattina del 24 gennaio 2014 Elena Ceste sparì dalla propria abitazione; ma si pensò ad un allontanamento volontario, dovuto ad una crisi psicotica (a cui talvolta andava soggetta).
Ed infatti lo psichiatra Elvezio Pirfo, che la curava, segnalò che la Ceste aveva avuto una crisi psicotica anche nei mesi precedenti la scomparsa.
***
Dopo nove mesi, il suo cadavere venne ritrovato in un canale di scolo nei pressi del Rio Mersa, a pochi passi dalla sua abitazione, dove viveva col marito Michele Buoninconti; il quale venne subito iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
***
In seguito l'autopsia indagò le cause della morte della donna, riconducendole ad "asfissia"; senza però specificare se Elena fosse morta per "strozzamento" o "strangolamento"; vennero però escluse le ipotesi di avvelenamento e annegamento, oltre che le morti per colpo di arma da fuoco e da taglio.
***
Di conseguenza Michele Buoninconti venne condannato a trenta anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
***
Al riguardo, almeno a quanto mi risulta:
- se si è verificato uno "strozzamento", in sede autoptica se ne rilevano "sempre" le tracce, costituite dalle "impronte di strozzamento" della dita dell'aggressore, sul collo della vittima;
- se si è verificato uno "strangolamento", in sede autoptica se ne rilevano "sempre" le tracce, costituite dalle dall'impronta del laccio o della corda usati dall'aggressore, sul collo della vittima.
***
Pertanto, se è vero che l'autopsia non ha rivelato segni del genere, mi sembrerebbe logico desumerne che le cause dell'"asfissia" possano essere state di altro genere.
***
Ed infatti, sebbene io non sia un medico, mi risulta quanto segue:
a)
In alcuni casi di psicosi, l'"asfissia" può anche derivare da una prolungata "dispnea" di natura psicogena; la quale, spesso insorge in particolari situazioni di stress psicofisico più o meno temporanee.
b)
L'impedimento alla meccanica respiratoria può derivare anche dal restringimento delle vie aeree dovuto a forti crisi asmatiche o a reazioni allergiche acute (anafilassi), con spasmo ed edema della glottide.
c)
Infine, l'asfissia può risultare dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; il che può essere l'effetto di una miscela "ipossica" di gas respirabile mentre si è immersi in acque poco profonde dove la pressione parziale dell'ossigeno è troppo bassa (come nel canale di scolo dove è stata rinvenuta Elena Ceste).
***
Comunque, in ogni caso, dal momento che dall'autopsia è risultato che Elena non è morta nè per "strozzamento" nè per "strangolamento", e che vennero escluse anche le ipotesi di avvelenamento e si annegamento, oltre che le morti per colpo di arma da fuoco e da taglio, non riesco a capire in base a quali elementi Michele Buoninconti sia stato condannato.
***
Ed infatti, per stabilire che si è trattato di un omicidio, oltre al "movente" e all'"occasione", è anche necessario accertare anche quale sia stato il "mezzo" per uccidere la vittima; per cui, se non si è riuscito a dimostrare con quale mezzo il marito l'abbia uccisa, poichè l'asfissia può avere anche delle cause naturali, è veramente strano che Michele Buoninconti sia stato condannato.
***
Tuttavia le uniche informazioni su cui mi sono potuto basare, sono solo semplici notizie di stampa, perchè su INTERNET non ho trovato altro; quindi, senza poter leggere nè il contenuto dell'autopsia nè le motivazioni della sentenza di condanna, le mie restano delle pure e semplici "illazioni".
Per cui, se qualcuno di voi avesse trovato il testo originale dell'una e/o dell'altra, mi farebbe cosa grata fornendomene il LINK; nel qual caso il mio giudizio potrebbe mutare più o meno radicalmente.
Grazie! :)
Citazione di: Eutidemo il 13 Giugno 2023, 05:50:54 AMl'autopsia indagò le cause della morte della donna, riconducendole ad "asfissia"; senza però specificare se Elena fosse morta per "strozzamento" o "strangolamento"
Opportunamente ricordavi che il corpo fu ritrovato dopo nove mesi.
E, durante questo lungo tempo, il povero corpo si trovava all'aperto, in una sterpaglia umida, in cui aveva subìto dalle severità climatiche del pieno inverno a quelle opposte della piena estate. Oltre ad aver subìto le più che verosimili aggressioni di animali e insetti di ogni sorta.
Non sono medico, ma stento assai ad ipotizzare che...oltre allo scheletro...le altre parti del povero corpo (dalla cute agli organi interni) potessero offrire elementi davvero indicativi, dopo così tanto tempo.
In ogni caso
l'asfissìa può derivare anche dal soffocamento che non lascia alcuna traccia visibile (tipo quello col cuscino, per intenderci).
Mi scuso del non poter fornire neanch'io le indicazioni sui due documenti che ti interessano, ma desideravo segnalare questi aspetti, che non mi sembrano ininfluenti.
Inoltre, giusto per il piacere di ragionare : sto andando soltanto a memoria e posso sbagliare, ma da tutti i "Chi l'ha visto?" sul tema io non ricordo il quadro di una Elena Ceste <psicotica> , e mi guardo sempre attentamente da <sintesi giornalistiche> che possono essere del tutto fuorvianti per...<candida> sommarietà.
Nello specifico : proprio certo che avesse diagnosi di psicotica, o è una sintesi impropria di qualche giornalista?
Quel che ricordo è che, seguendo i <Chi l'ha visto?>, non ho memoria di una qualche diagnosi così importante, mentre da donna mi chiesi quale e quanta potesse essere l'esasperazione nevrotica (indotta) di una giovane donna che...era una bella ragazza diplomata e che aveva lavorato da impiegata in città, e che poi...sicuramente seguendo un sogno d'ammmmore...si era di fatto ritrovata ad accudire quattro bambini (+ marito e casa), in campagna vissuta da veri Campagnoli (detto con immenso rispetto, perchè ci vuole una forza superiore che a fare gli intellettuali o anche solo gli impiegati), con tanto di marito che si aspetta che raccogli l'acqua piovana per risparmiare quella corrente e che somministri quotidianamente i vari pastoni a galline e oche, e che è persino lui che ti taglia i capelli o te li tinge, così non vai neanche dal parrucchiere ogni tanto e <si risparmia>...
Come dire che: il fatto che potesse essere esasperata lo darei anche per certo (io lo sarei stata peggio), ma...di qui a <psicotica> ce ne corre!
E poi...psicotica così grave da fuggire da casa
nuda e scalza...a gennaio, in quel di Asti, laddove da ogni bollore insano basta la temperatura esterna a "svegliarti"?
::)
Perdona la lunga digressione, ma...mi ha sempre fatto una gran pena anche il Buoninconti, a causa di parallele esasperazioni che possono essere state devastanti.
Mi colpì molto il fatto che quella casa-masseria l'avesse costruita lui
con le proprie mani e che avesse intestato tutto a lei (evidentemente nel fervido sogno di un <per sempre> e nella prudenziale prospettiva che lui, lavorando, avrebbe sempre potuto vedersi contestare responsabilità a molti zeri, mentre la moglie, essendo casalinga, rappresentava la cassaforte sicura di famiglia). Di una famiglia che doveva essere PER SEMPRE.
Poi lei, nella sua esasperazione più che comprensibile, ha cominciato a cercare di evadere e riprendere i contatti col suo mondo di prima; lo fece anche con tutta l'ingenuità di chi era stata rapita da un super-impegnativo progetto d'ammmmore; e ...mi riesce di comprendere che questo embrionale e puerile istinto di fuga manifestato da lei...abbia suonato a lui come una devastazione insopportabile del mondo in cui lui aveva creduto e continuava a credere.
Alle precisazioni di Claudia c'é da aggiungere che uno degli elementi determinanti di prova nei confronti del marito é stato il comportamento del marito, indirizzato a costruire prove artificiose della "patologicita" della moglie, e la situazione assurda dei presunti abiti di cui Elena si sarebbe liberata, che invece non erano mai stati indossati da lei dopo l'ultimo lavaggio.
Estremamente facile la ricostruzione logica per la quale l'assassino avrebbe tolto i vestiti alla sua vittima, per eliminare eventuali prove del contatto con la vittima, e poi avrebbe inscenato la storia dei vestiti per giustificare l'eventuale ritrovamento del corpo nudo.
Ciao Claudia K. e Anthony. :)
In primo luogo un ringraziamento per le interessanti considerazioni e le utili notizie fornite nei vostri interventi.
***
Al fatto che che dopo nove mesi l'autopsia non poteva che risultare molto difficile, ci avevo pensato anch'io; però, se dopo nove mesi sono riusciti a determinare che la morte era stata provocata da "asfissia", sarebbero dovuti anche essere in grado di stabilire se la donna era stata "strozzata" o "strangolata".
Altrimenti sarebbe come determinare che la morte è stata provocata da "un colpo di pistola" o di "coltello", senza trovare traccia della relativa "ferita".
***
Tuttavia Claudia K., come al solito molto acuta, osserva che, se fosse stata uccisa per "soffocamento", ad esempio con un cuscino, sarebbe comunque stato impossibile trovarne le tracce "fisiche"; anche soltanto il giorno dopo.
Il che è verissimo!
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Resta però il fatto che, in assenza di segni di "strozzamento" o "strangolamento", i quali avrebbero senz'altro "provato" che Elena era stata "uccisa", le cause dell'"asfissia" restano comunque "sconosciute".
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Ed infatti:
a)
E' senz'altro "possibile" che il marito l'abbia soffocata con un cuscino, come molto giustamente osserva Claudia K.; però, come ben noto:"Ab esse ad valet, sed a posse ad esse non valet consequentia!".
b)
Ed infatti è anche "possibile" che l'"asfissia"di Elena sia stata provocata da una prolungata "dispnea" di natura psicogena; la quale, spesso insorge in particolari situazioni di stress psicofisico più o meno temporanee, soprattutto in soggetto "psicotici" (quale era la donna, secondo la diagnosi del suo stesso psichiatra).
b)
Inoltre è anche "possibile" che l''impedimento alla meccanica respiratoria di Elena, sia derivato dal restringimento delle vie aeree dovuto ad una forte crisi asmatica o ad una reazione allergica acuta (anafilassi), con spasmo ed edema della glottide.
c)
Infine, è anche "possibile" che l'asfissia di Elena sia stata provocata dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; il che può essere l'effetto di una miscela "ipossica" di gas respirabile mentre si è immersi in acque poco profonde dove la pressione parziale dell'ossigeno è troppo bassa (come nel canale di scolo dove è stata rinvenuta Elena Ceste).
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Per cui, in base al principio del "ragionevole dubbio" di cui all'art.533 CPP, in assenza di ulteriori indizi davvero "determinanti", secondo me Michele Buoninconti, forse, doveva essere assolto.
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Quanto alla "diagnosi di psicotica", almeno se non se lo sono inventato i giornalisti, l'aveva fatta il suo stesso psichiatra Elvezio Pirfo, che l'aveva in cura; il quale riferì che la Ceste aveva avuto una grave "crisi psicotica" anche nei mesi precedenti la scomparsa.
***
Al riguardo si tenga presente che una "crisi psicotica" è un fenomeno molto più grave di una "crisi di panico" o di un "collasso nevrotico" o "depressivo".
Ed invero, a mio parere, il caso di Elena Ceste, potrebbe essere molto simile, anche sotto il profilo "eziologico" (fuga in un luogo nascosto, solitamente acqueo) allo "Strano caso di Elisa Lam!", da me trattato in questa sede: ritrovata "nuda", e sicuramente spogliatasi da sola, in una cisterna d'acqua.
https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/lo-strano-caso-di-elisa-lam!/msg53472/#msg53472
***
Quanto all'ulteriore sensatissima osservazione di Claudia K: "...era una psicotica così grave da fuggire da casa nuda e scalza...a gennaio, in quel di Asti, laddove da ogni bollore insano basta la temperatura esterna a "svegliarti"?", osservo quanto segue:
a)
In gravi casi di psicosi una cosa del genere, ed anche di peggio, può senz'altro accadere (vedi Elisa Lam).
b)
Quello che, invece, è molto difficile che accada, è che l'assassino sia così stupido, dopo aver soffocato la moglie nuda nel suo letto (o nella vasca da bagno):
- da andare a nasconderne il corpo in un canale di scolo vicino casa;
- senza prima averla rivestita adeguatamente.
***
Sono peraltro degne di considerazione anche le sensatissime considerazioni di Anthony, riguardo alla: "...situazione assurda dei presunti abiti di cui Elena si sarebbe liberata, che invece non erano mai stati indossati da lei dopo l'ultimo lavaggio; per cui estremamente facile la ricostruzione logica per la quale l'assassino avrebbe tolto i vestiti alla sua vittima, per eliminare eventuali prove del contatto con la vittima, e poi avrebbe inscenato la storia dei vestiti per giustificare l'eventuale ritrovamento del corpo nudo."
***
Al riguardo:
a)
Circa il fatto che i presunti abiti, di cui Elena si sarebbe liberata, "non erano mai stati indossati da lei dopo l'ultimo lavaggio", era una notizia che ignoravo completamente; e, se la cosa è stata dimostrata scientificamente in modo inconfutabile, secondo me, se non addirittura una vera e propria "prova", costituisce senz'altro un "indizio gravissimo" a carico del marito.
b)
Tuttavia, se qualcuno indossa dei vestiti appena lavati, e, poi, poco dopo, se li toglie, mi sembra davvero molto difficile poter dimostrare "scientificamente" che non sono mai stati indossati; soprattutto col freddo che c'era d'inverno ad Asti, che avrebbe impedito qualsiasi "sudamina".
c)
Per poter dimostrare scientificamente una cosa del genere, secondo me, doveva essere eseguita non solo una "perizia" sugli indumenti della vittima, ma anche un cosiddetto "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, per almeno due o tre volte, occorreva far indossare dei vestiti appena lavati a due o tre agenti del RIS, e poi farglieli togliere dopo un certo lasso di tempo, al fine di verificare se c'era stato o meno il rilascio del loro DNA, o, comunque, per riconoscere, in altro modo, se erano stati indossati o meno (pieghe ecc.).
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Ma non potendo visionare il fascicolo del processo, purtroppo, non siamo in grado di saperlo.
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Un saluto ad entrambi, ed un ringraziamento per le interessanti considerazioni e le utili notizie fornite nei vostri sempre graditi interventi! :)
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Mi sono appena imbattuta in quest'articolo molto recente https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-giudiziaria/psicosi-denudamento-e-marito-elena-ceste-non-fu-uccisa-2108347.html che linko soprattutto perchè è una dimostrazione "di scuola" di come sia facilissimo costruire, a livello giornalistico, mille "verità alternative" soltanto enfatizzando e/o minimizzando ad libitum i vari frammenti (peraltro più o meno provati) dell'immagine globale che si desidera ricostruire.
Implicito e sotttinteso che il tutto sia sempre supportatissimo dall'interesse delle varie testate a fare scoop, e dalla velleità di questo o quello "esperto" a conquistare il proprio quarto d'ora di notorietà.
E' interessantissimo seguire in quest'articolo come, passo dopo passo, si abbia la pretesa di ribaltare ogni signolo punto che ha condotta alla condonna del Buoninconti, e di farlo con una leggiadrìa conturbante.
Intanto : nessuna asfissìa. La povera Elena sarebbe morta per ...assideramento...
Poi, a suffragio :
- lei ha avuto una gravissima crisi psicotica! A quanto pare, però, lo Psichiatra Pirfo NON era lo Psichiatra che aveva in cura Elena (che a quanto pare si rivolgeva al Medico di base) bensì un CT (non ho capito se d'ufficio o di parte); il quale, a propria volta: " eseguì l'autopsia psicologica sul cadavere della Ceste, dedusse che la 36enne, nei mesi antecedenti alla scomparsa, aveva verosimilmente avuto una crisi psicotica."
" Nei mesi che precedettero il suo allontanamento da casa, la Ceste manifestò un profondo disagio emotivo e pensieri ossessivi specifici con neppur troppo sfumate idee di riferimento, lo si evince dalle testimonianze di parenti e conoscenti ".
Poi continui a leggere e vedi che le "testimonianze" , in riferimento ad una famiglia così riservata e presa dai propri tanti e gravosi impegni quotidiani, si restringono pressochè unicamente a quelle dei familiari, ai quali pare che la stessa Elena avesse detto di essere piena di pensieri e confusioni...cosa che mi sembra piuttosto normale in una donna che era da tanto tempo esasperata da una vita coniugale che...avrebbe esasperato qualunque 36enne del terzo millennio, e da cui già da tempo cercava in realtà di "fuggire"...con Facebook...
- in parallelo si NEGA che quel matrimonio fosse in crisi, benchè le PROVE di ciò siano ovunque, a cominciare da quelle ingenue fughe su FB, peraltro anche tradottesi provatamente in incontri altrettanto ingenui, come quello fugace con l'ex compagno di scuola nel parcheggio di un centro commerciale.
Mi è venuta in mente un'altra ipotesi!
E' molto "strano", per non dire quasi "incredibile", che, in nove mesi di ricerche nella zona, la polizia non sia riuscita a trovare il corpo di Elena Cesti; la quale non era stata affatto seppellita (come sarebbe stato logico in caso di omicidio), bensì giaceva scopertamente a fior d'acqua nella bassissime acque di un canale di scolo scoperto, vicinissimo a casa sua.
***
Allora mi è venuto in mente che le acque reflue affluiscono nei canali scoperti di scolo, attraverso degli appositi condotti; e, facendo una ricerca su INTERNET, ho trovato appunto il condotto tubolare da cui proveniva il canale di scolo in cui, nove mesi dopo, fu scoperto il cadavere di Elena.
***
Per cui, se, analogamente a quanto accadde ad Elisa Lam, Elena Ceste fuggì da casa sua in preda ad una "crisi psicotica di persecuzione", non sarebbe stato affatto strano che, nella sua follia, toltisi in vestiti per non bagnarseli, si sia inoltrata nel condotto del canale di scolo; e lo abbia fatto sempre più profondamente, per trovare un "nascondiglio" il più sicuro possibile dai suoi immaginari persecutori, fino a morire di "ipossia" (e, probabilmente, anche di "ipotermia").
***
Nessun assassino avrebbe potuto trascinarla là dentro, viste le ridottissime dimensione del condotto; nè a nessuno è venuto in mente di inoltrarcisi carponi per cercarne il corpo.
***
Per parecchi mesi, quindi, Elena è rimasta in quel "condotto" (mai esplorato dalla polizia); fino a quando, disfacendosi e alleggerendosi il suo corpo a causa della putrefazione, i suoi miseri resti sono lentamente scivolati a valle, finendo più avanti nel canale di scolo scoperto.
***
Purtroppo, però, visto il continuo "dilavaggio" dovuto allo scorrimento delle acque reflue, ormai più nessun indizio della permanenza di Elena nel tubo è più rilevabile; a cominciare da quello che sarebbe il più rilevante, cioè il suo DNA.
Tuttavia, almeno sotto il profilo logico, mi sembra un'ipotesi molto plausibile, perchè altrimenti non si spiega in alcun modo come mai, in nove mesi, nessuno sia riuscito a trovare il corpo che era così vicino alla sua abitazione!
***
Fermo restando che, senza poter leggere nè il contenuto dell'autopsia nè le motivazioni della sentenza di condanna, le mie restano delle pure e semplici "illazioni".
***
Ciao Claudia K. :)
Io avevo letto che lo psichiatra Pirfo era lo psichiatra che aveva in cura Elena; ma si trattava solo di una notizia di stampa, per cui può essere benissimo una balla.
Di questo non ne ho idea!
***
Tuttavia escludo nel modo più categorico che tale psichiatra posa aver eseguito: " ...l'autopsia psicologica sul cadavere della Ceste, deducendone che la 36enne, nei mesi antecedenti alla scomparsa, avesse verosimilmente avuto una crisi psicotica."
***
Ed infatti:
a)
L"'autopsia psicologica sul cadavere" di un defunto, è una pratica medica assolutamente inesistente.
b)
Semplicemente dal suo "cadavere", quindi, era assolutamente impossibile dedurre che la 36enne, nei mesi antecedenti alla scomparsa, aveva avuto una crisi psicotica.
c)
Qualsiasi psichiatra che avesse tratto una deduzione del genere sarebbe subito stato "radiato" immediatamente dall'Albo.
***
Per cui, lo psichiatra Elvezio Pirfo, già direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Asl To2:
- o ha effettivamente emesso una diagnosi di "psicosi" dopo aver visitato Elena Cesti "quando era ancora viva", che è un fenomeno molto più grave di una "crisi di panico" o di un "collasso nevrotico" o "depressivo";
- oppure è un'invenzione giornalistica che abbia effettuato tale diagnosi di "psicosi" dopo che Elena Cesti era morta, perchè non sarebbe stato possibile.
Salvo, ovviamente, che Pirfo abbia emesso un parere "a posteriori" sulla base di quanto notorio e/o riferito da testimoni attendibili.
***
Ed invero, nell'Ordinanza del giudice Marson, a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che "lei stessa" aveva confidato a parenti ed amici, si legge: "Lo scompenso qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come di tipo <<psicotico proiettivo delirante>> veniva notato da <<tutti>> i suoi interlocutori; in quanto si era presentata come una crisi psicotica con <<proiezioni e diffusi spunti deliranti...>>".
La parola "delirante" è molto significativa!
***
Peraltro, come pure nel caso di Elisa Lam, il "denudamento" che Elena presumibilmente mise in atto e che precedette la sua fuga da casa rientra tipicamente tra le anomalie del comportamento che possono manifestarsi nei soggetti psicotici (DSM 5); ed infatti esistono migliaia di foto e di video di soggetti psicotici che camminano per strada completamente nudi.
Una crisi psicotica non ha né orari, né stagioni e il distacco dalla realtà impedisce a chi ne è affetto di percepire il dolore, il freddo o il caldo.
***
Un saluto! :)
***
Citazione di: Eutidemo il 14 Giugno 2023, 12:49:56 PML"'autopsia psicologica sul cadavere" di un defunto, è una pratica medica assolutamente inesistente.
Convengo
totalmemente su questo concetto, ma...appunto...è l'ennesima prova di quanto possa essere maccheronico/fuorviante la "sintesi" di alcuni mezzi d'informazione ! (E altre volte anche la "illuminazione" di alcuni sedicenti "esperti".) ;)
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Quanto alle ragioni per cui quel corpo non emerse prima, quel che ricordo nitidamente da <Chi l'ha visto?> (e Sciarelli e la sua Redazione non sono nè avventurieri e nè principianti) è che Michele, oltretutto professionalmente titolatissimo in quanto Vigile del Fuoco, partecipò molto attivamente alle squadre di ricerca in zona...MA...l'area del Rio Mersa...la ispezionava sempre LUI (ovviamente sostenendo che non ci fosse nulla)...
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E quanto al quadro "psicotico"...oltre che non potersi certamente desumere "dal cadavere", tutti sappiamo che una diagnosi psichiatrica è complessa sempre, anche per lo Psichiatra che conosca il paziente da sedute e sedute. Non vedo proprio come si possa diagnosticare questo quadro ad una defunta, basandosi esclusivamente sulle parole del marito (che potrebbe aver avuto tutto l'interesse a farla passare per delirante) e dei poveri genitori e sorelal, a cui aveva detto solo "oddio sono confusa e piena di pensieri", come penso sarebbe accaduto a qualunque donna astretta a quella vita (consentimi) piuttosto estrema.
La storia dei complessi di persecuzione di Elena, se non erro, l'ha dichiarata solo Michele.
Per il resto quali sarebbero gli elementi che fanno SERIAMENTE pensare ad una psicotica?
Una brava ragazza che era scivolata in un quotidiano da tregenda, ma che era ancora capace di scambiare due parole con la vicina per i consigli sull'uncinetto e di andare a messa a tutte le funzioni, con la sua famiglia al completo!
E che era talmente semplice da aver considerato "tradimento" , con chissà quanti sensi di colpa, qualche ingenua escursione su FB e l'incontro <clandestino> al parcheggio del centro commerciale...di cui tutto dimostra che anche quell'ex compagno di scuola...se era partito con l'idea di un'avventuretta da FB...aveva onorevolmente rinunciato ad ogni approfittamento verso una ragazza così semplice e ingenua.
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Da ultimo: non è mai di troppo il buon Occam con suo rasoio.
Cosa certissima è che la povera Elena fosse arrivata ad apici esasperanti di infelicità e di ricerca di "altro e oltre" (ricerca ingenua e maldestra, ma sempre ricerca).
E altra cosa certissima è che la povera Elena avesse quattro figli bambini con Michele, e...anche la titolarità piena di quanto Michele aveva sin lì costruito nella vita.
E ultima certezza certa è che Michele fosse in famiglia il classico Furio dei verdoniani <Magda e Furio>, con tanto di impareggiabile primato nel "controllo e comando" delal sua famiglia.
Per cui, se si vogliono valorizzare i fattori "psico"...a me verrebbe da dire che quelli di Michele sono talmente corposi da poterli leggere si in ottica di delitto d'impeto e sia in ottica di delitto premeditato.
Il delitto d'impeto se ha prevalso il senso di cieco rancore da gelosia verso la donna a cui riteneva di aver dato tutto e da cui si sentiva tradito.
E il delitto premeditato se ha prevalso il "ragionamento" secondo cui : se questa va avanti per la sua strada io perdo figli e casa e scettro del comando!
Ciao Claudia K. :)
Sono perfettamente d'accordo con te su quanto possa essere maccheronica/fuorviante la "sintesi" di alcuni mezzi d'informazione; e, in alcuni casi anche l'"illuminazione" di alcuni sedicenti "esperti".
Per questo io avevo premesso che, poichè le uniche informazioni su cui mi sono potuto basare, sono solo semplici notizie di stampa, visto che su INTERNET non ho trovato altro, nè ho avuto modo di leggere il contenuto dell'autopsia nè le motivazioni della sentenza di condanna, le mie restano delle pure e semplici "illazioni".
***
Quanto al fatto che l'area del Rio Mersa, per nove mesi, la ispezionò soltanto colui che era indagato per l'omicidio (ovviamente sostenendo che non c'era nulla), sinceramente stento a credere che la notizia possa essere veritiera.
Ed infatti, se fosse vera:
a)
Tutta la squadra inquirente, PM compreso, sarebbero stati subito licenziati in blocco, e senza nemmeno il diritto alla pensione.
b)
Michele Buoninconti, così facendo, si sarebbe "autocondannato" da solo, senza più nessuna possibile scusa, non appena fosse stato ritrovato il cadavere.
***
Almeno stando a quanto ho letto, la storia dei complessi di persecuzione di Elena non l'ha affatto riferita soltanto Michele, ma anche altri molto più attendibili testimoni; i quali hanno parlato non di semplici manifestazioni depressive o nevrotiche di Elena, ma di vere e proprie reazioni di carattere "delirante" (cioè, "comportamenti da matta").
Però, come già ho ripetuto varie volte, bisognerebbe leggere gli atti originali del processo.
***
Infine, se è vero, come dici tu, che Michele era in famiglia il classico "Furio" del famoso film "Bianco, Rosso e Verdone", secondo me la cosa strana è che Elena abbia atteso tanto a suicidarsi; ma, in tal caso, non si sarebbe affatto suicidata in quanto preda di una "crisi psicotica", bensì "nel pieno possesso delle sue facoltà mentali".
Ed infatti, essendo sposato ad un tipo come Furio (in versione femminile), mi sarei senz'altro suicidato anch'io!
***
Un saluto! :)
***
Citazione di: Eutidemo il 15 Giugno 2023, 12:52:01 PMQuanto al fatto che l'area del Rio Mersa, per nove mesi, la ispezionò soltanto colui che era indagato per l'omicidio (ovviamente sostenendo che non c'era nulla), sinceramente stento a credere che la notizia possa essere veritiera.
Ed infatti, se fosse vera:
a)
Tutta la squadra inquirente, PM compreso, sarebbero stati subito licenziati in blocco, e senza nemmeno il diritto alla pensione.
b)
Michele Buoninconti, così facendo, si sarebbe "autocondannato" da solo, senza più nessuna possibile scusa, non appena fosse stato ritrovato il cadavere.
No Eutidemo, non ho detto che l'abbia ispezionata soltanto lui. :)
L'area prossima alla residenza della scomparsa fu battuta dalle classiche squadre di professionisti e volontari che vengono allertate fin quando c'è a speranza di trovare la persona scomparsa ancora in vita, e magari vittima di un qualunque infortunio (mi rimetto a Sciarelli e alla sua Redazione, perchè io non c'ero di sicuro).
Quel che ho detto (ripetendo risultanze della Redazione di Chi l'ha visto?) è che a queste squadre, almeno nei primi tempi immediatamente successivi alla scomparsa, partecipò anche Michele, e con doppio "titolo", ossia: quello di essere la parte lesa di questa scomparsa + quello di essere un Vigile del Fuoco.
E nell'ambito di questo lavoro di squadra...lui (guarda caso) scelse sempre di occuparsi dell'area specifica del Rio Mersa, riferendo sempre che non ci fosse nessuna traccia di sua moglie.
Citazione di: Eutidemo il 15 Giugno 2023, 12:52:01 PMAlmeno stando a quanto ho letto, la storia dei complessi di persecuzione di Elena non l'ha affatto riferita soltanto Michele, ma anche altri molto più attendibili testimoni; i quali hanno parlato non di semplici manifestazioni depressive o nevrotiche di Elena, ma di vere e proprie reazioni di carattere "delirante" (cioè, "comportamenti da matta").
Però, come già ho ripetuto varie volte, bisognerebbe leggere gli atti originali del processo.
Non potendo che concordare con la tua conclusione che ho messo in neretto, quegli atti non sono neanche nella mia disponibilità.
Posso solo riferire, avendo al tempo seguito la vicenda su RaiTre con discreta attenzione, che di testimonianze di episodi da <dissociata-delirante> non ho la nemchè minima memoria, se non da parte di Michele.
Citazione di: Eutidemo il 15 Giugno 2023, 12:52:01 PMInfine, se è vero, come dici tu, che Michele era in famiglia il classico "Furio" del famoso film "Bianco, Rosso e Verdone", secondo me la cosa strana è che Elena abbia atteso tanto a suicidarsi; ma, in tal caso, non si sarebbe affatto suicidata in quanto preda di una "crisi psicotica", bensì "nel pieno possesso delle sue facoltà mentali".
Ed infatti, essendo sposato ad un tipo come Furio (in versione femminile), mi sarei senz'altro suicidato anch'io!
Oh no Eutidemo!...questa volta no, no, no! :-[
Sono sempre attratta dai tuoi ragionamenti e li apprezzo molto, però...Eutidemo...non puoi essere proprio TU a dirmi che...chi ha sbagliato ammmmmore e - prima o poi - se ne avvede, abbia come unica chance il suicidio!
E infatti...la povera Elena...precipitata, a piccoli passi QUOTIDIANI, nel cul de sac di una vita coniugale da tregenda...porella...aveva cercato una finestrella di fuga, anche se era solo quella povera cosa che è FB, e per di più da lei gestita come può gestirla una giovane donna che ha QUATTRO bambini e una vita di pastoni alle oche + raccogliere l'acqua piovana + farsi tagliare e tingere i capelli dal Furio della situazione + andare in parata familiare ad ogni funzione religiosa, e pure con colletti confezionati all'uncinetto per i bimbi! ???
A me, al suo posto, non sarebbe affatto venuto in mente che l'unica via d'uscita potesse essere il suicidio! E perchè mai?
Ma TUTTO dimostra che non sia venuto in mente neanche a lei, poverina. E poi aveva una famiglia d'origine paciosa e accogliente, incluso persino il cognato (marito della sorella).
Ma era una "brava ragazza" (le virgolette non sono perchè io pensi che non lo fosse, ma solo perchè non condivido quella accezione di brava ragazza) , certamente col suo grande senso di responsabilità materna verso i quattro bambini e poi, magari (data l'osservanza e pratica Cattolica) convinta di essere "sporca e paccatrice" per solo aver pensato che quella vita la stesse devastando, sebbene fosse UN FATTO che così fosse, e senza alcuna sua "colpa" (se non quella di aver creduto in un sogno d'ammmmore rivelatosi una galera manicomiale e ingravescente).
D'altra parte : lui (in stile Franzoni) cercò subito di indirizzare gli inquirenti verso un povero disgraziato che aveva solo la colpa di essere (se non sbaglio) genitore di un bambino che era compagno di scuola di uno dei quattro loro.
Prova provata che...il timore (e rancore) di essere "cornuto" (scusa l'epiteto greve ma sintetico) ce l'avesse eccome!
E se è vero, come ritengo vero, che il tradimento non richiede "consumazioni" e comincia quando si cerca ALTRO, anche senza trovarlo...ebbene Michele poteva a pieno titolo ritenersi tradito, e la Elena era ragazza così timorata di dio e del prossimo che...qualche segno e confessione gliene aveva resi!
E questa ennesima ingenuità di lei, per me, è stata la sentenza della sua fine per mano maritale, senza se e senza ma.
Alla sola IDEA che lei, considerata "fattrice e sodale PER SEMPRE", potesse dire "ora basta, non ci sto più, perchè..." lui ha perso la bussola, nel panico di immaginare che il suo (di lui) mondo ideale ed eterno, quello di cui era convinto di avere pieno controllo e dominio, potesse dissolversi in pochi passi irreversibili...sol che lei avesse potuto raccogliere le proprie idee, e magari parlarne con i suoi o con uno psic, per poi pronunciare il fatidico (e assai comune) "bene amore... molto è cambiato e non ci sto più."
Non riesco a non immaginare lui che...in base alle tradizioni orali del legalese e pseudo legalese certamente noto in embrione ad un Vigile del Fuoco...non abbia dato di matto LUI, pensando il classico "se questa va avanti...io mi ritrovo che la casa coniugale che ho fatto io resta a lei almeno fino alla maggiore età del più piccolo dei figli, e poi...visto che i figli sono quattro e lei non lavora...mi toccherebbe pure il mantenimento almeno dei quattro figli, mentre dovrei andare pure a pagarmi un affitto di bilocale da qualche parte!"..........
Purtroppo non c'è nulla da ridere, ma...tutto è così "univoco e concordante", in questo caso, che davvero bisogna arrampicarsi su specchi unti di grasso per cercare di affermare qualcosa di diverso da quanto sentenziato dalla Giustizia in via definitiva... e che a far ridere (si fa per dire) per me resta solo l'ipotesi che fosse "presunta delirante e psicotica" una brava cristiana che...ce la mise tutta per essere ottima, ma tra le mille ingenuità commesse...commise anche quella (per Onestà) di far capire al marito che qualcosa si fosse spezzato, prima di aver DECISO le proprie mosse ed essersi opportunamente organizzata in tal senso.
Ciao Claudia K. :)
In ordine alle tue considerazioni, osservo quanto segue:
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1)
Se l'area prossima alla residenza della scomparsa, oltre che dal marito, fu battuta dalle classiche squadre di professionisti e volontari alla ricerca di persone scomparse (cani poliziotto compresi), la circostanza che, per ben nove mesi, costoro non abbiano trovato alcuna traccia del corpo di Elena, secondo me dimostra inequivocabilmente che lei si era nascosta in profondità nel condotto di scarico delle acque reflue; laddove nessuno si avventurò, ritenendo impossibile che fosse andata a ficcarsi là dentro, per nascondersi da un persecutore immaginario.
***
Ed infatti tutti pensavano:
- o ad un semplice allontanamento da casa;
- o a un suicidio;
- o a un omicidio.
Tutte ipotesi "incompatibili" con la ricerca nelle profondità di un condotto di scarico delle acque reflue; perchè nessuno si suiciderebbe così, nè nessun omicida sarebbe stato in grado di trascinare il cadavere in una tubazione così stretta ed asfittica.
Il che spiega perchè tale tubazione non sia mai stata esplorata.
***
Almeno secondo me, non si trattava nè di "suicidio" nè di "omicidio", bensì di uno sventurato "incidente" provocato da una "psicosi persecutoria".
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Come ho già detto, di casi del genere se ne sono già verificati parecchi, il più famoso dei quali fu quello di Elisa Lam, una ragazza canadese in viaggio turistico a Los Angeles; la quale, dopo essere entrata in uno degli ascensori del "famigerato" albergo CECIL (che, sembra, abbia ispirato Kubrick per il suo film SHINING), laddove fu regolarmente filmata dalla videocamera di sorveglianza, la si vede allontanarsene impaurita, sparendo poi letteralmente nel nulla.
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Ed infatti:
- dalle altre numerose videocamere di sorveglianza dell'hotel, e da quelle di strada, risultò che, pur essendo uscita dall'ascensore, non era però mai uscita dall'albergo;
- tuttavia, anche in quel caso, dalle ripetute e minuziose perquisizioni della polizia (20 detective con agenti e con cani poliziotto al seguito), che ispezionarono l'albergo persino negli armadi e sotto i letti, risultò che nell'albergo non c'era più.
Ed infatti a nessuno poteva venire in mente di andare a cercarla nelle cisterne dell'acqua sul tetto dell'albergo, in una delle quali si era nascosta a seguito di una "crisi psicotica persecutoria" analoga a quella di cui, secondo me, restò vittima anche Elena Ceste.
***
Per cui, se tutti quelli che si sono occupati dell'area specifica del Rio Mersa (compreso Michele), per ben nove mesi hanno riferito di non aver trovato nessuna traccia di Elena Ceste, la cosa è spiegabile solo per il fatto che il suo cadavere non era ancora fuoriuscito dal condotto di scarico; il cui interno nessuno si era dato la briga di esaminare, ritenendola una ricerca assolutamente inutile.
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2)
Quanto alle testimonianze di svariate persone (e non del solo marito) circa le crisi di "psicosi deliranti" di Elena Ceste precedenti la sua misteriosa morte, questa è una delle poche cose che, come avevo già scritto, ho potuto desumere da un atto ufficiale.
Ed infatti, nell'"ordinanza" del giudice Marson a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che aveva confidato a "parenti ed amici", si legge testualmente: "Lo scompenso mentale, qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come di tipo psicotico proiettivo delirante, veniva notato da tutti i suoi interlocutori".
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3)
Quanto al fatto che non ci sarebbe affatto da stupirsi se una donna sposata con Furio finisse col suicidarsi, la mia era soltanto una "battuta di spirito"; per cui mi scuso per l'equivoco!
Ed infatti, come ho scritto in questo thread sin dal mio post iniziale, io non penso minimamente che Elena Ceste si sia suicidata.
Al limite, è molto più probabile che sia stata uccisa, che non che si sia suicidata; sebbene, a mio parere, entrambe le ipotesi siano molto poco compatibili, sia con le circostanze del ritrovamento del suo cadavere, sia con le risultanze autoptiche.
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Un saluto! :)
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Citazione di: Eutidemo il 16 Giugno 2023, 07:12:35 AMcome ho scritto in questo thread sin dal mio post iniziale, io non penso minimamente che Elena Ceste si sia suicidata.
Al limite, è molto più probabile che sia stata uccisa, che non che si sia suicidata
E quindi, perdonami Eutidemo, ma...di che parliamo? ;)
Le ipotesi edificabili su qualunque fatto sono potenzialmente infinite, sempre. E il "giornalismo" dei nostri tempi ne è dimostrazione quotidiana e gigantografica.
Poi (soprattutto per i Magistrati) resta l'Onere di tenere i piedi per terra e, sì, certo e di conseguenza, concludere che questo sia stato un femminicidio, sia perchè c'erano tutti i presupposti più basici per farlo maturare (dato lui e la sua indole), e sia perchè lui ha provatamente magheggiato su una serie di "indizi e punti chiave" , mettendocela tutta per far passare la moglie per delirante e anche (non dimentichiamolo) per catechizzare i figli con frasi ai suoi bambini del tipo "attenzione a confermare quello che vi dico io, sennò questi già vi hanno tolto mamma e poi finisce che vi tolgono anche papà!".
Orrore nei FATTI.
Orrore che un uomo che davvero avesse visto sparire sua moglie non sapendone il perchè...non avrebbe mai ordito con metodo persino presso quattro bambini che sono i SUOI figli.
Orrore.
Orrore che NON PUO' NON essere significante.
Ciao Claudia K :)
Ripeto che, come ho scritto in questo thread sin dal mio post iniziale, io non penso minimamente che Elena Ceste si sia suicidata; e che, "al limite", dovendo "forzatamente" scegliere tra l'ipotesi del suicidio e quella dell'omicidio, è molto più probabile che sia stata uccisa, che non che si sia suicidata.
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Però, secondo me, sono errate entrambe le ipotesi, in quanto, la circostanza che il suo corpo non sia stato ritrovato per ben nove mesi, dimostra "indirettamente", ma anche "inequivocabilmente" che lei si era intrufolata nel condotto di scarico da cui sgorga il "Rio Mersa"; luogo perfetto per nascondersi da un immaginario persecutore, nel caso di un soggetto affetto da una crisi di "psicosi persecutoria" (così come Elisa Lam andò a nascondersi in una cisterna dell'acqua sul tetto del suo albergo).
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D'altronde, come diceva Sherlock Holmes: "Quando hai escluso l'"impossibile" ciò che resta, per quanto "improbabile", è la "verità"."
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Per cui:
- essendo "impossibile" che nella zona esplorata del Rio Mersa per ben nove mesi NESSUNO abbia mai avuto modo di scoprire il cadavere di Elena Ceste;
- per quanto "improbabile", non se ne può dedurre altro che lei si fosse infilata nella asfittica conduttura da cui scaturiva il Rio Mersa, per poi scivolarne fuori mano a mano che il suo corpo si decomponeva, in quanto tale conduttura era l'unico luogo non esplorato della zona.
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Secondo me, è l'unica conclusione logica!
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E, se questo è vero, a me sembra evidente che Elena Ceste è morta per un incidente dovuto alla sua irrazionale follia persecutoria, in quanto:
- nessun suicida si toglierebbe mai la vita in un modo così assurdo;
- nessun omicida avrebbe potuto trascinare il cadavere della sua vittima in un simile stretto budello, senza restare intrappolato e morire asfissiato anche lui (ammesso e non concesso che potesse riuscirci).
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Il marito, se fosse stato davvero lui l'assassino, secondo me avrebbe portato in macchina il cadavere della moglie molto più lontano da casa sua, e lo avrebbe seppellito in un bosco o gettato con una pietra al collo in un fiume; come qualunque omicida che si rispetti!
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Quanto al fatto che Michele Buoninconti abbia catechizzato i figli con frasi del tipo "Attenzione a confermare quello che vi dico io, sennò questi già vi hanno tolto mamma e poi finisce che vi tolgono anche papà!", questa è una cosa che ignoravo completamente; ma come si è mai scoperta una cosa del genere, considerato che non credo che possa averli catechizzati in tal modo davanti a terze persone?
In ogni caso, se è la notizia è vera, questo dimostra senz'altro che Michele Buoninconti è una persona davvero ORRIBILE; però questo non prova affatto che abbia assassinato la moglie.
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Un saluto! :)
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Buongiorno a te, Eutidemo :)
Comincio dalla fine del tuo post :
Citazione di: Eutidemo il 17 Giugno 2023, 13:23:55 PMQuanto al fatto che Michele Buoninconti abbia catechizzato i figli con frasi del tipo "Attenzione a confermare quello che vi dico io, sennò questi già vi hanno tolto mamma e poi finisce che vi tolgono anche papà!", questa è una cosa che ignoravo completamente; ma come si è mai scoperta una cosa del genere, considerato che non credo che possa averli catechizzati in tal modo davanti a terze persone?
La mia fonte è sempre "Chi l'ha visto?", e quanto ho riferito risultava da intercettazioni ambientali (leggasi "cimici" et similia), opportunamente collocate all'interno di casa Buoninconti, ad ovvia insaputa dello stesso. E presumo siano agli atti del processo, come è ovvio che debba esssere.
Citazione di: Eutidemo il 17 Giugno 2023, 13:23:55 PMla circostanza che il suo corpo non sia stato ritrovato per ben nove mesi, dimostra "indirettamente", ma anche "inequivocabilmente" che lei si era intrufolata nel condotto di scarico da cui sgorga il "Rio Mersa"; luogo perfetto per nascondersi da un immaginario persecutore, nel caso di un soggetto affetto da una crisi di "psicosi persecutoria"
Ma non è che "non è stato ritrovato per nove mesi" !
E' soltanto che le battute di ricerca (come sai) si svolgono in modo intensivo (anche in orari notturni, tra l'altro) fin quando c'è la ragionevole speranza di ritrovare una persona viva. E siccome la tesi era che la poveretta si fosse allontanata nuda e scalza, in quel di Asti nel mese di gennaio, era ovvissimo che non potesse aver fatto chissà quanta strada (e per di più senza essere notata DA NESSUNO!).
Quindi si seguì questa narrazione e fu battuta, senza alcun successo, la zona in cui lei avrebbe potuto avventurarsi.
Peccato che...il Michele che era attivissimo in queste ricerche...si occupò LUI della zona prossima al Rio Mersa!
E quanto al "come la poveretta finì lì" (nuda e scalza, e dopo aver percorso il tragitto in pieno principio di mattinata lavorativa senza essere notata da nessuno!) ...come i Giudici concluderei che può solo avercela portata, nel bagagliaio, chi l'ha uccisa, avendo ben corposi moventi per farlo.
Che poi il corpo, DOPO NOVE MESI e tutte e quattro le stagioni, si trovasse "dentro o fuori" il piccolo tunnel sul Rio...per me è del tutto irrilevante, atteso appunto il tempo e vicende meteo intercorsi in quel lunghissimo lasso di tempo.
Ma da modestissima e semplice cultrice di "psico", ma soprattutto da donna e mamma, trovo semplicemente IMPENSABILE che anche la più grave crisi psicotico-delirante possa indurre una
mamma, che ha dato la colazione ai propri bambini e li ha lavati e vestiti per andare a scuola, in 20 minuti diventi una dissociata totale che dimentica tutto questo, che è vità.
Mentre, da donna comune, posso garantire che è così atavica la ripulsa femminina verso sterpaglie e insetti ...che...anche la più dissociata del Globo non avrebbe scelto di rifugiarsi dentro a quel piccolo e asfittico tunnel!
Volendo proprio sottilizzare (sempre dal punto di vista femminino medio) non mi pare neanche che "la cisterna dell'acqua sulla copertura dell'albergo" del caso americano abbia NULLA DI NULLA in comune con quell'asfittico mini tunnel sil Rio Mersa, per raggiungere il quale era necessario affrontare (ANCHE) roveti-sterpaglie-insetti e animali di ogni tipo!
Ma soprattutto : nessuno potrà mai dire dove si trovasse il corpo della poveretta a fine gennaio, e da nessuna parte è scritto che si trovasse dentro a quel tunnel.
Mentre...buttarne il corpo in prossimità e far conto che le sterpaglie già "coprissero", e poi partecipare alle ricerche per dire affranto che "no...lì non c'è niente" ...è così prevedibilmente banale, da essere di per sè una confessione involontaria.
Ciao Claudia K. :)
Se quanto hai riferito risultava da "cimici" collocate all'interno di casa Buoninconti, ad ovvia insaputa dello stesso, non c'è dubbio alcuno che quello che ha detto ai figli è vero; ed infatti le "registrazioni ambientali" non mentono.
Nel qual caso non c'è neanche dubbio alcuno che Michele Buoninconti sia una persona davvero ORRIBILE; ma tale registrazione non dimostra comunque che abbia assassinato la moglie.
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Quanto al resto, poichè il Rio Mersa non è paragonabile al Rio delle Amazzoni, nè quella rada sterpaglia alla giungla del "Mato Grosso", insistito nel dire che è IMPOSSIBILE che, in NOVE MESI, assolutamente NESSUNO abbia avuto l'occasione di vedere il cadavere di Elena Ceste, se esso si fosse trovato alla scoperto, nelle basse acque della "marana" o nella boscaglia.
***
E non sto parlando solo delle squadre di ricerca, che hanno battuto quell'area palmo a palmo anche con i cani poliziotto, bensì di "chiunque altro", in ben nove mesi, si sia trovato a passare da quelle parti:
- bambini che giocavano con le barchette nel Rio Mersa;
- vecchietti che portavano a spasso il cane;
- coppiette infrattatesi lì per pomiciare (con la relativa scorta di guardoni)
ecc. ecc.
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SECONDO ME E' IMPOSSIBILE!!!
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Per cui, visto che dopo nove mesi il cadavere è stato ritrovato, ben visibile, nel Rio Mersa, non c'è altra spiegazione della circostanza se non quella che, in precedenza, esso si trovava all'interno della conduttura da cui scaturisce il fiumiciattolo; il cui asfittico e puzzolente interno non aveva mai esplorato nessuno PRIMA, e dal quale lentamente, col passare del tempo, il cadavere è slittato fuori "a valle".
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ALTRIMENTI DOVE DIAMINE SI TROVAVA IL CORPO???
Da qualche parte doveva pur essere; e dove se non lì?
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Quanto al "come la poveretta finì lì", nuda e scalza, e dopo aver percorso il tragitto in pieno principio di mattinata lavorativa senza essere notata da nessuno, devi tenere presente che:
a)
Il percorso da lei fatto era in piena campagna, per cui è normale che nessuno l'abbia vista in pieno principio di mattinata lavorativa.
b)
Da casa sua al Rio Mersa e relativa conduttura, camminando a piedi (senza correre) ci si impiegano esattamente 2 minuti e 30 secondi esatti, così come accertato con apposito "esperimento giudiziale" per cui:
- era possibilissimo percorrerlo senza vestiti anche in pieno inverno;
- il luogo, ammesso che ce ne fosse bisogno, non era raggiungibile in macchina.
c)
Nei casi di "psicosi persecutoria", è assolutamente normale che le vittime di tale patologia psichiatrica si spoglino nude; soprattutto se, come nel caso di Elena Ceste ed Elisa Lam (e di altri), si propongono di immergersi in acqua.
Ed infatti la loro mente malata, ricorda confusamente che, prima di entrare in acqua, occorre togliersi i vestiti.
***
Quando, poi, scrivi: "si trovasse "dentro o fuori" il piccolo tunnel sul Rio...per me è del tutto irrilevante", temo che io non sia riuscito a spiegarmi bene; ed infatti la circostanza è ASSOLUTAMENTE RILEVANTE!!!
***
Ed infatti:
- nessuno si sarebbe suicidato infilandosi in quel tubo asfittico;
- nessun omicida avrebbe avuto la capacità o il motivo di ficcare il cadavere là dentro (visto che prima o poi sarebbe necessariamente sbucato fuori con la corrente).
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Ed è per questo che nessuno ha pensato di esplorarlo all'interno, il che spiega il ritrovamento dopo nove mesi.
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Per cui, in base alle surriportate circostanze, secondo me non se ne può dedurre altro che lei, in preda ad una "crisi psicotica persecutoria", si fosse infilata nella asfittica conduttura da cui scaturiva il Rio Mersa, per poi scivolarne fuori mano a mano che il suo corpo si decomponeva, in quanto tale conduttura era l'unico luogo non esplorato della zona.
***
Tu trovi semplicemente IMPENSABILE che anche la più grave crisi psicotico-delirante possa indurre una mamma, che ha dato la colazione ai propri bambini e li ha lavati e vestiti per andare a scuola, in 20 minuti diventi una dissociata totale che dimentica tutto questo, che è vità; eppure è capitato più volte, ed anche di peggio.
Ad esempio, tu dimentichi Anna Maria Franzoni; e molti altri casi come il suo!
***
Da "donna comune", tu puoi certo garantire l'atavica ripulsa di una donna (normale) verso sterpaglie e insetti; però, non essendo tu una "psichiatra", non puoi in alcun modo pretendere di asserire che la più dissociata del Globo non avrebbe scelto di rifugiarsi dentro a quel piccolo e asfittico tunnel, per sfuggire ai suoi immaginari persecutori!
Tu confondi la tua "percezione della realtà", da persona sana di mente, con la "perdita della percezione della realtà" in cui cadono gli psicotici.
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Purtroppo la follia fa commettere cose folli; sennò che follia sarebbe! :(
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Un saluto! :)
***
Buonasera Eutidemo. :)
Sai benissimo che quasi tutto è astrattamente possibile, ma poi...molto spesso ci salva, da cantonate iperboliche di fantasia al galoppo, il PIU' probabile (Occam docet).
Nello specifico: mi pare che tu trovi particolarmente misterico il fatto che quel povero corpo sia stato trovato solo dopo nove mesi. E (questa francamente non l'ho capita) dici di essere ragionevolmente certo tu stesso che lei non si sia suicidata, però poi continui a dire che l'unica spiegazione è che lei si sia infilata in quel tunnel di propria iniziativa, per un attacco psicotico di delirio totale.
Bon.
O meglio: il "bon" è conciliante, ma assai poco convinto da parte mia, perchè...tutto quel che vuoi, ma insomma...un eventuale delirio di quella portata non scaturisce MAI improvvisamente e dal nulla! (La Franzoni stessa...aveva l'ossessione che il figlio avesse la testa troppo grande, e che questa fosse una sua croce ossessiva lo sapevano proprio tutti...).
Ma voglio essere semplice senza semplicismi.
Io, nata e cresciuta "cittadina", scelsi dopo il matrimonio di vivere con la mia famiglia in "campagna urbanizzata", credo molto simile a quella in cui viveva la famiglia Buoninconti. E posso garantirti che, dopo tempi neanche troppo lunghi, prendi a conoscere a menadito le "regole della zona", per quel che riguarda la cura pubblica dei vari impianti e la sua tempistica. Se poi sei proprio originario del luogo e anche portato a seguire queste cose...sai benissimo che le bonifiche vengono fatte ogni tot (molto di rado, sempre).
Ebbene : vado sempre a memoria; l'area limitrofa a quel rio era stata bonificata DA POCHI MESI. Il che lasciava TRANQUILLAMENTE presumere che sarebbero potuti passare persino altri ANNI prima che venisse nuovamente disboscata! Nel frattempo erano ricresciute erbacce e sterpaglie quante ne bastano per tenere lontani (almeno da quel tratto) sia i bambini che vogliono giocare con le barchette e sia le persone di ogni età che vanno per passeggiate campestri. Nel senso : ci puoi pure passare lì vicino (ammesso e non concesso che l'area inviti alle passeggiate campestri, di cui perlatro in campagna nessuno sente l'esigenza, visto che in campagna già ci vive), ma nulla comunque ti inviterebbe ad addentrarti nella sterpaglia che fa da bordura al canale di scolo!
Per cui:
a) occultare lì un corpo (da parte dell'assassino) avrebbe avuto i suoi plurimi perchè; mentre
b) da NULLA è provato che quello stesso corpo si trovasse in precedenza all'interno del tunnel! (che mi sembra essere l'argomento portante della tua tesi, mentre - perdona la ripetizione - NULLA prova che quel corpo sia mai stato all'interno di quel tunnel! )
:)
Ciao Claudia K. :)
Hai ragione, un delirio di quella portata non scaturisce MAI improvvisamente e dal nulla; ed infatti, quanto alle testimonianze di svariate persone (e non del solo marito) circa le crisi di "psicosi deliranti" di Elena Ceste precedenti la sua misteriosa morte, questa è una delle poche cose che, come avevo già scritto, ho potuto desumere da un "atto ufficiale".
Ed invero, nell'"Ordinanza" del giudice Marson a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che aveva confidato a "parenti ed amici", si legge testualmente: "Lo scompenso mentale, qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come <<di tipo psicotico proiettivo delirante>>, veniva notato da <<tutti i suoi interlocutori>>".
La <<psicosi proiettivo delirante>>, come anche diagnosticata ad Elisa Lam e ad altri soggetti deceduti con modalità analoghe, comporta:
- un"delirio persecutorio";
- una completa "perdita del senso della realtà".
Condizioni mentali, queste, che spingono i soggetti a cercare di nascondersi in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
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Il fatto che lei si sia infilata in quel tunnel di propria iniziativa, per un attacco psicotico di delirio totale, secondo me è "logicamente" desumibile:
- dal fatto che nessuno avrebbe potuto infilarcela, nè lei avrebbe mai fatto di sua iniziativa una cosa del genere, se non fosse "impazzita";
- dal fatto che non poteva essere in nessun altro luogo che quello, visto che nessuno l'aveva esplorato prima che il suo corpo ne venisse espulso fuori nel Rio Mersa.
- dal fatto che per nove mesi "nessuno" avesse visto il suo cadavere in quell'area.
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Le uniche ipotesi alternative sono:
- che l'assassino abbia nascosto il suo cadavere altrove, a chilometri di distanza, e poi, dopo nove mesi, di notte, lo abbia gettato nudo nel Rio Mersa; ma mi sembra un'ipotesi meno plausibile della mia.
- che tutti gli abitanti della zona siano ciechi o paralitici (cani compresi); ma anche questa mi sembra un'ipotesi meno plausibile della mia.
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Anche io abito in una "campagna urbanizzata", credo molto simile a quella in cui viveva la famiglia Buoninconti, tra Roma ed Ostia.
Per cui tra casa mia e il Parco Naturale di Castel Porziano, ci sono varie aree di "sterpaglia" e di vera e propria "boscaglia" attraversate da "marane".
Guarda:
In tali luoghi:
- andavo a giocare da bambino con i miei compagni quasi tutti i giorni:
- tutt'ora, qualche volta, vado a passeggiare con un mio amico che possiede un cane.
E spesso incontriamo anche altre persone, a cui piace la natura rimasta ancora un po' "selvaggia".
Però mi rendo conto che la mentalità femminile è diversa da quella maschile; ed infatti, in quei posti, le bambine non ci venivano mai, nè, attualmente, ci incontro mai a spasso delle donne.
Però da ragazzo ci andavo a "pomiciare" con delle ragazze; nei posti più nascosti ed impraticabili che tu possa mai immaginare.
Ti posso garantire che, se in posti del genere viene abbandonato un corpo insepolto, anche se non è rintracciato immediatamente dalla polizia (cosa, a mio giudizio, assolutamente "impensabile"), al massimo entro due o tre settimane viene SICURAMENTE trovato da chi frequenta la zona; e, soprattutto, dai loro cani.
A meno che, ovviamente, non si sia nascosto in un pozzo o nella conduttura da cui scaturisce una marana.
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Concludendo:
a)
Occultare un corpo da parte dell'assassino in una zona del genere avrebbe avuto i suoi vantaggi solo se l'avesse sepolto sottoterra (come fa qualsiasi assassino che si rispetti), e non se l'avesse lasciato alla scoperto; perchè, in tal caso, il cadavere sarebbe stato SICURAMENTE trovato dalla polizia in poche ore, o scoperto casualmente da qualcuno dopo qualche settimana.
b)
Se l'assassino era il marito, però, non avrebbe certo lasciato il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua; ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo o a gettarlo a fiume a chilometri di distanza.
Mi sembra OVVIO!
c)
NULLA prova "materialmente" che quel corpo si trovasse in precedenza all'interno del tunnel, perchè il suo DNA è stato "dilavato" dall'acqua corrente.
Però:
- NULLA prova "materialmente" che quel corpo NON ERA all'interno di quel tunnel, in quanto nessuno si è mai dato la briga di esplorarlo;
- il RAGIONAMENTO, invece, prova "logicamente" (sia pure a livello probabilistico) che quel corpo ERA all'interno di quel tunnel, in quanto altrimenti non si spiega da quale altra parte sia poi finito, "a valle" nel Rio Mersa.
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Se ci pensi bene, io non ho fatto altro che applicare proprio il "RASOIO DI OCCAM" da te giustamente richiamato, ragionando "per esclusione"; ovviamente, però, solo a livello "probabilistico", e non certo con "sicurezza matematica".
Ed infatti, a livello teorico, non si possono "mai" escludere categoricamente le alternative "possibili", per quanto "improbabili" possano apparire a prima vista.
Ed infatti:
1)
E' estremamente "improbabile", ma non materialmente "impossibile" , che il cadavere di Elena Ceste non sia stato trovato dalla polizia in poche ore, o scoperto casualmente da qualcuno dopo qualche settimana in un'area così ristretta.
2)
E' estremamente "improbabile", ma non materialmente "impossibile", che l'assassino abbia nascosto il suo cadavere altrove, a chilometri di distanza, e poi, dopo nove mesi, di notte, lo abbia gettato nudo nel Rio Mersa.
***
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***
Io non sostengo assolutamente che la mia sia una "soluzione certa"; ritengo solo che, almeno secondo me, è "molto più probabile" delle alternative.
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Un saluto! :)
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P.S.
La mia citazione di Sherlock Holmes era una "iperbole"; nel senso che, escluso ciò che è più improbabile, non ci resta che scegliere la soluzione che risulta logicamente più probabile.
Ciao Claudia K. :)
Forse c'è ancora un'ulteriore ipotesi da considerare.
***
Cioè, che Michele aveva sepolto la moglie sottoterra, nei pressi del Rio Mersa; per tale motivo nessuno è riuscito a trovare il corpo per mesi.
Poi, però:
a)
Poichè Elena Ceste era stata sepolta in modo alquanto approssimativo, qualche animale "necrofago", e poi anche "saprofago", pian piano, è riuscito a portarla alla luce; e poi è riuscito a divorarla, almeno parzialmente, dopo averla trascinata nella marana, per pulirla dalla terra, ed infatti risulta che alcune parti del corpo della donna sono stati divorati (persino il coccige).
b)
Oppure Elena Ceste era stata sepolta troppo vicino alla marana, per cui, per le forti piogge precedenti il ritrovamento, il fiumiciattolo è tracimato disseppellendola e portandola via con sè; e qualche animale "necrofago" e "saprofago" se ne è nutrito quando era già nell'acqua.
***
Però mi sembra di aver letto da qualche parte che l'ipotesi del seppellimento sia stata esclusa dalle perizie autoptiche; ed infatti pare che anche un seppellimento approssimativo lasci delle tracce di vario tipo sul cadavere, che, invece, nel caso di specie non sarebbero state trovate.
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Per cui, se questo è vero, per quanto apparentemente "incredibile", la mia ipotesi, tutto sommato, mi sembra quella "residualmente" più "probabile".
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Un saluto :)
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Eutidemo, sei molto ostinato nel sostenere le tue tesi, addirittura la tua tesi, che asseconda il tentativo dell'assassino di sviare le indagini, sarebbe la più probabile. Il problema é che se realmente la ceste si é denudata dove sono i vestiti che si é tolti? Torniamo sempre al punto, quei vestiti ritrovati la ceste non li ha indossati, questo dicono le perizie, per cui non c'é solo il problema di capire chi ha messo lì quei vestiti, ma anche di spiegare dove sono finiti i vestiti che si sarebbe tolta da sola.
Ma possiamo ipotizzare ad libitum, mentre unica cosa CERTA è che NULLA sappiamo delle vicende meteo che si sono avvicendate in quella zona per ben NOVE mesi che includono inverno,primavera, estate e autunno successivo (intendo proprio il Rio nel punto del ritrovamento e le sue sponde) !
Esiste la benchè minima prova che il corpo fosse stato inzialmente all'interno del tunnel?
NO!
E quindi: che senso ha darlo per scontato, come se fosse provato da alcunchè?
E davvero non mi capacito di come, in presenza di un marito che aveva ormai il terrore del crollo fragoroso e devastante del suo (strano, consentimi) "Mulino Bianco", e che ha rimpinzato tutti di balle e depistaggi (compresi i propri figli), si possa solo IPOTIZZARE di essere alle prese con un caso da "uno su dieci milioni" della psichiatria, piutttosto che arrendersi alla stessa evidenza a cui si sono attenuti i Giudici!
Il Rio Mersa è a due minuti da casa loro?
Ottimo!
Portarsi il cadavere nel bagagliaio...non consiglia lunghe percorrenze!
L'ha sepolta, l'ha buttata tra le sterpaglie, l'ha buttata direttamente nell'acqua (che a gennaio doveva pur esserci?)
Non si potrà mai sapere dal ritrovamento di una salma che è stata per NOVE MESI all'aperto e in aperta campagna. MAI.
Ma di qui a PRESUMERE che il corpo si trovasse inizialmente all'interno del tunnel, e che quindi ci si fosse portato spontaneamente per una crisi psicotico-delirante di particolarissima gravità, scusa Eutidemo, ma mi sembra del tutto spropositato, oltre che pesantemente lesivo della memoria di una donna e moglie e mamma che TUTTO-TUTTO-TUTTO dimostra essere stata in profondissima crisi , oltretutto da Cattolica osservante, per un matrimonio INFERNALE NEL QUOTIDIANO e con quattro figli bambini, a cui poverina cercava rimedio, con sola immensa ingenuità che le è costata la vita.
Ciao Claudia K. :)
Circa le tue sempre intelligenti ed acute considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Un assassino cerca "sempre" di sviare le indagini!
Per questo avevo ipotizzato che Michele avrebbe potuto seppellire il corpo della moglie; ma sembra che il referto autoptico escluda l'ipotesi del seppellimento, perchè il cadavere non è stato intaccato da nessun "saprofago sub-terraneo", nè presenta altri segni di interramento.
Il che pure, secondo me, esclude l'ipotesi dell'omicidio.
Ed infatti:
a)
Nessun omicida lascerebbe mai insepolto il corpo della vittima a due passi da casa sua.
b)
Se lo facesse, la polizia lo troverebbe subito, anche nella più fitta boscaglia.
c)
Sul corpo della vittima non ci sono tracce nè di "strangolamento" nè di "strozzamento" (che dimostrerebbero inequivocabilmente un omicidio); per cui il "soffocamento" è solo una della quattro possibili cause naturali della morte per "asfissia" (che ti ho dettagliatamente più volte elencato).
***
.
2)
Quanto ai vestiti, le perizie possono soltanto accertare che non sono stati indossati per un periodo sufficiente di tempo a lasciare tracce di DNA; ma nessuna perizia può accertare che i vestiti sono stati indossati, e poi tolti, dopo un periodo di tempo insufficiente a lasciare tracce di DNA (soprattutto se la vittima aveva appena fatto una doccia).
***
.
3)
Per quale motivo il marito avrebbe dovuto inventarsi la sceneggiata dei vestiti, qualora fosse stato veramente lui l'assassino?
Non ha senso!
Ed infatti:
- se l'aveva uccisa vestita, poteva benissimo lasciare il cadavere vestito;
- se l'aveva uccisa nuda, per evitare complicazioni investigative, poteva benissimo rivestire il cadavere.
E' molto più probabile, quindi, che i vestiti Elena se li sia tolta lei, da sola, come hanno fatto tante altre persone in preda alla "psicosi persecutoria delirante" a cui lei andava soggetta in base a plurime attendibili testimonianze (come Elisa Lam e tanti altri).
***
.
4)
Tu mi chiedi: "Esiste la benchè minima prova che il corpo fosse stato inzialmente all'interno del tunnel?"
La mia risposta è SI'!
Ed infatti, giuridicamente, non esistono soltanto "prove materiali" (come il DNA), ma anche "prove logiche"; il che si verifica quando il "fatto ignoto" (cioè, dove diamine era stato per 9 mesi il corpo?), può desumersi logicamente dai "fatti noti" a nostra conoscenza.
Vale a dire:
a)
E' un "fatto" noto che il cadavere non è stato trovato dalla polizia in pochi giorni, o scoperto casualmente da qualcuno dopo qualche settimana in una zona relativamente circoscritta vicino alla sua abitazione; il che non si spiega in alcun modo, se non deducendo che Elena Ceste si era nascosta, da sè, nell'unico posto che non venne mai esplorato in quella zona, perchè tutti pensavano, giustamente, che nessun omicida avrebbe mai potuta infilarcela, nè che ci si sarebbe mai suicidata.
b)
E' un "fatto" noto che in casi di "psicosi persecutoria" come la sua (ben testimoniata), le persone si nascondono in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
Per cui è perfettamente "logico" dedurre che Elena Ceste si sia andata a nascondere proprio in quella "asfittica" conduttura; il che è "tipico" delle "psicosi persecutorie deliranti" come la sua.
c)
E' un "fatto" noto, infine, che l'"asfissia" può risultare dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; esattamente come nella "conduttura" da cui sgorga il Rio Mersa.
Per cui è perfettamente "logico" dedurre che Elena Ceste si sia andata a nascondere proprio in quella "asfittica" conduttura; il che è "tipico" delle "psicosi persecutorie deliranti" come la sua.
***
.
5)
Quanto al fatto che la mia ipotesi, secondo te, risulta "... pesantemente lesiva della memoria di una donna e moglie e mamma che TUTTO-TUTTO-TUTTO dimostra essere stata in profondissima crisi , oltretutto da Cattolica osservante, per un matrimonio INFERNALE NEL QUOTIDIANO e con quattro figli bambini, a cui poverina cercava rimedio, con sola immensa ingenuità che le è costata la vita.", a me, sinceramente, non sembra affatto che la possibilità di cadere in una "crisi psicotica DELIRANTE" (a cui lei andava soggetta per concordi affidabili testimonianze) possa considerarsi "lesivo della memoria" di nessuno.
Ed infatti, le "crisi psicotiche DELIRANTI", non costituiscono certo una colpa per chi ne cade vittima, ma costituiscono semplicemente una "GRAVISSIMA MALATTIA MENTALE", comunemente definita "PAZZIA"; da non confondere assolutamente, come fanno molti, con le "crisi nevrotiche" o "depressive", le quali, per quanto acute e terribili, non hanno assolutamente niente a che veder col "DELIRIO PSICOTICO".
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***
Un saluto! :)
***
.
P.S.
Ovviamente, la mia è solo un'ipotesi, mica una certezza!
La sceneggiata dei vestiti ha senso proprio in relazione all'obiettivo dell'assassino, cioé far passare l'evento come un delirio psicotico.
Questo spiega anche il fatto che il corpo della donna sia stato lasciato a poca distanza dalla casa in un canale nel quale era possibile pensare ad un annegamento.
I vestiti indossati sono stati fatti sparire perché l' assassino pensava che da essi gli inquirenti avrebbero potuto trarre prove del modo e del responsabile dell'uccisione.
Eutidemo non ti offendere, ma io penso che sia un bene che tu adesso sia in pensione rispetto al tuo lavoro di funzionario di polizia, senza di te l'attività investigativa funzionerà meglio.
Ciao Anthony. :)
Secondo la testimonianza di R.R. (di cui, però, non sono riuscito a trovare il nome ed il cognome completi), Elena Ceste si allontanò da casa sua non appena Michele Buoninconti e i bambini andarono via in macchina; ed
R.R. dichiarò anche che, mentre si allontanava da casa, la vide pure mentre cominciava a spogliarsi.
(https://i.postimg.cc/qR1CPFjS/RR.jpg)La notizia è riportata su vari siti INTERNET; ma, non potendo accedere al fascicolo processuale non posso averne una conferma ufficiale.
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In ogni caso perchè mai Michele Buoninconti avrebbe dovuto raccontare di aver raccolto i vestititi di Elena Ceste dal giardino, invece di lasciare che fosse la Polizia a troverceli; ed infatti se davvero fosse stato lui l'assassino, li avrebbe benissimo potuti lasciare lì a bella posta, per simulare "l'evento come un delirio psicotico" della moglie.
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A parte il comportamento della "raccolta dei vestiti" (che è incompatibile con quello dell'assassino), se era tutta una "messiscena", perchè mai Michele Buoninconti avrebbe dovuto inventarsi di aver trovato gli abiti in "due zone diverse del giardino"?
Che motivo aveva di inventarsi una cosa del genere?
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Solo Elena Ceste poteva avere una qualche ragione di lasciare i suoi vestiti in due zone diverse del giardino.
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Ed infatti, almeno secondo la testimonianza di R.R. (che, come ho detto, resta da verificare), dopo essere rientrata in casa ed essersi tolta la giacca che Michele le aveva messo sulle spalle, Elena Ceste premette il pulsante di apertura del cancello automatico; poi uscì di nuovo, si tolse prima le ciabatte e il maglione, che lasciò sul tombino di fronte alla porta di casa, quindi si avvicinò al cancello per impedire che si chiudesse e lì finì di denudarsi.
***
Quando Michele Buoninconti tornò a casa, raccolse gli abiti abbandonati da Elena Ceste in giardino e li mise in macchina perché sperava di ritrovare sua moglie e di rivestirla (almeno così dice lui); ma se fosse stato davvero l'assassino, secondo me, li avrebbe messi lui in terra tutti insieme e lasciati lì per depistare le indagini.
Perchè mai inventarsi una "falsa testimonianza" così "controproducente", quando poteva facilmente simulare il fatto nudo e crudo?
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In ogni caso un assassino non avrebbe mai lasciato il cadavere della moglie a poca distanza dalla casa in "un canale nel quale era impossibile annegare", essendo l'acqua alta pochi centimetri; e dove, quindi, sarebbe stato facilmente trovato dalla polizia dopo poche ore (o giorni), o al massimo entro qualche settimana.
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Ed infatti Elena Ceste non è affatto morta "annegata" nella bassa "marana", bensì è morta "asfissiata" senza alcun segno di "strozzamento" o di "strangolamento"; come "sarebbe" (e secondo me "è") senz'altro avvenuto nello stretto condotto da cui fuoriusciva il Rio Mersa.
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Che i vestiti effettivamente indossati da Elena Ceste siano stati fatti sparire perché l' assassino pensava che da essi gli inquirenti avrebbero potuto trarre prove del modo e del responsabile dell'uccisione, mi sembra una illazione gratuita e del tutto poco plausibile.
Ed infatti, se dalle condizioni dei vestiti della vittima si potesse risalire all'assassino, "tutte le vittime di un omicidio verrebbero sempre trovate nude".
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Comunque non mi offendo affatto se tu pensi che sia un bene che io adesso sia in pensione rispetto al mio lavoro di "funzionario di polizia"; ed infatti, mi dispiace deluderti, ma, sebbene, per un certo periodo, io sia stato "anche" un "ufficiale di polizia investigativa", cioè "giudiziaria" (figura che non ha niente a che vedere con quella di un "funzionario di P.S." che dipende dal Ministero dell'Interno), il mio impiego principale è stato di tipo completamente diverso.
E ti posso assicurare che, nella maggior parte dei casi, non per vantarmi, ma come "ufficiale di polizia investigativa" ci ho quasi sempre "azzeccato"; per cui ho anche ricevuto dei "riconoscimenti" al riguardo!
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Il che non vuol certo dire che la mia "ipotesi" sulla morte di Elena Ceste sia necessariamente quella giusta; tanto è vero che Michele Buoninconti è stato condannato a trent'anni in via definitiva, da magistrati i quali disponevano certamente di molti più elementi a disposizione per giudicare di quanti non ne abbia avuti io.
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Per cui posso benissimo sbagliarmi (ma non credo proprio)!
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Un saluto! :)
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Su internet si trovano tante di quelle cose. Se realmente la testimonianza di RR c'é, agli atti del processo, é evidente che i giudici l'hanno interpretata e resa coerente con l'interpretazione che ha prodotto la sentenza.
Io ricordo che quell'evento lo seguii, perché allora seguivo chi l'ha visto, è posso assicurarti che loro sono i migliori investigatori di questi eventi, notano tutti i particolari.
Ricordo che c'era la testimonianza di una vicina, che diceva di aver visto Elena ceste nel giardino, ma non di faccia per cui sarebbe stato possibile che fosse lo stesso buoni nconti, vestito come lei, che magari si toglieva il cappotto per agevolare la sua tesi del denudamento, questo spiega i due punti differenti dei vestiti, quelli superficiali tolti in un punto visibile alla vicina, e gli altri gettati vicino al cancello, dove nessuno poteva vedere.
Ciao Anthony.
Se veramente la testimonianza di R.R. esiste agli atti del processo, é logico che i giudici abbiano cercato di interpretarla in modo tale da renderla compatibile con la sentenza di condanna; ma sarebbe davvero interessante capire "in che modo" i giudici abbiano operato una "acrobazia interpretativa" del genere, perchè a me pare evidente che una testimonianza simile avrebbe senz'altro scagionato Michele Buoninconti.
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Mi secca molto di non poter leggere tale sentenza (e le relative perizie), la cui lettura chiarirebbe molti dei nostri dubbi: in un senso o nell'altro.
Speriamo che, prima o poi, qualcuno di noi le trovi! ::)
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Quanto a "Chi l'ha visto" e ad altri "processi mediatici" di buona qualità (che sono solo il 10% del totale, perchè il resto è "monnezza"), invece:
- sono convintissimo della "professionalità giornalistica dei conduttori", ed anche della "acutezza" di alcune loro osservazioni;
- sono però molto meno convinto della loro della "professionalità investigativa e criminologica", la quale richiede un apposito diploma di specializzazione dopo la laurea in giurisprudenza.
Ed infatti, non di rado, li ho sentiti esprimere delle "colossali castronerie"; dovute non tanto alla loro "stupidità", quanto, piuttosto, alla loro totale "ignoranza" in materia.
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Inoltre, ho notato che, non di rado, tali conduttori convocano dei sedicenti "esperti", che, in realtà, non lo sono affatto; oppure degli "esperti" autentici (anche ufficiali di polizia), i quali, però, sono molto poco stimati dai loro colleghi per la loro notoria dabbenaggine.
Qualche volta ho visto invitare anche esperti di grande valore professionale; però molto di rado!
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Quanto alla "...testimonianza di una vicina, che diceva di aver visto Elena Ceste nel giardino, ma non di faccia per cui sarebbe stato possibile che fosse lo stesso Michele Buoninconti, vestito come lei, che magari si toglieva il cappotto per agevolare la sua tesi del denudamento, questo spiega i due punti differenti dei vestiti, quelli superficiali tolti in un punto visibile alla vicina, e gli altri gettati vicino al cancello, dove nessuno poteva vedere", non so dove e da chi tu abbia potuto ascoltare, in TV, una ricostruzione così assurdamente ridicola e paradassalmente grottesca dell'accaduto. :D
Ad ogni modo, chiunque abbia fatto una simile ricostruzione, dovrebbe dedicarsi alla sceneggiatura di film comici, e non ad una seria indagine giudiziaria.
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In ogni caso, ammesso e non concesso che gli organi inquirenti avessero avuto abbastanza "spirito umoristico" da voler prendere in considerazione una simile "ricostruzione" da "teatro dell'arte", per poter verificare una così bizzarra ipotesi, secondo me, avrebbero senz'altro ordinato un "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, un maresciallo vestito da donna avrebbe dovuto ripetere le stesse operazioni del presunto "strip tease" attribuito a Michele Buoninconti, e verificare se dalla stessa posizione la vicina e altri osservatori avrebbero davvero potuto confondere, di spalle, il maresciallo (o lo stesso Buoninconti) per una donna chi si stava spogliando.
Ma, ovviamente, per non rendersi ridicolo, nessun organo inquirente ha avuto il coraggio di ordinare un "esperimento giudiziale" di tal genere; per cui, tale fantasiosa ricostruzione, deve considerarsi proceduralmente esclusa come ipotesi processuale.
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Un saluto! :)
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P.S.
Per curiosità, ma in quale trasmissione hai sentito dire una assurdità del genere, e chi è che l'ha detta; me lo voglio proprio annotare! :D
A chi l'ha visto si parlava di un solo testimone che aveva visto la ceste dopo che il buoni conti avesse accompagnato i bambini a scuola, ed era questa vicina.
Visto che tu hai parlato di qualcuno che ha visto la ceste in quel momento io ho supposto che l'unico potesse essere quella vicina.
Naturalmente non so se nello specifico essa abbia dichiarato una cosa del genere, allora la questione era che tale testimonianza era messa in discussione perché si pensava(a chi l'ha visto) che appunto il buoni conti avesse fatto finta di essere la ceste per crearsi un alibi, perché in quel momento l'aveva già uccisa.
Io comunque anche su questa interpretazione non ci trovo nulla da ridere.
Personalmente credo che una verifica si sarebbe potuta fare, anche se é evidente che il trucchetto della simulazione conta molto sul pregiudizio, io vedo qualcuno dove mi aspetto che sia e con facilità ci credo.
Sulle capacità investigative di chi l'ha visto io dissento su tutta la linea, sono bravi, molto più di alcuni investigatori titolati e in divisa ai quali hanno fatto fare figure grame, mentre altri li hanno semplicemente aiutati a risolvere i casi.
I loro dubbi sulla scomparsa di Elisa claps si sono dopo tanti anni rivelati veritieri, poi c'é il caso di quella famiglia scomparsa, che era stata sterminata dal figlio che era fuggito in Inghilterra, e proprio lì quelli di chi l'ha visto l'hanno trovato e fatto confessare in diretta televisiva.
Poi certo come tu dici, c'é tanta monnezza in giro, però riflettici, la testimonianza del mitico RR alla quale ti sei attaccato non viene proprio da quella monnezza.
Citazione di: Eutidemo il 19 Giugno 2023, 07:21:17 AMa)
Nessun omicida lascerebbe mai insepolto il corpo della vittima a due passi da casa sua.
:-\ embè no e proprio no! L'omicida che si sente fubbbbissimo perchè si inventa la (scusami) puttanata che la moglie era delirante ed è fuggita nuda...certamente non può seppellirla (perchè... che nessun suicida possa seppellirsi da solo...ci arriva anche un lombrico)
Citazione di: Eutidemo il 19 Giugno 2023, 07:21:17 AMb)
Se lo facesse, la polizia lo troverebbe subito, anche nella più fitta boscaglia.
Ma è SICURO che NON l'abbia mai sepolta!
Qule senso avrebbe avuto seppellirla (dovendo tra l'altro impiegare molto più tempo con il rischio di essere visto) quando riteneva di aver inventato la "frappa perfetta" della povera pazza che all'improvviso si denuda e - pure scalza - a gennaio se ne va per campi?
E' di un'ovvietà disarmante che LUI, sapendo benissimo dove aveva buttato il corpo della moglie, ci avesse costruito il PRESUNTO "teorema perfetto" del minus habens, e cioè : "la butto lì, nuda come l'ho accoppata. E' vicino e non rischio niente a buttarcela di notte (che a gennaio è pure lunga la notte). Intanto dico che era tutta pazza e dissociata, così se e quando la ritroveranno...ritroveranno effettivamente un cadavere nudo, e il mio comodissimo teorema non fa una piega!".
Peccato che la firma del minus habens sia dovunque!
Dice che i vestiti di cui si era spogliata la poverina erano quelli che ha "trovato" in giardino, e invece quelli erano freschi di bucato e mai indossati dalla poverina.
Partecipa con ardimento alle prime ricerche nell'imminenza della scomparsa, ma poi emerge che le ricerche in zona Rio Mersa le avesse coordinate PROPRIO LUI! E infatti non si trova NULLA.
Dopo, mentre mi complimento con Anthoniy per l'azzecatissimo appellativo di "buoni conti" (di cui si era illuso, certo, ma di cui si sentiva fieramente e forse persino genialmente fubbbbbbissssimo)
pagherei per sapere come venne fuori quel corpo (tra umido e animali e insettacci e sterpaglie ) dopo NOVE mesi. E...non mi meraviglierei di apprendere che, più o meno indirettamente, possa averne favorito la "scoperta" proprio il "buoni conti" : mica per niente, ma...magari poteva avere nel frattempo appreso che una scomparsa che non si ritrova, e che è intestataria di tutti i beni del buoniconti, avrebbe comportato almeno DIECI ANNI di standby prima di ogni successione! Magari non lo sapeva prima (probabibilissimo), ma una volta appreso...il buoniconti doveva risolvere anche 'sta pratica!
E non aggiungo emoticon per solo rispetto verso quella poveretta.
Citazione di: Eutidemo il 19 Giugno 2023, 07:21:17 AMc)
Sul corpo della vittima non ci sono tracce nè di "strangolamento" nè di "strozzamento" (che dimostrerebbero inequivocabilmente un omicidio); per cui il "soffocamento" è solo una della quattro possibili cause naturali della morte per "asfissia"
Ma quale razza di "tracce" vuoi trovare sull'epidermide di un cadavere che è stato esposto alla qualunque, all'aperto, PER NOVE MESI e attraversando in quello status ben quattro stagioni? ???
Ciao Anthony. :)
Come ho scritto più volte, non avendo avuto modo di leggere nè la sentenza nè le sue allegate perizie, non ritengo di poter asserire quasi "niente" con assoluta sicurezza.
Però mi sento di poter asserire con assoluta sicurezza quanto segue:
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1)
O non esiste nessun testimone attendibile che ha visto Elena Ceste allontanarsi da casa sua mentre si denudava; cosa possibilissima, viste le balle che si raccontano sui media (TV e INTERNET).
.
2)
Oppure effettivamente esiste un testimone attendibile che ha visto Elena Ceste allontanarsi da casa sua mentre si denudava; ed allora è impensabile che tale testimonianza sia stata messa in discussione, perché si "supponeva" che Michele Buoninconti avesse fatto finta di essere la moglie per crearsi un alibi, perché in quel momento l'aveva già uccisa.
***
.
***
Solo un perfetto imbecille può aver sostenuto una cosa del genere in TV, per cui mi piacerebbe conoscerne il nome, per poterglielo comunicare direttamente per e-mail.
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.
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Ed infatti
.
a)
Persino un "ipovedente" riuscirebbe a distinguere lo "strip tease" del proprio vicino dallo lo "strip tease" di sua moglie, anche se costui avesse indossato in suoi abiti e fosse stato di spalle; ed infatti, anche di spalle, è facilissimo distinguere un uomo da una donna (soprattutto se si tratta di persone conosciute personalmente, come i vicini di casa), dai seguenti dettagli:
- l'acconciatura dei capelli;
- l'altezza;
- le spalle;
- i fianchi;
- i movimenti.
.
b)
Ammesso e non concesso che i giudici abbiano avuto qualche dubbio in proposito, non si sarebbero certo limitati a fare delle "fantasiose" supposizioni, ma, secondo legge, avrebbero "doverosamente" ordinato un "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, in caso di dubbio, Michele Buoninconti vestito con gli stessi abiti della moglie visti dalla vicina, avrebbe dovuto ripetere le stesse operazioni del presunto "strip tease" a lui attribuito, onde verificare se dalla stessa posizione e nelle stesse condizioni, la vicina si sarebbe potuta confondere o meno.
***
.
***
Mi fa piacere che tu, personalmente creda che "una verifica del genere si sarebbe POTUTA fare"; ma, se veramente esisteva una testimonianza a "discarico" di tale tipo, ti garantisco che, giuridicamente, "una verifica del genere si sarebbe DOVUTA fare", prima di condannare un innocente.
***
Ignoro se i giudici abbiano o meno ordinato un "esperimento giudiziale" di tal genere; ma, se non l'hanno fatto, tale fantasiosa ipotesi dello "strip-tease" maritale, doveva considerarsi proceduralmente "esclusa" come ipotesi processuale, e la testimonianza doveva essere giudizialmente accettata così come era stata resa dalla testimone R.R.
E, in tal caso, Michele Buoninconti sarebbe stato senz'altro da assolvere.
***
Per cui ribadisco quanto ho scritto all'inizio:
- o non esiste nessun testimone attendibile che ha visto Elena Ceste allontanarsi da casa sua mentre si denudava, e si tratta solo di una delle tante le balle che si raccontano sui media (TV e INTERNET).
- oppure effettivamente esiste un testimone attendibile che ha visto Elena Ceste allontanarsi da casa sua mentre si denudava, ed allora Michele Buoninconti sarebbe stato senz'altro da assolvere (salvo che da un esperimento giudiziale fosse risultato che la testimone poteva aver confuso il marito con la moglie).
***
.
***
Un saluto! :)
***
Ciao Claudia K. :)
Circa le tue considerazioni, osservo quanto segue:
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1)
L'omicida che si "inventasse" la storia che la moglie era delirante ed è fuggita nuda, certamente sarebbe un omicida "idiota" (non certo "furbissimo"); per cui, secondo me, uno che racconta una cosa del genere, sta quasi certamente dicendola verità.
***
.
2)
Inoltre che motivo ci sarebbe stato di inventarsi una storia del genere, quando il marito avrebbe potuto benissimo far sparire definitivamente il corpo della moglie, in altri modi molto più sicuri; ad esempio, seppellendolo in una foresta lontana chilometri da casa sua, oppure gettandolo in un lago o in un fiume o in mare incatenato?
E' noto, infatti, che, in assenza del cadavere della presunta vittima, l'accusa di omicidio risulta estremamente ardua; ed infatti, il mancato ritrovamento del cadavere non impedisce la formazione della prova, però l'"evento morte" deve essere provato mediante indizi gravi, precisi e concordanti (di solito molto difficili da trovare).
***
.
3)
Quanto al fatto che i vestiti di cui si era spogliata la poverina, che Michele Buoninconti dice di aver "trovato" in giardino, erano freschi di bucato e, secondo una "perizia", mai indossati dalla poverina, osservo quanto segue:
a)
Nell'eventualità che, di mattina, dei vestiti freschi di bucato vengono tolti poco dopo essere stati indossati, non è sufficiente che una "perizia" attesti su di essi l'assenza di DNA della vittima, ma è necessario anche un "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, per almeno due o tre volte, occorreva far indossare dei vestiti appena lavati a due o tre agenti del RIS, e poi farglieli togliere dopo un certo periodo di tempo, al fine di verificare se c'era stata o meno la possibilità il rilascio del loro DNA, o, comunque, per riconoscere in altro modo se erano stati indossati o meno (pieghe ecc.).
Cosa che non mi risulta sia stata fatta, per cui, a mio avviso, la sola perizia non può assolutamente dimostrare che tali indumenti non siano mai stati indossati.
b)
In ogni caso, ammesso e non concesso che Michele Buoninconti abbia voluto "inscenare" una "finta psicosi" della moglie:
- perchè mai ha raccontato di aver "trovato" in giardino i suoi vestiti, e di averli raccolti per rivestirla se la trovava;
- quando invece sarebbe stato molto più logico, al fine della "sceneggiata", depositarli in giardino e farli trovare lì direttamente dalla polizia.
Secondo me, questo induce a pensare che Michele Buoninconti dica la verità.
c)
Secondo la testimonianza del vicino di casa R.R. (di cui, però, non sono riuscito a trovare il nome ed il cognome completi), Elena Ceste si allontanò da casa sua non appena Michele Buoninconti e i bambini andarono via in macchina; ed R.R. dichiarò anche che, mentre si allontanava da casa, la vide pure mentre cominciava a spogliarsi e denudarsi.
Se questo è vero, non c'è dubbio che Michele Buoninconti dica la verità.
***
.
4)
Quanto al fatto che le ricerche in zona Rio Mersa le avesse coordinate PROPRIO LUI, può essere vero nei primi giorni; ma, per i successivi nove mesi, poichè Michele Buoninconti era stato iscritto nel "Registro degli indagati", è ovvio che le ricerche in zona Rio Mersa le ha coordinate il PM e le ha eseguite la polizia.
Senza contare, se veramente il corpo fosse stato allo scoperto fuori dalla conduttura, i possibili ritrovamenti casuali da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
.
5)
Quanto a quale razza di "tracce" vuoi trovare sull'epidermide di un cadavere che è stato esposto alla qualunque, PER NOVE MESI e attraversando in quello status ben quattro stagioni, ti faccio presente che, se l'autopsia è riuscita a trovare le "tracce" di una morte per "asfissia", mi sembra logico che avrebbe dovuto trovarne anche le cause, se Elena Ceste fosse morta "strozzata" o "strangolata".
In ogni caso non esiste alcuna traccia che Elena Ceste sia stata uccisa, nè dal marito, nè da parte di altri; per cui dare per scontato che è stata uccisa, solo perchè è "possibile" che a suo tempo sia stata "soffocata", non costituisce un ragionamento valido.
Ed infatti è altrettanto "possibile", e, secondo me, molto più "probabile", che sia morta "asfissiata" nella conduttura in cui si era rifugiata in preda ad una delle sue ricorrenti "crisi psicotiche persecutorie"; come è capitato in molti casi analoghi al suo.
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Un saluto! :)
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Ciao Claudia K. :)
Anche io aborrisco i "femminicidi", ma solo quando (almeno a mio giudizio) sussistono in tal senso indizi gravi, precisi e concordanti; e, nel caso di Michele Buoninconti ed Elena Ceste, quantomeno stando alle notizie in mio possesso, tali indizi non sussistono affatto, anche se lui è stato condannato.
Se, invece, mi vuoi veder sostenere una accusa di "femminicidio", nei confronti di un imputato che, a differenza di Michele Buoninconti, è stato invece assolto, leggi il mio TOPIC su Francesco Ferrari Licia Gioia.
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Un saluto! :)
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Citazione di: Eutidemo il 20 Giugno 2023, 07:11:55 AMosservo quanto segue:
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1)
L'omicida che si "inventasse" la storia che la moglie era delirante ed è fuggita nuda, certamente sarebbe un omicida "idiota" (non certo "furbissimo"); per cui, secondo me, uno che racconta una cosa del genere, sta quasi certamente dicendola verità.
Ciao Eutidemo, commento questa e poi getto la spugna, perchè tanto non potremo mai, da qui, restituire vita alla povera Elena.
L'omicida (coniuge) che l'avesse accoppata (dopo aver tolto di mezzo i quattro bambini portandoli a scuola) avrebbe fatto un ragionamento che AVREBBE POTUTO avere un sua struttura, molto basica ma altrattanto PRATICA. E cioè :
"io l'accoppo e poi la butto in quella sterpaglia. Ci vado di notte ed è a due minuti da casa...e chi mi becca?.........Poi coistruisco la frappa che lei era dissociata-psicotica-delirante, e che è andata via NUDA! E tutto torna se la ritrovano, perchè in effetti è nuda!* ...Quindi sono un genio del crimine, con lo stesso faidate con cui ho costruito il pollaio, io che so fare tutto e voglio controllare e governare tutto!"
Purtroppo per lui non è andata proprio così, e non c'è andata per mille ragioni che dimostrano che il "faidate" da autoassunto "genio" ...nella media... è una cretinata che si scioglie come neve al sole.
E questo è successo al "buoni conti" ...quando...ritrovato il cadavere dopo nove mesi e benchè fosse nudo...lui aveva inanellato tante di quelle cretinerie e falsità surreali da rendere del tutto PALESE che tutta la sceneggiata fosse stata ordita da lui, che si credeva Genio..........
:)
* PS NON IRRILEVANTE : imbandire la frappa oltraggiosissima di una pazza delirante che esce di casa nuda o che si denuda strada facendo.........era in realtà l'unicatesi che lui avtrebbe potuto continuare a sostenere anche qualora ne avessero ritrovato subito il copro, che in effetti nudo era!
Rewind dal punto di vista dell'omicida che sa di averla buttata in fretta e furia tra quattro sterpaglie : "è possibile che ne ritrovino il corpo! E come si spiega che quel corpo di trovi due minuti da casa, e pure nudo, se io schifoso non imbandisco per primo la frappa che lei era pazza e se non sono io il primo a dire che...era talmente pazza che è uscita per i campi (dell'astigiano, a gennaio) nuda e scalza? ....E invece lo dico per primo che è uscitsa nuda e scalza perchè era pazza, codì se e quando la ritroveranno...TUTTO TORNA!".
Solo che ai Giudici, molto saggiamente dal mio punto di vista, non è "tornato" proprio per niente che una brava mamma e moglie PROVATAMENTE INFELICISSIMA E IN CERCA Sì DI FUGA, MA CON IL SOGNO INGENUISSIMO DI "una nuova vita da raccattare persino u FB...possa aver avuto di questi deliri assoluti e rari (da "un caso su un milione") proprio dopo essersi alzata come ogni mattina e aver lavato-vestito-dato colazione ai suoi quattro bambini, mentre il buoni-conti era addirittura così premuroso da andre lui presso l'ambulatorio del medico di base...per saperne gli orari!!!! E pensa che grande pazza che doveva essere, se il suo bisogno medio del medico di base era tala da IGNORARE (sia lei che il buoni-conti) persino quali fossero gli orari delle visite!
Ciao Claudia K. :)
Poichè tu non entri "mai" veramente nella "logica" dei miei ragionamenti, limitandoti a "glissare" sul loro contenuto ed arroccandoti, invece, su un approccio precipuamente "emotivo" e non "razionale" della vicenda, è inutile che io insista a ripetere le mie argomentazioni; tanto più che Michele Buoninconti è stato ormai condannato in via definitiva.
***
Però, dopo essermi informato meglio su "chi era" davvero Michele Buoninconti, pur continuando a ritenerlo assolutamente innocente dell'omicidio "materiale" della moglie, tutto sommato non escluderei affatto che lui possa esserne ritenuto il responsabile "morale"; ed infatti, almeno se è vero quello che si racconta di lui, non si può affatto escludere che l'indubbia "psicosi persecutoria delirante" della moglie (attestata da numerose attendibili testimonianze, e che l'ha condotta alla morte) sia stata provocata dal vessatorio, oppressivo, dispotico, persecutorio, tirannico, opprimente e molesto comportamento del marito.
Ed è stato forse questo ad influenzare i giudici nell'emettere la sentenza di condanna.
***
Per cui, in fondo, anche se per i "motivi sbagliati", forse è "giusto" pure secondo me che Michele Buoninconti sia finito in galera.
***
Un saluto :)
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Citazione di: Eutidemo il 21 Giugno 2023, 06:19:14 AMCiao Claudia K. :)
Poichè tu non entri "mai" veramente nella "logica" dei miei ragionamenti, limitandoti a "glissare" sul loro contenuto ed arroccandoti, invece, su un approccio precipuamente "emotivo" e non "razionale" della vicenda, è inutile che io insista a ripetere le mie argomentazioni; tanto più che Michele Buoninconti è stato ormai condannato in via definitiva.
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Però, dopo essermi informato meglio su "chi era" davvero Michele Buoninconti, pur continuando a ritenerlo assolutamente innocente dell'omicidio "materiale" della moglie, tutto sommato non escluderei affatto che lui possa esserne ritenuto il responsabile "morale"; ed infatti, almeno se è vero quello che si racconta di lui, non si può affatto escludere che l'indubbia "psicosi persecutoria delirante" della moglie (attestata da numerose attendibili testimonianze, e che l'ha condotta alla morte) sia stata provocata dal vessatorio, oppressivo, dispotico, persecutorio, tirannico, opprimente e molesto comportamento del marito.
Ed è stato forse questo ad influenzare i giudici nell'emettere la sentenza di condanna.
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Per cui, in fondo, anche se per i "motivi sbagliati", forse è "giusto" pure secondo me che Michele Buoninconti sia finito in galera.
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Un saluto :)
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Certo che sei forte, eutidemo, se uno non condivide le tue "strampalate" (é quello che penso) ipotesi allora non entra nella tua "logica".
Ma non paventi la possibilità che la tua "logica" possa apparire agli altri illogica secondo la loro logica.
Nella tua "logica" poi, secondo me, tu fai anche affermazioni molto gravi come l'idea che i giudici abbiano voluto produrre una sorta di giustizia morale nei confronti del buoni conti che sarebbe risultato persecutorio nei confronti della vittima, pur risultando innocente.
Nella mia logica, invece, il fatto che il buoni conti sia risultato persecutore nei confronti della ceste dimostra che la sensazione di persecuzione che la ceste viveva non era segno di squilibrio mentale ma effetto di questa persecuzione e inoltre é elemento indiziario a carico del buoni conti perché sappiamo che, con una certa probabilità, il persecutore in un contesto di coppia si trasforma in carnefice, soprattutto quando avverte il rischio di perdere il controllo della sua vittima.
Ciao Anthony :)
La logica è una sola, il che non toglie che tutti possiamo commettere degli errori nell'applicarla, a cominciare dal sottoscritto; ed infatti, non di rado mi capita di commetterne, ma, quando ciò accade non ho mai alcuna difficoltà ad ammetterlo.
Però occorre che mi si dimostri razionalmente che ho commesso degli errori, mentre sia tu che Claudia K non ci siete andati nemmeno vicino; anzi, l'evidente fallacia delle vostre argomentazioni, mi hanno convinto ancora di più che Michele Buoninconti è innocente!
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Quanto alle "ipotesi strampalate" che tu mi attribuisci, quella del marito che si traveste da moglie per ingannare la vicina con uno studiato "strip-tease", questa le batte tutte come "balordaggine"! :D
E, comunque sia, in caso di dubbio sulla testimonianza, ciò avrebbe richiesto un "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP per verificarla; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
Ma tale "esperimento giudiziale" non è mai stato fatto!
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Ma tu, come anche Claudia K., vi limitate ad ignorare le argomentazioni a cui non sapete come replicare; semplicemente le "eludete"!
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Quanto al fatto che, come tu scrivi, "la sensazione di persecuzione che la Ceste viveva non era segno di squilibrio mentale", tu dimentichi che lei non si sentiva semplicemente "perseguitata" dal marito, bensì soffriva di "psicosi persecutorie deliranti", così come attestato da attendibili testimoni; i quali hanno parlato non di semplici "manifestazioni depressive o nevrotiche" di Elena, ma di vere e proprie reazioni di carattere "delirante" (cioè, "comportamenti da malata mentale").
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Comunque ho trovato su INTERNET delle considerazioni della nota criminologa U.Francio, che:
- in buona parte collimano con le mie (che quindi non sono poi così "strampalate");
- in parte, invece, sono diverse, ma suffragano comunque la tesi dell'innocenza di Buoniconti.
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Leggile attentamente, e riflettici sopra.
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Un saluto! :)
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I cosiddetti criminologi di solito esprimono pareri su commissione. Scommettiamo che indovino chi aveva commissionato il parere della francio.
Comunque c'é poco da riflettere, sono tutte asserzioni e nessuna argomentazione dimostrativa.
Si assume che la crisi psicotica ci sia stata perché il giorno prima aveva degli strani mal di testa, mi sa che allora io di crisi psicotiche in vita mia ne ho avute migliaia, meno male che non ci sono torrenti in cui annegare vicino casa mia.
Ma l'asserzione più assurda é quella per cui mentre l'assassino non avrebbe avuto ragione di lasciare i vestiti in due posti differenti, la ceste avrebbe avuto ragione di farlo.
Naturalmente la ceste psicotica si sarebbe potuta spogliare come gli girava, se é malata non si può adombrare razionalità nel suo comportamento.
Ma l'assassino, che si fosse camuffato come la ceste, per predisporre la sua finzione scenica, aveva ragioni serie per togliersi solo cappotto e maglione in posizione di visibilità, da parte di quell RR facendo a lui credere che era la ceste che stava cominciando a spogliarsi, mentre gli altri vestiti non li poteva togliere perche si sarebbe notata la differenza tra lui e la ceste.
Citazione di: Eutidemo il 21 Giugno 2023, 12:46:16 PMLa logica è una sola, il che non toglie che tutti possiamo commettere degli errori nell'applicarla
Ecco...appunto! :)
Non è che il tuo interlocutore non SIA logico sol perchè respinge il TUO applicativo personale di logica.
Per me, ad esempio, è del tutto ILlogico costruire teoremi personalissimi dando
per scontato un presupposto che - INVECE - non è assolutamente provato, e cioè che la poverina si fosse spontaneamente rintanata in quel microtunnel!
E non solo questo dato di partenza NON è mai stato provato, ma - ove mai fosse avvenuto - sarebbe manifestazione di una deriva psicotica di rarrissima severità...e certamente tale da non poter essere diagnosticata post mortem con la sola disponibilità di un cadavere e di pochissimi testimoni (vista la riservatezza della coppia) , tra i quali campeggia e infierisce proprio il marito, che in base ai suoi <buoniconti> aveva mille "ragioni" abiette per toglierla di mezzo e riprendersi lo scettro incontratato del suo imprero miserabile.
Il mio applicativo logico parte da dati del tutto diversi:
- c'era una donna che era ormai stremata-stressata-stregata dal tipo di vita a cui si era incatenata con quattro bambini + ottica da osservante cattolica;
- malgrado tutto aveva cercato qualche ingenuo spiraglio, a riprova del suo voler VIVERE;
- questa poverina non era in cura presso nessuno specialista della psiche nè presso nessun centro di igiene mentale o servizio pubblico, e non è mai risultato che abbia preso neanche le mitiche "cinque gocce di Xanax" a cui molti fanno ricorso (senza particolari angosce) come i nostri nonni ricorrevano alle Pastiglie balsamiche Valda;
- la trovano cadavere a pochi minuti da casa, e nuda e scalza;
- il marito si fa in quindici per dire che era dissociata e dal'inizio si precostituisce il jolly dello "infatti era nuda e i vestiti li ho trovati qui", solo che... quei vestiti erano freschi di bucato;
- aggiungiamo che in una famiglia di questo stampo l'unica libertà di manovra rispetto a BEN quattro figli bambini...eccerto eh che si abbia, con la garanzia che duri almeno 4 ore...giusto quando sai di averli portati a scuola;
- e non ci vuole un <mago del giallo> per annusare che (come infatti ritenuto dai Giudici)...l'ipotesi più verosimile e LOGICA sia quella che il buoni-conti , quella mattina, sia tornato a casa per risolvere la pratica! Facile che possa averla trovata appena uscita dalla doccia e abbia preso a discutere e questionare, e che per qualche ingenuità di troppo da parte di lei...sia seguita l'esecuzione, molto facilmente...proprio per soffocamento col cuscino...
Ma sempre certo resta che il cadavere della poveretta fosse lì, dove prima non era stato trovato ma, guarda tu il caso, le battute di ricerca lungo quel Rio erano guidate proprio dal <buoniconti>.
E certissimo resta che lì O ci arrivò da già cadavere nel bagagliaio del marito (molto verosimile) OPPURE (assai inverosimile) ci arrivò da sola, in preda a una crisi psicotica di gravità da manuale, della quale però NON esiste alcuna traccia concreta nè in psicofarmaci da lei assunti e nè da "testimonianze" che vadano oltre il marito e la famiglia di lei (in tutto e per tutto rivelatasi ingenua quanto lei).
E su queste basi...dimmi gentilmente tu se sei proprio convinto che LA Logica suggerisca di muovere da dati assai improbabili e inverosimili, piuttosto che da DATI certi (crisi coniugale, sue ingenuissime evasioni e confessioni a quel marito, proiezione terrorifica di <perdita di tutto> da parte dl lui, mistificazionie manipolazioni di lui in ogni dove, ecc. ecc.).
:)
Ciao Claudia K :)
Tu, sicuramente non lo fai apposta, e, forse, neanche te ne accorgi, ma non fai altro che "eludere" le mie argomentazioni senza minimamente formulare nessuna perspicua e pertinente controdeduzione al riguardo; inoltre, non sapendo che cosa eccepire logicamente ai miei "reali" ragionamenti, tu li "distorci"; facendomi quindi dire cose che non ho mai detto, e che ti riesce così più facile smontare.
Ed invero:
.
1)
Io non ho mai "dato per scontato" un presupposto che - INVECE - non è assolutamente "provato", e cioè che la poverina si fosse spontaneamente rintanata in quel microtunnel, ma l'ho semplicemente "dedotto" da vari significativi indizi circostanziali.
Ed infatti, giuridicamente, non esistono soltanto "prove materiali", ma anche "prove logiche"; il che si verifica quando il "fatto ignoto" (cioè, dove diamine era stato per 9 mesi il corpo?), può desumersi logicamente dai "fatti noti" a nostra conoscenza.
***
Vale a dire:
a)
E' un "fatto" che il cadavere non è stato trovato dalla polizia in pochi giorni, o scoperto casualmente da qualcuno dopo qualche settimana in una zona relativamente circoscritta vicino alla sua abitazione; il che non si spiega in alcun modo, se non deducendo che Elena Ceste si era nascosta, da sè, nell'unico posto che non venne mai esplorato in quella zona, perchè tutti pensavano, giustamente, che nessun omicida avrebbe mai potuta infilarcela, nè che ci si sarebbe mai suicidata.
b)
E' un "fatto" noto che in casi di "psicosi persecutoria" come la sua (ben testimoniata), le persone si nascondono in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
Per cui è perfettamente "logico" dedurre che Elena Ceste si sia andata a nascondere in quella "asfittica" conduttura; il che è "tipico" delle "psicosi persecutorie deliranti" come la sua.
c)
E' un "fatto" noto che in casi di "psicosi delirante persecutoria" come la sua (ben testimoniata), le persone tendono a "spogliarsi nude", così come attestato da numerosi psichiatri (e come ha visto con i suoi occhi la vicina R.R.).
d)
E' un "fatto" noto, infine, che l'"asfissia" può risultare dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; esattamente come nella "conduttura" da cui sgorga il Rio Mersa.
Per cui è perfettamente "logico" dedurre che Elena Ceste si sia andata a nascondere proprio in quella "asfittica" conduttura; il che è "tipico" delle "psicosi persecutorie deliranti" come la sua.
Sempre che non sia morta per "asfissia" ma per "assideramento", come qualcuno sostiene; il che è pure possibile.
***
Ma tu hai completamente ignorato tali mie "argomentazioni deduttive", asserendo che io davo per "scontato" che Elena Ceste si fosse nascosta nella tubazione; il che è assolutamente falso.
.
2)
Poi tu scrivi che sarebbe stata: "...una manifestazione di una deriva psicotica di rarissima severità...e certamente tale da non poter essere diagnosticata post mortem con la sola disponibilità di un cadavere e di pochissimi testimoni"; ma anche in questo caso ignori, "per tua comodità", quanto io ho documentato al riguardo con atti ufficiali.
Ed infatti, a parte la diagnosi dello psichiatra Elvezio Pirfo, nell'Ordinanza del giudice Marson, a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che "lei stessa" aveva confidato a numerosi parenti ed amici, si legge: "Lo scompenso qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come di tipo <<psicotico proiettivo delirante>> veniva notato da <<tutti>> i suoi interlocutori; in quanto si era presentata come una crisi psicotica con <<proiezioni e diffusi spunti deliranti...>>".
Tra le tante testimonianze in tal senso, particolarmente significativa è quella della sorella (che, si presume, le volesse bene), la quale ha riferito agli inquirenti di aver parlato con Elena la mattina del 23 gennaio, giorno precedente alla scomparsa, e che la stessa le aveva detto ""di avere problemi alla testa", tant'è che "io chiedevo se si trattasse di mal di testa od altro e lei non riusciva a spiegarsi. Sembrava volesse dire qualcosa ma non riusciva ad esprimersi bene verbalmente" (cioè "farfugliava", come in caso di ictus cerebrale). Quello appena descritto, che, purtroppo, anche io ho potuto constatare in un mio conoscente, è uno "stato pre-delirante", definito "WAHNSTIMMUNG".
In quei 'problemi alla testa' descritti dalla Ceste alla sorella, l'incapacità 'di spiegarsi' e di 'esprimersi bene' si può identificare il germoglio della crisi psicotica che la colpì poche ore dopo, e che la condusse alla morte.
.
3)
Poi tu scrivi "questa poverina non era in cura presso nessuno specialista della psiche nè presso nessun centro di igiene mentale o servizio pubblico, e non è mai risultato che abbia preso neanche le mitiche "cinque gocce di Xanax" a cui molti fanno ricorso (senza particolari angosce) come i nostri nonni ricorrevano alle Pastiglie balsamiche Valda"; ma lo XANAX appartiene alla categoria dei derivati benzodiazepinici, che è indicato nel trattamento del disturbo da "attacchi di panico" con o senza agorafobia, ma non ha niente a che vedere con le "psicosi persecutorie deliranti".
Sarebbe come voler curare il cancro con l'aspirina!
Tu ti ostini a non voler capire che una "crisi psicotica delirante" è un fenomeno molto più grave ed eziologicamente diverso rispetto ad una "crisi di panico" o di un "collasso nevrotico" o "depressivo"; si tratta di cose completamente diverse, come lo sono il "raffreddore" e la "stitichezza" (dice scherzando mia figlia, che è psichiatra).
Le "crisi psicotica delirante" non le segue la ASL!
.
4)
Quanto ai "vestiti freschi di bucato", anche in questo caso tu scantoni per la tangente con un astuto "fin de non recevoir"; cioè fai finta di non aver letto quello che io ho scritto al riguardo, perchè non sai cosa ribattere.
Ed infatti, per la terza volta ti ripeto che, se qualcuno indossa dei vestiti appena lavati, e, poi, poco dopo, se li toglie, è molto difficile poter dimostrare "scientificamente" che non sono mai stati indossati; in ogni caso non basta una perizia che rilevi l'assenza del DNA della vittima.
Per poter dimostrare scientificamente una cosa del genere, infatti, doveva essere eseguita non solo una "perizia" sugli indumenti della vittima, ma anche un cosiddetto "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, per almeno due o tre volte, occorreva far indossare dei vestiti appena lavati a due o tre agenti del RIS, e poi farglieli togliere dopo un certo numero di minuti, al fine di verificare se c'era stato o meno il tempo per il rilascio del loro DNA.
Ma tale esperimento non è stato mai fatto, per cui, la "perizia", da sola, vale poco o niente.
.
5)
Poi tu scrivi: "l'ipotesi più verosimile e LOGICA sia quella che il buoni-conti , quella mattina, sia tornato a casa per risolvere la pratica! Facile che possa averla trovata appena uscita dalla doccia e abbia preso a discutere e questionare, e che per qualche ingenuità di troppo da parte di lei...sia seguita l'esecuzione, molto facilmente...proprio per soffocamento col cuscino...".
Ecco, vedi, questa sì che è pura immaginazione circa un fatto "ignoto"; ed infatti tu non hai alcun elemento "noto" da cui dedurre tale congettura, come, invece, ho fatto io nel caso del nascondimento nella conduttura.
***
È stata invece ignorata dalla procura e da tutti i giudici che si sono occupati di questo caso la "prova regina della estraneità ai fatti dell'indagato".
Ed infatti, proprio nei minuti in cui la procura ritiene che fosse al Rio Mersa a occultare il corpo di sua moglie, Michele Buoninconti si trovava di fronte al cancello della casa del vicino A.R; circostanza, questa, inequivocabilmente suffragata dai dati estrapolabili dai tabulati telefonici e dalle testimonianze dei vicini.
Soprattutto quella dello stesso A.R., che colloca Michele sotto casa sua alle 8.57.28; ovvero nel momento in cui sentì suonare sia il suo telefono fisso che il suo campanello di casa.
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6)
Poi tu scrivi: "Ma sempre certo resta che il cadavere della poveretta fosse lì, dove prima non era stato trovato ma, guarda tu il caso, le battute di ricerca lungo quel Rio erano guidate proprio dal <buoniconti>. "
Quanto al fatto che le ricerche in zona Rio Mersa le avesse coordinate PROPRIO LUI, può essere vero nei primi due o tre giorni; ma, per i successivi <<NOVE MESI>>, poichè Michele Buoninconti era stato iscritto nel "Registro degli indagati", è ovvio che le ricerche in zona Rio Mersa le ha coordinate il PM e le ha eseguite soltanto la polizia, la quale il cadavere della moglie lo avrebbe trovato al massimo dopo qualche settimana.
Senza contare, se veramente il corpo fosse stato allo scoperto fuori dalla conduttura per ben <<NOVE MESI>> , i possibili ritrovamenti casuali sarebbero avvenuti da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
Ma questo non è avvenuto, per cui Elena Ceste non poteva che essersi nascosta nella conduttura (tra l'altro tipico nascondiglio per uno psicotico)!
Questo lo dice non soltanto la logica, ma il semplice buon senso!
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7)
Poi tu scrivi; "E certissimo resta che lì O ci arrivò da già cadavere nel bagagliaio del marito (molto verosimile) OPPURE (assai inverosimile) ci arrivò da sola, in preda a una crisi psicotica di gravità da manuale, della quale però NON esiste alcuna traccia concreta nè in psicofarmaci da lei assunti e nè da "testimonianze" che vadano oltre il marito e la famiglia di lei (in tutto e per tutto rivelatasi ingenua quanto lei)."
In realtà, invece:
a)
Non esiste alcuna prova concreta che il cadavere di Elena sia stata trasportata nel bagagliaio del marito, in quanto là non si è trovata alcuna traccia del suo DNA; per cui la tua ipotesi non è affatto "verosimile", perchè, a differenza di una persona viva che indossa ma poi si toglie quasi subito dei vestiti appena lavati, un cadavere nudo lascia "sempre" delle tracce in in bagagliaio.
b)
Esiste invece la concreta prova testimoniale, da parte della vicina R.R. che Elena Ceste uscì in giardino cominciando a denudarsi e poi uscì dal cancello allontanandosi da casa sua; per cui questa è semplice "verità", non semplice "verosomiglianza".
Ma tu fai finta di niente, al riguardo!
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CONCLUSIONE
E su queste basi dimmi, gentilmente, tu sei proprio convinta che la "logica" suggerisca di ritenere Michele Buoninconti "sicuramente" responsabile "materiale" dell'omicidio della moglie?
Secondo me, tu, come d'altronde i giudici, siete caduti in un "BIAS"; perchè, piuttosto che cercare di <<CAPIRE>> come sono veramente andate le cose, avete pregiudizialmente voluto <<CREDERE>> che Michele Buoninconti fosse colpevole (perchè, indubbiamente, sotto il profilo morale, le "physique du rôle" del "cattivo") .
Io, invece, che ero partito con l'idea che Michele Buoninconti fosse colpevole dell'omicidio della moglie, perchè lo ritenevo tale sotto l'aspetto morale, cercando di <<CAPIRE>> come erano <<OGGETTIVAMENTE>> andate le cose mi sono convinto sempre di più della sua innocenza; e, questo, anche aiutato dalla circostanza che tu ed Anthony, solitamente sempre molto acuti e razionali, siete riusciti a fornirmi (senza volerlo) ulteriori indizi a favore della sua innocenza.
Fermo restando che la mia è solo una convinzione, e non una certezza!
***
Un saluto. :)
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La ceste é stata ritrovata durante attività di pulizia della vegetazione del torrente che occulta va il cadavere. E' quindi perfettamente plausibile che tale occultamento sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo fosse infilato nel tubo.
Oltretutto io non capisco perché il fatto che il cadavere fosse nel tubo implicherebbe che ci fosse entrato da vivo, é possibilissimo che l'assassino lo abbia spinto dentro il tubo da fuori.
Poi eutidemo, perché ti inventi le cose? La testimonianza di RR dice di aver visto qualcuno che si toglieva dei vestiti, che sembrava la ceste, ma non dice di aver visto la stessa persona uscire dal cancello e allontanarsi, questo lo hai aggiunto tu.
Neanche le dichiarazioni di parte della criminologa ti bastano a sostenere le tue assurde tesi.
Poi una curiosità, eutidemo, quali sono gli indizi che io ti avrei fornito che hanno rafforzato la tua convinzione dell'innocenza del buoni conti?
Citazione di: Eutidemo il 21 Giugno 2023, 18:56:18 PMCiao Claudia K :)
Tu, sicuramente non lo fai apposta, e, forse, neanche te ne accorgi, ma non fai altro che "eludere" le mie argomentazioni senza minimamente formulare nessuna perspicua e pertinente controdeduzione al riguardo
Osservazione che trovo correttissima, e solo MAL (molto mal) motivata da te.
Io "eludo" quel che trovo risibile. Semplice, no? Cioè : mi piace ragionare (tanto), ma insomma...non è che abbia tutto 'sto tempo da riempire, poichè il tempo già me lo riempie e quasi satura un quotidiano di famiglia e professione, che ogni giorno presentano i loro rebus da risolvere in modo pure urgente e fattivamente orientato.
In pratica e nello specifico : il caso Ceste lo seguii come tanti italiani attraverso un "Chi l'ha visto?" che conta una Redazione e Conduzione di massima Professionalità.
Per totale trasparenza: già mi perplime assai l'idea che si voglia contestare una Sentenza definitiva ...basandosi su paccianate da web in (inevitabile) contro-tendenza (che è proprio Il Classico delle -scusami - Puttanate).
Poi tu scegli quella che avvalora il "caso su tot milioni" da Psichiatria estrema ...addosso a una povera disgraziata che a tutti gli effetti pare solo una persona TROPPO timorata di Dio e (maledettamente) degli uomini, a cominciare da quell'orrido marito...e io, molto semplicemente, non la considero neanche perchè la trovo ASSURDA in partenza, dato il quadro d'insieme!
Non è che non "eludo perchè non so cosa dire".
E' che manco la considero (e ne ho detto i perchè in tutte le salse) perchè ragionare mi interessa, ma "passare tempo ragionando sull'assurdo" NO, NON mi interessa per niente, e oltretutto mi annoia da morire!
Tutto qui, Eutidemo! Se
io
vivessi il "problema" di "passare il tempo" ...boutade per boutade a perditempo... avrei potuto (
per dire) andare (sempre con quella fucina di puttanate che è il web) andare a cercarmi gli "avvistamenti ufo" dei sempre attivi pasionari del comparto e menare la teoria che "ma fossero stati gli alieni, visto che qualcuno ha sicuramente visto qualche ufo anche quel giorno, e in putta-web, se lo cerchi lo trovi?" :))
Solo che per me, che amo tanto ragionare ma detesto le perdite di tempo e i "passatempo" di ogni sorta, questo elucubrare sull'altamente improbabile (se non impossibile) mentre TUTTO porta alle stesse conclusioni che fior di Magistrati hanno reso in Sentenza Definitiva..........
è solo e proprio solo quel tipo di "passatempo-perditempo" che personalmente detesto.
E quindi: non è che "eludo perchè non so cosa replicarti". NO , NO, NO.
E' che bypasso SPIEGANDO perchè rifiuto quel che mi sembra un gioco (neanche particolarmente etico, perdonami) su quelle che sono vicende di VITA E MORTE
veri di altre Persone, che non stanno qui a "giocare" con noi.
E mi interessa l'argomento, ma mi rifiuto categoricamente di partecipare al "passatempo" che ci si vuol cotruire sopra, partendo da ipotesi che se la battono con quella degli alieni che avrei potuto adombrare io, se fossi pasionaria del "passatempo ad libitum" , come invece NON sono!
:)
Ciao Claudia K :)
In ordine alle tue prime considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi: "La Ceste é stata ritrovata durante un'attività di pulizia della vegetazione del torrente che occulta va il cadavere. E' quindi perfettamente plausibile che tale occultamento sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo fosse infilato nel tubo."
Però questo non spiega:
a)
Per quale motivo il marito avrebbe gettato il corpo proprio lì.
La cosa non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
- se non voleva farlo ritrovare, sarebbe stato molto più logico non lasciare il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua tra la vegetazione di un torrentello alto 20 cm., ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza;
- se, invece, voleva farlo ritrovare nudo per imbastire la sceneggiata della "psicosi persecutoria delirante" (che invece era autentica, secondo attendibili testimonianze), sarebbe stato molto più logico lasciare il corpo della moglie in un luogo in cui fosse molto più visibile, magari in un prato invece che tra la vegetazione di un torrentello, e, anzi, far finta di averlo ritrovato lui.
b)
La vegetazione del torrentello che occultava il cadavere, visto che non si trovava di un fiume sperduto nell'Amazzonia, non avrebbe impedito in alcun modo alla polizia e ai cani poliziotto di ritrovarlo in ben nove mesi di ricerche; senza contare, se veramente il corpo fosse stato nel fiumiciattolo, i possibili ritrovamenti casuali da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
Per cui non è affatto "plausibile" che l'occultamento della vegetazione (di tipo "italico" e non certo "amazzonico") sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo si fosse infilato nella conduttura da cui scaturiva la piccola marana; anzi, direi che la cosa è estremamente "improbabile", se non pressochè "impossibile".
***
.
2)
Poi tu scrivi: "Oltretutto io non capisco perché il fatto che il cadavere fosse nel tubo implicherebbe che ci fosse entrato da vivo, é possibilissimo che l'assassino lo abbia spinto dentro il tubo da fuori."
Anche questo non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
a)
Non ci voleva un genio per capire che, prima o poi, a seguito delle decomposizione, il cadavere sarebbe fuoriuscito nel Rio Mersa; dove sarebbe stato ritrovato, come, appunto, è accaduto.
Per cui, se veramente il marito avesse voluto occultare per sempre il cadavere della moglie, lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza, oppure lo avrebbe squagliato nell'acido.
b)
Per spingere il cadavere nella conduttura, abbastanza in fondo perchè non fosse visto da fuori, il marito ci si sarebbe dovuto inoltrare anche lui; il che, oltre ad essere molto difficile, se non quasi impossibile, avrebbe comportato:
-anche per lui il rischio di morire asfissiato dai miasmi;
- di doverne riuscire fuori completamente zuppo e maleodorante, col rischio di insospettire chiunque avesse occasionalmente incontrato successivamente, prima di riuscire a fare la doccia e a cambiarsi.
Per cui non è affatto "plausibile" che sia stato il marito a spingerla lì dentro; mentre invece, visto il suo tipo di scompenso mentale, è molto più "plausibile" che Elena Ceste ci si fosse ficcata da sola.
Ed infatti, la <<psicosi persecutoria delirante>>, comporta notoriamente impulsi che spingono i soggetti a cercare di nascondersi in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
***
.
3)
Poi tu scrivi: "La testimonianza di R.R. dice di aver visto qualcuno che si toglieva dei vestiti, che sembrava la Ceste, ma non dice di aver visto la stessa persona uscire dal cancello e allontanarsi."
Sei tu che ti inventi le cose, in quanto, almeno se è corretto quanto riferito della testimonianza di R.R., Elena Ceste <<SI ALLONTANO'>> (ovviamente dalla sua casa), non appena Michele e i bambini se ne andarono; lo provano la testimonianza della stessa R.R., che la vide mentre <<COMINCIAVA A DENUDARSI>>.
Il che significa che R.R. non disse affatto di aver visto qualcuno che le "sembrava" essere Elena Ceste, ma disse di aver visto proprio lei; mentre si denudava allontanandosi da casa propria.
Almeno io l'ho capita così!
Però, al riguardo, bisognerebbe leggere il testo originale della sua testimonianza; altrimenti, sia io che te, non possiamo basarci su altro che su quanto riferito da INTERNET e dalla stampa (e non è detto che sia corretto).
***
.
4)
Infine tu scrivi: "Poi una curiosità, eutidemo, quali sono gli indizi che io ti avrei fornito che hanno rafforzato la tua convinzione dell'innocenza del buoni conti?"
Mi hanno convinto:
- tutte le cose che hai scritto (comprese le ultime), perchè mi hanno indotto a riflettere sull'assurdità e la "paralogicità" dei presunti argomenti a sostegno della colpevolezza di Buoninconti (e, se ci rifletti bene, dovresti rendere anche tu della loro inconsistenza, e, spesso, contraddittorietà);
- tutte le cose che tu "non" hai scritto, ignorando alcuni importanti indizi favorevoli Buoninconti, come quelli che si evincono dagli orari (e che sono stati grossolanamente equivocati in sede di giudizio)
***
.
***
Un saluto! :)
***
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2023, 06:33:43 AMCiao Claudia K :)
In ordine alle tue prime considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi: "La Ceste é stata ritrovata durante un'attività di pulizia della vegetazione del torrente che occulta va il cadavere. E' quindi perfettamente plausibile che tale occultamento sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo fosse infilato nel tubo."
Però questo non spiega:
a)
Per quale motivo il marito avrebbe gettato il corpo proprio lì.
La cosa non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
- se non voleva farlo ritrovare, sarebbe stato molto più logico non lasciare il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua tra la vegetazione di un torrentello alto 20 cm., ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza;
- se, invece, voleva farlo ritrovare nudo per imbastire la sceneggiata della "psicosi persecutoria delirante" (che invece era autentica, secondo attendibili testimonianze), sarebbe stato molto più logico lasciare il corpo della moglie in un luogo in cui fosse molto più visibile, magari in un prato invece che tra la vegetazione di un torrentello, e, anzi, far finta di averlo ritrovato lui.
b)
La vegetazione del torrentello che occultava il cadavere, visto che non si trovava di un fiume sperduto nell'Amazzonia, non avrebbe impedito in alcun modo alla polizia e ai cani poliziotto di ritrovarlo in ben nove mesi di ricerche; senza contare, se veramente il corpo fosse stato nel fiumiciattolo, i possibili ritrovamenti casuali da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
Per cui non è affatto "plausibile" che l'occultamento della vegetazione (di tipo "italico" e non certo "amazzonico") sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo si fosse infilato nella conduttura da cui scaturiva la piccola marana; anzi, direi che la cosa è estremamente "improbabile", se non pressochè "impossibile".
***
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2)
Poi tu scrivi: "Oltretutto io non capisco perché il fatto che il cadavere fosse nel tubo implicherebbe che ci fosse entrato da vivo, é possibilissimo che l'assassino lo abbia spinto dentro il tubo da fuori."
Anche questo non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
a)
Non ci voleva un genio per capire che, prima o poi, a seguito delle decomposizione, il cadavere sarebbe fuoriuscito nel Rio Mersa; dove sarebbe stato ritrovato, come, appunto, è accaduto.
Per cui, se veramente il marito avesse voluto occultare per sempre il cadavere della moglie, lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza, oppure lo avrebbe squagliato nell'acido.
b)
Per spingere il cadavere nella conduttura, abbastanza in fondo perchè non fosse visto da fuori, il marito ci si sarebbe dovuto inoltrare anche lui; il che, oltre ad essere molto difficile, se non quasi impossibile, avrebbe comportato:
-anche per lui il rischio di morire asfissiato dai miasmi;
- di doverne riuscire fuori completamente zuppo e maleodorante, col rischio di insospettire chiunque avesse occasionalmente incontrato successivamente, prima di riuscire a fare la doccia e a cambiarsi.
Per cui non è affatto "plausibile" che sia stato il marito a spingerla lì dentro; mentre invece, visto il suo tipo di scompenso mentale, è molto più "plausibile" che Elena Ceste ci si fosse ficcata da sola.
Ed infatti, la <<psicosi persecutoria delirante>>, comporta notoriamente impulsi che spingono i soggetti a cercare di nascondersi in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
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3)
Poi tu scrivi: "La testimonianza di R.R. dice di aver visto qualcuno che si toglieva dei vestiti, che sembrava la Ceste, ma non dice di aver visto la stessa persona uscire dal cancello e allontanarsi."
Sei tu che ti inventi le cose, in quanto, almeno se è corretto quanto riferito della testimonianza di R.R., Elena Ceste <<SI ALLONTANO'>> (ovviamente dalla sua casa), non appena Michele e i bambini se ne andarono; lo provano la testimonianza della stessa R.R., che la vide mentre <<COMINCIAVA A DENUDARSI>>.
Il che significa che R.R. non disse affatto di aver visto qualcuno che le "sembrava" essere Elena Ceste, ma disse di aver visto proprio lei; mentre si denudava allontanandosi da casa propria.
Almeno io l'ho capita così!
Però, al riguardo, bisognerebbe leggere il testo originale della sua testimonianza; altrimenti, sia io che te, non possiamo basarci su altro che su quanto riferito da INTERNET e dalla stampa (e non è detto che sia corretto).
***
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4)
Infine tu scrivi: "Poi una curiosità, eutidemo, quali sono gli indizi che io ti avrei fornito che hanno rafforzato la tua convinzione dell'innocenza del buoni conti?"
Mi hanno convinto:
- tutte le cose che hai scritto (comprese le ultime), perchè mi hanno indotto a riflettere sull'assurdità e la "paralogicità" dei presunti argomenti a sostegno della colpevolezza di Buoninconti (e, se ci rifletti bene, dovresti rendere anche tu della loro inconsistenza, e, spesso, contraddittorietà);
- tutte le cose che tu "non" hai scritto, ignorando alcuni importanti indizi favorevoli Buoninconti, come quelli che si evincono dagli orari (e che sono stati grossolanamente equivocati in sede di giudizio)
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Un saluto! :)
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Intanto non é Claudia, che oramai si sarà già rotta(e la capisco), ma sono io, anthonyi, ad aver scritto queste cose. Comunque la genericità della risposta alla mia domanda é tale che sarebbe stata la stessa anche se avessi risposto a me. Questa genericità é la prova che tu parli tanto per parlare, non ci sono indizi che noi ti abbiamo fornito a favore della tua tesi.
Che la ceste si allontano da casa non lo dice il testimone RR ma la tua criminologa che afferma che l'allontanamento sia stato provato dal fatto che RR avesse dichiarato che la ceste "inizio a denudarsi".
Ora se RR parla di inizio, vuol dire che non ha visto la fine, e quindi anche il fatto che parla di denudamento implica che questa sia una sua interpretazione, il teste al massimo ha visto una persona, che per lui era la ceste, togliersi alcuni vestiti. Ma sulla base del ritrovamento degli abiti la ceste si sarebbe spogliata completamente prima di uscire dal cancello quando RR già non la vedeva più, per cui come si fa a desumere l'allontanamento sulla base del teste RR?
Poi vorrei sintetizzare e concludere tutti i discorsi sul ritrovamento del cadavere che non aveva segni che facessero supporre un trasferimento postumo, per quello che ne sappiamo il cadavere é stato lì, nella conduttura o tra la vegetazione, per tutti i 9 mesi.
Anche perché non ha senso pensare ad un assassino che va a riesumare un corpo che ha ben occultato per farlo ritrovare.
Ha senso invece pensare ad un assassino che preferisce lasciare il corpo in un luogo compatibile con la sua strategia, cioè far credere in una morte indotta da delirio psicotico, è anche facilmente raggiungibile anche a piedi(io sono convinto che abbia fatto così, si é caricato in spalla la ceste e l'ha trasportata fino al canale), anche se questo comporta una maggiore probabilità di ritrovamento del cadavere.
Ciao Claudia K :)
In ordine alle tue ulteriori considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi "Io "eludo" quel che trovo risibile. Semplice, no?"
Se così fosse io avrei dovuto eludere anche la grottesca e ridicola tesi dello "strip-tease" di Michele, riportata da Anthony; ed invece io ho considerato anche quella, per dimostrarne l'inconsistenza.
E' troppo comodo dire che si "elude" ciò che è "risibile"; quando invece, il motivo reale, è che non si sa che cosa "replicare".
.
2)
Poi tu scrivi: "Mi piace ragionare (tanto), ma insomma...non è che abbia tutto 'sto tempo da riempire".
Lo stesso vale per me, che, oltre agli interventi sul FORUM, devo scrivere dieci volte tanto per motivi vari e inderogabili, che non posso certo eludere; i quali non sto qui a descrivere, per ragioni di "privacy".
.
3)
Poi tu scrivi: "In pratica e nello specifico : il caso Ceste lo seguii come tanti italiani attraverso un "Chi l'ha visto?" che conta una Redazione e Conduzione di massima Professionalità."
Della cui "professionalità giornalistica" non dubito affatto; ma della cui "professionalità giuridica e criminologica", almeno in qualche caso, mi sembra lecito dubitare (anche considerando alcuni degli "esperti" che convocano).
Diffido molto dei "processi mediatici"!
.
4)
Poi tu scrivi: "Già mi perplime assai l'idea che si voglia contestare una Sentenza definitiva ...basandosi su paccianate da web in (inevitabile) contro-tendenza (che è proprio Il Classico delle -scusami - Puttanate)".
Al riguardo, però, tu dimentichi che, più volte, io ho chiaramente precisato che, non potendo visionare il fascicolo del processo, le mie erano soltanto delle "ipotesi"; basate sui dati più attendibili e non contestati da me trovati su INTERNET, nonchè sulla LOGICA.
In ogni caso tieni presente che anche le sentenze definitive della Cassazione sono soggette a "revisione"; ed infatti Buoninconti ha incaricato la Falco, società di investigazione privata, affinché potesse compiere delle indagini difensive a sostegno della sua versione e chiedere così la "revisione del processo".
.
5)
Poi tu scrivi che Elena Ceste era "una persona TROPPO timorata di Dio" per cadere preda di una "psicosi persecutoria delirante" (la quale, purtroppo, e molto meno rara di quanto si pensi); il che dimostra che la tua è una "logica" di tipo "parrocchiale", in quando il "timor di Dio" non ci certo può evitare nè le malattie "fisiche" nè quelle "mentali".
Che vanno tutte accettate con rassegnazione cristiana!
Se anche io avessi voluto eludere le considerazioni "risibili", al riguardo mi sarei anche potuto risparmiare di rispondere a tale tua "considerazione".
.
6)
Se tu trovi ASSURDA l'ipotesi della "psicosi persecutoria delirante", io trovo invece ASSURDA la tua assolutamente "disinformata" convinzione; ed infatti si tratta di un "malanno cerebrale" che può capitare a CHIUNQUE, in QUALUNQUE situazione (facendo le corna, anche a me e a te).
Sono state 728.338, in Italia, le persone che hanno avuto "gravi scompensi mentali" nel corso del 2020; di vario genere, ma non certo semplici "crisi di panico".
.
7)
Il paragone con gli alieni, quello sì che lo eludo; perchè è davvero troppo "risibile" per stare a perderci tempo.
.
8 )
Poi tu concludi: "E' che bypasso SPIEGANDO perchè rifiuto quel che mi sembra un gioco (neanche particolarmente etico, perdonami) su quelle che sono vicende di VITA E MORTE veri di altre Persone, che non stanno qui a "giocare" con noi.".
Be', perdonami, ma a me girano proprio i contrappesi:
- quando vedo condannare qualcuno che ritengo innocente;
- quando vedo assolvere qualcuno che ritengo colpevole.
Ho visto accadere cose del genere troppo spesso, per astenermi dall'esprimere le mie idee al riguardo, sui FORUM e altrove; ti garantisco che per me non è affatto un "gioco", ma lo sento come un vero e proprio "impegno morale".
Il che, ovviamente, non significa affatto che le mie ipotesi debbano essere per forza quelle giuste; ci mancherebbe altro!
***
.
***
Un saluto :)
***
Ciao Anthonyi.
Purtroppo ora non ora ho più tempo per risponderti adeguatamente; però, avendo comunque letto quello che hai scritto, non ci trovo niente di nuovo.
Ed invero:
.
1)
R.R. testimoniò che vide Elena Ceste mentre "cominciava a denudarsi" in giardino, in pieno inverno, poi dice che "si allontanò", e, quindi, non ebbe modo di vederla completamente nuda; a me sembra che basti ed avanzi, perchè il cancello poteva essere fuori vista dalla posizione di R.R.!
Solo una persona impazzita "comincia a denudarsi" in giardino, in pieno inverno!
.
2)
Quanto al corpo di Elena Ceste, posto che sia stata uccisa dal marito:
- se non voleva farlo ritrovare, sarebbe stato molto più logico non lasciare il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua tra la vegetazione di un torrentello alto 20 cm., oppure in una tubazione dalla quale prima o poi sarebbe stato spinto fuori dalla corrente, ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza;
- se, invece, voleva farlo ritrovare nudo per imbastire la sceneggiata della "psicosi persecutoria delirante" (che invece era autentica, secondo attendibili testimonianze), sarebbe stato molto più logico lasciare il corpo della moglie in un luogo in cui fosse molto più visibile, magari in un prato invece che tra la vegetazione di un torrentello, e, anzi, far finta di averlo ritrovato lui.
Non ti pare?
***
.
***
Un saluto! :)
***
COROLLARIOI dati estrapolati dai ROS relativi alle celle telefoniche, se analizzati senza pregiudizio e se incrociati con i dati testimoniali, escludono che Buoninconti abbia occultato il cadavere di sua moglie Elena Ceste e di conseguenza che l'abbia uccisa.
Questi dati, infatti, permettono di collocare Buoninconti nell'area del Rio Mersa con certezza scientifica solo alle 9.02.50 e non alle 9.00, come erroneamente sostenuto dalla procura.
***
Il fatto che il giudice del processo di primo grado Roberto Amerio abbia creduto alle conclusioni antiscientifiche del geometra Giuseppe Dezzani lo ha indotto in errore.
Ed infatti il giudice Amerio ha sostenuto a pag. 9 delle motivazioni della sentenza di condanna di Michele Buoninconti che "alle 8.55.04 e 8.57.28 Buoninconti transitava in un'area compresa tra la propria abitazione e la strada statale 231 Asti Alba"; un'affermazione tecnicamente errata, ma che il giudice ha mutuato dalla consulenza del geometra consulente della procura.
***
Ed infatti Buoninconti quella mattina chiamò la vicina Marilena Ceste alle 8.55.04 e i signori Rava alle 8.57.28, in queste due occasioni il suo telefono agganciò la cella servente di casa sua; solo questo dato è scientificamente certo, per cui è un grave errore affermare che Michele in quei minuti fosse in movimento.
***
Dopo le prime due telefonate delle 8.55.04 e delle 8.57.28, che agganciarono la cella di casa sua, Buoninconti, alle 9.01.48, fece una terza telefonata che agganciò ancora la cella servente casa sua.
***
Michele agganciò la cella del Rio Mersa solo al termine di questa terza telefonata, tale cambiamento di cella è la prova che Buoninconti si mosse dall'area della cella servente casa sua solo dopo le 9.00 in modo da agganciare la cella del Rio Mersa alle 9.02.50, cella che non aveva mai agganciato in precedenza.
***
Secondo le perizie, come ho scritto più volte, si impiegano 2 minuti e 30 secondi per raggiungere il Rio Mersa da casa Buoninconti, un tempo compatibile con uno spostamento posteriore alle 9.00 e in linea con le dichiarazioni di Buoninconti e quelle dei vicini.
***
Buoninconti ha dichiarato di aver lasciato casa sua dopo la telefonata delle 8.57.28 senza risposta ai Rava e di avergli suonato il campanello, di essersi poi diretto verso il Rio Mersa e di aver fatto un breve giro di perlustrazione.
***
Le celle telefoniche lo confermano e lo conferma anche la vicina Marilena Ceste, destinataria della prima telefonata di Buoninconti, quella delle 8.55.04; la quale ha sempre sostenuto di aver visto Michele di fronte a casa Rava circa 5 minuti dopo quella telefonata, quindi intorno alle 9.00.
***
Marilena Ceste ha dichiarato a verbale: "Entro in casa, mi preparo un caffè, ho avviato le pulizie di casa, poco dopo ha suonato il telefono di casa era Michele.... torno alle faccende, ricordo che avevo la tazza del caffè in mano e dalla finestra ho visto Michele che parlava con i comuni vicini famiglia Rava.... rispetto alla telefonata saranno passati poco più di 5 minuti".
***
Si noti che Marilena Ceste ha riferito di essersi preparata un caffè prima della telefonata delle 8.55.04, di aver ricevuto la telefonata e di aver visto Buoninconti davanti a casa Rava intorno alle 9.00; pertanto Michele a quell'ora si trovava nei pressi di casa sua e non intento ad occultare il cadavere di sua moglie nel Rio Mersa, come sostenuto dalla procura.
***
A pag. 6 delle motivazioni dell'Appello, riguardo alla mattina della scomparsa della Ceste, il giudice ha scritto che il vicino di casa della famiglia Ceste Buoninconti, Aldo Rava, aveva riferito agli inquirenti: "verso le 9.05 circa sentivo suonare il campanello di casa con insistenza e sentivo anche suonare il mio telefono di casa".
Aldo Rava è stato sentito il 6 febbraio 2014, pochi giorni dopo la scomparsa di Elena Ceste, all'epoca non erano ancora noti agli inquirenti i tabulati telefonici relativi al caso, pertanto quel "verso le 9.05 circa" detto dal signor Rava era naturalmente un orario solo approssimativo. 8.57.28 è l'orario esatto della telefonata che si può estrapolare dai tabulati. Quindi è facile intuire che alle 8.57.28 Buoninconti si trovava davanti a casa Rava.
***
L'orario della telefonata, 8.57.28, è un "dato scientifico incontestabile" che purtroppo è stato ignorato da chi ha accusato e da chi ha condannato Buoninconti.
Chi ha accusato e condannato Buoninconti, infatti, ha omesso di controllare dai tabulati l'orario esatto della telefonata ad Aldo Rava e ha invece sempre fatto riferimento all'orario approssimativo ed errato da lui innocentemente fornito.
***
I dati incontestabili dei tabulati telefonici, se incrociati con le testimonianze di Aldo Rava e Marilena Ceste, provano che Buoninconti non può aver occultato il corpo della Ceste in quanto mentre faceva le prime due telefonate (8.55.04 e 8.57.28) si trovava vicino a casa sua e non dove l'ha collocato l'accusa.
***
Michele si diresse verso il Rio Mersa solo dopo la seconda telefonata e non si trattenne in quell'area ma vi transitò soltanto, lo provano le celle telefoniche da lui agganciate, non ebbe quindi il tempo materiale di occultare un corpo.
***
Buoninconti si stava dirigendo verso il Rio Mersa solo durante la telefonata delle 9.01.48, non prima, e lo era anche durante la quarta chiamata, quella delle 9.03.14 che iniziò agganciando la cella del Rio Mersa e terminò alle ore 9.04.16 agganciando la cella di casa sua.
Michele Buoninconti fece pertanto solo una breve ricognizione nell'area del Rio Mersa, il tempo di andare e tornare senza trattenersi, ce lo dicono con certezza scientifica le celle telefoniche.
***
E' chiaro che solo il fatto che un utente agganci due celle diverse durante una chiamata può significare che è in movimento, cosa che accadde a Michele durante la terza e la quarta telefonata ma mai prima.
Pertanto è "errato" ciò che ha sostenuto l'accusa ovvero che Buoninconti si stesse già dirigendo al Rio Mersa tra le 8.55.04 e le 8.57.28 .
***
Ed è quindi "errato", secondo me, che Buoninconti si trovi in galera, solo perchè i giudici hanno confuso gli orari (oltre ad ignorare numerosi altri indizi a suo discarico).
***
Non è un gioco!
***
P.S.
Tratto dagli atti processuali della difesa!
Citazione di: Claudia K il 22 Giugno 2023, 00:19:36 AMmi perplime assai l'idea che si voglia contestare una Sentenza definitiva ...basandosi su paccianate da web in (inevitabile) contro-tendenza (che è proprio Il Classico delle -scusami - Puttanate).
Poi tu scegli quella che avvalora il "caso su tot milioni" da Psichiatria estrema ...addosso a una povera disgraziata che a tutti gli effetti pare solo una persona TROPPO timorata di Dio e (maledettamente) degli uomini
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2023, 07:38:04 AMPoi tu scrivi che Elena Ceste era "una persona TROPPO timorata di Dio" per cadere preda di una "psicosi persecutoria delirante" (la quale, purtroppo, e molto meno rara di quanto si pensi); il che dimostra che la tua è una "logica" di tipo "parrocchiale", in quando il "timor di Dio" non ci certo può evitare nè le malattie "fisiche" nè quelle "mentali".
Mi sono auto-citata per dimostrare che, anche su quanto scritto da me, la tua interpretazione
non ha alcun addentellato con quanto da me scritto.
Intedevo dire (e mi sembra di averlo chiaramente detto) che da alcuni, e cioè da buoniconti e suoi consulenti, si è più che pesantemente calcata la mano sulla rappresentazione di una Elena <gravemente psicotica>, quando la poverina (che aveva accudito efficientemente casa + orco + quattro bambini,
fino a mezz'ora prima di essere ammazzata, e che non annoverava alcuna traccia di consulti e/o terapie farmacologiche nei propri trascorsi sia recenti che pregressi) era CERTAMENTE vittima di un ultra-stress di matrice maritale, INVEROSIMILMENTE appensantita e aggravata dall'essere osservante Cattolica, e provenente da una famiglia d'origine, placida e semplice, fondata sugli stessi Valori Cattolici!
La dico più easy : ma hai una pallida idea di quale ultra-stress possa aver vissuto una donna a cui non bastano più i precetti e i comandamenti Cattolici per "reggere" una vita come la sua, sapendo di aver generato quattro figli con l'orco e sapendo di non essere economicamente autonoma neanche per le proprie personali necessità, e sapendo che - dalla micro-comunità di campagna e sino alla PROPRIA famiglia d'origine - TUTTI avrebbero puntato l'indice contro di lei, come "moglie e madre esecrabilmente capricciosa ed egoista, che non sa essere <fedele per sempre> a quel <gran lavoratore> che le ha pure intestato la casa?". E poi, da Cattolica osservante, vivere anche la sua finestrella su FB come un <tradimento peccaminoso> di cui <doversi vergognare> dato il contesto?
Ma questa è un'overdose di stress che avrebbe nevrotizzato CHIUNQUE a parità di condizioni!
Andare in confusione e avere la testa piena di pensieri...succede proprio alle persone SANE di mente. E si traduce in NEVROSI, che nulla hanno a vedere con le PSICOSI !Quindi: vuoi ribattere "frase per frase" ...solo che anche nella mia frase hai ritenuto poter leggere qualcosa che mai scrissi nè pensai!
Mi ci viene pure da ridere all'idea che da me possa provenire il concetto "se sei timorata di Dio...sei immune dalle malattie psichiatriche".
Ma che balordaggine mi attribuisci? Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2023, 07:38:04 AMIl paragone con gli alieni, quello sì che lo eludo; perchè è davvero troppo "risibile" per stare a perderci tempo.
E te ne ringrazio, perchè l'esempio ASSURDO del rapimento alieno lo avevo portato proprio a paradigma del FATTO che qualunque storia si possa riscrivere (andando di sfrenata fantasia) muovendo da DATI assurdi e ridicoli!
Ma ci tengo a ribadire che se si volesse riscrivere questa storia seguendo l'ipotesi aliena...ma stai pur certo che nel putta-web (solo avendo tanto tempo da perderci) si troverebbero anche le <testimonianze> di chi in quei giorni aveva <avvistato ufo> in quella zona!
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2023, 07:38:04 AMa me girano proprio i contrappesi:
- quando vedo condannare qualcuno che ritengo innocente;
- quando vedo assolvere qualcuno che ritengo colpevole.
Ho visto accadere cose del genere troppo spesso, per astenermi dall'esprimere le mie idee al riguardo, sui FORUM e altrove; ti garantisco che per me non è affatto un "gioco", ma lo sento come un vero e proprio "impegno morale".
Encomiabile.
Solo che un tale tipo di impegno (dal mio punto di vista) è davvero <morale> quando si abbiano ELEMENTI PROVATI , seri concordanti, per invocare una revisione.
Ora, a parte che questi non si attingono dal putta-web, ma il bello è che tu (come tutti noi) hai intanto ammesso dapprincipio di non conoscere il fascicolo su cui sono fondati BEN TRE GRADI di Giudizi Togati e collegiali!
Ma non basta, e questo davvero mi fece gettare la spugna su questa discussione :
- TU, basandoti su <news> dal putta-web, hai preteso di accodarti alla "autopsia psicologica" della defunta, malgrado questa derivi da precisi incarichi professionali del buoniconti per uscirne a qualunque costo, essendo entrato suo malgrado nella tardiva consapevolezza che i conti-buoni non seppe farli e che rientra solo nella foltissima schiera di coloro che "non sono mai così scemi come quando credono di essere furbi"; inoltre
- sono IO a linkare un articolo in cui (tra putt-web e putta-"giornalismo") si arriva ad affermare NEFANDEZZE OSSIMORICHE come quella della "AUTOPSIA PSICOLOGICA SUL CADAVERE", che è 'na roba da far ridere anche i sassi.
- hai ammesso di NON conoscere aspetti e risultanze che sono certamente agli atti, e che Altri utenti, come me, ricordavano dalla semplice visione di "Chi l'ha Visto?" (che peraltro NON ha mai tentato quei processi mediatici molto amati da altre reti, e si è sempre limitata agli aggiornamenti utili per le indagini ufficiali); ma addirittura
- TU...dichiari candidamente alla terza pagina di questa discussione che...in effetti non avevi mica mai cercato di farti un quadro psicologico del buoniconti ! E di essertelo abbozzato soltanto negli ultimi due giorni, avendolo poi trovato quell'orrido che Altri utenti conoscevano e ti avevano detto. Embè...scusa Eutidemo...
sarà LOGICO farti osservare che è quanto meno perplimente che TU sia inamovibile sul partito preso che fonda sulla risibilissima "autopsia psicologica DEL CADAVERE" mentre hai TU STESSO dichiarato di non aver mai approfondito il quadro psicologico del condannato, su cui esistono MIGLIAIA di elementi che lo connotano come...buoniconti che si è creduto più intelligente di quanto sia e ha avuto prova che i suoi conti li ha fatti in realtà molto male? Micro-proiezione ipotetica : ma se le intercettazioni ambientali avessero permesso di constatare un marito e padre affranto dalla scomparsa di Elena (magari con i suoi momenti di sincero crollo emotivo, ma impegnato a tranquillizzare quattro bambini a cui era scomparsa la mamma) ma TU credi davvero che sarebbe stato condannato?
E' ovvissimo - INVECE - che tutto si ribalti SACROSANTAMENTE quando le stesse intercettazioni svelano impietosamente un buoni-conti-fatti-male, che ...mentre si impegna alacremente in pubblico per far passare sua moglie per pazza...TERRORIZZA in casa i suoi FIGLI BAMBINI con l'idea iper-manipolatoria e delinquenziale allo stato puro, catechizzandoili al concettino lurido "attenzione bambini, che se non confermate quello che dico io, vi tolgono anche papà!" .
P.s. : e meno male che la Giustizia ha tolto quel padre lì a quei quattro bambini! Meno male!!!!
Mi sembra siano stati affidati alla Famiglia materna, e lì hanno tutti i presupposti per crescere sani e senza "padri-padroni"!
Ciao Claudia K :)
Riguardo alle tue ultime considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Riguardo al fatto"...che Elena Ceste era una persona TROPPO timorata di Dio per cadere preda di una psicosi persecutoria delirante", sono felicissimo di prendere atto, grazie alla tua spiegazione, che io avevo capito esattamente il contrario di quanto intendevi tu; ed infatti mi sembrava davvero strano che tu potessi cadere nella fallacia di una simile assurda "logica parrocchiale".
Ed invero, sebbene riguardo alla vicenda di Elena Ceste non siamo minimamente d'accordo, tuttavia, dai tuoi interventi, mi sei sembrata sempre una persona molto colta, acuta ed intelligente; per cui avrei dovuto capire che non avresti mai potuto sostenere una "balordaggine" del genere.
Di conseguenza mi scuso sinceramente per l'equivoco! :(
***
.
2)
Una volta chiarito l'equivoco, sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che i complessi religiosi di Elena Ceste, sommati alle vessazioni di un "marito-orco", ed al peso della vita domestica, abbiano potuto provocarle una "crisi di carattere psichico".
***
Però non siamo affatto d'accordo sulla natura di tale crisi!
***
Ed infatti:
- secondo te sarebbe stata "soltanto" una semplice "crisi depressiva da stress", che non l'avrebbe mai spinta a spogliarsi nuda in inverno e ad andarsi a ficcare in un asfittico condotto di scarico;
- secondo me (e il parere di esperti psichiatri basatisi su attendibili testimonianze), invece, sembra molto più probabile che i sintomi fossero quelli di una "psicosi persecutoria delirante".
Tanto è vero che, non di rado, i complessi religiosi, sommati alle vessazioni di un "marito-orco", ed al peso della vita domestica, hanno appunto provocato proprio delle "psicosi persecutorie deliranti"; le quali, spesso, hanno provocato la morte del malato, inducendolo a rifugiarsi nudo in luoghi assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
- fogne
ecc.
***
.
3)
A sostegno di tale assunto, oltre al parere dei consulenti psichiatrici basatisi su attendibili testimonianze, concorrono un fatto "pressochè certo", ed uno "logicamente desumibile" dalle circostanze:
a)
Il fatto "pressochè certo", in quanto non smentito da "esperimenti giudiziali", è che la vicina R.R. vide Elena Ceste "cominciare a denudarsi" nel suo giardino in pieno inverno; comportamento, questo, incompatibile con un semplice "esaurimento nervoso", e che invece è tipico delle "psicosi persecutorie deliranti".
b)
Il fatto, invece, "logicamente desumibile" dalle circostanze, è che per nove mesi non sia stato ritrovato il corpo nel Rio Mersa nè nei dintorni; per cui è logico che Elena Ceste, dopo essersi "denudata", abbia completato il suo "rito psicotico persecutorio delirante", rifugiandosi nel primo "buco" a sua disposizione, che era a due o tre minuti da casa, e che poi, dopo nove mesi, il suo corpo semidecomposto sia fuoriuscito dalla tubazione con la corrente.
***
Inoltre, la morte per "asfissia" confermerebbe tale ipotesi:
- sia perchè la morte per "asfissia" sarebbe stata pressochè inevitabile nel budello in cui si era cacciata;
- sia perchè sul suo corpo non sono state trovate tracce di violenza fisica ("strangolamento" "strozzamento" o altro).
E' vero che, considerato lo stato di decomposizione del cadavere sarebbe stato difficile trovarle, ma da questo non si può certo concludere che ci fossero necessariamente prima che il corpo si decomponesse; l'unico fatto certo è che sui resti di Elena Ceste non sono state riscontrate tracce di violenza fisica.
Punto!
***
.
4)
Quanto ai BEN TRE GRADI di Giudizi Togati e collegiali, non sarebbe la prima volta che la Cassazione prende solenni cantonate; ed infatti la "verità processuale" non ha niente a che vedere con la "verità reale", ma è solo un tentativo di avvicinarcisi il più possibile.
Cosa che, purtroppo, non sempre accade, in quanto, come dicevano i Romani: "Res iudicata facit de albo nigrum, originem creat, aequat quadrata rotundis, naturalia sanguinis vincula et falsum in verum mutat" ("La cosa giudicata cambia il bianco in nero, crea un punto di partenza, eguaglia le cose quadrate a quelle rotonde, trasforma i vincoli di sangue naturali e cambia il falso in vero").
***
.
5)
Comunque, circa la tua conclusione, in fondo sono abbastanza d'accordo con te.
Ed infatti, in un mio precedente intervento (che probabilmente ti è sfuggito), io avevo scritto testualmente:
"Dopo essermi informato meglio su <<chi era>> davvero Michele Buoninconti, pur continuando a ritenerlo assolutamente innocente dell'omicidio "materiale" della moglie, tutto sommato non escluderei affatto che lui possa esserne ritenuto il responsabile "morale"; ed infatti, almeno se è vero quello che si racconta di lui, non si può affatto escludere che l'indubbia "psicosi persecutoria delirante" della moglie (attestata da numerose attendibili testimonianze, e che l'ha condotta alla morte) sia stata provocata dal vessatorio, oppressivo, dispotico, persecutorio, tirannico, opprimente e molesto comportamento del marito. Ed è stato forse questo ad influenzare i giudici nell'emettere la sentenza di condanna. Per cui, in fondo, anche se per i "motivi sbagliati", forse è "giusto" pure secondo me che Michele Buoninconti sia finito in galera."
***
.
***
Un saluto! :)
***
Gentile Eutidemo,
rendendoti pieno e grato atto delle scuse formulate verso me, per aver tu palesemente equivocato molto di quanto scrissi (e chiunque può sempre leggere sopra, volendo), resta che tu - ancora a pagina 4 di questa discussione - insisti nell'assumere a "nuovo postulato" della "rivisitazione" una serie di elementi che non hanno piedi per camminare SECONDO LOGICA, anche se mutuabili dai soliti "consulenti" che si candidano per tirar fuori dai guai chi ci si è cacciato, spesso illudendolo soltanto di assolute fantasmagorìe che il <furbo> pagherà a caro prezzo e senza alcun risultato (un po' come fanno quelle "aziende" che promettono fidi e prestiti a pluriprotestati e nullatenenti...e che gli fregheranno soltanto i lauti costi di una "istruttoria della pratica" il cui esito purtroppo negativo posso certificarlo anche io da qui).
E infatti, pur volendo sorvolare sulla NON confondibilità eziopatogenetica di
piscosi da un lato e
nevrosi dall'altro, resta che continui a ribadire concetti come quello che cito di seguito, e che me per sono assurdi quanto l'ipotesi (mai formulata se non per dire che fosse risibile) degli alieni:
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2023, 12:47:57 PMoltre al parere dei consulenti psichiatrici basatisi su attendibili testimonianze
Intanto ti eri sbagliato anche sui ruoli del <consulenti psichiatrici> , tanto da affermare che il Dr. Pirfo fosse lo psichiatra che AVEVA IN CURA la poverina, mentre fui io a segnalarti che la poverina NON risultava aver mai beneficiato di ALCUNA consulenza psico (nè privata e nè pubblica o convenzionata), bensì il Pirfo era il Consulente della Procura di Asti!
Come tale...a parte la castroneria della "autopsia piscologica sul cadavere" che però è locuzione usata da ALTRO "esperto" del putta-web (quello dell'unico articolo che ho linkato io) , 'ndo starebbero 'ste "attendibili testimonianze" lo sai solo tu (che però non conosci il fascicolo).
Le "testimonianze" sono anzitutto quella dell'orco, a cui sono state strumentalizzate quelle dei familiari di lei che hanno solo parlato di una Elena che era stressatissima (e te credo!) e CONSAPEVOLE di avere così tanti pensieri da temere di non ricordare qualcosa del quotidiano! (E come dice Anthoniy...se queso bastasse a diagnosticare uno psicotico...saremmo tutti psicotici e anche gravi :)) !
Cero è che la consulenza del Pirfo è stata acquisita agli atti, e che se Magistrati Togati in composizione Collegiale l'hanno considerata NON utile e cocludente...è stato perchè MILLE fattori dimostravano che la realtà fosse ben altra, come da SACROSANTA condanna del buoniconti!
Non so se la mia formazione umana (dico umana perchè sotto questa insegna cominciò da quando ero ninnì, grazie a mio Padre, e molto prima che venisse corroborata da Prof di ogni ordine e grado) , la mia formazione umana , dicevo, mi rende necessaria oltre che fascinosissima ogni ANALISI. Solo che Papino fu il primo ad insegnarmi che
l'analisi senza capacità di SINTESI...porta solo per campi di viole!E la sintesi, tranquillamente ripropobile ad ogni passettino dell'analisi, è lo sguardo d'insieme!In questo applicativo:
- c'è una poverina che non ne può più della propria vita congiugale (più che motivatatamente, direi) e che rispetto a questo CERCA soluzioni DI VITA!
- è compressa da un contesto valoriale di ispirazione Cattolica che NON PUO' NON farla sentire "sbagliata e peccatrice".
- nella sua ingenuità da Cattolica purissima e candida...si apre all'orco (evidentemente credendolo altrettanto Cattolico, porella).
- subito dopo tutto questo, che succede?
- succede che all'orco vacilla pesantemente il suo mondo <per sempre> basato sulla vessazione di tutti coloro che dovrebbero ecumenicamente essergli più Cari (moglie e figli) e...il probo buoniconti ...sarebbe da ridere se non fosse da piangere...probabilmente avendo già PREMEDITATO la sua "risoluzione della pratica", quella mattina porta i bambini a scuola, così ha ben quattro ore minimo per agire come vuole in assoluta libertà.
- passa subito dopo dal medico di famiglia per "prenderne gli orari" (ma che premuroso, pensa te!)
- poi torna a casa , ed è anche probabile che ci sia tornato inaspettatamente per Elena (dove è dimostrato che avessero concordato il fatto che lui passasse dal medico per prenderne gli orari?), ma intanto questo fa molto comodo per dimostrare quanto fosse probo con questa povera pazza inventata da lui!
- possibilissimo che la cosa non fosse affatto stata concordata con la moglie, e che questa, dopo l'uscita di marito e figli, si trovasse a quell'ora in zona doccia per la propria igiene quotidiana.
- lui torna (più o meno all'improvviso) e nuda o seminuda...magari ce la trova proprio!
- sulla scorta delle "confessioni da libro Cuore" della poverina...LUI ha già deciso che la pratica si può risolvere solo in un modo (secondo lui, ovvio).
- e sai quanto ci mette un maschietto e pure pompiere allenatissimo, a tramortire la moglie colta di sorpresa tra bagno e camera da letto, e tramortirla anche con due ceffoni, per poi finirla sofficandola col cuscino sul letto nuziale o sul pavimento?
- in perfetta coerenza col piano da criminale, furbastro ma non esattamente intelligentissimo, ricovera il corpo nel bagagliaio (tanto non si no tracce ematiche di sorta) , così nudo e pulito come si trovava.
Poi si affretta a farsi vedere e sentire più possibile dai vicini, fingendo di cercare la moglie (che sapeva benissimo dove si trovasse.
- ovvissimo che NESSUNO AL MONDO , tra i vicini interpellati, avrebbe osato un "ma vedi un po' se non sta nel bagliaio della tua auto!".
- E così erano precostituiti i "principi di prova" (secondo lui) in base ai quali lui sarebbe stato "a postissimo!" !!!
- Ha vuto a disposizione molte altre ore prima che scattase la denuncia di scomparsa del "coniuge affranto e incredulo", e in quelle ore la salma della poverina è stata gettata in quel fossato a pochi minuti da casa.
- Non restava che CONVINCERE il mondo intero che la poverina fosse tutta pazza, e da quel momento in poi...in effetti la'veva architettata quasi benino, perchè per scaraventarne il cadavere dal bagagliaio avrenne rischiato davvero NULLA, essendo della zona e conoscendo le abitudini locali, MENTRE...il convincere il mondo intero che la poverina fosse pazza... avvalora (quasi) perfettamente la tesi che lui fosse il vedovo inconsolabile...che con questa povera pazza inventata da lui...più di quel che ha fatto non si poteva proprio fare (e mancherebbe solo il "ma poverino lui, con questa pazza!") .
- Purtroppo per lui ...l'intortamento globale che ha tentato...aveva gambe corte. E non solo è poi emersa la sua vera indole, ma soprattutto sono emersi, GRAZIE ALLE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI (che non conoscevi e di cui riferii sopra), sono emersi, dicevo, i tratti inequivocabili di un orco che manipolava pro domo sua...persino i propri bambini...
Ciao Claudia K. :)
Le mie (giuste o sbagliate che siano) sono delle "deduzioni logiche" di carattere "probabilistico" che consistono nel dedurre razionalmente i "fatti ignoti" più probabili, dai "fatti noti" a nostra disposizione (la vicina che vede Elena denudarsi all'aperto in pieno inverno, la testimonianza della sorella e di altri familiari sulle sue precarie condizioni mentali, gli orari dei tabulati telefonici, il fatto che il cadavere sia stato trovato solo dopo nove mesi, ma senza tracce di violenza fisica, la conduttura che nessuno aveva mai esplorato ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.).
Ma nessuna di tali "deduzioni" tu ti sei data la pena di confutare "logicamente" in modo specifico, per cui ormai rinuncio ad aspettarmi che tu lo faccia.
***
Le tue, invece, (giuste o sbagliate che siano) sono solo delle "congetture logiche" di carattere "possibilistico", ma senza nessun riscontro indiziario e deduttivo.
Ed infatti è possibilissimo:
- che Michele, un pompiere allenatissimo, abbia tramortito la moglie colta di sorpresa tra bagno e camera da letto, e poi, dopo averla colpita con due ceffoni, l'abbia finita soffocandola col cuscino sul letto nuziale o sul pavimento;
- che Michele, abbia finito la moglie soffocandola col cuscino direttamente sul letto nuziale, e poi l'abbia spogliata;
- che Michele, abbia finito la moglie soffocandola col cuscino mentre si faceva il bagno nuda nella vasca;
ecc. ecc.
Ma si tratta di mere illazioni "possibilistiche" senza alcun riscontro indiziario; e che non sono sostenute da nessuna "deduzione logica" di carattere "probabilistico", la quale consiste nel dedurre razionalmente i "fatti ignoti" più probabili, dai "fatti noti" a nostra disposizione (la vicina che vede Elena denudarsi all'aperto in pieno inverno, la testimonianza della sorella e di altri familiari sulle sue precarie condizioni mentali, gli orari dei tabulati telefonici, il fatto che il cadavere sia stato trovato solo dopo nove mesi ma senza tracce di violenza fisica, la conduttura che nessuno aveva mai esplorato ecc.ecc.ecc.ecc. ecc.).
***
Sussistono invero numerosi "elementi indiziari" che sostengono la mia ipotesi come senz'altro molto più "probabile" della tua dal punto di vista "logico investigativo"; ma, poichè tu al riguardo, insisti nel volerli ignorare, è inutile che io te li riproponga qui.
***
La mia ricostruzione segue i criteri ed i metodi universalmente riconosciuti a livello internazionale come gli unici validi dal punto di vista "tecnico-investigativo" (*); ma intendiamoci, questo non significa affatto che io abbia ragione, perchè, non di rado, anche seguendo i "metodi giusti" e ragionando correttamente dal punto di vista "tecnico-investigativo" si perviene ad una "conclusione completamente sbagliata".
Come è possibilissimo che sia la mia!
Anche tenendo conto che io non ho avuto accesso al fascicolo processuale, contenente le motivazioni delle sentenze e le perizie allegate.
***
Per cui contentiamoci di essere d'accordo sulla conclusione della vicenda, e smettiamola di perdere entrambi tempo.
Ed infatti io avevo scritto testualmente: "Dopo essermi informato meglio su <<chi era>> davvero Michele Buoninconti, pur continuando a ritenerlo assolutamente innocente dell'omicidio "materiale" della moglie, tutto sommato non escluderei affatto che lui possa esserne ritenuto il responsabile "morale"; ed infatti, almeno se è vero quello che si racconta di lui, non si può affatto escludere che l'indubbia "psicosi persecutoria delirante" della moglie (attestata da numerose attendibili testimonianze, e che l'ha condotta alla morte) sia stata provocata dal vessatorio, oppressivo, dispotico, persecutorio, tirannico, opprimente e molesto comportamento del marito. Ed è stato forse questo ad influenzare i giudici nell'emettere la sentenza di condanna. Per cui, in fondo, anche se per i "motivi sbagliati", forse è "giusto" pure secondo me che Michele Buoninconti sia finito in galera."
***
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***
Un saluto! :)
***
.
(*)
ULTIMO COROLLARIOVolevo chiuderla qui, ma mi vedo costretto ad aggiungere questo corollario, perchè, finalmente, sono riuscito a venire in possesso della "mappa satellitare" della zona di "campagna urbanizzata" del Rio Mersa in cui è stato ritrovato, insepolto, il cadavere di Elena Ceste, ben nove mesi dopo la sua scomparsa.
***
Alle ricerche di Elena Ceste parteciparono CENTINAIA di Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale, e volontari della Protezione Civile; e la sede del coordinamento delle ricerche non fu mai a casa di Michele Buoninconti, né fu mai lui a capo del Coordinamento stesso (così come venne "falsamente" riportato su alcuni organi di stampa ed in alcune balorde trasmissioni televisive).
***
Alla ricerca si è proceduto a in modo capillare, ed in base ai protocolli previsti, in una zona di "campagna urbanizzata"; per cui, se "veramente" il cadavere si fosse trovato laddove è stato rinvenuto nove mesi dopo, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale, e volontari della Protezione Civile lo avrebbero SICURAMENTE trovato nel giro di due o tre giorni.
***
Io non sono, nè sono mai stato, un Carabiniere, un Agente di Publica Sicurezza, un Vigile del Fuoco o un Volontario della Protezione Civile, nè, per fortuna, sono mai andato a caccia di cadaveri; però, il secolo scorso, partecipai ad una campagna di addestramento la quale consisteva nella ricerca di un (finto) cecchino "mimetizzato" nella immensa "Riserva Presidenziale di Castel Porziano".
***
In tal caso:
a)
L'area di ricerca era limitata a circa un quinto dell'intera riserva (che è sterminata), ma era circa venti volte più vasta di quella della della zona di "campagna urbanizzata" del Rio Mersa.
b)
A batterla eravamo in TRENTA; quindi molti meno delle CENTINAIA di Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale, e volontari della Protezione Civile che hanno battuto la zona di "campagna urbanizzata" del Rio Mersa.
c)
La "Riserva Presidenziale di Castel Porziano" è un'area molto più selvaggia della zona di "campagna urbanizzata" del Rio Mersa; ed è completamente "disabitata", come una vera e propria "foresta".
d)
Il (finto) cecchino che dovevamo cercare era vivo e vegeto, ben "mimetizzato", ed esperto nell'arte di nascondersi.
***
Seguendo i "protocolli" del caso, teoricamente lo avremmo dovuto trovare entro tre giorni, ma ci mettemmo una settimana perchè quel tipo era veramente in gamba!
***
Ciò premesso, "dopo aver visto la mappa del Rio Mersa", mi sento di escludere nel modo più categorico (almeno a livello probabilistico) che CENTINAIA di Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale, e volontari della Protezione Civile non siano riusciti a trovare un cadavere non mimetizzato e abbandonato insepolto; anche se si fosse trovato in mezzo ai cespugli ed alla boscaglia più fitta di una zona, che, comunque, è altamente urbanizzata.
***
In ogni caso, visto che si tratta di una zona di "campagna urbanizzata", ritengo altamente improbabile che, in ben NOVE MESI, non sia stato ritrovato casualmente da nessun abitante dei paraggi (o dei loro cani).
***
Per cui, secondo me, i casi possibili (o quantomeno i più probabili) sono soltanto due:
- o l'assassino ha conservato per nove mesi il cadavere nudo di Elena Ceste in un luogo diverso da quello del Rio Mersa, e poi, non si sa per quale motivo, lo ha portato lì e deposto nel ruscello trascorsi i nove mesi;
- oppure dopo aver cominciato a denudarsi nel suo giardino (sotto gli occhi di R.R.), Elena Ceste, in preda ad una "crisi psicotica persecutoria", analogamente a quanto fatto da altri malati mentali come lei, si è andata ad infilare completamente nuda nel buco nascosto più disponibile nei paraggi (cioè il condotto da cui fuoriesce il Rio Mersa, e da cui è stata espulsa 8 o 9 mesi dopo)
***
Ovviamente, nessuno si è infilato nel tubo per cercarla, in quanto si pensava:
- o ad un semplice allontamento da casa;
- o ad un suicidio;
- o ad un omicidio.
Ed in nessuno dei tre casi era neanche lontanamente ipotizzabile che il suo corpo si potesse trovare all'interno dell'asfittica conduttura!
***
Dopo essere riuscito a venire in possesso della "mappa satellitare" della zona di "campagna urbanizzata" del Rio Mersa in cui è stato ritrovato, allo scoperto, il cadavere di Elena Ceste, non mi sono potuto esimere dal presente corollario.
***
Ma, per carità, finiamola qui, altrimenti questo cessa di diventare un THREAD e diventa una OSSESSIONE.
***
Io, almeno, la chiudo qui, e ringrazio tutti i partecipanti per le loro interessantissime ed acute considerazioni, benchè in dissonanza con le mie.
***
Un saluto a tutti! :)
***
Citazione di: Claudia K il 22 Giugno 2023, 17:45:25 PMGentile Eutidemo,
rendendoti pieno e grato atto delle scuse formulate verso me, per aver tu palesemente equivocato molto di quanto scrissi (e chiunque può sempre leggere sopra, volendo), resta che tu - ancora a pagina 4 di questa discussione - insisti nell'assumere a "nuovo postulato" della "rivisitazione" una serie di elementi che non hanno piedi per camminare SECONDO LOGICA, anche se mutuabili dai soliti "consulenti" che si candidano per tirar fuori dai guai chi ci si è cacciato, spesso illudendolo soltanto di assolute fantasmagorìe che il <furbo> pagherà a caro prezzo e senza alcun risultato (un po' come fanno quelle "aziende" che promettono fidi e prestiti a pluriprotestati e nullatenenti...e che gli fregheranno soltanto i lauti costi di una "istruttoria della pratica" il cui esito purtroppo negativo posso certificarlo anche io da qui).
E infatti, pur volendo sorvolare sulla NON confondibilità eziopatogenetica di piscosi da un lato e nevrosi dall'altro, resta che continui a ribadire concetti come quello che cito di seguito, e che me per sono assurdi quanto l'ipotesi (mai formulata se non per dire che fosse risibile) degli alieni:
Intanto ti eri sbagliato anche sui ruoli del <consulenti psichiatrici> , tanto da affermare che il Dr. Pirfo fosse lo psichiatra che AVEVA IN CURA la poverina, mentre fui io a segnalarti che la poverina NON risultava aver mai beneficiato di ALCUNA consulenza psico (nè privata e nè pubblica o convenzionata), bensì il Pirfo era il Consulente della Procura di Asti!
Come tale...a parte la castroneria della "autopsia piscologica sul cadavere" che però è locuzione usata da ALTRO "esperto" del putta-web (quello dell'unico articolo che ho linkato io) , 'ndo starebbero 'ste "attendibili testimonianze" lo sai solo tu (che però non conosci il fascicolo).
Le "testimonianze" sono anzitutto quella dell'orco, a cui sono state strumentalizzate quelle dei familiari di lei che hanno solo parlato di una Elena che era stressatissima (e te credo!) e CONSAPEVOLE di avere così tanti pensieri da temere di non ricordare qualcosa del quotidiano! (E come dice Anthoniy...se queso bastasse a diagnosticare uno psicotico...saremmo tutti psicotici e anche gravi :)) !
Cero è che la consulenza del Pirfo è stata acquisita agli atti, e che se Magistrati Togati in composizione Collegiale l'hanno considerata NON utile e cocludente...è stato perchè MILLE fattori dimostravano che la realtà fosse ben altra, come da SACROSANTA condanna del buoniconti!
Non so se la mia formazione umana (dico umana perchè sotto questa insegna cominciò da quando ero ninnì, grazie a mio Padre, e molto prima che venisse corroborata da Prof di ogni ordine e grado) , la mia formazione umana , dicevo, mi rende necessaria oltre che fascinosissima ogni ANALISI. Solo che Papino fu il primo ad insegnarmi che l'analisi senza capacità di SINTESI...porta solo per campi di viole!
E la sintesi, tranquillamente ripropobile ad ogni passettino dell'analisi, è lo sguardo d'insieme!
In questo applicativo:
- c'è una poverina che non ne può più della propria vita congiugale (più che motivatatamente, direi) e che rispetto a questo CERCA soluzioni DI VITA!
- è compressa da un contesto valoriale di ispirazione Cattolica che NON PUO' NON farla sentire "sbagliata e peccatrice".
- nella sua ingenuità da Cattolica purissima e candida...si apre all'orco (evidentemente credendolo altrettanto Cattolico, porella).
- subito dopo tutto questo, che succede?
- succede che all'orco vacilla pesantemente il suo mondo <per sempre> basato sulla vessazione di tutti coloro che dovrebbero ecumenicamente essergli più Cari (moglie e figli) e...il probo buoniconti ...sarebbe da ridere se non fosse da piangere...probabilmente avendo già PREMEDITATO la sua "risoluzione della pratica", quella mattina porta i bambini a scuola, così ha ben quattro ore minimo per agire come vuole in assoluta libertà.
- passa subito dopo dal medico di famiglia per "prenderne gli orari" (ma che premuroso, pensa te!)
- poi torna a casa , ed è anche probabile che ci sia tornato inaspettatamente per Elena (dove è dimostrato che avessero concordato il fatto che lui passasse dal medico per prenderne gli orari?), ma intanto questo fa molto comodo per dimostrare quanto fosse probo con questa povera pazza inventata da lui!
- possibilissimo che la cosa non fosse affatto stata concordata con la moglie, e che questa, dopo l'uscita di marito e figli, si trovasse a quell'ora in zona doccia per la propria igiene quotidiana.
- lui torna (più o meno all'improvviso) e nuda o seminuda...magari ce la trova proprio!
- sulla scorta delle "confessioni da libro Cuore" della poverina...LUI ha già deciso che la pratica si può risolvere solo in un modo (secondo lui, ovvio).
- e sai quanto ci mette un maschietto e pure pompiere allenatissimo, a tramortire la moglie colta di sorpresa tra bagno e camera da letto, e tramortirla anche con due ceffoni, per poi finirla sofficandola col cuscino sul letto nuziale o sul pavimento?
- in perfetta coerenza col piano da criminale, furbastro ma non esattamente intelligentissimo, ricovera il corpo nel bagagliaio (tanto non si no tracce ematiche di sorta) , così nudo e pulito come si trovava.
Poi si affretta a farsi vedere e sentire più possibile dai vicini, fingendo di cercare la moglie (che sapeva benissimo dove si trovasse.
- ovvissimo che NESSUNO AL MONDO , tra i vicini interpellati, avrebbe osato un "ma vedi un po' se non sta nel bagliaio della tua auto!".
- E così erano precostituiti i "principi di prova" (secondo lui) in base ai quali lui sarebbe stato "a postissimo!" !!!
- Ha vuto a disposizione molte altre ore prima che scattase la denuncia di scomparsa del "coniuge affranto e incredulo", e in quelle ore la salma della poverina è stata gettata in quel fossato a pochi minuti da casa.
- Non restava che CONVINCERE il mondo intero che la poverina fosse tutta pazza, e da quel momento in poi...in effetti la'veva architettata quasi benino, perchè per scaraventarne il cadavere dal bagagliaio avrenne rischiato davvero NULLA, essendo della zona e conoscendo le abitudini locali, MENTRE...il convincere il mondo intero che la poverina fosse pazza... avvalora (quasi) perfettamente la tesi che lui fosse il vedovo inconsolabile...che con questa povera pazza inventata da lui...più di quel che ha fatto non si poteva proprio fare (e mancherebbe solo il "ma poverino lui, con questa pazza!") .
- Purtroppo per lui ...l'intortamento globale che ha tentato...aveva gambe corte. E non solo è poi emersa la sua vera indole, ma soprattutto sono emersi, GRAZIE ALLE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI (che non conoscevi e di cui riferii sopra), sono emersi, dicevo, i tratti inequivocabili di un orco che manipolava pro domo sua...persino i propri bambini...
Ciao Claudia, tu hai dato la tua interpretazione sugli eventi. Non so se ricordi, però, visto che mi sembra anche tu vedessi chi l'ha visto al tempo della scomparsa della ceste, che in quel programma rimarcavano la problematicità delle "comparse" della ceste nel suo giardino la mattina in cui é sparita. Quello che velatamente veniva insinuato, e di cui io sono convinto, é che la ceste fosse stata già uccisa nottetempo, sorprendendola nel sonno in maniera da non poter avere reazioni che producessero segni di violenza sul suo corpo, e che il suo corpo fosse già stato gettato nel canale quella stessa notte.
Eutidemo infatti ha ragione nel notare che l'eventualità di un omicidio perpetrato la mattina successiva lascia realmente tempi ristretti simi nei quali si possano attuare le azioni connesse con l'omicidio e con l'occultamento del cadavere, senza contare i maggiori rischi di essere visto essendo pieno giorno.
Citazione di: anthonyi il 24 Giugno 2023, 06:10:56 AMNon so se ricordi, però, visto che mi sembra anche tu vedessi chi l'ha visto al tempo della scomparsa della ceste, che in quel programma rimarcavano la problematicità delle "comparse" della ceste nel suo giardino la mattina in cui é sparita. Quello che velatamente veniva insinuato, e di cui io sono convinto, é che la ceste fosse stata già uccisa nottetempo, sorprendendola nel sonno in maniera da non poter avere reazioni che producessero segni di violenza sul suo corpo, e che il suo corpo fosse già stato gettato nel canale quella stessa notte.
Eutidemo infatti ha ragione nel notare che l'eventualità di un omicidio perpetrato la mattina successiva lascia realmente tempi ristretti simi nei quali si possano attuare le azioni connesse con l'omicidio e con l'occultamento del cadavere, senza contare i maggiori rischi di essere visto essendo pieno giorno.
Sì, esatto, seguivo Chi l'ha Visto, ma non ho memoria del <velato insinuare> che la Elena fosse stata uccisa già durante la notte (e questo può derivare da un mio deficit di attenzione al tempo, ok).
Però questa tesi mi sembra difficilmente sostenibile, perchè quella mattina comunque si alzarono e furono aiutati a lavarsi, vestirsi e far colazione per andare a scuola...ben QUATTRO bambini!
E come avrebbero mai potuto restare indifferenti al fatto che la mamma non si fosse alzata e non li avesse accuditi come sempre?
Anche se fosse stato detto loro che la mamma non si alza perchè non si sente bene...ma qual è quel bambino che non sale in camera dalla mamma per darle un bacetto e "vedere" come sta?
A meno che le tradizioni di quella casa fossero del tipo che per la preparazione dei bambini e della loro colazione si occupasse stabilmente il padre. Solo in questo caso lui avrebbe potuto contare su uno <storico consolidato> che lo rendesse tranquillo del fatto che i bambini, non vedendo la mamma al mattino, non avrebbero vissuto alcuna eccezionalità e sarebbero usciti per la scuola "come sempre" senza aver visto la mamma! (Ma di questo nulla sappiamo, se non che questa sarebbe stata una prassi quanto mai originale, giacchè è anche normalissimo e comunissimo piacere/dovere di una mamma... vedere lei come si sono alzati i bambini, e se tutto è ok...) .
Aggiungerei anche che da questi quattro bambini (sia pur PROVATAMENTE catechizzati dall'orco) non è emersa alcuna contraddizione o scoop, nè su quella mattina e nè su stravaganze programmatiche della numerosa famiglia, tipo appunto quella che loro fossero abituati a vedere al mattino il solo padre, che poi li accompagnava a scuola)...
In parallelo non mi suona nessunissima tentata e millimetrica "analisi logica" (puntualissimamente sciorinata da Eutidemo con supporti foto-video) circa gli spostamenti dell'orco in quella mattinata.
Soprattutto non si capisce per quale ragione il buoniconti avrebbe dovuto sbarazzersi del cadavere della moglie SUBITO dopo la mattanza.
Era un giovane uomo, atleticamente allenatissimo per dovere ordinario del proprio lavoro.
Quel suo lavoro era comunque nel Corpo dei VVF, che sono Forze dell'Ordine e dipendenti dal Ministero dell'Interno.
Quindi...proprio digiuno del come funzionino le cose...non poteva essere.
Aggiungiamo anche che a gennaio si beneficia del favore delle tenebre dalle ore 16 circa (mentre nessuno sta a prendere il fresco in balcone, data la zona climatica, e nè a lavorare i campi).
Aggiungiamo ancora che, se uno non è tonto (e buoniconti non lo sembra proprio)...ma è ovvio che lascerà il cell a casa per quei venti minuti in cui andrà a buttare il corpo della moglie in una sterpaglia, per cui QUEL particolare accesso al Rio Mersa non riisulterà mai da nessuna rilevazione di dati telefonici.
E qualunque furbastro normodotato, sapendo di essere per almeno 4 ore libero in casa e senza quattro figli in circolazione...mah...è così ovvio che possa averla accoppata al suo ritorno dall'accompagnamento bimbi + amorevole interessamento agli orari del di lei medico (nella casa di chiunque abbia problemi cronici di salute, fisica o psichica, gli orari del medico di base li si conosce a menadito, e magari se li ha in prima fila su qualunque bacheca-promemoria della cucina!). Tracinarla nel bagagliaio, per un giovane pompiere, è proprio come per me stendere una tovaglietta!
E che fretta c'era di "portarla a discarica" (e mi scuso di questa locuzione) ?
Importante era completare pubblicamente i tasselli del <probo marito della moglie pazza> , che è ciò che ha fatto immediatamente , scampanellando ai vicini.
Poi per portarla discarica si poteva farlo con comodo e meglio ancora col favore delle tenebre. Addirittura DOPO aver presentato denuncia di scomparsa, perchè...CHI, meglio di un appartenente alle Forse dell'Ordine, sa che occorrono ORE SE NON GIORNI, prima che tra un passaggio di carte e l'altro si attivi la ricerca?
E lì bastava lasciare il cellulare a casa, e assentarsi max 20 minuti, per effettuare in modo sicurissimo l'operazione "conferimento a discarica ", SENZA che nessuno al mondo potesse ricostruire questa mossa conclusiva!
La
SINTESI è questo guardare il quadro d'insieme, senza cui ogni analisi ossessivizzata porta per campi di viole.
Lì è morta una donna che voleva VIVERE, maledettamente coniugata con un orco che voleva "avere e possedere" in un micro-impero-farneticante in cui intesta tutto alla moglie nella certezza assoluta di dominare la moglie come "cosetta sua".
Lei "confessa" a lui le profonde crepe di questo ridicolo impero casereccio, e lui dà di matto sul serio (lui sì!) perchè non regge assolutamente all'ipotesi del crollo, e - da matto criminale - risolve la pratica a modo suo.
E questo sguardo di sintesi e d'insieme è l'unico che, senza perdersi per campi di viole nell'assurda analisi dell'assurdo, stando a tre gradi di Giudizio, ha
colto la Magistratura (a cui PER LOGICA non posso che aderire convintamente).