La famiglia è una costruzione sociale o un fenomeno naturale?

Aperto da Luther Blissett, Oggi alle 20:16:19 PM

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Luther Blissett

La risposta dei cattolici è scontata: la famiglia non è una costruzione sociale ma è un fenomeno voluto tal quale dalla natura e quindi da Dio. E anche la Costituzione italiana (art.29) sembra riecheggiare tale convincimento.
La risposta del pensiero moderno non concorda con tale assunto, e ritiene che la famiglia sia una cangiante costruzione sociale, e ciò è confermato, ad esempio, dalle ricerche degli antropologi, che agli inizi del '900 catalogarono ben 11000 tipi diversi di "famiglia" in giro nel mondo, tutti ben differenti fra loro, come diverse erano le lingue e i culti locali.
Gli inizi del '900 sono stati l'epoca d'oro dell'antropologia e degli studi etnografici in generale, poiché era il periodo in cui era massima l'espansione esplorativa e coloniale in Africa, Asia e Oceania, e i missionari erano da tempo al lavoro ma ancora lontani dall'aver completato la loro opera di catechizzazione, e quindi le varie tribù del mondo conservavano ancora in grandissima parte i culti tradizionali, ed era ancora di là da venire la grande globalizzazione odierna data dal web, globalizzazione che ha fatto sì che perfino nella Papuasia più profonda ormai può sembrarci di stare ai margini di una nostra estrema periferia. Insomma, a quel tempo le società umane c'erano ancora quasi tutte, e non si poteva certo chiamare "famiglia" il nucleo naturale di tutti quei gruppi sociali.
A quel tempo - inizi del '900 - già iniziavano a risultare scomparsi molti gruppi umani nel mondo, tra i quali una menzione particolare andrebbe fatta ai tasmaniani, la cui attribuzione alla specie umana fu anche messa in dubbio da taluni. Ma, come si è detto, il grosso delle popolazioni selvagge nel mondo erano ancora "vergini e intonse" come le loro foreste. Dallo studio dei loro modi di organizzarsi gli studiosi occidentali trassero una gran messe di insegnamenti sulla natura profonda della nostra specie. 
(Notazione interessante è che nella quasi totalità la donna era confermata pressoché ovunque in ruoli subalterni. Ad esempio, mai sarebbe stata riscontrata una capotribù, e sembra siano sempre stati riscontrati maschi a comandare quasi ovunque.  Poteva semmai esserci qualche spazio per la donna nei ruoli sacerdotali, ma spesso per tali ruoli esse dovevano competere con gli sciamani, che, come notarono studiosi come Elémire Zolla e Cecilia Gatto Trocchi, non erano spesso né maschi né femmine.
Se la famiglia fosse una società naturale, come ne sono convinti i cattolici, prima di tutto andrebbe loro contestato qualcosa sul loro stesso piano teologico-concettuale, ossia che già ci sarebbe non concordanza tra la famiglia attuale che è effettivamente strutturata così come dicono i cattolici (padre e madre uniti dal vincolo matrimoniale e conseguente prole), e la "famiglia tipo scritturale", ossia quella che si riscontra nei testi sacri da cui la Chiesa sostiene di aver tratto i suoi insegnamenti. Infatti la "famiglia" dei patriarchi biblici non ha niente a che spartire con la famiglia cristiana attuale: il patriarca biblico ha più mogli e più schiave e una caterva di figli da tutte quante, figli sui quali non sempre fa discendere la propria benedizione.)
Ma è il momento di accennare a qualche spigolatura tratta dalle osservazioni  degli antropologi.
E' stata riscontrata ad esempio l'esistenza di cosiddette "società senza padri", ovvero di società dove non era stata ancora scoperta la relazione tra l'attività sessuale e la nascita dei figli; e quindi si sta parlando di comunità umane che ancora ignoravano l'esistenza del seme maschile: in queste società l'importanza della donna era quindi molto rilevante, dato che esse erano le monopoliste uniche generatrici della vita, e quindi si sarebbe atteso che almeno in queste società la donna fosse dominante tribalmente...
...e invece perfino in queste società "senza padri" a comandare si ritrovavano comunque i maschi, e insomma nemmeno queste erano effettivamente matriarcali, anche se potevano almeno sembrarlo, poiché appunto il potere restava saldo nelle mani maschili. Ritrovare in tale bailamme un concetto equivalente a quello di famiglia intesa come società naturale in senso cattolico sarebbe da arrampicatori di specchi bizantini. In quelle società "senza padri", le donne potevano, per lo meno, riconsolarsi col fatto che almeno le figure divine o più genericamente cultuali erano prevalentemente femminili: il cielo, presso quelle tribù, era femmina e se c'erano divinità, queste dovevano essere dee polisarciche e feconde. La donna che generava figli era come la Terra che generava frutti e andava da sé che quando si moriva i corpi dovevano tornare nel grembo della Madre Terra.
Non dobbiamo esagerare nel commiserare l'arretratezza culturale di queste popolazioni, ricordando che è molto probabile che vari millenni fa, in tempi preistorici, anche gli antenati nostri sembra che avessero transitato attraverso fasi di sviluppo analoghe a quelle dei cosiddetti popoli "senza padri". Non può spiegarsi che così il misterioso e clamoroso cambio di sesso delle figure divine che avvenne nei millenni passati, in tempi prebiblici, quando anche presso i nostri Padri era ancora da scoprire l'agricoltura e l'allevamento razionale del bestiame: con l'arrivo della Bibbia si sancì l'estrema importanza del seme maschile e di chi erano i figli (l'estrema importanza della figura del Cristo con la rilevante sottolineatura che si trattasse proprio del "figlio unigenito" del Padre, ovviamente).                                                                            E Dio divenne maschio e giunse così il tempo del Signore degli Eserciti e, scomparsa ogni Dea, per venire qui giù da noi lo fece con una donna.  
...
Saltiamo al futuro che è meglio :) Il futuro vedrà la scienza arrivare impetuosa a sconvolgere come mai prima ogni abitudine consolidata intorno alle antiche credenze. Mentre la Chiesa si trincererà sempre meno convinta essa stessa nella rocca delle proprie arcaiche convinzioni prive di ogni fondamento razionale, la scienza arriverà molto prima di quanto si creda a farci le sue proposte, alcune delle quali sulle prime potranno sembrarci disorientanti.
Esempio futuribile restando in tema. Prima o poi verrà proposto di generare i figli totalmente fuori dal corpo femminile, in un utero artificiale, e ciò consentirà alla donna di emanciparsi dall'impegno della maternità. Si chiama "ectogenesi" tale procedura: il termine fu coniato esattamente un secolo fa, e probabilmente verrà prima o poi finalmente attuato.
Questo sì che sarebbe un accelerato andare contro natura, ma è andare contro natura ogni battaglia che facciamo contro la morte, che è il programma per ognuno di noi decretato dalla natura. La natura è nostra matrigna e dobbiamo anche riuscire, con l'aiuto della scienza, a emanciparsi dalle sue limitazioni.  Date certe premesse, andare contro natura diviene segno di civiltà che avanza.
Al momento le difficoltà tecniche riguardo l'ectogenesi sono ancora notevoli, ma sono notevoli anche i continui passi avanti, e qui si è solo parlato di futuro remoto, tempo in cui la cosa si proporrà ad un certo punto perfino come inevitabile.
Esempio minimo di un dettaglio tecnico tra i tanti: l'embrione nel corpo della madre è importante che "avverta" il battito del cuore della madre che funge da Zeitgeber, come un direttore d'orchestra dentro l'utero materno, ma questo meccanismo è possibile imitarlo e perfino perfezionarlo, poiché, e qui sta il quid, dato che non dovremmo mai dimenticare che la natura è imperfetta e fa sistematica tutte le cose a caso, viziosa di giocare anche con la nostra vita come fosse al casinò, arrivando infine a indovinare proprio perché si arroga il diritto di compiere giocando tutti gli errori possibili, mentre  l'uomo ha avuto la sorpresa di ritrovarsi  il dono della ragione con cui ha il dovere conseguente di provare a diminuire razionalmente gli errori di questa matrigna, e provare  anche a correggerla, questa viziosa.
 

anthonyi

Che la famiglia sia voluta da Dio lo credono certamente tutti i cristiani. 
Che poi sia un fenomeno naturale piuttosto che sociale credo che non si pongano molto il problema. Anche perché oggettivamente in natura la famiglia tipica é fatta di madre e cucciolata.
Comunque credo sia poco interessante per la conoscenza sociale conoscere le caratteristiche delle culture selvagge che non hanno conosciuto le problematiche delle società complesse  come quelle nostre. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

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