Non solo l'Italia non riesce a trattenere i propri laureati, ma, a differenza di altri Paesi UE, non non riesce neanche ad "attrarli" dai paesi extracomunitari.
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Ed infatti:
1)
A livello generale, nell'Unione europea il 36,7% dei cittadini tra i 25 ed i 54 anni ha una laurea, mentre l'Italia è la penultima nazione per cittadini laureati (il 24,5%); superando, di poco, soltanto la Romania.
2)
Però, quest'ultima, è la prima nazione UE per sia immigrati non Ue laureati che per extracomunitari con un titolo di studio equivalente; i quali rappresentano il 72,8% del totale, mentre l'Italia ne ha attratti pochissimi.
3)
In Francia, laddove la quantità di residenti non cittadini Ue è paragonabile a quella italiana, gli extracomunitari laureati rappresentano il 37,2%; cioè ben otto punti sopra la media continentale.
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In conclusione, il nostro Paese non ha solo un problema di fuga di cervelli, in quanto i ricercatori italiani cercano e molto spesso trovano fortuna all'estero; ma ha anche serie difficoltà nell'intercettare cervelli che "fuggono" da altri paesi.
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Il che significa che il nostro Paese è in seria "decadenza" culturale e scientifica (oltre che politica).
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E decadenza economica, grazie alle bipartizan regalia di gioielli nazionali agli stranieri e ai compagni di merende.
Resta la pizza (con grano pure straniero), senza mandolino, perché anche l'analfabetismo musicale dilaga.
Consoliamoci con l'eccellenza immigrata dei Soumahoro.