Normalità e anomalia

Aperto da doxa, 06 Maggio 2025, 09:28:58 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

doxa

A Padova, fino al 9 maggio, nel Museo di storia della medicina c'è l'esposizione dedicata a: "L'anomalia e la norma. La variabilità della vita tra anatomia e biologia".



La mostra  propone ai visitatori un percorso storico dall'antichità ai nostri giorni  per far capire il modo in cui la società, la medicina e la biologia hanno affrontato il rapporto tra l'anomalus e il normalis, soffermandosi sulla trasformazione che questi concetti hanno avuto anche in relazione ai progressi della conoscenza scientifica.

Racconta in tre sezioni come la nostra cultura ha percepito, definito e vissuto i concetti di norma e anomalia nel corso dei secoli.

Cosa significa "normale" e cosa rende qualcosa "anomalo" ? La percezione e i criteri con cui giudichiamo ciò che è comune o straordinario, accettabile o deviante.

L' exhibit  invita il visitatore  a riflettere sul suo personale concetto di normalità, puntando a scardinare pregiudizi sociali e culturali, lanciando il messaggio che, in fondo, l'anomalia è la norma.

Dall'antichità al Medioevo, l'anomalo viene inteso prevalentemente come monstrum: veniva considerato una maledizione o  manifestazione divina, incompresa dalla medicina (la cura, quindi, è assente) ed escluso dalla società, segno di malvagità e sventura.

In mostra ci sono alcuni reperti di animali teratologici (animali che presentano delle malformazioni) quali il cranio di un elefante nano e quello di un vitello bicefalo, spiegano le origini di alcuni esseri mitologici, la cui somiglianza formale con alcune gravi patologie, fecero scaturire errate interpretazioni e credenze che alimentarono, ad esempio, il mito dei Ciclopi e delle Sirene.

L'anomalo come patologia. Con l'avanzare delle conoscenze mediche  tra '600 e '900  l'anomalo perde i suoi connotati "mostruosi" e  viene considerato  come sintomo di patologia e disfunzione d'organo.

L'anomalo concepito come patologico fu studiato dal medico Giovanni Battista Morgagni (Forlì 1682 – Padova 1771) fondatore di una nuova scienza, l'anatomia patologica, e si passò dal considerare l'anomalo come creatura mitica, prodigiosa, al riconoscerlo come soggetto patologico, disfunzionale, da curare e catalogare per la ricerca sperimentale.

Dopo la diffusione della teoria dell'evoluzione di Charles Darwin, si comprende che alcune anomalie genetiche non patologiche furono fondamentali per favorire l'evoluzione della specie viventi, creando le condizioni per un migliore adattamento all'ambiente.

Nel nostro tempo le anomalie, ad eccezione di quelle identificabili come patologiche, sono indici di diversificazione che testimoniano la singolarità di ogni essere umano, unico e irripetibile a livello fisico e psicologico.

doxa

"Cos'è la normalità" ? Non lo so ! 

A me sembra un concetto astratto, ma  viene definita "condizione di ciò che è o si ritiene normale, cioè, regolare e consueto, non eccezionale o casuale o patologico, con riferimento sia al modo di vivere, di agire, o allo stato di salute fisica o psichica, di un individuo, sia a manifestazioni e avvenimenti del mondo fisico, sia a situazioni più generali".
 
Si può dedurre da questa definizione che la normalità, comunemente opposta al patologico, venga stabilita in base a delle norme a cui bisogna far riferimento e a cui è necessario omologarsi per sentirsi normali, uguali e accettati all'interno dell'ambiente sociale in cui si vive.
 
Chi si discosta dalle norme che definiscono la normalità diventa diverso, anormale, malato, patologico.
 
Il diverso viene guardato con occhi differenti alcune volte diventando bersaglio di pregiudizi, chi non si adatta alla normalità  è considerato  un "disadattato", perciò da emarginare.
 
Ma è corretto? Considerare la normalità come universale e da rispettare per sentirsi accettati e non "malati" ? Esiste la normalità? Ognuno di noi è diverso, nessuno pensa allo stesso modo, ognuno ha le proprie caratteristiche.
 
Le persone comprese negli acronimi  "LGBTQ", e "LGBTQIA" (come è noto si riferiscono all'identità di genere e all'orientamento sessuale)  come considerarle ? Anomale ? Perché statisticamente in minoranza se confrontate con gli eterosessuali ?

Discussioni simili (1)