Il problema dell cultura woke è molto semplice.
Essi confondono il riconoscimento civile con quello identitario.
Si prestano facilmente al potere della propaganda che annette nell'identitarismo il collettivismo.
Dunque maschio e femmina sono la stessa cosa.
L'identità biologica è così soppiantata.
Come si sa quando si nega la realtà si entra in un mondo paranoide.
Il cui sintomo principale è il narcisismo dilagante di questa epoca.
Da un punto di vista filosofico nicciano è la prosecuzione del nichilismo
che come previsto da Niezche da ideologico sta diventanto bio-politico.
Il controllo di cosa sia o non sia un corpo, il controllo di cosa sia o non sia il concetto di salute.
A margine le dichiarazioni gravissime del ministro della sanità italiano che afferma che per motivi di mancanza di soldi....(il loop delirante di questi fascisti e neonazisti al potere) la PREVENZIONE dovrà auspicabilmente diventare obbligatoria (alla faccia del concetto morale di sacralità del corpo)
E niente il tarlo del 2020 sta scavando sempre più a fondo, e in maniera allucinante: ovviamente in Italia.
Il problema dunque non è la cultura woke ma il controllo dei corpi.
Bio-politica (Niezche-Focault-Adorno).
L'anfibologia politica già condannata da Aristotele continua imperterrita.
Con mezzi sempre più finemente psicologici (senza distruggere cioè la massa dei lavoratori schiavi).
L'anfibologia porre vecchi problemi sotto il nome di altri.
Complimenti alla sinistra.
Il bipartitismo serviva a questo a trovare una quadra tra le necessità dello status quo, e il tentativo di liberare ulteriori forze individuali.
(l'individualismo è alla base della democrazia....notevole l'apparato mediatico di massa che invece inverte i fattori e fa diventare collettivo ciò che può e deve essere solo individuale.
Il comunitarismo è cosa totalmente diversa dal collettivismo.
Peccato che sia morto Preve, quanto ci sarebbe servita una figura onesta come la sua sono sicuro che sarebbe stato d'accordo con me.
e va bè-
Citazione di: green demetr il 08 Maggio 2025, 03:06:36 AMDunque maschio e femmina sono la stessa cosa.
Maschio e femmina infatti sono la stessa cosa, esseri umani, che possono essere categorizzati in diversi modi, che si riflettono poi più o meno utilmente sull'ordinamento sociale, il quale per ragioni pratiche non può riferirsi all'unicità di ogni individuo.
Quindi senza queste categorizzazioni non potremmo avere regole sociali scrivibili, e quindi società regolate.
Gli esseri umani stessi a loro volta sono una categorizzazione degli esseri viventi, una specie.
L'evoluzione delle specie è l'unico modo possibile di descrivere l'evoluzione degli esseri viventi, creando cioè categorie fittizie.
Quelli di sinistra si caratterizzano per mantenere la coscienza di queste creazioni, fatte dagli uomini, mentre quelli di destra credono che siano di fattura divina, o che comunque possiedano una esistenza in se.
Siccome ogni categorizzazione, nel sua pur utile finzione, contiene in nuce una potenziale ingiustizia sociale, avere coscienza della finzione, significa sentire la necessità di poterla mitigare.
Per quelli di destra, i quali credono che Dio abbia stabilito queste categorie a priori, ognuno in qualche modo deve sottostare al conseguente destino assegnatogli, che gli piaccia o meno.
Per sfuggire alle conseguenze nefaste di questo destino, o di queste categorizzazioni, gli individui, sia che credano all'esistenza in se di queste categorie, oppure no, tenteranno di adeguarvisi, in modo più o meno cosciente, forzando la propria natura unica e irripetibile, con tutti i complessi psicologici che ne derivano.
Ognuno, in ogni caso, chi più chi meno, subisce le conseguenze nefaste di queste necessarie categorizzazioni, essendo tutti costretti a vivere dentro innaturali gabbie categoriali, per cui sentire la necessità di alleggerire le conseguenze a quelli che più le subiscono , non è solo una azione di malintesa tolleranza, ma un modo di renderle a se stessi più sopportabili.
Faccio un esempio.
Il ''maschio'' che non perseguita ''moralmente'' coloro non rientrano bene nella sua categoria, si sentirà più libero dall'oppressivo obbligo di dover continuamente dimostrare la sua maschitudine, in particolare eviterà che la suddetta persecuzione egli la consideri come parte di questa prova.
Io sono maschio...porca pupazzo, a almeno ''credo'', o così mi hanno fatto credere, e comunque conviene sempre precisare per non perdere l'abitudine a mimetizzarsi. :)
Però mi piacerebbe vivere il mio essere, qualunque cosa io sia, con più leggerezza, senza dover dimostrare niente a nessuno.
Poi bene inteso, destra e sinistra sono categorie in cui nessuno perfettamente rientra, perchè ciò vale per ogni categoria.
Semplicemente si riscontra in ognuno una tendenza verso destra o sinistra, laddove i più insicuri tendono a svicolare a destra, per ritrovare la sicurezza che gli manca, nell'essere qualcosa che gli dia possibilmente un diritto inalienabile, senza che debbano guadagnarselo, incapaci di farlo.
I diritti universali potrebbero ben essere sostituiti dall'amore e rispetto per il prossimo, qualunque cosa esso sia, e qualunque cosa noi siamo, ma nella misura in cui crediamo nelle categorizzazioni, purtroppo ce ne sarà sempre bisogno.
Citazione di: iano il 08 Maggio 2025, 09:38:45 AMSemplicemente si riscontra in ognuno una tendenza verso destra o sinistra, laddove i più insicuri tendono a svicolare a destra, per ritrovare la sicurezza che gli manca, nell'essere qualcosa che gli dia possibilmente un diritto inalienabile, senza che debbano guadagnarselo, incapaci di farlo.
Questa parte era meglio se non la scrivevo.
Troppo condizionante per un sereno dibattito.
Fate conto che non l'ho scritta.
Citazione di: green demetr il 08 Maggio 2025, 03:06:36 AMIl problema dell cultura woke è molto semplice.
Essi confondono il riconoscimento civile con quello identitario.
Si prestano facilmente al potere della propaganda che annette nell'identitarismo il collettivismo.
Dunque maschio e femmina sono la stessa cosa.
L'identità biologica è così soppiantata.
Come si sa quando si nega la realtà si entra in un mondo paranoide.
Il cui sintomo principale è il narcisismo dilagante di questa epoca.
Da un punto di vista filosofico nicciano è la prosecuzione del nichilismo
che come previsto da Niezche da ideologico sta diventanto bio-politico.
Il controllo di cosa sia o non sia un corpo, il controllo di cosa sia o non sia il concetto di salute.
A margine le dichiarazioni gravissime del ministro della sanità italiano che afferma che per motivi di mancanza di soldi....(il loop delirante di questi fascisti e neonazisti al potere) la PREVENZIONE dovrà auspicabilmente diventare obbligatoria (alla faccia del concetto morale di sacralità del corpo)
E niente il tarlo del 2020 sta scavando sempre più a fondo, e in maniera allucinante: ovviamente in Italia.
Il problema dunque non è la cultura woke ma il controllo dei corpi.
Bio-politica (Niezche-Focault-Adorno).
L'anfibologia politica già condannata da Aristotele continua imperterrita.
Con mezzi sempre più finemente psicologici (senza distruggere cioè la massa dei lavoratori schiavi).
L'anfibologia porre vecchi problemi sotto il nome di altri.
Complimenti alla sinistra.
Il bipartitismo serviva a questo a trovare una quadra tra le necessità dello status quo, e il tentativo di liberare ulteriori forze individuali.
(l'individualismo è alla base della democrazia....notevole l'apparato mediatico di massa che invece inverte i fattori e fa diventare collettivo ciò che può e deve essere solo individuale.
Il comunitarismo è cosa totalmente diversa dal collettivismo.
Peccato che sia morto Preve, quanto ci sarebbe servita una figura onesta come la sua sono sicuro che sarebbe stato d'accordo con me.
e va bè-
Un ministro della sanità può prevedere prevenzione obbligatoria per mancanza di soldi solo in riferimento al dovere dei medici di agire sviluppando la prevenzione, non propinandola o imponendola (ovvia, quest'ultima affermazione).Sicuramente sono condivisibili e da condividere le tue affermazioni a favore delle dovute distinzioni. Tuttavia c'è da dire che le considerazioni della civiltà e dell'identità non vanno separate. Difatti se - per esempio - ci si mette ad organizzare impossibili
matrimoni tra maschi invadendo così i codici civili con normative assurde e mortificanti la naturalità, sia omosessuale che eterosessuale, se la civiltà parla il linguaggio della falsità e una società incivile o non civile lo subissa con quello della verità, non siamo in un mondo assennato (e di fatto molti Stati si sono in parte già ridotti così). Perché abbandonare la civiltà alle contraffazioni e confusioni?
MAURO PASTORE
Citazione di: iano il 08 Maggio 2025, 09:38:45 AMMaschio e femmina infatti sono la stessa cosa, esseri umani, che possono essere categorizzati in diversi modi
Come ho già detto il delirio dilaga, l'autoaffermazione narcisista che esista un essere umano androgino, che va sotto le categorie completamente a caso dell'evoluzionismo mimetico a quello sociale.
A livello biologico tu puoi determinare se sei maschio o femmina, anche semplicemente guardandoti il bacino.
Lo scheletro del bacino di una donna è totalmente differente da quello dell'uomo.
Non posso correggere, comunque la linea è Niezche-Focault-Agamben.
Non Adorno come ho erroneamente scritto. (A meno che lo stesso Adorno non abbia ragionato su queste cose, purtroppo sono un sasso buttato nello stagno, vibro per qualche secondo, e poi affondo).
Citazione di: PhyroSphera il 25 Maggio 2025, 09:10:25 AMPerché abbandonare la civiltà alle contraffazioni e confusioni?
MAURO PASTORE
Perchè lo stato ha a sua disposizione militari, guardi e giudici, tutta brava gebte che se ne sbatte di cosa sia o non sia civiltà.
Il loro unico problema è fare del male alle persone.
Come già detto da Trump il 2020 è stato una collossale bufala.
La Von der Leyen non si è nemmeno preoccupata di fornire documenti compilati dai soliti scienziati compiacenti, pagati da Bill Gates e co.
Così siccome a livello giuridico tutti vogliono avere il culo parato: è uscito anche Il Pfizer Gate.
E secondo te Mauro la popolazione ne è informata? Nemmeno per idea!
Giusto in qualche antro della sinistra antisemita.
Non c'è niente da fare la civiltà virerà pesantemente sull'islamismo.
E' davanti gli occhi di tutti: un uomo fa strage di "cristiani"...ma mi raccomando l'ordine pubblico non può essere infranto.
Giusto così la vita di una bambina inglese vale meno dei "bambini di gaza"!
La gente si è bevuta il cervello, e non è mai stata educata ad una morale.
Ed anche se lo fosse stata le toghe rosse hanno tolto ogni tipo di fiducia in essa.
Se poi apriamo un libro di storia ed andiamo a leggere di Moro, o di Falcone e Borsellino: bè dovremmo allarmarci alquanto.
Ma a nessuno frega un cazzo di niente.
Questa è la verità caro Mauro.
Teniamoci stretti i nostri litigi filosofici, sono almeno un segno di una qualche forma di intelligenza.
Citazione di: green demetr il 27 Maggio 2025, 17:16:43 PMA livello biologico tu puoi determinare se sei maschio o femmina, anche semplicemente guardandoti il bacino.
Lo scheletro del bacino di una donna è totalmente differente da quello dell'uomo.
E' un modo di categorizzare che mi convince, ma sempre un modo di categorizzare rimane.
Credere poi che queste categorie esistano come cose in se, che vengano da se, che non le decidiamo noi in modo conveniente, è la base su cui si fonda ogni discriminazione, di genere, di razza, e quant'altro.
Significa, per chi ci crede, credere che Dio faccia figli e filgliastri fra le sue creature.
Siamo a noi fare figli e figliastri, e per un buon motivo, perchè diversamente non si potrebbe regolare la società.
Perchè se pure ogni essere è un discorso a parte, non possiamo nominarli uno ad uno nei regolamenti, e saremo costretti quindi a inventarci categorie, limitandoci a nominare quelle.
Il problema, e' che quelli che odiano contemporaneamente i transessuali, gli arabi e i vaccini stanno diventando una categoria antropologica, piuttosto che una politica o filosofica.
Un vaccino, che ti fa' diventare transessuale, prodotto in Arabia, sarebbe la materializzazione concreta di tutti i loro terrori, infatti, e' proprio quello che distruggera' la civilta' tardoccidentale negli ultimi giorni, la manifestazione della trinita' satanica:
anticristo+bestia+dragone.
CitazioneA livello biologico tu puoi determinare se sei maschio o femmina, anche semplicemente guardandoti il bacino.
Lo scheletro del bacino di una donna è totalmente differente da quello dell'uomo.
Il livello biologico non è l'unico livello da definire. C'è il livello di genere che non è fisico ma neurologico e culturale e il livello della attrazione sessuale. Ad esempio si può essere fisicamente donna, sentirsi di genere maschile ma essere attratti dal sesso maschile (una combinazione rara ma tanto per chiarire). Inoltre il nostro fisico non agisce come una statua che è definita una volta per tutte. La nostra identità di genere, fisica e di preferenza sessuale è fortemente condizionata dai flussi di neurotrasmettitori e ormoni, che non sono uguali per tutti. In realtà uomo/donna non è una distinzione netta ma è un continuum, il che è coerente con l'evoluzionismo che non gradisce le scelte nette, perché pregiudicano le altre possibilità di sviluppo della vita. Del resto la stessa natura ci propone moltissimi esempi di omosessualità. Nell'uomo, inoltre questi meccanismi di continuum fra i generi sono amplificati dai percorsi culturali. Provate a vestire da bambina un maschietto fin dalla più tenera età, addestrarlo ad essere femmina e potrete valutare come il processo di identificazione uomo/donna non è solo un processo inarrestabile esclusivamente fisico. Siamo una specie complessa e gli effetti di questa complessità si riversano in queste problematiche come in quelle delle malattie mentali. Un batterio di sicuro non esprime né problemi mentali né problemi di genere. Siamo noi che dovremmo orami aver accettato che la nostra natura è "leggermente" diversa da quella delle altre specie, pur ubbidendo alle regole generali dell'evoluzionismo.
Citazione di: iano il 27 Maggio 2025, 21:08:38 PMerchè se pure ogni essere è un discorso a parte, non possiamo nominarli uno ad uno nei regolamenti
Guarda io ho un pessimo rapporto con l'autorità, quindi a me di mettere ogni cosa dentro una scatola per le manie di controllo degli schiavi a me non interessa.
Il dato biologico non ha nulla a che vedere con quello categoriale.
Mi sembra qualcosa di talmente chiaro, che mi riesce difficile poter argomentare diversamente.
Se non che richiamando la legge naturale.
Citazione di: Jacopus il 28 Maggio 2025, 19:59:34 PMSiamo noi che dovremmo orami aver accettato che la nostra natura è "leggermente" diversa da quella delle altre specie, pur ubbidendo alle regole generali dell'evoluzionismo.
Ma nemmeno per sogno, il dato fisico reale non ha nulla a che vedere con l'identità, identità politica poi, è per questo che la discussione è stata aperta in fin dei conti.
Affermare come fanno i woke che non esiste una differenza biologica è semplicemente assurdo.
Come è assurdo il livello di assimilazione della propaganda, che giustamente l'elite cristiana chiama gnostica.
Che ci fosse la massoneria gnostica ci ero arrivato pure io, con una strada più tortuosa, i fedeli dovrebbero invece avere chiara la differenza.
Tra legge naturale e legge positiva.
Ma la legge positiva oggi si è trasformata in qualcosa di aberrante non tanto a livello morale, anche se a livello morale la questione è gravissima, ma proprio come dice il mio primo maestro a livello di realtà.
Come dice Vannacci: il Mondo al contrario.
A me stupisce come questo delirio riguardi sopratutto non tanto lo schiavo di strada, quanto il tipico professore baffuto e pieno di sè.
Naturalmente si potrebbe approfondire la questione a livello sociologico.
Ma qui vorrei proprio soffermarmi sul delirio in sè.
Uomo e Donna ripeto non sono uguali a livello biologico.
Qua non si tratta di affrontare un approfondimento culturale, qua si tratta di CURARE il sintomo della malattia mentale.
Una volta appurato che Uomo e Donna sono DIVERSI biologicamente, possiamo andare a tirare in ballo tutte le politiche, le psichiatrie e le neuroscienze che volete.
A me non interessa.
La palla di neve di pazzia va presa in cima e non a valle, quando ormai è diventata una valanga.
Citazione di: niko il 28 Maggio 2025, 14:27:40 PMtransessuali, gli arabi e i vaccini stanno diventando una categoria antropologica
Per essere un eurasiatico hai le idee confuse gli arabi, ai gay e ai transessuli li buttano dai tetti, letteralmente.
Infatti qua niko vorrei ragionare non tanto sulle categorie politiche, ma su un dato di realtà.
Il fatto che tu nicchi e ci veda dietro chissà quale complotto, mi dice solo quanto non hai capito come il problema gnoseologico sia alla base di qualsiasi discorso politico-culturale.
Citazione di: green demetr il 28 Maggio 2025, 21:27:33 PMGuarda io ho un pessimo rapporto con l'autorità, quindi a me di mettere ogni cosa dentro una scatola per le manie di controllo degli schiavi a me non interessa.
Il dato biologico non ha nulla a che vedere con quello categoriale.
Mi sembra qualcosa di talmente chiaro, che mi riesce difficile poter argomentare diversamente.
Se non che richiamando la legge naturale.
Legge naturale che però è fatta dagli umani, a partire dalle categorizzazioni che fanno della natura, che per molti diventano a loro volta naturali, ma che mai lo sono, per quanto convengo a volte sembrano venire da se, come certamente sembra essere la differenza sessuale.
Ma se è naturale che esistano uomini e donne, quelli che non vi corrispondono, apparirà anche naturale buttarli giù dai tetti, per ristabilire ''l'ordine naturale'' violato, e rimettere il mondo nel giusto verso, perchè quel sopra e sotto che i fisici hanno dimostrato non esistere, permane come ancora come elemento di realtà nella testa di alcuni.
Citazione di: iano il 28 Maggio 2025, 22:11:49 PMper quanto convengo a volte sembrano venire da se.
Infatti Iano non ho mollato la mia vecchia posizioni sulla legge naturale: ossia che non esiste in sè.
Ma la legge positiva su questioni di evidenza biologica (a livello neurologico la prima cosa che il cervello distingue è il sesso dell'uomo che ci viene incontro, è una cosa se vuoi evoluzionista, anche se io non credo a quella teoria per inciso) ne sta facendo un dibattito POLITICO!...questi stanno mandando il cervello degli schiavi delle televisioni in frittura misto!
Come già detto una volta che abbiamo detto che una mela è una mela, poi possiamo decidere se esista o meno questa legge naturale.
Ma qui stiamo parlando di cose basiche, io sono ESTREMAMENTE sorpreso da come nemmeno quelle vengano intese.
C'è anche il detto: a voler pensare troppo si diventa scemi. (frase terribile, ma nel contesto odierno, ahimè attuale!)
Ciao Iano!
Nessuno nega le differenze biologiche fra uomo e donna. Bisognerebbe però fare uno sforzo per andare oltre al "Io uomo, tu donna". Da questa differenza pur reale si cibano tutte le pseudo distinzioni naturalistiche che giustificano il dominio. Considerare il continuum uomo-donna non nega la differenza biologica, senza la quale tra le altre cose, la specie umana si estinguerebbe (personalmente non ho un utero e non riesco ancora a riprodurmi per autopoiesi). Ma dice altre cose che sono esse stesse biologia. Un pó come dire che 1 più 1 è matematica ma anche una complessa equazione è matematica. Inoltre noi non siamo astratte equazioni ma società viventi e corpi viventi, fatti di credenze, riti, abitudini, che incidono direttamente sui nostri rapporti fra di noi e sui rapporti di potere. Pensarci come simili è efficace come pensarci come diversi. Entrambe le descrizioni sono, secondo diverse prospettive, vere, ma quella che sottolinea la similitudine è più vicina al principio di reciprocità che serve a superare lo stato di servitù dell'uomo sull'uomo. Il modello della rigida identità biologica non è di per sé scorretto, in ogni caso ma non dice correttamente il tutto che invece può essere detto sulla nostra identità di specie.
P.S. Non sono professore e non ho i baffi.
Citazione di: green demetr il 28 Maggio 2025, 22:23:20 PMC'è anche il detto: a voler pensare troppo si diventa scemi. (frase terribile, ma nel contesto odierno, ahimè attuale!)
Pensare troppo in poco tempo fa male, ma qui si tratta di pensieri tranquilli che si accumulano col tempo e l'esperienza, e che ti possano cambiare senza compromettere l'equilibrio mentale.
Se tu non riesci a immedesimarti nei miei pensieri, io non ho difficoltà a immedesimarmi nei tuoi, perchè da quei pensieri io vengo, trovati già belli e confezionati nella cultura in cui sono nato.
Ma poi, che si pensi troppo o poco, se non si smette di pensare, capita prima o poi che si cambi idea.
Allo stesso tempo mi rendo conto che un pregiudizio, per quanto lo si superi, rimane carne della nostra carne, per cui laddove non basta un comportamento ragionevole, in subordine uso tolleranza, che è meglio di niente.
Siccome però questa mancanza di coerenza con le mie nuove convinzioni mi disturba, dare addosso a quelli che la pensano come te, diventa un modo di nascondere sotto il tappeto la propria insoddisfazione comportamentale.
Quindi, certamente io non sono d'accordo con te, ma non ti metto in croce, e noto con piacere che anche tu non hai questa pulsione, o almeno mi pare. :))
Infatti penso che nulla ci ripugni di più che noi stessi quando ci vediamo riflessi negli altri.
Citazione di: iano il 28 Maggio 2025, 22:30:49 PMSe tu non riesci a immedesimarti nei miei pensieri, io non ho difficoltà a immedesimarmi nei tuoi, perchè da quei pensieri io vengo, trovati già belli e confezionati nella cultura in cui sono nato.
Citazione di: iano il 28 Maggio 2025, 22:30:49 PMQuindi, certamente io non sono d'accordo con te, ma non ti metto in croce, e noto con piacere che anche tu non hai questa pulsione, o almeno mi pare. :))
Ah ah sono un pò buzzurro nel rispondere, ma ho un empatia alta.
Mi volevano a tutti costi fare l'infermiere pensa tu!
E comunque nella vita reale faccio l'infermiere alla povera gente che incontro...che pazienzaaa (penso che vado oltre la tolleranza direi proprio nella santità).
Torniamo a noi: ma certo che riesco a capire quello che stai dicendo, tu ne stai facendo una questione di etica (figurati io sono a favore dei gay, basta che non vogliano istituzionalizzare il loro dissenso, perchè così applicherebbero le stesse regole che loro hanno subito nei secoli agli altri. E comunque non tutti i gay sono woke).
Però permettimi di insistere, qua non c'è da immedesimarsi in niente, una mela è una mela anche se ci metti sopra un velo ;)
Citazione di: green demetr il 28 Maggio 2025, 23:35:42 PMPerò permettimi di insistere, qua non c'è da immedesimarsi in niente, una mela è una mela anche se ci metti sopra un velo
Si vede che non sei mai stato a Murabilia, manifestazione che si tiene a Lucca, dove su un tavolo ho visto cento varietà di mele, da non potersi confondere una con l'altra, ma nella misura in cui invece possiamo confonderle, essendo limitata la nostra capacità di distinguere, potremo dirle della stessa varietà , fino a farne cento, e cento è la misura della nostra capacità di distinguerle e non delle mele di farsi pubblicità.
Possiamo raffinare questa capacità fino a farne mille, ma col rischio di perdere in questo caso l'utilità della categorizzazione, che è quella di trattare una diversamente ingestibile molteplicità, riducendola a poche cose.
Fuori dalla materialità, non esistono due cose uguali, per cui non potendo gestire questa diversità, condensandola in leggi fisiche nelle quali definito un elettrone li ho definiti tutti, dovremo escogitare qualcosa, l'ipotesi delle specie, senza la quale non sarebbe stato possibile scrivere la teoria dell'evoluzione degli esseri viventi..
Citazione di: iano il 28 Maggio 2025, 23:43:20 PMessendo limitata la nostra capacità di distinguere, potremo dirle della stessa specie di mele, fino a farne cento
Ma certo, ma un conto è il discorso sulla verosimiglianza e dunque sulla episteme, un conto è sul fatto di dire che non quelle non sono mele, sono degli armadi....come mi sta insegnando il mio maestro, è ll grado di distanza dalla verosimiglianza a determinare se una persona è seria o meno.
Per aggiungere pepe al sale, in America nelle univerità Woke (finanziate dall'Iran, a proposito di complessità...) si sta diffondendo tra i docenti la domanda su quali debbano essere i criteri perchè una persona possa permettersi di dire chi è e chi non è donna.
Per stare nella metafora stanno dicendo che chi dice che l'armadio non è una mela deve essere arrestato.
Quello che vuoi caro Iano, ma la mela riame una mela, e non è certo un armadio (poi possiamo decidere quale specie fosse, o se invece fosse una melagrana etc...).
Citazione di: green demetr il 28 Maggio 2025, 23:51:00 PMMa certo, ma un conto è il discorso sulla verosimiglianza e dunque sulla episteme, un conto è sul fatto di dire che non quelle non sono mele, sono degli armadi....come mi sta insegnando il mio maestro, è ll grado di distanza dalla verosimiglianza a determinare se una persona è seria o meno.
Per aggiungere pepe al sale, in America nelle univerità Woke (finanziate dall'Iran, a proposito di complessità...) si sta diffondendo tra i docenti la domanda su quali debbano essere i criteri perchè una persona possa permettersi di dire chi è e chi non è donna.
Per stare nella metafora stanno dicendo che chi dice che l'armadio non è una mela deve essere arrestato.
Quello che vuoi caro Iano, ma la mela riame una mela, e non è certo un armadio (poi possiamo decidere quale specie fosse, o se invece fosse una melagrana etc...).
Lasciando da parte il complottismo, e sebbene questa storia woke non mi sia ben nota, non escludo che tu abbia ragione.
Se fare della specie umana due varietà può comportare problemi, non è aumentando le varietà che si risolvono questi, reiterando l'operazione che ha generato il problema, portando le varietà di mele da cento a mille, come dicevo sopra, ma prendendo coscienza che di una convezione sociale si tratta, trattandone le utilità, ed evitandone le conseguenze spiacevoli quando queste si dovessero palesare.
Citazione di: iano il 29 Maggio 2025, 00:02:37 AMLasciando da parte il complottismo
:D ma il 3d è però inteso proprio a cercar di capire quale sia la questione politica.
Se le premesse sono che la donna è equiparabile all'uomo mi pare che è proprio la differenziazione che viene meno e non la proliferazione come invece deduci tu, preso probabilmente dalla metafora di sopra.
Sullo sfondo vi sono faccende più serie. Ma qui stiamo parlando della palla di neve che sta in cima al monte "disperazione".
Uomo e donna sono la stessa cosa?
Io dico certo che no...ma che devo spiegarlo? ;) 8)
E ma arriverà anche in Italia la lunga onda.
Vedo tra l'altro che le basi perchè succeda ci sono già.
Notte caro! ;)
Citazione di: green demetr il 29 Maggio 2025, 00:25:49 AM:D ma il 3d è però inteso proprio a cercar di capire quale sia la questione politica.
Se le premesse sono che la donna è equiparabile all'uomo mi pare che è proprio la differenziazione che viene meno e non la proliferazione come invece deduci tu, preso probabilmente dalla metafora di sopra.
Sullo sfondo vi sono faccende più serie. Ma qui stiamo parlando della palla di neve che sta in cima al monte "disperazione".
Uomo e donna sono la stessa cosa?
Io dico certo che no...ma che devo spiegarlo? ;) 8)
E ma arriverà anche in Italia la lunga onda.
Vedo tra l'altro che le basi perchè succeda ci sono già.
Notte caro! ;)
Ma se io dico che non ci sono due esseri uguali, come faccio poi a dire che Caio e Sempronio, oppure Uomo e Donna, solo la stessa cosa?
Sono esseri viventi, che non si possono elencare se non dividendoli nei gruppi dei castori e degli scoiattoli, come nei boy scout, consegnando ad ogni gruppo una bandierina identificativa, dopodiché loro rivendicheranno con orgoglio la loro appartenenza, e per favore non si confondano milanisti ed interisti, che sono cose ben diverse.
Essere umani non significa essere la stessa cosa, significa appartenere al gruppo convenzionale degli esseri umani, dei quali però si parla come se fossero una cosa sola, l'umanità, e qualcuno alla fine ci crede.
Questa ingenuità non è grave in se, ma può avere conseguenze gravi quando se ne appropriano menti semplici, i quali quando si accorgono che la realtà non corrisponde alle nostre categorizzazioni, cercheranno di correggerla.
Se dunque realizzeranno che il mondo è al contrario, cercheranno di rimetterlo a posto, coi mezzi che crederanno, ponendo a quelli che loro crederanno mali estremi, estremi rimedi.
Chissà che grasse risate si faranno i nostri posteri leggendo queste assurdità nei libri di storia, o almeno spero.
La persona ha dignità indipendentemente dai suoi comportamenti. Non penso sia corretto definire una identità in base al comportamento. Per questo il definire un comportamento con una sigla crea separazione alla fine, non inclusione. Ele sigle aumentano continuamente ( LGBTQIAK-Plus ecc.). Il che è ovvio, visto che non esistono due esseri umani con lo stesso identico comportamento, le sigle per definirli in base ai comportamenti non fanno che aumentare. C'è qualcosa di ridicolo in questo. Ed è un problema interno alla cultura del benessere occidentale che dimentica la dignità intrinseca del singolo per assegnare dignità Ai comportamenti.
Citazione di: green demetr il 28 Maggio 2025, 21:46:12 PMPer essere un eurasiatico hai le idee confuse gli arabi, ai gay e ai transessuli li buttano dai tetti, letteralmente.
Infatti qua niko vorrei ragionare non tanto sulle categorie politiche, ma su un dato di realtà.
Il fatto che tu nicchi e ci veda dietro chissà quale complotto, mi dice solo quanto non hai capito come il problema gnoseologico sia alla base di qualsiasi discorso politico-culturale.
Non so, a me qualcosa mi dice che il muezzin medio sul minareto medio, e' meno trasfobico, e anche meno iatrofobico, di te e Phyrosfera (anche
non messi insieme).
Vorrei sapere dove trovo uno scritto di un autore o di un gruppo parte della cultura woke che affermi che maschio e femmina sono uguali.
Io conosco l'art. 3 della Costituzione italiana, mi sembra un esempio di cultura woke, ma non afferma che maschi e femmine sono uguali:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Sulla prevenzione obbligatoria della salute, il controlllo del corpo, si scopre l'acqua calda: ad esempio le leggi sulla circolazione stradale, sulla sicurezza sul lavoro, sugli ambienti pubblici contengono giustamente numerosi obblighi ai fini della prevenzione obbligatoria della salute.
Sul controllo del corpo trovo molto più interessante e rilevante per la sua diffusione la moda dei tatuaggi e della chirugia estetica.
Citazione di: baylham il 30 Maggio 2025, 11:47:50 AMVorrei sapere dove trovo uno scritto di un autore o di un gruppo parte della cultura woke che affermi che maschio e femmina sono uguali.
I nomi sono tanti, ma veramente tanti, ma non cado nella trappola di fare i nomi perchè le cose sono cambiate in Europa, c'è gente in carcere caro amico.
In Irlanda, in Inghilterra e in Germania.
Vediamo se il morbo si estende alla Spagna e alla Francia.
Lo troverei molto plausibile.
Credo che l'Italia sebbene sanitariamente si sia di nuovo messa in polo position per i futuri arresti di massa, sul lato cultura woke forse è più corazzata.
Corazza naturalmente che non vuol dire che nel futuro verrà bucata.
Rimane il fatto che questa è una cosa politica (ho già detto che di questa cosa, in questo periodo storico non ne parlerò più, documentatevi come ho fatto io sul web), ma io ti sto chiedendo caro Baylham se per te maschio e femmina sono uguali.
A livello biologico.
Tu e Niko sviate. Vi conosco mascherine.
Citazione di: Jacopus il 28 Maggio 2025, 22:26:13 PMP.S. Non sono professore e non ho i baffi.
Non mi riferivo a te Jacopus ma a biologhe con cattedra nelle università woke (Harvard, Columbia le più famose).
Io non sono conro la comunità lgbtq+, anzi ne difendo le loro richieste di accettazione culturale, figuriamoci individuali.
Ma si sono spinti oltre, per motivazioni di ordine politico, che naturalmetne queste comunità non intendono.
Ci sarebbe da fare un lunghissimo discorso sul perchè l'Iran finanzi queste univrersità e questi movimenti, che nel loro paese sono considerati illegali.
Questo discorso in Europa non lo si può più nemmeno fare perchè vige la legge sull'odio raziale e di genere.
Chiunque a livello politico lo iniziasse a fare verrebbe immediatamente fermato dai giudici.
Ben peggio sta succedendo a liberi cittadini che esprimono il loro dissenso.
Fare i discorsi politically correct a me non interessa.
Sopratutto in questo tempo.
Almeno una volta ci si sacrificava la vità per la piccola comunità in cui si era inseriti.
Oggi questa comunità non c'è più.
Non rimane che un lugubre silenzio sull'Europa, un terribile fantasma di morte.
L'unica cosa che possiamo fare è indicare ALMENO le cose più ovvie,
Il fatto che tu mi dica che per te esiste la differenza tra uomo e donna biologica è già tanto.
Ti assicuro che domandando alla gente intorno a me, non sanno rispondere. ???
Non so no nemmeno come una cosa del genere possa essere avvenuta, non c'è ancora stata la propaganda che c'è negli stati uniti.
Credo sia il solito problema dei sintomi post-2020, le elite hanno fatto un lavoro eccezionale stavolta.
Ma noi da bravi galileiani dobbiamo dire SEMPRE: eppur si muove.
Ciao!
Citazione di: Alexander il 29 Maggio 2025, 08:47:30 AMLa persona ha dignità indipendentemente dai suoi comportamenti. Non penso sia corretto definire una identità in base al comportamento. Per questo il definire un comportamento con una sigla crea separazione alla fine, non inclusione. Ele sigle aumentano continuamente ( LGBTQIAK-Plus ecc.). Il che è ovvio, visto che non esistono due esseri umani con lo stesso identico comportamento, le sigle per definirli in base ai comportamenti non fanno che aumentare. C'è qualcosa di ridicolo in questo. Ed è un problema interno alla cultura del benessere occidentale che dimentica la dignità intrinseca del singolo per assegnare dignità Ai comportamenti.
Si tratta solo dell'aberrazione di un utile, e comunque necessaria catalogazione, che nel caso specifico è necessaria alla normazione di una società.
L'aberrazione consiste nel credere che ciò cui abbiamo dato un nome, perciò esiste. Ma per quanto sia cogente una categorizzazione ad uso catalogativo, tanto efficace che sembrerà venire da se, essa non sarà mai perfetta, e resterà sempre qualcuno fuori.
In qualche modo riusciamo a dare un verso a una realtà che però di versi non ne ha.
Il mondo può apparire al contrario solo a chi crede che la realtà abbia davvero un suo verso, per cui dal fatto che questo verso gli appaia al contrario, invece di dedurre da ciò che la realtà in effetti non ha verso suo non ha, cercherà di raddrizzarla.
Citazione di: baylham il 30 Maggio 2025, 11:47:50 AMVorrei sapere dove trovo uno scritto di un autore o di un gruppo parte della cultura woke che affermi che maschio e femmina sono uguali.
Io conosco l'art. 3 della Costituzione italiana, mi sembra un esempio di cultura woke, ma non afferma che maschi e femmine sono uguali:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Il testo è proprio quello che hai citato, e che io riscriverei nel seguente modo:
I cittadini sono tutti eguali davanti alla legge, al netto di qualunque possibile distinzione presente e futura, al fine di evitare ogni discriminazione potenzialmente insista in ogni definizione.
Mi piace immaginare che il testo sia, se non il punto di arrivo, una tappa importante della presa di coscienza di come la distinzione possa trasformarsi in discriminazione, cercando di porvi rimedio per quanto una norma lo possa fare.
Ma credo che più che la repressione giudiziaria, possa fare la presa di coscienza del problema, perchè a questo effettivamente la norma ci invita, a portare avanti il processo di presa di coscienza di cui è espressione.
La norma nasce alla caduta della monarchia, ma dice qualcosa di più che non ci sono re per diritto di nascita, perchè dice che nessuna diversa nascita da diritto ad alcunché di speciale.
Citazione di: green demetr il 30 Maggio 2025, 14:09:45 PMI nomi sono tanti, ma veramente tanti, ma non cado nella trappola di fare i nomi perchè le cose sono cambiate in Europa, c'è gente in carcere caro amico.
In Irlanda, in Inghilterra e in Germania.
Siamo in Italia, con un governo postfascista, avversario della cultura woke, non vedo quali siano i rischi nel fare i nomi di autori o gruppi che scrivono stupidaggini quali l'uomo e la donna sono uguali.
Ho l'impressione che siano gli avversari della cultura woke a inventare simili stupidaggini per screditarla.
Citazione di: baylham il 30 Maggio 2025, 15:44:00 PMHo l'impressione che siano gli avversari della cultura woke a inventare simili stupidaggini per screditarla.
Le impressioni non sono permesse a chi pensa il reale.
Comunque il fatto che mi dici che è una sciocchezza che maschio e femmina sono la stessa cosa mi va bene.
Meno male ;)
Cerchiamo in futuro di mantenerla questa consapevolezza.
Perchè ce la venderanno nel pacchetto ideologico che verrà.
Grazie del riscontro!
Citazione di: iano il 30 Maggio 2025, 15:11:06 PMche nel caso specifico è necessaria alla normazione di una società.
E' questo il punto caro Iano, che la norma dovrebbe essere la conseguenza del costume di una società che si instaura con la cultura, nel rispetto dell'individualitò e della libertà di espressione.
Normare una società e addirittura considerarlo necessario è la tipica modalitò del giudice che vuol farsi tiranno.
Dimodo chè una volta normato ciò che non è cosciente, non può che arrivare alle pazzesche conseguenza di creare una selva di sintomi psichiatrici e un preoccupante dissociazione cognitiva.
Di cui in questa discussione si sta cercando di prevenire il sintomo principale, che di là oltre oceano si è manifestato.
Andiamo per carità a vederci uno scheletro di maschio e di donna, non sopporterei vedere le facce scioccate dei woke mentre ne contemplano le differenze.
E' qualcosa che mi ha scioccato.
Devo fare qualcosa nel mio piccolo.
Laddove ancora si pensa, qui in un forum, che respira filosofia.
Vedere che anche qui vi sia resistenza su qualcosa che non dovrebbe averne alcuna, è molto preoccupante.
Portare la discussione a livello di tribunali a questo siamo arrivati.
(all'inquisizione).
E' una disgrazia. L'occidente è finito, non c'è alcun dubbio.
Citazione di: green demetr il 30 Maggio 2025, 16:07:16 PMNormare una società e addirittura considerarlo necessario è la tipica modalitò del giudice che vuol farsi tiranno.
Una società che non rispondesse a norme, non potrebbe essere individuata come tale.
Voglio dire che, seppure esistesse, nessuno se ne accorgerebbe, perchè da cosa dovrei desumere che un assembramento di individui sia una società.
Gli individui infatti rimangono tali qualunque sia la distanza che li separi.
Citazione di: green demetr il 30 Maggio 2025, 14:09:45 PMI nomi sono tanti, ma veramente tanti, ma non cado nella trappola di fare i nomi perchè le cose sono cambiate in Europa, c'è gente in carcere caro amico.
In Irlanda, in Inghilterra e in Germania.
Vediamo se il morbo si estende alla Spagna e alla Francia.
Lo troverei molto plausibile.
Credo che l'Italia sebbene sanitariamente si sia di nuovo messa in polo position per i futuri arresti di massa, sul lato cultura woke forse è più corazzata.
Corazza naturalmente che non vuol dire che nel futuro verrà bucata.
Rimane il fatto che questa è una cosa politica (ho già detto che di questa cosa, in questo periodo storico non ne parlerò più, documentatevi come ho fatto io sul web), ma io ti sto chiedendo caro Baylham se per te maschio e femmina sono uguali.
A livello biologico.
Tu e Niko sviate. Vi conosco mascherine.
Dormi tranquillo Green, nessuno ti arresta o ti arrestera' mai in questo paese nei prossimi anni, se sei omofobo, transfobico, islamofobico e non fai i vaccini.
Ne' individualmente, ne' tanto meno "in massa", insieme a tutti quelli come te.
Al massimo, per i vaccini, un centinaio di euro di multa e divieto di iscrivere i tuoi figli all'asilo pubblico.
Per tutto il resto, sei, e siete, anche (ben) rappresentati nel parlamento
italiano... della soleggiata Melonia.
I nomi non li fai, certo, perche' non esistono: il novanta per cento di quello che voi scrivete, su cio' che non conoscete, e' frutto della vostra fervida, e francamente paranoica, immagginazione.
Citazione di: Jacopus il 28 Maggio 2025, 19:59:34 PMIl livello biologico non è l'unico livello da definire. C'è il livello di genere che non è fisico ma neurologico e culturale e il livello della attrazione sessuale. Ad esempio si può essere fisicamente donna, sentirsi di genere maschile ma essere attratti dal sesso maschile (una combinazione rara ma tanto per chiarire). Inoltre il nostro fisico non agisce come una statua che è definita una volta per tutte. La nostra identità di genere, fisica e di preferenza sessuale è fortemente condizionata dai flussi di neurotrasmettitori e ormoni, che non sono uguali per tutti. In realtà uomo/donna non è una distinzione netta ma è un continuum, il che è coerente con l'evoluzionismo che non gradisce le scelte nette, perché pregiudicano le altre possibilità di sviluppo della vita. Del resto la stessa natura ci propone moltissimi esempi di omosessualità. Nell'uomo, inoltre questi meccanismi di continuum fra i generi sono amplificati dai percorsi culturali. Provate a vestire da bambina un maschietto fin dalla più tenera età, addestrarlo ad essere femmina e potrete valutare come il processo di identificazione uomo/donna non è solo un processo inarrestabile esclusivamente fisico. Siamo una specie complessa e gli effetti di questa complessità si riversano in queste problematiche come in quelle delle malattie mentali. Un batterio di sicuro non esprime né problemi mentali né problemi di genere. Siamo noi che dovremmo orami aver accettato che la nostra natura è "leggermente" diversa da quella delle altre specie, pur ubbidendo alle regole generali dell'evoluzionismo.
La identità sessuale non è un'entità separata da mente e corpo, che sono una unità assieme all'identità stessa. E' assurdo valutarne come se essa possa divergere dal resto.
Il piano della cultura non può essere separato da quello della natura, solo distinto. L'identità culturale, la percezione di sé attraverso la cultura, non è in contraddizione con la natura, perché la cultura comprende necessariamente in sé i riferimenti naturali.
Il "livello biologico" non è l'unico ma non va negato né confuso.
Colgo l'occasione per un assai necessario
excursus:
Il problema serio è costituito dal fatto che nella subcultura largamente diffusa è inserito il pregiudizio che l'omosessualità sia una eccezione contro natura. Da questo gigantesco errore deriva l'ostilità alla ragione e al ragionamento da me riportati in questo mio messaggio, dei cui contenuti sono certo e consapevole.
La intelligenza, anche quella filosofica, a volte è mortificata dalla subcultura, specialmente quando questa è invasa da elementi estranei, questi sì veramente contro natura e capaci di stare solo su un piano non integralmente culturale.
Quanto ho detto dunque riceve grave ostilità da ambienti dominati da istanze anticulturali ed anche antiscientifiche, perché in realtà la scienza attesta che nell'umanità non esistono effettivi ermafroditi; e non solo filosoficamente anche biologicamente quella del "terzo sesso" è una falsità. Tali istanze anticulturali sono assieme a vere altre tendenze contronatura, al posto delle quali si vorrebbe, a livello sociale e di
massa, giudicare la naturalità umana. La verità è che ciascun essere umano è sia omosessuale che eterosessuale e se le occasioni non mancano nella vita di ciascuno ci sono sia azioni omosessuali che eterosessuali (può accadere anche assieme ed esiste anche la sequenza eterosessualità-omosessualità e non è vero che l'omosessualità è normale solo negli adolescenti).
La sessuofobia dilagante anche nelle religioni (nel cristianesimo soprattutto tra cattolici) tratta questi discorsi veritieri come seduzioni demoniache e ragionamenti di prostitute bugiarde. Non solo cleri e tanti laici loro sottomessi, forze dell'ordine e magistrature, ma anche sanitari, non solo quelli falsi anche quelli veri quando tradiscono i loro statuti, si trovano coinvolti in questo dileggio-calunnia. C'è la pessima impresa che finge l'umanità sottoposta alle stesse leggi selettive dei branchi di bestiame e inscena istintività di lotte che nemmeno l'umanità allo stato ferino concepisce - neppure vagamente!
Le vere Corti non producevano gli eunuchi fisici, davano lavoro agli incidentati solamente; ugualmente i veri impresari teatrali - i cantanti con voci neutre erano i primi autentici destinatari di certe arie da opere, non i castrati, e la voce del canto teatrale è artificiosa, inoltre la neutralità della voce è capacità di tutti e non c'entra niente con il sogno della transessualità, la quale nella natura umana e di molti altri animali, non razionali cioè, non esiste. In particolare noi umani siamo, quanto a divisione dei sessi, due generi; il che rende il cambio o transizione o quant'altro che sia di trasformazione sessuale non solo impossibile ma pure del tutto alieno.
Attualmente dalle corti e i teatri si è passati alla terapia e alla medicina, nel tentativo di far sembrare che l'odio e la violenza contro il sesso siano razionali. E' tutto lo stesso: vera medicina e vera terapia non praticano né teorizzano cambi, transizioni o altro che sia la trasformazione di un sesso umano in un altro, evento impossibile ed anche logicamente assurdo - il che appare a chiunque possa realmente pensare la questione.
Il fatto che la psicologia individuale abbia scientificamente dimostrato che certi complessi negativi di inferiorità, inferiorità-superiorità o viceversa superiorità-inferiorità, superiorità, condizioni del tutto oltre le capacità di gestione sociale degli individui, non siano risolvibili terapeuticamente non è la prova che ci siano sofferenze non risolvibili diversamente. La psicologia dei collettivi sa che esistono le terapie di gruppo a rimediare a casi apparentemente impossibili ma la realtà individuale non è annullabile in quella collettiva, tuttavia esiste anche altro dalla terapia in sé e per sé. Innanzitutto il desiderare, sognare oltre misura - che non è psicosi (né schizofrenia) - non è sempre o solo un contrasto tra l'ego e il Sé, tra
volontà di potenza e ignoranza della realtà e i suoi limiti, ma può essere semplicemente volontaria mancanza di saggezza o scelta - non sempre volontaria! - di un suicidio parziale. In secondo luogo se la patologia indica una difficoltà bisogna riconoscere che tante cose esistono che sono terapeutiche, non solo la terapia stessa, e che certi accadimenti, ad esempio quelli guidati dall'assistenza di un sociologo, possono portare direttamente fuori in altra patologia senza più problemi di sorta. Allora bisogna smascherare i tanti giri di pensiero e di parole attorno a una diagnosi fasulla e a una interpretazione falsa e falsificante, la cosiddetta "
disforia di genere". Difatti il patos (
pathos), quello legato al desiderio e sogno impossibili della trasformazione da un sesso all'altro, (patos) descritto proprio entro una osservazione di patologia non costituisce una diagnosi!!
Insomma ci sono delle intrusioni violente cui non si deve dare assensi. Più che un assistente sociale - difatti a volte ci sono accanimenti nonostante la società non possa o non voglia concorrere più - valgono altri aiuti. Un poliziotto potrebbe far capire in che senso certi mezzi suicidi fatti per dispetto sono a volte dei delitti e soprattutto potrebbe impedire che l'assurdità divenga oggetto di odi contro menti e specialmente corpi, potrebbe scoprire dei meri delitti in cui la vittima viene costretta anche al silenzio e anche da moltitudini attorno (e con droghe ed altre sostanze e interventi a fingere l'impossibile). Invece di tollerare false diagnosi, gli Stati devono prendere una strada chiara (la Presidenza russa di Putin, poi quella statunitense di Trump, sono a riguardo buoni esempi e per nulla empietà antipsicologiche).
Esiste il ruolo del filosofo. La filosofia ha una propria saggezza e può aiutare a far riacquistare il senno, il che è diverso dal far guarire da una psicosi. Difatti ragionare e accettare i limiti nella vita non è azione che si possa garantire scientificamente (teorie e dati scientifici sono sempre ridotti rispetto al restante) e la vittoria si conquista, dato che la realtà ha un suo carattere sfuggente e dato che gli eventi dell'esistenza sono imprevedibili ed esistono accadimenti ostili, finanche ingannatòri. E' fuorviante e disonesto fingere che un patos e una mancanza di senno siano configurazioni mentali neurologicamente descrivibili e che si possa intervenire con un diagramma del cervello e una cura. Inoltre un complesso negativo non è contraddistinto dalla corrispondente configurazione neuronale. La scienza ufficiale distingue tra mente e cervello e il patos deriva dalla sfera mentale e può essere vissuto a livello fisiologico in modi anche opposti. Questo significa che i diagrammi che usano i neurologi possono diventare motivo di inganno se non si riflette sui limiti della neurologia e se la si vuole applicare oltre la misura possibile o addirittura impropriamente, peggio se con la fisiologia si nega la psicologia. Piuttosto, si consideri che la prassi di un neurologo che va oltre misura è studiabile psicologicamente e si può formulare la domanda: dipende da un complesso? Sicuramente i neurologi che fingono che le donne incinte abbiano in grembo prima dei vegetali e poi delle bestioline e solo dopo degli umani e per giunta inizialmente 'subumani', questi soggetti sedicenti neurologi vanno studiati attentamente, ed anche quelli che fanno conto (fingono anche? fingono sempre?) di essere biologi e invece disconoscono i risultati della scienza biologica e che negano l'esistenza di altre scienze quali antropologia e glottologia o linguistica. In che condizioni agiscono, con quale "ego ipertrofico", in quale conflitto di ignoranza e realtà? E quando - per esempio - i loro compari o essi stessi fingono che sia impossibile acquistare un libro di psicologia scientifica e diventare in una sola settimana scienziati psicologi (anche da studenti di liceo...)? E quando si finge che la medicina ufficiale e scientifica sia esoterica? Che impresa oppure affare è??Inutile porre in causa mondi che non sono stati travolti o toccati da certe assurdità e, per così dire, "
gettare fumo negli occhi" fingendo che la verità costituisca odio per una categoria. Innanzitutto perché certe categorie sono solo fantasie (il
gay, il
trans...), in
secondo luogo perché smascherare un
brutto sogno non è la stessa cosa che odiare il sognatore.
Con ciò, ho terminato l'
excursus - che ho ritenuto assai necessario e che vale di più che una replica a un singolo messaggio.
MAURO PASTORE
CitazioneLa identità sessuale non è un'entità separata da mente e corpo, che sono una unità assieme all'identità stessa.
La identità sessuale può essere separata dal corpo, altrimenti non ci sarebbe il problema della identità di genere, sofferto da un numero imprecisato di persone che si sentono donne in un corpo maschile e viceversa. Forse tu non li hai mai visti, ma ti assicuro che esistono e di solito stanno discretamente male. Che mente e corpo siano fortemente connessi è condivisibile, ma in questo caso, se si eccede in questo senso, occorrerà scrivere un nuovo libro "L'errore di Damasio". Quindi a mio parere non c'è niente di assurdo.
CitazioneQuanto ho detto dunque riceve grave ostilità da ambienti dominati da istanze anticulturali ed anche antiscientifiche, perché in realtà la scienza attesta che nell'umanità non esistono effettivi ermafroditi; e non solo filosoficamente anche biologicamente quella del "terzo sesso" è una falsità. Tali istanze anticulturali sono assieme a vere altre tendenze contronatura, al posto delle quali si vorrebbe, a livello sociale e di massa, giudicare la naturalità umana.
Qui sarebbe lungo rispondere. Basti sapere che pur essendo raro, l'ermafroditismo umano è stato verificato, per non parlare delle situazioni di ermfroditismo "naturale" in molti animali, compreso il simpatico pesce pagliaccio (Nemo), che in assenza di femmine, diventa lui stesso femmina e talvolta si fa ingravidare anche dai suoi stessi figli (sembra che non abbiano codici penali e neppure Servizi Sociali). Comunque per approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ermafroditismo.
Il resto del tuo intervento, molto lungo, diventa difficile da seguire. Ammetti l'esistenza dell'omosessualità, magari in certe fasi della vita oppure anche sempre, ma non ammetti che un uomo possa sentirsi donna e viceversa. E quelli che invece si sentono così, cosa ne facciamo? Ad un certo punto consideri questa pretesa come una violenza. In realtà a me pare che la violenza sia quella di voler negare questa evidenza, una evidenza che ha la sua fonte sia in eventuali problematiche genetiche (scarsa produzione di testosterone ad esempio, gonadi non discese nello scroto) e/o condizionamenti sociali, compreso quello del turismo sessuale, per cui si addestra uno dei figli ad essere trans, perchè in certe zone del mondo diventa un reddito. E come già ho detto molte volte, la maschera a forza di essere indossata, diventa il volto.
CitazioneQuesto significa che i diagrammi che usano i neurologi possono diventare motivo di inganno se non si riflette sui limiti della neurologia e se la si vuole applicare oltre la misura possibile o addirittura impropriamente, peggio se con la fisiologia si nega la psicologia.
Qui tocchi l'antico problema dell'oggettività/soggettività della scienza medica. I neurologi, specialmente in un campo come quello della disforia di genere, non dovrebbero fare a meno dell'apporto non solo della psicologia, ma dovrebbero chiedere aiuto anche all'antropologia, alla filosofia, alla psichiatria, alla sociologia. Fatto che non avviene spesso, proprio a causa di una visione "scientifica" della medicina, che non porta da nessuna parte (almeno rispetto a questo tema).
Citazionein secondo luogo perché smascherare un brutto sogno non è la stessa cosa che odiare il sognatore.
Apprezzo il tuo sforzo di separare l'oggetto del contendere e il "paziente". Non è dato per scontato in questo mondo che sta sempre più polarizzando lo scontro fra un idealizzato bene contro un ideologizzato male. Resta il fatto finale è che la questione rimane. C'è chi, per motivi appunto non del tutto scientifici, si sente imprigionato in un corpo che sessualmente non ritiene appartenergli. Accettare questo fatto mi sembra un grande principio di tolleranza e di accettazione, anche perchè nessuno mi impone di avere rapporti con un trans. E' un fatto strettamente personale. Negarlo, in termini scientifici o naturalistici, contraddice la tua stessa tesi di voler andare oltre una visione scientista della scienza.
Il "problema politico" della "cultura woke" è che nel 2008 occupy wallstreet e varie altre istanze di matrice egualitaria stavano avvocando per una redistribuzione dei redditi americani e questo a molti non è piaciuto. L'intellighenzia borghese americana ha spinto questa energia egualitaria verso altre istanze, non economiche ma sociali, come quelle riguardanti il cosidetto "arcobaleno". In europa molti parlavano di "cultura woke" ancor prima che qualcuno sapesse cosa fosse, perchè la nostra cultura politica è un sottoprodotto di quella americana, parliamo dei loro temi ancor prima che si presentino nella nostra realtà, un pò come quando mettono My Way di Sinatra ad un matrimonio, la canzone parla di un uomo che sta morendo, ma noi non lo sappiamo e suona romantica. La relazione tra l'italia è la "cultura woke" è questa, quelli che la criticano non l'hanno mai vista ma ne parlano perchè dai megafoni americani questo arriva e ripetono il poco che capiscono per giustificare le loro inclinazioni personali, omofobe o transfobiche che siano. Capita a volte nelle università di vedere degli "sveglioni" (mia personale traduzione di "woke") e qualche giovane del PD, a occhio staremo sul 1% della popolazione, ma molti si sentono il dovere di parlare di "problema woke" perchè credono questo gli dia carta bianca per esprimere le peggiori nefandezze. Il problema della cultura woke è che le persone transessuali sono nel 2025 le più probabili candidate a fare la fine degli ebrei nel '39, metterle sul piedistallo ha provocato una veloce ondata di diritti che si sta indirizzando verso un ondata di reflusso di persecuzioni. Le persone che oggi nel 2025 "si limitano" a "retorica incendiaria" indovina dove li troverete nel 2035 quando avranno la barba più lunga, manager dei "campi di rieducazione sessuale" che le varie istanze di estrema destra proporranno a breve, nel mentre che la sinistra che doveva proteggere i diritti di questi poveretti si è squagliata nel proprio volo pindarico alla ricerca delle massime virtù e ha lasciato sole queste persone, dal piedistallo al bersaglio è un attimo.
Mah, la tua tesi Inverno non regge. Se fosse così, i neri avrebbero dovuto preferire tenersi il Ku Klux Klan, onde evitare ritorsioni da parte dei revanchisti della tradizione, una volta sollevata la questione del razzismo. Gli ebrei inoltre nel 39 non erano esattamente in un piedistallo, ma erano al massimo tollerati, o soggetti a pogrom, ben prima della Shoah. Cosi come la Comunità LGB... non è su un piedistallo ora e non lo sarà neppure domani, vista l'aria che tira. Il mio in ogni caso era un discorso solo indirettamente sociologico e più strettamente biologico, per quanto le due dimensioni, negli umani sono difficili da separare completamente (Vivere in una situazione di benessere ci fa produrre neurotrasmettitori diversi da quando invece siamo in ansia o siamo arrabbiati, tanto per dire la prima connessione che mi viene in mente fra società e biologia).
Capisco che possa venire l'ansia da "frociaggine" nel maschio mediterraneo medio, ma ripeto, premesso che uomo/donna sono biologicamente diversi (e non potrebbe essere altrimenti, pena l'estinzione della specie homo sapiens), esistono persone che per motivi sia biologici che socio-culturali o per entrambi, appartengono ad una classe intermedia. In realtà tutti apparteniamo a questa classe intermedia, ma se siamo "mediamente" normali, avremo una dominanza di caratteri genici e comportamentali sintonici con il nostro sesso. Nello stesso tempo però, esistono nel nostro organismo caratteri e comportamenti sintonici relativi all'altro sesso. I cinesi hanno categorizzato questa distinzione in Yin e Yang, due dimensioni presenti in ognuno di noi.
Questo discorso ha anche altre conseguenze, relative alla interconnessione maschio-femmina, alla non categorizzazione di questa distinzione e alla possibilità di superare quella forma di "dominio" originario che è dato dal rapporto di potere uomo-donna, ancora oggi estremamente potente ad ogni latitudine.
Citazione di: Jacopus il 01 Giugno 2025, 19:23:27 PMCapisco che possa venire l'ansia da "frociaggine" nel maschio mediterraneo medio, ma ripeto, premesso che uomo/donna sono biologicamente diversi (e non potrebbe essere altrimenti, pena l'estinzione della specie homo sapiens), esistono persone che per motivi sia biologici che socio-culturali o per entrambi, appartengono ad una classe intermedia. In realtà tutti apparteniamo a questa classe intermedia, ma se siamo "mediamente" normali, avremo una dominanza di caratteri genici e comportamentali sintonici con il nostro sesso. Nello stesso tempo però, esistono nel nostro organismo caratteri e comportamenti sintonici relativi all'altro sesso. I cinesi hanno categorizzato questa distinzione in Yin e Yang, due dimensioni presenti in ognuno di noi.
Questo discorso ha anche altre conseguenze, relative alla interconnessione maschio-femmina, alla non categorizzazione di questa distinzione e alla possibilità di superare quella forma di "dominio" originario che è dato dal rapporto di potere uomo-donna, ancora oggi estremamente potente ad ogni latitudine.
E' l'ansia di dover dimostrare agli altri quello che non possiamo dimostrare a noi stessi, perché non si può dimostrare neanche scientificamente.
Scientificamente si possono stabilire i limiti dei parametri misurabili, per cui chi sta sotto il parametro è una cosa, e chi sopra è altro.
Ma questo non può che derivare da una convenzione, che di solito non è del tutto arbitraria, ma è razionalmente funzionale, e una funzione può essere ad esempio la capacità di procreare, la più gettonata per dimostrare che maschio e femmina devono esistere necessariamente dentro un progetto evolutivo finalizzato.
Voglio dire, che anche chi abbraccia in pieno la teoria dell'evoluzione, non è immune dal fare intervenire fini che l'evoluzione non ha.
Alla fine nella testa di ognuno di noi vi è un insalata di evoluzionismo e creazionismo indicibile senza cadere in contraddizione, a qualunque ipotesi ufficialmente dichiariamo di aderire.
Ciò si evince dai salti mortali logici che siamo disposti a fare per giustificare le nostre posizioni in proposito, senza badare quanto possano apparire ridicole nella loro artefatta complicazione, perchè questo è proprio il modo di tornare a galla delle convenzioni quando le neghiamo..
Qui sul forum si fanno lunghi post a volte, la cui lunghezza già ne compromette la comprensibilità, ma che potrebbero riassumersi ognuno in, sono un evoluzionista, oppure sono un creazionista.
Certo, non è facile ragionare lucidamente di dinamiche sociali dentro le quali siamo immersi, sentendoci coinvolti, intrisi di retaggi culturali dai quali non è facile prescindere per solo amore di ragione.
Insomma, il problema è, che se uomo e donna hanno una precisa funzione, cosa ne faremo di quelli che non sono in grado di svolgerla , qualunque sia il motivo?
Questa è una prospettiva sbagliata che produce discriminazione.
La prospettiva corretta è che esistono individui irriducibili uno all'altro, che grazie alla loro diversità svolgono una varietà di funzioni che determina il percorso evolutivo, e maggiore e questa varietà, maggiori sono le probabilità di sopravvivenza, che non si possono ridurre alla sola capacità riproduttiva, per quanto possa considerarsi essenziale, senza impoverirne le prospettive.
Infatti se questo diventa il solo scopo allora possiamo riprodurci per partenogenesi, senza bisogno della differenziazione sessuale, produttrice di quelle differenze che diventa poi problematico riuscire a classificare, grazie alla loro ricchezza di forme, e della quale quindi sarebbe contraddittorio lamentarsi.
Sarebbe come lamentarsi della propria ricchezza perchè essa è problematica da gestire.
Allargare l'identità di uomo e donna, allungando l'elenco, significa rendere più problematica la gestione sociale, senza risolvere il problema delle discriminazioni, perchè dall'elenco qualcuno resterà sempre fuori, e alla fine ogni identità sarà la lettera di un acronimo di cui non si acchiapperà mai il significato, e così lungo da richiedere alla fine i puntini di sospensione.
Io non so quale significato abbiano tutte le nuove lettere, oltre a U D e non-D non-U, e non solo, ma non lo voglio nemmeno sapere.
Questo è il mio modo di reagire alla cultura Woke, che è diventata un assist inaspettato per la cultura omofoba o creazionista che dir si voglia, perchè sono la stessa cosa.
Succede quando, pur con tutte le buone intenzioni, si prova a divetare più realisti del re.
Citazione di: Jacopus il 01 Giugno 2025, 19:23:27 PMMah, la tua tesi Inverno non regge. Se fosse così, i neri avrebbero dovuto preferire tenersi il Ku Klux Klan, onde evitare ritorsioni da parte dei revanchisti della tradizione, una volta sollevata la questione del razzismo. Gli ebrei inoltre nel 39 non erano esattamente in un piedistallo, ma erano al massimo tollerati, o soggetti a pogrom, ben prima della Shoah. Cosi come la Comunità LGB... non è su un piedistallo ora e non lo sarà neppure domani, vista l'aria che tira. Il mio in ogni caso era un discorso solo indirettamente sociologico e più strettamente biologico, per quanto le due dimensioni, negli umani sono difficili da separare completamente (Vivere in una situazione di benessere ci fa produrre neurotrasmettitori diversi da quando invece siamo in ansia o siamo arrabbiati, tanto per dire la prima connessione che mi viene in mente fra società e biologia).
No, i neri o qualsiasi altro arbitrario gruppo di minoranza non deve rassegnarsi ad un bel niente, la mia accusa non è contro la loro causa che ritengo grosso modo legittima, io parlo della strumentalizzazione di chi ne ha fatto un simbolo da portare in parata. Il "problema" della fluidità di genere non è stato elevato a questa dimensione politica da chi voleva che rimanessero emarginati ma da chi voleva proteggerli, quelli che li hanno seminati nei film, in tv, nei dibattiti politici, (la cosidetta "cultura woke") anche se stiamo parlando di un fenomeno che colpisce grosso modo l'1\2% della popolazione. Le ondate di reflusso sono assolutamente normali e politici accorti dovrebbero conoscere che ad ogni azione c'è una reazione contraria in un sistema bipolare, per esempio non nascondiamoci che Trump l'amico dei suprematisti bianchi è parzialmente una reazione ad Obama, il primo presidente nero. In tutto questo la difesa dei diritti di queste persone è passata dalla matrice liberale, cioè legalitaria, a quella socialista cioè egualitaria, lì il punto dove questi poveretti sono passati dalla padella alla brace, non più la costituzione a difenderli ma gruppi di farraginosi moralisti egualitaristi pietisti, i cosidetti "woke" che ora hanno trovato un altro animaletto da proteggere, il palestinese.
Ma Inverno, la Costituzione non è un vigile urbano che interviene ogni volta che accade una azione incostituzionale.
Magari. Il dibattito pubblico dovrebbe avere un certo peso e sicuramente lo ha visto l'interesse per la manipolazione della cultura e dell'informazione da parte di ogni potere. Ci sarà anche chi usa a suo interesse questa cosiddetta questione "woke", come chi manipola a suo interesse i valori della "tradizione". Chiediamoci però, oltre le manipolazioni, quali sono i valori progressisti, quelli che vanno oltre la difesa del sistema liberal-capitalistico. Io non penso che vi sia una sorta di "arma di distrazione di massa" nella questione. Il diritto al l'aborto e al divorzio ha creato in Italia una società più libera(le) e meno tradizionale ed ha permesso livelli di consapevolezza della propria situazione che incidono anche nella realtà economica. La mia posizione non è certo aut/aut. Se fosse per me tornerei ad una sana nazionalizzazione di molte imprese strategiche, aumenterei il grado di controllo statale, pur in un contesto di moderato "capitalismo". Aprirsi all'accettazione di forme "anormali" di vita, significa anche colpire le stesse strutture di dominio del capitalismo, che ci stanno conducendo verso la rovina.
Se i diritti di queste persone fossero stati avvocati in attuazione dello spirito della costituzione (tutte quelle delle democrazie liberali vanno bene) la questione sarebbe stata bipartisan, caricando invece i loro diritti sul carro di un partito sono diventati manifestazione di una volontà politica settoriale, probabili bersagli di rivalse politiche. Questo ha prodotto voti facili, ma ha indebolito le istituzioni. La questione è molto simile a quanto accadde nella repubblica di Weimar, ricordo il baluardo europeo dei diritti transessuali e casa delle prime operazioni di cambio genere, la violenza di quell'ondata di reflusso forse non verrà ripetuta, ma si ripete l'idea di un progresso accettato da solo una parte della popolazione mentre l'altra cova vendetta e serba rancore, si carica come una molla e poi esplode... Riguardo al controllo dell'economia, Russia la Cina controllano l'economia, e lì l'arcobaleno lo mettono al rogo, si può far finta che non ci sia un nesso causale nonostante le evidenze indichino l'opposto?
Come si fa a caricare i diritti in una Costituzione? Mica è un upload. La costituzione italiana è stata scritta come compromesso fra varie istanze, liberale, cattolica e socialista. Ma sono principi generali. Nel caso in cui si ritenesse che vengano violati si fa ricorso alla C. Costituzionale. Ma questo principio legalitario incide solo parzialmente. Fino alla fine degli anni 50, alle donne era vietato per legge diventare magistrato, alla faccia della Costituzione. Riconoscere i diritti di una minoranza come quella LGB...cosa significa? Riconoscere la possibilità di ereditare, di avere cure adatte, di costruire una mentalità, una cultura aperta e questo può avvenire solo per dibattito pubblico, no di certo per legge, o per Costituzione, le quali possono non essere rispettate e non abbiamo un vigile dietro ognuno di noi. Ripeto è possibile che vi siano fazioni che strumentalizzano queste battaglie ma credo che ci siano anche politici che ci credono, altrimenti la democrazia fondata sui partiti è morta e sepolta (e in realtà questo più che una ipotesi è una realtà sempre più vicina). Che il potere economico sia in Russia dubito fortemente. Hanno solo risorse grezze, ma questo non comporta valore. La Cina invece si ha potere economico, ma non conosco la cultura cinese sull'argomento. Quella russa è quella tipica dei satrapi reazionari. Non so ho sempre il sospetto che questo argomento scandalizzi il maschio italiano "baffi neri-mangia spaghetti". Richiamo ancora una volta a vedere un film olandese "girl", per comparare l'approccio culturale olandese con quello italiano.
Infine, é anche possibile che al susseguirsi degli eventi, saremmo sempre più alla ricerca di Capri espiatori da immolare per compensare le nostre frustrazioni, ma io non posso far altro che richiamare alcuni valori della tradizione europea ed occidentale, dal cristianesimo all'illuminismo.
Citazione di: InVerno il 02 Giugno 2025, 12:10:42 PMIn tutto questo la difesa dei diritti di queste persone è passata dalla matrice liberale, cioè legalitaria, a quella socialista cioè egualitaria, lì il punto dove questi poveretti sono passati dalla padella alla brace, non più la costituzione a difenderli ma gruppi di farraginosi moralisti egualitaristi pietisti, i cosidetti "woke" che ora hanno trovato un altro animaletto da proteggere, il palestinese.
Vomito... sei tu per primo un grande fanatico ideologizzato e moralista, e la tragedia e' che e non sai nemmeno di esserlo...
Le meraviglie del capitalismo liberale, e il loro effetto sui liberi individui...
E' farragginoso, dire che nel qui e ora dei nostri tempi il diritto di un (intero) popolo a non essere sterminato e deportato, oggettivamente, sul piatto della bilancia, vale di piu' del diritto di due gay a sposarsi o di quello di un trans a cabiare sesso?
In quanto umani siamo tutti farragginosi.
Sapere di esserlo, potrebbe essere un buon inizio.
Citazione di: InVerno il 02 Giugno 2025, 14:18:52 PMSe i diritti di queste persone fossero stati avvocati in attuazione dello spirito della costituzione (tutte quelle delle democrazie liberali vanno bene) la questione sarebbe stata bipartisan, caricando invece i loro diritti sul carro di un partito sono diventati manifestazione di una volontà politica settoriale, probabili bersagli di rivalse politiche. Questo ha prodotto voti facili, ma ha indebolito le istituzioni. La questione è molto simile a quanto accadde nella repubblica di Weimar, ricordo il baluardo europeo dei diritti transessuali e casa delle prime operazioni di cambio genere, la violenza di quell'ondata di reflusso forse non verrà ripetuta, ma si ripete l'idea di un progresso accettato da solo una parte della popolazione mentre l'altra cova vendetta e serba rancore, si carica come una molla e poi esplode... Riguardo al controllo dell'economia, Russia la Cina controllano l'economia, e lì l'arcobaleno lo mettono al rogo, si può far finta che non ci sia un nesso causale nonostante le evidenze indichino l'opposto?
La spinta maggiore sui diritti civili (aborto, divorzio, unioni civili, suicidio assistito) è venuta dalle sentenze della Corte costituzionale, da piccoli partiti e dai referendum popolari. I partiti moderni, liberali e socialisti non possono che accogliere favorevolmente, come proprie, queste riforme sociali.
La legge sulle unioni civili è stata approvata col 70% dei voti favorevoli alla Camera.
I partiti liberali e socialisti non possono che accogliere favorevolmente, come proprie, queste riforme sociali.
Su queste leggi si torna indietro soltanto con un regime fascista, antidemocratico, la maggioranza della popolazione le sostiene.
I movimenti reazionari, passatisti che le contrastano sono di matrice religiosa, ma in Occidente hanno scarsa efficacia senza il sostegno di un regime fascista.
Trovo assurdo questo topic sulla cultura woke, che viene contestata sulla base di una inventata equiparazione tra maschio e femmina che non gli appartiene.
Cultura woke minoritaria che è nata per contrastare le discriminazioni razziali e poi si è allargata alle altre discriminazioni sessuali ed economiche-sociali negli USA.
Che le discriminazioni positive a favore delle minoranze abbiano degli effetti negativi sulle maggioranze è ovvio, inevitabile, è connaturato a queste politiche.
La formula LGBT+ che riassume i movimenti politici delle minoranze sessuali si basa esplicitamente sulla differenza tra maschio e femmina: lesbica significa relazione sessuale tra femmine, gay significa relazione sessuale tra maschi o tra femmine, bisessuale significa relazione sessuale con entrambi i sessi, transessuale significa passare da un sesso all'altro neil limiti tecnicamente possibili. Alla base c'è sempre la distinzione tra maschi e femmine.
Come la maggioranza delle cose, la definizione del concetto di maschio e di femmina ha numerose sfumature, incertezze ed eccezioni con qualunque genere di classificazione adottato (genetico, biologico, somatico, ...).
La cultura deriva dalla biologia, che evolve: oggi soltanto gli stupidi ritengono che il piacere sessuale sia connesso alla riproduzione. Sentire ancora che "il vero amore è tra un uomo ed una donna" è penoso.
Personalmente ho avuto numerose estasi sessuali nella pubertà abbracciando degli alberi, non esseri umani. Estasi sessuali che la maggioranza della popolazione non ha sperimentato data la fissazione sull'orgasmo. Per cui la capacità di provare il piacere sessuale è biologicamente individuale, non dipende strettamente dalla relazione sessuale.
Citazione di: niko il 02 Giugno 2025, 18:05:18 PMVomito... sei tu per primo un grande fanatico ideologizzato e moralista, e la tragedia e' che e non sai nemmeno di esserlo...
Colpito e affondato?
----
Originariamente "woke" è un termine che nasce nei campus universitari americani per intendere un retore che si relaziona con gli interlocutori in una certa maniera, non era un termine che conteneva temi politici o filosofici il nesso con le teorie lgbt è incidentale, sia semanticamente che politicamente, le persone "woke" si sono transitoriamente interessate degli lgbt ma anche a decine di altri temi completamente sconnessi. Paradossalmente, ci sono molte persone "woke" anche nell'altro campo politico, fintanto che si atteggiano paternalisticamente ad arbitri morali della società e interloquiscono come persone "risvegliate" da un qualche torpore intellettuale, qualunque sia il tema che portano, io le definirei "woke". Io ho portato un esempio specifico, quello della repubblica di Weimar, su cui traccio le possibili traiettorie di questa vicenda. La cosa che vorrei sottolineare a riguardo è che neanche nella repubblica di Weimar si aspettavano che sarebbe accaduto, specialmente le persone che vivevano in contesti fortemente urbanizzati dove esistevano gay bars (es. il famoso El Dorado) e altro, quando però il potere politico è passato alle periferie e alle campagne la questione ha preso tutta un altra piega, ed è fondamentalmente quello che sta accadendo in america, perchè di america parlo, in Italia non riusciamo neanche a perseguire gli evasori figurarsi i trans.
Citazione di: InVerno il 03 Giugno 2025, 13:04:44 PMColpito e affondato?
----
Originariamente "woke" è un termine che nasce nei campus universitari americani per intendere un retore che si relaziona con gli interlocutori in una certa maniera, non era un termine che conteneva temi politici o filosofici il nesso con le teorie lgbt è incidentale, sia semanticamente che politicamente, le persone "woke" si sono transitoriamente interessate degli lgbt ma anche a decine di altri temi completamente sconnessi. Paradossalmente, ci sono molte persone "woke" anche nell'altro campo politico, fintanto che si atteggiano paternalisticamente ad arbitri morali della società e interloquiscono come persone "risvegliate" da un qualche torpore intellettuale, qualunque sia il tema che portano, io le definirei "woke". Io ho portato un esempio specifico, quello della repubblica di Weimar, su cui traccio le possibili traiettorie di questa vicenda. La cosa che vorrei sottolineare a riguardo è che neanche nella repubblica di Weimar si aspettavano che sarebbe accaduto, specialmente le persone che vivevano in contesti fortemente urbanizzati dove esistevano gay bars (es. il famoso El Dorado) e altro, quando però il potere politico è passato alle periferie e alle campagne la questione ha preso tutta un altra piega, ed è fondamentalmente quello che sta accadendo in america, perchè di america parlo, in Italia non riusciamo neanche a perseguire gli evasori figurarsi i trans.
Sei un fanatico, sionista, per te difendere la vita dei palestinesi e' una moda, un qualcosa di effimero che ha sostituito altre mode e da altre mode sara' presto sostituito, come se si difendessero degli "animaletti".
Scrivi della cultura woke, ma e' evidente che non la capisci: il concetto originario, sano, non esagerato e distorto nel politicamente corretto melenso ormai dominante della cosiddetta "cultura woke" e' il concetto che:
> una vita (umana) valga una vita (umana),
> e che la vita del maschio bianco eterosessuale cristiano occidentale non sia intrinsecamente una vita "eletta", migliore e degna di prosperare al costo delle altre, e distruggendo come cancro le altre.
Quindi, difendere i diritti vitali dei palestinesi colonizzati e sottoposti a genocidio (non maschi bianchi occidentali eteronormati e cristiano normati) non e' un fatto alternativo e concorrente, al difendere i diritti dei transessuali, (non maschi bianchi occidentali eteronormati e cristiano normati) e' complementare, e' la stessa maledettissima cosa.
Insomma lo stesso tentativo di fermare il cancro, tale per cui ormai, se non da sempre, il feticcio antropico, del maschio bianco cristiano occidentale, e' solo metafora e simbolo, dell'ordine neoliberale ed euroatlantico; non e', o comunque non dovrebbe essere, mai, attaccato razzisticamente, o in quanto tale, o vero bersaglio polemico di qualsiasi discorso woke attuale sensato.
Lo stesso maschio bianco cristiano occidentale, e' gia' stato ad oggi abbondantemente masticato e sputato dal capitalismo, non e' piu' a capo socialmente o statisticamente di nulla o di nessuno; nel discorso woke, che, se preso addomesticato e fuori contesto e in quanto tale e' anch'esso ormai un po' ridicolo, questi fa la "parte" (simbolica e teatrante) del carnefice, solo perche', su un piano di realta', egli e' in ordine cronologico, l'ultima, delle vittime. L'ultimo masticato e sputato di Sua Mesta' il Capitale.
Ma appunto tu hai una visione neoliberale, tardo legalitaria, antisociale e antisocialista di tutto il contesto umano e sociale e finanche della cultura woke, per cui, agli occhi tuoi tutti sono in contrasto con tutti, mors tua vita mea, paragoni hitleriani, visioni sempre in un modo o nell'altro iperciniche e truculente, per cui difendere i gay, certo, secondo te e' alternativo al difendere i palestinesi. Non si conciliera' mai. Qualcuno nel gran calderone dovra' "vincere" e quaocun altro soccombere. Qualcuno dovra' essere "tradito", e qualcun altro "adottato". E cosi' via all'infinito.
Che la cosa possa far "vomitare" o, "rimettere" a chi ad oggi la cultura woke non tanto la sostenga o non la sostenga, non e' questo il punto, ma almeno, l'abbia capita, e capito quello che c'e' dietro, non ti sfiora nemmeno.
Citazione di: niko il 02 Giugno 2025, 18:05:18 PMVomito... sei tu per primo un grande fanatico ideologizzato e moralista, e la tragedia e' che e non sai nemmeno di esserlo...
Ma come dobbiamo interpretare questo, che dall'abbracciare una ideologia sei passato ad aderirvi con tutta la persona, stomaco compreso?
Se questi sono i possibili effetti collaterali, allora alla larga da ogni ideologia, anche se a questa conclusione ci ero arrivato già da un pezzo.
Mi permetti allora, parafrasando, di farti notare che la tragedia è che sei diventato schiavo delle tue idee e non sai nemmeno di esserlo?
Citazione di: niko il 03 Giugno 2025, 17:44:21 PMLo stesso maschio bianco cristiano occidentale, e' gia' stato ad oggi abbondantemente masticato e sputato dal capitalismo, non e' piu' a capo socialmente o statisticamente di nulla o di nessuno; nel discorso woke, che, se preso addomesticato e fuori contesto e in quanto tale e' anch'esso ormai un po' ridicolo, questi fa la "parte" (simbolica e teatrante) del carnefice, solo perche', su un piano di realta', egli e' in ordine cronologico, l'ultima, delle vittime. L'ultimo masticato e sputato di Sua Mesta' il Capitale.
Condivido, è la spiegazione dello spostamento politico a destra in Europa e USA prodotta dalla globalizzazione dell'economia capitalistica. Il "maschio bianco cristiano occidentale" si sente discriminato perchè il sistema economico internazionale sta erodendo il suo potere.
Citazione di: iano il 03 Giugno 2025, 18:05:55 PMMa come dobbiamo interpretare questo, che dall'abbracciare una ideologia sei passato ad aderirvi con tutta la persona, stomaco compreso?
Se questi sono i possibili effetti collaterali, allora alla larga da ogni ideologia, anche se a questa conclusione ci ero arrivato già da un pezzo.
Mi permetti allora, parafrasando, di farti notare che la tragedia è che sei diventato schiavo delle tue idee e non sai nemmeno di esserlo?
Iano, e' ideologia, pensare quello che spassionatamente pensa Inverno della palestina, e di chi in occidente esprime ad oggi solidarieta' contro il genocidio in corso...
Gli "animaletti", del suo, diciamo cosi', "lapsus", sono giustificati solo se c'e' un "tipo" umano superiore, ed uno inferiore...
Tutto cio' che ricorda la natura di
mera entita' coloniale della nostra societa', occidentale e non solo (terra che nel bene e nel male un pugno di anni fa' ha inglobato e vinto altra terra, come tu, ad oggi, credo, non fai fatica a pensare della vicenda, per esempio, ucraina) la riconduce al suo nichilismo e alla sua (naturale) espressione di potenza. Per cui, dal mio punto di vista, certi improvvidi "animaletti" scattano (solo) nella mente di chi non puo' reggere una certa verita': e cioe' la verita' che noi tutti, oggi, rispetto al grande mondo, che ad oggi ci circonda, siamo, colonia, che anticamente ci scontrammo, militarmente e fisiologicamente, con svariate madripatrie e altre colonie, e che abbiamo vinto per caso e per rapporti di forza favorevoli, e non per destino o astuzia della ragione.
Il conflitto Israele Palestina e' inviso ai ben pensanti perche' ci ricorda che siamo colonia, cioe' fondati sul nulla e sulla volonta' di potenza, temporaneamente espressa di un colonizzatore. Israele, e' la parte del nostro mondo, che piu' evidentemente di tante altre, ad oggi, e' colonia, e impostura vivente su terre e storie altrui, ma e' solo la punta dell'iceberg, di tutto un mondo, e un modo di pensare, che nella sua interezza, quantomeno per me, e' impostura e colonia.
Altrettanto, lo vogliamo continuare ad essere? Per me, eventualmente anche si'.
Non si tratta di assumersi delle colpe, ma delle responsabilita'. Io non mi lascio ridurre, alla versione moralistica e farragginosa di me stesso. Nel mondo degli animaletti, cioe' nel mondo dove certi esseri umani, sono considerati animaletti, perche' nati dall'altra parte di un muro, caro Iano, noialtri abbiamo vinto, e ben possiamo, voler continuare, a vincere. La mia premessa, e' forse buonista, la mia conclusione, certo che no. Ma la vittoria, pure, non e' scontata.
Insomma in un certo qual senso, in tutta questa grande lotta, tra colonie, e madripatrie, potrebbe pure aver vinto il migliore, ma non cambia niente. Rispetto all'atteggiamento mentale che io in ultima analisi considero attualmente sano, e giusto. Cioe' quello, sempre, in un modo o nell'altro, responsabile. E mai, colpevole.
Responsabilita', quindi, comunque la si voglia mettere, la questione, che chi ha l'alibi, mentale, degli animaletti non si assumera' mai, perche' neanche vede. Si vede come soggetto passivo di eventi gia' avvenuti. Anziche' cone soggetto attivi di eventi attualmente in corso.
Io ho una ideologia. E so di averla. Sono quindi meno pericoloso, nel mio scrivere e nel mio pensare. Di tanti altri.
Citazione di: niko il 03 Giugno 2025, 19:21:33 PMIo ho una ideologia. E so di averla. Sono quindi meno pericoloso, nel mio scrivere e nel mio pensare. Di tanti altri.
Io questo mi auguro, e sono quindi lieto di sentirtelo dire.
Confesso di non aver seguito tutta la discussione, e quindi non so a quali animaletti ti riferisci.
Sono solo rimasto dispiaciuto per l'uso di tuoi certi toni.
Per quanto riguarda la questione Israeliana, la colpa è di aver colonizzato senza mai pentimenti, la terra di Palestina, e tutto il resto ne è conseguenza.
Mi rimane solo la curiosità intellettuale, se può una nazione giovane, che sarebbe stato meglio non fosse mai nata, stare dentro i confini assegnatigli a tavolino, dato che nessuna altra nazione di lunga data ha definito in tal modo i propri confini.
Per il resto qualunque popolo nella sua storia è stato vittima e carnefice, e gli Ebrei non fanno eccezione.
Io poi, ma questa è cosa soggettiva, ho un ammirazione per la cultura degli Ebrei, ma non per questo giustifico il comportamento degli israeliani.
Siamo di fronte a un genocidio, e ci siamo arrivati anche grazie a una diffusa reticenza , che ha fatto si che chi è poco interessato alla politica, come sono io, solo ora ci sia arrivato.
Morale della favola, non esistono popoli perseguitati o perseguitati a senso unico, perchè evidentemente non esistono culture, per quanto le si possa ammirare, che funzionino come antidoto a ciò.
Citazione di: niko il 03 Giugno 2025, 17:44:21 PMSei un fanatico, sionista, per te difendere la vita dei palestinesi e' una moda, un qualcosa di effimero che ha sostituito altre mode e da altre mode sara' presto sostituito, come se si difendessero degli "animaletti".
Scrivi della cultura woke, ma e' evidente che non la capisci: il concetto originario, sano, non esagerato e distorto nel politicamente corretto melenso ormai dominante della cosiddetta "cultura woke" e' il concetto che:
> una vita (umana) valga una vita (umana),
> e che la vita del maschio bianco eterosessuale cristiano occidentale non sia intrinsecamente una vita "eletta", migliore e degna di prosperare al costo delle altre, e distruggendo come cancro le altre.
C'è qualcun altro oltre a te che considera questo un riassunto della cosidetta "cultura woke"? Perchè quella che tu descrivi io la chiamo cultura umanistica e liberale, pure vecchia di due secoli, quella robaccia "reazionaria" e "controrivoluzionaria" e "anticollettivista" che ai socialisti non piace. E l'ho detto anche a Jacopus che non ha capito, gli stati che intervengono profondamente nell'economia stranamente intervengono anche nelle mutande dei propri cittadini, Russia e Cina oggi sono chiaro esempio, ai socialisti piacerebbe avere la botte piena e la moglie ubriaca, uno stato che avesse il potere di arrestare i "cattivi borghesi" ma lasciasse scopare le persone come preferiscono, continuate a sognare...
Citazione di: niko il 03 Giugno 2025, 19:21:33 PMGli "animaletti", del suo, diciamo cosi', "lapsus", sono giustificati solo se c'e' un "tipo" umano superiore, ed uno inferiore...
Quando mi riferivo ad "animaletti" non intendevo descrivere come io vedo i palestinesi, sono "animaletti" per chi strumentalizza il loro conflitto per farsi bello con le ragazze all'università, anche perchè poi loro vanno sempre con quello egoista col giubbotto di pelle, il sionista. Ti è capitato anche a te? Sembri incendiarti al solo nome della Palestina. L'8 ottobre ho scritto sul forum che è la guerra tra il marcio e la muffa, non ho cambiato la mia opinione nel frattempo l'ho approfondita, sono sempre il marcio e la muffa.
Non so Inverno. Forse hai in parte ragione. Ci saranno sicuramente quelli che si fanno belli "accademicamente" e per "ciulate di sinistra" o per raccogliere "voti" o per "distrarre" dai veri problemi. Metterla però in questo modo, significa accettare lo status quo. In sintesi: siccome il mondo va così, siccome chi mette le mani nel denaro le mette anche nelle mutande, siccome chi si interessa delle mutande altrui lo fa per altri fini che non sono il "libero pensiero in libero Stato", allora non ne vale la pena. La tua posizione mi sembra davvero molto nichilista, insomma un novello Ivan Karamazov. Io penso invece che accanto agli opportunisti esistano anche coloro che ci credono ad un cambiamento ed oggi per credere ad un cambiamento occorre soprattutto non tradurre tutto in termini monetari. Il "sogno" dei cattivi borghesi puniti in uno stato che lascia la libertà di scopare secondo il proprio estro è stato il sogno del movimento del '68. Anche lì vi è stato di tutto, opportunisti, arrivisti, fancazzisti, ma l'onda lunga di quel movimento ha trasformato la società civile italiana, emancipandola dalla cappa clericale che l'aveva avvolta dal Concilio di Trento in poi. Pertanto, 1) ci siamo tenuti i cattivi borghesi ma abbiamo una legislazione sui diritti civili decente (e non è poco...anzi è uno dei motivi principali delle migrazioni...è vero vengono per necessità ma parlano con entusiasmo ed emozione quando ti dicono che qui nessuno li picchia se baciano una ragazza), 2) il pendolo azione/reazione è vero parzialmente. Sul lungo periodo il processo di allargamento dei diritti è univoco. Il problema è che questo allargamento è avvenuto solo in una piccola parte del mondo, l'Occidente (che in questo adotta il solito metodo dei due pesi e delle due misure).
3) su una cosa sono d'accordo. I cambiamenti culturali non si fanno da uno schermo ma bisogna usare il proprio corpo, eventualmente anche sacrificarlo in nome dei nostri principî. Nelle attuali società occidentali, demograficamente vecchie, con la sindrome da accerchiamento, la vedo dura. Occorrerebbe un grande passaggio di paradigma, e tornare a ciò che ci rende umani. Oggi siamo umani solo per via economica.
4) la stessa manipolazione degli hipster-radical chic, può essere effettuata da e verso i tradizionalisti neocon, creazionisti & Co. Spostare l'attenzione su questi problemi diventa un'arma di distrazione di massa a cui si affiliano volenterosi e frustrati "occidentali" ormai disillusi rispetto ad una supposta superiorità (nè rispetto alla etnia, nè rispetto al genere e probabilmente neppure rispetto alla specie).
5) però, come ci ricorda Calvino, nel "il sentiero dei nidi di ragno" qui si risolve qualcosa, là si conferma la catena". Tra chi risolve qualcosa, ci saranno sempre infiltrati, teste matte, opportunisti, di là invece è già stabilito che sono tutti così, che è il bellum omnium contra omnes, al termine del quale c'è sempre un satapro orientale.
Citazione di: InVerno il 03 Giugno 2025, 20:27:02 PMC'è qualcun altro oltre a te che considera questo un riassunto della cosidetta "cultura woke"? Perchè quella che tu descrivi io la chiamo cultura umanistica e liberale, pure vecchia di due secoli, quella robaccia "reazionaria" e "controrivoluzionaria" e "anticollettivista" che ai socialisti non piace. E l'ho detto anche a Jacopus che non ha capito, gli stati che intervengono profondamente nell'economia stranamente intervengono anche nelle mutande dei propri cittadini, Russia e Cina oggi sono chiaro esempio, ai socialisti piacerebbe avere la botte piena e la moglie ubriaca, uno stato che avesse il potere di arrestare i "cattivi borghesi" ma lasciasse scopare le persone come preferiscono, continuate a sognare...
Quando mi riferivo ad "animaletti" non intendevo descrivere come io vedo i palestinesi, sono "animaletti" per chi strumentalizza il loro conflitto per farsi bello con le ragazze all'università, anche perchè poi loro vanno sempre con quello egoista col giubbotto di pelle, il sionista. Ti è capitato anche a te? Sembri incendiarti al solo nome della Palestina. L'8 ottobre ho scritto sul forum che è la guerra tra il marcio e la muffa, non ho cambiato la mia opinione nel frattempo l'ho approfondita, sono sempre il marcio e la muffa.
Complimenti, molto stilnovista, questa tua poetica per cui la lotta politica e magari intergenerazionale nell'occidente contemporaneo e' una attivita" prevalentemente
maschile, prevalentemente
tardo adolescenziale, eseguita dai tanti (j)giovanotti/cherubini nerd di sinistra che ci sono in giro, al solo scopo di mettersi in mostra e
rimorchiare.
Dante e l'Ariosto non avrebbero potuto fare di meglio, tanto piu' che, alla fine della fiera, le molto piu' avvedute e meno politicizzate donne-angelo di turno "vanno sempre con quello col giubotto di pelle" (e ti pareva...), quindi, l'amore dei nostri invitti e "
laureandi" Cavalieri per le loro rispettive Dame, resta sempre assolutamente platonico e casto.
Insieme probabilmente alla loro stessa prospettiva riproduttiva e genetica a lungo termine, avvicinando sempre di piu' il paesaggio colleg/giale e rivierasco dell'utopia neo/liberalistica risultatate alla assoluta perfezione, cioe' ad uno stadio finale e definitivo senza piu' nerd in giro. Solo bellocci e pupe. La liberalita', in fondo, qui e' data dalla libera e ripetitiva scelta da parte della Dama, da cui la modernita', ma se permetti anche la sorprendente riconducibilita' al politicamente corretto imperante, di tutta la poetica.
Grazie per gli accostamenti a Dante e Ariosto farò finta di non cogliere l'ironia, certo che è un iperbole retorica, intendevo semplicemente sottolineare che chi si occupa di cause dove non ha nulla in causa generalmente lo fa per motivi spuri e incoerenti generando risultati comici che io ho esagerato. Perchè si, Palestinesi e LGBT sono su molti livelli lotte "alternative" tra di loro, non mutualmente esclusive, alternative. Perchè dove ci sono i Palestinesi gli LGBT vengono lanciati giù dai tetti, i più alti del paese si specifica nella legge, quindi ci sono molti livelli di incompatibilità tra queste due lotte perchè aumentare il potere palestinese significa ridurre drasticamente il benessere delle persone LGBT nell'area.
Citazione di: InVerno il 05 Giugno 2025, 08:39:00 AMGrazie per gli accostamenti a Dante e Ariosto farò finta di non cogliere l'ironia, certo che è un iperbole retorica, intendevo semplicemente sottolineare che chi si occupa di cause dove non ha nulla in causa generalmente lo fa per motivi spuri e incoerenti generando risultati comici che io ho esagerato. Perchè si, Palestinesi e LGBT sono su molti livelli lotte "alternative" tra di loro, non mutualmente esclusive, alternative. Perchè dove ci sono i Palestinesi gli LGBT vengono lanciati giù dai tetti, i più alti del paese si specifica nella legge, quindi ci sono molti livelli di incompatibilità tra queste due lotte perchè aumentare il potere palestinese significa ridurre drasticamente il benessere delle persone LGBT nell'area.
E' proprio perche' tu, Inverno, non sai in nessun modo concettualizzare la, tutto sommato
banale, verita' che lottare contro un genocidio in atto possa essere un corso d'azione, e un comportamento, decisamente
conveniente, per chi (ad esempio in una "lontana" universita') lo mette in pratica e lo fa, oltreche' giusto, o
etico, che a leggerti mi e' venuto, come dire, il "sospetto", che il tuo disprezzo (manifesto) per la lotta politica filopalestinesse, nasconda un disprezzo (celato) per la lotta politica in generale...
Perche' secondo me, scusa tanto, tu generalizzi il tuo teorema che la politica (in particolare) filopalestinese
> nella vita non serva a un cavolo oltreche', eventualmente, a
rimorchiare illudersi di avere una minima possibilita' di rimorchiare se fatta da un ragazzo entro il campo visivo di una ragazza, stante che poi, siccome ella in quanto tale apprezza il conformismo e i soldi, andra' comunque con un altro ragazzo, con il giubotto di pelle.
> a tutta la politica e la vita politica in generale, anche non filopalestinese.
O meglio, a tutta quella che avvienne nell'occidente contemporaneo del secondo dopoguerra almeno, il quale, essendo chiaramente non gia' un mondo perfetto, ma il migliore dei modi possibili, non puo' essere approcciato, da nessuno, pena incorrere nel peccato di superbia, con una realistica speranza di migliorarlo. Vale, nel senso che tu rispetti, solo la lotta dei resistenti ucraini, perche' ai tuoi occhi quelli li' non sono "cittadini occidentali" nello spazio, e quella dei tuoi nonni partigiani, perche' non lo sono nel tempo. E quindi,
loro si', possono accennare un vago tentativo di migliorare politicamente il
loro, di mondo, senza dimostrarsi, ai
tuoi occhi, immediatamente e intrinsecamente degli idioti. Naturalmente, il miglioramento, deve andare nel senso e nella direzione, di far somigliare un altro mondo, al tuo, di mondo.
Lo penso, perche' con un teorema del genere, non hai motivo, di non estenderlo a tutti i casi simili, e quindi, di farne una teoria. Io stesso lo farei, se fossi convinto della validita', e magari della genialita', del teorema. Che pone la
politica, qui e
ad
oggi, nel migliore dei casi come un rimorchio fallito, nel peggiore, come un non senso assoluto.
A volte fai l'idealista tu, a volte dai degli idealisti agli altri perche' non vedi la praticita' e la concretezza dietro il loro corso d'azione (cioe' contempli quello che non capisci e ti dici: mah, quelli li', il cui corso d'azione io non capisco, saranno degli idealisti).
Sorpresa: non lo sono. Lottare per l'interesse universale del proletariato, in un paeseaggio urbano attuale, pure se si e' studenti e abbastanza ricchi da permettersi un'universita', e' sia giusto, che conveniente.
E pure per quello del popolo palestinese.
I perbenisti occidentali, cari signori, applaudono le idf, principalmente perche' temono, loro, di essere le prossime vittime di Hamas.
Qualcun altro, un po' meno perbenista, "applaude", diciamo codi', Hamas, perche' teme, di essere la prossima vittima, delle idf.
Non se ne esce, ma questa e' la realta' e l'inconciliabilita' di punti di vista che a volte essa comporta.
L'ho messa in questo modo brutale per spiegarmi ed essere sintetico perche' ora devo andare, non per gusto di polemica.
Citazione di: niko il 05 Giugno 2025, 10:13:24 AMO meglio, a tutta quella che avvienne nell'occidente contemporaneo del secondo dopoguerra almeno, il quale, essendo chiaramente non gia' un mondo perfetto, ma il migliore dei modi possibili, non puo' essere approcciato, da nessuno, pena incorrere nel peccato di superbia, con una realistica speranza di migliorarlo. Vale, nel senso che tu rispetti, solo la lotta dei resistenti ucraini, perche' ai tuoi occhi quelli li' non sono "cittadini occidentali" nello spazio, e quella dei tuoi nonni partigiani, perche' non lo sono nel tempo. E quindi, loro si', possono accennare un vago tentativo di migliorare politicamente il loro, di mondo, senza dimostrarsi, ai tuoi occhi, immediatamente e intrinsecamente degli idioti. Naturalmente, il miglioramento, deve andare nel senso e nella direzione, di far somigliare un altro mondo, al tuo, di mondo.
Io rispetto la vita dei palestinesi ma non il loro governo, perciò il miglior consiglio che ho per loro dal 7ottobre in poi è quello di andarsene, aborro le retoriche fasciste "sangue e suolo" per le quali le persone dovrebbero preferire morire anziché spostarsi, se ci sono delle chance di successo che una comunità che si ritiene autonoma possa difendersi da un aggressione la appoggio o almeno ci penso, se non ci sono il problema non si pone. L'Ucraina nonostante nei primi mesi nutrivo forti dubbi dove anche a loro avrei consigliato di fare spazio, ha dimostrato di avere delle chance di successo, la Palestina mai in settant'anni, qualsiasi ragionamento successivo è fumo negli occhi per celare l'evidente fatto che i Palestinesi non otterranno mai niente mano armata e sono governati da persone che non conosco altro. Ogni volta che han tirato fuori la pistola hanno solo cagionato danni a sé stessi e hanno perso di vista l'unica cosa che poteva instradarli verso l'autonomia, ovvero lo sviluppo istituzionale, che ancora oggi decenni dopo la presunta fondazione è pari allo zero. Se si mettono a confronto la resistenza palestinese e quella ucraina, non c'è un singolo campo dove quella palestinese possa vantare migliori risultati prospettive e comportamenti, per questo supporto una e non l'altra, non perchè sono un conservatore nascosto, non perchè considero l'Ucraina non occidentale, al contrario, avevo scritto un lungo post per dimostrare che il concetto di "europa dell'est" è un concetto coloniale russo che non ha ragione di esistere, prevedendo che nei prossimi anni il centro europeo si sarebbe spostato ad est dove c'erano quelli che "dovevano imparare" e ora per magia danno lezioni. In generale, raramente arrivo a discutere in maniera prescrittiva, mi addebiti troppo a riguardo, io la maggior parte descrivo; se dico che Israele ha vinto la guerra non lo dico perchè penso che sia giusto ma perchè penso che sia quello che sta accadendo e che qualsiasi ragionamento debba partire da lì.
Citazione di: InVerno il 05 Giugno 2025, 08:39:00 AMGrazie per gli accostamenti a Dante e Ariosto farò finta di non cogliere l'ironia, certo che è un iperbole retorica, intendevo semplicemente sottolineare che chi si occupa di cause dove non ha nulla in causa generalmente lo fa per motivi spuri e incoerenti generando risultati comici che io ho esagerato. Perchè si, Palestinesi e LGBT sono su molti livelli lotte "alternative" tra di loro, non mutualmente esclusive, alternative. Perchè dove ci sono i Palestinesi gli LGBT vengono lanciati giù dai tetti, i più alti del paese si specifica nella legge, quindi ci sono molti livelli di incompatibilità tra queste due lotte perchè aumentare il potere palestinese significa ridurre drasticamente il benessere delle persone LGBT nell'area.
Presumo che una parte dei palestinesi si riconosca nel movimento LGBT+ e una parte non si riconosca nella religione islamica. Purtroppo queste minoranze vivono sotto un regime fascista islamico.
Non capisco per quali motivi "spuri e incoerenti" la maggioranza eterosessuale o bianca debba discriminare gli omosessuali o i neri dato che "non ha nulla in causa".
Sorvolo sulla politica. In merito al "woke" se proprio volessimo farne una questione di sesso, si può anche pensare che forse l'orientamento sessuale non sia strettamente connesso all'identità sessuale biologica come si è usi pensare. Potrebbe, detto orientamento, essere più prossimo al concetto di "gioco".
Personalmente, infatti, non è che io abbia una chiara percezione di essere un maschio se non per la definizione che se ne dà. Il mio orientamento sarebbe quindi dato dall'essere semplicemente attratto dalla donna, ma non da tutte le donne, ed è questa esclusione che mi fa pensare al "gioco"
Citazione di: InVerno il 05 Giugno 2025, 11:50:41 AMIo rispetto la vita dei palestinesi ma non il loro governo, perciò il miglior consiglio che ho per loro dal 7ottobre in poi è quello di andarsene, aborro le retoriche fasciste "sangue e suolo" per le quali le persone dovrebbero preferire morire anziché spostarsi, se ci sono delle chance di successo che una comunità che si ritiene autonoma possa difendersi da un aggressione la appoggio o almeno ci penso, se non ci sono il problema non si pone. L'Ucraina nonostante nei primi mesi nutrivo forti dubbi dove anche a loro avrei consigliato di fare spazio, ha dimostrato di avere delle chance di successo, la Palestina mai in settant'anni, qualsiasi ragionamento successivo è fumo negli occhi per celare l'evidente fatto che i Palestinesi non otterranno mai niente mano armata e sono governati da persone che non conosco altro. Ogni volta che han tirato fuori la pistola hanno solo cagionato danni a sé stessi e hanno perso di vista l'unica cosa che poteva instradarli verso l'autonomia, ovvero lo sviluppo istituzionale, che ancora oggi decenni dopo la presunta fondazione è pari allo zero. Se si mettono a confronto la resistenza palestinese e quella ucraina, non c'è un singolo campo dove quella palestinese possa vantare migliori risultati prospettive e comportamenti, per questo supporto una e non l'altra, non perchè sono un conservatore nascosto, non perchè considero l'Ucraina non occidentale, al contrario, avevo scritto un lungo post per dimostrare che il concetto di "europa dell'est" è un concetto coloniale russo che non ha ragione di esistere, prevedendo che nei prossimi anni il centro europeo si sarebbe spostato ad est dove c'erano quelli che "dovevano imparare" e ora per magia danno lezioni. In generale, raramente arrivo a discutere in maniera prescrittiva, mi addebiti troppo a riguardo, io la maggior parte descrivo; se dico che Israele ha vinto la guerra non lo dico perchè penso che sia giusto ma perchè penso che sia quello che sta accadendo e che qualsiasi ragionamento debba partire da lì.
A me non interessa che si lotti per liberare il proprio paese da un invasore straniero, interessa che si lotti per un mondo migliore.
Quindi pure io, per esempio, appoggio la resistenza palestinese, e non quella ucraina. Appoggio la resistenza italiana in quanto guerra civile globale di quel dato periodo storico e diserzione in armi singola e organizzata rispetto al proggetto nazifascista e comunque globale della guerra, a parte questo, non mi intersessa nessuna altra forma di retorica resistenziale e patriottarda.
Secondo me pure a te, Inverno, interessa la realta' o la possibilita' di un mondo in linea generale "migliore", e non la resistenza di qualcuno o qualche popolo contro un oggettivo invasore in se'.
Non avresti appoggiato i difensori nazisti di Berlino, per dire, pure se quelli erano temporaneamente dei "resistenti".
Ma per te, fatidicamente, il mondo migliore e' (gia') questo, e, al termine di ogni tuo giro di parole, finisci per appoggiare le stesse identiche resistenze, appoggiate anche dalla compagine governativa meloniana ed europeista. Quella ucraina in primis.
E vabbe'.
Tu non fai il bastian contrario per principio.
E nemmeno per rimorchiare. Spero. Quantomeno, non dopo che hai detto che gli studenti filopalestinesi, lo fanno.
Citazione di: niko il 31 Maggio 2025, 09:11:27 AMe francamente paranoica, immagginazione.
Detto da te mi fa troppo ridere.
Comunque io non sono nè omofobico (il contrario se leggessi mai i miei post passati)
mentre ritengo di poter aver un opinione anche politica sull'islam, di cui accetto la versione moderata che si sta tentando di costruire in Egitto.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del ministro della salute, siamo sempre alle solite, ne ho parlato ben prima del 2020, si tratta del potere bio-politico, vai a leggere i post sotto il tag Agamben.
Non si può continuamente parlare di cose teoriche, quando ormai siamo passati ai fatti.
Il fatto che tu non veda niente, a me non me ne cale.
Il fatto che tu non sappia cosa ha fatto il fascismo storico a me non ne cale pure.
Rimane il fatto che per l'ennesima volta non hai risposto a se per te uomo e donna sono la medesima cosa o meno.
Ciao caro.
Citazione di: iano il 30 Maggio 2025, 16:16:33 PMli individui infatti rimangono tali qualunque sia la distanza che li separi.
Infatti, per questo quando iniziano a parlare certe persone ci trovi sempre una impazienza, un volontà di distruzione vista l'impossibilità di ridurre tutto sotto unico denomitore.
Le regole vanno benissimo quando si tratta di regole democratiche.
Anche in questo caso le elite hanno fatto un ottimo mestiere.
Nei canali "contro" di youtube si parla infatti di inutilità della democrazia.
E' esattamente quello contro cui Platone si è schierato da sempre.
Fa ridere che in rete si dica che Platone disprezzava la democrazia, è una cosa
talmente assurda, che vuol dire che ormai si è persa completamente la capacità di pensare E LEGGERE correttamente i testi.
I testi filolosofici sono costruiti ad arte per sforzare il pensiero.
Questo perchè una volta c'era il pensiero.
Ora che l'industria culturale lo ha distrutto, non rimane a chi resiste come me, di tornare a lavorare per il bene, e fare da educatore, o meglio da mediatore per andare a leggere i veri educatori che sono nel passato, non certo nell'oggi o nell'altro ieri.
Non rimane che leggerlo Platone.
Tra poco vado in vacanza, tutto è rimandato idealmente al prossimo anno accademico.
Salve Iano.
(non mi fraintendere, le regole quando giuste, e giuste perchè vere, ci vogliono)
Citazione di: PhyroSphera il 01 Giugno 2025, 10:42:09 AMIl piano della cultura non può essere separato da quello della natura, solo distinto.
Ma nel caso woke la cultura si separa per creare una identità (diversa dal sè a cui tu tieni), ma non nemmeno per separarsi dalla natura, ma proprio negandola. Ossia il potere trasformativo della tecnica propone idealmente una negazione della natura.
La gravità non sta nel suo potere trasformativo, ma nella formazione di quella identità di cui sopra dicevamo, che nel suo delirio di voler vendere un prodotto, ossia un corpo cambiato, introduce una semantica totalmente svincolata dal dato naturale.
Quando gli studenti guardano interdetti lo scheletro di una donna, siamo già dentro la notte profonda in cui siamo irremedibailmente sprofondati.
La filosofia?
La filosofia è l'ancella di questo cambiamento.
Naturalmente non è più la vecchia gnosi, è una nuova gnosi che porterà l'occidente a situazioni sempre più deliranti. Sopratutto quando questioni di ordine sociale, verranno dibattute nei tribunali, e non nella società, il luogo ultimo non sarà nell'educazione cioè, questo è sostanzialmente la fine della vecchia filosofia.
Citazione di: InVerno il 01 Giugno 2025, 16:26:44 PMmanager dei "campi di rieducazione sessuale" che le varie istanze di estrema destra proporranno a breve,
Ma non è certo questo il problema a monte, questo è l'inevitabile problema a valle.
Guarda caso i campi di rieducazione sessuale li troviamo in Iran.
La propaganda islamica sta surclassando quella occidentale.
Pensiamo infatti ad una sinsitra che interviene tramite tribunali, e che per placare la fame sessuofobica di destra, applichi quelle stesse restrizioni che dice oggi di voler combattere.
E' quanto dicono i vari Imam dall'Iran fino al Libano, dall'Etiopia, giù sino al Sud Africa, gli unici che stanno tentando di resistere sono gli egiziani.
Fin quando comandano loro, le loro regole(ossia contro se stessi), quando comanderanno loro (a breve visto l'andazzo) le loro di regole (ossia l'educazione tramite tribunali....religiosi ovvio).
Ma questo è a valle, molto a valle, a mio giudizio si deve procedere a monte.
Re-introdurre una conoscenza naturale anzitutto, e poi, solo poi, ossia la distinzione fondamentale tra natura e cultura.
Naturalmente non rinnego le mie posizioni passate, per me esiste solo cultura, la natura è un orpello, e lo vediamo oggi più che mai.
Ossia vedendo la cultura (antisessuofobia) ostaggio della ideologia (sessuofobia, la donna e l'uomo sono la stessa cosa.....really?)
La natura? un eterna fonte di guadagno, alla faccia dei cicli economici di penuria e cavolate simili.
basta cambiare il prodotto, dall'utensile, al corpo stesso. Again vedi Agamben.
Citazione di: Jacopus il 01 Giugno 2025, 19:23:27 PMi neri avrebbero dovuto preferire tenersi il Ku Klux Klan, onde evitare ritorsioni da parte dei revanchisti della tradizione, una volta sollevata la questione del razzismo.
Infatti la questione si dovrebbe risolvere con l'educazione.
La condizione dei neri in america è oggi peggio di allora (al netto che non esiste più la schiavitù, e i diritti personali sono rispettati, le condizioni sociali sono tutt'ora disastrose).
Lo stesso Le Bron James (paladino dei dem) ha dichiarato che servono cambiamenti strutturali, più che slogan (Black lives matter).
Naturalmente è stato subissato da uno shit storm epocale.
Oggi come oggi le ideologie con i loro slogan frettolosi sono ormai completamente impossibili da fermare.
Vedi Jacopus la qualità del pensiero politico è oggi completamente sprofondata, e non solo a quanto pare.
Qua sta venendo meno la capacità cognitiva in sè.
L'esplosione dei sintomi psichiatrici, l'etichettazione furibonda, la necessità di fare di tutta un erba un fascio, la perenne volontà di buttare la polvere della feccia umana sotto il tappeto della storia.
L'importante è semplicemente l'ordine sociale. Non importa a che prezzo.
La capacità della propaganda di togliere linfa vitale all'educazione è poi a mio parere qualcosa che verrà studiato a lungo: possibile che fossero tutti corrotti?
Oggi che siamo nel caos non riusciamo a capire fino in fondo il perchè.
I nostri rimarranno diari alla fine del mondo, per così dire.
Citazione di: iano il 02 Giugno 2025, 09:54:07 AMInsomma, il problema è, che se uomo e donna hanno una precisa funzione, cosa ne faremo di quelli che non sono in grado di svolgerla , qualunque sia il motivo?
Non credo che le posizioni si possano appiattire in evoluzionisti o creazionisti.
Le posizioni creazioniste inoltre producono l'inevitabile tentazione di doverlo farel rientrare per forza nella società. Si parla infatti di evoluzionismo sociale.
Proprio quello che ha portato al nazismo.
Come dicevi tu la base della democrazia è invece la piena libertò dell'individuo.
Non esiste democrazia senza libertà.
Ma una libertà che si sganci completamente dal reale è una vera verità o forse non è che il prodotto delirante dell'ennesimo sofismo?
La gnosi universale, e universalista: la sofia reggente.
Citazione di: iano il 02 Giugno 2025, 10:15:59 AMQuesto è il mio modo di reagire alla cultura Woke, che è diventata un assist inaspettato per la cultura omofoba o creazionista che dir si voglia, perchè sono la stessa cosa.
Religione e cultura non sono la stessa cosa, un religioso è libero di credere che un omosessuale, ma in generale chi scopa fuori del matrimonio, vada all'inferno.
Il problema è quando questa credenza viene imposto agli altri.
La modernità ci ha lasciato grossi problemi da affrontare, ma almeno la separazione tra stato e chiesa è riuscita a portarla in porto.
Questo fin quando le minoranze, ossia le individuelità verranno rispettate.
Come ha già detto Inverno e tu però l'insistenza sui propri diritti e sulla volontà delirante di imporre la propria diversità agli altri, non sta facendo altro che portare all'effetto opposto. ossia ad una nuova ondata di revisionismo storico. La democrazia che era già malata, sta subendo ulteriori scosse telluriche. Non so se questo degente riuscirà a sopravvivere.
Ognuno di noi rimanga fermo su ciò che è giusto in rispetto agli altri.
Non proprio l'obiettivo delle ideologie e delle propagande.
Bisogna vendere, vendere, vendere. Cio Iano.
Citazione di: Jacopus il 02 Giugno 2025, 12:57:19 PMIo non penso che vi sia una sorta di "arma di distrazione di massa" nella questione.
Beh è piuttosto grave, non avevi detto che per te maschio e femmina sono diversi? E allora perchè lo negano i woke?
Comunque il problema è quello degli slogan, del portare in parata come correttamente ha indicato Inverno cause più o meno sentimentali, che nulla hanno a che vedere con la ragione, e la società sopratutto se la deduciamo in termini economici.
Penso che tra noi progressisti non ci si debba soffermare troppo sul fatto che i diritti vanno mantenuti, e migliorati.
Penso che noi però si debba distinguere il cambiamento strutturale, da quello meramente ideologico.
Se ci è arrivato uno come Le Bron che di mestiere fa il giocatore di pallacanestro, è piuttosto grave che non ci arriviamo noi che tentiamo di ragionare filosoficamente.
Citazione di: InVerno il 02 Giugno 2025, 14:18:52 PMRiguardo al controllo dell'economia, Russia la Cina controllano l'economia, e lì l'arcobaleno lo mettono al rogo, si può far finta che non ci sia un nesso causale nonostante le evidenze indichino l'opposto?
Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi, è anche la mia.
Ma francamente non vedo cosa c'entri l'economia con i diritti individuali.
La presa del potere dei comunisti ha infatti colpito settori della popolazione di privati possidenti.
La Cina se ne sbatte dell'arcobaleno perchè sta lentamente ma progressivamente aprendo a forme di diritto per le minoranze, proprio perchè sa che è l'economia quello che decide tutto.
La Russia invece è ancora ferma al controllo sociale e alla punizione delle minoranze.
Quello si. Ma è un dato più storico sociale che altro.
E' la Cina che mi spaventa, la sua ideologia manipolatoria mi fa paura, molta paura. Sempre ammesso che l'Europa rimanga libertaria in qualche modo, mangiando molta merda, ma libertaria. Ormai le riforme strutturaliste (redistribuzione) mi paiono un miraggio.
Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2025, 00:38:49 AMNon credo che le posizioni si possano appiattire in evoluzionisti o creazionisti.
Le posizioni creazioniste inoltre producono l'inevitabile tentazione di doverlo farel rientrare per forza nella società. Si parla infatti di evoluzionismo sociale.
Proprio quello che ha portato al nazismo.
Come dicevi tu la base della democrazia è invece la piena libertò dell'individuo.
Non esiste democrazia senza libertà.
Ma una libertà che si sganci completamente dal reale è una vera verità o forse non è che il prodotto delirante dell'ennesimo sofismo?
La gnosi universale, e universalista: la sofia reggente.
Creazionisti si nasce, evoluzionisti lo si diventa, ed è nel mezzo di questo travagliato passaggio che si inserisce la cultura Woke, che è un mondo popolato da ignari creazionisti che si dichiarano evoluzionisti, ma essendo ancora creazionisti a loro insaputa, non possono che reiterare il teorema creazionista.
Così creano nuove categorie, ignari anche della loro divina presunzione, per eliminare le discriminazioni, aumentandone solo la potenziale varietà.
Essi diranno allora: non è vero che esistono solo uomini e donne, allungando un elenco che non può finire che con puntini di sospensione, perché se lo completassero dovrebbero nominare l'esistente in fatto di esseri viventi uno per uno, facendone diretta conoscenza e prendendone nota.
Una volta constata l'impraticabilità della soluzione, allora la loro metamorfosi sarà completata, se non la ritrattano, restando creazionisti una volta presa coscienza di esserlo.
Perfino Darwin si trovava a metà di questa strada, avendo creato le specie, anche se in effetti non ho ancora capito se ci credeva davvero.
In ogni caso, se pure fosse, non sarei sorpreso, perchè non manca saggezza nei testi sacri come nei testi scientifici, scritti da gente che non sanno esattamente chi sono, indipendentemente dal dichiararsi scienziati o profeti.
Citazione di: baylham il 02 Giugno 2025, 19:06:20 PMTrovo assurdo questo topic sulla cultura woke, che viene contestata sulla base di una inventata equiparazione tra maschio e femmina che non gli appartiene.
Vuoi dire che i woke riconoscono l'uomo diverso dalla donna?
Non credo proprio.
Io non critico il pansessualismo, da freudiano convinto sarebbe assurdo.
Io critico il dato cognitivo, quello che sta succendendo nelle università americane ha qualcosa del delirante.
Certo da noi tutto viene filtrato dalla propaganda anti-trump.
Non mi sorprende che tu sia a digiuno di queste cose.
La cultura woke è qualcosa che appartiene a mio avviso a qualcosa di più ampio, ma non è questo l'obiettivo del topic.
L'obiettivo è quello di far notare PRIMA cher arrivi in Italia, e ci arriva, basta vedere le manifestazione dei palinazi, il suo mantra principale.
Che le donne possono fare quello che possono fare gli uomini.
E che gli uomini non possono decidere cosa vuol dire essere donna.
A sul serio? Nemmeno di fronte al bacino di uno scheletro? Maschio e femmina sono COMPLETAMENTE DIFFERENTI.
La negazione dell'evidenza.
Tutto deve passare tramite corrotti scienziati e altrettanto corrotti tribunali?
Sul serio? Non sappiamo più se siamo maschio o femmina, solo perchè una minoranza vuole impormi il suo credo?
Siamo al di là del delirio.
Volevo dei riscontri su questo.
Tu e Niko siete un campione sufficiente su questa incapacità cognitiva.
Sul dover riportare la questione sul politico e quindi mi dispiace che molti se non tutti lo vedano sull'ideologico.
La necessità di dire di sì al tiranno.
La negazione dell'evidenza. Dal 2020 è un continuo, un ronzante assillante, troppo pervasivo tam tam comunicativo, il cui unico obiettivo è la distruzione del reale.
La possibilità di lucrare su queste dissonanze cognitive? Infinite.
A partire ovviamente dall'impostare agende ad libitum.
Ovviamente in direzione collettivista e anti-individualista, in una parola
distruzione della democrazia.
Potevo capire sulla influenza che uccide, la paura fa novanta, ma su cose come maschio e femmina...no quello non ci voglio credere, anche se è già davanti ai miei occhi.
La diseducazione invece che l'educazione. E purtroppo anche questo viene da lontano. Mi tocca studiare. Salve.
Citazione di: baylham il 03 Giugno 2025, 18:53:02 PMIl "maschio bianco cristiano occidentale"
Queste espressioni sono di fatto un razzismo al contrario, voi woke proprio non lo capite nevvero?
Siccome sono bianco, devo vedermi passare davanti nelle graduatorie universitarie uno di pelle diversa?
Ma sul serio? Stiamo facendo diventare la questione meritoria una questione di etnia?
Questo e mille altre meraviglie che succedono nei campus universitari e che qui in italia (europa) non arrivano se non come: ah quel cattivone razzista di trump...sul serio? è l'esatto contrario non capite?
ciao stella.
Citazione di: iano il 03 Giugno 2025, 20:01:29 PMPer quanto riguarda la questione Israeliana, la colpa è di aver colonizzato senza mai pentimenti, la terra di Palestina, e tutto il resto ne è conseguenza.
Nessuno ha colonizzato nessuno. Iano per favore leggiti qualche libro di storia, o ascolta i siti israeliani. Grazie.
Citazione di: iano il 03 Giugno 2025, 20:01:29 PMSiamo di fronte a un genocidio, e ci siamo arrivati anche grazie a una diffusa reticenza , che ha fatto si che chi è poco interessato alla politica, come sono io, solo ora ci sia arrivato.
Morale della favola, non esistono popoli perseguitati o perseguitati a senso unico, perchè evidentemente non esistono culture, per quanto le si possa ammirare, che funzionino come antidoto a ciò.
Non c'è alcun genocidio, che vorrei ricordarti che è una parola che aveva la pretesa forse un pò sciocca di dare nome al male assoluto: 6 milioni di morti fatti da noi europei, e ancora che parliamo contro di loro....
Esiste una cultura che è antidoto alla malvagità e si chiama democrazia.
Putroppo sei entrato nei discorsi della politica di oggi, che sono un ideologismo che semplicemente IGNORA la realtà effettiva delle cose.
L'unica è iniziare a leggere anche qualche libro di storia, io per primo faccio mea culpa. Esistono però tanti siti israelani, tipo informazione corretta, dove ti dicono, con molta pazienza, quali sono gli eventi storici, quali la disinformazione politica propina.
Mi è stato fatto il nome di Greppi.
Buono studio, se vorrai.
Se no e va bene ormai è il delirio.
Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2025, 01:49:20 AMNessuno ha colonizzato nessuno. Iano per favore leggiti qualche libro di storia, o ascolta i siti israeliani. Grazie.
Direi che l'appropriazione di terra altrui sia illegittima, se potessi dimostrare che quegli altri legittimamente l'abbiano ottenuta.
Se la proprietà non è un furto, però non la si potrebbe neanche legittimare, ma è legittimandola che nascono le nazioni, quella israeliana come le altre.
Di libri dalle idee confuse non ho mancato di leggerne, Quelli di Proudon e Godwin in particolare, autori passati per anarchici, ma solo liberi pensatori, dai quali quindi ho mutuato la pratica del libero pensiero, riproducendo a mia volta idee non meno confuse.
Mi piacerebbe a volte entrare nella testa di quelli di destra per provare l'effetto che fa vivere di evidenti certezze.
Ma sto barando, perchè si tratterebbe di regredire a una fase che ho già vissuto, e che in parte ancora vivo.
Però di queste certezze io non voglio più vivere, provando a barattarle con un nuovo accresciuto senso di responsabilità.
Ma con ciò non ti sto invitando seguire il mio percorso.
lo farei solo se ti volessi male.
Al contrario, ti auguro di continuare a vivere nel tuo mondo , dove le mele sono mele, e che le sue evidenze non smettano di supportarti.
Citazione di: Jacopus il 03 Giugno 2025, 22:36:58 PM5) però, come ci ricorda Calvino, nel "il sentiero dei nidi di ragno" qui si risolve qualcosa, là si conferma la catena". Tra chi risolve qualcosa, ci saranno sempre infiltrati, teste matte, opportunisti, di là invece è già stabilito che sono tutti così, che è il bellum omnium contra omnes, al termine del quale c'è sempre un satapro orientale.
Infatti basterebbe stare ai valori della democrazia.
La campagna fatta dai progressisti che parlano a sproposito di fascismo, quando invece siamo in uno stato democratico, fa parte di questo pendolismo, che però guarda caso va a finire contro le libertà individuali.
Contento di vedere che lo vedi anche tu il satrapo orientale (e non è certo la Russia, nonostante tutto, sia chiaro).
Molti dicono Cina, non lo so mi pare che tutti non si accorgano della capacità dell'islam politico di installare satrapi, dall'iran al sud africa.
io dico di monitorare molto ma molto attentamente l'inghilterra.
non vorrei che fosse il tipico cavallo di troia.
Certo che se fosse vero sarebbe clamoroso.
Salve.
Citazione di: baylham il 05 Giugno 2025, 12:21:03 PMNon capisco per quali motivi "spuri e incoerenti" la maggioranza eterosessuale o bianca debba discriminare gli omosessuali o i neri dato che "non ha nulla in causa".
Il problema non è di ordine giuridico sia in america che in europa le minoranze sono rispettate.
Il problema è che queste minoranze vogliono imporre via legale una semantica che non ha alcun aggancio col reale.
Ma a parte quello, che comunque è il punto del topic, io metterei l'accento su quel imporre.
Non si può imporre ad una persona il riconoscimento peraltro biologico neurale di cosa sia una femmina e un maschio.
Bypassare il buon senso, che la natura ci ha fornito equivale a negare le evidenze.
Questo è usato per strumentalizzare l'opinione pubblica, ed è nè più nè meno quello che affermo io, insieme mi pare all'analisi di inverno.
Il mio punto (che poi non è mio, è quello del mio maestro) è che oltre alle vecchie analisi della scuola di francoforte (tuttora valide) bisogna aggiungere anche la necessità di tornare ad una scienza ad una educazione scientifica. Stiamo perdendo il dato della realtà. E' grave, neppure io ci ero arrivato, ho dato la "colpa" (ovviamente la colpa è mia che ho smesso di leggere) al fatto che credevo all'onestà della critica di sinistra.
Un errore tragico.
Nichilismo? Si il nichilismo non è una butade è qualcosa a cui la filosofia ragiona da tanto tempo.
Non è una questione del sentimento, ma della ragione.
Citazione di: daniele22 il 05 Giugno 2025, 18:25:01 PMPersonalmente, infatti, non è che io abbia una chiara percezione di essere un maschio
Ci sta se stai parlando di identità, ma non puoi avere dubbi se sei maschio. guardati allo specchio, il tuo bacino è quello di un uomo o di una donna?
E' semplice no?
Che tempi!
Citazione di: iano il 08 Giugno 2025, 01:55:31 AMDirei che l'appropriazione di terra altrui sia illegittima, se potessi dimostrare che quegli altri legittimamente l'abbiano ottenuta.
https://www.lindau.it/Libri/La-cultura-dell-odio#
E' il libro fondamentale di questi tempi.
La terra non apparteneva agli arabi ma agli inglesi.
Dopo la guerra che gli arabi hanno perso perchè alleati di hitler, l'onu ha deciso, dopo che l'inghilterra ha rinunciato al patronato di quei territori.
Di dare agli ebrei quei territori che erano sostanzialmente disabitati del deserto del negev, a pochi passi dagli insediamenti ebraici che già erano a nord del negev. Territori legalmente comprati.
Per evitare scontri con le popolazioni locali che già avevano reso impossibile il governatorato inglese (lawrence d'arabia etc..), l'Onu decise per dividere quei territori ora DI NESSUNO, fra ebrei e arabi.
Il problema è di ordine religioso, infatti i musulmani non accettano l'esistenza di israele, indottrinati della lore sette religiose.
(non esiste un solo islam, ma infinite varianti di esso).
Perciò non Firmarono mai, nè all'epoca nè ad oggi alcun riconoscimenteo dell'esitenza dello stato di israele.
Perciò da allora è stato un infinito numero di attacchi terroristici.
A cui ovviamente Israele ha risposto.
Che gli europei osino criticare le maniere di risposta di israele, quando non hanno detto una sola parola, e tutt'ora non dicono una sola parola su come bombardino altri popoli e altri continenti, e sopratutto dopo aver detto MAI PIU un olocausto.....e cosa è stato il 7 ottobre?
L'ignoranza con cui la gente continua a dire che quelli sono territori arabi è attribuibile al solito riduzionismo, strabismo oculatamente propagandistico.
E all'antisemitismo senza senso che continua a perseguire questo nobile popolo che continua a sfornare storici, giuristi, scienziati, intellettuali di primo ordine a tutto andare.
Proprio strano che la gente ascolti Hamas, e non gli intellettuali israeliani.
Ma guarda caso vanno a prendere scientemente quel manipolo di ebrei contro israele....bè di ebrei traditori era pieno anche prima dell'olocausto.
La memoria storica non ha appeal oggi, ha appeal la chefia per scopare qualche ragazzetta confusa.
O per sentirsi dalla parte dei giusti. Gli europei lol dopo l'olocausto...è quacosa di abominevole. Lasciassero parlare gli altri. e infatti a nessuno frega un cazzo di una striscia irrilevante nel grande domino del mondo.
é tutto talmente ridicolo se non fosse abominevole nella prospettiva storica.
Fine dell'OT....lol ci casco sempre.
Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2025, 02:38:08 AMhttps://www.lindau.it/Libri/La-cultura-dell-odio#
E' il libro fondamentale di questi tempi.
La terra non apparteneva agli arabi ma agli inglesi.
Dopo la guerra che gli arabi hanno perso perchè alleati di hitler, l'onu ha deciso, dopo che l'inghilterra ha rinunciato al patronato di quei territori.
Di dare agli ebrei quei territori che erano sostanzialmente disabitati del deserto del negev, a pochi passi dagli insediamenti ebraici che già erano a nord del negev. Territori legalmente comprati.
Per evitare scontri con le popolazioni locali che già avevano reso impossibile il governatorato inglese (lawrence d'arabia etc..), l'Onu decise per dividere quei territori ora DI NESSUNO, fra ebrei e arabi.
Il problema è di ordine religioso, infatti i musulmani non accettano l'esistenza di israele, indottrinati della lore sette religiose.
(non esiste un solo islam, ma infinite varianti di esso).
Perciò non Firmarono mai, nè all'epoca nè ad oggi alcun riconoscimenteo dell'esitenza dello stato di israele.
Perciò da allora è stato un infinito numero di attacchi terroristici.
A cui ovviamente Israele ha risposto.
Che gli europei osino criticare le maniere di risposta di israele, quando non hanno detto una sola parola, e tutt'ora non dicono una sola parola su come bombardino altri popoli e altri continenti, e sopratutto dopo aver detto MAI PIU un olocausto.....e cosa è stato il 7 ottobre?
L'ignoranza con cui la gente continua a dire che quelli sono territori arabi è attribuibile al solito riduzionismo, strabismo oculatamente propagandistico.
E all'antisemitismo senza senso che continua a perseguire questo nobile popolo che continua a sfornare storici, giuristi, scienziati, intellettuali di primo ordine a tutto andare.
Proprio strano che la gente ascolti Hamas, e non gli intellettuali israeliani.
Ma guarda caso vanno a prendere scientemente quel manipolo di ebrei contro israele....bè di ebrei traditori era pieno anche prima dell'olocausto.
La memoria storica non ha appeal oggi, ha appeal la chefia per scopare qualche ragazzetta confusa.
O per sentirsi dalla parte dei giusti. Gli europei lol dopo l'olocausto...è quacosa di abominevole. Lasciassero parlare gli altri. e infatti a nessuno frega un cazzo di una striscia irrilevante nel grande domino del mondo.
é tutto talmente ridicolo se non fosse abominevole nella prospettiva storica.
Fine dell'OT....lol ci casco sempre.
No, non credo che tu sia O.T., ma è che l'argomento non si presta a limitazioni.
Non manco di orgoglio patrio, e mi commuovo ancora all'inno, ma sto cercando di disintossicarmi da questa assurdità.
Non ritengo di averne il diritto, ma dico cinicamente che arrogandomi di questo diritto, potendo scegliere io, estendendo l'OT, fra chiudere le frontiere od aprile, nel dubbio inizierei ad aprirle in modo selettivo, aprendole in primis agli ebrei. Ma il mio è più lo spirito imprenditoriale di quell'imprenditore che non sono.
Grazie per il link. Condivido quindi con te l'ammirazione per ciò che ha prodotto la cultura ebrea, e noto quanto sistematicamente si siano impoverite quelle nazioni che se ne siano volute liberare.
Capisco la tua posizione come quella contraria.
Comunque intendevo dire che ogni nazione nasce da un atto che non può essere legittimato, se non appellandosi a un Dio, o che diversamente ci si limiterà a constatare.
Ma se già ritengo che non ci si possa appellare a un Dio per giustificare una nazione, figurati quanto possa ammettere un Dio che al contrario non la riconosca.
In senso creazionista, dal mio punto di vista, si cerca di dare alle nazioni la stessa legittimità ad esistere di una mela.
Credo però che una mela quanto una nazione siano costruzioni culturali, e che sarebbe più utile trattarli come tali.
Citazione di: baylham il 05 Giugno 2025, 12:21:03 PMNon capisco per quali motivi "spuri e incoerenti" la maggioranza eterosessuale o bianca debba discriminare gli omosessuali o i neri dato che "non ha nulla in causa".
Stando alla "cultura woke" non servono motivazioni per discriminare, essendo l'unico vettore sociale la ricerca del potere uomo su uomo, ogni singolo gruppo è in competizione con il proprio antinomico per il potere, non serve una motivazione alle persone alte per discriminare i nani, è la loro disparità di altezza a generare intrinsecamente lo sfruttamento. Questa roba qua è andata avanti quasi per vent anni senza contraddittorio, prima di Trump anche i repubblicani ci stavano dentro. Se Trump è l'unica manifestazione di protesta davanti a sta teoria senza senso che accusava tutti di essere gli aguzzini di tutti, bisogna accendere un paio di ceri alla madonna perché poteva andare molto peggio, specialmente per i maschi eterosessuali bianchi accusati di essere la fonte del male nell'universo, un miracolo che ancora qualcuno sia a sinistra a sentirsi dire di essere la merda della creazione, c'è a chi piace ma sono pochi.
Citazione di: green demetr il 07 Giugno 2025, 23:39:26 PMDetto da te mi fa troppo ridere.
Comunque io non sono nè omofobico (il contrario se leggessi mai i miei post passati)
mentre ritengo di poter aver un opinione anche politica sull'islam, di cui accetto la versione moderata che si sta tentando di costruire in Egitto.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del ministro della salute, siamo sempre alle solite, ne ho parlato ben prima del 2020, si tratta del potere bio-politico, vai a leggere i post sotto il tag Agamben.
Non si può continuamente parlare di cose teoriche, quando ormai siamo passati ai fatti.
Il fatto che tu non veda niente, a me non me ne cale.
Il fatto che tu non sappia cosa ha fatto il fascismo storico a me non ne cale pure.
Rimane il fatto che per l'ennesima volta non hai risposto a se per te uomo e donna sono la medesima cosa o meno.
Ciao caro.
Per me omofibia, trasfobia, islamofobia e sionismo sono la stessa cosa = merda secca.
Sei tu, che non hai detto bene ne' a me ne a nessun altro chi ti dovrebbe venire ad arrestare, al giorno d'oggi in italia, per quello con cui ci delizi e che scrivi.
Allora, chi?
Che fai, lanci il sasso e nascondi la mano?
Ah, l'ambulanza della neuro non conta, come arresto.
Citazione di: InVerno il 08 Giugno 2025, 14:48:07 PMStando alla "cultura woke" non servono motivazioni per discriminare, essendo l'unico vettore sociale la ricerca del potere uomo su uomo, ogni singolo gruppo è in competizione con il proprio antinomico per il potere, non serve una motivazione alle persone alte per discriminare i nani, è la loro disparità di altezza a generare intrinsecamente lo sfruttamento. Questa roba qua è andata avanti quasi per vent anni senza contraddittorio, prima di Trump anche i repubblicani ci stavano dentro. Se Trump è l'unica manifestazione di protesta davanti a sta teoria senza senso che accusava tutti di essere gli aguzzini di tutti, bisogna accendere un paio di ceri alla madonna perché poteva andare molto peggio, specialmente per i maschi eterosessuali bianchi accusati di essere la fonte del male nell'universo, un miracolo che ancora qualcuno sia a sinistra a sentirsi dire di essere la merda della creazione, c'è a chi piace ma sono pochi.
Pensavo che la cultura woke fosse una semplice constatazione e contestazione della discriminazione tra gli uomini in base al colore della pelle o al sesso da parte delle minoranze discriminate. Invece, dalla tua descrizione, c'è alla base una concezione profonda delle relazioni umane, e non, basata sulle differenze e sul potere. Ritengo che ci siano discriminazioni positive e negative e che l'obiettivo di eliminare le differenze e le discriminazioni, come il male, sia stupido, mentre il tentativo di ridurre determinate discriminazioni sia positivo.
Per quanto mi riguarda sono maschio, eterosessuale, bianco. Tuttavia preferisco allearmi con gli uomini di qualunque colore che riconoscono le discriminazioni storiche sociali basate sul colore della pelle e le vogliono combattere e ridurre piuttosto che con i razzisti. Sono favorevole alla discriminazione dei razzisti: per esempio quell'assistente bianca di Trump che ha segnalato di far spostare dall'inquadratura televisiva una guardia nera se non si fosse scusata o giustificata l'avrei licenziata immediatamente.
La sessualità è una differenza biologica più complessa del colore della pelle, ma anche qui le discriminazioni sociali vanno ridotte.
Non è che prima del "woke" la sinistra occidentale non si preoccupasse di discriminazioni, la novità al massimo è che i "risvegliati" ne hanno cominciato a vedere dappertutto e non per motivi materiali o economici quantificabili, ma seguendo più che altro l'isteria del momento e basandosi su un interpretazione essenzialista (non diversamente dai razzisti) della discriminazione. Inutile dire che nel tempo la stragrande maggioranza di queste discriminazioni si sono rivelate bufale dette a sentimento e smontate dai numeri, ma l'impatto è rimasto, particolarmente quello coercitivo delle quote che era indigesto a tutti. Si può pensare che c'è una forte discriminazione dei nani sui campi da basket, vedendo che non c'è né nessuno può anche venire in mente di mettere una quota nani nelle squadre di basket, la mia preoccupazione è come reagirà la squadra a questo inserimento coercitivo, perché se cominciano a bullizzarlo ed emarginarlo perché è un elemento estraneo inserito a forza, io darei la colpa a chi l'ha messo lì senza meriti per esserci, non ai bulli, la colpa della violenza è dei bulli ma non la causa, stesso penso della sovraesposizione di altre categorie.
Citazione di: InVerno il 09 Giugno 2025, 13:25:01 PMNon è che prima del "woke" la sinistra occidentale non si preoccupasse di discriminazioni, la novità al massimo è che i "risvegliati" ne hanno cominciato a vedere dappertutto e non per motivi materiali o economici quantificabili, ma seguendo più che altro l'isteria del momento e basandosi su un interpretazione essenzialista (non diversamente dai razzisti) della discriminazione. Inutile dire che nel tempo la stragrande maggioranza di queste discriminazioni si sono rivelate bufale dette a sentimento e smontate dai numeri, ma l'impatto è rimasto, particolarmente quello coercitivo delle quote che era indigesto a tutti. Si può pensare che c'è una forte discriminazione dei nani sui campi da basket, vedendo che non c'è né nessuno può anche venire in mente di mettere una quota nani nelle squadre di basket, la mia preoccupazione è come reagirà la squadra a questo inserimento coercitivo, perché se cominciano a bullizzarlo ed emarginarlo perché è un elemento estraneo inserito a forza, io darei la colpa a chi l'ha messo lì senza meriti per esserci, non ai bulli, la colpa della violenza è dei bulli ma non la causa, stesso penso della sovraesposizione di altre categorie.
Non ho mai sentito un solo nano lamentare la sua esclusione dalle competizioni sportive. Hai le posizioni in merito di qualche esponente woke?
Sinceramente dello sport professionale non mi interessa nulla.
Per quanto riguarda le quote a favore delle minoranze sociali in determinati settori, a cominciare da quello universitario, sono profondamente d'accordo.
A memoria i diritti dei nani sono spuntati fuori più nelle discussioni riguardo le rappresentazioni cinematografiche che nello sport, e possiamo anche dire del cinema così come dello sport non ce ne frega niente, cambia poco, il problema morale rimane lì e l'applicazione in un campo è ripetibile in altri dove "ci frega", per esempio i campus, il mio era un esempio irreale proprio per guardarlo dal punto di vista logico/morale senza farsi influenzare dalla cronaca. Quali quote ti vedono d'accordo per esempio ?
Il nanismo è un esempio di differenze biologiche che producono differenze sociali ed economiche.
Per questa profondità e radicalità rivaluto la cultura woke, che in precedenza avevo banalizzato.
Ritengo in generale che la discriminazione sociale ed economica basata su differenze biologiche sia ineliminabile, ma che la sua riduzione sia positiva.
Il sostegno economico alle minoranze o classi discriminate dipende dalle condizioni sociali dello Stato.
In Italia mi preoccuperei soprattutto delle donne, degli immigrati e dei poveri.
Sono favorevole alle quote femminili in determinati settori dell'economia e nella rappresentanza politica. Per gli immigrati ed i poveri le quote non sono uno strumento valido, valgono altri sostegni pubblici basati sul reddito e patrimonio.
Premesso che con "quote" intendo un generico intervento statale con l'intento di stabilire delle proporzioni anche senza necessariamente usare delle "quote", e che non considero le "quote" uno strumento del demonio, semplicemente un estrema ratio che applicherei in maniera molto più parca e morigerata di quanto la estendi tu visto gli esempi che fai. Allora mi sorge una domanda, parlando dei campus che ritieni una questione importante, controllavo ora e vedo che il tasso di abbandono scolastico preuniversitario nell'UE è, a seconda delle nazioni, dal 1.5 alle 2 volte più accentuato nei maschi che nelle femmine, domanda: saresti favorevole a far passare l'esame di maturità d'ufficio (perchè in pratica questo servirebbe) ad una quota dei maschi italiani per parificare le possibilità di accesso all'istruzione universitaria? Se la risposta è no, considerato quanto sei solitamente laconico devo specificarlo, per favore motiva con un argomentazione coerente al volere quote in altri ambiti dell'istruzione.
Ribadisco: non sto parlando di Italia, come ho detto qui "woke" è solo il mulino a vento che i donchisciotteschi conservatori italiani hanno trovato per giustificare le loro solite manfrine, parlo di america dove ogni singola domanda di assuzione, dal negozio di biancheria al vicepresidente americano (Kamala era una "quota") è diventata ostaggio di logiche egualitarie un tanto al mucchio, di questo livello di perversione capisco l'ondata di reflusso non dell'addormentata italia col leghista+parabola per vedere CNN. Di alcuni picchi di questa isteria trovo paralleli solo in URSS, peccato che eravamo in America, in URSS si facevano i film con le quote etniche, l'idea che questa porcheria non avrebbe generato un ondata di reflusso mi convince di quanto "naif" siano certe cause, il mio dubbio non era se ci sarebbe stata ma ora ho il dubbio se si fermerà.
Condivido che le quote non siano uno strumento molto efficace contro determinate discriminazioni sociali ed economiche. Per cui sono d'accordo su un'applicazione limitata e quindi non sono favorevole a far passare l'esame di maturità per quote.
Nel corso della discussione ho compreso che la cultura woke: primo, non è affatto banale, sempliciotta; secondo la sua valenza politica è generale, può sostenere politiche di destra come di sinistra.
Esempio personale: sono bianco, i miei concorrenti sono quindi in primo ordine gli uomini, maschi e femmine, di altri colori della pelle. Quindi dovrei cooperare con i bianchi. Ma in secondo ordine come individuo sono in concorrenza con gli altri uomini, maschi e femmine, bianchi. Ma il colore della pelle, un fatto biologico dipendente da aspetti climatici è importante socialmente o economicamente ? La mia risposta è no, per cui politicamente coopero con gli uomini di qualunque colore e avverso i razzisti. La differenza principale diventa culturale e politica.
Sono eterosessuale maschio, i miei concorrenti sono gli omossessuali maschi? No, lo sono invece parzialmente le omosessuali femmine, ma soprattutto gli eterosessuali maschi. Ma io collaboro con tutte le eterosessuali femmine? No, seleziono (e ovviamente sono selezionato), discrimino tra le donne. Mi fermo qui.
Comunque la sessualità è un fatto notevolmente più rilevante di altri aspetti biologici per le sue implicazioni economiche e sociali. Questioni economiche e sociali che considero principali per la politica: sulla biologia è difficile agire politicamente, più facile sull'economia e il sociale (cultura).
Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2025, 02:18:30 AMCi sta se stai parlando di identità, ma non puoi avere dubbi se sei maschio. guardati allo specchio, il tuo bacino è quello di un uomo o di una donna?
E' semplice no?
Che tempi!
Parlavo di percezione senza entrare nel merito di una più approfondita percezione sensitiva
Non sono sorpreso che hai ritratto l'idea delle quote nel momento in cui si è presentata l'idea di usarle per una categoria "inusuale",sono purtroppo abituato che chi non disdegna quote ha già in mente delle categorie precostituite di vittime e male accetta di inserirne altre anche se presentato dei fatti che dimostrano che la discriminazione agisce in più direzioni, piuttosto si preferisce dire che la quota in quel caso non funziona. Questo è come l'egalitarismo devia in settarianesimo, nell'interessarsi dei problemi di solo una parte di popolazione considerata "vittima", questo è "woke", nel senso di polarizzazione politica e tribalizzazione del panorama politico, tu non lo trovi banale, io trovo infantile pensare che la giustizia si amministri "50/50". L'impostazione sociologica su cui si fonda non è banale, è una comprensione multilaterale e decentrata della società, ma l'ossessione ideologica sulla competizione anziché sulla collaborazione è francamente banalizzante di quella stessa fondazione tanto sfaccettata. Capire che esistono diverse pulsioni è prezioso, che senso ha far monopolizzare questa comprensione da una chiave di lettura dove l'unica dimensione del rapporto umano è quella della sopraffazione, è homo homini lupus al cubo spacciato per volemose bene, ma i risultati anziché portare ad una armonizzazione sociale portano alla sua deriva indidualistica e antisociale.
Dai miei interventi precedenti mi sembra evidente:
1) che non sono affatto egualitario, non considero l'obiettivo dell'uguaglianza desiderabile o praticabile. Concordo con la cultura woke che le differenze producono differenze: le differenze biologiche, individuali o di classe, producono differenze sociali ed economiche. Sono favorevole in generale alla riduzione, non eliminazione, delle disuguaglianze economiche e sociali.
2) che le discriminazioni in generale hanno una duplice valenza, prevalentemente positiva o negativa, è un giudizio morale e politico: ad esempio le discriminazioni sociali ed economiche basate sul colore della pelle sono stupide, sulle differenze sessuali sono problematiche, ma vanno ridotte e alcune eliminate.
3) Le quote in generale come mezzo di riduzione di discriminazioni sociali ed economiche sono uno strumento valido ma insufficiente. Molto più efficaci sono politiche sociali mirate, che comportano collateralmente redistribuzioni delle risorse economiche. Certamente le quote non sono l'obiettivo principale dei movimenti woke di sinistra.
4) Le relazioni umane sono un misto di cooperazione e di competizione. La sopraffazione non è affatto il nucleo della cultura woke. Alle origini della cultura woke il risveglio era rivolto da neri alla minoranza nera per costruire una rete di solidarietà contro le discriminazioni sociali dei bianchi: il nucleo è la solidarietà, la cooperazione, il conflitto è il contorno.
5) La cultura woke ha una valenza politica generale, di destra e di sinistra. Paradossamelmente il movimento MAGA è pura cultura woke di destra.
Completamente d'accordo Baylham. Soprattutto con la frase " le differenze producono differenze". E quelle differenze possono essere vitali o mortifere. Vitali se non pregiudicano l'altrui differenza, mortali se la dominano sulla base di differenze simboliche e culturali che non hanno niente a che vedere con il merito e la capacità di dare valore alla propria vita.
Sono contento che la tua visione delle cose si distacchi da quello che tradizionalmente è considerato "woke", praticamente ognuno dei tuoi punti elencati contiene almeno una differenza sostanziale con ciò che è considerato woke, non capisco perciò perchè prenderti la briga di provare a salvare un termine portandontelo a spasso nella tua versione delle cose anziché accettare che quello quello comunemente accettato nel "woke" è molto diverso da ciò che ritieni giusto tu.
1) Woke è egualitario, le loro proposte nella maggior parte dei casi si fondano sul principio equo=giusto
2) Le discriminazioni woke sono sempre negative e sempre rimediabili, sempre "culturali", scevre da limitazioni biologiche o antropologico
3) Le quote sono solo uno strumento ma il "pensare in quote" è circolare al punto 1
4) Le relazioni umane sono solo competizione e tra i vari gruppi può esistere solo una "tregua" amministrata dallo stato in forma legale. Questo è ancora più chiaro quando dalla partecipazione (al lavoro es) si passa alla rappresentazione politica, dove solo una donna può rappresentare una donna, solo un gay rappresenta un gay (eguale nel cinema) perchè l'esperienza di un individuo che appartiene ad un gruppo è aliena ed inconciliabile a quella di chi appartiene ad un altro, perciò la collaborazione non mediata dalla forza è impossibile, la forza è la "quota".
5) Pur avendo avanzato io stesso l'idea che "woke" sia più un atteggiamento retorico che un insieme di contenuti, quella stessa retorica è marcatamente diversa nei repubblicani di oggi che pretendono di operare "dal basso" della classe operaia, degli emarginati e cospirazionisti vari, Woke non parte dal basso ma dall'alto. NON è "woke" il culto del narcisismo repubblicano, l' IO IO IO Trumpiano, il me ne frego delle resposabilità sociali, climatiche, economiche e istituzionali delle mie azioni, il movimento MAGA si è pensato e venduto come antitesi e cura al woke, hanno strabordato basandosi su paure iperboliche, ma il senso è quello.
Non sono partecipe del movimento woke, che fino a poco tempo fa nemmeno conoscevo.
Tuttavia dalla lettura della sua storia nella voce relativa di Wikipedia, ho tratto una valutazione complessivamente positiva: le sue istanze politiche sono parte del più ampio movimento progressista. Le lotte del movimento woke contro le discriminazioni economiche e sociali sono per me generalmente condivisibili: antirazzismo, femminismo, antisessismo, ...
L'egualitarismo economico e sociale, a partire dalla consapevolezza delle differenze biologiche, è un ideale utopico positivo, operativo. Le discriminazioni contro cui lotta il movimento woke sono giudicate logicamente negative dallo stesso. La lotta politica non può che riguardare un livello economico e sociale su cui si può influire, livello in senso lato culturale, difficilmente può riguardare il livello biologico. Le quote non saranno uno strumento molto efficace contro la discriminazione, ma sono sicuramente indici statistici significativi per misurarne le dinamiche nelle relazioni sociali ed economiche.
Che le relazioni umane siano basate sulla competizione tra individue e gruppi è un'affermazione sostenuta da molti studiosi, politici e filosofi di diverso orientamento. Tuttavia ho l'impressione che questa critica verso il movimento woke sia immeritata, ma posso sbagliarmi non conoscendolo a fondo.
Attendo ancora di conoscere quali esponenti woke hanno sostenuto che la donna è uguale all'uomo e con quali motivazioni.
Basta prendere una battaglia a caso per verificare che i presupposti sono quelli, ti propongo quella del cosiddetto "gender paygap" : uomini e donne sono uguali ma sono pagati diversamente, se hanno delle preferenze diverse in ambito lavorativo sono dovute a differenze culturali (maschi blu femmine rosa etc) ma abolite quelle avremmo dovuto avere stipendi perfettamente uguali. Siccome è illegale praticamente ovunque pagare una donna meno di un uomo per la stessa mansione e basta uno scarso avvocato per risolverla, il problema che si presenta è che uomini e donne prediligono diverse mansioni, cioè sono diversi, e più vengono ridotte le imposizioni culturali più si diversificano invece che amalgamarsi(paradosso nordico). Impossibilitati ad accettare il fatto che donne e uomini sono diversi e preferiscono diverse mansioni i woke hanno seguitato a dire sciocchezze sull'argomento fino al 2023 dove una prode economista ha vinto il Nobel per aver scoperto sul tema praticamente quello che anche un bambino sapeva sin dall'inizio ma che nella cultura "woke" era andato smarrito.
A me sembra una sciocchezza Inverno. Potresti citarmi il testo del premio Nobel? Il cervello delle donne è strutturalmente e funzionalmente identico a quello dell'uomo e dotato anch'esso di neuroplasticità. Pertanto è vero il contrario. Più si aprono opportunità più i due generi si amalgamano anche come professioni svolte. Si tratta però di un processo lungo, intergenerazionale, poiché il genere femminile è stato schiacciato per millenni da culture che la ritenevano adatte a qualcosa e non altro. Tuttora se parli con persone colte mussulmane ti diranno che l'Islam non è contro la donna che lavora, ma la donna per la sua natura può lavorare solo come massaia, infermiera, ostetrica, maestra. L'unico vero limite lo vedo solo nei lavori estremi dove servono in modo preponderante i muscoli, ma fortunatamente, grazie alla tecnologia, sono sempre meno rilevanti.
Citazione di: Jacopus il 14 Giugno 2025, 09:05:43 AMA me sembra una sciocchezza Inverno. Potresti citarmi il testo del premio Nobel? Il cervello delle donne è strutturalmente e funzionalmente identico a quello dell'uomo e dotato anch'esso di neuroplasticità. Pertanto è vero il contrario. Più si aprono opportunità più i due generi si amalgamano anche come professioni svolte. Si tratta però di un processo lungo, intergenerazionale, poiché il genere femminile è stato schiacciato per millenni da culture che la ritenevano adatte a qualcosa e non altro. Tuttora se parli con persone colte mussulmane ti diranno che l'Islam non è contro la donna che lavora, ma la donna per la sua natura può lavorare solo come massaia, infermiera, ostetrica, maestra. L'unico vero limite lo vedo solo nei lavori estremi dove servono in modo preponderante i muscoli, ma fortunatamente, grazie alla tecnologia, sono sempre meno rilevanti.
Io concordo con te, però correggerei il tiro: non sono le donne ad essere schiacciate dalla cultura, ma l'intero genere umano, perchè la cultura è un abito per il quale arriva sempre il momento che ti sta stretto, a qualunque genere appartieni.
Detto ciò, non resisto alla tentazione di contraddirmi, perchè la mia impressione è che una differenza c'è fra uomo e donna, laddove la donna mi pare mostri maggiore inerzia al cambiamento, cioè primeggia nel difendere le tradizioni.
In quanto detentori di una cultura possiamo essere i primi nemici di noi stessi.
Se una cultura è diversamente opprimente per genere, la soluzione non è pareggiare per tutti il livello di oppressione.
La soluzione non può venire dal riconoscere il maggior svantaggio per le donne, se ciò allontana l'uomo dal prendere coscienza del proprio , per quanto relativo, perchè nella collettiva presa di coscienza dello svantaggio da sopravvenuta inadeguatezza culturale sta la soluzione.
Certamente per cultura, perchè per biologia non saprei dire, io mi sento uomo, ma vorrei assaporare la libertà di doverne dare continuamente dimostrazione.
Penso che chiunque, indipendentemente da cosa sia, e che lo sappia o meno, sarebbe felice di liberarsi dall'ansia di dover recitare un ruolo sociale.
In questo dover dimostrare di coincidere con la parte assegnata, quando i ruoli non sembrano essere rispettati, in ciò io non fatico a vedere la causa prima dei femminicidi.
Io sono tanto libero quanto riesco a tollerare l'altrui libertà.
E' quando decido di rinunciare alla mia libertà, che mi sento libero di opprimere gli altri.
Poi, ho piena coscienza che qualunque cultura è opprimente in se, quindi cambiarla non è la soluzione, ma chi dopo essersi appoggiato per lungo tempo su una gamba non prova sollievo nell'appoggiarsi sull'altra?
Che ci siano vere differenze fra uomo e donna chi può dirlo davvero, se nasciamo dentro a culture che fin da subito ci danno una forma mentis differenziata?
Che la biologia possa dirimere la questione è una illusione.
Quando a 4 anni mi hanno sorpreso con una bambina che avevo denudato, attendendomi di essere rimproverato, mi sono sentito dire con sorpresa...''Ma allora sei un vero uomo ! '' , e così ho capito subito, che qualunque cosa fossi, mi era stata assegnata una parte da sostenere.
Non c'è individuo così vessato per presunto genere che non condivida la cultura che lo opprime.
Citazione di: iano il 14 Giugno 2025, 09:52:46 AMCertamente per cultura, perchè per biologia non saprei dire, io mi sento uomo, ma vorrei assaporare la libertà di doverne dare continuamente dimostrazione.
Errata corrige.
Certamente per cultura, perchè per biologia non saprei dire, io mi sento uomo, ma vorrei assaporare la libertà di NON doverne dare continuamente dimostrazione.
E già che ci sono dico, biologicamente parlando, che tristezza... vedere uomini della mia età usare un linguaggio da stalloni riproduttivi, senza più un ormone che li sostenga nell'impresa. :))
Siamo davvero ridicoli.
Gli ormoni sono un cartello con su scritto ''senso unico''.
Ma quando tolgono il cartello prendiamoci la libertà di svoltare.
E godiamocela pure questa libertà, dopo tanta biologica oppressione.
Questo momento, quando arriva, è quello in cui possiamo finalmente goderci la vita insieme a una compagna alla pari.
Peccato solo che questa parte migliore della vita duri poco. :))
Citazione di: Jacopus il 14 Giugno 2025, 09:05:43 AMA me sembra una sciocchezza Inverno. Potresti citarmi il testo del premio Nobel? Il cervello delle donne è strutturalmente e funzionalmente identico a quello dell'uomo e dotato anch'esso di neuroplasticità. Pertanto è vero il contrario. Più si aprono opportunità più i due generi si amalgamano anche come professioni svolte. Si tratta però di un processo lungo, intergenerazionale, poiché il genere femminile è stato schiacciato per millenni da culture che la ritenevano adatte a qualcosa e non altro. Tuttora se parli con persone colte mussulmane ti diranno che l'Islam non è contro la donna che lavora, ma la donna per la sua natura può lavorare solo come massaia, infermiera, ostetrica, maestra. L'unico vero limite lo vedo solo nei lavori estremi dove servono in modo preponderante i muscoli, ma fortunatamente, grazie alla tecnologia, sono sempre meno rilevanti.
Dubito che la dott.ssa Goldin abbia esaminato l'aspetto neurologico, essendo un economista ha semplicemente osservato i comportamenti che generano la disparità reddituale, scoprendo cose arcinote come l'impatto della maternità e l'avversione femminile al rischio sia lavorativo che contrattuale. Il fatto è che sono comportamenti volontaristici o perlomeno non esiste prova siano indotti dagli aguzzini col pisello, l'avversione al rischio per esempio è generalmente collegata al testosterone. Detto ciò, le differenze neurologiche saranno minime, ma è agli estremi della gaussiana dove una minoranza di fattori genera la maggioranza dei risultati, motivo per il quale gli abitanti delle prigioni di tutto il mondo sono nella maggior parte uomini pur avendo un cervello strutturalmente identico, una quota rosa che non interessa a nessuno.
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 06:25:40 AMBasta prendere una battaglia a caso per verificare che i presupposti sono quelli, ti propongo quella del cosiddetto "gender paygap" : uomini e donne sono uguali ma sono pagati diversamente, se hanno delle preferenze diverse in ambito lavorativo sono dovute a differenze culturali (maschi blu femmine rosa etc) ma abolite quelle avremmo dovuto avere stipendi perfettamente uguali. Siccome è illegale praticamente ovunque pagare una donna meno di un uomo per la stessa mansione e basta uno scarso avvocato per risolverla, il problema che si presenta è che uomini e donne prediligono diverse mansioni, cioè sono diversi, e più vengono ridotte le imposizioni culturali più si diversificano invece che amalgamarsi(paradosso nordico). Impossibilitati ad accettare il fatto che donne e uomini sono diversi e preferiscono diverse mansioni i woke hanno seguitato a dire sciocchezze sull'argomento fino al 2023 dove una prode economista ha vinto il Nobel per aver scoperto sul tema praticamente quello che anche un bambino sapeva sin dall'inizio ma che nella cultura "woke" era andato smarrito.
Inverno, questo tuo ragionamento si confuta da solo:
> se le differenze fossero neutre, uomini e donne si distribuirebbero liberamente e disomogeneamente nei vari posti di lavoro disponibili in una societa' moderna secondo le loro libere, e liberamente "sentite" differenze, ad esempio le donne privilegiando, mediamente, i lavori di cura e le scienze umanistiche, tipo infermiera o baby sitter (a livello di accesso in generale "basso") o storica (a livello "alto") e gli uomini le scienze matematiche e il lavori di fatica, tipo muratore o bracciante (a livello di accesso in generale basso) e ingegnere o matematico (a livello alto).
> la societa' nel suo insieme, se fosse una societa' gia' sufficientemente etica ed egualitaria, ingiustamente contestata dagli eccessi e dai delirii della cosiddetra "cultura woke", considererebbe tali differenze su un piano valoriale e culturale, e finanche specificamente economico,
neutre (
differenze neutre), ed entrambe positive e producenti individui mediamente di successo nei loro rispettivi ambiti, e
pagherebbe, proprio a livello salariale complessivo, entrambi i due macro gruppi di individui dalla differenza di base risultanti, mediamente,
lo stesso. Gli indivdui "bravi", o ambiziosi, o fortunatamente nati ricchi, che arrivano ai gradi di impiego e di studio superiori, guadagnerebbero mediamente parecchio di piu', quelli che per poverta' di famiglia o poca ambizione si fermano alla professioni meno qualificate, parecchio di meno, ma la differenza in se', come paygap medio nei salari medi, in quanto differenza trasversale, non esisterebbe. Soprattutto, essa non esisterebbe, affatto, per tutte le coppie considerabili di individui, di un macrogruppo e di un altro, di pari intelligenza, ambizione, e di pari situazione economico familiare di partenza.
> ma la differenza esiste.
> gli uomini, quindi quelli del macrogruppo degli uomini guadagnano di piu' delle donne non solo isolatamente in certi ambiti, ma proprio di piu' in assoluto, complessivamente.
> quindi tutto il ragionamento precedente e' una gran cavolata.
> quondi il problema non e' che le donne pediligono il lavoro di cura e gli uomini il lavoro scientifico, dirigenziale e matematico; il problema e' che la nostra societa', in quanto societa' (ancora oggi, e nonostante tutte le apparenze superficiali) verticistica e
autoritaria, e votata (come anche tutte le "apparenze superficiali" invece, in questo caso, cofermano) a un certo tipo di "esattezza", paga molto, ma molto, di piu', il lavoro dirigenziale, e scientifico tecnologico, rispetto al lavoro prevedente basi umanistiche per essere svolto o a quello, cosiddetto di cura. Le donne non sono naturalmente e biologicamente orientate a un ambito professionale
neutro, ma a uno in cui guadagneranno, mediamente,
molto di meno. Il rosa e l'azzurro, fanno problema non in assoluto, ma lo fanno laddove e quando l'azzurro, sia pagato di piu' del rosa.
---------------------------
E visto che non si puo', correggere la matrice etologica istintuale dell'animale umano e la sua biologia, e che anche non si puo', a lungo termine, accettare la manifesta ingiustizia, non resta, proprio a logica e per esclusione, che correggere, (e rivoluzionare), la societa'. E' necessario, in linea generale un mondo, in cui tipi di individui, che sono
diversi, guadagnino
uguale. Il, leggittimo, desiderio umano e finanche individuale di "emergere", la
gloria, categoria filosofica fin dall'inizio, non deve e non dovra' mai piu', tradursi, nell'illeggittimo, desiderio di guadagnare piu' di un altro. Ad oggi, sono quelli che piu' parlano della parola "meriticrazia", che piu' se ne riempiono la bocca, che meno la capiscono. Perche' non riescono a pensare un "merito", una desiderabilita' dell'esito in generale di una umana azione, che non sia mediato, dal denaro. Ma a certi tipi, occidentali di "individui", anticomunisti per principio, la cosa, non gli entrera' in testa mai . Se non quando forse, sara' ormai troppo tardi.
Il capitalismo, produce, e produrra' sempre, minoranze oppresse >
perche' > esso e', di fondo, basato sulla dittatura, antidemocratica, di una piu' o meno stabile, minoranza, su una maggioranza (societa' di classe). Il caleidiscopio delle minoranze oppresse, si produce, tanto per cambiare,
dentro, la maggioranza oppressa. In forma di guerra tra poveri. Per questo, personalmente, sono molto piu' interessato alla
saldatura di tutte queste lotte, piuttosto che al loro
esito, o
combattimento.E inventarsi, che, cosi' dal nulla, gli altri dicano, che il rosa e l'azzurro siano uguali, per vincere facile e confutare, e' solo evitare la vera obiezione, e quello che gli altri veramente hanno detto, e cioe' che il rosa e l'azzurro
non sono uguali, ma in linea di principio
dovrebbero, a parta' di altre condizioni essere pagati, sul lavoro,
ugualmente.La cosa mi sta particolarmente a cuore perche' io da comunista dico e sostengo che, gli uomini
non siano tutti uguali, ma che dovrebbero, temporaneamente, e in attesa della totale abolizione del denaro, sul loro lavoro, essere pagati ugualmente.
Ma come, la ovvia obiezione, in tutto cio' il signor Berlusconi vuole emergere?
Benissimo, dico io, il signor Berlusconi, presso una ipotetica futura societa' comunista, ha un bel problema, e un bel potenziale quanto a utilita' di se stesso per tutta la societa'; e si trovasse subito, nella sua "anima"/psiche e nel suo ambiente sociale immediatamente circostante, un modo di "emergere" che non sia, quello, di essere pagato, di piu', del suo prossimo. O se ne andasse a quel paese. Noi comunisti siamo molto meritocratici. E anche molto "platonici". Per quanto riguarda la categoria della
gloria.
Citazione di: niko il 14 Giugno 2025, 13:49:38 PMInverno, questo tuo ragionamento si confuta da solo:
> se le differenze fossero neutre,
> quindi tutto il ragionamento precedente e' una gran cavolata.
Hai ragione, se introduciamo nel mio ragionamento un ossimoro come "differenze neutre" esso perde di senso, ma lo stesso risultato si potrebbe ottenere introducendo altri elementi nonsensicali, tipo il "caldo freddo" o "l'alto basso", cosa caspio sono le differenze neutre? Non rispondere a me, dillo a quelli che fanno delle preferenze in base a queste "differenze neutre", per esempio come dicevo il rischio infortunistico\morte sembra che per le donne non sia per niente neutro ma piuttosto una kryptonite che previene la domanda di assunzione e spinge l'individuo femminile a cercare un altro lavoro non imposta da nessuno, il maschio rimane e viene pagato per quel rischio.
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 20:01:49 PMHai ragione, se introduciamo nel mio ragionamento un ossimoro come "differenze neutre" esso perde di senso, ma lo stesso risultato si potrebbe ottenere introducendo altri elementi nonsensicali, tipo il "caldo freddo" o "l'alto basso", cosa caspio sono le differenze neutre? Non rispondere a me, dillo a quelli che fanno delle preferenze in base a queste "differenze neutre", per esempio come dicevo il rischio infortunistico\morte sembra che per le donne non sia per niente neutro ma piuttosto una kryptonite che previene la domanda di assunzione e spinge l'individuo femminile a cercare un altro lavoro non imposta da nessuno, il maschio rimane e viene pagato per quel rischio.
Differenze neutre = differenze intercorrenti tra vari tipi di lavoro, ugualmente PAGATI.
Una differenza, non è neutra, quando genera anche, disparità di pagamento.
Questo concetto è importante da capirsi perché, idealmente, è possibile un mondo di persone, tutte diverse, pagate, per il loro lavoro, tutte uguale. Dal presidente della repubblica, all'ultimo degli operai. Tale tipo di mondo, si chiama, o meglio si dovrebbe chiamare, al massimo, "socialismo", e non certo "comunismo", dato che, in esso, ancora esiste il denaro.
Va bene così?
In un economia di mercato ideale tutte le differenze dovrebbero accontare a differenze di compensazione, nel mondo reale esistono contratti di categoria etc che non sono discriminanti tra uomo e donna, è illegale, se un uomo decide per qualche motivo di fare il badante viene pagato esattamente quanto una donna, o di meno perchè gli "stereotipi di genere" lo ritengono minormente adatto di una donna. E' un problema? Per me no, gli stereotipi di genere raccontano una realtà sperimentabile e probabilisticamente veritiera e la compensazione ne consegue.
Una differenza cessa di essere neutra quando esce dal tuo mondo platonico e altera le preferenze di qualcuno, il fatto che l'economia registri o meno questo processo dipende da quanto è granulare, ma le differenze si trovano anche in campi non economici come quello della rappresentazione politica. L'unica cosa che è "neutra" è la parola "discriminazione", in un contesto liberale diventa negativa se è imposta o positiva se è frutto di una preferenza personale, in un contesto socialista l'esatto contrario (almeno in teoria).
Una disparità partecipativa o rappresentativa può essere indizio di una discriminazione imposta, ma NON è una prova.
Ci sono valanghe di discriminazioni che si originano volontariamente dai soggetti stessi, non sono imposte a "vittime" ma insistono su agenti pienamente in possesso del loro destino, sia in senso individuale che associativo che attuale che storico. Perciò a differenza dei woke che sventolano foglietti dove pensano che una percentuale dimostri qualcosa essa non dimostra niente, ma è un indizio che può portare ad uno studio, come è successo per la vincitrice del Nobel sopradetto, che con numeri, fatti e prove dimostri scientificamente (o refuti) l'esistenza di questa discriminazione negativa.
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 21:40:51 PMIn un economia di mercato ideale tutte le differenze dovrebbero accontare a differenze di compensazione, nel mondo reale esistono contratti di categoria etc che non sono discriminanti tra uomo e donna, è illegale, se un uomo decide per qualche motivo di fare il badante viene pagato esattamente quanto una donna, o di meno perchè gli "stereotipi di genere" lo ritengono minormente adatto di una donna. E' un problema? Per me no, gli stereotipi di genere raccontano una realtà sperimentabile e probabilisticamente veritiera e la compensazione ne consegue.
Una differenza cessa di essere neutra quando esce dal tuo mondo platonico e altera le preferenze di qualcuno, il fatto che l'economia registri o meno questo processo dipende da quanto è granulare, ma le differenze si trovano anche in campi non economici come quello della rappresentazione politica. L'unica cosa che è "neutra" è la parola "discriminazione", in un contesto liberale diventa negativa se è imposta o positiva se è frutto di una preferenza personale, in un contesto socialista l'esatto contrario (almeno in teoria).
Una disparità partecipativa o rappresentativa può essere indizio di una discriminazione imposta, ma NON è una prova.
Ci sono valanghe di discriminazioni che si originano volontariamente dai soggetti stessi, non sono imposte a "vittime" ma insistono su agenti pienamente in possesso del loro destino, sia in senso individuale che associativo che attuale che storico. Perciò a differenza dei woke che sventolano foglietti dove pensano che una percentuale dimostri qualcosa essa non dimostra niente, ma è un indizio che può portare ad uno studio, come è successo per la vincitrice del Nobel sopradetto, che con numeri, fatti e prove dimostri scientificamente (o refuti) l'esistenza di questa discriminazione negativa.
Solo un liberale come te, può pensare di andare a fare il badante alterando significativamente la media, di chi lo fà, e chi no :D
Magari, proprio al fine, di confermare in extremis, la veridicità delle tue teorie e farmi dispetto...
La filosofia gira intorno all'esperienza individuale, la statistica per fortuna, no...
Quando un individuo, di qualunque sesso o razza, per un qualsiasi "lavoro", ma io direi anche, per un qualsiasi non-lavoro, è pagato di più, e un altro, per un qualsiasi altro lavoro, è pagato di meno, di solito, negli ultimi cinquemila anni, l'unica possibile COMPENSAZIONE, assolutamente METAFISICA di tale obbiettivamente ingiusta situazione, è:
- o una chiacchiera nazional fascio corporativa tale per cui "siamo comunque tutti uguali" (davanti al tempio della razza, della nazione, dell'esaltazione guerresca eccetera)
- o una chiacchiera liberal gnostico pretesca, tale per cui "è comunque giusto così" (davanti al tempio del merito, dell'ereditarietà, del pragmatismo, del sapere, della scienza, del bisogna sacrificare un po' di libertà per un po' di sicurezza eccetera).
Scegli tu va', che come scegli, scegli bene...
La famosa preferenza "donne-persone" e "maschi-cose" l'abbiamo trovata sin nei bonobo, non esiste nessuna cultura nella storia umana che abbia avuto maggioranza di donne interessante al "campo delle cose" e maschi interessati al "campo delle persone", sostenere che questo sia impresso dalla cultura è in totale assenza di prove, specialmente quando i dati a riguardo suggeriscono l'esatto contrario. Allo stato delle conoscenze attuali queste preferenze sono molto profonde e non si capisce neanche il beneficio di andarle a toccare, sono lì per un motivo, perchè nell'unione di queste diverse inclinazioni si ha una FAMIGLIA, il vero nucleo sociale che i poveracci woke, individualisti fino al midollo, hanno completamente dimenticato e che vive dell'unione di diverse inclinazioni maschili e femminili, le une complementari alle altre.
Per la filosofia facciamo alcuni ipotetici:
Ti sentiresti rappresentato se il parlamento fosse popolato unicamente da neri e gay? Io si, pur non essendo nessuno dei due, se sono stati votati significa che rappresentano il popolo di cui faccio parte, irriguardevolmente delle caratteristiche somatiche e dalle preferenze sessuali, un nero gay può fare una legge perfettamente giusta anche per un etero bianco, secondo me.
Se l'offerta di lavoro incontra la domanda dovremmo essere contenti, se io voglio fare il dentista e riesco a fare il dentista dovrebbe essere un fatto positivo della società. Quanto influisce sul mio benessere di "essere dentista" il fatto che una percentuale degli appartenenti al mio stesso sesso, o colore della pelle, facciano i dentisti a loro volta? Se io fossi l'unico dentista bianco ed etero in Italia sarebbe un problema per chi esattamente? Per me? Per i clienti? Per chi? Perchè?
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 23:44:02 PMLa famosa preferenza "donne-persone" e "maschi-cose" l'abbiamo trovata sin nei bonobo, non esiste nessuna cultura nella storia umana che abbia avuto maggioranza di donne interessante al "campo delle cose" e maschi interessati al "campo delle persone", sostenere che questo sia impresso dalla cultura è in totale assenza di prove, specialmente quando i dati a riguardo suggeriscono l'esatto contrario. Allo stato delle conoscenze attuali queste preferenze sono molto profonde e non si capisce neanche il beneficio di andarle a toccare, sono lì per un motivo, perchè nell'unione di queste diverse inclinazioni si ha una FAMIGLIA, il vero nucleo sociale che i poveracci woke, individualisti fino al midollo, hanno completamente dimenticato e che vive dell'unione di diverse inclinazioni maschili e femminili, le une complementari alle altre.
Per la filosofia facciamo alcuni ipotetici:
Ti sentiresti rappresentato se il parlamento fosse popolato unicamente da neri e gay? Io si, pur non essendo nessuno dei due, se sono stati votati significa che rappresentano il popolo di cui faccio parte, irriguardevolmente delle caratteristiche somatiche e dalle preferenze sessuali, un nero gay può fare una legge perfettamente giusta anche per un etero bianco, secondo me.
Se l'offerta di lavoro incontra la domanda dovremmo essere contenti, se io voglio fare il dentista e riesco a fare il dentista dovrebbe essere un fatto positivo della società. Quanto influisce sul mio benessere di "essere dentista" il fatto che una percentuale degli appartenenti al mio stesso sesso, o colore della pelle, facciano i dentisti a loro volta? Se io fossi l'unico dentista bianco ed etero in Italia sarebbe un problema per chi esattamente? Per me? Per i clienti? Per chi? Perchè?
Ma infatti, ripeto, e' giusto che esistano differenze di preferenze e inclinazioni, tra individui maschi e femmine, ma queste, idealmente non dovrebbero, trasformarsi in diffetenze di salario e/o profitto.
Se ci si trasformano, ed e' questo il caso, esiste un problema di ingiuste attribuzioni di priorita', e di dominio.
Il lavoro femminile "vale" quanto quello maschile, e non dovrebbe mai, in nessun senso e in nessun caso, essere pagato "di meno", e intendo, ne' a parita' di mansione per posti di lavoro identici, ne' complessivamente o mediamente.
Siccome il capitalismo moderno e' basato sull'uguaglianza formale degli individui (tutti) di fronte alla legge, e' gia' vero, ad oggi, che il lavoro femminile, non e' pagato di meno di quello maschile, per casi identici e a parita' di mansione, anzi, e' obbligatorio, per legge, che non lo sia. Peccato, che lo sia, tuttora, pagato di meno, complessivamente e mediamente, anche a prescindere dall'identicita' dei singoli casi identici confrontabili, cioe' i lavori "femminili" sono in linea generale, pagati meno, di quelli maschili.
Quindi tanto per cambiare, l'uguaglianza formale dei cittadini davanti alla legge, la fuffa liberale e liberista, non risolve nulla, davanti a differenze, gerarchie e scontri di potere, che, nella loro effettiva realta' sono, complessivi e moltitudinari. Dopo la questione politica, perche' venga giustizia e fratellanza ci vuole la questione sociale. Dopo la rivoluzione francese, ci vuole la rivoluzione
russa. Il senso profindo, e intelligente della "cultura woke", e' o almeno, dovrebbe essere questo.
Quanto al sentirmi rappresentato o no da un nero o da un bianco, io non ho di questi problemi, e neanche tu, dici, quindi, che ne parliamo a fare...
Ma non esiste innanzitutto il "lavoro maschile" e il "lavoro femminile", pensavo non fossimo cattivi sessisti, esiste la retribuzione di donne e uomini quella è misurabile, ma la colonna "lavoro maschile" è vuota perchè non esiste un pezzo di carta scritto da nessuna parte nel mondo (esclusi alcuni stati teocratici) che prevenga alle donne mansioni, sono prassi sociali non caratteristiche del lavoro stesso, fare il pompiere non ha nulla di intrinsecamente maschile, è semplicemente prassi che non lo facciano le donne e non è mai stato un problema per nessuno.
Citazione di: InVerno il 15 Giugno 2025, 07:34:21 AMMa non esiste innanzitutto il "lavoro maschile" e il "lavoro femminile", pensavo non fossimo cattivi sessisti, esiste la retribuzione di donne e uomini quella è misurabile, ma la colonna "lavoro maschile" è vuota perchè non esiste un pezzo di carta scritto da nessuna parte nel mondo (esclusi alcuni stati teocratici) che prevenga alle donne mansioni, sono prassi sociali non caratteristiche del lavoro stesso, fare il pompiere non ha nulla di intrinsecamente maschile, è semplicemente prassi che non lo facciano le donne e non è mai stato un problema per nessuno.
Ma dai, a un certo punto hai citato il paradosso nordico, pensavo che lo conoscessi...
Quindi, io intendo:
Lavoro maschile = lavoro tendenzialmente scelto dai maschi, in esempi e ricerhe condotte in merito, ad esempio quella che ha portato alla "formulazione", del paradosso nordico.
Lavoro femminile = lavoro tendenzialmenre scelto dalle donne, secondo ricerche e studi condotti in merito, che poi, basta un minimo di senso pratico e comune, per conoscerne alcuni, ad esempio: tutti sanno, per dire, che le maestre elementari, sono molto piu' spesso donne, che uomini.
Non c'e' bisogno dai, di essere imam, per capire certe cose...
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 06:25:40 AMBasta prendere una battaglia a caso per verificare che i presupposti sono quelli, ti propongo quella del cosiddetto "gender paygap" : uomini e donne sono uguali ma sono pagati diversamente, se hanno delle preferenze diverse in ambito lavorativo sono dovute a differenze culturali (maschi blu femmine rosa etc) ma abolite quelle avremmo dovuto avere stipendi perfettamente uguali. Siccome è illegale praticamente ovunque pagare una donna meno di un uomo per la stessa mansione e basta uno scarso avvocato per risolverla, il problema che si presenta è che uomini e donne prediligono diverse mansioni, cioè sono diversi, e più vengono ridotte le imposizioni culturali più si diversificano invece che amalgamarsi(paradosso nordico). Impossibilitati ad accettare il fatto che donne e uomini sono diversi e preferiscono diverse mansioni i woke hanno seguitato a dire sciocchezze sull'argomento fino al 2023 dove una prode economista ha vinto il Nobel per aver scoperto sul tema praticamente quello che anche un bambino sapeva sin dall'inizio ma che nella cultura "woke" era andato smarrito.
Dai riassunti delle ricerche storico-economiche di Claudia Goldin, che apprezzo, ho tratto la conclusione opposta, che il gender paygap ha certamente una causa biologica originaria, la nascita dei figli, ma le cause sociali ed economiche sono prevalenti: se distinguo la gravidanza, esclusiva della donne, dalla cura dei figli e affido quest'ultima agli uomini sono convinto che il gender paygap si capovolge.
Sul paradosso nordico ho molti dubbi, perchè è impossibile fare un esperimento sociale radicale con protagonisti gli uomini e ci sono millenni di sedimentazione biologica culturale delle relazioni sessuali.
Per questo ritengo che le trasformazioni sociali ed economiche profonde siano molto lente, richiedano secoli.
Confermo la mia preferenza verso la tendenza all'egualitarismo sociale ed economico.
Niko, ho capito cosa intendi, dico però che se lo chiami "lavoro maschile" dai ad intendere che la mascolinità sia una caratteristica del lavoro, questa tendenza statistica che evidenzi però non scaturisce dal lavoro (che cambia nel tempo per esempio con la meccanizzazione e permette sempre più l'accesso diversificato) ma dalle persone, sono le persone a essere maschili o femminili non il lavoro. Anche se fossimo d'accordo su cosa è un lavoro maschile e uno femminile continuo a non capire perchè due gruppi di persone, non solo uomini e donne, debbano avere redditi uguali, aggiungo che a mio avviso è sbagliato a priori misurare unicamente in denaro la questione, mi sembra che anche la Goldin lo evidenzi ma ci sono altri studi che suggeriscano che le donne sono meno interessate al "vil denaro" in un contratto rispetto ad altri aspetti, che fare per risolvere la questione? Se uno prioritarizza il proprio tempo personale magari rinunciando ad un centone sta sbagliando, lo dobbiamo fustigare? Fare classi solo femminili dove si insegna alle ragazze a prioritizzare l'aspetto monetario dei contratti? Attenzione a non invitare anche i maschi, altrimenti siamo da capo! Quello che si capisce chiaramente dall'approfondimento della questione è che i motivi dietro certe realtà dire che sono multifattoriali è un eufemismo, e sarebbe davvero curioso vedere cosa si potrebbe fare nella pratica per andare a tamponare ogni singolo aspetto di queste vicende, viene davvero la curiosità di eleggere un woke per vedere come se la cava, anziché ovviamente lasciare le persone libere di esprimere se stesse, questo mai, per chi crede di sapere sempre la proporzione giusta delle cose la libertà è intollerabile.
Conosco il paradosso nordico, per rispondere anche a Baylham, ma considerati i limiti degli studi su cui si poggia non lo userei se non sottoforma di dato preliminare in un contesto specifico, non penso che si avrebbero gli stessi risultati specialmente fuori europa. Le tendenze che evidenzia a mio avviso non sono assolutamente paradossali, ma pongono un interrogativo serio: Ipotizziamo che lo studio predica quello che succederebbe anche in Italia, se le donne decidessero di voler fare ancora di più le maestre forse dovremmo fermarle, inserire delle quote blu? Starebbero chiaramente mentendo a loro stesse e noi dovremmo "raddrizzarle" verso ingegneria, è quello forse deve fare la Svezia, mettere la facoltà di ingegneria obbligatoria solo per le donne? Come si potrebbe risolvere un tale cul de sac ideologico?
Citazione di: InVerno il 16 Giugno 2025, 21:10:23 PMNiko, ho capito cosa intendi, dico però che se lo chiami "lavoro maschile" dai ad intendere che la mascolinità sia una caratteristica del lavoro, questa tendenza statistica che evidenzi però non scaturisce dal lavoro (che cambia nel tempo per esempio con la meccanizzazione e permette sempre più l'accesso diversificato) ma dalle persone, sono le persone a essere maschili o femminili non il lavoro. Anche se fossimo d'accordo su cosa è un lavoro maschile e uno femminile continuo a non capire perchè due gruppi di persone, non solo uomini e donne, debbano avere redditi uguali, aggiungo che a mio avviso è sbagliato a priori misurare unicamente in denaro la questione, mi sembra che anche la Goldin lo evidenzi ma ci sono altri studi che suggeriscano che le donne sono meno interessate al "vil denaro" in un contratto rispetto ad altri aspetti, che fare per risolvere la questione? Se uno prioritarizza il proprio tempo personale magari rinunciando ad un centone sta sbagliando, lo dobbiamo fustigare? Fare classi solo femminili dove si insegna alle ragazze a prioritizzare l'aspetto monetario dei contratti? Attenzione a non invitare anche i maschi, altrimenti siamo da capo! Quello che si capisce chiaramente dall'approfondimento della questione è che i motivi dietro certe realtà dire che sono multifattoriali è un eufemismo, e sarebbe davvero curioso vedere cosa si potrebbe fare nella pratica per andare a tamponare ogni singolo aspetto di queste vicende, viene davvero la curiosità di eleggere un woke per vedere come se la cava, anziché ovviamente lasciare le persone libere di esprimere se stesse, questo mai, per chi crede di sapere sempre la proporzione giusta delle cose la libertà è intollerabile.
Conosco il paradosso nordico, per rispondere anche a Baylham, ma considerati i limiti degli studi su cui si poggia non lo userei se non sottoforma di dato preliminare in un contesto specifico, non penso che si avrebbero gli stessi risultati specialmente fuori europa. Le tendenze che evidenzia a mio avviso non sono assolutamente paradossali, ma pongono un interrogativo serio: Ipotizziamo che lo studio predica quello che succederebbe anche in Italia, se le donne decidessero di voler fare ancora di più le maestre forse dovremmo fermarle, inserire delle quote blu? Starebbero chiaramente mentendo a loro stesse e noi dovremmo "raddrizzarle" verso ingegneria, è quello forse deve fare la Svezia, mettere la facoltà di ingegneria obbligatoria solo per le donne? Come si potrebbe risolvere un tale cul de sac ideologico?
Io credo che non sia possibile risolvere il "problema" che le donne, per motivi culturali e biologici, lavorano "di meno", intendo per meno ore, e per meno periodi di tempo nella loro vita, rispetto agli uomini.
Credo che questo non sia nemmeno un problema. Neanche i woke minimamente intellugenti, credo che lo considerino un problema.
Penso pero', che sia un obbiettivo di civilta', auspicabile, e urgente, far in modo che le donne, guadagnino quanto gli uomini
a parita' di unita' di tempo, media, lavorata.Perche' neancge questo, ad oggi avviene.
E invece, dovrebbe avvenire.
E penso che il gender gap da cpmbattere, sia questo.
La societa' non tiene piu' le donne a casa per forza, ma evidentemente, considera ancora, mediamenre, certe attitudini e capacota' del lavoro tipicamente maschile piu' "pagabili", cioe' degne di essere pagate, rispetto al lavoro tipicamente femminile.
Tutto qui, quello che volevo dire.
Che l'equita' sia incompatibile con la liberta', e' una tipica idea di propaganda antiumana, e in particolare anticomunista. Fa parte delle (comprensibili) resistenze di tutti quei gruppi sociali e di opinione che avrebbero qualcosa da perdere, da una societa' organizzata equamente. E io non posso che sperare, che sia bilanciata e superata, dalle tendente contrarie, di tutti quelli che avrebbero qualcosa da guadagnarci/guadagnarne.
Citazione di: niko il 17 Giugno 2025, 16:09:38 PMIo credo che non sia possibile risolvere il "problema" che le donne, per motivi culturali e biologici, lavorano "di meno", intendo per meno ore, e per meno periodi di tempo nella loro vita, rispetto agli uomini.
Credo che questo non sia nemmeno un problema. Neanche i woke minimamente intellugenti, credo che lo considerino un problema.
Penso pero', che sia un obbiettivo di civilta', auspicabile, e urgente, far in modo che le donne, guadagnino quanto gli uomini a parita' di unita' di tempo, media, lavorata.
Perche' neancge questo, ad oggi avviene.
E invece, dovrebbe avvenire.
Se non ti rendi conto dell'impraticabilità di quello che avvochi mi incuriosisco, ci sono altri gruppi che sarebbe giusto fossero parificati oppure solo uomini e donne? È giusto che gay ed etero abbiano retribuzioni diverse? Bianchi e neri? Perché io non ho controllato ma sono sicuro che le hanno.
In ogni caso il punto fondamentale non era né questo né quello, il "woke intelligente" si è riempito la bocca di "patriarcato" e altre cospirazioni che indicavano coercizione da parte del gruppo opposto, la letteratura scientifica ha evidenziato le cause di questa discriminazione appaiono per la maggior parte di natura volontaristica anziché coercitiva, e questo è il vero punto di rottura e la fine di un era di vere e proprie teorie del complotto bellamente spiattellate dal mainstream senza basi scientifiche a supporto. Il maschio che ruba il lavoro alla donna è l'equivalente di sinistra del migrante che ruba il lavoro all'elettore di destra.
Citazione di: InVerno il 17 Giugno 2025, 17:15:41 PMSe non ti rendi conto dell'impraticabilità di quello che avvochi mi incuriosisco, ci sono altri gruppi che sarebbe giusto fossero parificati oppure solo uomini e donne? È giusto che gay ed etero abbiano retribuzioni diverse? Bianchi e neri? Perché io non ho controllato ma sono sicuro che le hanno.
Si', mi pare di essere stato chiaro: presidenti della repubblica e muratori; in Eurasia, come ho gia' detto, quanto a salari, il presidente della repubblica guadagnera' quanto un muratore, e quanto a profitti e liberta' di impresa, non ne esistera' proprio.
Questo, solo nei primi secoli o decenni. Seguira', l'abolizione totale del denaro.
Tu, li', ti troveresti benissimo, e non staresti a pensare a bianchi, neri, etero, gay e altre stupidaggini.