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LOGOS - Argomenti => Tematiche Filosofiche => Discussione aperta da: daniele75 il 17 Agosto 2019, 19:25:20 PM

Titolo: Immortalità
Inserito da: daniele75 il 17 Agosto 2019, 19:25:20 PM
Si nasce con un software gestionale autoaprendente, intelligente e con una memoria scritta(istinti e vissuto primordiale). Questo software ha una enorme memoria, dove si formeranno coscienza, io, credenze e morale. L'io è vergine ma presente alla nascita, aspetta di avere abbastanza dati, per uscire dallo stato istintivo. Quando un io comincia ad essere autocosciente ed ha informazioni si scinde dal tutto. Questo software è immortale, è presente in ogni carne, ogni forma  di vita ha il suo. Ecco cosa non muore. L'hardware ( il corpo) muore, ha un ciclo.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: anthonyi il 17 Agosto 2019, 19:42:26 PM
Ciao daniele, non ho capito bene perché questo software sia immortale. Nel caso dei software informatici questi sono separati dal computer, ma hanno specifici supporti fisici. Il software dura quanto durano questi supporti. Nel caso degli esseri biologici il supporto del software è il sistema nervoso, e se il sistema nervoso muore insieme al corpo dove va il Software ?
Un saluto
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 17 Agosto 2019, 21:13:20 PM
Ciao. Il software lavora con il corpo (hardware). È immortale perché questo software è lo stesso in ogni carne, all'inizio siamo tutti uguali, poi il software apprende dalle esperienze di vita è diventa diverso nel contenuto. Si nasce con un io vergine ed istinti. È sempre lo stesso software in movimento, i corpi decadono. Il software del vissuto, dell'Io adulto, il super io, ego decadono. Il prossimo nascituro avrà di nuovo lo stesso software iniziale. È l'uno prima della scissione dell'Io (intorno ai 3-4 anni).
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 17 Agosto 2019, 21:57:47 PM
Salve Anthonyi. Daniele75 dice benissimo. Prima di stare nel computer il software è stato scritto da qualcuno. Esso non consiste nel supporto cartaceo, su nastro, su disco, oppure nei segni del linguaggio utilizzato per scriverlo.

Il software, che sia informatico, biologico, psichico, consiste nella FORMA (cioà nell'insieme dei collegamenti, delle sequenze tra le singoli istruzioni elementari) che le singole istruzioni generano una volta messe tra loro nella giusta sequenza.

Cioè nella STRUTTURA formata dai diversi passi consequenziali, la quale è ciò che permette di svolgere la FUNZIONE prevista e voluta da chi HA SCRITTO.

Le funzioni-softwares stanno scritte  ed annidate in miliardi di copie identiche destinate a spostarsi tra i CORPI-HARDWARES. Stanno nel DNA. ed il loro veicolo è la riproduzione, spinta dall'istinto di sopravvivenza. Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 17 Agosto 2019, 22:04:19 PM
Ottima risposta, non avrei saputo scriverlo. Il software "umano" è "probabilmente" stato generato da non so chi, Dio? Oppure si è aggiornato nei millenni? Io penso più che sia stato modificato, ma non entro nei particolari. Se ci identifichiamo in questo software iniziale, con un io vergine, siamo praticamente immortali. È possibile che ci sia un unica coscienza universale che si incarna in milioni di corpi, creando sotto coscienze, ma non avremo mai le prove. Del software ne sono sicuro.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 18 Agosto 2019, 07:50:00 AM
Ma questo "software" non è forse lo stesso presente nella materia inanimata?
Quale differenza sostanziale vi potrebbe mai essere tra la "carne" e tutto il resto?

Donde mai scaturirebbe questa eventuale "differenza"?
Un fenomeno trascendente?
Ma perché complicare le cose...

Inoltre, il software non è forse altro che manifestazione dell'hardware?
E l'hardware non c'è solo in quanto vi è il software?

Non sono infatti entrambi le facce della medesima medaglia?
Una medaglia che in se stessa è un nulla.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 18 Agosto 2019, 10:07:14 AM
Ogni hardware ha un software gestionale diverso, cosi i vegetali e minerali, ovviamente sono più semplici. La mia semplicissima teoria sta a farci capire che in teoria siamo immortali, se ti rispecchi nel software, non nel vissuto dell'ego, il tuo nome e cognome. È possibile che un unico immenso programmatore abbia creato tutto ciò, non so a che scopo.All'inizio della vita siamo un tutt'uno, non c'è divisione. Dovrebbe coincidere con il ritorno al sé.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 18 Agosto 2019, 12:38:09 PM
Ecco la teoria spiegata meglio:



Si nasce con un software gestionale autoaprendente, intelligente e con una memoria scritta(istinti, pulsioni e un bagaglio primordiale). Questo software ha una enorme memoria, dove si formeranno coscienza, io, credenze e morale( inconscio sociale etc etc). L'io vergine è presente alla nascita, aspetta di avere abbastanza dati, per uscire dallo stato istintivo, nascita del libero arbitrio. Quando un io comincia ad essere autocosciente ed ha informazioni si scinde dal tutto. Questo software è immortale, è presente in ogni corpo umano e in ogni forma di vita( ognuno specie ha il suo). Ecco cosa non muore. L'hardware (il corpo) muore, ha un ciclo.
Praticamente l'io vissuto con il bagaglio della memoria, quindi coscienza, credenze, morale ed ego non ritorna più alla vita, quello che sarà sempre presente è il software iniziale, una sorta di BIOS intelligente. Noi siamo quel software, quindi "in parte" siamo sempre presenti nella vita sino a quando c'è hardware (corpo).
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 18 Agosto 2019, 15:58:58 PM
@Daniele75
Sì, ritengo di comprendere la tua idea.
E penso pure che questa tua direzione sia corretta.
Tutto è Uno.

Vorrei solo osservare che a mio parere il termine "software" mal si presta.
Perché il software non è in essenza diverso dall'hardware su cui gira.
Il cosiddetto hardware può infatti essere visto come espressione di un software sottostante. Così come qualunque software espressione di un sofisticato hardware.

Un po' come considerare il pensiero a prescindere dal cervello che lo pensa. Oppure il cervello a prescindere dall'idea del cervello stesso.

Sono anch'io convinto della nostra eternità.
Ma non in quanto BIOS, che rimanda ad un qualcosa.

Siamo eterni in quanto Uno.
Che è annichilimento di ogni possibile qualcosa.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 18 Agosto 2019, 17:27:13 PM
Citazione di: bobmax il 18 Agosto 2019, 15:58:58 PM
@Daniele75
Sì, ritengo di comprendere la tua idea.
E penso pure che questa tua direzione sia corretta.
Tutto è Uno.

Vorrei solo osservare che a mio parere il termine "software" mal si presta.
Perché il software non è in essenza diverso dall'hardware su cui gira.
Il cosiddetto hardware può infatti essere visto come espressione di un software sottostante. Così come qualunque software espressione di un sofisticato hardware.

Un po' come considerare il pensiero a prescindere dal cervello che lo pensa. Oppure il cervello a prescindere dall'idea del cervello stesso.

Sono anch'io convinto della nostra eternità.
Ma non in quanto BIOS, che rimanda ad un qualcosa.

Siamo eterni in quanto Uno.
Che è annichilimento di ogni possibile qualcosa.


Si forse software non va bene come esempio pratico. Ma rende comunque l'idea. Si siamo uno. Immortali quanto software iniziale, ma non il vissuto. Grazie
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 18 Agosto 2019, 18:48:33 PM
Salve Bobmax. Miei commenti alle tue seguenti considerazioni : "Ma questo "software" non è forse lo stesso presente nella materia inanimata?Quale differenza sostanziale vi potrebbe mai essere tra la "carne" e tutto il resto?Donde mai scaturirebbe questa eventuale "differenza"?Un fenomeno trascendente?Ma perché complicare le cose...Inoltre, il software non è forse altro che manifestazione dell'hardware?E l'hardware non c'è solo in quanto vi è il software?"

Le funzioni dell'esistente sono immensamente varie. Praticamente infinite. La funzione di un sasso – ad esempio – è quella di occupare uno spazio (se lasciato in pace) o di rompere la testa di qualcuno (se lanciato). Già questo mostra – a livello di massima semplicità – che il medesimo corpo fisico-hardware può venir associato ad utilizzi (scopi scritti sotto forma di software) molteplici e diversi.
Quindi – inoltre - il software non può essere conseguenza dell'esistenza dell'hardware, ma piuttosto l'inverso (prima occorre sapere come deve essere fatta una forbice per poter assolvere alla propria funzione, poi si produrrà la forbice).

I software sono dappertutto, quindi stanno anche nella materia "inanimata" (quando sapremo cos'è l'anima, potremo togliere le virgolette).

La differenza tra quelli più semplici (materiali) e quelli più sofisticati (addirittura impenetrabili ! - es. biologici, psichici.....secondo me addirittura spirituali) sta nella loro minore o maggiore complessità.

Non esiste una differenza "sostanziale" tra i software. Anche perchè software, algoritmi, istruzioni, regole scritte, concetti, idee etc etc. non fanno parte delle entItà sostanziali bensì di quelle FORMALI, astratte.

Perciò la loro diversità – confermo – dipenderebbe solamente dalla loro complessità FORMALE, dalla DENSITA' DI CONTENUTI e – tutto sommato – dalla LUNGHEZZA del corpo di istruzioni in cui consistono.

Come vedi, quindi, secondo me dipenderebbe proprio dall'oppostodella trascendenza.

Infine la considerazione "clou". Ti chiedi "ma perchè complicare le cose ?":
Infatti qui sopra io ti avrei appena confermato che la trascendenza non è all'origine dei diversi software, ma semmai – ai livelli più "alti" – ne sarebbe l'effetto !.

E la chiave generatrice dell'effetto trascendente e della progressiva complicazione alla quale sembra tendere ogni sviluppo od evoluzione di ciò che ci circonda è filosoficamente assai semplice.
Il mondo in sè VIVE solo attraverso la continua DIVERSIFICAZIONE dei propri contenuti (argomento : l'entropia) poichè esso ha ORRORE (oltre che del vuoto) dell'UNIFORMITA' e della STATICITA'............le quali sono invece il SOFTWARE DELLA MORTE. Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 18 Agosto 2019, 19:12:59 PM
Bel commento di viator.

Il software gestionale umano è probabilmente il più complesso. Esso è in ognuno di noi, in realtà siamo uguali (eccetto il vissuto).
Ma non c'è dualità, è un tutt'uno. 
Io il software lo vedo presente nel cervello rettiliano con un io vergine pronto ad esaminare dati, poi viene la coscienza, appena l'inconscio sociale prende forma. Insomma se ci identifichiamo con quel software siamo onnipresenti, senza spazio tempo, sempre esistiti. Ma occhio a non cadere nella trappola dell'ego. Daniele75 muore, rimane l'essenza che tramite il veicolo della procreazione acquisisce un altro corpo( nessuna reincarnazione). È possibile l'esistenza di un Dio creatore, ma non ne sono sicuro. Per me l"universo potrebbe essere incluso in un enorme corpo materiale. Grazie per i commenti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 19 Agosto 2019, 18:37:01 PM
Esiste qualcosa che supera la morte individuale ed è il patrimonio genetico e culturale che si trasmette di progenie in progenie. Ma qui finisce tutto ciò che si può legittimamente dire senza superare il limite delle narrazioni arbitrarie.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 19 Agosto 2019, 18:39:18 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2019, 18:37:01 PM
Esiste qualcosa che supera la morte individuale ed è il patrimonio genetico e culturale che si trasmette di progenie in progenie. Ma qui finisce tutto ciò che si può legittimamente dire senza superare il limite delle narrazioni arbitrarie.


Si, fa parte del software primordiale che si trasmette tramite lo sperma, lo avevo già incluso, non c'è altro.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 19 Agosto 2019, 18:58:55 PM
C'è la cultura, che é parte peculiare della nostra "immortalità". E non si trasmette via DNA se non in tempi molto più lunghi dall'eziologia incerta e opinabile.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 19 Agosto 2019, 19:04:54 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2019, 18:58:55 PM
C'è la cultura, che é parte peculiare della nostra "immortalità". E non si trasmette via DNA se non in tempi molto più lunghi dall'eziologia incerta e opinabile.

Si scusa non l'avevo capito. Nessuna cultura si trasmette, se non pulsioni, istinti e un bagaglio primordiale. Questa è la mia visione di immortalità. La memoria si dissipa come energia nel cosmo. Il software adulto va in off, fine. I bimbi sono immortali, sono uno, hanno il software umano, sopra descritto. È crudele? Non bisogna attaccarsi all'ego, esso è illusione, non vuole di certo morire, è lui che ha creato il paradiso. Non c'è niente per la memoria vissuta, energia in off.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 19 Agosto 2019, 22:38:38 PM
Ciao Viator,
ho l'impressione che si sia diffusa un'idea un po' romantica dell'informatica. Che tende ad attribuire al software qualità e poteri che a mio avviso non gli competono.

Ritengo di averne viceversa una concezione sufficientemente realistica, avendoci lavorato sin dai tempi delle memorie a nuclei di ferrite.
Non vi è nessunissima differenza sostanziale tra un meccanismo puramente meccanico e il software più sofisticato.

Se poi vogliamo estendere il concetto di software all'intera realtà, ebbene mi pare del tutto evidente che qualsiasi materia, animata o non animata non importa, si manifesti attraverso del software (e solo attraverso di esso)  così come allo stesso modo qualsiasi funzione software possa comparire solo perché fa riferimento a qualcosa di materiale.

Cioè software e hardware si sostengono l'un l'altro in un gioco senza fine. Materia e funzione abbisognano una dell'altra, perché in se stesse non esistono.

Ritenere invece il software generatore della realtà fisica mi ricorda il mondo delle idee platonico.
Ma Platone lo aveva inventato per sfuggire a Parmenide, un fuga a mio parere vana.

Riguardo poi alla tua ipotesi di un software generatore di trascendenza, non abbiamo qui una trascendenza della trascendenza?
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 20 Agosto 2019, 07:37:34 AM
Citazione di: daniele75 il 19 Agosto 2019, 19:04:54 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2019, 18:58:55 PM
C'è la cultura, che é parte peculiare della nostra "immortalità". E non si trasmette via DNA se non in tempi molto più lunghi dall'eziologia incerta e opinabile.

Si scusa non l'avevo capito. Nessuna cultura si trasmette, se non pulsioni, istinti e un bagaglio primordiale. Questa è la mia visione di immortalità. La memoria si dissipa come energia nel cosmo. Il software adulto va in off, fine. I bimbi sono immortali, sono uno, hanno il software umano, sopra descritto. È crudele? Non bisogna attaccarsi all'ego, esso è illusione, non vuole di certo morire, è lui che ha creato il paradiso. Non c'è niente per la memoria vissuta, energia in off.

Non ridurrei la trasmissione culturale a nulla. Lascia il bambino in una foresta e vedi cosa se ne fa del suo sw biologico. La metafora elettronica hw-sw e on-off non riesce ad esprimere pienamente la funzione della cultura nell'evoluzione umana, il grado di libertà e specificità che essa aggiunge all'ereditarietà genetica. E' una immortalità più labile, ma anche più determinante la "natura" umana.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: InVerno il 20 Agosto 2019, 08:38:44 AM
Non penso che la nostra personalità in questa metafora sia il software, penso che siano i file prodotti dal software, quelli si, unici in ogni macchina.
Il fatto che se distruggo il mio laptop "windows sopravvive" nei laptop degli altri non è esattamente ciò che si va cercando quando si parla di immortalità, almeno nell'intendere comune occidentale legato all'anima individuale. Non esistono file immortali, esistono software condivisi che permettono le nostre funzioni..
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 20 Agosto 2019, 21:31:54 PM
Io intendo che il software iniziale è comune a tutti i corpi, quindi siamo uno, poi ci scindiamo con la divisione duale dell'Io. Quindi siamo immortali nel senso che si nasce sempre con lo stesso software, io, tu ed egli siamo uguali. Poi non voglio entrare in merito alla funzionalità tecnica dell hardware e il software, gli ho usati per guidare il lettore. Non c'è niente di complicato. I file che si vanno formando nella memoria sono mortali, non c'è nessun hard disk del vissuto nella mia teoria, solo il software istintivo pulsionale ed un io vergine. Semplice
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 20 Agosto 2019, 22:11:01 PM
Salve bobmax. Ma io non ho nè affermato nè supposto che il software (la sequenza di bits, di +/-, di off/on, di 0 ed 1, le istruzioni, la catena cause-effetti........) generi la realtà fisica, ma solamente fornisca un proprio ordine agli ingredienti che la compongono.

Ovvio poi che il tutto sia riducibile - volendolo - a sequenze meccaniche, cioè ad una qualche tipologia di "macchina analogica".

Il rapporto tra software ed hardware è specchio di quello tra  l'IMMATERIALITA' del primo e la MATERIALITA' del secondo, la cui connessione ed interdipendenza (da te giustamente fatta notare) mostra che il software, una volta scritto, resta in sè IMMORTALMENTE valido pur sostituendo o replicando all'infinito il supporto sul quale è stato registrato, mentre l'hardware è condannato prima o poi a deteriorarsi.

Infine, per quanto riguarda la trascendenza (trascendere = salire oltre), generandosi essa dall'immanenza sarebbe ovvio considerare che essa consista in un processo che innalza sempre di più, composto quindi di "gradini" o "passi" ciascuno dei quali potrà trascendere a sua volta i precedenti ed inferiori livelli. Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 20 Agosto 2019, 22:38:34 PM
Ciao Viator,
non resta proprio nulla, né di materiale né di immateriale.

Davvero vogliamo credere che il pensiero, l'immateriale per eccellenza, resti da qualche parte?
Ma se il pensiero è talmente inconsistente che per pensare dobbiamo scinderci in due nel continuo sforzo dialogico di tenerlo vivo!
E basta un attimo che se ne è già andato...

E a nulla vale memorizzarlo in qualsiasi modo. Non
solo e non tanto per l'ineluttabile caducità di ogni supporto, ma soprattutto perché ciò che si memorizza non è mai l'originale.

Questo bisogno di qualcosa che duri, non è anch'esso un rimedio, per evitare l'orrore dell'abisso del Nulla?
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 21 Agosto 2019, 08:34:27 AM
Citazione di: daniele75 il 20 Agosto 2019, 21:31:54 PM
I file che si vanno formando nella memoria sono mortali, non c'è nessun hard disk del vissuto nella mia teoria, solo il software istintivo pulsionale ed un io vergine. Semplice

Mica tanto. I "file che si vanno formando nella memoria" sono mortali solo per chi non dispone di un metodo di registrazione degli stessi. Dai graffiti all'IT la nostra specie ha  trovato il modo (cultura) di permettere la loro sopravvivenza, rispetto alla mente che li ha prodotti, capace di superare nel tempo anche l'estinzione del nostro DNA.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 21 Agosto 2019, 09:50:24 AM
Nessuna memoria scritta durante la vita sopravvive al corpo. Quello che io intuisco è che ogni individuo nasce con un software, questo è identico per ogni individuo nascente.
La cultura ovvio che può essere scritta nelle pietre etc etc, ma non rimane nel supporto mentale. Ogni qualvolta un essere nasce, esso viene dotato di un software primitivo comune a tutti. Questo software è antico quanto l'uomo.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 21 Agosto 2019, 10:49:28 AM
Salve Bobmax. Ancora stiamo confondendo il segno ed il supporto (la scrittura, il dischetto, la cellula) con il contenuto, il significato, la forma, la struttura, la funzione del messaggio, istruzione o pensiero, i quali ultimi restano immodificati ed evocabili o rievocabili attraverso il tempo, le persone, i supporti.

Il fatto che forma, struttura, funzioni di messaggi, istruzioni o pensieri siano enti concettuali cioè non consistano in alcunchè di materiale, rappresenta proprio ciò che li pone al riparo da qualsiasi trasformazione o corruzione (vedere la logica lavoisieriana del "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto (CIO' CHE E' MATERIALE) si trasforma). Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 21 Agosto 2019, 11:25:10 AM
Ciao Viator,
davvero vuoi credere che possa esistere la pura astrazione?

Cioè un pensiero determinato che non derivi, direttamente o indirettamente, da qualcosa di fisico?
(Il pensiero o è determinato o non è)

Che le forbici nascano da una pura idea che non deriva a sua volta dall'esperienza?

E che queste benedette idee siano eterne, incorruttibili? Mentre ogni pensiero, mi pare evidente, è invece un continuo divenire altro da sé...

Se questo credi, benvenuto nell'iperuranio.

Viceversa sono convinto  che nulla permanga. 
E questo per la semplice ragione, che sì, nulla si crea e nulla si distrugge, per la semplice ragione che nulla esiste davvero.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 21 Agosto 2019, 11:35:25 AM
I pensieri sono connessioni, pura energia, che decade alla morte fisica. Senza hardware, il software non funziona. Siamo un insieme di insegnamenti, consigli, credenze, morali, non sappiamo neanche se il nostro io abbia raggiunto l'originalità, la non dipendenza dalle credenze altrui. Il pacchetto software iniziale muore solo se non ci sono più corpi disponibili. La mente ha degli schemi programmati, poi la memoria e l'io costruiscono altre realtà, tutte illusorie. Un semplice rapporto sessuale forma un altro corpo, esso avrà sempre lo stesso software, la memoria ripeto, è mortale.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 21 Agosto 2019, 17:13:19 PM
Citazione di: daniele75 il 21 Agosto 2019, 11:35:25 AM
I pensieri sono connessioni, pura energia, che decade alla morte fisica. Senza hardware, il software non funziona. Siamo un insieme di insegnamenti, consigli, credenze, morali, non sappiamo neanche se il nostro io abbia raggiunto l'originalità, la non dipendenza dalle credenze altrui. Il pacchetto software iniziale muore solo se non ci sono più corpi disponibili. La mente ha degli schemi programmati, poi la memoria e l'io costruiscono altre realtà, tutte illusorie. Un semplice rapporto sessuale forma un altro corpo, esso avrà sempre lo stesso software, la memoria ripeto, è mortale.

Se fosse così ogni generazione dovrebbe reinventare la ruota, l'agricoltura, il motore elettrico, la bussola, un romanzo,... Ciascuno di questi "pensieri" è sopravvissuto alla mente del suo inventore e se un giorno ci estingueremo e una specie intelligente troverà questi manufatti o i loro progetti sarà in grado di riprodurli. Quindi la trasmissione culturale ha un grado di immortalità molto maggiore del DNA.

Per la gioia di U.Eco e dei semiologi, ciò che rimane è il segno (anche i suoi dopo la sua dipartita). Il segno è la memoria che sfida le ere geologiche al pari del fossile di una trilobite, specie estinta da centinaia di milioni di anni, che ci racconta della sua esitenza trascorsa.

L'immortalità assoluta, come tutti gli assoluti, è una sterile chimera.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 21 Agosto 2019, 17:29:03 PM
Non mi hai capito. Ovvio che la conoscenza è scritta e si tramanda. Ma un bambino nasce vergine, ha solo il software di cui parlo. Poi ovvio che apprenderà la conoscenza precedente a lui. Mi pare ovvio. Ma quella memoria muore, rimarrà nei libri, sempre se è un personaggio famoso. Tutti i corpi alla nascita hanno il software di cui parlo, la conoscenza la apprenderà dopo.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 21 Agosto 2019, 18:23:46 PM
Il titolo della discussione è immortalità e di quello sto parlando, non di genesi. Tanto il DNA che la cultura hanno un carattere costitutivo nella fase evolutiva di un umano, ma la cultura dura quanto e probabilmente più del DNA. Ed entrambi oltrepassano il tempo di vita dell'individuo che li ha "vissuti". Quindi entrambi hanno una vita più lunga, tendenzialmente immortale, pur restando nei limiti finiti dell'evoluzione naturale.

PS anche la cultura si trasmette con le cure parentali analogamente al DNA con la copula.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 21 Agosto 2019, 22:14:06 PM
Salve Bobmax. Voglio fare un ultimo sforzo per chiarire ciò che intendo per "immortalità dell'informazione".

Ogni tanto, in qualche caverna, si scopre qualche iscrizione, dipinto, rilievo di origine evidentemente umana. Cioè delle informazioni preistoriche.

Tali informazioni non consistono in pigmenti, incisioni, asportazioni di roccia etc. i quali sono sì indispensabili per produrre l'informazione ma non hanno nulla a che vedere con i suoi significati.
Rocce e pigmenti potranno scomparire od alterarsi ma l'informazione – una volta data – in sè può sopravvivere indefinitamente da sola od accanto a tante altre.

Facciamo che l'informazione-graffito dica "qui uomini cacciano bisonti".

Facciamo poi che, trascorsi ventimila anni, il graffito scompaia e la caverna che lo ospitava venga distrutta. Infine, che gli uomini abbiano smesso di cacciare bisonti e che nessuno dei viventi conservi la memoria di quel graffito.
Che ne è dell'informazione notificante che alcuni in quel luogo cacciassero un tempo dei bisonti ?

Se fu vero, resta vero. Se fu falso, resta falso. Se ci furono delle conseguenze, degli effetti di tale caccia, nessuno li potette o li pùò modificare.

Sembra che il senso e gli effetti di una qualsiasi informazione data non subiscano gli effetti del tempo. Forse che il fatto che talune informazioni spariscano dalla nostra mente significa che esse hanno cessato di esistere ? Neppure per sogno.

L'informazione è un concetto. I concetti necessitano di un supporto materiale per poter venir generati ma non per continuare ad esistere una volta generati. Poichè rappresentano l'immateriale generato dal materiale. Esattamente come dei figli che necessitano di chi li generi ma poi conquistano una esistenza autonoma.
Informazioni e concetti ...sistono (cioè, a seconda dei casi, Esistono, Insistono, SUSsistono.....e comunque sempre CONSISTONO in qualcosa).

Perciò informazioni e concetti SONO (enti immateriali).
Ora, tutto ciò che E' :


Mentre il primo è il destino ella materia..............la seconda opzione rappresenta l'attributo proprio e specifico di ciò che materiale non è.

Chiedo perciò ai lettori, se non d'accordo con me, di argomentarmi in qual modo le informazioni, i concetti, i pensieri la spiritualità (per chi vi crede) - al di là dei loro indispensabili supporti materiali - non sarebbero IN SE' enti IMMATERIALI. Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 21 Agosto 2019, 22:25:27 PM
Salve Bobmax. Voglio fare un ultimo sforzo per chiarire ciò che intendo per "immortalità dell'informazione

Ogni tanto, in qualche caverna, si scopre qualche iscrizione, dipinto, rilievo di origine evidentemente umana. Cioè delle informazioni preistoriche.

Tali informazioni non consistono in pigmenti, incisioni, asportazioni di roccia etc. i quali sono sì indispensabili per produrre l'informazione ma non hanno nulla a che vedere con i suoi significati.

Rocce e pigmenti potranno scomparire od alterarsi ma l'informazione – una volta data – in sè può sopravvivere indefinitamente da sola od accanto a tante altre.

Facciamo che l'informazione-graffito dica "qui uomini cacciano bisonti".

Facciamo poi che, trascorsi ventimila anni, il graffito scompaia e la caverna che lo ospitava venga distrutta. Infine, che gli uomini abbiano smesso di cacciare bisonti e che nessuno dei viventi conservi la memoria di tali cacce e di quel graffito.

Che ne è dell'informazione notificante che alcuni in quel luogo cacciassero un tempo dei bisonti ?
Se fu vero, resta vero. Se fu falso, resta falso. Se ci furono delle conseguenze, degli effetti di tale caccia, nessuno li potette o li pùò modificare.

Sembra che il senso e gli effetti di una qualsiasi informazione data non subiscano gli effetti del tempo. Forse che il fatto che talune informazioni spariscano dalla nostra mente, si rivelino errate, vengano affiancate da un miliardo di altre...... significa che esse hanno cessato di esistere ? Neppure per sogno.

L'informazione è un concetto. I concetti necessitano di un supporto materiale per poter venir generati ma non per continuare ad esistere una volta generati. Poichè rappresentano l'immateriale generato dal materiale. Esattamente come dei figli che necessitano di chi li generi ma poi conquistano una esistenza autonoma.

Informazioni e concetti ...sistono (cioè, a seconda dei casi, Esistono, Insistono, SUSsistono.....e comunque sempre CONSISTONO in qualcosa).

Perciò informazioni e concetti SONO (enti immateriali).

Ora, tutto ciò che E' :
Mentre il primo è il destino ella materia..............la seconda opzione rappresenta l'attributo proprio e specifico di ciò che materiale non è.

Chiedo perciò ai lettori, se non d'accordo con me, di argomentarmi in qual modo le informazioni, i concetti, i pensieri la spiritualità (per chi vi crede) - al di là dei loro indispensabili materiali - non sarebbero IN SE' enti IMMATERIALI. Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: Ipazia il 22 Agosto 2019, 08:27:28 AM
L'informazione è immateriale. Ne abbiamo discusso a lungo anche altrove. Ed ha una sua vita propria che oltrepassa quella degli individui che l'hanno prodotta. L'aggregato di tutte le informazioni si chiama cultura. Se esiste uno spirituale umano, immanente, esso in ciò consiste.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: baylham il 22 Agosto 2019, 09:20:42 AM
Sul tema, di immortale non c'è nulla. 
La specie umana è nata, sviluppata e si estinguerà come le altre specie viventi.
L'esistenza di un software immateriale slegato da un hardware materiale non ha alcun riscontro, come non ha alcun riscontro una informazione immateriale senza un supporto materiale, qualunque sia il significato di materiale.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 22 Agosto 2019, 09:30:20 AM
Ciao Viator,
secondo il tuo ragionamento,
non solo l'informazione è vera se era vera, ma pure l'informazione che nascerà in futuro è vera se sarà vera.

Perché o l'essere è inteso come ciò che abita il presente, e questo essere è soggetto al divenire, oppure l'essere include il divenire stesso.
(Cerco di seguire il tuo discorso, infatti per me entrambe le ipotesi sono errate ma non è questa la sede)

Se, come mi sembra, tu propendi per la seconda ipotesi, allora non può esservi differenza, in termini di verità, tra il passato e il futuro.

E non solo le informazioni passate e future sono vere, in tal caso, sono pure veri tutti gli oggetti materiali che vi sono stati e vi saranno!
Perché la loro verità se ne sta incastonata là dove viene generata e se ne sta perciò, da sempre e per sempre nell'essere.

Se invece propendi per un essere soggetto al divenire (ipotesi più diffusa) nulla esiste se non nel presente.

Comunque sia, che l'informazione relativa alle forbici permanga anche quando non vi siano più forbici e non vi sia nessuno a pensarle, mi sembra davvero difficile da digerire...
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 22 Agosto 2019, 18:03:25 PM
Salve bobmax. Scusa ma non capisco. Io ho parlato di permanenza (sino ad una eventuale immortalità) dei concetti quali enti immateriali non soggetti quindi a decadimento, e vedo che tu mi rispondi parlando di verità. Che c'entra ? Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 22 Agosto 2019, 19:04:27 PM
@Viator

Sei tu che hai scritto:

"Che ne è dell'informazione notificante che alcuni in quel luogo cacciassero un tempo dei bisonti ?
Se fu vero, resta vero. Se fu falso, resta falso. Se ci furono delle conseguenze, degli effetti di tale caccia, nessuno li potette o li pùò modificare"


Non ho fatto che seguire il tuo discorso.

D'altronde, se non si tratta della verità, di che parliamo?
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: daniele75 il 22 Agosto 2019, 19:22:36 PM
Essendo già dal grembo materno forniti del software ( uguale per tutti), reputo che sia possibile rivivere in un corpo nuovo. Miliardi di corpi, un solo software iniziale. Il vissuto ci differenzia, l'io si distacca dal tutto, e diviene uno, qui, muore la mia teoria. Per me il software primario è nato con il primo homo e morirà con l'ultimo, cosi vale per ogni specie.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: viator il 22 Agosto 2019, 21:52:34 PM
Salve bobmax. CitandoMI : "Che ne è dell'informazione notificante che alcuni in quel luogo cacciassero un tempo dei bisonti ? Se fu vero, resta vero. Se fu falso, resta falso."


Ehm....avresti ragione se il vero od il falso riguardassero l'informazione.

Io intendevo VERO o FALSO il fatto, l'evento, la circostanza della caccia, non l'informazione in sè intesa come NOTIFICA (cioè conferma di una notizia) di quanto era accaduto in quel tal posto (la caccia).

E' stata comunque in parte anche colpa mia poichè sono spesso troppo "stringato". Saluti.
Titolo: Re:Immortalità
Inserito da: bobmax il 22 Agosto 2019, 22:24:11 PM
Viator,
non cambia nulla. Comunque tu la voglia intendere.

L'informazione di per sé stessa, a prescindere dal suo contenuto, o è o non è.

Non importa se il suo contenuto è vero oppure falso.

Se l'informazione è, questo stesso suo essere è verità
Infatti Essere e Verità sono il medesimo.

So che vorresti fare a meno della Verità, ma non ti è possibile.
Perché tu sei la Verità.