Menu principale

Abitudine.

Aperto da iano, 12 Giugno 2025, 13:53:00 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

iano

E' dall'abitudine che si genera la percezione della normalità delle cose?
Lo dimostrerebbe il fatto che, siccome le abitudini cambiano, cambia di conseguenza ciò che percepiamo come normale , per cui non esisterebbe nulla di normale in se.
Nel tempo quindi cambia la percezione di normalità, ma senza aspettare quel tempo, noi possiamo provare a farla cambiare mettendo la testa fuori dall'abitudine, cosi come il pesce la mette fuori dall'acqua, cosa che prima o poi avviene per caso, ma che si può anche provocare, quando non si è pesci.
Cose che ci appaiono normali , tanto normali cosi' non appariranno a ben vedere.
Penso che quest'argomento abbia rilevanza filosofica, se è vero che su queste normalità si costruiscono castelli filosofici dalle fondamenta poco solide.
Poco male se questi errori ci insegnano qualcosa, il che però è raro che succeda, essendo più facile che in quei castelli ci si chiuda a difesa.
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

Phil

L'abitudine è habitus, ossia «modo di essere che si ha» ma anche «vestito», e su questi schermi si è già dissertato molto di vestiti e imperatori. Come disse qualcuno: «[...] fai attenzione alle tue azioni perché diventeranno le tue abitudini, fai attenzione alle tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere, fai attenzione al tuo carattere perché diventerà il tuo destino».
L'abitudine è in fondo la comfort zone, la "casa delle prassi" che "abitiamo", ossia che indossiamo come abito ma che potremmo anche cambiare; qualcosa che riconosciamo come rassicurante solo quando viene meno o viene minacciata, pur trattandosi di una sicurezza che talvolta è anche chiusura al nuovo (o "lock-in" come dicono in altri ambiti).
Quindi in un certo senso direi di sì, l'abitudine è la nostra norma che ci rende normale ciò che per altri magari non lo è; ne consegue che quando un'abitudine viene compromessa o non è possibile praticarla, ci troviamo in una situazione "anormale", da cui possono nascere, magari facendo di necessità virtù, nuove abitudini o, nel più mesto dei casi, nuovi rimpianti di vecchie abitudini.

iano

#2
Citazione di: Phil il 12 Giugno 2025, 21:56:59 PMCome disse qualcuno: «[...] fai attenzione alle tue azioni perché diventeranno le tue abitudini, fai attenzione alle tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere, fai attenzione al tuo carattere perché diventerà il tuo destino».
Un saggio orientale immagino.
Io da molto predico: ''Attenzione, perchè saranno le nostre convinzioni ad ucciderci, seppure in vecchiaia, quando cioè, non più giovani, non avremo più la forza di contrastarne le conseguenze.''

La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

iano

#3
Citazione di: Phil il 12 Giugno 2025, 21:56:59 PMQuindi in un certo senso direi di sì, l'abitudine è la nostra norma che ci rende normale ciò che per altri magari non lo è; ne consegue che quando un'abitudine viene compromessa o non è possibile praticarla, ci troviamo in una situazione "anormale", da cui possono nascere, magari facendo di necessità virtù, nuove abitudini o, nel più mesto dei casi, nuovi rimpianti di vecchie abitudini.
E' così, però credo siano più interessanti le abitudini condivise, perchè creano la normalità del mondo in cui viviamo, fatto tutto di segni di intesa, nonostante non manchi di situazioni anormali, ma che non perciò  cambiamo dall'oggi al domani, finché non arriva qualcuno a cui il coraggio dell'innocenza fa dire che, il mondo è nudo, e allora tutti gli altri non potranno più nasconderlo a se stessi.
Mi ripeto, lo so, e questa rischia di diventare la convinzione di cui morirò.
Però questa convinzione, finché sono in vita, ha il pregio di fare piazza pulita di ogni nostalgia, facendo di ogni attimo una vita intera.
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.