Citazione di: myfriend il 26 Giugno 2018, 12:34:27 PM
@Carlo
Quante parole...inutili...che hai scritto.
Il peccato del giardino dell'Eden consiste nel "voler diventare come dio".
E' "l'apoteosi"....cioè la "divinizzazione dell'uomo"....cioè l'imperatore che diventa dio.
Questo è il peccato denunciato dal racconto dell'Eden.
CARLOCome ho già detto, <<diventare come Dio>> nel senso di <<diventare immagine e somiglianza di Dio>>, e <<divinizzare l'uomo>> nel senso di <<renderlo santo>>, non sono peccati, ma imperativi morali.MYFRIENDIl problema non è la "conoscenza" in sè (l'albero della conoscenza del bene e del male).
Il problema è quando l'uomo usa la conoscenza per "diventare come dio"...cioè per negare dio e prendere il suo posto. Questa è la tentazione...questo è il "peccato originale" descritto nel primo libro della Bibbia.
CARLO E' quello che ho scritto io. Non è la conoscenza in sé ciò che allontana l'uomo da Dio, ma è la Scienza moderna a farlo con la sua tendenza decisa al materialismo, alla negazione di Dio. E il mito dell'Eden è una prefigurazione simbolica dell'avvento di questa Scienza "peccaminosa". Ma, per fortuna, la cacciata dall'Eden non è l'epilogo, ma solo la "prima tappa" fatalmente sfortunata del viaggio verso la resurrezione finale del Logos, cioè verso una futura conversione della Scienza al teismo. E dico "della Scienza", non "degli scienziati"; cioè alludo ad una futura scoperta di Dio da parte della Scienza, di una Scienza trasformata e trasfigurata che includerà Dio come Principio universale, come fondamento del proprio sapere (il Principio di Complementarità degli opposti simbolizzato anche dal "trinitario" Tao-Yin-Yang).Del resto nel "centro del Paradiso Terrestre" non c'è Satana, ma Lucifero, il "portatore di luce", l'aspetto terreno di Dio. E' Dio stesso che invita l'uomo alla conoscenza, malgrado il pericolo materialista che incombe. Per questo Dio ci ha inviato questo mito, il mito dell'Eden: per farci stare in campana, per avvisarci del pericolo, della "lingua biforcuta" della Scienza, che da una parte ci eleva al rango di dèi, ma dall'altra ci separa (temporaneamente) da Dio.MYFRIENDTutto il resto che hai scritto non c'entra nulla.CARLOMeditaci sù, e vedrai che non c'è nulla di sbagliato.Senti cosa scrive il teologo Altizer:
<<Per Altizer, la metamorfosi kenotica [la morte] di Dio determina la scomparsa del sacro dalla storia. E questa è la fase storica che stiamo vivendo, ma non la condizione finale, non la meta suprema. In realtà il crollo del sacro e l'avvento del profano stanno già alle nostre spalle, ma la rivelazione, l'epifania di Dio, continua. Noi siamo all'alba della terza e ultima età dello Spirito (piuttosto gioachimita che hegeliana): «Una nuova rivelazione sta per irrompere nella nuova età, e questa rivelazione differisce dal Nuovo Testamento tanto quanto questo differisce dal Vecchio».
La seconda fase segna dunque il trionfo del profano sul sacro; Dio abdica alle sue primordiali epifanie di potenza e di purezza assolute per incarnarsi e morire>>. [SERGIO QUINZIO, prefazione a T. ALTIZER: Vangelo dell'ateismo cristiano - pg.23]
<<Partecipando alla realtà della morte di Dio, sperimentandola concretamente nella sua vita, l'uomo contemporaneo attinge la salvezza. Dio, annientando se stesso, libera infatti l'uomo da ogni alienante trascendenza, da ogni vincolo di soggezione e di peccato, da ogni oppressione e pena>>. [T. ALTIZER: Vangelo dell'ateismo cristiano (Introduzione di Sergio Quinzio) - pg.14]
<<Solo una falsa dialettica postula un definitivo e insuperabile baratro fra gli opposti [teismo/ateismo], perché solo in quanto dualisticamente isolati l'uno dall'altro gli opposti sono raggelati in una forma statica e rifiutano la loro intrinseca risoluzione>>. [T. ALTIZER: Vangelo dell'ateismo cristiano pg.87]