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Vuoto e nulla.

Aperto da iano, 05 Novembre 2025, 10:56:17 AM

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iano

Citazione di: Lou il 26 Novembre 2025, 16:05:21 PMBasta decidersi però se il linguaggio crei o non crei la realtà: possiamo nominare anche nonroba che non possiede realtà alcuna? Se non come assenza di qualcosa? Mi pare differiscano assai su questo punto Anselmo e Fredegiso.
Non la crea, ma la descrive, e noi attraverso quella descrizione indirettamente vi agiamo, fino a credere a volte di viverci dentro. 
Ma mi ripeto, e magari questo mio punto di vista soggettivo lo conoscevi già.
Soggettivo, ma condivisibile.
Dipende da quale problema ci devi risolvere.
Se tu non hai il problema di mettere nello stesso quadro filosofico la ''realtà sensibile'' e quella teorica, non ti servirà certamente a nulla.
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

iano

#31
Il nulla è il contraltare dell'essere, senza il quale l'essere non sarebbe.

Riesci ad immaginare un oggetto che non sia contornato da ciò che nel tempo abbiamo detto nulla o vuoto o spazio? Se riesci a immaginarlo hai immaginato l'intera realtà, però dubito che tu ci sia riuscito.

Il non essere è condizione necessaria e sufficiente di esistenza.
Il nulla esiste, quindi, ma non da solo.
L'unica cosa che non ha un contraltare è la supposta realtà, che perciò coerentemente non dovrebbe esistere, ma nel senso che non è una cosa, essendo le cose elementi della sua descrizione.
Nella sua lunga storia, oggi, secondo i fisici, essere e nulla possono scambiarsi i ruoli, e le particelle a coppie di opposti si annichiliscono nel nulla, o dal nulla nascono, ma non può esistere uno senza l'altro, e immagino che questa storia non sia finita qui, perchè andando avanti nuove esistenze vedremo  ipotizzate, e altre, vecchie, annichilirsi nella nostra considerazione, in una continua nascita e morte di termini descrittivi a coppie di opposti.
Strana coincidenza, oppure no?
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

Lou

#32
Citazione di: iano il 26 Novembre 2025, 21:43:27 PMNon la crea, ma la descrive, e noi attraverso quella descrizione indirettamente vi agiamo, fino a credere a volte di viverci dentro.
Ma mi ripeto, e magari questo mio punto di vista soggettivo lo conoscevi già.
Soggettivo, ma condivisibile.
Dipende da quale problema ci devi risolvere.
Se tu non hai il problema di mettere nello stesso quadro filosofico la ''realtà sensibile'' e quella teorica, non ti servirà certamente a nulla.
E ci mancherebbe ancora che il mio criterio sia "quel che serve"!  O che problema devo risolvere.

Dannazione, il linguaggio ha uno strapotere. Ho risposto al messaggio di doxa perchè (va be oltre a richiamare autorità che è un po' fallace come intervento, ma ha dato spunti, tanto con me mica parla) l'amico palatino Fredegiso, con tanto di biografia, dice che se nomini il nulla allora il nulla esiste, grammatica pura ragazzi, con il caro obiettivo che l'amico dio crea tutto, pure nulla è sua creatura. E' quello vuole dire, il Frede.  Gurada te che servilsmo, quello Anselmo lo trovo più umile, sul nulla.
Tuttavia io mi appello a un principio di realtà, soprattuto in un periodo dove ogni cazzata che si scrive sembra esistere. Questo è un problema, non quelli che supponi tu per me. Pensa ai tuoi.
E allora se io nomino "unicorno" o "nulla", esistono o no? Per te con il tuo grado soggettivo che ti appunti come una stella? Pesa la posta in gioco, che è un macigno, in sto discorso.

Altro che nulla.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

iano

Citazione di: Lou il 26 Novembre 2025, 22:29:54 PMTuttavia io mi appello a un principio di realtà, soprattuto in un periodo dove ogni cazzata che si scrive sembra esistere. Questo è un problema, non quelli che supponi tu per me. Pensa ai tuoi.
E allora se io nomino "unicorno" o "nulla", esistono o no? Per te con il tuo grado soggettività che ti appunti come una stella? Ma capisci qual'è la posta in gioco in sto discorso?
La posta in gioco per me era mettere in chiaro perchè la pensiamo diversamente, e mi pare che ci siamo riusciti.
Quello che non mi è chiaro è perchè ti scaldi così tanto.
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

Lou

#34
Citazione di: iano il 26 Novembre 2025, 22:57:47 PMLa posta in gioco per me era mettere in chiaro perchè la pensiamo diversamente, e mi pare che ci siamo riusciti.
Quello che non mi è chiaro è perchè ti scaldi così tanto.

Per me la posta in gioco è differente.
Sai se la realtà è intessuta di nulla, forse è più problematica di una intessuta di mele. ;)
O forse è lo stesso.
Alla prox. :)

"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

daniele22

Citazione di: Lou il 26 Novembre 2025, 16:05:21 PMBasta decidersi però se il linguaggio crei o non crei la realtà: possiamo nominare anche nonroba che non possiede realtà alcuna? Se non come assenza di qualcosa? Mi pare differiscano assai su questo punto Anselmo e Fredegiso.
La crea Lou, la genera (la imita) il singolo e gli altri condividono la sua imitazione. Già il fatto che si sia data sostanza a un aggettivo (vuoto) e a un pronome (nulla) dovrebbe ben evidenziare il meccanismo di funzionamento del processo.. tempi duri per i truffatori
Un saluto






doxa

#36
Lou ha scritto

Citazioneha dato spunti, tanto con me mica parla)

Ciao Lou, parlo anche con te, se ho qualcosa da dire.  ;D

Con Iano ho più frequentazione d'incontro virtuale per motivi letterari e artistici.

L'altro giorno stavo leggendo la biografia del clerico e filosofo francese Fredegiso di Tours e notizie sulla sua epistola "De nihilo et tenebris" (= il nulla e le tenebre) e mi è venuta voglia di dare una mano a Iano per rilanciare il suo topic dedicato al vuoto e al nulla. Argomenti interessanti meritevoli di sviluppo. Mi sembra che ci sono riuscito.

Adesso ho a che fare con un altro concetto: "orizzonte di senso". Vi va di cominciare un thread e di discuterne, non soltanto dal punto di vista filosofico ma anche psicologico ?

Le spiegazioni che trovo in Internet non sono soddisfacenti.

:( :'(

daniele22

Volevo dire.
Si passa gran parte dei giorni immersi negli automatismi, le cose ci scivolano addosso senza che ce ne accorgiamo.. aah il tempo delle cose, il mio tempo con le mie cose... ma c'è qualcosa che si impone che ci fa stare vigili.
Questa costante vigilanza latente a volte ci porta a vivere, eventualmente e in relazione agli eventi, uno status in cui noi si possieda un movente, un mezzo e un'occasione.. (indagine su un delitto).
Quando parliamo di filosofia, o di qualunque altro argomento, gli eventi sono precipuamente i pensieri scritti dagli altri, non le cose a cui vogliono riferirsi. Allora, i mezzi sono le parole e la possibilità di manipolarle, l'occasione nel nostro caso specifico è il forum... resta fuori il movente. 
Il movente è lo scontro, o l'incontro?
Dato che avevo parlato di imitazione della realtà, noi cerchiamo dunque di imitare il nostro movente... Se vogliamo lo scontro, se vogliamo sopprimere, l'escalation di "nuove entità" che si contendono il primato sembra inevitabile.
In ogni caso e paradossalmente, dato che cerco sempre lo scontro, io tendo a cercare di ridurla, la realtà, e renderla più comprensibile... ila al-Iiqa

Lou

[È un off topic Daniele22, io opto sempre per integrare. Che divincola da scontro e incontro. L'integrazione di differenti pdv la considero un arricchimento e spunti per sviluppi, eventuali, successivi. Poi ho un caratteraccio e mi pongo male.]
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Lou

Citazione di: doxa il 27 Novembre 2025, 18:36:24 PMLou ha scritto
 

Ciao Lou, parlo anche con te, se ho qualcosa da dire.  ;D

Con Iano ho più frequentazione d'incontro virtuale per motivi letterari e artistici.

L'altro giorno stavo leggendo la biografia del clerico e filosofo francese Fredegiso di Tours e notizie sulla sua epistola "De nihilo et tenebris" (= il nulla e le tenebre) e mi è venuta voglia di dare una mano a Iano per rilanciare il suo topic dedicato al vuoto e al nulla. Argomenti interessanti meritevoli di sviluppo. Mi sembra che ci sono riuscito.

Adesso ho a che fare con un altro concetto: "orizzonte di senso". Vi va di cominciare un thread e di discuterne, non soltanto dal punto di vista filosofico ma anche psicologico ?

Le spiegazioni che trovo in Internet non sono soddisfacenti.

:( :'(
Spunto l'hai dato, ma alla domanda posta non mi pare tu abbia risposto? Hai portato un macigno con il Frede, ora gestiscilo!  Collabora.
Per il Nuovo topic, bellissimo! Io in psicologia sto ameno di zero, ma lo seguiró volentieri.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

daniele22

Citazione di: Lou il 28 Novembre 2025, 15:07:33 PM[È un off topic Daniele22, io opto sempre per integrare. Che divincola da scontro e incontro. L'integrazione di differenti pdv la considero un arricchimento e spunti per sviluppi, eventuali, successivi. Poi ho un caratteraccio e mi pongo male.]
.. Ecco che questa me toma el pelo... questo fu il pensiero leggendo la prima riga della tua ammonizione. Mi chiedo purtuttavia perché tu non abbia semplicemente taciuto anziché avventurarti in una tesi alquanto stramba appellandoti a un o.t. Dovevi pur sapere che avevo risposto in due tempi a una tua domanda. Poi hai detto delle cose sull'integrazione.. da quanto tempo circola questa parola?.. pfui, non ci credo, roba da partiti. Poi, tra l'altro, hai ripetuto la domanda a doxa; forse pretendi una risposta da lui, che ne so, ma in ogni caso perché escludere me tra parentesi quadrate e non ad esempio con le graffe?
Saluti

doxa

Ma doxa risponde  soltanto se sa cosa dire  :D

Perché mi si chiede di allungare il brodo se non c'è acqua ?

Lou, sarebbe il caso di far aggiungere altre gift, per esempio la mano che saluta, invece qui ne sono presenti soltanto una ventina.

Hai scritto
Citazioneho un caratteraccio e mi pongo male


forse vuoi dire: inadatto a fare il moderatore  ;D

Non essere permaloso sto scherzando


iano

#42
Il colpevole sono io.
Quando mi propongo di fare qualcosa è il miglior modo per non farla.
Nel caso era finire di leggere il libro di Guido Novelli,( ma anche quello di Ivo), L'eleganza del vuoto, ma pur di non farlo ne sto leggendo una decina insieme.
L'acqua per annacquare i miei propositi a me non manca mai.
Comunque riflettevo sul fatto, che a furia di leggere questo tipo di libri divulgativi sulla scienza, a certi concetti inizi a farci l'abitudine, e non ti sembrano più tanto strani.
Quando leggi che dal nulla nascono coppie opposte di particelle, o nel nulla tornano, non è difficile da capire, ma da digerire.
Come è possibile? Come si spiega?
Non si spiega, perchè è una spiegazione, che però fa a botte con altre precedenti che abbiamo avuto tutto il tempo di digerire.
La digestione dunque può essere lunga, e nell'attesa possiamo considerare come sono andate le precedenti, per incoraggiarla.
Ciò che oggi non ci sembra strano una volta lo era.
Però la scienza fa anche brutti scherzi, e dopo averci fatto digerire certe cose, come l'azione a distanza, torna sui suoi passi, per dirci che ciò che una volta era normale torna ad esserlo, e che il sistema solare e un parco giochi con i pianeti che vanno sugli scivoli, per cui alla fine ti fai una ragione che non c'è nulla di strano e nulla di normale, e che si tratta di descrizioni della realtà, nessuna delle quali è vera.
D'altronde, ragioniamoci un attimo, perchè se posso applicare alla realtà in modo efficace teorie che si contraddicono, allora non c'è bisogno che la teoria dica la verità, e la scienza non  pretende nemmeno di dircela, e neanche Guido Tonelli nel suo libro lo farà.
Però vi anticipo già, che se voleste consultare un bagnami sulla storia della filosofia veramente ben fatto, allora ve ne consiglio la lettura.
I pù digiuni non dovranno cercare più di un paio di termini sul vocabolario, mentre per il libro di Ivo, nemmeno uno.
A proposito poi della stranezza dell'azione a distanza, ormai non più strana, qualcuno di voi, non ricordo chi, ha detto, certo che è normale.
Questo significa che non basta digerire certe cose per completare l'operazione di normalizzazione, ma occorre anche non ricordarsi più cosa si è mangiato ieri. :))
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

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