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LOGOS - Argomenti => Tematiche Spirituali => Discussione aperta da: acquario69 il 07 Settembre 2016, 02:05:12 AM

Titolo: Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 07 Settembre 2016, 02:05:12 AM
che cose la Fede?

e' un dogma? un sentimento umano? e' razionale,irrazionale...?
oppure ho sentito dire spesso che la fede e' cieca..ma e' davvero cieca la fede?
e' forse questione di cuore o cervello?...od anche entrambi?
ma in questo caso cosa si dovrebbe intendere veramente per cuore e cervello?

difficile trovare espressioni adatte su un argomento che di per se si può solo arrivare ad "avvertire" dentro di se...e percio possono venir fuori molti fraintendimenti...e naturalmente non mi autoescludo.

da una altra parte ho scritto:
ma infatti la fede non ha niente a che vedere col sentimento.
la fede e' Conoscenza e il "contatto" e' Spirituale e sono la medesima cosa.

innanzitutto affermo che la fede non ha niente a che vedere col sentimento,ma credo sia più attinente dire sentimentalismo
perché questo sfocia nel moralismo e infine nell'irrazionalità
la Conoscenza si intende come conoscenza interiore (conosci te stesso) quindi e' arrivare al centro di se che corrisponde e coincide a quel "contatto" Spirituale dove non vi e' piu dualità (DIO non e' un entità "esterna" a noi,come penso finisca per intenderlo a torto la religione) e simbolicamente e' sede nel cuore (che non va inteso in senso umano e sentimentale ma Spirituale che e' profondamente diverso)

la Fede percio e' aver realizzato la visione attraverso la Conoscenza.

naturalmente ben venga se qualcuno può farmi notare delle cose magari non corrette secondo questa esposizione
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 07 Settembre 2016, 10:21:19 AM
La fede è in tutto ciò che noi facciamo, è la manifestazione del nostro essere personale interno espresso attraverso la corteccia corporea.
La questione è che noi impieghiamo la fede sin dalla tenera età, ripeto: in ogni circostanza, senza riflettere sulla sua origine, come se ci fosse dovuta, utilizzandola come se fosse un organo qualsiasi, come un'abitudine istintiva: tipo andare al bagno più volte al giorno. E solo quando ci rendiamo conto che forse un merito ontologico non è (se non il solo suo uso), o che, forse, non è lì per caso, che la sua imponente potenzialità sul senso dell'esistenza ci travolge.

Fede è credere di terminare gli studi e poter poi lavorare con passione, per poi restare invalido il giorno dopo della laurea; fede è decidere che vagabondare per il globo sia l'unica cosa che davvero sviluppi positivamente l'uomo, per poi darti all'alcool dopo aver scoperto di avere 7 figli orfani sparsi per il mondo; fede è scrivere una lettera o un sms ad una ragazza che non ti fila, per poi sposarla a 50 anni dopo che ha divorziato dal tuo migliore amico; fede è bramare che il Napoli vinca lo scudetto anche senza Higuain (ricordo che sono napoletano, anche se vivo all'estero), per poi osservare per l'ennesima volta lo J-Stadium festeggiare; fede è ritenere che l'onestà ripaga, per poi ritrovarti a votare un partito perché ti raccomandi.

Sono tante le considerazioni sulla fede, io preferisco associarmi a quella ben interpretata da don Cuba, prete caro ai fiorentini, in cui il sacerdote diceva: Dio mi ama e tutto quello che mi capita è il meglio per me.
Solo con la fede in Dio la speranza del laureato, dell'alcolista, dell'innamorato, del tifoso, del virtuoso, prende vigore nell'accezione che tutto ha un senso, anche la sconfitta e il fallimento, e non che le circostanze debbano per forza dare dei frutti.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Sariputra il 07 Settembre 2016, 12:03:29 PM
Per me il termine "fede" è una di quelle parole del linguaggio umano sostanzialmente priva di significato. Acquista senso solo se definiamo l'oggetto di questa fede. Per es. , se dico " Giovanni è un uomo di fede" cosa intendo? Se mi trovo in ambito cristiano potrebbe indicare che Giovanni crede in Yeoshwa. Se invece mi trovo  alla Mecca potrebbe essere inteso come Giovanni che crede in Allah. Allo stadio, come dice Duc, qualche invasato potrebbe ritenere che Giovanni ha fede che la sua squadra vinca la partita, e così via. Affermare che tutto comporta un atto di fede iniziale è allo stesso modo generico, perchè , senza una definizione sulla particolare fede, se tutto è un atto di fede ne consegue che nulla è un atto di fede. Un termine ha significato se designa una relazione con gli altri termini del linguaggio.
Infatti all'affermazione "Io ho fede" subito scatta la domanda: "In che cosa?". "Io ho fede", da solo, non significa nulla.
In ambito religioso il termine Fede indica una certezza in qualcosa di cui non ho un'esperienza sensibile. Può indicare anche la fiducia nella giustezza di una propria intuizione o esperienza spirituale.
Spesso il luogo dove abita una fede è popolato dal senso di colpa, nato dall'impossibilità di soddisfare interiormente il modello che la Fede impone.
E' un termine così vasto che si dovrebbe sempre, a parer mio, concentrarsi su una particolare definizione di fede.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 07 Settembre 2016, 13:27:51 PM
Citazione di: Sariputra il 07 Settembre 2016, 12:03:29 PM
Per me il termine "fede" è una di quelle parole del linguaggio umano sostanzialmente priva di significato. Acquista senso solo se definiamo l'oggetto di questa fede. Per es. , se dico " Giovanni è un uomo di fede" cosa intendo? Se mi trovo in ambito cristiano potrebbe indicare che Giovanni crede in Yeoshwa. Se invece mi trovo  alla Mecca potrebbe essere inteso come Giovanni che crede in Allah. Allo stadio, come dice Duc, qualche invasato potrebbe ritenere che Giovanni ha fede che la sua squadra vinca la partita, e così via. Affermare che tutto comporta un atto di fede iniziale è allo stesso modo generico, perchè , senza una definizione sulla particolare fede, se tutto è un atto di fede ne consegue che nulla è un atto di fede. Un termine ha significato se designa una relazione con gli altri termini del linguaggio.
Infatti all'affermazione "Io ho fede" subito scatta la domanda: "In che cosa?". "Io ho fede", da solo, non significa nulla.
In ambito religioso il termine Fede indica una certezza in qualcosa di cui non ho un'esperienza sensibile. Può indicare anche la fiducia nella giustezza di una propria intuizione o esperienza spirituale.
Spesso il luogo dove abita una fede è popolato dal senso di colpa, nato dall'impossibilità di soddisfare interiormente il modello che la Fede impone.
E' un termine così vasto che si dovrebbe sempre, a parer mio, concentrarsi su una particolare definizione di fede.


può darsi che come dici tu e per come l'ho impostato e' un po generico,ma ho aperto l'argomento perché faceva riferimento ai discorsi che si stanno facendo qui sotto;

http://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/ma-dio-e-buono-o-cattivo/

visto che negli ultimi post si sta trattando di Fede,ricollegato a Dio,al trascendente,alla religione....e per dirottarlo in questo,anche perché mi sembrava che si andasse fuori tema
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 07 Settembre 2016, 13:38:51 PM
CitazioneGiona scrive:
Non può quindi essere che esista fede senza sentimento, sarebbe come collegare il cavo alla rete elettrica e credere che in questo non passi la corrente. 



ammesso che il sentimento e' il punto di contatto,per riallacciarsi alle sfere superiori,non trovi pero che nel sentimento ce' il pericolo che si trasformi in sentimentalismo e che riguarda quelle inferiori..facendo così corto circuito?!
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 07 Settembre 2016, 15:39:20 PM
Citazione di: acquario69 il 07 Settembre 2016, 13:38:51 PM
CitazioneGiona scrive:
Non può quindi essere che esista fede senza sentimento, sarebbe come collegare il cavo alla rete elettrica e credere che in questo non passi la corrente.



ammesso che il sentimento e' il punto di contatto,per riallacciarsi alle sfere superiori,non trovi pero che nel sentimento ce' il pericolo che si trasformi in sentimentalismo e che riguarda quelle inferiori..facendo così corto circuito?!

Il sentimento è la corrente che passa attraverso il cavo/fede e non può mai diventare sentimentalismo perché, se la fede è il cavo che ci collega al cuore del Signore Dio, dal cuore del Signore sgorga solo amore.

Caro acquario69, secondo te,  è possibile avere fede o fiducia in chi non ti ama?
No!, perché chi non ama odia, quindi si riceverebbe solo odio, ma se la risposte non può che essere no, non è questa la prova che fede e sentimento sono strettamente connesse?
Si potrebbe ancora continuare dicendo che chiunque crede che esista fede senza amore, è senza fede e senza fiducia, ma speriamo sia solo mancanza di conoscenza a livello mentale e non a livello di cuore.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: paul11 il 07 Settembre 2016, 22:01:53 PM
E strano come termini importanti come lo stesso Dio, amore e fede siano difficili, se vengono approfonditi, tanto da essere ambigui, ma per loro intrinseca vastità.
Per questo Dio viene descritto per negazione.La posizione positiva ad esempio di Dio viene spesso descritta con la formula del prendere un termine, un attributo, un predicato come buono o conoscenza e ponilo nel superlativo assoluto, il risultato è buonissimo, onnisciente  e così per mille altri attributi umani.
ma se mi avessero chiesto ,quando ero adolescente che quella ragazza con cui avevo parlato e che mi aveva appassionato, fosse semplice  infatuazione, innamoramento  o ancora vero amore, sarei stato confuso.Forse l'amore richiede la prova del tempo per trovare un'essenza.

La fede è un risultato, non un incipit, richiede l'accettazione di una Rivelazione, perchè praticamente tutti concordano teologicamente che Dio non può  ingannare nè tanto meno ingannarsi.
Il motivo della fede è l'autorità di Dio rivelante.
Una massima della teologia del soprannaturale : "è la scienza  che per mezzo della ragione e della rivelazione, tratta di Dio, delle creature, in quanto si riferiscono a Dio".
L'uomo,prima di giungere all'atto di fede,ha i motivi razionali con cui può vedere  come il credere alla parola di Dio sia pienamente conforme alla sua ragione.
Il passaggio è che la ragione "legge" la rivelazione, prima gli appare credibile e poi viene creduta, per cui il mistero ora è fede attraverso la ragione.Non c'è contrasto fra fede e ragione, la vera fede è conquista della ragione che razionalizza.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Gasacchino il 08 Settembre 2016, 00:05:43 AM
Caro acquario69,
ti do la mia visione della fede, vedi te che prenderne.

A mio vedere la fede è un sentimento, in quanto tale irrazionale e probabilmente di conseguenza anche cieca.
Penso che la fede sia alla base di tutto ciò che si possa definire religione, e anche non, infatti, chi si professa ateo afferma di "aver fede" nel fatto che non vi sia nessuna divinità, niente al di là della vita che viviamo. La fede in pratica credo che sia quel sentimento che ti porta ad avere determinate tendenze, le quali verranno poi definite con il ragionamento e con una ricerca negli ambiti che si crederanno opportuni.

Citazione di: acquario69 il 07 Settembre 2016, 02:05:12 AMinnanzitutto affermo che la fede non ha niente a che vedere col sentimento,ma credo sia più attinente dire sentimentalismo[/font][/size] perché questo sfocia nel moralismo e infine nell'irrazionalità la Conoscenza si intende come conoscenza interiore (conosci te stesso) quindi e' arrivare al centro di se che corrisponde e coincide a quel "contatto" Spirituale dove non vi e' piu dualità (DIO non e' un entità "esterna" a noi,come penso finisca per intenderlo a torto la religione) e simbolicamente e' sede nel cuore (che non va inteso in senso umano e sentimentale ma Spirituale che e' profondamente diverso) la Fede percio e' aver realizzato la visione attraverso la Conoscenza.
Riguardo a questa parte, noto che abbiamo davvero una definizione diversa di fede, non posso far altro che ribadire che trovo sia la base la fede, base irrazionale, un sentimento che può esserci, nascere o sparire in una persona. In fin dei conti se penso alla questione "Dio esiste?" non cerco argomentazioni a supporto o contro, che credo siano superflue, uniche argomentazioni da ritenersi valide sarebbero scientifiche, ma non né abbiamo né pro ne contro; pensando a tale domanda piuttosto mi vien da rimuginarci un attimo e sentire se per me è accettabile o meno come idea. La fede credo sia il la base comune di ogni religione (compreso l'ateismo), le costruzioni sopra di essa sono invece di altra natura.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 08 Settembre 2016, 06:18:17 AM
Rispondo a giona e Gasacchino

quanto dite sul sentimento ho capito..ma io avrei dei dubbi che non possa trasformarsi anche in sentimentalismo e cercherò di spiegare il perché dal mio punto di vista.

consideriamo innanzitutto che non tutti riescono a capire il "confine" tra l'uno e l'altro,oppure che lo capiscono benissimo usando il secondo per fini personali,quindi ipocrisia e falsità come sinonimo del sentimentalismo stesso, e consideriamo pure (almeno per quello che mi sembra di aver capito) che la natura umana ha una sua intrinseca ambiguità,non so chiaramente se e' la sua,diciamo per come e' fatto,o se dipende dalla dimensione implicita dell'esistenza stessa o se entrambi alla fine non siano pure la stessa cosa.

mettendomi dal punto di vista di un cristiano credente,mi sembra che viene sempre fatto riferimento al bene e al male,e questo impersonato dal diavolo.
ma il diavolo chi sarebbe se non quello di raffigurare (metaforicamente? ma credo che giona su questo non sarebbe molto d'accordo) un significato,per farci notare appunto che in noi coesiste questo duplice aspetto.
se guardiamo l'etimologia della parola diavolo,si ha in sostanza il significato di separatore,ed e' qui che ritorno al punto di domanda che ho fatto prima...

allora faccio un ragionamento (che non ho nessuna pretesa di Verita,ma abbiamo comunque una testa per pensare per conto nostro) e dico;

il sentimento e il sentimentalismo potrebbero anche in questo caso essere le due versioni di un unica natura (umana) ?
io mi rispondo di si
successivamente attraverso questi si stabilisce un "confine" dove se finisce per prevalere l'uno o l'altro cambia praticamente tutto...se prevale il sentimento allora posso anche ammettere quello che dite,ma se prevale l'altro,questo comporta la separazione che ho detto sopra..e lo ammetteresti che ci sia questa possibilità?
inoltre tra i due aspetti non sempre e' facile distinguerli..non si dice che satana e' la scimmia di Dio,come a dire che e' un imitatore o ne sarebbe la sua parodia rovesciata?

e a parte tutto questo (di cui credo si debba tener conto) non ritieni che Dio sia qualcosa che trascende queste stesse peculiarità umane,quali il sentimento e il suo corrispondente sentimentalismo?
quindi non si dovrebbe anche noi stessi cercare di superare queste contraddizioni (se tali sarebbero) e proprio per evitare il pericolo che ho provato a spiegare sopra?!

se la dottrina rimane solo nell'ambito umano (il che non significa che questo vada negato) io avrei l'impressione che inevitabilmente a prevalere siano le forze che ci abbassano e non quelle che ci elevano,perché scendere e' molto più facile che salire e se viene a mancare l'autorevolezza della dottrina stessa,(che fronteggi il buonismo sentimentale) conseguenza e' il caos,perché ognuno si sentirà autorizzato a decidere secondo il suo "sentire" (umano) e che sappiamo quanto sia fragile allo stesso tempo...e pensare che persino il papa attuale ha detto:
"chi sono io per poter giudicare?"
...e questo non sarebbe (sterile) sentimentalismo?!..percio pure un chiaro incitamento al caos.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 08 Settembre 2016, 06:56:33 AM
Citazione di: giona2068 il 07 Settembre 2016, 15:39:20 PM
Si potrebbe ancora continuare dicendo che chiunque crede che esista fede senza amore, è senza fede e senza fiducia, ma speriamo sia solo mancanza di conoscenza a livello mentale e non a livello di cuore.

per come lo interpreto,l'amore e' la consapevolezza che "tu" ed "io" siamo la stessa cosa...cioè' siamo Uno e non due.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 07:20:51 AM
**  scritto da acquario69:
Citazione...e pensare che persino il papa attuale ha detto:
"chi sono io per poter giudicare?"
...e questo non sarebbe (sterile) sentimentalismo?!..percio pure un chiaro incitamento al caos.
(Solo per chiarire, senza voler giudicare nessuno)

No, Papa Francesco ha detto: "...chi sono io per poter giudicare una persona che cerca il Signore e ha buona volontà?!?!..." - quindi automaticamente, chi non cerca il Signore con buona volontà è più che giudicabile da parte di chi serve umilmente e sinceramente il Signore.
Infatti in un altro momento Papa Francesco sostiene:
«Davanti a Dio siamo tutti peccatori e bisognosi di perdono. Tutti! Gesù infatti ci ha detto di non giudicare. La correzione fraterna è un aspetto dell'amore e ...della comunione che devono regnare nella comunità cristiana, è un servizio reciproco che possiamo e dobbiamo renderci gli uni gli altri. Ma correggere il fratello è un servizio ed è possibile ed efficace solo se ciascuno si riconosce peccatore e bisognoso del perdono del Signore. La stessa coscienza che mi fa riconoscere lo sbaglio dell'altro, prima ancora mi ricorda che io stesso ho sbagliato e sbaglio tante volte».
Papa Francesco all'Angelus
Ricordiamoci che Gesù è morto proprio per testimoniare che non si può fare tutto quel che ci pare e piace, è il Vangelo a dettare la dottrina e il redarguire per la salvezza dell'anima.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 08 Settembre 2016, 10:08:07 AM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 07:20:51 AM
**  scritto da acquario69:
Citazione...e pensare che persino il papa attuale ha detto:
"chi sono io per poter giudicare?"
...e questo non sarebbe (sterile) sentimentalismo?!..percio pure un chiaro incitamento al caos.
(Solo per chiarire, senza voler giudicare nessuno)

No, Papa Francesco ha detto: "...chi sono io per poter giudicare una persona che cerca il Signore e ha buona volontà?!?!..." - quindi automaticamente, chi non cerca il Signore con buona volontà è più che giudicabile da parte di chi serve umilmente e sinceramente il Signore.
Infatti in un altro momento Papa Francesco sostiene:
«Davanti a Dio siamo tutti peccatori e bisognosi di perdono. Tutti! Gesù infatti ci ha detto di non giudicare. La correzione fraterna è un aspetto dell'amore e ...della comunione che devono regnare nella comunità cristiana, è un servizio reciproco che possiamo e dobbiamo renderci gli uni gli altri. Ma correggere il fratello è un servizio ed è possibile ed efficace solo se ciascuno si riconosce peccatore e bisognoso del perdono del Signore. La stessa coscienza che mi fa riconoscere lo sbaglio dell'altro, prima ancora mi ricorda che io stesso ho sbagliato e sbaglio tante volte».
Papa Francesco all'Angelus
Ricordiamoci che Gesù è morto proprio per testimoniare che non si può fare tutto quel che ci pare e piace, è il Vangelo a dettare la dottrina e il redarguire per la salvezza dell'anima.

Girala come vuoi, ma il papa dicendo: Chi sono io per giudicare gli omosessuali se cercano Dio ed hanno buona volontà ha finito per sdoganare l'omosessualità. Certo se uno ha buona volontà e cerca Dio è sulla buona via, ma se veramente ha buona volontà smette di peccare.
In ogni caso la cosa è solo una idea perché l'omosessuale non può avere buona volontà di smettere essendo sovrastato dal peccato stesso che toglie ogni potere sul volere.
Quando si parla dal pulpito oltre ad essere attenti a quello che si dice occorre anche essere attenti a quello che altri possono capire.
Le conseguenze dell'affermazione del papa che ha finito per sdoganare l'omosessualità sono state devastanti perché ha rimosso ogni remora. Infatti la Cattolicissima Irlanda, dopo questa affermazione ha indetto un referendum con il quale è stato approvato il matrimonio fra persone dello stesso sesso. La Corte Suprema Americana ha sentenziato che il matrimonio omosex è un diritto costituzionale e Obana ha definito quella pronuncia un grande passo avanti. Immediatamente dopo, la Corte Europea ha bacchettato l'Italia perché non aveva ancora fatto una legge sulle unioni civili e nel giro di pochi mesi è stata approvata la legge Cirinnà.
Avrebbe dovuto, in quella occasione, dire che in Lv 20/13 è scritto che l'omosessualità è un abominio/schifezza agli occhi del Signore Dio.
Meno male che questa è un Europa dalle radice "cristiane", ma nelle aree geografiche di religioni diverse da quella "cristiane" non esistono queste porcherie.
Ben inteso, non sto dicendo che la religione cristiana non è giusta religione, ma che ci sono falsi cristiani che si comportano come lupi vestiti di agnello e che la loro "fede" è solo fede mentale.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 16:24:31 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneGirala come vuoi, ma il papa dicendo: Chi sono io per giudicare gli omosessuali se cercano Dio ed hanno buona volontà ha finito per sdoganare l'omosessualità. Certo se uno ha buona volontà e cerca Dio è sulla buona via, ma se veramente ha buona volontà smette di peccare.
Dunque, secondo questa tua personale rispettabile interpretazione, continuando nel non voler giudicare nessuno: tu hai smesso di peccare?
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 08 Settembre 2016, 17:37:54 PM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 16:24:31 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneGirala come vuoi, ma il papa dicendo: Chi sono io per giudicare gli omosessuali se cercano Dio ed hanno buona volontà ha finito per sdoganare l'omosessualità. Certo se uno ha buona volontà e cerca Dio è sulla buona via, ma se veramente ha buona volontà smette di peccare.
Dunque, secondo questa tua personale rispettabile interpretazione, continuando nel non voler giudicare nessuno: tu hai smesso di peccare?

Se per te ammonire è sinonimo di giudicare vuol dire che se senti qualcuno bestemmiare ti giri dall'altra parte. L'ammonimento riguarda il fatto non l'essere della persona e deve nascere dall'amore nel quale c'è il volere bene. Ciò che qualifica quello che facciamo è il perché lo facciamo.
Quanto alla mia buona volontà sto cercando di recuperarla facendo attenzione a non cadere, ma non penso che chi vive l'omosessualità sia tanto avanti.
Colui che ha detto a costoro: Chi sono io per giudicare chi ha buona volontà, si è riferito ad un universo tipo che la volontà di smettere ancora non ce l'ha.
Tu chiamalo giudizio ma, se le opere sono testimoni fedeli, questa si chiama costatazione.
Il fatto è che: Io amo le persone omosex e desidero che si ravvedano, chi non le ama avalla, sbagliando, il loro sbaglio.
L'amore è correzione, innanzitutto verso noi stessi.
Girarsi dall'altra parte non solo non giova ma danneggia.
In ogni caso non siamo su questo forum per stabilire chi di noi è più o meno peccatore, questo attiene alla propria coscienza, e nessuno conosce le opere degli altri perché non ci conosciamo, ma siamo qui  per renderci conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 19:17:01 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneSe per te ammonire è sinonimo di giudicare vuol dire che se senti qualcuno bestemmiare ti giri dall'altra parte. L'ammonimento riguarda il fatto non l'essere della persona e deve nascere dall'amore nel quale c'è il volere bene. Ciò che qualifica quello che facciamo è il perché lo facciamo.
Quanto alla mia buona volontà sto cercando di recuperarla facendo attenzione a non cadere, ma non penso che chi vive l'omosessualità sia tanto avanti.
Colui che ha detto a costoro: Chi sono io per giudicare chi ha buona volontà, si è riferito ad un universo tipo che la volontà di smettere ancora non ce l'ha.
Tu chiamalo giudizio ma, se le opere sono testimoni fedeli, questa si chiama costatazione.
Il fatto è che: Io amo le persone omosex e desidero che si ravvedano, chi non le ama avalla, sbagliando, il loro sbaglio.
L'amore è correzione, innanzitutto verso noi stessi.
Girarsi dall'altra parte non solo non giova ma danneggia.
In ogni caso non siamo su questo forum per stabilire chi di noi è più o meno peccatore, questo attiene alla propria coscienza, e nessuno conosce le opere degli altri perché non ci conosciamo, ma siamo qui  per renderci conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Prendendo spunto da questo passo: "...Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno..." (Mt5,37)  - potevi semplicemente rispondere "no" alla mia sollecitazione.
Pace&Bene
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Mariano il 09 Settembre 2016, 00:02:56 AM
Mi sembra scontato che l'argomento proposto da acqurio69 si riferisca al concetto di fede spirituale e mi meraviglia che lo proponga chi nel vecchio forum interveniva nella discussione da me proposta ( la fede è' un dono?) asserendo che la fede "più che un dono è una conquista a se stessi, una scelta di autentica libertà " e che " quando qualcuno cerca di esprimere qualcosa credo bisogna pure leggere fra le righe e non filtrarle solo attraverso le nostre lenti".
Che è successo acquario69, le tue belle convinzioni vacillano?
Ti saluto
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 09 Settembre 2016, 01:47:30 AM
Citazione di: Mariano il 09 Settembre 2016, 00:02:56 AM
Mi sembra scontato che l'argomento proposto da acqurio69 si riferisca al concetto di fede spirituale e mi meraviglia che lo proponga chi nel vecchio forum interveniva nella discussione da me proposta ( la fede è' un dono?) asserendo che la fede "più che un dono è una conquista a se stessi, una scelta di autentica libertà " e che " quando qualcuno cerca di esprimere qualcosa credo bisogna pure leggere fra le righe e non filtrarle solo attraverso le nostre lenti".
Che è successo acquario69, le tue belle convinzioni vacillano?
Ti saluto


facciamo chiarezza perché credo che tu stai facendo molta confusione e non so se alla fine mi stai pure accusando ingiustificatamente di non so nemmeno che cosa.
intanto ribadisco quello che ho affermato nel vecchio forum,dicendo che la fede più che un dono e' una conquista a se stessi e una scelta di autentica libertà

Quindi ?!?

qui ce il link a cui tu fai riferimento,così si può rileggere meglio;
http://www.riflessioni.it/forum/spiritualita/14549-la-fede-e-un-dono.html

allora su che consisterebbe questa tua meraviglia,a cosa ti stai riferendo ?!?
di cosa mi staresti forse accusando e perché ?!

e che riferimento ci sarebbe nella frase successiva; "quando qualcuno cerca di esprimere qualcosa credo bisogna pure leggere fra le righe e non filtrarle solo attraverso le nostre lenti"
quella frase l'avevo appunto scritta io...ma che centra ?!?  hai forse anche pensato che era rivolta a te ?!

spero mi risponderai a tua volta e non farai "Transeat" anche tu,perché quest'ultimo sarebbe solo un modo per evitare un confronto con se stessi e le proprie idee per non vedersele smontare ed accorgersi che si basavano su un illusione
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Mariano il 09 Settembre 2016, 10:11:30 AM
Citazione di: acquario69 il 09 Settembre 2016, 01:47:30 AM
Citazione di: Mariano il 09 Settembre 2016, 00:02:56 AM
Mi sembra scontato che l'argomento proposto da acqurio69 si riferisca al concetto di fede spirituale e mi meraviglia che lo proponga chi nel vecchio forum interveniva nella discussione da me proposta ( la fede è' un dono?) asserendo che la fede "più che un dono è una conquista a se stessi, una scelta di autentica libertà " e che " quando qualcuno cerca di esprimere qualcosa credo bisogna pure leggere fra le righe e non filtrarle solo attraverso le nostre lenti".
Che è successo acquario69, le tue belle convinzioni vacillano?
Ti saluto


facciamo chiarezza perché credo che tu stai facendo molta confusione e non so se alla fine mi stai pure accusando ingiustificatamente di non so nemmeno che cosa.
intanto ribadisco quello che ho affermato nel vecchio forum,dicendo che la fede più che un dono e' una conquista a se stessi e una scelta di autentica libertà

Quindi ?!?

qui ce il link a cui tu fai riferimento,così si può rileggere meglio;
http://www.riflessioni.it/forum/spiritualita/14549-la-fede-e-un-dono.html

allora su che consisterebbe questa tua meraviglia,a cosa ti stai riferendo ?!?
di cosa mi staresti forse accusando e perché ?!

e che riferimento ci sarebbe nella frase successiva; "quando qualcuno cerca di esprimere qualcosa credo bisogna pure leggere fra le righe e non filtrarle solo attraverso le nostre lenti"
quella frase l'avevo appunto scritta io...ma che centra ?!?  hai forse anche pensato che era rivolta a te ?!

spero mi risponderai a tua volta e non farai "Transeat" anche tu,perché quest'ultimo sarebbe solo un modo per evitare un confronto con se stessi e le proprie idee per non vedersele smontare ed accorgersi che si basavano su un illusione.
Scusami, ma non era mia intenzione accusarti, solo che avevo probabilmente interpretato male i tuoi interventi nella discussione precedente.
Erroneamente avevo capito che ci eravamo intesi su un argomento che non è facile esprimere con le parole.
Per quanto riguarda la seconda frase che ho citato puoi cortesemente spiegarmi a cosa si riferiva?
La mia meraviglia consiste nel fatto che un argomento, a mio avviso di carattere prettamente spirituale, si tramuti in discorsi semantici e parafilosofici.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: acquario69 il 09 Settembre 2016, 13:43:44 PM
Citazione di: Mariano il 09 Settembre 2016, 10:11:30 AMScusami, ma non era mia intenzione accusarti, solo che avevo probabilmente interpretato male i tuoi interventi nella discussione precedente.
Erroneamente avevo capito che ci eravamo intesi su un argomento che non è facile esprimere con le parole.
Per quanto riguarda la seconda frase che ho citato puoi cortesemente spiegarmi a cosa si riferiva?
La mia meraviglia consiste nel fatto che un argomento, a mio avviso di carattere prettamente spirituale, si tramuti in discorsi semantici e parafilosofici.

la seconda frase a cui fai riferimento la rivolgevo a Duc e non a te..se ti rileggi i post non dovrebbe essere difficile capirlo.

per quanto riguarda il resto,ognuno si esprime in maniera personale,anche perché non può essere altrimenti ma nonostante le naturali differenze bisognerebbe arrivare comunque ad intendersi sopratutto quando si ha a che fare con la Spiritualita,perché questa e' unica per tutti...può cambiare la forma esteriore ma l'essenza interiore dovrebbe sempre coincidere,perché e' nel nostro nucleo interiore,nessuno escluso,sia che questo sia bianco,nero,giallo,cristiano,mussulmano,cinese,italiano..occidentale,orientale,uomo preistorico,antico romano,medioevale ecc...insomma umano (il "cuore" ,come simboleggiato e provato a spiegare in precedenza)


un certo Coomaraswamy scrive:

..Oggi è di moda vedere nella religione più un complesso di norme di condotta che una dottrina su Dio, più una dottrina su quello che dobbiamo fare che una dottrina su quello che dobbiamo essere.

..Se tante persone si sono stancate della religione, pensando di non avervi trovato quello che da una religione ci si può aspettare, ciò è in gran parte imputabile al fatto che la religione è stata presentata all'uomo d'oggi in stucchevoli termini sentimentalistici del tipo: «Siate buoni, cari figlioli», eccetera, e non più come una sfida intellettuale.
nota aggiuntiva mia : (per evitare altri equivoci,intellettuale s'intende come sinonimo di Spirituale e non di ragione)
intelligere = "leggere dentro"  / ragione = ratio,calcolo..

..L'eccessiva importanza data alle virtù morali a scapito di quelle intellettuali (le sole che, secondo la dottrina cristiana ortodossa, sopravvivono alla nostra dissoluzione) favorisce le ritorsioni dei razionalisti, secondo i quali la religione non è mai stata altro che una droga per tenere calme le classi inferiori.

spero che ora risulti tutto più chiaro
Saluti
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: doxa il 09 Settembre 2016, 13:51:51 PM
Una poesia di Trilussa titolata:
"Era la fede" 
Quella vecchietta cieca, che incontrai
la notte che me spersi in mezzo ar bosco,
me disse: - Se la strada nun la sai,
te ciaccompagno io, ché la conosco.
Se ciai la forza de venimme appresso,
de tanto in tanto te darò 'na voce,
fino là in fonno, dove c'è un cipresso,
fino là in cima, dove c'è la Croce...
Io risposi: - Sarà ... ma trovo strano
che me possa guidà chi nun ce vede ... -
La cieca allora me pijò la mano
e sospirò: - Cammina! - Era fa Fede.
(Trilussa)
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 11 Settembre 2016, 10:37:23 AM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 19:17:01 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneSe per te ammonire è sinonimo di giudicare vuol dire che se senti qualcuno bestemmiare ti giri dall'altra parte. L'ammonimento riguarda il fatto non l'essere della persona e deve nascere dall'amore nel quale c'è il volere bene. Ciò che qualifica quello che facciamo è il perché lo facciamo.
Quanto alla mia buona volontà sto cercando di recuperarla facendo attenzione a non cadere, ma non penso che chi vive l'omosessualità sia tanto avanti.
Colui che ha detto a costoro: Chi sono io per giudicare chi ha buona volontà, si è riferito ad un universo tipo che la volontà di smettere ancora non ce l'ha.
Tu chiamalo giudizio ma, se le opere sono testimoni fedeli, questa si chiama costatazione.
Il fatto è che: Io amo le persone omosex e desidero che si ravvedano, chi non le ama avalla, sbagliando, il loro sbaglio.
L'amore è correzione, innanzitutto verso noi stessi.
Girarsi dall'altra parte non solo non giova ma danneggia.
In ogni caso non siamo su questo forum per stabilire chi di noi è più o meno peccatore, questo attiene alla propria coscienza, e nessuno conosce le opere degli altri perché non ci conosciamo, ma siamo qui  per renderci conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Prendendo spunto da questo passo: "...Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno..." (Mt5,37) - potevi semplicemente rispondere "no" alla mia sollecitazione.
Pace&Bene
......... ma Duc in altum docet?
Lo vedremo con i prossimi post!
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 13:27:47 PM
**  scritto da giona2068:
Citazione......... ma Duc in altum docet?
Non è nessun "docet", perché avresti potuto rispondere anche sì, ma rispondere ad una semplice domanda: tu hai smesso di peccare?, con un'omelia, evidenzia i nei del tuo rigore fideista, che ti annebbia e ti conduce a delirare sostenendo che il Papa (e quindi la Chiesa) abbia "sdoganizzato" l'atto sessuale omosessuale.

Intransigenza oggettiva confermata dall'esclamazione:
CitazioneLo vedremo con i prossimi post!

ehy hermano rilassati!! ...discutere riflettendo con gli altri non è una gara, e molto meno una battaglia dove chi risponde giusto vince il mongolino d'oro.
Mi dispiace @giona calmati! Dio esiste ma non sei tu!...buona domenica.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: anthonyi il 11 Settembre 2016, 15:28:11 PM
In riferimento a Sariputra 2

Sari, hai ragione dal punto di vista filosofico anche se hai torto da quello linguistico. In aver fede è implicito il riferimento al termine assoluto, cioè Dio. Così la fede viene trasmessa dalla gran parte delle religioni le quali assolutizzano anche il relativo e in questo aspetto c'è la tua ragione. Per tutte le religioni Cristiane, ad esempio, Cristo è un concetto assoluto, ma noi sappiamo che esistono religiosità anche al di fuori della Cristianità. .Nella Bibbia non mancano riferimenti che sottolineano spiritualità riferite a individui che non sono di religione giudaica che genericamente vengono definiti "giusti", anche nei Vangeli le maggiori espressioni di fede vengono da soggetti esterni alla tradizione giudaica. Questi etero-riferimenti ci parlano di qualcosa che è si assoluto, ma non riguarda gli aspetti più evidenti della fede, che spesso sono legati a contingenze sociali.





In riferimento a paul11 6 4° capoverso.

D'accordo sul concetto, ma bisogna tener conto che la rivelazione noi la riceviamo quasi sempre da altri esseri umani. L'essere umano mediatore della fede, con i suoi limiti, con le sue incomprensioni, crea problemi perché il messaggio di fede dipende da come si presenta il mediatore, e poi, che cosa stabilisce che il messaggio di fede di un altro individuo sia migliore del messaggio di fede che io porto già dentro di me.
L'altro giorno Papa Francesco metteva in discussione le fedi "Fai da te", il punto è che se l'alternativa è una fede fatta da altri, mi domando qual è il punto di forza di tale argomentazione, io posso sbagliare, ma anche gli altri possono sbagliare. Certo dal punto di vista di una Chiesa istituzionale la fede è fatta da Dio, ma questa affermazione presuppone già la fede, per cui non può spiegarla. Eppure la fede esiste, tanti affermano di averla e si comportano in maniera sostanzialmente coerente con essa. Certamente è anche il risultato della realtà sociale, dell'educazione e dell'imitazione alla quale ciascuno di noi è soggetto e forse, anche di una voce che sussurra dentro di noi in maniera impercettibile (Così mi sembra si esprima Paolo di Tarso).
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 11 Settembre 2016, 15:59:17 PM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 13:27:47 PM
**  scritto da giona2068:
Citazione......... ma Duc in altum docet?
Non è nessun "docet", perché avresti potuto rispondere anche sì, ma rispondere ad una semplice domanda: tu hai smesso di peccare?, con un'omelia, evidenzia i nei del tuo rigore fideista, che ti annebbia e ti conduce a delirare sostenendo che il Papa (e quindi la Chiesa) abbia "sdoganizzato" l'atto sessuale omosessuale.

Intransigenza oggettiva confermata dall'esclamazione:
CitazioneLo vedremo con i prossimi post!

ehy hermano rilassati!! ...discutere riflettendo con gli altri non è una gara, e molto meno una battaglia dove chi risponde giusto vince il mongolino d'oro.
Mi dispiace @giona calmati! Dio esiste ma non sei tu!...buona domenica.

Caro Duc in altum, io  ho risposto molto chiaramente alla domanda da te postami, cioè se ho smesso di peccare, dicendo che faccio attenzione a non cadere. Devi sapere che anche se smettiamo di  peccare nel senso di non compiere il gesto, fino a quando non ci liberiamo dello spirito che ci induce a peccare anche contro la ns volontà, siamo ancora peccatori. S. Paolo ai Rm: Non faccio quello che voglio e faccio ciò che più mi ripugna.
Personalmente non faccio cose che mi ripugnano ma se non sono santo qualcosa dentro ancora c'è. In ogni caso anche la poca fede è già un peccato.
Chiarito questo, docet con il punto di domanda stava ad indicare: Tu ti limiti a rispondere  sì e no oppure ti dilunghi?
Non so dove tu abbia visto competizione, ma io ho detto che se il tuo linguaggio è sì o no lo si vedrà nei post a seguire e questo partendo dal presupposto che coerenza vuole che si viva quello che si fa notare ad altri.
Transeat sulle altre sparate.
Buona domenica anche a te.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:13:23 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneCaro Duc in altum, io  ho risposto molto chiaramente alla domanda da te postami, cioè se ho smesso di peccare, dicendo che faccio attenzione a non cadere. Devi sapere che anche se smettiamo di  peccare nel senso di non compiere il gesto, fino a quando non ci liberiamo dello spirito che ci induce a peccare anche contro la ns volontà, siamo ancora peccatori. S. Paolo ai Rm: Non faccio quello che voglio e faccio ciò che più mi ripugna.
Personalmente non faccio cose che mi ripugnano ma se non sono santo qualcosa dentro ancora c'è. In ogni caso anche la poca fede è già un peccato.
Chiarito questo, docet con il punto di domanda stava ad indicare: Tu ti limiti a rispondere  sì e no oppure ti dilunghi?
Non so dove tu abbia visto competizione, ma io ho detto che se il tuo linguaggio è sì o no lo si vedrà nei post a seguire e questo partendo dal presupposto che coerenza vuole che si viva quello che si fa notare ad altri.
Transeat sulle altre sparate.
Buona domenica anche a te.
Transeat o meno (questa è una tua faccenda), a mio parere, continui a rispondere in politichese, anche se (ripeto senza voler giudicare nessuno!) prendo atto, da queste tue parole, che la tua risposta è: "no, non ho smesso di peccare. Quindi, per adesso (poi, forse, anche a me capiterà di essere contraddittorio, anche se ad una tale domanda non esiterò mai), chi è venuto meno alla coerenza di non vivere quel che fa notare ad altri, sei tu:
Citazionel'omosessuale non può avere buona volontà di smettere essendo sovrastato dal peccato stesso che toglie ogni potere sul volere.
Dove, così come per un omosessuale che cerca il Padre di Gesù, anche la nostra buona volontà potrebbe essere ancora sovrastata dal peccato stesso, quindi sia benedetta l'affermazione di Papa Francesco che ci rimanda, tutti, a sperare nella misericordia divina, e non a "sdoganizzare" il peccato.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 11 Settembre 2016, 20:34:27 PM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:13:23 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneCaro Duc in altum, io  ho risposto molto chiaramente alla domanda da te postami, cioè se ho smesso di peccare, dicendo che faccio attenzione a non cadere. Devi sapere che anche se smettiamo di  peccare nel senso di non compiere il gesto, fino a quando non ci liberiamo dello spirito che ci induce a peccare anche contro la ns volontà, siamo ancora peccatori. S. Paolo ai Rm: Non faccio quello che voglio e faccio ciò che più mi ripugna.
Personalmente non faccio cose che mi ripugnano ma se non sono santo qualcosa dentro ancora c'è. In ogni caso anche la poca fede è già un peccato.
Chiarito questo, docet con il punto di domanda stava ad indicare: Tu ti limiti a rispondere  sì e no oppure ti dilunghi?
Non so dove tu abbia visto competizione, ma io ho detto che se il tuo linguaggio è sì o no lo si vedrà nei post a seguire e questo partendo dal presupposto che coerenza vuole che si viva quello che si fa notare ad altri.
Transeat sulle altre sparate.
Buona domenica anche a te.
Transeat o meno (questa è una tua faccenda), a mio parere, continui a rispondere in politichese, anche se (ripeto senza voler giudicare nessuno!) prendo atto, da queste tue parole, che la tua risposta è: "no, non ho smesso di peccare. Quindi, per adesso (poi, forse, toccherà anche a me essere contraddittorio, ma sicuramente ad una tale domanda non esiterò mai), chi è venuto meno alla coerenza di non vivere quel che fa notare ad altri, sei tu:
Citazionel'omosessuale non può avere buona volontà di smettere essendo sovrastato dal peccato stesso che toglie ogni potere sul volere.
Dove, così come per un omosessuale che cerca il Padre di Gesù, anche la nostra buona volontà potrebbe essere ancora sovrastata dal peccato stesso, quindi sia benedetta l'affermazione di Papa Francesco che ci rimanda, tutti, a sperare nella misericordia divina, e non a "sdoganizzare" il peccato.

E' meglio chiuderla qui dal momento che il più sordo dei sordi è chi non vuol sentire, ma sappi che non c'è misericordia senza pentimento.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:47:32 PM
:: scritto da giona2068:
Citazionema sappi che non c'è misericordia senza pentimento.
...e il pentimento incomincia con il dichiarare, senza sotterfugi, di essere peccatori.
Titolo: Re:Considerazioni sulla Fede
Inserito da: giona2068 il 12 Settembre 2016, 09:41:00 AM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:47:32 PM
:: scritto da giona2068:
Citazionema sappi che non c'è misericordia senza pentimento.
...e il pentimento incomincia con il dichiarare, senza sotterfugi, di essere peccatori.

D'accordo, io l'ho dichiarato e lo confermo e non potrebbe essere diversamente dal momento che il santo sbaglia sette volte al giorno. Ora tocca ad altri sperando che tu ne sia l'esempio.
In ogni caso poco conta quello che altri fanno perché saremo giudicati dalle nostre opere e non da quelle altrui.