Inventare una nuova religione

Aperto da anthonyi, 27 Agosto 2025, 14:03:01 PM

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Duc in altum!

Citazione di: Jacopus il 06 Settembre 2025, 07:51:25 AML'uomo ha bisogno di attaccarsi a verità se è manipolabile e non ha esercitato il proprio pensiero critico
E chi decreta che questa sia la verità e non una menzogna?!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Pare che Voltaire abbia detto di preferire un barbiere che crede in Dio, soprattutto se munito di un rasoio affilato. E' una fissa di un certo tipo di intellettuale sul paternalistico andante pensare che "al popolino" Dio faccia bene, tanto quanto che le religioni si "inventino" e si possano imporre al solito popolino. E c'è un fondo di verità, un fondo che anche Marx che delirava di persone che si svegliano pescatori e si addormentano poeti non ha mai capito. C'è una buona parte di persone che in assenza di un orario fisso e un obbiettivo imposto si perdono come pesci fuor d'acqua, non si può essere tutti imprenditori di sé stessi. Chi sostiene che senza Dio non c'è fondamento morale, che senza Dio tutto è permesso, non si rende conto di qual confessione sta facendo agli altri di sé stesso, di quanto il servilismo gli sia permeato nelle ossa e di che grama persona pensa di essere, lo dice lui stesso. Pensare con la propria testa brucia un sacco di calorie, il cervello istintivamente tenta di conservarne il più possibile, oggi nel supermercato c'è di tutto e molti sono ascesi al rango di uomini liberi, ma è probabile che al peggiorare delle condizioni la servitù volontaria tornerà di moda, non verso Dio, tutti gli dei sono nati uomini, il mondo oggi cambia troppo velocemente, non ha pazienza per la deificazione che come le conserve alimentari richiede tempo e processo. Leggevo ieri che i talebani colpiti dal terremoto lasciano morire le donne sotto le macerie o non gli somministrano cure, perchè agli uomini non è permesso toccare le donne "altrui" puranche queste stiano morendo. Le grandi morali antiche, che nostalgia, che maraviglia, come si fa a comportarsi bene senza la Verità nel cuore? Chiedere ad una donna afghana sotto alle macerie.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

Jacopus

Citazione di: Duc in altum! il 06 Settembre 2025, 11:34:26 AME chi decreta che questa sia la verità e non una menzogna?!
Nessuno. Non ho mai sentito voci divine da un cespuglio. Ma lo ritengo il metodo più adatto per affrontare la vita umana, senza credersi superiori, né pensare all'altro come un nemico, che esso sia il capitalismo o il cattolicesimo o la scienza, il pensiero critico mette in "crisi" le certezze. Non invento nulla neppure in questo caso. Alla verità, una luce che acceca, preferisco il sapere di non sapere (in greco Έτσι, δεν γνωρίζω, estì den gnōthizo). Da qui nasce il pensiero dialettico e su di esso si sono sovrapposti, nel corso della mia vita, ulteriori strati culturali (Stoicismo, Kant, psicoanalisi, scuola di Francoforte, Foucault) che mi hanno reso quel che sono. È la mia piccola verità/non verità, senza nessuna fonte di legittimazione, ma anche orgogliosamente senza essere causa di tutto il sangue versato in nome della verità.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 06 Settembre 2025, 11:35:17 AMPare che Voltaire abbia detto di preferire un barbiere che crede in Dio, soprattutto se munito di un rasoio affilato. E' una fissa di un certo tipo di intellettuale sul paternalistico andante pensare che "al popolino" Dio faccia bene, tanto quanto che le religioni si "inventino" e si possano imporre al solito popolino. E c'è un fondo di verità, un fondo che anche Marx che delirava di persone che si svegliano pescatori e si addormentano poeti non ha mai capito. C'è una buona parte di persone che in assenza di un orario fisso e un obbiettivo imposto si perdono come pesci fuor d'acqua, non si può essere tutti imprenditori di sé stessi. Chi sostiene che senza Dio non c'è fondamento morale, che senza Dio tutto è permesso, non si rende conto di qual confessione sta facendo agli altri di sé stesso, di quanto il servilismo gli sia permeato nelle ossa e di che grama persona pensa di essere, lo dice lui stesso. Pensare con la propria testa brucia un sacco di calorie, 
Anche Giordano Bruno la pensava così, in una visione elitista pensava che I dogmi erano per il popolo, mentre i filosofi come lui dovevano scorazzare liberamente col pensiero. E questa é la filosofia del pensiero ermetico, Dell'esistenza di una verità doppia, una pubblica, per tutti, e una ermetica, solo per gli iniziati.
E io ti dirò, inverno, in buona parte quest'idea la condivido. La rappresentazione della verità é funzionale alle capacità di  colui che la ascolta. 
Ci sono persone che senza punti di riferimento semplici e certi si smarriscono, e allora che c'é di male a darglieli, questi punti di riferimento. 
Poi per quelli che si sentono superiori c'é la libertà di farne a meno, di sviluppare il pensiero critico, come dice jacopus. 
Con una domanda: se nei millenni passati non ci fossero stati quei punti di riferimento siamo proprio sicuri che gli jacopus di oggi avrebbero avuto tutta questa capacità e possibilità di elaborare ed esprimere pensiero critico? 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Phil

Citazione di: anthonyi il 06 Settembre 2025, 15:12:13 PMquesta é la filosofia del pensiero ermetico, Dell'esistenza di una verità doppia, una pubblica, per tutti, e una ermetica, solo per gli iniziati.
La duplicità dell'interpretazione della realtà, fra esigenze pragmatiche sociali e approfondimenti teoretico-esistenziali, ha infatti una sua storia, sia in Occidente che in Oriente. E se ci chiediamo se questa distinzione sia vera o falsa, è perché non abbiamo capito in cosa consista la sua duplicità.

anthonyi

Citazione di: Phil il 06 Settembre 2025, 18:00:37 PMLa duplicità dell'interpretazione della realtà, fra esigenze pragmatiche sociali e approfondimenti teoretico-esistenziali, ha infatti una sua storia, sia in Occidente che in Oriente. E se ci chiediamo se questa distinzione sia vera o falsa, è perché non abbiamo capito in cosa consista la sua duplicità.

Non conoscevo la duplicità del pensiero Orientale, comunque osservando il riferimento che hai dato ho l'impressione che non vi sia la sofisticazione che caratterizza l'approccio ermetico. Considera oltretutto che la particolarità del pensiero occidentale, che evolve nel contrasto tra una preesistente cultura pagana, e la successiva cultura cristiana, evidenzia un maggior livello di "confronto critico", mentre nelle culture orientali questo contrasto non ha mai avuto luogo. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

daniele22

Citazione di: anthonyi il 06 Settembre 2025, 18:37:30 PMNon conoscevo la duplicità del pensiero Orientale, comunque osservando il riferimento che hai dato ho l'impressione che non vi sia la sofisticazione che caratterizza l'approccio ermetico. Considera oltretutto che la particolarità del pensiero occidentale, che evolve nel contrasto tra una preesistente cultura pagana, e la successiva cultura cristiana, evidenzia un maggior livello di "confronto critico", mentre nelle culture orientali questo contrasto non ha mai avuto luogo.
Questa che dici è una fagianata.. anthonyi tesoro. Il buddhismo si pone senz'altro in una posizione di critica nei confronti dell'induismo

daniele22

Citazione di: Duc in altum! il 06 Settembre 2025, 11:32:01 AME a chi può soddisfare davvero una verità relativa?!
Quella che per noi può apparire una verità relativa, per chi la professa, è una verità assoluta.
Anzi, io non ho mai avuto il desiderio di una verità relativa... non so cosa sia (anche prima della mia conversione a Gesù, incominciata a 43 anni)!

Per quel che riguarda il mio credo (cattolico), è impossibile e irrealizabile che la verità assoluta venga a trovarsi per un nostro merito, essa si ha solo quando è essa che decide di rivelarsi.
Toh! Mancava giusto il terzo. Ciao Duc.. sempre tutto ben immagino. Hai comunque completamente frainteso quello che ho detto. Il fatto principale sarebbe che il nostro mondo è così perché è così, ma evidentemente non ci accontentiamo.
Il mio pensiero era una riflessione sul concetto di verità. E la verità relativa è sicuramente di tuo interesse poiché se devi scendere dell'ottavo piano di un edificio non fai un salto dalla finestra, probabilmente la soluzione più semplice, ma scendi per le scale.
Quello che condividiamo, atei e credenti, vivendo nel mondano, sarebbe che non possiamo non occuparci di verità relative alle nostre azioni. Per i fisici ciò equivale a dire che si occupano della verità (della giustezza, giustizia) della loro azione. Per un falegname la cosa è la stessa; se vuole ottenere una sedia si occuperà della verità che conduce alla sedia.
Un ateo però, a differenza del credente, non si occupa di ciò che è extramondano, non pretende giustizia dopo la morte, ma la gradirebbe in terra.. e in tutta franchezza gli è pure sospetta questa postura della chiesa, o almeno a me lo è.
Infatti, come già detto in questo topic, l'azione che generò la proprietà privata provocò una frattura nel mondo innescando un potenziale di guerra. Ora, se è vero che ognuno racconta la propria storia circa il fatto che il mondo è così, tale storia dovrebbe conservare perlomeno una certa coerenza. Capisco bene che per un credente gli uomini siano liberi di agire secondo il bene o secondo il male. Ma visto il comandamento "non rubare", quello che proprio non capisco è cosa c'entri la spiritualità con la proprietà privata. Possibile che Dio, ma anche Gesù, abbiano avallato questa frattura provocatrice di inimicizia tra gli uomini?

anthonyi

Citazione di: daniele22 il 07 Settembre 2025, 09:33:47 AMQuesta che dici è una fagianata.. anthonyi tesoro. Il buddhismo si pone senz'altro in una posizione di critica nei confronti dell'induismo
Intanto ho premesso che non ne so molto, e non ho certo negato l'esistenza di dialettiche nelle culture e religioni orientali.
Purtuttavia esse non hanno mai conosciuto una situazione di contrasto globale come quella che si realizza nel passaggio tra mondo antico e Cristianesimo, un contrasto che poi si evolverà nel tempo in pensiero ermetico e poi nella massoneria. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

anthonyi

Citazione di: daniele22 il 07 Settembre 2025, 09:45:08 AM
 Ma visto il comandamento "non rubare", quello che proprio non capisco è cosa c'entri la spiritualità con la proprietà privata. Possibile che Dio, ma anche Gesù, abbiano avallato questa frattura provocatrice di inimicizia tra gli uomini?
La religione é sempre stata ordine sociale proprio al fine di ridurre le inimicizie tra gli uomini. In sé, oltretutto, il principio non rubare non é una difesa ideologica di un certo tipo di proprietà che non é definito, esso infatti si può applicare anche a una proprietà pubblica o comunitaria che non può essere sottratta da un privato. 
E' chiaro che questo principio presuppone un patto tra gli uomini che definisca un certo ordine proprietario, e ne impone il rispetto, e lo fa per garantire l'armonia sociale. 
Chi rompe l'armonia sociale é  invece chi va a raccontare che quel patto fra gli uomini é ingiusto ed inefficiente, cosa certamente possibile, anche perché tante volte nella storia gli uomini hanno rivisto il loro patto sociale, e nella gran parte dei casi hanno preferito i sistemi di proprietà privata, anche perché le poche volte che sono stati sperimentati patti con proprietà pubblica I risultati economici non sono stati buoni. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Alberto Knox

Citazione di: Phil il 06 Settembre 2025, 18:00:37 PME se ci chiediamo se questa distinzione sia vera o falsa, è perché non abbiamo capito in cosa consista la sua duplicità.
già, sarebbe come tornare a chiedersi se un fotone è corpuscolo o onda.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#116
Se avessimo coscienza di quante religioni ci inventiamo, lo stupore ci occuperebbe per tanto tempo, da non averne per inventarne di nuove.
Però, d'altra parte, in che modo potremmo prenderne coscienza, se non provando a inventarne di nuove?
Cioè, per cercare di far rotolare fuori ciò che lavora dentro noi, in qualche modo bisogna agitarsi.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

Alexander

Una religione non si inventa, è sempre frutto di un processo storico e di un confronto dialettico tra visioni spirituali diverse. Il cristianesimo sbocco di correnti spirituali interne all'ebraismo. Ilbuddhismo come critica di posizioni neobrahamiche e vediche. Il protestantesimo come critica al cattolicesimo. Il taoismo come rifiuto del formalismo confuciano. E così via. C'è sempre all'origine la figura di un fondatore, ma questi non si sveglia una mattina e decide di fondare una religione. È piuttosto da vedere, come succede anche in politica, come il catalizzatore di forze, idee, sentimenti che già circolano e che spessissimo nascono già all' interno di un'altra forma religiosa e vi circolano in attesa di trovare la figura, spesso geniale , che sappia costruirne l'abito nuovo.

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