Inventare una nuova religione

Aperto da anthonyi, 27 Agosto 2025, 14:03:01 PM

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iano

Citazione di: Duc in altum! il 17 Settembre 2025, 22:35:55 PMMa che scherzi?!
Io ho sempre ribadito che ognuno è libero di credere in quel che vuole... io in Gesù, tu nella ragione, un altro nel buddismo, ecc. ecc.
Ciò che ribadisco è semplicemente che non esiste qualcuno che può vivere senza avere fede... quindi non accetto che ci si presenti (per convenienza o astuzia) come non credente in Pinco, invece di comunicare (e quindi giocare ad armi pari) l'essere credente in Pallino!
Facile smontare le altrui fedi, difficile trovare le proprie, prima ancora che doverle ammettere.
Lo si capisce quando ci si inizia ad arrampicare sugli specchi, come quando si parla relative verità o di ragionevoli emozioni.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

InVerno

#211
Citazione di: Duc in altum! il 17 Settembre 2025, 22:35:55 PMNessuno ti chiede di abdicare, solo di ragionare (visto che credi nella ragione) che qualsiasi cosa tu voglia sostituire al termine Dio (o al mio Gesù), è il tuo 'dio'; giacché ti impone degli imperativi (infatti scegli moralmente o eticamente o socialmente o politicamente, pure grazie a essi ...e non lo puoi evitare!), senza avere la certezza (altrimenti sarebbe Verità assoluta per tutti inconfutabile) che sia davvero così... se non con la tua fede!
Non è difficile...
Ma questo teorema dell'inevitabilità della fede funziona anche con gli animali? Voglio dire, mi sembra che si comportino in maniera piuttosto morale, limitando la violenza al necessario, curando la prole, accudendo i compagni, lo fanno per qualche imperativo imposto dal dio cervo? 
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

fabriba

Il cannibalismo tra animali di una specie tende a succedere quando non ci sono abbastanza predatori* per mantenere un bilanciamento tra ambiente e la specie.
(* o in genere limiti alla crescita demografica della specie: batteri sono un altro esempio che mi viene in mente)

I singoli umani potrebbero aver capito molto presto che la maggiore minaccia alla propria riproduzione non era esterna, ma interna, ovvero che in assenza di predatori, si trovava in una condizione in cui la natura avrebbe raccomandato il cannibalismo.

In questo senso, l'umano si sarebbe trovato nella posizione unica di dover creare valori che favorissero la cooperazione al -cannibalismo.

Vista così l'epopea umana si riduce all'eterno dialogo tra natura e cultura però...  non so se aiuta :) 

iano

#213
Citazione di: InVerno il Oggi alle 08:59:11 AMMa questo teorema dell'inevitabilità della fede funziona anche con gli animali? Voglio dire, mi sembra che si comportino in maniera piuttosto morale, limitando la violenza al necessario, curando la prole, accudendo i compagni, lo fanno per qualche imperativo imposto dal dio cervo?
L'inevitabilità della fede mi sembra una buona ipotesi.
Io pongo più l'accento sulla nostra capacità di credere che inevitabilmente porta ad acquisire fedi.
Possedere una fede mi sembra cioè la normalità, ma è la capacità di credere che mi sembra straordinaria.
Dichiarare una fede significa averne coscienza.
Se gli animali ne avessero coscienza sarebbe un dio cervo.
Per dichiarare la propria fede bisogna superare una prova difficile, il senso del ridicolo che un Dio , cornuto o meno che sia, possa suscitare.
Non è una prova che noi due possiamo superare.
Credo però che possediamo molte fedi non dichiarate, e perciò al riparo dal senso del ridicolo.
Noi crediamo di poter riconoscere i cervi dalle corna, ma sono convinto che comportandoci da cervi all fine   le corna ci spuntano.


Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

Alexander

Citazione di: fabriba il Oggi alle 10:45:14 AMIl cannibalismo tra animali di una specie tende a succedere quando non ci sono abbastanza predatori* per mantenere un bilanciamento tra ambiente e la specie.
(* o in genere limiti alla crescita demografica della specie: batteri sono un altro esempio che mi viene in mente)

I singoli umani potrebbero aver capito molto presto che la maggiore minaccia alla propria riproduzione non era esterna, ma interna, ovvero che in assenza di predatori, si trovava in una condizione in cui la natura avrebbe raccomandato il cannibalismo.

In questo senso, l'umano si sarebbe trovato nella posizione unica di dover creare valori che favorissero la cooperazione al -cannibalismo.

Vista così l'epopea umana si riduce all'eterno dialogo tra natura e cultura però...  non so se aiuta :)

In effetti sembra così :una lotta tra natura e cultura, con la componente culturale che aumenta in continuazione, spesso con l'aumento continuo delle leggi.
Forse però all'inizio, più che essere spinti al cannibalismo in mancanza di risorse., si era spinti all'assassinio per impadronirsene. Nel mito giudaico di Caino e Abele abbiamo una rappresentazione simbolica: Caino e' colui che trattiene per sé e non condivide. Abele colui che dona  e condivide. Il primo è spinto sino ad uccidere pur di far sparire colui che dona (pericolo per le sue risorse). Il secondo disposto a con-dividere le risorse. La prevalenza del secondo tipo (la con-divisione allarga la prosperity della specie) potrebbe spiegare la genesi del "mettere in comune" nel villaggio preistorico e poi nella nascita della città. Ovviamente la cainita' non sparisce; convive con la abelita' formandoi due tipiumani: fondamentalmente egoista o fondamentalmente altruista.


Alexander

#215
Citazione di: iano il Oggi alle 13:29:44 PML'inevitabilità della fede mi sembra una buona ipotesi.
Io pongo più l'accento sulla nostra capacità di credere che inevitabilmente porta ad acquisire fedi.
Possedere una fede mi sembra cioè la normalità, ma è la capacità di credere che mi sembra straordinaria.
Dichiarare una fede significa averne coscienza.
Se gli animali ne avessero coscienza sarebbe un dio cervo.
Per dichiarare la propria fede bisogna superare una prova difficile, il senso del ridicolo che un Dio , cornuto o meno che sia, possa suscitare.
Non è una prova che noi due possiamo superare.
Credo però che possediamo molte fedi non dichiarate, e perciò al riparo dal senso del ridicolo.
Noi crediamo di poter riconoscere i cervi dalle corna, ma sono convinto che comportandoci da cervi all fine  le corna ci spuntano.



Bisogna considerare anche che la fede potrebbe essere una risposta biologica allamancanza di senso della vita. Gli studi neuroscientifici attuali sembrano mostrare che un credente vive più serenamente di un non credente le difficoltà e le angosce della vita. È mediamente più gioioso, affronta meglio le malattie e la mancanza di lavoro. È portato più facilmente a condividere. Crea delle comunità di appartenenza. Si sente meno solo. Intendo fede in una divinità protettrice, non certo fede nella mancanza di senso. Le continue e decise "provocazioni" di @duc sull'ineluttabilita' di avere una fede mi stanno spingendo a scoprire quante fedi in cose materiali o no indimostrabili  alla fin fine porto con me

daniele22

Citazione di: Duc in altum! il 17 Settembre 2025, 22:35:55 PMCiò che ribadisco è semplicemente che non esiste qualcuno che può vivere senza avere fede... quindi non accetto che ci si presenti (per convenienza o astuzia) come non credente in Pinco, invece di comunicare (e quindi giocare ad armi pari) l'essere credente in Pallino!
E' una parabola, @daniele22, sveglia!
E come tutte le parabole, le favole e i racconti, contiene un messaggio vero, una certezza recondita che si può applicare nella realtà... che adesso ti spiego...
Più che altro è facile cercare di smontare una tesi quando si ricorra alla falsa testimonianza. Quando ciò accade significa solo che si è giunti alla frutta..  si è passato un limite. Ho detto e ridetto più volte in passato, l'hanno detto pure iano e altri, che la fede è necessaria all'essere umano, ma non solo all'essere umano, visto pure l'intervento di InVerno; basta osservare un gatto che salta sulla maniglia della porta di casa per aprirla per capire che pure lui sa che la fede lo direziona alla corretta azione per ottenere il fine.. ma non se ne dà conto. Quindi se dico "non credente" è ovvio che mi riferisco soprattutto al Dio dei cristiani. 
Sei dunque, o Duc, un analfabeta funzionale o sei uno che sparge zizzania?
Detto questo, quando cercai di spiegare ad anthonyi (post 202) il "si dice" di Gesù che riporto:
- Gesù disse, "Questo cielo scomparirà, e quello sopra pure scomparirà.
I morti non sono vivi, e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiaste ciò che era morto lo rendeste vivo. Quando sarete nella luce, cosa farete? Un giorno eravate uno, e diventaste due. Ma quando diventerete due, cosa farete?"
... era evidente che quella non è una parabola e necessita quantomeno di un'interpretazione, condivisibile o no che sia. Ma per la storia dei talenti l'ho già detto pure a Freedom che nel caso dell'amore si starebbe facendo una parabola della parabola. E tu dovresti averlo letto, ma fai lo gnorri rilanciando pure. Chi si vuole dunque prendere in giro? Altro che sveglia!
Tra l'altro, tra le ambiguità,  nel vangelo di Luca (19, 11 - 27) c'è la parabola delle mine, ma lì il nobile che poi distribuì giustizia era odiato da tutti. Che stranezza comunque. In ogni caso, anteparabola, Zacheo ha ottenuto salvezza. https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/nt/Lc/19/
Se poi prendiamo infine il non ispirato vangelo di Tommaso, sicuramente a tratti incomprensibile, ma forse solamente troppo stravagante per la chiesa, si narra che:
- Gesù disse, "Se avete denaro, non prestatelo a interesse. Piuttosto, datelo a qualcuno da cui non lo riavrete."
Deve esserci di sicuro una spiegazione a tutto ciò ... e avanti con queste spiegazioni, con questo arrampicarsi sugli specchi per non affrontare le questioni. Manco volessi prendervi l'oro da sotto il culo. Si ragiona soltanto, dato pure che il coltello dalla parte del manico ce l'ha il mio nemico numero uno (sulla carta) anthonyi.. parimenti mia guida spirituale.
C'è infine una differenza profonda tra la mia religione, in senso di pratica religiosa perché la teoria ci sarebbe già, e la tua: la mia, attraverso la certezza dell'ignoranza della ragione sul futuro (fede negativa - che non nega certo il valore della scienza) porta verso la riconoscenza e la riappacificazione; la tua porta in ogni caso verso la guerra.. e si vede chiaramente. Dato però che tu ti firmi spesso con "Pace e bene", mi risolvo clementemente a dirti che ti perdono perché non sai quello che dici
Saluti

iano

#217
Citazione di: Alexander il Oggi alle 14:52:31 PMBisogna considerare anche che la fede potrebbe essere una risposta biologica allamancanza di senso della vita.

Mi sembra una buona ipotesi.
Se un senso della vita esiste, come siamo arrivati fin qui, seguendolo, senza conoscerlo?
Non sappiamo dove andremo a parare, ma cosa può esservi di peggio se non...restare imbottigliati seguendo un senso obbligato ?
L'evoluzione non segue un senso. Non ne ha bisogno, e anzi potrebbe essergli di impiccio.
Essa si affida al caso in diversi modi, e uno di questi è disporre di un congruo numero di individui provvisti di libero arbitrio, di modo che, essendo le loro scelte imprevedibili, equivalgano perciò a scelte casuali.
Essi devono essere quanto più lontani dal comportarsi come materia, la quale ha un senso che segue senza eccezioni.
Si potrebbe dire che l'evoluzione è pò vigliacca, perchè non prende mai chiaramente posizione, però in questo modo non sbaglia mai.
La ricerca di senso,  porre fede in un senso, è essenziale perchè un individuo cosciente svolga la funzione assegnatagli  dall'evoluzione.
Quella nella coscienza è una fede per molti non cosciente, una fede nascosta, ma alla fine la coscienza è un modo di verso di fare le stesse cose.
Io dichiaro la mia fede che la coscienza sia ciò che caratterizza la vita, ciò non esiste vita non cosciente.

Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

Duc in altum!

Citazione di: daniele22 il Oggi alle 16:51:48 PM
C'è infine una differenza profonda tra la mia religione, in senso di pratica religiosa perché la teoria ci sarebbe già, e la tua: la mia, attraverso la certezza dell'ignoranza della ragione sul futuro (fede negativa - che non nega certo il valore della scienza) porta verso la riconoscenza e la riappacificazione; la tua porta in ogni caso verso la guerra.. e si vede chiaramente. Dato però che tu ti firmi spesso con "Pace e bene", mi risolvo clementemente a dirti che ti perdono perché non sai quello che dici
Saluti
Ma la certezza dell'ignoranza della ragione sul futuro è valida solo per te, per la tua fede... non è oggettiva!
Infatti, sempre grazie alla fede, potrebbe anche essere valida la certezza della conoscenza della ragione sul futuro... ossia la Parusia (questa è la mia di fede, che anch'essa non è oggettiva, se non per coloro che ci credono)!
Quindi, l'oggetto/soggetto della tua fede, vale quanto il mio... nessuna differenza, se non nei bip-mentali del tanto ragionare ovviando la fede (tanto poi essa sempre riappare... infatti basta un semplice "ti amo" per cancellare completamente l'ignoranza della ragione sul futuro).

E se esso ti conduce alla riconoscenza e alla riappacificazione... sono felice per te!

P. S. = «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Con queste parole, Gesù ribadisce che il suo potere è di natura spirituale e non richiede la forza delle armi o la fedeltà di un esercito.... altro che guerra! O:-)

Pace & Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: iano il Oggi alle 13:29:44 PMPossedere una fede mi sembra cioè la normalità, ma è la capacità di credere che mi sembra straordinaria.

Dichiarare una fede significa averne coscienza.
Esatto, coscienza e conoscenza.
Infatti, le tre C del cristianesimo, spiegano questa realtà:
1) Credere in Dio
2) Conoscere Gesù
3) Cooperare con lo Spirito Santo

Sono 3 passi inevitabili (anch'essi! :))): Fede, Conoscenza, Coscienza... straordinario!

Pace & Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: InVerno il Oggi alle 08:59:11 AMMa questo teorema dell'inevitabilità della fede funziona anche con gli animali?
Secondo il cristianesimo no, perché essi non possiedono l'Anima... anche se convivendo da più di 50 anni con essi, faccio mia quella frase che dice: "più conosco l'uomo, più amo gli animali"!

Pace & Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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