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LOGOS - Argomenti => Tematiche Spirituali => Discussione aperta da: Federico Mey2 il 21 Aprile 2020, 11:29:52 AM

Titolo: Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 21 Aprile 2020, 11:29:52 AM
All'interno della mia proposta di una nuova psicofilosofia (ovvero nuova ideologia) che indica come fine ultimo dell'agire individuale la Perfezione, ovvero la negazione dell'Errore, sta un elemento che, nel mondo attuale (salvo il continente indiano) è rivoluzionario, nel suo aspetto pratico: il Veganesimo.
Qual'è la ragione di esso, dal punto di vista psicofilosofico? E' lo sforzo di negare la sofferenza degli animali in quanto esseri senzienti e con attitudine al movimento, che nell'attuale sistema socio-economico mondiale è inevitabilmente causata dall'allevamento per il loro sfruttamento.
Che cos'è la sofferenza? La sofferenza è Male, e la mia idea di Perfezione condanna il Male.

Il non-Male distinto dal Bene
Tuttavia, c'è un ragionamento più sottile per chi facilmente tende a inglobare l'idea di condannare il Male all'interno del dualismo Bene-Male.
Quest'ultimo è il tipo di ragionamento in cui si è immersi, per lo meno in occidente, date anche l'influsso di cristianesimo e nazismo, ideologie entrambe immerse di dualismo Bene-Male, che si nutrono di esso.
Cosa significa proporre il non-Male e non il Bene come suo contrario?
Ad esempio, che io non voglio il maiale felice (Bene), ma disprezzo il fatto che soffra (non-Male).
Ad esempio che personalmente io non possegga neanche un cane, proprio perchè mi sentirei in colpa del Bene che potrei concedergli simultaneamente alla coscienza che il Male degli allevamenti degli altri animali, suoi simili, non è estinto.

Vita e morte
Facendo il parallelo con la vita e la morte, includo nel ragionamento sia animali che uomini. Qual'è la soluzione estrema per la sofferenza? E' la non-vita, data da non-nascita ma anche morte (ovviamente minimizzando la sofferenza).
Nell'ambito animali il non-Male consiste nel negare la nascita, imperfetta in quanto segnata da futura sofferenza, quindi dal negare l'allevamento. Nell'ambito umano consiste nel promuovere aborto (tra l'altro nel caso in cui la nascita non sia relativa ad una famiglia regolare e naturale), eutanasia e suicidio assistito (come possibilità concesse).

Sconfiggibilità del Bene assoluto
Inoltre, se si restasse inglobati nel dualismo Bene-Male, non si riuscirebbe a cavarsela: evidentemente il Male è un istinto presente in parte dell'umanità, si formano due schieramenti e il Bene non potrà mai riuscire a vincere, perchè ha un'obiettivo troppo ambizioso e troppo distante da quell'altra parte di umanità.

Teologia-Filosofia negativa
La mia idea del non-Male descritta è coerente con in'idea più ampia della mia ideologia della Perfezione (infatti chiamata "Teoria dell'Errore"), che tende a negare ciò che non è, piuttosto che affermare ciò che è. Questo atteggiamento discende dall'idea che la Perfezione è originaria, perchè in origine c'è il Nulla ed esso, essendo caratterizzato dall'assenza di Errore (come di ogni altra cosa), è Perfetto. Quindi bisogna negare l'imperfezione più che promuovere la Perfezione.
Il Male e la sofferenza vengono avversati in quanto Errore, più che in quanto Male in senso morale.

Assolutizzazione del corrente atteggiamento Vegano
E' però anche necessario, per me, ampliare l'ideologia Vegana di non-sofferenza animale ad altri sistemi economico-sociali, date le facili critiche possibili a che sostiene oggi questa ideologia, di non essere disposto a seguirla in ogni caso. Basta pensare a 2 cose: il fatto che questa ideologia sia soltanto della corrente società, e che sia assente nel passato, e l'altra cosa che, nel bisogno, l'umano sia costretto ad abbandonarla.
La mia idea è che l'atteggiamento Vegano (che a questo punto può non consistere di essere vegani in pratica) può essere visto come assoluto sulla base di: coscienza umana della sofferenza animale e minimizzazione della sofferenza animale nel caso in cui nel bisogno si sia costretti a sfruttare animali. Questa idea ovviamente nega in ogni caso l'attuale allevamento, perchè mancano sia il bisogno, sia la minimizzazione della sofferenza.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: viator il 21 Aprile 2020, 14:00:18 PM
Salve Federico. Dimmi però una cosa : se è sacrosanto l'astenersi da ciò che comporterebbe sofferenze per viventi umani ed animali......................come la mettiamo con la sofferenza dei viventi VEGETALI ?----------- Oppure i vegetali non soffrono poichè non strillano e non si agitano ?.



Non esiste mentalità più assurda di quella che esprime il veganismo.



Se veramente - per personale visione etica - non si vuole la sofferenza di alcun vivente, l'unica soluzione resta il FRUTTARIANESIMO !. Saluti.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Jacopus il 21 Aprile 2020, 19:39:04 PM
Su questo punto io e Viator siamo d'accordo. Le piante sono esseri viventi esattamente come noi, si nutrono come noi, trasformano elementi chimici e la luce solare come noi, si sviluppano attraverso la replicazione del DNA come noi. Addirittura comunicano fra di loro come noi attraverso enzimi come i nostri (ad esempio il glutammato).
L'unico vantaggio di mangiare vegetali rispetto agli animali è il minor impatto ambientale delle coltivazioni vegetali rispetto agli allevamenti di bestiame.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: InVerno il 22 Aprile 2020, 07:52:47 AM
La vita di qualcuno è sempre la morte di un altro, il veganesimo è un ideologia pericolosa proprio perchè si astrae da questa regola biologica e crede di farla franca non allevando grandi mammiferi. Per coltivare la terra efficacemente bisogna uccidere miliardi di insetti, miliardi di funghi, uccidere o costringere al deserto centianaia di specie animali, in definitiva ridurre la biodiversità di miliardi di ettari di terreno ad una manciata di culture selezionate,  tutti gli altri saranno morti, che possano soffire o meno, è un finto problema. Basta prendere l'ultimo animale estinto, che non so chi sia, e scoprire che nessun uomo lo mangiava, ma si è estinto lo stesso per colpa degli umani. Certo, essendo "non nato" non avrà sofferto, ma a suon di far "non nascere" esseri viventi ci rimarranno le pietre. Una filosofia che veramente superi la dicotomia bene-male è  una filosofia della contaminazione, della ricerca di equilibrio, della caducità, che non ricerchi facili scappatoie morali e offra strambe vie per uscire dal circolo vita-morte.Bisogna imparare a sopportare che ogni nuova vita porta con se un carico inevitabile di morte per essere vissuta.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: baylham il 22 Aprile 2020, 10:14:28 AM
Sono d'accordo con InVerno, ma ritengo che il veganesimo sia socialmente meno dannoso di altre diete, etiche, culture e filosofie.


I vegetali non soffrono, come non soffrono i virus, batteri e funghi.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 22 Aprile 2020, 10:17:23 AM
Purtroppo su questo argomento c'è il rischio di affrontare posizioni prevenute, ed è il caso delle prime 3 risposte ricevute ieri. E' una situazione tipica al Bar dello Sport, in cui la presenza di persone che usano il ragionamento soltanto in modo retorico con l'obiettivo predefinito di difendere con le unghie il proprio ... piatto.
Quindi non rispondo, anche se sarebbe facile farlo, ma lo farei soltanto al bar, mentre da un forum di filosofia mi aspetto più profondità, acutezza e soprattutto ricerca della Verità.
Risponderò soltanto a chi, pur non praticando il vegetarianesimo, stimi la proposta di limitare la sofferenza.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Jacopus il 22 Aprile 2020, 10:45:23 AM
Caro Federico Mey, i discorsi da bar sport, giustamente, si fanno al bar sport e mi sembra quindi la tua, una giusta decisione.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: bobmax il 22 Aprile 2020, 15:03:08 PM
Secondo me, il veganesimo etico esprime, nella pratica, uno slancio spirituale verso l'Assoluto.

Nella ricerca della Verità, inevitabilmente ci rendiamo man mano conto del male. Il male che è nel mondo, il male che facciamo, il male che noi stessi siamo!
E così ciò che prima era "normale", legittimo, magari persino giusto... diventa ora inaccettabile.

La scelta vegana, che io tuttavia non riesco ad attuare, rientra nell'inaccettabilitá di causare sofferenza a degli animali.
Perché questa sofferenza è ormai riconosciuta come male.

Che il Bene assoluto non ci sia, non sia possibile, non è però affatto una limitazione.
Il non Male infatti ha tutta la sua ragion d'essere, la sua motivazione, nel Bene, che non c'è, proprio in quanto è!

Infatti l'Uno, il Bene, l'Essere, l'Assoluto sono lo stesso Nulla.

Il riconoscimento del Male implica dolore. E quindi la nostra discesa all'inferno. Inferno che è qui, ora, pronto per noi. Per entrarci è sufficientemente ricercare la Verità.

Ma il Male, è pure il filo d'Arianna che conduce a Dio.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: viator il 22 Aprile 2020, 16:32:06 PM
Salve baylham. Citandoti : "I vegetali non soffrono, come non soffrono i virus, batteri e funghi".


Sino a questo momento ho sempre preso "alla leggera" i tuoi interventi ma ora mi accorgo di avere sbagliato poichè capisco chi veramente tu sei : "L'Arbitro dei Viventi".



Comunque per placare ogni e qualsiasi sensibilità etico-dolorifica, propongo a te ed a Federico, assieme a chi condivide le vostre idee, di farvi promotori di una proposta di Legge che preveda l'istituzione di Pubblici Macelli corredati di reparti di Anestesia Preventiva prima di passare al cosiddetto abbattimento delle vittime. Saluti.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Jacopus il 22 Aprile 2020, 17:32:18 PM
Che le piante non soffrano come noi è possibile, ma nessuna sofferenza è uguale (lo sapeva anche Tolstoj quando scrisse Anna Karenina). Però soffrono, al punto che mettono in moto tutta una serie di risposte quando vengono danneggiate, grazie ad un enzima che si chiama glutammato, di cui ci serviamo anche noi, esseri senzienti, autonominatici signori del mondo e unici percettori di sensi e cognizioni superiori (compreso il dolore).


http://www.saperescienza.it/news/piante-animali/il-linguaggio-segreto-delle-piante-come-si-difende-il-mondo-vegetale-25-10-2018/2216-il-linguaggio-segreto-delle-piante-come-si-difende-il-mondo-vegetale-25-10-2018
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: InVerno il 22 Aprile 2020, 21:13:14 PM
Non so in quale regno vivente si manifesti la sofferenza e chi lo decida, tendo però a non dare un valore assolutamente negativo alla sofferenza, anzi penso che le cose più belle nascano proprio dalla sofferenza e che senza di essa non potrebbe esistere nulla di "buono", inteso anche come assenza di sofferenza. Meno male che la sofferenza esiste, altrimenti probabilmente saremmo non-sofferenti, come - secondo la concezione che va per la maggiore - i vegetali.

Peraltro, se fossi stato d'accordo con te, Federico, non avrei scritto assolutamente niente, perchè riterrei di non aver nulla da dire, spero invece di averti fatto un pò soffrire, filosoficamente!
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: baylham il 22 Aprile 2020, 23:41:37 PM
Per quanto concerne il dolore, la sofferenza fisica ritengo che i vegetali e i viventi in generale privi di un sistema nervoso centrale non soffrano.
La loro condizione è simile agli uomini con la malattia genetica CIPA.
Che un taglio di un ramo o di un foglia produca meccanismi biochimici di difesa nel vegetale non mi sorprende affatto, anzi lo trovo coerente con i processi di evoluzione biologica, ma ciò non significa che il vegetale provi dolore.
Che i batteri o virus provino dolore è assurdo.


Non penso affatto che gli uomini siano padroni del mondo, penso che gli animali sentano il dolore per quanto scritto sopra.


Sul tema sono perfettamente d'accordo con l'obiettivo di ridurre la sofferenza umana e dei viventi in generale, odio la sofferenza.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: InVerno il 23 Aprile 2020, 18:11:37 PM
Dato per assunto che gli animali hanno un sistema nervoso, rimane da capire secondo quale logica empirica o teorica, l'allevamento animale, in qualsiasi forma e senza distinzione, provochi sofferenza nell'animale.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 04 Maggio 2020, 07:22:24 AM
Citazione di: InVerno il 22 Aprile 2020, 21:13:14 PM
... spero invece di averti fatto un pò soffrire, filosoficamente!
Infatti, la mia è proprio una sofferenza intellettuale, per il valutare che c'è così poca gente in grado di ragionare...
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: sapa il 06 Maggio 2020, 13:25:37 PM
Citazione di: Jacopus il 21 Aprile 2020, 19:39:04 PM

L'unico vantaggio di mangiare vegetali rispetto agli animali è il minor impatto ambientale delle coltivazioni vegetali rispetto agli allevamenti di bestiame.
E anche qui ci sarebbe parecchio da dire. Dipende anche dalla coltivazione, ma l'impatto ambientale dell'agricoltura moderna non è inferiore a quella di un allevamento. Agricoltur e allevamento, del resto, formerebbero insieme un connubio ideale. Dipende ache dall'allevamento, però. Anche qui occorrerebbe distinguere.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: sapa il 07 Maggio 2020, 21:28:20 PM
Citazione di: Jacopus il 22 Aprile 2020, 17:32:18 PM
Che le piante non soffrano come noi è possibile, ma nessuna sofferenza è uguale (lo sapeva anche Tolstoj quando scrisse Anna Karenina). Però soffrono, al punto che mettono in moto tutta una serie di risposte quando vengono danneggiate, grazie ad un enzima che si chiama glutammato, di cui ci serviamo anche noi, esseri senzienti, autonominatici signori del mondo e unici percettori di sensi e cognizioni superiori (compreso il dolore).


http://www.saperescienza.it/news/piante-animali/il-linguaggio-segreto-delle-piante-come-si-difende-il-mondo-vegetale-25-10-2018/2216-il-linguaggio-segreto-delle-piante-come-si-difende-il-mondo-vegetale-25-10-2018
Infatti, secondo me non è corretto assimilare il concetto di "dolore" a quello di "sofferenza", non sono la stessa cosa. Il dolore è una sensazione, la sofferenza uno stato. Ma al di là di questo, tornando all'argomento, che l'essere umano comprenda e compatisca il dolore animale è del tutto normale, ma che i vegetali soffrano è del tutto evidente. Una pianta può soffrire per l'attacco di un parassita, per una posizione non idonea, per competizione con simili,  per andamenti  climatici avversi, per danni fisici, insomma la vita può essere difficile anche per i vegetali. Non sappiamo figurarci il loro dolore, ammesso che lo provino in una forma per noi comprensibile, ma abbiamo davanti agli occhi la loro eventuale sofferenza. Io rispetto chi rispetta gli animali, ma rispetto anche i vegetali: abbattere una pianta, che ha lottato per diventare quello che è, per me è sempre traumatico, specialmente poi se questa è adulta e magari pluri-centenaria. D'altra parte l'uomo è onnivoro e predatore, così come se ha voglia di carne preda un animale, se ha voglia di una bella insalata, uccide una lattuga. Altro discorso è quello degli allevamenti intensivi di animali (ma anche un frutteto è un allevamento intensivo di vegetali, del tutto contro natura, e se gli alberi potessero parlare...), che, specialmente per polli e suini,  a volte, anzi spesso, fanno veramente passar la voglia di cibarsene.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 08 Maggio 2020, 01:58:23 AM
Incredibile quanto sia scarso il livello della discussione! Tanto che non so neanche da dove cominciare un commento...
Allora, data l'area tematica, e come risulta dal mio argomento, l'interesse dovrebbe essere la Spiritualità.
Con essa mi sembra logico che dovrebbe consistere in uno slancio verso l'alto, un tentativo di raggiungere un livello superiore, sulla strada di una maggiore vicinanza all'Assoluto, a Dio, al Nirvana, alla Verità, o concetti simili.
Questo obiettivo da attuare con uno sforzo, sia di comprensione che morale (cioè comportamentale).
Ciò implicherebbe la direzione opposta di ciò che la nostra società materialista ci propone, cioè il dio Consumismo, la dea Comodità, la dea Retorica (cioè usare il linguaggio finalizzato a sè stesso, per "vincere" una discussione e non per cercare la Verità - come si fa in politica), la dea Superficialità.
Che questo sforzo comprenda le attività umane essenziali, come mangiare, mi sembra abbastanza ovvio: per questo, volendo incamminarmi su questa strada, ho citato questo argomento alimentare e morale.
Ma mi pare evidente di capire che, nonostante questo sia un forum dedicato, i partecipanti sono invece come tutti gli altri membri di questa società, seguaci degli dèi citati.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: bobmax il 08 Maggio 2020, 06:33:50 AM
Citazione di: Federico Mey2 il 08 Maggio 2020, 01:58:23 AM
Incredibile quanto sia scarso il livello della discussione! Tanto che non so neanche da dove cominciare un commento...
Allora, data l'area tematica, e come risulta dal mio argomento, l'interesse dovrebbe essere la Spiritualità.
Con essa mi sembra logico che dovrebbe consistere in uno slancio verso l'alto, un tentativo di raggiungere un livello superiore, sulla strada di una maggiore vicinanza all'Assoluto, a Dio, al Nirvana, alla Verità, o concetti simili.
Questo obiettivo da attuare con uno sforzo, sia di comprensione che morale (cioè comportamentale).
Ciò implicherebbe la direzione opposta di ciò che la nostra società materialista ci propone, cioè il dio Consumismo, la dea Comodità, la dea Retorica (cioè usare il linguaggio finalizzato a sè stesso, per "vincere" una discussione e non per cercare la Verità - come si fa in politica), la dea Superficialità.
Che questo sforzo comprenda le attività umane essenziali, come mangiare, mi sembra abbastanza ovvio: per questo, volendo incamminarmi su questa strada, ho citato questo argomento alimentare e morale.
Ma mi pare evidente di capire che, nonostante questo sia un forum dedicato, i partecipanti sono invece come tutti gli altri membri di questa società, seguaci degli dèi citati.

Condivido la tua valutazione sul livello delle discussioni nel forum.
D'altronde questi sono i tempi.

Tuttavia non mi entusiasma neppure questa tua idea di Perfezione fondata sul non Male...
Ha un che di "logico". Una logica dell'astinenza, sì, ma per evitare l'errore. Non come slancio verso l'Assoluto.

Secondo me, l'Essere, che poi è lo stesso Nulla, non sottostà ad alcuna logica.
L'Essere, è un essere in tempesta!
È Amore.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: sapa il 08 Maggio 2020, 10:19:20 AM
Non direi che il livello di questa discussione sia il "segno di tempi" particolarmente degradati. Se si parla di spiritualità ci si ritrova inevitabilmente a discutere con i razionalisti,  con chi, cioè, affronta il mondo con la ragione, senza per questo dover essere per forza un materialista tout court.Il rispetto, secondo me, delle diverse posizioni, dovrebbe essere il discrimine tra una discussione seria e una superficiale.  Probabilmente, per un vegano sentirsi controbattere sempre con l'argomento del rispetto della vita vegetale è frustrante e lo si può capire, ma d'altra parte io credo che se si vuole veramente guardare "in alto", la questione vada affrontata e risolta. Nutrirsi significa inevitabilmente distruggere altre forme di vita e catabolizzarle, fino a produre l'energia necessaria alla sopravvivenza e prodotti vari di scarto. Pensare che "sacrificare "una forma di vita vegetale per la propria sopravvivenza sia moralmente giusto, mentre uccidere un animale per cibarsene sia sbagliato, per me porta inevitabilmente a una tensione verso un Assoluto a metà. In realtà, io penso che sia opportuno assumere comportamenti alimentari misurati e consapevoli, nutrirsi è alla base della vita, non possiamo sottrarci alla "distruzione " di altre forme di vita, ma dobbiamo farlo, secondo me, in modo "sostenibile", cioè rispettoso e misurato. Ora, io posso capire che forse queste argomentazioni non interessino chi ha aperto questa discussione, ma d'altra parte le trovo quasi inevitabili, su un tema come questo. Detto, a margine di tutto ciò, che io sono nuovo di questo sito e non sta a me giudicarne, per il momento, la validità e il livello delle discussioni.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: viator il 08 Maggio 2020, 11:50:37 AM
Salve Federico. Citandoti : "Con essa mi sembra logico che dovrebbe consistere in uno slancio verso l'alto, un tentativo di raggiungere un livello superiore, sulla strada di una maggiore vicinanza all'Assoluto, a Dio, al Nirvana, alla Verità, o concetti simili".


Vedi, secondo me l'errore è nel manico, come si usa dire. Il discutere cercando di avvicinarsi a concetti INAVVICINABILI perchè ASSOLUTAMENTE METAFISICI è pretesa illogica, assurda, velleitaria.


Con il linguaggio, il quale è strumento rigorosamente AUTOREFERENZIALE, si può solo GIRARE IN TONDO rispetto ai grandi concetti. E il girare un tondo è quello che stiamo facendo, che si è sempre fatto in questo Forum da parte di TUTTI, che sempre ed ovunque è stato fatto nella storia del genere umano.

Tu per caso conosci qualche verità assoluta ? Io si, una sola (giustamente, poichè l'assoluto è sempre singolare).........sta in calce (cioè qui sotto) ad ogni mio intervento.


Comunque, fortunatamente, solo pochissimi sanno che le discussioni non porteranno mai a progressi incontrovertibili.............altrimenti la dialettica umana cesserebbe e non potremmo più "divertirci".


Infine, se a qualcuno i girotondi non piacciono, può sempre tirarsene fuori (e questo non è un mio invito per nessuno dei partecipanti !!): Saluti.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 08 Maggio 2020, 14:24:23 PM
Citazione di: bobmax il 08 Maggio 2020, 06:33:50 AM
Secondo me, l'Essere, che poi è lo stesso Nulla, non sottostà ad alcuna logica.
L'Essere, è un essere in tempesta!
È Amore.
Con Nulla non intendo qualcosa di fisico, intendo a livello di pensieri, di costruzioni mentali: si può avere un'idea del nulla semplificando al massimo i propri pensieri e al limite annullandoli.
Nella mia proposta filosofica logica (e razionalità) resta elemento fondante e irrinunciabile: ma la passionalità deve anch'essa esser vissuta nel modo più pieno, rispettando il primo. Io propongo la massimizzazione di entrambe le cose.
Citazione di: sapa il 08 Maggio 2020, 10:19:20 AM
Non direi che il livello di questa discussione sia il "segno di tempi" particolarmente degradati. Se si parla di spiritualità ci si ritrova inevitabilmente a discutere con i razionalisti,  con chi, cioè, affronta il mondo con la ragione, senza per questo dover essere per forza un materialista tout court.
Io propongo la spiritualità razionale.
Citazione di: sapa il 08 Maggio 2020, 10:19:20 AM
... per un vegano sentirsi controbattere sempre con l'argomento del rispetto della vita vegetale è frustrante e lo si può capire, ma d'altra parte io credo che se si vuole veramente guardare "in alto", la questione vada affrontata e risolta. Nutrirsi significa inevitabilmente distruggere altre forme di vita e catabolizzarle, fino a produre l'energia necessaria alla sopravvivenza e prodotti vari di scarto. Pensare che "sacrificare "una forma di vita vegetale per la propria sopravvivenza sia moralmente giusto, mentre uccidere un animale per cibarsene sia sbagliato...
Ho avuto occasione di dire che secondo me la limitazione della sofferenza provocata agli altri in corrispondenza del proprio godere dell'alimento o altro è un criterio di ascesi spirituale. Come si valuti questa sofferenza è un giudizio dell'individuo, che deve ovviamente rifuggere dalla falsità e dall'opportunismo altrimenti abbandoneresti ugualmente l'obiettivo spirituale. Se tu dovessi veramente e sinceramente pensare che raggiungi meglio l'obiettivo di limitare la sofferenza non danneggiando una pianta piuttosto che ingabbiando per tutta la vita e torturando un mammifero, potresti essere sulla strada della spiritualità. Ma ho dei dubbi.
D'altra parte ho anche detto nel mio argomento iniziale che in caso di bisogno e limitando la sofferenza dell'animale anch'io sarei disposto a ucciderlo. Il veganesimo nasce nell'attuale sistema economico-industriale, dove mancano sia il bisogno, sia la limitazione della sofferenza.
Citazione di: viator il 08 Maggio 2020, 11:50:37 AM
Vedi, secondo me l'errore è nel manico, come si usa dire. Il discutere cercando di avvicinarsi a concetti INAVVICINABILI perchè ASSOLUTAMENTE METAFISICI è pretesa illogica, assurda, velleitaria.
E per fare un esempio, i religiosi cosa fanno, o meglio cosa facevano nei secoli passati? E spesso usavano il digiuno o l'astinenza quale mezzo che li aiutava. Io mi riferisco a quel tipo di cose.
Citazione di: viator il 08 Maggio 2020, 11:50:37 AM
Con il linguaggio, il quale è strumento rigorosamente AUTOREFERENZIALE, si può solo GIRARE IN TONDO rispetto ai grandi concetti. E il girare un tondo è quello che stiamo facendo, che si è sempre fatto in questo Forum da parte di TUTTI, che sempre ed ovunque è stato fatto nella storia del genere umano.
Comunque, fortunatamente, solo pochissimi sanno che le discussioni non porteranno mai a progressi incontrovertibili.............altrimenti la dialettica umana cesserebbe e non potremmo più "divertirci". [/size]

Non mi interesso della discussione come girotondo, e della retorica ho già detto cosa penso: sono cose da buttare.
Citazione di: viator il 08 Maggio 2020, 11:50:37 AM
Tu per caso conosci qualche verità assoluta ? Io si, una sola (giustamente, poichè l'assoluto è sempre singolare).........sta in calce (cioè qui sotto) ad ogni mio intervento.

Sì, la logica e la matematica.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: viator il 08 Maggio 2020, 15:33:57 PM
Salve Federico. A dire il (quasi) vero (!!) avevo chiesto se tu ritenessi di conoscere delle verità assolute (in effetti l'assoluto è sempre singolare, quindi semma LA verità assoluta).........non se tu ti trovi ad avere delle certezze.


Infatti la logica è solamente un insieme di procedure mentali intuitive più o meno comuni a quanti possiedano un cervello, mentre la matematica è un insieme di procedure logiche convenzionali.


Dal punto di vista esistenziale fai benissimo a "fidarti" di logica e matematica, ma da qui arrivare a considerarle "la verità" filosofica o fideistica.............................!! Saluti.
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 10 Maggio 2020, 12:51:59 PM
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Citazione di: viator il 08 Maggio 2020, 15:33:57 PM[/size]
Salve Federico. A dire il (quasi) vero (!!) avevo chiesto se tu ritenessi di conoscere delle verità assolute (in effetti l'assoluto è sempre singolare, quindi semma LA verità assoluta).........non se tu ti trovi ad avere delle certezze.
Infatti la logica è solamente un insieme di procedure mentali intuitive più o meno comuni a quanti possiedano un cervello, mentre la matematica è un insieme di procedure logiche convenzionali.
Dal punto di vista esistenziale fai benissimo a "fidarti" di logica e matematica, ma da qui arrivare a considerarle "la verità" filosofica o fideistica.............................!! Saluti.
La tua osservazione su Logica e Verità mi ha stimolato a scrivere un nuovo argomento, nella sezione filosofica...
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: viator il 10 Maggio 2020, 13:24:18 PM
Salve Federico. Prima ancora di leggere quanto di nuovo hai inaugurato, ti faccio allora i miei complimenti per la tua vivacità mentale. A risentirci
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 04 Dicembre 2020, 04:02:29 AM
Mi sono tornati in mente i seguenti tipi di risposta al mio argomento sulla perfezione spirituale, a cui avevo risposto in modo un po' superficiale, ma che danno in realtà 2 spunti importanti di argomentazione:

Da Inverno: La vita di qualcuno è sempre la morte di un altro, il veganesimo è un ideologia pericolosa proprio perchè si astrae da questa regola... Una filosofia che veramente superi la dicotomia bene-male è  una filosofia della contaminazione, della ricerca di equilibrio, della caducità, che non ricerchi facili scappatoie morali e offra strambe vie per uscire dal circolo vita-morte. Bisogna imparare a sopportare che ogni nuova vita porta con se un carico inevitabile di morte per essere vissuta.
Non so in quale regno vivente si manifesti la sofferenza e chi lo decida, tendo però a non dare un valore assolutamente negativo alla sofferenza, anzi penso che le cose più belle nascano proprio dalla sofferenza e che senza di essa non potrebbe esistere nulla di "buono", inteso anche come assenza di sofferenza. Meno male che la sofferenza esiste...

Senza rispondere direttamente alle affermazioni, dico che le Filosofie di Vita (o Psicofilosofie, come le ho chiamate in passato) si possono distinguere in due tipi: quelle che credono nella Perfezione (e quindi nell'Equilibrio, nell'Armonia, nella Coerenza...) e quelle che non ci credono, e che non si può dire che credano nell'Errore (loro non direbbero così di loro stesse) ma che considerano qualche imperfezione, disequilibrio, incoerenza o contraddizione, falsità... come elementi la cui presenza è imprescindibile, necessaria, e che negano la possibilità della fede nella Perfezione.
Tra le seconde, le Filosofie di Vita corrispondenti alle religioni occidentali, a partire dal Giudaismo, per il quale questa questione è emblematicamente svolta nella storia del peccato originale, che invita a perdere l'armonia, l'equilibrio e l'ingenuità originarie che viene sporcato con un ordine illogico e contraddittorio di Dio, perchè quel popolo (e così tutti gli altri occidentali) non crede che l'uomo possa "farcela" a restare perfetto. Per proseguire col Cristianesimo, in cui la contraddizione, l'imperfezione sta nell'esaltazione della morte sofferente del cristo, opposta all'esaltazione di uno stato di benessere che invece è equilibrio e armonia. E l'esaltazione di una famiglia irregolare (nella non corrispondenza del padre al figlio) piuttosto che esaltare la regolarità, perfezione di un'ipotetica famiglia esemplare. E ci aggiungo il non equilibrio dello spirito nazista, la sua inquietudine non diretta verso la stabilità e la pace (a differenza totale dallo spirito giapponese, la cui inquietudine lo è).
Tra le prime, tendo a classificare lo spirito orientale: non a caso il tema dell'attuale impero giapponese è l'"Armonia".
Ma al di là che corrisponda allo spirito orientale, io dico che c'è spazio per una nuova Filosofia di Vita, (o nuova Fede, nuova Religione...) che proponga la Perfezione come tema dominante e che contrasti direttamente chi ne nega la possibilità.
Per cui chi sostiene affermazioni citate che esaltano la necessarietà della morte e della sofferenza non sono sbagliate, ma sono semplicemente parte delle Filosofie di Vita del secondo tipo. Ma si può credere in qualcos'altro.

L'altro punto che volevo trattare era relativo al fatto che una qualsiasi idea (si parlava del veganesimo) fosse "pericolosa".
E io dico: per fortuna, che i filosofi sono pericolosi! La Vera Filosofia lo è, quella a cui è abituato chi lo ha scritto, probabilmente no, è un'esercizio di chiacchiere inutili e di retorica, come a me risulta essere questo forum.
La vera filosofia, come era Socrate, deve essere scomoda, eliminare certezze, stimolare inquietudine, rivoluzionaria. Quelli che fanno esercizio di retorica, e si interessano soltanto dell'apparenza, e non della sostanza dei problemi, non sono veri filosofi ma bravi oratori tutt'al più. Questo ultimo commento ricevuto esprime meglio di ogni altra cosa quello che intendo.

Da viator: Con il linguaggio, il quale è strumento rigorosamente AUTOREFERENZIALE, si può solo GIRARE IN TONDO rispetto ai grandi concetti. E il girare un tondo è quello che stiamo facendo, che si è sempre fatto in questo Forum da parte di TUTTI, che sempre ed ovunque è stato fatto nella storia del genere umano.
Tu per caso conosci qualche verità assoluta ? Io si, una sola (giustamente, poichè l'assoluto è sempre singolare).........sta in calce (cioè qui sotto) ad ogni mio intervento.
Comunque, fortunatamente, solo pochissimi sanno che le discussioni non porteranno mai a progressi incontrovertibili.............altrimenti la dialettica umana cesserebbe e non potremmo più "divertirci".
Infine, se a qualcuno i girotondi non piacciono, può sempre tirarsene fuori (e questo non è un mio invito per nessuno dei partecipanti !!)
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: InVerno il 04 Dicembre 2020, 07:35:57 AM
Non sono filosofie "dell'errore" ma dialettiche, a partire da Socrate fino ed oltre Hegel, il taoismo più che il giudaismo, interpretano la realtà come dialogo tra gli opposti, ed anzichè la perfezione totale anelano l'equilibrio tra di essi. Ci sono poi le filosofie "totalitarie" o "puritane" dove il dialogo è considerato inutile perchè sono portatrici di una verità totale, non rispondono agli altri ma proseguono per monologhi, hanno come scopo il raggiungimento della purezza tramite l'espiazione. Ti sei poi accorto di scambiare gli amici per i nemici? Il giudaismo non ha teologia del peccato originale, è un concetto cristiano in cui i giudei non credono, ma sono monoteisti, cioè credono in un unica perfezione. Nella simbologia cristiana la famiglia è rappresentata dalla "sacra famiglia"(sacra nel senso di "perfetta") non dalla trinità che è comunque sinonimo di perfezione oltre alla comprensione logica.Il nazismo è per antonomasia il culto della perfezione (della razza, della cultura etc) ma ti piaceva "addebitarlo" agli altri, giusto per ricordare a quanto male ha portato  la dialettica nella storia.
Peraltro, in questo forum di "chiacchera inutile" Socrate se la sarebbe spassata come un matto, lo puoi immaginare con le occhiaie davanti al monitor a scrivere un post dopo l'altro, perchè il suo "dare scandalo" ai puritani del tempo è contemplazione degli opposti: Socrate accetta la cicuta, perchè accetta quello che tu hai chiamato "Errore".
Titolo: Re:Perfezione spirituale e Veganesimo
Inserito da: Federico Mey2 il 19 Dicembre 2020, 01:25:49 AM
Volevo dire qualche parola per contraddire (se mai non fosse già evidente) l'affermazione ricevuta nell'ultima risposta secondo cui il nazismo sia perfetto (relativamente al tema proposto).

Forse chi l'ha scritto si riferiva ad esempio al fatto di saper produrre macchine che funzionano bene, prive di qualsiasi difetto.
Faccio notare 2 osservazioni:
La prima è che un filosofo deve saper distinguere tra i due livelli dell'apparenza e della sostanza, e ciò che appare è spesso fuorviante da ciò che è, per cui non bisogna farsi trarre in inganno da un mondo che appare funzionare bene per dedurne che va tutto bene.
La seconda è che io mi riferisco, il tema di tutto l'argomento proposto, è la perfezione spirituale, ben diversa e agli antipodi da quella materiale, per cui anche in un mondo che materialmente "non funziona", inefficiente, si può trovare perfezione spirituale. Anzi è proprio lì dove è più probabile trovarla.
Tanto che al limite il problema è chiedersi se mai è possibile che un mondo materialmente perfetto possa esserlo anche spiritualmente.
La mia risposta è più no che sì, perchè la filosofia ha anche uno scopo pedagogico, di insegnamento e comprensione. Ve lo immaginate un Socrate elegante, che parla sempre con modi formalmente perfettini, a dare gli insegnamenti che ha dato? No, non è compatibile, lui doveva essere un po' sporco, rozzo e burbero come era, per far capire ai sofisti (perfetti materialmente, nell'eloquio) che erano in errore.

La perfezione a cui mi riferisco è sinonimo tra le altre cose di equilibrio, e il nazismo ha dato troppa prova evidente di mancarne, visto l'inquietudine non rivolta verso la pace e la stabilità.
E' sinonimo di completezza e di ottimalità, sia nel singolo, che aspira a completa e ottimale massimizzazione della soddisfazione dei propri bisogni e della propria personalità, e nell'estensione (sempre per una questione di completezza) agli altri di questa massimizzazione.

Forse ci si può chiedere, al di là della questione del nazismo, se la mia idea di perfezione implica l'assenza di limitazioni. Non è proprio così: una limitazione (o una minimizzazione) è possibile nel momento in cui permette, favorisce la massimizzazione, l'ottimalità di un elemento di livello superiore: ad esempio la sessualità può essere limitata se questo è un mezzo per raggiungere il massimo del livello superiore, cioè ad esempio l'Amore.
Il nazismo invece cerca di reprimere in modo fine a sè stesso, e ciò (benchè possono esserci delle analogie apparenti sul livello materiale, cioè su ciò che concretamente si fa o si può fare) è in sostanza l'opposto di chi aspira alla perfezione spirituale.

La figura del nazista è tipicamente, all'occhio di un osservatore neutrale della storia (di un altro pianeta, ad esempio) quella di un rompicoglioni, di un molestatore del mondo, perennemente insoddisfatto, che cerca disperatamente di estendere agli altri abitanti del mondo, attraverso l'invadenza, questo suo complesso psicologico evidentemente simbolo di imperfezione e caos.

Mi sembra di avere spiegato abbastanza perchè il nazismo sia sinonimo di errore e l'opposto del mio concetto di perfezione spirituale.