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LOGOS - Argomenti => Tematiche Spirituali => Discussione aperta da: acquario69 il 28 Dicembre 2016, 07:01:36 AM

Titolo: Senz'anima?
Inserito da: acquario69 il 28 Dicembre 2016, 07:01:36 AM
sarà capitato a qualcuno di sentir dire "non hanno anima".."sono esseri senz'anima" ecc..
e se in particolari circostanze,questo modo un po popolare ma in disuso di esprimersi,avesse invece un fondo di verita?!

eppure esempi in cui dovrebbe almeno venire il sospetto,o anche solo la curiosità per provare ad indagare meglio di certo non mancano.

crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...(che so',penso tra l'altro agli ormai molti politici,agli uomini d'affari,a chi sta generalmente ai vertici del potere ..di cui quel famoso 1%)

eppure penso che se uno li dovesse incontrare da vicino,a prima vista potrebbero dare anche l'impressione di essere persone normalissime,anzi si potrebbe persino dire che sanno essere ben razionali,che sanno muoversi bene e in perfetta efficienza...e forse proprio per questa loro perfetta efficienza potrebbe essere uno dei campanelli di allarme per scorgervi dietro qualcosa che in realtà e' solo meccanico..ed e' esattamente questo il punto della mia riflessione 

magari si potrebbe obiettare che hanno semplicemente dei gravi disturbi mentali ma come accennato poco fa credo sia qualcosa di diverso e ancora più profondo che la psicologia non può arrivare a spiegare completamente,altrimenti come si spiegherebbe la bella facciata della loro normalità apparente?


e perché queste tipologie di "umani" sono (almeno secondo me) in crescente aumento?...forse perché il materialismo avanzato ha come "chiuso" (e "solidificato") l'accesso allo Spirito?...non a caso credo si può far riferimento analogo anche al "cuore"...o al SE'.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 28 Dicembre 2016, 09:15:54 AM
Credo che ogni essere vivente sia privo di "anima". Sopratutto quando a questo concetto vi si associano comportamenti morali a cui attenersi, aspirazioni, comportamenti sociali, etica e quanto altro.

Non vi è alcuna anima, non ce n'è bisogno. Il tutto avviene grazie a dei motivi e quel che sperimentiamo sono semplicemente gli "effetti" che non potevano essere altrimenti :) 

l'allusione (illusione) all'anima spesso, secondo me, nasconde una giustificazione del proprio sé. Sè che come sappiamo non esiste, è una semplice costruzione mentale necessaria e nulla di piu' :) . 


ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 28 Dicembre 2016, 11:10:01 AM
Citazione di: acquario69 il 28 Dicembre 2016, 07:01:36 AM
sarà capitato a qualcuno di sentir dire "non hanno anima".."sono esseri senz'anima" ecc..
e se in particolari circostanze,questo modo un po popolare ma in disuso di esprimersi,avesse invece un fondo di verita?!

eppure esempi in cui dovrebbe almeno venire il sospetto,o anche solo la curiosità per provare ad indagare meglio di certo non mancano.

crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...(che so',penso tra l'altro agli ormai molti politici,agli uomini d'affari,a chi sta generalmente ai vertici del potere ..di cui quel famoso 1%)

eppure penso che se uno li dovesse incontrare da vicino,a prima vista potrebbero dare anche l'impressione di essere persone normalissime,anzi si potrebbe persino dire che sanno essere ben razionali,che sanno muoversi bene e in perfetta efficienza...e forse proprio per questa loro perfetta efficienza potrebbe essere uno dei campanelli di allarme per scorgervi dietro qualcosa che in realtà e' solo meccanico..ed e' esattamente questo il punto della mia riflessione

magari si potrebbe obiettare che hanno semplicemente dei gravi disturbi mentali ma come accennato poco fa credo sia qualcosa di diverso e ancora più profondo che la psicologia non può arrivare a spiegare completamente,altrimenti come si spiegherebbe la bella facciata della loro normalità apparente?


e perché queste tipologie di "umani" sono (almeno secondo me) in crescente aumento?...forse perché il materialismo avanzato ha come "chiuso" (e "solidificato") l'accesso allo Spirito?...non a caso credo si può far riferimento analogo anche al "cuore"...o al SE'.


Gli umani per essere umani devono avere il corpo, l'anima e lo Spirito. Solo così sono l'immagine e somiglianza del Signore Dio. Se perdono lo Spirito, dopo poco tempo, perdono anche l'anima. Gli animali sono chiamati animali perché hanno solo l'anima e il corpo, ma quando l'uomo perde lo Spirito e l'anima scende ad un livello più basso rispetto a quello degli animali.
La perdita dello Spirito, alla  quale fa seguito la perdita dell'anima perché si indebolisce restando da sola, è causata dal peccato.
Ora viene da chiedersi: Chi sorregge e guida il corpo quando rimane senza anima?
Chi sorregge un corpo senza anima è il peccato inteso come spirito maligno e non come opere che ne sono una conseguenza.
L'uomo senza anima si riconosce quindi dalle sue opere e, per chi ha occhi per vedere e orecchi per sentire, dal suo volto dal suo parlare.
Infatti chi uccide, bestemmia, ruba, adora i piaceri della carne, vive il materialismo sfrenato, è senza amore, senza pace  ecc.. se avesse l'anima e/o lo Spirito non potrebbe essere così
L'uomo senza anima è tenuto in vita - vegeta -   tramite il peccato (satana) e spesso è uno che dice anche di essere credente perché satana è un ingannatore, ma le opere non corrispondono al suo parlare.
In ogni caso oltre agli uomini che hanno ancora anima e Spirito o che hanno  perso  tutto c'è una terza categoria di persone le quali non hanno tutto ma non hanno neanche perso tutto, diciamo che sono ancora, se non divine,  almeno umane.
Queste persone sono sedute in un bivio o ritorneranno immagine e somiglianza del Signore Dio come bambini oppure saranno risucchiate dal peccato.
Concludendo è verissimo che ci sono persone senz'anima, ma a noi ciò che interessa è scoprire come siamo noi!   
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 28 Dicembre 2016, 11:41:46 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneNon vi è alcuna anima, non ce n'è bisogno. Il tutto avviene grazie a dei motivi e quel che sperimentiamo sono semplicemente gli "effetti" che non potevano essere altrimenti
E quali sarebbero questi motivi, visto che io non solo percepisco la bellezza e la dignità della mia anima, ma ogni giorno sento il bisogno di renderla visibile agli altri attraverso la mia corteccia umana (cosa possibile non per altrimenti, ma grazie al mio libero arbitrio)?  ???
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: doxa il 28 Dicembre 2016, 14:38:39 PM
Leggendo le risposte di Giona e Duc penso all'aforisma di Roberto Gervaso che dice: "La fede è uno stato di grazia che nei fanatici diventa disgrazia". 
Il vostro fanatismo religioso v'induce  alla testardaggine e m'induce, spesso, ad evitare di rispondere ai vostri post. 

La vostra fede in una divinità, instillata, secondo voi due, dalla stessa divinità, v'induce alla devozione incondizionata, priva di dubbi e di autocritica.

La vostra credulità vi induce alle certezze che inducono l'interlocutore a farvi cuocere nel vostro brodo, come si suol dire.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 28 Dicembre 2016, 15:04:05 PM
Citazione di: Duc in altum! il 28 Dicembre 2016, 11:41:46 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneNon vi è alcuna anima, non ce n'è bisogno. Il tutto avviene grazie a dei motivi e quel che sperimentiamo sono semplicemente gli "effetti" che non potevano essere altrimenti
E quali sarebbero questi motivi, visto che io non solo percepisco la bellezza e la dignità della mia anima, ma ogni giorno sento il bisogno di renderla visibile agli altri attraverso la mia corteccia umana (cosa possibile non per altrimenti, ma grazie al mio libero arbitrio)?  ???

avevamo già affrontato questi argomenti altrove, se non ricordo male ovviamente. Ogni cosa nasce da cause e condizioni che generano un effetto. Effetto per altro mai duraturo ma lui stesso in continua evoluzione e tale evoluzione dovuta sempre al susseguirsi di cause ed effetti. I Motivi vanno ricercati in altri motivi e cosi' via. Non accade mai nulla senza le cause che lo generano. E' una legge universale e, anche se ti stà stretta, penso tu debba abituartici ;) 

Quel bisogno che hai di renderla visibile agli altri puo' avere molteplici spiegazioni, sia dal punto di vista psicologico che culturale che naturalmente, non conoscendoti, ignoro.
Puo' darsi vi siano dei motivi egoici (io ho la conoscenza e voglio che gli altri riconoscano questa mia qualità). Puo' darsi vi siano motivi di insicurezza (voglio che altri mi diano conferma di quel che dico). Puo' infine darsi che vi siano motivi culturali (gli altri devono pensarla come me, altrimenti sono diversi). Ma ripeto, ignoro e sinceramente non mi interessa piu' di tanto. Non è un mio problema :) 

Anche il concetto di "libero arbitrio" è stato affrontato altrove e sappiamo benissimo non esistere, come sappiamo benissimo che anche per un ipotetico Dio dotato di "pensiero" deve sottostare alle leggi di causa ed effetto, visto che ogni pensiero successivo è sempre effetto di quello precedente e diventa causa di quello successivo. 

Ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 28 Dicembre 2016, 16:12:30 PM
Citazione di: altamarea il 28 Dicembre 2016, 14:38:39 PM
Leggendo le risposte di Giona e Duc penso all'aforisma di Roberto Gervaso che dice: "La fede è uno stato di grazia che nei fanatici diventa disgrazia".
Il vostro fanatismo religioso v'induce  alla testardaggine e m'induce, spesso, ad evitare di rispondere ai vostri post.

La vostra fede in una divinità, instillata, secondo voi due, dalla stessa divinità, v'induce alla devozione incondizionata, priva di dubbi e di autocritica.

La vostra credulità vi induce alle certezze che inducono l'interlocutore a farvi cuocere nel vostro brodo, come si suol dire.

la tua risposta induce a concludere che stai parlando di una cosa che non conosci coma non la conosce Gervaso il cui "dio" è Roberto!
La fede è, come già detto tante volte, un sentire non un sapere. Se tu hai soffocato in te questo sentimento vitale, perché te la prendi con chi l'ha conservato vivendo da vivo? Il testardo sei tu perché ti ostini a rispondere su argomenti a te non più noti.
La credulità è una ubriacatura della mente mentre la fede è un sentimento che non può mai diventare disgrazia. Quella del tuo Gervaso è fiducia nella sua capacità di elucubrare e diventa disgrazia quando diventa fanatismo!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 28 Dicembre 2016, 19:40:55 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneAnche il concetto di "libero arbitrio" è stato affrontato altrove e sappiamo benissimo non esistere, come sappiamo benissimo che anche per un ipotetico Dio dotato di "pensiero" deve sottostare alle leggi di causa ed effetto, visto che ogni pensiero successivo è sempre effetto di quello precedente e diventa causa di quello successivo. 
Beh, manca solo che mi assolvi dai peccati, visto che senza prove hai già deciso che sai tutto senza fede.   :-\
Condizione accentuata maggiormente dal fatto che sei anche in grado di stabilire a quali leggi dovrebbe sottostare  Dio.  :-[  Bingo!!  ;D  ;D  ;D

Citazioneavevamo già affrontato questi argomenti altrove, se non ricordo male ovviamente. Ogni cosa nasce da cause e condizioni che generano un effetto. Effetto per altro mai duraturo ma lui stesso in continua evoluzione e tale evoluzione dovuta sempre al susseguirsi di cause ed effetti. I Motivi vanno ricercati in altri motivi e cosi' via. Non accade mai nulla senza le cause che lo generano. E' una legge universale e, anche se ti stà stretta, penso tu debba abituartici

Sì, sono d'accordo sulla causa ed effetto, ma sei sempre carente (se non per fede, quindi allucinato quando me) nella causa principale, nel mistero della Genesi. Quindi la legge universale alla quale ti sei abituato è accettabile per assurdo, con fede, come una bella scommessa. Quindi il problema sì che è pure tuo.  ;)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 28 Dicembre 2016, 20:01:40 PM
**  scritto da altamarea:
CitazioneIl vostro fanatismo religioso v'induce  alla testardaggine e m'induce, spesso, ad evitare di rispondere ai vostri post.
Libertà, spettabile @altamarea, libertà; grazie al libero arbitrio puoi decidere di rispondere o meno, non è che un tuo dissenso cambi la battaglia tra la verità e la bugia, per non parlare, come già fatto in altre discussioni, che ognuno è testardo nella propria fede, e il tuo commento evince che non sei da meno.


CitazioneLa vostra fede in una divinità, instillata, secondo voi due, dalla stessa divinità, v'induce alla devozione incondizionata, priva di dubbi e di autocritica.

Perché la fede che si esprime dal tuo essere da chi è stata instillata, dal nulla? ...dalla causa utopica di @bluemax?  :o
Inoltre se avessi la pazienza di rileggere molte delle mie riflessioni incontreresti svariati dubbi e innumerevoli autocritiche, ma il problema (per te) è che con Dio si hanno, si sperimentano, anche tantissime certezze, giustificate e motivate da Dio stesso, tu come redimi le tue certezze?


CitazioneLa vostra credulità vi induce alle certezze che inducono l'interlocutore a farvi cuocere nel vostro brodo, come si suol dire.

Beh, osservando la minestra dove invece si cucina la società senza Dio, penso sia ancora più difficile abiurare.  ;D
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: acquario69 il 28 Dicembre 2016, 22:13:27 PM
Citazione di: bluemax il 28 Dicembre 2016, 09:15:54 AM
Credo che ogni essere vivente sia privo di "anima". Sopratutto quando a questo concetto vi si associano comportamenti morali a cui attenersi, aspirazioni, comportamenti sociali, etica e quanto altro.

Non vi è alcuna anima, non ce n'è bisogno. Il tutto avviene grazie a dei motivi e quel che sperimentiamo sono semplicemente gli "effetti" che non potevano essere altrimenti :)

l'allusione (illusione) all'anima spesso, secondo me, nasconde una giustificazione del proprio sé. Sè che come sappiamo non esiste, è una semplice costruzione mentale necessaria e nulla di piu' :) .

Citazione
avevamo già affrontato questi argomenti altrove, se non ricordo male ovviamente. Ogni cosa nasce da cause e condizioni che generano un effetto. Effetto per altro mai duraturo ma lui stesso in continua evoluzione e tale evoluzione dovuta sempre al susseguirsi di cause ed effetti. I Motivi vanno ricercati in altri motivi e cosi' via. Non accade mai nulla senza le cause che lo generano. E' una legge universale e, anche se ti stà stretta, penso tu debba abituartici 

Quel bisogno che hai di renderla visibile agli altri puo' avere molteplici spiegazioni, sia dal punto di vista psicologico che culturale che naturalmente, non conoscendoti, ignoro.
Puo' darsi vi siano dei motivi egoici (io ho la conoscenza e voglio che gli altri riconoscano questa mia qualità). Puo' darsi vi siano motivi di insicurezza (voglio che altri mi diano conferma di quel che dico). Puo' infine darsi che vi siano motivi culturali (gli altri devono pensarla come me, altrimenti sono diversi). Ma ripeto, ignoro e sinceramente non mi interessa piu' di tanto. Non è un mio problema  

Anche il concetto di "libero arbitrio" è stato affrontato altrove e sappiamo benissimo non esistere, come sappiamo benissimo che anche per un ipotetico Dio dotato di "pensiero" deve sottostare alle leggi di causa ed effetto, visto che ogni pensiero successivo è sempre effetto di quello precedente e diventa causa di quello successivo. 


quello che descrivi tu e' il divenire,cioè' l'illusione,la periferia,la circonferenza...ma manca il centro di questa circonferenza ed e' da quel "punto" che emana tutto il resto

non esiste solo un mondo fisico,con le sue forme,i suoi luoghi,il tempo e lo spazio,quindi banalmente non lo possiamo ne vedere,ne toccare.."dietro" a tutto questo ce ne un altro che non si può descrivere perché ovviamente non e' possibile applicare gli stessi criteri.

nel passo che hai riportato qui sotto,
http://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/ogni-volta-che-lo-leggo-lo-trovo-di-una-bellezza-unica/
sono del parere che il buddha abbia provato non solo a descrivere l'apparenza delle cose (la circonferenza) ma cio da cui questa dipende o proviene,ossia l'essenza (il centro)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: acquario69 il 28 Dicembre 2016, 22:15:10 PM
Citazione di: giona2068 il 28 Dicembre 2016, 11:10:01 AM
L'uomo senza anima è tenuto in vita - vegeta -   tramite il peccato (satana) e spesso è uno che dice anche di essere credente perché satana è un ingannatore, ma le opere non corrispondono al suo parlare.

appunto vegeta,vive nell'illusione,come in un sogno,credendo che sia reale
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:05:39 PM
Citazione di: altamarea il 28 Dicembre 2016, 14:38:39 PM
Leggendo le risposte di Giona e Duc penso all'aforisma di Roberto Gervaso .....  
Il vostro fanatismo religioso v'induce  alla testardaggine e m'induce, spesso, ad evitare di rispondere ai vostri post.
La vostra credulità vi induce alle certezze che inducono l'interlocutore a farvi cuocere nel vostro brodo, come si suol dire.

E invece - altamarea - non bisogna "mollare".

Perchè mai dare l' impressione che la ragione sia " sempre " dalla loro parte ?
Avessero almeno l' umilta' di dichiarare e/o aggiungere quella semplicissima frase:  Secondo noi / noi la pensiamo cosi'.. ecc.. eccc...

E invece NO ! La loro supponenza è proverbiale!

Non hai mai letto il Libro di Giobbe ?? Eloquenti sono quelle sue mitiche frasi nei confronti di quei sedicenti amici.. i sapientoni che salgono sulla cattedra di cartone ( per lo piu' marcio ) per esternare la loro aria fritta - ma - con l' aggravante di spacciarla come verita' assoluta !
Tanto che lo stesso dioYahwè ( sic ! ) li esorta ad un bagno di umilta' - ma non solo.. li obbliga ad effettuare un sacrificio riparatore nei confronte del ( seppur Virtuale ) sofferente e umile devoto Giobbe !!!  

- questo ( era - ed è )  il clero.
alleluja, alleluja
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 23:11:25 PM
Bravo, bel colpo sferrato ad Altamarea e a Bluemax. Uno a zero per Duc In Altum!

Di fatti, a giudicare dalla veemenza e il disprezzo con cui rispondono, è la prova inconfutabile che anche la posizione dell'ateo (almeno di molti atei) è una fede, esprime devozione incondizionata nelle loro convinzioni e spesso sfocia in fanatismo. Dove sono i dubbi e l'autocritica di questi atei? Sembra che sappiano tutto loro, che la Verità sia un privilegio riservato solo a pochi eletti dalla natura: gli atei. Essere o dichiararvi atei non vi rende automaticamente migliori, superiori, o più intelligenti degli altri.

Blumax dice:"Credo che ogni essere vivente sia privo di "anima". Sopratutto quando a questo concetto vi si associano comportamenti morali a cui attenersi, aspirazioni, comportamenti sociali, etica e quanto altro."

E' il caso di esclamare "Oddio!!!" Siamo arrivati al culmine della disfatta totale.

Citazione: "Non vi è alcuna anima, non ce n'è bisogno. Il tutto avviene grazie a dei motivi e quel che sperimentiamo sono semplicemente gli "effetti" che non potevano essere altrimenti (http://www.riflessioni.it.cloud.seeweb.it/logos/Smileys/default/smiley.gif)

l'allusione (illusione) all'anima spesso, secondo me, nasconde una giustificazione del proprio sé. Sè che come sappiamo non esiste, è una semplice costruzione mentale necessaria e nulla di piu'."


Come dire: Possiamo fare qualsiasi cosa, tanto, non dipende da noi, è tutto un meccanismo psicologico, è tutta un'illusione.

L'ideologia dominante ha compiuto il suo corso, il suo massacro. Gli ultimi colpi di grazia sono stati non più la banalizzazione del male (era solo il primo passo) ma rendere il male qualcosa di indifferente, normale, e poi le teorie gender. E il pensiero espresso da Blumax ne è la tangibile dimostrazione. Infatti la nostra società è diventata priva di anima, lo constatiamo tutti i giorni dalle cronache dei giornali e da ciò che succede sui social, dagli ultimi casi di omicidi seriali negli ospedali, dai maltrattamenti negli asili, nelle case di cura per anziani e portatori di handicapp; roba da fare accapponare la pelle, altro che Terzo Reich.

Ed è proprio perché la società si è così disgregata che accadono con più frequenza episodi che cita Acquario69:
"crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...(che so',penso tra l'altro agli ormai molti politici,agli uomini d'affari,a chi sta generalmente ai vertici del potere ..."

Basti considerare le sole affermazioni spesso allucinanti, prive di ogni buon senso, degli attuali politici.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 23:31:13 PM
Citazione di: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:05:39 PM


Citazione di: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:05:39 PM


E invece - altamarea - non bisogna "mollare". Perchè mai dare l' impressione che la ragione sia " sempre " dalla loro parte ? Avessero almeno l' umilta' di dichiarare e/o aggiungere quella semplicissima frase: Secondo noi / noi la pensiamo cosi'.. ecc.. eccc... E invece NO ! La loro supponenza è proverbiale! Non hai mai letto il Libro di Giobbe ?? Eloquenti sono quelle sue mitiche frasi nei confronti di quei sedicenti amici.. i sapientoni che salgono sulla cattedra di cartone ( per lo piu' marcio ) per esternare la loro aria fritta - ma - con l' aggravante di spacciarla come verita' assoluta ! Tanto che lo stesso dioYahwè ( sic ! ) li esorta ad un bagno di umilta' - ma non solo.. li obbliga ad effettuare un sacrificio riparatore nei confronte del ( seppur Virtuale ) sofferente e umile devoto Giobbe !!! - questo ( era - ed è ) il clero. alleluja, alleluja
Ma la ragione non è neppure sempre dalla vostra parte.
Dov'è la vostra umiltà? Leggo solo sarcasmi e supponenza. Anche la vostra supponenza è proverbiale, anzi, diventa stucchevole, esattamente come quella dell'esaltato religioso.

Dove mai leggo nei post degli atei "secondo me" o "secondo noi"?
La verità assoluta la spacciano pure molti atei. Ognuno spaccia quello che gli è più consono.
Non hai mai letto Hawking? :D
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 28 Dicembre 2016, 23:42:09 PM
Io che mi sento dunque costretto a dire "secondo me" ritengo:
1) che non sia vero che l'io sia una costruzione mentale necessaria;
2) tuttavia non vedo come "ovvio" che da qui si dica che l'anima è eterna.
Motivo per cui credo che associare un'io a noi sia necessario per avere un'etica, una morale e che queste siano importanti. Il materialismo certamente ha inciso sulla "banalizzazione" di tutti i valori e le conseguenze sono evidenti.

Per una critica che mi sento in dovere di fare ai credenti è la seguente: come fate a capire che il vostro modo di interpretare la Bibbia sia quello corretto? D'altronde l'uomo ha capacità limitate di comprensione su tutto, anche sui testi sacri.

Non è che certi divieti non erano visti per l'uomo del tempo? La Bibbia ci dice che la terra è piatta e si regge su colonne. Non credete almeno che vada attualizzata?
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:51:54 PM
Citazione di: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 23:31:13 PM
Citazione di: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:05:39 PM
Citazione di: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:05:39 PM
 

 
Ma la ragione non è neppure sempre dalla vostra parte.
Dov'è la vostra umiltà? Leggo solo sarcasmi e supponenza. Anche la vostra supponenza è proverbiale, anzi, diventa stucchevole, esattamente come quella dell'esaltato religioso.

Dove mai leggo nei post degli atei "secondo me" o "secondo noi"?
La verità assoluta la spacciano pure molti atei. Ognuno spaccia quello che gli è più consono.
Non hai mai letto Hawking? :D

Caro mio.. tu scordi quando imperava la ( sedicente ) sapienza della santa ekklesia - la compassionevole !
RI-leggiti quei cupi tempi ove bastava mostrare qualche minima incertezza / non solo sulla ( santa ) dottrina - ma anche la pesante critica riguardante la condotta degli illuminati dallo (santo) Spirito.. e la tortura e il rogo erano assicurati ! 

Leggiti ( se puoi e/o vuoi ) l' ultima enciclica del defunto papa polacco !
Trattasi della Incanationis Mysterium ( per l' indizione giubileo anno 2000 ). In essa il santo vicario - per la prima volta nella storia della santa ekklesia di Roma - Riconosceva la brutalita', la disumanita', la crudelta', la spietatezza dei suoi "figli" ( sic!) nel diffondere il santo vangelo !
Stermini, genocidi, torture, auto-daFe' e gli immancabili roghi .. 
Leggiti il suo celeberrimo Mea Culpa contro :
- la donna , gli ortodossi, gli Indios, gli ebrei, gli Hussiti, protestanti...

altro che arroganza ( sic! ) - 
Leggiti la storia della (tua ) santa ekklesia - quel (pseudo)monoteismo che si è distinto - rispetto le altre due religioni abramitiche - per la sua perdurante disumanita' ( parole del (tuo) vicario Francesco - in occasione della sua richiesta del perdono nel tempio Valdese di Torino ! 

Per tua comodita'.. eccoti il link della santa ekklesia su quella celeberrima bolla : 
http://www.vatican.va/jubilee_2000/docs/documents/hf_jp-ii_doc_30111998_bolla-jubilee_it.html


E poi discutiamo "ancora" - 
                                                 ----------------------------------------------------------------------
Tu scrivi : Dove mai leggo nei post degli atei "secondo me" o "secondo noi"? 

Per il Male che avete elargito al mondo  - dovete essere voi ( la tua ekklesia ) a chiedere il perdono ( segui l' esempio del (tuo) santo papa polacco ! 
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: acquario69 il 29 Dicembre 2016, 04:36:00 AM
Citazione di: jsebastianB il 28 Dicembre 2016, 23:51:54 PM
E poi discutiamo "ancora" 
                                                 

casomai si può continuare a discutere sull'argomento (se interessa veramente) e non su chi ha ragione o chi ha torto..


se invece ti va..come mi sembra dimostri ogni volta..solo di prendere di mira le nefandezze vere o presunte della chiesa,del clero,dei preti e dei papi... (la Dottrina e' del resto distante anni luce da queste vicende -umane- e relative considerazioni che diventano fuori luogo)
puoi sempre aprirci un topic a parte!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Fharenight il 29 Dicembre 2016, 07:26:54 AM
JsebastianB, stai buono, calmati, non ti atteggiare a sapiente, non lo sei. Non ti  atteggiare a intelligentone, non lo sei. Anche se ti dichiari "ateo" non fai impressione a nessuno. Anche questo tuo intervento è aggressivo e supponente, quindi sei un fanatico.
Dimostrazione che anche l'ateo può essere irrazionale e ragionare con la pancia. Si può essere atei anche solo per motivi psicologici e chi dialoga con supponenza dimostra  emotività non ragionevolezza. "Leggiti questo"... "leggiti quest'altro"... "Leggiti la storia della (tua) Ekklesia"... ecc.. ecc. Perché (mia) Ekklesia? Non ho mica detto di essere credente. Nella tua veemenza hai immaginato che io fossi credente.Visto che sei fanatico? Non c'è nulla di nuovo nelle tue critiche; la solita solfa. Vedo solamente un feroce e fanatico anticlericalismo, null'altro. Non critichi le religioni in sé, non critichi l'esistenza di un Dio, ma, come dice giustamente Acquario69, prendi di mira solo le nefandezze del clero, vere o presunte (qualche volte inventate proprio) da cui la Dottrina è distante anni luce, e considetazioni fuori luogo.
Hai soltanto un cieco odio verso il Cattolicesimo, e in questo sí, possono esserci alla radice motivazioni psicoligiche. Pertanto non ti ritengo un vero ateo e perciò non perdo tempo in inutili discussioni, tanto, immagino già dove andresti a parare, e comunque non sei nella disposizione d'animo per discutere con tranquillità.

Non ho visto nessuna supponenza invece nelle risposte degli utenti credenti. Giona mi pare un po' fissato con satana...vabbè. Negli interventi di Duc in Altum non trovo nessun fanatismo, mi sembrano equilibrati, intelligenti, e si esprime con pacatezza. In quanto a testardaggine poi in questo forum siete  (siamo) tutti testardi!  Lo si evince dal fatto che per ogni post che si apre  replicate in continuazione anche a costo di ripetere le stesse cose, ognuno vuole l'ultima parola. 
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 09:17:53 AM
Citazione di: Duc in altum! il 28 Dicembre 2016, 19:40:55 PMBeh, manca solo che mi assolvi dai peccati, visto che senza prove hai già deciso che sai tutto senza fede.   :-\
Condizione accentuata maggiormente dal fatto che sei anche in grado di stabilire a quali leggi dovrebbe sottostare  Dio.  :-[  Bingo!!  ;D  ;D  ;D



No, tranquillo, non esiste alcun peccato da cui devi essere assolto :) e sopratutto non ho deciso nulla anzi... è proprio quella "fede" a cui alludi che, per quanto mi riguarda, è un severo ostacolo alla ricerca interiore. Se avessi "fede" in qualcosa la ricerca sarebbe terminata, avrei quella presunzione di "sapere", causa della sgradevole sensazione di aver ragione, motivo quindi per creare un "IO" differente da "TU"... e quindi... scoprirei nuovamente di non aver compreso nulla ;) 

il mistero della GENESI a cui alludi è un concetto molto, secondo me naturalmente, infantile. La mente umana crea il tempo e tale cosa deve necessariamente avere un inizio e quindi una fine. Beh... non è necessario che vi sia un inizio, tanto meno una fine. La mente in quanto "non materia" e "non prodotta" è di natura impermanete e quindi non necessita di un tempo di inizio e di un tempo di fine. Del resto se tu credi che il tuo Dio sia senza tempo, non credo tu abbia difficoltà a credere che anche la mente sia di natura "chiara e cognitiva" che non necessita di un tempo di inizio ne di fine.

La manifestazione di ogni cosa, corpo fisico compreso, avviene grazie a delle condizioni, condizioni che mutano nel tempo e portano inevitabilmente alla trasformazione di questo corpo in altro (morte). Ma il tutto avviene sottoforma di "manifestazione". Come ad esempio un suono. Prima non esisteva (non vi era un luogo dei suoni da cui è stato preso, e non esiste un luogo dove i suoni vanno a finire dopo aver terminato il loro "impiego") dopo non esiste... ma si è manifestato grazie a delle precise cause e condizioni. Lo stesso vale per noi tutti... uomini, animali, piante, terra, acqua, fuoco, aria... ed il tutto è incredibilmente meraviglioso, stupendo, gioioso... :D saper di far parte di tutto e tutto fa parte di te... è una sensazione bellissima ;) tranquillissima ;) non esiste un IO ed un TU e sopratutto non vi è motivo di creare un ipotetico DIO prettamente inutile :) 

ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 09:35:57 AM
Citazione di: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 23:11:25 PM
Bravo, bel colpo sferrato ad Altamarea e a Bluemax. Uno a zero per Duc In Altum!

No :D , per quanto mi riguarda non c'è alcun colpo da sferrare :D a meno che la discussione non sia un qualcosa simile al tifo da stadio dove l'ego (inesistente ed illusorio) ha sete di avere la ragione a scapito della "conoscenza". Sappi comunque che con me il "colpo" non funziona bene ;) un colpo deve avere un bersaglio... e tale bersaglio deve essere "ferito" affinchè l'obbiettivo sia raggiunto. Ti comunico che non esiste ne bersaglio, ne possibilità di "ferimento" alcuno. 


Di fatti, a giudicare dalla veemenza e il disprezzo con cui rispondono, è la prova inconfutabile che anche la posizione dell'ateo (almeno di molti atei) è una fede, esprime devozione incondizionata nelle loro convinzioni e spesso sfocia in fanatismo. Dove sono i dubbi e l'autocritica di questi atei? Sembra che sappiano tutto loro, che la Verità sia un privilegio riservato solo a pochi eletti dalla natura: gli atei. Essere o dichiararvi atei non vi rende automaticamente migliori, superiori, o più intelligenti degli altri.

Ateo non significa NON SPIRITUALE. Ateo significa non credere in un Dio e nulla di piu' considera il fatto che altri possono seguire altri percorsi. La credenza ad un Dio limita enormemente la propria ricerca spirituale e miglioramento interiore. Ti comunico ad esempio che anche l'ipotetico DIO in quanto "prodotto" dalla mente degli uomini ha natura di "impermanenza". Ogni cosa prodotta da cause e condizioni è di natura impermanente e la storia insegna come quanti DEI sono stati nel tempo "sostituiti" da nuovi.



E' il caso di esclamare "Oddio!!!" Siamo arrivati al culmine della disfatta totale.

Oppure è il caso di dire... puo' darsi ? Verifichiamo, confutiamo, discutiamo. La scelta del resto non è mia. Ognuno segue il proprio percorso ed ognuno ha i suoi risultati. 
Considera che l'anima, quella credenza imposta da antichi testi fatti da popoli tutto sommato primitivi che non necessitavano di molte spiegazioni, che dovevano solo FEDE in cambio di qualcosa, oggi è se non superata al quanto illogica e dannosa per la nostra mente. Oltre al fatto che non puo' esistere ma qui il discorso sarebbe abbastanza complesso da dimostrare.



Come dire: Possiamo fare qualsiasi cosa, tanto, non dipende da noi, è tutto un meccanismo psicologico, è tutta un'illusione.

In verità (anche se su questo nutro ancora qualche dubbio, devo indagare in meditazione ammetto) pare che in ogni pensiero vi sia una minuscola frazione di secondo dove la "volontà" prende il sopravvento e permette una azione karmika. La volontà nasce nella mente, si trasforma in pensiero, passa alla parola quindi in azione. Le conseguenze di tale pensiero poi si svilupperanno nel tempo. Per questo motivo è ESTREMAMENTE importante imparare a governare la mente... tutto parte da essa ed una mente instabile o poco domata è motivo di "malattia" (notare virgolette)

L'ideologia dominante ha compiuto il suo corso, il suo massacro. Gli ultimi colpi di grazia sono stati non più la banalizzazione del male (era solo il primo passo) ma rendere il male qualcosa di indifferente, normale, e poi le teorie gender. E il pensiero espresso da Blumax ne è la tangibile dimostrazione. Infatti la nostra società è diventata priva di anima, lo constatiamo tutti i giorni dalle cronache dei giornali e da ciò che succede sui social, dagli ultimi casi di omicidi seriali negli ospedali, dai maltrattamenti negli asili, nelle case di cura per anziani e portatori di handicapp; roba da fare accapponare la pelle, altro che Terzo Reich.

Beh... osservando bene trovo che l'umanità sia migliorata rispetto al passato o per lo meno non sia peggiorata ma sia sempre uguale. La società non ha un' anima ma è un susseguirsi di eventi causati per giunta... ;) il loro effetto attuale è  semplice manifestazione... ma forse sono io a "vedere" cosa vi è di buono nel mondo e quindi mi appare migliore. Del resto ognuno ha la propria realtà per lo piu' falsata da innumerevoli fattori mentali

ciao  ;D

Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 09:38:49 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneSe avessi "fede" in qualcosa la ricerca sarebbe terminata,

Citazioneil mistero della GENESI a cui alludi è un concetto molto, secondo me naturalmente, infantile.
Non riesci a uscire dalla contraddizione (io credo che non puoi giacché non vuoi per fede).
Un concetto è (da google): Opinione o giudizio formulabile in seguito a una più o meno intensa osservazione; quindi il tuo:


CitazioneLa mente umana crea il tempo e tale cosa deve necessariamente avere un inizio e quindi una fine. Beh... non è necessario che vi sia un inizio, tanto meno una fine. La mente in quanto "non materia" e "non prodotta" è di natura impermanete e quindi non necessita di un tempo di inizio e di un tempo di fine.
...è vero solo per fede, per la fiducia senza certezze che hai riposto in esso, dunque, per adesso, la tua ricerca è terminata in esso!  :-[


CitazioneDel resto se tu credi che il tuo Dio sia senza tempo, non credo tu abbia difficoltà a credere che anche la mente sia di natura "chiara e cognitiva" che non necessita di un tempo di inizio ne di fine.

Benissimo, ma c'è una grande differenza tra il credere che Dio abbia creato la nostra mente, e tra l'avere fede che la nostra mente si sia generata da sola e per caso.
Come vedi il tuo fondamento (che potrebbe anche essere la verità assoluta), che dirige il chi hai deciso di essere, è sull'ipotesi, quindi anche tu non dovresti avere difficoltà a renderti conto che questa tua ipotesi:
CitazioneLa manifestazione di ogni cosa, corpo fisico compreso, avviene grazie a delle condizioni, condizioni che mutano nel tempo e portano inevitabilmente alla trasformazione di questo corpo in altro (morte).
...è incoerente, giacché le condizioni dell'origine della manifestazione del Tutto, non ci sono pervenute ancora, ossia, non ci è stato concesso ancora di sapere e conoscere se fossero avvenute per coincidenza o per Dio-incidenza.
Quindi tutto il tuo dire non è altro che un'alternativa, giustamente permessa dal libero arbitrio e dalla volontà razionale umana, al primo libro del Pentateuco, e per credergli c'è bisogno solo di fede ...altro che illudersi di esistere senza di essa!  ;)

Un abbraccio  :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 09:49:35 AM
Citazione di: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 09:38:49 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneSe avessi "fede" in qualcosa la ricerca sarebbe terminata,

Citazioneil mistero della GENESI a cui alludi è un concetto molto, secondo me naturalmente, infantile.
Non riesci a uscire dalla contraddizione (io credo che non puoi giacché non vuoi per fede).
Un concetto è (da google): Opinione o giudizio formulabile in seguito a una più o meno intensa osservazione; quindi il tuo:


CitazioneLa mente umana crea il tempo e tale cosa deve necessariamente avere un inizio e quindi una fine. Beh... non è necessario che vi sia un inizio, tanto meno una fine. La mente in quanto "non materia" e "non prodotta" è di natura impermanete e quindi non necessita di un tempo di inizio e di un tempo di fine.
...è vero solo per fede, per la fiducia senza certezze che hai riposto in esso, dunque, per adesso, la tua ricerca è terminata in esso!  :-[


CitazioneDel resto se tu credi che il tuo Dio sia senza tempo, non credo tu abbia difficoltà a credere che anche la mente sia di natura "chiara e cognitiva" che non necessita di un tempo di inizio ne di fine.

Benissimo, ma c'è una grande differenza tra il credere che Dio abbia creato la nostra mente, e tra l'avere fede che la nostra mente si sia generata da sola e per caso.
Come vedi il tuo fondamento (che potrebbe anche essere la verità assoluta), che dirige il chi hai deciso di essere, è sull'ipotesi, quindi anche tu non dovresti avere difficoltà a renderti conto che questa tua ipotesi:
CitazioneLa manifestazione di ogni cosa, corpo fisico compreso, avviene grazie a delle condizioni, condizioni che mutano nel tempo e portano inevitabilmente alla trasformazione di questo corpo in altro (morte).
...è incoerente, giacché le condizioni dell'origine della manifestazione del Tutto, non ci sono pervenute ancora, ossia, non ci è stato concesso ancora di sapere e conoscere se fossero avvenute per coincidenza o per Dio-incidenza.
Quindi tutto il tuo dire non è altro che un'alternativa, giustamente permessa dal libero arbitrio e dalla volontà razionale umana, al primo libro del Pentateuco, e per credergli c'è bisogno solo di fede ...altro che illudersi di esistere senza di essa!  ;)

Un abbraccio  :)

Per quanto ti voglia sforzare di giustificare tutte le tue "effimere" e "discutibili" certezze con la fede ;) ricordo che ad ingegneria era molto usata la dimostrazione delle cose per "induzione" ;) 


ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 09:50:02 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneAteo non significa NON SPIRITUALE. Ateo significa non credere in un Dio e nulla di piu' considera il fatto che altri possono seguire altri percorsi. La credenza ad un Dio limita enormemente la propria ricerca spirituale e miglioramento interiore.
No, a-teo significa senza-Dio, altrimenti si dovrebbe dichiarare credente in questa divinità o filosofia o movimento spirituale.
Chi si dichiara senza-Dio è perché ha posto come suo Dio il proprio Io (osservare la società, please); causa principale del limite spirituale e della difficoltà di migliorare interiormente, ossia, di divenire davvero se stesso.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 09:56:53 AM
**  scritto da bluemax:
CitazionePer quanto ti voglia sforzare di giustificare tutte le tue "effimere" e "discutibili" certezze con la fede (http://www.riflessioni.it.cloud.seeweb.it/logos/Smileys/default/wink.gif) ricordo che ad ingegneria era molto usata la dimostrazione delle cose per "induzione"
Io non giustifico le mie certezze, infatti:"la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono" - ma rendo invalido il tuo essere certo per fede, che non esista la fede, e con deduzione elementare, per conseguenza logica.

:)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 10:11:05 AM
Citazione di: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 09:50:02 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneAteo non significa NON SPIRITUALE. Ateo significa non credere in un Dio e nulla di piu' considera il fatto che altri possono seguire altri percorsi. La credenza ad un Dio limita enormemente la propria ricerca spirituale e miglioramento interiore.
No, a-teo significa senza-Dio, altrimenti si dovrebbe dichiarare credente in questa divinità o filosofia o movimento spirituale.
Chi si dichiara senza-Dio è perché ha posto come suo Dio il proprio Io (osservare la società, please); causa principale del limite spirituale e della difficoltà di migliorare interiormente, ossia, di divenire davvero se stesso.


Vedo che le anime o chi c'è al posto delle anime si sta scaldando. Questo succede ogni volta che un inganno viene scoperto perché l'ingannatore  sente il pericolo di perdere in potere su chi è sotto il suo dominio fondato sull'inganno, quindi suo strumento per mietere altre vittime. In ogni caso il fatto di scaldarsi è il segno che si sta trattando un argomento che induce alla verità! Il Signore Gesù ha accettato la crocefissione proprio per rivelare a noi cosa c'è nel mondo invisibile, ma ha anche detto: Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti e non buttare le perle davanti a chi non può apprezzarle!
L'anima è l'essenza della persona, certificarne la non esistenza vuol distruggere o aver distrutto l'uomo stesso!
Può un uomo distrutto sapere che esiste ciò che in Lui è stato distrutto?
Sarebbe come andare in cimitero e parlare di vita ai morti che non sono in condizione di sapere o ricordare cos'è la vita. Infatti per ricordare occorre essere vivi!
Per questo intervengo poco!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 29 Dicembre 2016, 11:07:18 AM
Credo che la domanda iniziale posta da Acquario non sia stata evasa del tutto. Se non interpreto male, la domanda nasce dal constatare che , nella società che ci circonda, moltissime persone sembrano vivere "prive" di quella somma di emozioni e sentimenti che convenzionalmente vengono definiti come "anima". Quindi non è tanto un incipit ad approfondire la visione sostanziale o meno dell'anima ( termine che presenta molte definizioni diverse), che rimane sullo sfondo, ma piuttosto un'indagare se è possibile vivere privati di quella somma che ci fa autentici esseri umani. E' chiaro che la definizione stessa di "autentico essere umano" è molto controversa. Cosa fa di un essere umano una creatura autenticamente umana? Vediamo che , proprio quel complesso di sentimenti, emozioni e volontà che chiamiamo "anima", è in perenne mutamento e porta sempre con sé come un'ombra che lo segue. Mentre proviamo amore un'ombra di malvagità ci sovrasta; nel mentre compiamo un'azione dannosa per noi o per gli altri, una spina di luce ci trafigge il cuore. Questa ambiguità, questo tendere ora verso la luce e ora verso le tenebre , mi sembra proprio la caratteristica esistenziale tipicamente umana. Così come non si può vivere una vita di sola luce, non penso sia possibile vivere tutta una vita solo di vuote tenebre. Diventa allora fondamentale scoprire se c'è modo di far sì che la propria vita sia protesa più verso l'aspetto salutare, per sé e per gli altri, che non l'opposto. Intendo "salutare" nel senso di perseguire un'ideale di vita che cagioni la minor misura possibile di sofferenza a sé stessi e agli altri, con consapevolezza che, per il solo fatto di esistere, diventiamo motivo di sofferenza per noi stessi e per gli altri ( pensiamo solo alla necessità di sfamarci continuamente e quanto questo sia sofferenza per altri esseri senzienti. La riflessione sulla vita come incessante processo di nutrizione, mentale e corporale, è molto  importante e di aiuto a sviluppare una maggiore consapevolezza e rispetto). Probabilmente anche quello che a noi appare come il peggior essere umano possibile, quello che viene definto come "senz'anima", nella sua vita avrà sentito almeno una volta il calore riscaldante della luce, che l'ha colpito nel gelo dell'ombra in cui viveva. Perché alcuni si aggrappano a quel raggio di luce mentre altri lo lasciano andare e si nascondono ancora nelle tenebre? Innumerevoli fattori costituenti l'essere umano entrano in gioco: in primis, a mio modesto parere, la carenza d'amore patita  e la violenza precoce subita nella propria vita da altri esseri vuoti d'amore e poi  la debolissima  "consapevolezza" del carattere provvisorio, impermanente dell'esistenza e quindi l'attaccamento all'idea di un Io sostanziale che deve soddisfarsi continuamente ( mancanza della consapevolezza del carattere insaziabile del desiderio umano). L'essere umano è paragonabile, a mio avviso, ad un universo intero in costante movimento. Così possiamo trovare Imperatori cinesi che scrivono meravigliose poesie piene di nobili sentimenti nel mentre mandano l'esercito a conquistare una nuova regione e compiere orribili massacri...
Se spostiamo però la prospettiva e non parliamo più di una cosa come un'"anima" che possiede determinate qualità, positive e negative, ma invece osserviamo che sono le qualità a possedere l'"anima" dell'uomo e a formarlo, possiamo pure vedere che esiste in noi uno spettatore silenzioso e consapevole che ha la possibilità di non identificarsi con queste pulsioni di cui non può liberarsi e che, questo testimone del fluire dell'"anima", può diminuire la carica di dolore che questo fluire incessante comporta proprio non identificandosi e quindi non assecondando le "ombre" che lo inseguono.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 11:22:36 AM
Citazione di: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 09:50:02 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneAteo non significa NON SPIRITUALE. Ateo significa non credere in un Dio e nulla di piu' considera il fatto che altri possono seguire altri percorsi. La credenza ad un Dio limita enormemente la propria ricerca spirituale e miglioramento interiore.
No, a-teo significa senza-Dio, altrimenti si dovrebbe dichiarare credente in questa divinità o filosofia o movimento spirituale.
Chi si dichiara senza-Dio è perché ha posto come suo Dio il proprio Io (osservare la società, please); causa principale del limite spirituale e della difficoltà di migliorare interiormente, ossia, di divenire davvero se stesso.

Ateo significa semplicemente "che nega l'esistenza di Dio" e non necessariamente pone l' IO come suo DIO (anzi a dire il vero è proprio il contrario) ;)
la dottrina buddista (che sego ormai da una vita)  ad esempio è una dottrina A TEISTICA nel senso che nega l'esistenza di un Dio o per lo meno non se ne pone il problema visto che "lui" non puo' essere causa della tua felicità ne tanto meno esistenza. Forse sarebbe piu' corretto dire AGNOSTICA ma non è questo IL problema. 

come dicevo è proprio questo EGO (effimero, illusorio) necessario ai molti che crea questo ipotetico DIO per giustificare la sua esistenza anche dopo la cessazione del corpo terreno.
Sconfitto l'EGO ossia questa voglia di "esistere" e sensazione di "essere" indipendente dal resto dell'universo e non farne parte, non è necessario nè un Dio ne altro. Dio è una assicurazione mentale di esistenza del proprio EGO in altre parole :) 

ciao :) 
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 11:29:23 AM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 10:11:05 AM


Vedo che le anime o chi c'è al posto delle anime si sta scaldando. Questo succede ogni volta che un inganno viene scoperto perché l'ingannatore  sente il pericolo di perdere in potere su chi è sotto il suo dominio fondato sull'inganno, quindi suo strumento per mietere altre vittime. In ogni caso il fatto di scaldarsi è il segno che si sta trattando un argomento che induce alla verità! Il Signore Gesù ha accettato la crocefissione proprio per rivelare a noi cosa c'è nel mondo invisibile, ma ha anche detto: Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti e non buttare le perle davanti a chi non può apprezzarle!
L'anima è l'essenza della persona, certificarne la non esistenza vuol distruggere o aver distrutto l'uomo stesso!
Può un uomo distrutto sapere che esiste ciò che in Lui è stato distrutto?
Sarebbe come andare in cimitero e parlare di vita ai morti che non sono in condizione di sapere o ricordare cos'è la vita. Infatti per ricordare occorre essere vivi!
Per questo intervengo poco!
Scaldarmi io ? :D credimi... non mi riesce anche a volerlo.
E questa ESSENZA della persona dove era prima della nascita e dove va dopo la morte ? :) In un luogo ? In uno stato ? 
Se quel che tu chiami "anima" è paragonabile a quel che io chiamo "mente" beh... ci sono ben molte differenze da chiarire. Tra le quali la sua natura, la sua funzione, la sua origine, la sua essenza ecc... ecc... ecc... 

L'anima, mi pare di capire, tu la traduci come un qualcosa di "a se stante" indipendente dal tutto, anche dal tuo Dio. Sai benissimo che cosi' non è e non puo' essere in quanto se per te l'anima è qualcosa di "energetico" o... boh ? non so (dimmi te) ti faccio notare che doveva per forza di cose ESISTERE prima della tua nascita per poter ESISTERE anche dopo la tua morte. E se non prendi in considerazione certe "situazioni" che ho sopra elencato (Anche se a dire il vero l'ho fatto molto superficialmente visto che servirebbero settimane) la tesi di una anima ed il suo Dio perde di qualsiasi significato, a meno che non si ricorra alla "fede" che spiega tutto e nulla...

ciao ;)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 29 Dicembre 2016, 12:14:07 PM
Citazione di: Sariputra il 29 Dicembre 2016, 11:07:18 AMCredo che la domanda iniziale posta da Acquario non sia stata evasa del tutto. Se non interpreto male, la domanda nasce dal constatare che , nella società che ci circonda, moltissime persone sembrano vivere "prive" di quella somma di emozioni e sentimenti che convenzionalmente vengono definiti come "anima". Quindi non è tanto un incipit ad approfondire la visione sostanziale o meno dell'anima ( termine che presenta molte definizioni diverse), che rimane sullo sfondo, ma piuttosto un'indagare se è possibile vivere privati di quella somma che ci fa autentici esseri umani. E' chiaro che la definizione stessa di "autentico essere umano" è molto controversa. Cosa fa di un essere umano una creatura autenticamente umana? Vediamo che , proprio quel complesso di sentimenti, emozioni e volontà che chiamiamo "anima", è in perenne mutamento e porta sempre con sé come un'ombra che lo segue. Mentre proviamo amore un'ombra di malvagità ci sovrasta; nel mentre compiamo un'azione dannosa per noi o per gli altri, una spina di luce ci trafigge il cuore. Questa ambiguità, questo tendere ora verso la luce e ora verso le tenebre , mi sembra proprio la caratteristica esistenziale tipicamente umana. Così come non si può vivere una vita di sola luce, non penso sia possibile vivere tutta una vita solo di vuote tenebre. Diventa allora fondamentale scoprire se c'è modo di far sì che la propria vita sia protesa più verso l'aspetto salutare, per sé e per gli altri, che non l'opposto. Intendo "salutare" nel senso di perseguire un'ideale di vita che cagioni la minor misura possibile di sofferenza a sé stessi e agli altri, con consapevolezza che, per il solo fatto di esistere, diventiamo motivo di sofferenza per noi stessi e per gli altri ( pensiamo solo alla necessità di sfamarci continuamente e quanto questo sia sofferenza per altri esseri senzienti. La riflessione sulla vita come incessante processo di nutrizione, mentale e corporale, è molto importante e di aiuto a sviluppare una maggiore consapevolezza e rispetto). Probabilmente anche quello che a noi appare come il peggior essere umano possibile, quello che viene definto come "senz'anima", nella sua vita avrà sentito almeno una volta il calore riscaldante della luce, che l'ha colpito nel gelo dell'ombra in cui viveva. Perché alcuni si aggrappano a quel raggio di luce mentre altri lo lasciano andare e si nascondono ancora nelle tenebre? Innumerevoli fattori costituenti l'essere umano entrano in gioco: in primis, a mio modesto parere, la carenza d'amore patita e la violenza precoce subita nella propria vita da altri esseri vuoti d'amore e poi la debolissima "consapevolezza" del carattere provvisorio, impermanente dell'esistenza e quindi l'attaccamento all'idea di un Io sostanziale che deve soddisfarsi continuamente ( mancanza della consapevolezza del carattere insaziabile del desiderio umano). L'essere umano è paragonabile, a mio avviso, ad un universo intero in costante movimento. Così possiamo trovare Imperatori cinesi che scrivono meravigliose poesie piene di nobili sentimenti nel mentre mandano l'esercito a conquistare una nuova regione e compiere orribili massacri... Se spostiamo però la prospettiva e non parliamo più di una cosa come un'"anima" che possiede determinate qualità, positive e negative, ma invece osserviamo che sono le qualità a possedere l'"anima" dell'uomo e a formarlo, possiamo pure vedere che esiste in noi uno spettatore silenzioso e consapevole che ha la possibilità di non identificarsi con queste pulsioni di cui non può liberarsi e che, questo testimone del fluire dell'"anima", può diminuire la carica di dolore che questo fluire incessante comporta proprio non identificandosi e quindi non assecondando le "ombre" che lo inseguono.

Bellissimo intervento Sariputra. Comunque indipendentemente sulla sostanzialità o meno dell'anima credo che qui Acquario si intendeva proprio quello che dici tu, ossia l'anima come "valorizzazione" della vita. Forse non dovremmo usare la parola anima per non iniziare le polemiche...
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 12:28:47 PM
Citazione di: bluemax il 29 Dicembre 2016, 11:29:23 AM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 10:11:05 AM


Vedo che le anime o chi c'è al posto delle anime si sta scaldando. Questo succede ogni volta che un inganno viene scoperto perché l'ingannatore  sente il pericolo di perdere in potere su chi è sotto il suo dominio fondato sull'inganno, quindi suo strumento per mietere altre vittime. In ogni caso il fatto di scaldarsi è il segno che si sta trattando un argomento che induce alla verità! Il Signore Gesù ha accettato la crocefissione proprio per rivelare a noi cosa c'è nel mondo invisibile, ma ha anche detto: Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti e non buttare le perle davanti a chi non può apprezzarle!
L'anima è l'essenza della persona, certificarne la non esistenza vuol distruggere o aver distrutto l'uomo stesso!
Può un uomo distrutto sapere che esiste ciò che in Lui è stato distrutto?
Sarebbe come andare in cimitero e parlare di vita ai morti che non sono in condizione di sapere o ricordare cos'è la vita. Infatti per ricordare occorre essere vivi!
Per questo intervengo poco!
Scaldarmi io ? :D credimi... non mi riesce anche a volerlo.
E questa ESSENZA della persona dove era prima della nascita e dove va dopo la morte ? :) In un luogo ? In uno stato ?
Se quel che tu chiami "anima" è paragonabile a quel che io chiamo "mente" beh... ci sono ben molte differenze da chiarire. Tra le quali la sua natura, la sua funzione, la sua origine, la sua essenza ecc... ecc... ecc...

L'anima, mi pare di capire, tu la traduci come un qualcosa di "a se stante" indipendente dal tutto, anche dal tuo Dio. Sai benissimo che cosi' non è e non puo' essere in quanto se per te l'anima è qualcosa di "energetico" o... boh ? non so (dimmi te) ti faccio notare che doveva per forza di cose ESISTERE prima della tua nascita per poter ESISTERE anche dopo la tua morte. E se non prendi in considerazione certe "situazioni" che ho sopra elencato (Anche se a dire il vero l'ho fatto molto superficialmente visto che servirebbero settimane) la tesi di una anima ed il suo Dio perde di qualsiasi significato, a meno che non si ricorra alla "fede" che spiega tutto e nulla...

ciao ;)
L'anima è ciò che il Signore Dio soffiò in quella statua d'argilla che prese il nome di Adamo, ossia uomo. Non tutte le anime s'incarnarono nello stesso momento, ma solo alcune. Le altre s'incarnano ogni volta che un bimbo viene concepito. NB: dico concepito non nasce. L'anima viene fatta incarnare per essere messa in prova, cioè per vedere se sceglie il bene o il male. Quelle che scelgono il bene, l'obbedienza al Signore della vita, che è sapiente ed amorevole, vanno  nel modo dell'amore e della pace, il Paradiso. Quelli che scelgono il male consapevolmente o inconsapevolmente, chi lo sceglie inconsapevolmente è inconsapevole perché ha già perso lo Spirito, vanno in un posto dove c'è urlo pianto e stridore di denti - l'inferno!
Come già detto nel mio primo post di questo topic, quelli che vanno all'inferno non ci vanno dopo la morte ma già in questa vita perché, in quelli ancora vegeti ,che hanno scelto il male,  l'anima si è staccata dal corpo per far posto al peccato. Vedi conte Ugolino nella Divina commedia.
Questi sono quelli che vivono senza anima e non sono più umani anche se appartengono agli umani anagraficamente, ma solo anagraficamente.
In ogni caso quelli che scelgono il bene vivono il paradiso già in questo mondo.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 12:55:32 PM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 12:28:47 PM
Citazione di: bluemax il 29 Dicembre 2016, 11:29:23 AM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 10:11:05 AM


Vedo che le anime o chi c'è al posto delle anime si sta scaldando. Questo succede ogni volta che un inganno viene scoperto perché l'ingannatore  sente il pericolo di perdere in potere su chi è sotto il suo dominio fondato sull'inganno, quindi suo strumento per mietere altre vittime. In ogni caso il fatto di scaldarsi è il segno che si sta trattando un argomento che induce alla verità! Il Signore Gesù ha accettato la crocefissione proprio per rivelare a noi cosa c'è nel mondo invisibile, ma ha anche detto: Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti e non buttare le perle davanti a chi non può apprezzarle!
L'anima è l'essenza della persona, certificarne la non esistenza vuol distruggere o aver distrutto l'uomo stesso!
Può un uomo distrutto sapere che esiste ciò che in Lui è stato distrutto?
Sarebbe come andare in cimitero e parlare di vita ai morti che non sono in condizione di sapere o ricordare cos'è la vita. Infatti per ricordare occorre essere vivi!
Per questo intervengo poco!
Scaldarmi io ? :D credimi... non mi riesce anche a volerlo.
E questa ESSENZA della persona dove era prima della nascita e dove va dopo la morte ? :) In un luogo ? In uno stato ?
Se quel che tu chiami "anima" è paragonabile a quel che io chiamo "mente" beh... ci sono ben molte differenze da chiarire. Tra le quali la sua natura, la sua funzione, la sua origine, la sua essenza ecc... ecc... ecc...

L'anima, mi pare di capire, tu la traduci come un qualcosa di "a se stante" indipendente dal tutto, anche dal tuo Dio. Sai benissimo che cosi' non è e non puo' essere in quanto se per te l'anima è qualcosa di "energetico" o... boh ? non so (dimmi te) ti faccio notare che doveva per forza di cose ESISTERE prima della tua nascita per poter ESISTERE anche dopo la tua morte. E se non prendi in considerazione certe "situazioni" che ho sopra elencato (Anche se a dire il vero l'ho fatto molto superficialmente visto che servirebbero settimane) la tesi di una anima ed il suo Dio perde di qualsiasi significato, a meno che non si ricorra alla "fede" che spiega tutto e nulla...

ciao ;)
L'anima è ciò che il Signore Dio soffiò in quella statua d'argilla che prese il nome di Adamo, ossia uomo. Non tutte le anime s'incarnarono nello stesso momento, ma solo alcune. Le altre s'incarnano ogni volta che un bimbo viene concepito. NB: dico concepito non nasce. L'anima viene fatta incarnare per essere messa in prova, cioè per vedere se sceglie il bene o il male. Quelle che scelgono il bene, l'obbedienza al Signore della vita, che è sapiente ed amorevole, vanno  nel modo dell'amore e della pace, il Paradiso. Quelli che scelgono il male consapevolmente o inconsapevolmente, chi lo sceglie inconsapevolmente è inconsapevole perché ha già perso lo Spirito, vanno in un posto dove c'è urlo pianto e stridore di denti - l'inferno!
Come già detto nel mio primo post di questo topic, quelli che vanno all'inferno non ci vanno dopo la morte ma già in questa vita perché, in quelli ancora vegeti ,che hanno scelto il male,  l'anima si è staccata dal corpo per far posto al peccato. Vedi conte Ugolino nella Divina commedia.
Questi sono quelli che vivono senza anima e non sono più umani anche se appartengono agli umani anagraficamente, ma solo anagraficamente.
In ogni caso quelli che scelgono il bene vivono il paradiso già in questo mondo.

Quindi l'anima, secondo la tua religione, non esisteva prima del "soffio" o meglio era parte del tuo Dio... in altre parole dove era e cosa era ? 
E sempre secondo la tua religione il Paradiso è uno STATO (soggetto a non cambiamento) o un LUOGO ? 
Ed in tale "luogo" (permettimi le virgolette) è possibile pensare ? Se si , il paradiso puo' divenire "posto" terribile come l' Inferno "posto" stupendo a seconda dello stato mentale o no ? °_° e se "pensi" vale ancora la legge di causa ed effetto (pensiero successivo dipende dal precedente) e per valere la legge di causa ed effetto è necessaria l'illusione del tempo... ma se vi è tale illusione, ogni cosa diviene "impermanente" per sua natura... e se impermanente, l' eternità puo' divenire un tormento senza precedenti °_°
questo è terrificante prima che totalmente ingiusto secondo me. Mi mette paura solo a pensarci sinceramente. °_° 

E il concetto di BENE o MALE (del tutto soggettivo naturalmente ed estremamente dualistico quindi falsato) chi lo stabilisce ? °_° 

E cosa distingue il tuo Dio da quelli storici precedenti visto che le tesi sono prettamente simili se non identiche (a parte il nome) ? °_°

Non prenderla come critica ma come "richiesta informazioni" visto che tali tesi aumentano i miei dubbi ... 


ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: doxa il 29 Dicembre 2016, 13:24:26 PM
Giona ha scritto:
CitazioneL'anima è ciò che il Signore Dio soffiò in quella statua d'argilla che prese il nome di Adamo, ossia uomo. Non tutte le anime s'incarnarono nello stesso momento, ma solo alcune. Le altre s'incarnano ogni volta che un bimbo viene concepito. NB: dico concepito non nasce. L'anima viene fatta incarnare per essere messa in prova, cioè per vedere se sceglie il bene o il male. Quelle che scelgono il bene, l'obbedienza al Signore della vita, che è sapiente ed amorevole, vanno  nel modo dell'amore e della pace, il Paradiso. Quelli che scelgono il male consapevolmente o inconsapevolmente, chi lo sceglie inconsapevolmente è inconsapevole perché ha già perso lo Spirito, vanno in un posto dove c'è urlo pianto e stridore di denti - l'inferno!
Come già detto nel mio primo post di questo topic, quelli che vanno all'inferno non ci vanno dopo la morte ma già in questa vita perché, in quelli ancora vegeti ,che hanno scelto il male,  l'anima si è staccata dal corpo per far posto al peccato. Vedi conte Ugolino nella Divina commedia.
Questi sono quelli che vivono senza anima e non sono più umani anche se appartengono agli umani anagraficamente, ma solo anagraficamente.
In ogni caso quelli che scelgono il bene vivono il paradiso già in questo mondo.
Citazione

Non voglio mancare di rispetto, ma come si fa a sopportare le puerilità che scrive Giona ?
Giona, scusami, ma la tua è una credulità di tipo infantile, sia con l'anima, sia con il diavolo, ecc..

Duc è più strutturato con la sua religiosità, ma non riesce a togliersi il "paraocchi".

Con voi due non vedo possibilità di dialogo perché avete certezze e non opinioni. Allora mi chiedo lo scopo della vostra presenza in questo forum. Per fare cosa ? Per fanatismo religioso, per proselitismo o che altro ?
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 13:24:54 PM
Citazione di: bluemax il 29 Dicembre 2016, 12:55:32 PM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 12:28:47 PM
Citazione di: bluemax il 29 Dicembre 2016, 11:29:23 AM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 10:11:05 AM


ciao ;)
L'anima è ciò che il Signore Dio soffiò in quella statua d'argilla che prese il nome di Adamo, ossia uomo. Non tutte le anime s'incarnarono nello stesso momento, ma solo alcune. Le altre s'incarnano ogni volta che un bimbo viene concepito. NB: dico concepito non nasce. L'anima viene fatta incarnare per essere messa in prova, cioè per vedere se sceglie il bene o il male. Quelle che scelgono il bene, l'obbedienza al Signore della vita, che è sapiente ed amorevole, vanno  nel modo dell'amore e della pace, il Paradiso. Quelli che scelgono il male consapevolmente o inconsapevolmente, chi lo sceglie inconsapevolmente è inconsapevole perché ha già perso lo Spirito, vanno in un posto dove c'è urlo pianto e stridore di denti - l'inferno!
Come già detto nel mio primo post di questo topic, quelli che vanno all'inferno non ci vanno dopo la morte ma già in questa vita perché, in quelli ancora vegeti ,che hanno scelto il male,  l'anima si è staccata dal corpo per far posto al peccato. Vedi conte Ugolino nella Divina commedia.
Questi sono quelli che vivono senza anima e non sono più umani anche se appartengono agli umani anagraficamente, ma solo anagraficamente.
In ogni caso quelli che scelgono il bene vivono il paradiso già in questo mondo.

Quindi l'anima, secondo la tua religione, non esisteva prima del "soffio" o meglio era parte del tuo Dio... in altre parole dove era e cosa era ?
E sempre secondo la tua religione il Paradiso è uno STATO (soggetto a non cambiamento) o un LUOGO ?
Ed in tale "luogo" (permettimi le virgolette) è possibile pensare ? Se si , il paradiso puo' divenire "posto" terribile come l' Inferno "posto" stupendo a seconda dello stato mentale o no ? °_° e se "pensi" vale ancora la legge di causa ed effetto (pensiero successivo dipende dal precedente) e per valere la legge di causa ed effetto è necessaria l'illusione del tempo... ma se vi è tale illusione, ogni cosa diviene "impermanente" per sua natura... e se impermanente, l' eternità puo' divenire un tormento senza precedenti °_°
questo è terrificante prima che totalmente ingiusto secondo me. Mi mette paura solo a pensarci sinceramente. °_°

E il concetto di BENE o MALE (del tutto soggettivo naturalmente ed estremamente dualistico quindi falsato) chi lo stabilisce ? °_°

E cosa distingue il tuo Dio da quelli storici precedenti visto che le tesi sono prettamente simili se non identiche (a parte il nome) ? °_°

Non prenderla come critica ma come "richiesta informazioni" visto che tali tesi aumentano i miei dubbi ...


ciao :)


Sarebbe inutile rispondere alle domande che i tuoi dubbi proiettano nella tua mente non libera, l'unico consiglio che posso darti è di lasciar  perdere ciò che appartiene al mistero e di scoprire la tua vera verità! Dico vera verità perché spesso si cade nella trappola di credere di conoscere noi stessi senza che sia vero!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 13:32:29 PM
Citazione di: altamarea il 29 Dicembre 2016, 13:24:26 PM
Giona ha scritto:
CitazioneL'anima è ciò che il Signore Dio soffiò in quella statua d'argilla che prese il nome di Adamo, ossia uomo. Non tutte le anime s'incarnarono nello stesso momento, ma solo alcune. Le altre s'incarnano ogni volta che un bimbo viene concepito. NB: dico concepito non nasce. L'anima viene fatta incarnare per essere messa in prova, cioè per vedere se sceglie il bene o il male. Quelle che scelgono il bene, l'obbedienza al Signore della vita, che è sapiente ed amorevole, vanno  nel modo dell'amore e della pace, il Paradiso. Quelli che scelgono il male consapevolmente o inconsapevolmente, chi lo sceglie inconsapevolmente è inconsapevole perché ha già perso lo Spirito, vanno in un posto dove c'è urlo pianto e stridore di denti - l'inferno!
Come già detto nel mio primo post di questo topic, quelli che vanno all'inferno non ci vanno dopo la morte ma già in questa vita perché, in quelli ancora vegeti ,che hanno scelto il male,  l'anima si è staccata dal corpo per far posto al peccato. Vedi conte Ugolino nella Divina commedia.
Questi sono quelli che vivono senza anima e non sono più umani anche se appartengono agli umani anagraficamente, ma solo anagraficamente.
In ogni caso quelli che scelgono il bene vivono il paradiso già in questo mondo.
Citazione

Non voglio mancare di rispetto, ma come si fa a sopportare le puerilità che scrive Giona ?
Giona, scusami, ma la tua è una credulità di tipo infantile, sia con l'anima, sia con il diavolo, ecc..

Duc è più strutturato con la sua religiosità, ma non riesce a togliersi il "paraocchi".

Con voi due non vedo possibilità di dialogo perché avete certezze e non opinioni. Allora mi chiedo lo scopo della vostra presenza in questo forum. Per fare cosa ? Per fanatismo religioso, per proselitismo o che altro ?

Grazie per il bambino che vedi in me, ma tu sei sicuro che l'adulto che sei, sia addivenuto a ad una conclusione valida?
Sono io che mi chiedo, l'ho anche scritto nel passato, che ci fai tu in uno forum di spiritualità se non credi anzi se non puoi credere.|
Tu non ti accorgi, come non ti accorgi di ben altro, ma chi vuol fare proseliti fra credenti affinché diventino anticristo sei proprio tu!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: bluemax il 29 Dicembre 2016, 13:57:51 PM
Citazione di: giona2068 il 29 Dicembre 2016, 13:24:54 PM
Citazione di: bluemax il 29 Dicembre 2016, 12:55:32 PM
Sarebbe inutile rispondere alle domande che i tuoi dubbi proiettano nella tua mente non libera, l'unico consiglio che posso darti è di lasciar  perdere ciò che appartiene al mistero e di scoprire la tua vera verità! Dico vera verità perché spesso si cade nella trappola di credere di conoscere noi stessi senza che sia vero!
no dai, non credo che "sarebbe inutile". Tutto è utile se serve ad "elevarsi" spiritualmente. 
I dubbi sono ESSENZIALI per la crescita (naturalmente secondo me). Senza di essi, ripeto, si ha quella sensazione di saper tutto (naturalmente errata) e la sgradevole sensazione di essere nel giusto a differenza di "ALTRI" (che generano un NOI).

Il mistero è tale sino a che non viene svelato e per essere svelato necessita di continua ricerca, riflessione e contemplazione meditativa. 

Ma se non vuoi affrontare l'argomento fa nulla ;) va bene lo stesso... 

ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: doxa il 29 Dicembre 2016, 14:30:20 PM
Bluemax  con riferimento a Giona ha scritto
CitazioneIl mistero è tale sino a che non viene svelato e per essere svelato necessita di continua ricerca, riflessione e contemplazione meditativa.
Ma Giona e Duc non credo che riescano a collaborare per svelare il "mistero". Loro due hanno certezze, non è mistero. Loro hanno la "verità" propinata dalle cosiddette "sacre scritture". Non le interpretano ma le accolgono in modo letterale.


Giona con riferimento a me ha scritto:
CitazioneSono io che mi chiedo, l'ho anche scritto nel passato, che ci fai tu in uno forum di spiritualità se non credi anzi se non puoi credere.
E la tua sarebbe spiritualità ? Finora in questo forum vedo solo topic dedicati alla religione non alla spiritualità. Giona, già te l'ho detto, la tua è religiosità popolare, cosa ben diversa dalla spiritualità, questa interessa anche a chi non crede nel tuo Dio.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: jsebastianB il 29 Dicembre 2016, 14:36:39 PM
Citazione di: Fharenight il 29 Dicembre 2016, 07:26:54 AM
JsebastianB, stai buono, calmati, non ti atteggiare a sapiente, non lo sei. Non ti  atteggiare a intelligentone, non lo sei. Anche se ti dichiari "ateo" non fai impressione a nessuno. 

Stai sereno.. "amico" - ci sono altri che sparano megagalattiche bufale e le presentano come verita' assoluta ! 
Sono ben consapevole di essere un nulla vivente e, ritornando alla terra, ereditero' una coltre di vermi e insetti che si attiveranno per la dissoluzione, disintegrazione, involuzione, disfacimento.. putrefazione della (mia) tenda terrena ( per ripetere le parole del tuo Tarso.. ). 
Quanto alla mia avversione verso il (tuo) clero è affare mio - e agli altri assolutamente Non interessa.

E comunque se veemenza viene manifestata.. lo si deve all' eccellente plurisecolare Esempio del (tuo) clero - che poi sei o non sei catto-cristiano (o evangelico) - poco importa. Il cristianesimo - in tutte le sue forme - è stata la peggior religione abramitica.

Quanto poi all' invito e/o esortazione a " leggere " questo o quello.. era un modo per documentarsi sui tragici eventi che si sono succeduti nei secoli - e che pare ( mi potro' sbagliare ? ) - non sei Ben informato. 

                                                                              -------------------------------

Tu scrivi : Sembra che sappiano tutto loro, che la Verità sia un privilegio riservato solo a pochi eletti dalla natura: gli atei. 


E ritorniamo al punto di partenza.. il (tuo) cristianesimo per secoli e secoli  ha oscurato le coscienze.. il (tuo) clero era cosi' superbo da non ammettere alcuna devianza. 
Al pari degli intransigenti zeloti israeliti. Ma con l' aggravante che li avete superati ( e di molto ) in crudelta'.  

Che poi vuoi argomentare sulle Scritture non ci sono problemi - e ripeto dunque.. stai sereno che in cattedra salgono gli "illuminati".
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: jsebastianB il 29 Dicembre 2016, 14:59:49 PM
Citazione di: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 23:11:25 PML'ideologia dominante ha compiuto il suo corso, il suo massacro. Gli ultimi colpi di grazia sono stati non più la banalizzazione del male (era solo il primo passo) ma rendere il male qualcosa di indifferente, normale, e poi le teorie gender.
Infatti la nostra società è diventata priva di anima, lo constatiamo tutti i giorni dalle cronache dei giornali e da ciò che succede sui social, dagli ultimi casi di omicidi seriali negli ospedali, dai maltrattamenti negli asili, nelle case di cura per anziani e portatori di handicapp; roba da fare accapponare la pelle, altro che Terzo Reich.

Ed è proprio perché la società si è così disgregata che accadono con più frequenza episodi  - - -  "crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...(che so',penso tra l'altro agli ormai molti politici,agli uomini d'affari,a chi sta generalmente ai vertici del potere ..."

Basti considerare le sole affermazioni spesso allucinanti, prive di ogni buon senso, degli attuali politici.


Ecco un altro che è convintissimo di come, questo notro tempo, sia il peggiore di tutti quelli vissuti precedentemente.

Da questa tua certissima affermazione parrebbe che hai letto poco le Scritture,  
Avevo gia' risposto ad un forumista che riportava una simile affermazione.. ricordandogli il sublime passo di Qoelet ( che esortava il lettore quanto sia  "stolto"   considerare il tempo passato come il migliore attualmente vissuto).  
                            ------------------------------
Tu scrivi: Ed è proprio perché la società si è così disgregata che accadono con più frequenza episodi che cita Acquario69:
"crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...

E perchè nel tempo antico tu pensi che fosse migliore  del nostro ??
Nella Genesi il dioYahwè dovette inviare il ( mitico.. ) diluvio purificatore - talmente l' empieta' e la malvagita' copriva TUTTA la terra !

E ancora - sempre dalla Genesi ( almeno secondo l' ispirato autore del testo ) - riporta come sia in Sodoma che a Gomorra trionfava la perversione, la sodomia.. eccc.. tanto che il dioYahwè le avrebbe distrutte !
E poi come fai a pontificare che il mondo attuale è il peggiore in assoluto ?
Dai Libri Sapienziali, come quello dei vari Profeti, risulta ben evidente come  ogni epoca sia stata caratterizzata - nè piu' nè meno - quanto succede nel nostro tempo !  -   E ritorno ancora al sublime Qoelet:
- Non c'è NULLA di nuovo sotto il sole !!
- C' è forse "qualcosa" i cui si possa dire: Ecco questa è una Novita'??
- Proprio "questa" è GIA' stata nei secoli PRIMA di noi !!

Basterebbe ricordare l' eccelso Qoelet !
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 29 Dicembre 2016, 15:09:42 PM
Altamarea ( come mi piace questo nick che mi riempie la mente di ricordi...) scrive:

Finora in questo forum vedo solo topic dedicati alla religione non alla spiritualità.

Ma...ma...ma..ma Altamarea...come puoi dire una cosa simile?  Ti cito giusto dei titoli di topic prettamente spirituali:

Sono un essere inadeguato ( aperto da Sariputra  ;D )
Il tuo Dio è un assassino di bambini? (aperto da Sariputra  ;D  ;D )
Una strada stretta ( e non per tutti). (aperto da Sariputra  ;D  ;D  ;D )
Lo specchio della verità ( aperto da Jean ...un amico di Sariputra ;D ;D ;D ;D)

Come vedi ci sono  stanze puramente spirituali, basta cercarle...scherzo ovviamente!!
Forse, a questo punto, è meglio che tu stesso/stessa (?) definisci cosa intendi per "spiritualità"...

P:S: Tralascio di menzionare "Il mistero del monaco ( e un pò d'invidia per i suoi capelli...)" sempre aperto da Sariputra , che non ha incontrato i favori del forum, composto notoriamente da capelloni. Però se disponi di qualche ricetta spirituale per farli ricrescere ( i capelli s'intende...) il tuo contributo sarà bene accetto... :-[
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: jsebastianB il 29 Dicembre 2016, 15:59:51 PM
Citazione di: Apeiron il 28 Dicembre 2016, 23:42:09 PMPer una critica che mi sento in dovere di fare ai credenti è la seguente: come fate a capire che il vostro modo di interpretare la Bibbia sia quello corretto? D'altronde l'uomo ha capacità limitate di comprensione su tutto, anche sui testi sacri.

Esiste solo un comun denominatore ( vedi a tal proposito il Credo niceno-costantinopolitano ) che fissa i principi accettati e condivisi dalle varie espressioni del cristianesimo.
Eccezione sono per i TdG che non riconoscono il dogma trinitario ( che lo considerano blasfemo - proprio perchè Geova è Uno/Unico e nessuno gli è pari ).

Quanto poi alle varie interpretazioni delle Scritture.. ti renderai conto di come fra gli stessi componenti di quel "favoloso" corpo Mistico ( ovvero TUTTI gli appartenenti dell' ekklesia: dottrina del grande Tarso ) altro che concordia e/o comprensione reciproca - per secoli si sono scannati proprio per affermare la rispettiva  " verita' ".

E dunque chi potrebbe mai ergersi a garante delle "corretta" Interpretazione delle Scritture ?? Nessuno, tutti tirano l' acqua al proprio mulino.

La chiesa d'Oriente ( ortodossi ) accusano la (sedicente) sorella di Roma di usurpazione della volonta' del Rabbi.
Assolutamente rigettano la truffaldina istituzione del "papato" - vero imbroglio ( ovviamente secondo loro ) della falsa interpretazione del celeberrimo passo di Matteo ( 16.18 ! ).
E comunque la frattura tra le due maggiori istituzioni trova la sua genesi da motivi prettamente Politici !
E come non ricordare quel sempre citato passo del Credo del "filoque" - inserito, in modo triffaldino,  dalla santa chiesa di Roma.
Cosi' (come tu ben sai)  tra gli Ortodossi e la chiesa di Roma c'è un' abissale divergenza " interpretativa " su quel Fantasioso peccato originale (!)  
La santa ekklesia di Roma - per mitigare il nefasto giudizio di Agostino.. riguardante gli infanti ( e i leggendari patriarchi ) dovette INVENTARSI quello stravagante Limbo ! ( pensa le risate dei monaci ortodossi..).

Ebbene dopo secoli e secoli - il vicario del dioTrinitario - Ratzinger/Benedetto XVI (nell' aprile 2007) ha abolito quel luogo.. ove le fiammelle erano "miti" - in modo che gli infanti (senza aver ricevuto il santo battesimo)  erano destinati verso quella nefasta realta' !
E ancora.. quel truffaldino ( sempre secondo loro.. ) dogma dell' infallibilita' di un mortale / seppur sorretto dal sacro Spirito.  

Come vedi - tante sono le divergenze, le fratture, le incomprensioni, le accuse..eccc.. che si sono sedimentate nel corso del tempo.

Forse di positivo è che - oggi - non ci scanna piu' per una (pseudo)verita' - anche se Tutti pretendono di possederla.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: doxa il 29 Dicembre 2016, 16:02:05 PM
Si, Sariputra, hai ragione, ci sono anche raggi di sole di spiritualità tra le polemiche religiose nel forum.

C'è chi considera la spiritualità  sinonimo di  religione, di  misticismo, e chi la pensa come  attività dello spirito umano in funzione della perfezione e chi attività dello Spirito Santo...

Anche l'ateo ha bisogno di spiritualità, chiamala trascendenza se vuoi, contrapposta all'immanenza.

L'anelito alla trascendenza, l'esperienza interiore verso il trascendente, verso l'assoluto, può emergere in modo spontaneo nell'individuo, non ha bisogno di una religione.

Credere nel trascendente è un bisogno di consolazione dell'umanità ? La moltitudine delle persone aspira a credere che la vita abbia un senso che trascende l'immanenza.

La trascendenza è collegata alla coscienza,  perché è questa che può trascendere. Ma non la coscienza intesa in senso morale o religioso ma a quello psicologico, all'Io, che fra l'altro permette l'autoriflessione, di pensare oltre il suo essere, di trascendere,  da non confondere con trascendentale.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 17:01:58 PM
**  scritto da altamarea:
CitazioneC'è chi considera la spiritualità  sinonimo di  religione, di  misticismo, e chi la pensa come  attività dello spirito umano in funzione della perfezione e chi attività dello Spirito Santo...

Anche l'ateo ha bisogno di spiritualità, chiamala trascendenza se vuoi, contrapposta all'immanenza.
Bravo, c'è chi la considera in una maniera e chi in un altro, e siccome è "metafisica", ossia, andare oltre le leggi conosciute e di dominio umano, è più che logico che ognuno dica la sua, e che addirittura, udite udite, qualcun altro riesca pure a sperimentare certezze.


CitazioneCon voi due non vedo possibilità di dialogo perché avete certezze e non opinioni. Allora mi chiedo lo scopo della vostra presenza in questo forum. Per fare cosa ? Per fanatismo religioso, per proselitismo o che altro ?
Come non vedi dialogo? Sono anni che mi confronto con chiunque, manifestando i miei dubbi, le mie opinioni e le mie certezze di fede. Così come fai tu o qualsiasi altro utente. E' logico che con qualcuno c'è più affinità di pensiero o di politica, mentre con altri siamo agli antipodi. Ma non sembra che dopo tanto tempo qualcuno di noi abbia cambiato poi, anche di poco, la sua linea filosofica e religiosa degli inizi.
Quindi è inutile che cerchi di addossare colpe o congetture di fanatismo a qualcuno che semplicemente vive e ha delle certezze di fede differenti dalle tue, o pensi che tu esisti grazie soltanto ai tuoi dubbi e alle tue opinioni?
Anche tu, come ben sostenevi sopra, hai bisogno di spiritualità, chiamala trascendenza se vuoi, contrapposta all'immanenza, quindi ciò significa che se hai una relazione di coppia è fondata su una certezza di fede, se hai dei figli li educhi secondo un'altra certezza di fede, se voti o meno un determinato politico o se aderisci o meno a una determinata ideologia sarà soltanto perché hai delle certezze di fede, tutte senza prove, tutte facenti parte di te a modo di "paraocchi".
Non c'è differenza tra le motivazioni che ci spingono a essere presenti, te e me, in questo meraviglioso forum, tranne le certezze di fede.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 29 Dicembre 2016, 19:41:46 PM
Citazione di: jsebastianB il 29 Dicembre 2016, 15:59:51 PM
Citazione di: Apeiron il 28 Dicembre 2016, 23:42:09 PMPer una critica che mi sento in dovere di fare ai credenti è la seguente: come fate a capire che il vostro modo di interpretare la Bibbia sia quello corretto? D'altronde l'uomo ha capacità limitate di comprensione su tutto, anche sui testi sacri.
Esiste solo un comun denominatore ( vedi a tal proposito il Credo niceno-costantinopolitano ) che fissa i principi accettati e condivisi dalle varie espressioni del cristianesimo. Eccezione sono per i TdG che non riconoscono il dogma trinitario ( che lo considerano blasfemo - proprio perchè Geova è Uno/Unico e nessuno gli è pari ). Quanto poi alle varie interpretazioni delle Scritture.. ti renderai conto di come fra gli stessi componenti di quel "favoloso" corpo Mistico ( ovvero TUTTI gli appartenenti dell' ekklesia: dottrina del grande Tarso ) altro che concordia e/o comprensione reciproca - per secoli si sono scannati proprio per affermare la rispettiva " verita' ". E dunque chi potrebbe mai ergersi a garante delle "corretta" Interpretazione delle Scritture ?? Nessuno, tutti tirano l' acqua al proprio mulino. La chiesa d'Oriente ( ortodossi ) accusano la (sedicente) sorella di Roma di usurpazione della volonta' del Rabbi. Assolutamente rigettano la truffaldina istituzione del "papato" - vero imbroglio ( ovviamente secondo loro ) della falsa interpretazione del celeberrimo passo di Matteo ( 16.18 ! ). E comunque la frattura tra le due maggiori istituzioni trova la sua genesi da motivi prettamente Politici ! E come non ricordare quel sempre citato passo del Credo del "filoque" - inserito, in modo triffaldino, dalla santa chiesa di Roma. Cosi' (come tu ben sai) tra gli Ortodossi e la chiesa di Roma c'è un' abissale divergenza " interpretativa " su quel Fantasioso peccato originale (!) La santa ekklesia di Roma - per mitigare il nefasto giudizio di Agostino.. riguardante gli infanti ( e i leggendari patriarchi ) dovette INVENTARSI quello stravagante Limbo ! ( pensa le risate dei monaci ortodossi..). Ebbene dopo secoli e secoli - il vicario del dioTrinitario - Ratzinger/Benedetto XVI (nell' aprile 2007) ha abolito quel luogo.. ove le fiammelle erano "miti" - in modo che gli infanti (senza aver ricevuto il santo battesimo) erano destinati verso quella nefasta realta' ! E ancora.. quel truffaldino ( sempre secondo loro.. ) dogma dell' infallibilita' di un mortale / seppur sorretto dal sacro Spirito. Come vedi - tante sono le divergenze, le fratture, le incomprensioni, le accuse..eccc.. che si sono sedimentate nel corso del tempo. Forse di positivo è che - oggi - non ci scanna piu' per una (pseudo)verita' - anche se Tutti pretendono di possederla.

Già volevo far riflettere chi crede di avere la verità (o almeno magari uno è talmente "meritevole" di averla ma ciò non significa che la abbia totalmente compresa). Volevo semplicemente mettere in luce che dire "questa è la mia interpretazione e gli altri sono eretici..." è un chiaro segno di arroganza. Tant'è che la stessa Chiesa cattolica ha cambiato la sua interpretazione nel tempo.
Detto questo non ho nessun problema con Duc, che rispetto molto (vedi il mio lungo thread sui Dubbi...). Tuttavia se devo convincere uno dell'esistenza dell'anima non posso dire: "l'anima esiste perchè c'è scritto nella Bibbia". Se dico così non si convince nessuno (anche perchè come ho fatto notare ci sono incongruenze che non possono passare inosservate - anche se sono di poco conto...). Motivo per cui se questo è un forum di filosofia è abbastanza indicato utilizzare argomenti filosofici (cosa che peraltro gli stessi filosofi cristiani hanno sempre fatto...). Il mio intervento non era né contro la Bibbia né contro il cristianesimo, volevo solo far notare che se uno ha uno spirito filosofico dovrebbe riconoscere (1) che la sua comprensione delle cose è limitata motivo per cui se anche la Bibbia fosse "infallibile" noi non lo siamo e quindi si deve comunque essere modesti (2) di conseguenza non deve sparare a zero contro l'altro e deve cercare sempre di argomentare razionalmente . Come dici tu per fortuna oggi nessuno si scanna per queste questioni tuttavia proprio in questi anni sono nati movimenti come la "flat Earth Society", una società di creduloni a livello patologico. L'inflessibilità non è mai servita a nessuno: non è servita ai cristiani e non è servita ai non-cristiani.
Personalmente ho difficoltà a credere, comunque voglio dare il mio punto di vista. Trattare un uomo come se avesse un'anima significa dargli valore, quindi significa rispettarlo. Il materialismo esagerato può portare all'ingiustizia proprio perchè si perde la cognizione dei valori e della loro gerarchia. In ogni caso anche se sono un "incredulo" mi interessano comunque anche i punti di vista dei credenti perchè ho (per ora) una mentalità aperta e perchè credo che ogni persona abbia bisogno di spiritualità. E qui credo che la stessa Bibbia mostri apertura:

"Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; [5]vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; [6]vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. [7]E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: [8]a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; [9]a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito;" (Lettera Paolo ai Corinzi)

Motivo per cui se ci si libera del vincolo del fanatismo anche le parole di un ateo possono "servire il popolo di Dio" e viceversa le parole di un credente possono essere utili all'ateo. Di certo rinchiudersi nei propri dogmi (parlo almeno quelli di secondaria importanza) e vedere chi non li condivide come il "nemico" non mi pare per nulla un atteggiamento cristiano.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 19:58:53 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneAteo significa semplicemente "che nega l'esistenza di Dio" e non necessariamente pone l' IO come suo DIO (anzi a dire il vero è proprio il contrario) (http://www.riflessioni.it.cloud.seeweb.it/logos/Smileys/default/wink.gif)
la dottrina buddista (che sego ormai da una vita)  ad esempio è una dottrina A TEISTICA nel senso che nega l'esistenza di un Dio o per lo meno non se ne pone il problema visto che "lui" non puo' essere causa della tua felicità ne tanto meno esistenza. Forse sarebbe piu' corretto dire AGNOSTICA ma non è questo IL problema. 
Il fatto di porre l'Io come suo Dio, per chi ha fede in che Dio non esiste (visto che non avendo prove non può negare un bel niente), non è necessario, è consequenziale, giacché automaticamente è uno stesso che decide, anche se il libero arbitrio non esistesse, cosa sia giusto o buono da fare e seguire (è questo il compito di Dio o di chi ne fa le veci).
Il buddista ha la sua divinità, altro che nega l'esistenza di Dio. Lo interpreta e lo distingue in maniera differente dal cattolico o da altre religioni, ma nella ricerca della personale illuminazione ha un modello a seguire che ha raggiunto l'illuminazione perfetta: Gautama Buddha.
Anche se non sono un esperto della "ermeneutica liturgica" del buddismo, e senza esprimere un giudizio nel merito di questa interessante religione orientale (è sempre un piacere rileggere Siddharta di Hesse), penso che è proprio l'esempio più equivoco che avresti dovuto prendere per sostenere che non è necessario l'Io dove non c'è Dio, dacché il buddismo, se non erro, ha la sua fede riposta nella clausola che ci si salva da soli, senza l'aiuto esterno di Dio, divenendo l'Io, ahimè, proprio come arringava il defunto padre esorcista Amorth, il Dio/medicina/balsamo/sollievo/redentore di noi stessi.
La stessa relazione di venerazione/adorazione la si può riscontrare anche nei "pagani", tutti siamo alla sequela di qualcuno che per noi rappresenta il senso vero e assoluto di questa fantastica ed eccezionale esistenza, ecco perché da sempre sostengo l'ipotesi, il concetto, che nessuno è senza religione o divinità a cui accende i lumini o ripone la propria speranza.


Citazionecome dicevo è proprio questo EGO (effimero, illusorio) necessario ai molti che crea questo ipotetico DIO per giustificare la sua esistenza anche dopo la cessazione del corpo terreno.
Sconfitto l'EGO ossia questa voglia di "esistere" e sensazione di "essere" indipendente dal resto dell'universo e non farne parte, non è necessario nè un Dio ne altro. Dio è una assicurazione mentale di esistenza del proprio EGO in altre parole (http://www.riflessioni.it.cloud.seeweb.it/logos/Smileys/default/smiley.gif) 
Beh, che tutti facciamo parte dello stesso universo è innegabile, ma che non si distingua la differenza di essere e di esistere tra Hitler e Nelson Mandela è preoccupante.
Il concetto di unità nelle diversità è molto cattolico, ma se tu hai fede, preferisci credere che non sei unico agli occhi dell'Universo, e che è questa tua unicità l'unica condizione a poterti rendere la dignità autentica di essere umano, anche essendo in comunione con tutti e con il Tutto, è un tuo pensiero, che io rispetto, ma siamo sempre nel caso della soggettività, quindi, preferisco assicurarmi.

a presto  :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 20:18:20 PM
**  scritto da Apeiron:
CitazioneDetto questo non ho nessun problema con Duc, che rispetto molto (vedi il mio lungo thread sui Dubbi...). Tuttavia se devo convincere uno dell'esistenza dell'anima non posso dire: "l'anima esiste perchè c'è scritto nella Bibbia". Se dico così non si convince nessuno (anche perchè come ho fatto notare ci sono incongruenze che non possono passare inosservate - anche se sono di poco conto...).
Infatti io non ho detto: "...io non solo percepisco la bellezza e la dignità della mia anima, ma ogni giorno sento il bisogno di renderla visibile agli altri attraverso la mia corteccia umana..."


CitazioneMotivo per cui se ci si libera del vincolo del fanatismo anche le parole di un ateo possono "servire il popolo di Dio" e viceversa le parole di un credente possono essere utili all'ateo. Di certo rinchiudersi nei propri dogmi (parlo almeno quelli di secondaria importanza) e vedere chi non li condivide come il "nemico" non mi pare per nulla un atteggiamento cristiano.
Il nemico per un cristiano esiste (eccome se esiste!), ma non è il peccatore, bensì la fonte del peccato.
Detto questo, non solo le parole di un ateo possono "servire al popolo di Dio", ma anche e soprattutto le sue opere: "...così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?..." (Gc 2,17-20) - come fa e dice Gino Strada, l'eccezione che conferma la regola.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Fharenight il 29 Dicembre 2016, 22:30:54 PM
Succede sempre cosí in questo forum, si parte con un argomento specifico e si termina quasi con un altro. Ognuno sfoggia una sintesi dei libri che ha letto sottolineando con vigore  la propria opinione. Altro che testardi, mi sa che siamo un bel club di narcisisti! Se queste discussioni avvenissero di persona finirebbe quasi sempre in rissa... o forse all'ospedale  ;D  

Comunque io mi pongo una domanda semplice semplice: ma che ve ne importa se uno vuole credere all'anima, a Dio, al  diavolo, a Babbo Natale o alla Befana? Se non vi tange e non vi arreca danno, perché vi alterate?

Tornando più specificamente al tema iniziale che mi sembra più interessante delle solite dispute tra atei e credenti; attualmente viviamo un periodo storico di sbandamento e regresso morale. È vero che l'essere umano ha sempre compiuto atrocità, cattiverie inaudite e quant'altro, come dice l'anticlericale Sebastian, anche nella Bibbia si parla di massacri e nefandezze compiute dagli uomini ( e nelle religioni talvolta anche con la collaborazione o l'invito o il beneplacito di Dio stesso, tranne che nel cristianesimo). Il famoso detto "homo hominis lupus" è ancora presente nel DNA umano (ecco perché non sopporto i buonisti).

Ora mi addentro in una riflessione che potrebbe essere molto approfondita, tuttavia per brevità ne faccio una sintesi molto concisa.

C'è da notare che il grado di civiltà o inciviltà di una società  non è sempre stato costante nella storia, ma variabile, determinato da diversi fattori, non ultimo un diffuso benessere materiale dei cittadini. A volte abbiamo avuto società costituite essenzialmente da basso tasso di delinquenza, pacifica convivenza, generale benessere, con valori di riferimento che  ne determinavano le regole e l'etica sociale. Le grandi civiltà si sono contraddistinte anche da questi fattori, ad es. il benessere dell'epoca della Roma Imperiale, ecc....
A migliorare ulteriormente la durata e la qualità di un periodo di maggiore splendore si è aggiunto poi il progresso non solo filosofico, ma tecnologico e scientifico. In questo senso allora possiamo dire che vi è nella storia umana, almeno a cominciare dall'età moderna, una sottile linea che traccia un lento e graduale miglioramento o elevamento- almeno di comprensione- etico e morale, anche se ad andamento oscillante . Infatti solo oggi abbiamo (almeno in occidente) una sviluppata sensibilità nei confronti dell'ambiente naturale e degli animali impensabile fino a qualche secolo fa.

In Italia dagli anni '50 fino ai '90 ci fu un notevole progresso economico e culturale che portò la nostra società ad un livello di civiltà e vivibilità molto elevato. Poi è iniziato un lento declino in tutti gli ambiti e settori del vivere comune con notevole arretramento di diverse conquiste sociali.

Ecco perché dicevo che "oggi l'ideologia dominante ha compiuto il suo corso, il suo massacro. Gli ultimi colpi di grazia sono stati non più la banalizzazione del male (era solo il primo passo) ma rendere il male qualcosa di indifferente, normale, e poi le teorie gender. Infatti attualmente la società è diventata priva di anima, lo constatiamo tutti i giorni dalle cronache dei giornali, da ciò che succede sui social, dagli ultimi casi di omicidi seriali negli ospedali, dai maltrattamenti negli asili, nelle case di cura per anziani e portatori di handicapp; roba da fare accapponare la pelle, altro che Terzo Reich."

E' evidente che in questo particolare periodo storico agiscono dei fattori molto negativi che premono per trasformare in peggio la vita delle persone e i rapporti interpersonali e, in concreto, degradando la società nel suo complesso. Se ci guardiamo un po' attorno il mondo è capovolto: Presepi musulmani, famiglie diverse, i nostri poveri in mezzo a una strada e i profughi, o peggio, i clandestini magari delinquenti o terroristi in hotel a 4 stelle....
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: paul11 il 29 Dicembre 2016, 23:16:18 PM
Citazione di: acquario69 il 28 Dicembre 2016, 07:01:36 AM
sarà capitato a qualcuno di sentir dire "non hanno anima".."sono esseri senz'anima" ecc..
e se in particolari circostanze,questo modo un po popolare ma in disuso di esprimersi,avesse invece un fondo di verita?!

eppure esempi in cui dovrebbe almeno venire il sospetto,o anche solo la curiosità per provare ad indagare meglio di certo non mancano.

crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...(che so',penso tra l'altro agli ormai molti politici,agli uomini d'affari,a chi sta generalmente ai vertici del potere ..di cui quel famoso 1%)

eppure penso che se uno li dovesse incontrare da vicino,a prima vista potrebbero dare anche l'impressione di essere persone normalissime,anzi si potrebbe persino dire che sanno essere ben razionali,che sanno muoversi bene e in perfetta efficienza...e forse proprio per questa loro perfetta efficienza potrebbe essere uno dei campanelli di allarme per scorgervi dietro qualcosa che in realtà e' solo meccanico..ed e' esattamente questo il punto della mia riflessione

magari si potrebbe obiettare che hanno semplicemente dei gravi disturbi mentali ma come accennato poco fa credo sia qualcosa di diverso e ancora più profondo che la psicologia non può arrivare a spiegare completamente,altrimenti come si spiegherebbe la bella facciata della loro normalità apparente?


e perché queste tipologie di "umani" sono (almeno secondo me) in crescente aumento?...forse perché il materialismo avanzato ha come "chiuso" (e "solidificato") l'accesso allo Spirito?...non a caso credo si può far riferimento analogo anche al "cuore"...o al SE'.
Tutti gli umani hanno un'anima,
è la parte nobile quella che esprime la caratteristica di umanità che non è spiegabile dalla psiche e nemmeno dalla ragione.E' il soffio della vita, il mistero per cui la materia prende vita ed è legata allo spirito; se l'anima è l'arca dell'alleanza e per il periglio del diluvio,  lo spirito è il tabernacolo .
Non si nutre con la materia e coloro che passano la vita ad accumulare a cercare di farsi invidiare essendo loro invidiosi mortificano l'anima e la loro umanità, che si nutre di amore. Che se quegli esseri ricchi e potenti divenuti zombie hanno perso l'anima e l'umanità rosicano quando vedono un poveraccio felice con niente.
Per questi ricchi infelici che hanno seppellito la loro anima dove il calcolo e l'ipocrisia sono calati nel loro cuore e nella loro  mente, chi ha quell'anima con la luce fioca di una lampadina il gesto è l'imponderabile privo di calcolo che si risolve in un atto altruistico, gratuito, nel gesto compassionevole, per il semplice piacere di provare allegria nell'altrui alle gria, amore nell'altrui amore.Per quanto possano essere ormai pochi a coltivare l'anima e l'umanità essendo contagiosi sono pericolosi per gli zombie e incomprensibili nel calcolo scientifico
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: jsebastianB il 29 Dicembre 2016, 23:20:01 PM
Citazione di: Fharenight il 29 Dicembre 2016, 22:30:54 PM
Succede sempre cosí in questo forum, si parte con un argomento specifico e si termina quasi con un altro. Ognuno sfoggia una sintesi dei libri che ha letto sottolineando con vigore  la propria opinione. Altro che testardi, mi sa che siamo un bel club di narcisisti! Se queste discussioni avvenissero di persona finirebbe quasi sempre in rissa... o forse all'ospedale  ;D  
Ora mi addentro in una riflessione che potrebbe essere molto approfondita, tuttavia per brevità ne faccio una sintesi molto concisa.

 In Italia dagli anni '50 fino ai '90 ci fu un notevole progresso economico e culturale che portò la nostra società ad un livello di civiltà e vivibilità molto elevato. Poi è iniziato un lento declino in tutti gli ambiti e settori del vivere comune con notevole arretramento di diverse conquiste sociali.

Ecco perché dicevo che "oggi l'ideologia dominante ha compiuto il suo corso, il suo massacro. Gli ultimi colpi di grazia sono stati non più la banalizzazione del male (era solo il primo passo) ma rendere il male qualcosa di indifferente, normale, e poi le teorie gender. Infatti attualmente la società è diventata priva di anima, lo constatiamo tutti i giorni dalle cronache dei giornali, da ciò che succede sui social, dagli ultimi casi di omicidi seriali negli ospedali, dai maltrattamenti negli asili, nelle case di cura per anziani e portatori di handicapp; roba da fare accapponare la pelle, altro che Terzo Reich."

 

Infatti come riportava la parabola buddista di quei " ciechi " sin dalla nascita. Il re li introdusse in una stanza ove giaceva un elefante. 
Bene, il loro compito era proprio quello di poterlo descrivere secondo le loro "impressioni".. E come fini' ??
 
Proprio a botte, contusi.. ecc..ecc...  - -   Si comprende bene il senso di questa storiella. 

Quanto al crescente degrado - potrebbe essere dovuto alla mancanza di una classe dirigente seria e competente e soprattutto con un  vero senso dello Stato ( un nome su tutti: Alcide De Gaspari.. ) - ..  
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: acquario69 il 30 Dicembre 2016, 05:07:23 AM
quando mi e' venuta l'idea di aprire questa discussione ho pensato due cose; o che sarebbe rimasto più o meno indifferente o che al contrario ne sarebbe nata una discussione accesa e molto particolare :)
forse era pure inevitabile,visto che si tratta dell'anima che rimane qualcosa di indefinibile e che oltretutto non credo se ne parli spesso in giro..e invece secondo me e' venuto il momento di farli uscire di nuovo fuori certi argomenti che per troppo tempo sono stati messi da parte,come se fosse anche questo un sintomo su cui vale la pena di rifletterci ulteriormente.

io penso che si può essere credenti o meno ma forse a qualcuno sarà pure capitato almeno una volta di avvertire una presenza che non sia fisica,ma in genere questa modalità,se così si può dire,viene mortificata o ricacciata indietro,ritenuta più come il prodotto di un pensiero della nostra mente per giunta banale o sul superstizioso...e secondo me solo in parte può riguardare ai sentimenti e le emozioni,che a mio avviso sarebbero più vincolate alle reazioni del corpo

ritengo invece che l'anima sia qualcosa di "sottile",un vero e proprio accesso ad altra dimensione e ad un diverso stato dell'essere che "esce" dall'ambito fisico e più strettamente materiale,e il motivo per cui questo "accesso" viene sempre meno avvertito,o direi meglio conosciuto,sta nel fatto evidente che l'esistenza e' ormai considerata o concepita solo attraverso il corporeo.
allora in questo senso si può dire che alcuni,forse davvero tanti,hanno perso l'anima?...e cosa davvero comporterebbe una simile perdita?

ci sono alcune frasi sull'anima di cui magari al momento non ci facciamo nemmeno troppo caso...tipo "ha un animo malvagio" oppure "hanno venduto l'animo al diavolo"..al di la del senso figurativo che ne può dare la religione,queste frasi potrebbero invece indicarci qualcosa di più esatto e in realtà più concreto di quanto si immagini e che potremmo arrivare a capire meglio?!
io penso di si..vendere l'anima al diavolo pare appunto indicare la resa,la cessione e lo scambio (parole queste attualissime e strettamente connesse al mercantile)..il diavolo nella sua etimologia significa dividere/separare,percio il male e' essere separati (e il nostro modello sociale ormai esteso a tutti e' proprio un modello di società iper separante ed iper individualista da tutti i punti di vista...e le conseguenze dovrebbero essere già note a tutti)
dunque l'anima fa da ponte e se questa viene in qualche modo a mancare finiamo isolati, (anche e sopratutto un isolamento "ontologico") ed essere separati e' il male.


altre considerazioni (personali) sull'anima;

siete mai entrati in un luogo,che so ospiti in una casa di amici o sconosciuti ed avvertire che quel posto aveva anch'essa un "anima" che ne rifletteva quella dei suoi abitanti?...oppure di guidare un automobile non nostra e avvertire,almeno all'inizio ancora la "presenza" del suo proprietario trasfigurata nel modo come l'auto rispondeva - ma diversamente - ai nostri comandi?

dunque secondo me tutto ha un anima...e' una "presenza" a tutti gli effetti ed averla negata ha equivalso a tutto cio che ho provato a descrivere oltreché al privarsi di una parte fondamentale di noi..
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 30 Dicembre 2016, 10:17:22 AM
Citazione di: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 20:18:20 PM** scritto da Apeiron:
CitazioneDetto questo non ho nessun problema con Duc, che rispetto molto (vedi il mio lungo thread sui Dubbi...). Tuttavia se devo convincere uno dell'esistenza dell'anima non posso dire: "l'anima esiste perchè c'è scritto nella Bibbia". Se dico così non si convince nessuno (anche perchè come ho fatto notare ci sono incongruenze che non possono passare inosservate - anche se sono di poco conto...).
Infatti io non ho detto: "...io non solo percepisco la bellezza e la dignità della mia anima, ma ogni giorno sento il bisogno di renderla visibile agli altri attraverso la mia corteccia umana..."
CitazioneMotivo per cui se ci si libera del vincolo del fanatismo anche le parole di un ateo possono "servire il popolo di Dio" e viceversa le parole di un credente possono essere utili all'ateo. Di certo rinchiudersi nei propri dogmi (parlo almeno quelli di secondaria importanza) e vedere chi non li condivide come il "nemico" non mi pare per nulla un atteggiamento cristiano.
Il nemico per un cristiano esiste (eccome se esiste!), ma non è il peccatore, bensì la fonte del peccato. Detto questo, non solo le parole di un ateo possono "servire al popolo di Dio", ma anche e soprattutto le sue opere: "...così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?..." (Gc 2,17-20) - come fa e dice Gino Strada, l'eccezione che conferma la regola.

Caro Duc il mio intervento non era contro nessuno (in particolare non era di certo contro di te! e non prendere questa risposta solo come una risposta verso di te...). Il mio intervento era rivolto a quelli che etichettano fin da subito "l'altro" come il male. E anche qui si potrebbe fare una riflessione interessante. Se davvero dobbiamo credere senza pensare e senza porci domande allora perchè mai esporre qualcun altro al rischio di entrare nella perdizione, cioè non si potrebbe nemmeno fare figli. Infatti sicuramente se avrò un figlio e se lo manderò a scuola si porrà dei dubbi su quello che gli ho detto io e udite udite potrebbe anche convincermi ad abbandonare le mie opinioni. A questo punto c'è la scelta da fare: o torniamo all'isolamento e rigettiamo tutto il "multiculturalismo" in modo da non porci mai alcuna domanda, dire sempre "sì" ad ogni cosa.... Oppure accettiamo il "multi-culturalismo" che riconosco essere difettoso per molti versi (uno dei miei "nemici" è appunto il qualunquismo moderno...) ma a questo punto dobbiamo essere pronti a rivedere la nostra comprensione delle cose. Tutto qua. Metti che io abbia un'interpretazione diversa da quella di un altro sull'anima. Facciamo una discussione e ognuno dei due rimane nella stessa opinione. Cos'ho imparato? Beh almeno ho visto un'altra cultura, un altro pensiero e un altro modo di essere. Ognuno deve essere capito nel suo contesto, ognuno crede a modo suo visto che il rapporto con la spiritualità è personale (per quanto ci piaccia o no siamo unici - e la consapevolezza di essere unici è estremamente "pesante"...). Chiaramente nella discussione possiamo bollare l'altro come eretico e metterlo al rogo, però ecco non mi sembra un gran messaggio d'amore bruciare una persona solo perchè si rapporta alla spiritualità in modo diverso da me (sarei dopotutto simile a un demone...).

Motivo per cui quando ho visto dare del diavolo uno all'altro in questa discussione, scrivere che la società italiana di oggi è peggio del Terzo Reich (!) e che un religioso qua c'è solo per fare proseliti sinceramente mi era venuto fastidio. Particolarmente l'affermazione del Terzo Reich: davvero si crede che la società odierna se accoglie un migrante in quel modo (su cui nemmeno io sono d'accordo) è peggio del nazismo che metteva nella camera a gas l'oppositore politico? Davvero? Ma ci avete vissuto in quei tempi prima di giudicare il nostro? Su che base giudicate? Davvero pensate che allora l'uomo era "migliore"? Se proprio mi sembra che stiamo diventando una società di gente un po' codarda ma anche qui il fatto di essere codardi e timidi ci fa evitare di fare violenza e guerra...

A proposito la sutta dell'elefante e dei ciechi la trovate qui: http://www.canonepali.net/ud/ud6-4.htm
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 30 Dicembre 2016, 10:22:14 AM
Citazione di: acquario69 il 30 Dicembre 2016, 05:07:23 AM
quando mi e' venuta l'idea di aprire questa discussione ho pensato due cose; o che sarebbe rimasto più o meno indifferente o che al contrario ne sarebbe nata una discussione accesa e molto particolare :)
forse era pure inevitabile,visto che si tratta dell'anima che rimane qualcosa di indefinibile e che oltretutto non credo se ne parli spesso in giro..e invece secondo me e' venuto il momento di farli uscire di nuovo fuori certi argomenti che per troppo tempo sono stati messi da parte,come se fosse anche questo un sintomo su cui vale la pena di rifletterci ulteriormente.

io penso che si può essere credenti o meno ma forse a qualcuno sarà pure capitato almeno una volta di avvertire una presenza che non sia fisica,ma in genere questa modalità,se così si può dire,viene mortificata o ricacciata indietro,ritenuta più come il prodotto di un pensiero della nostra mente per giunta banale o sul superstizioso...e secondo me solo in parte può riguardare ai sentimenti e le emozioni,che a mio avviso sarebbero più vincolate alle reazioni del corpo

ritengo invece che l'anima sia qualcosa di "sottile",un vero e proprio accesso ad altra dimensione e ad un diverso stato dell'essere che "esce" dall'ambito fisico e più strettamente materiale,e il motivo per cui questo "accesso" viene sempre meno avvertito,o direi meglio conosciuto,sta nel fatto evidente che l'esistenza e' ormai considerata o concepita solo attraverso il corporeo.
allora in questo senso si può dire che alcuni,forse davvero tanti,hanno perso l'anima?...e cosa davvero comporterebbe una simile perdita?

ci sono alcune frasi sull'anima di cui magari al momento non ci facciamo nemmeno troppo caso...tipo "ha un animo malvagio" oppure "hanno venduto l'animo al diavolo"..al di la del senso figurativo che ne può dare la religione,queste frasi potrebbero invece indicarci qualcosa di più esatto e in realtà più concreto di quanto si immagini e che potremmo arrivare a capire meglio?!
io penso di si..vendere l'anima al diavolo pare appunto indicare la resa,la cessione e lo scambio (parole queste attualissime e strettamente connesse al mercantile)..il diavolo nella sua etimologia significa dividere/separare,percio il male e' essere separati (e il nostro modello sociale ormai esteso a tutti e' proprio un modello di società iper separante ed iper individualista da tutti i punti di vista...e le conseguenze dovrebbero essere già note a tutti)
dunque l'anima fa da ponte e se questa viene in qualche modo a mancare finiamo isolati, (anche e sopratutto un isolamento "ontologico") ed essere separati e' il male.


altre considerazioni (personali) sull'anima;

siete mai entrati in un luogo,che so ospiti in una casa di amici o sconosciuti ed avvertire che quel posto aveva anch'essa un "anima" che ne rifletteva quella dei suoi abitanti?...oppure di guidare un automobile non nostra e avvertire,almeno all'inizio ancora la "presenza" del suo proprietario trasfigurata nel modo come l'auto rispondeva - ma diversamente - ai nostri comandi?

dunque secondo me tutto ha un anima...e' una "presenza" a tutti gli effetti ed averla negata ha equivalso a tutto cio che ho provato a descrivere oltreché al privarsi di una parte fondamentale di noi..


Caro Acquario, tu personalmente hai aperto questo topic e lo hai titolato: Senz'anima.
Nel prosieguo del dialogo però non ti attieni alla premessa. Forse intendevi chiederti se l'anima esiste oppure no o forse ti chiedevi se tutti ancora ce l'hanno oppure no? Io dopo per scontato che l'anima esiste, se non esistesse l'anima e fossimo solo materia saremmo tutti uguali nel sentire, nell'amare, nel pensare, nell'ingioire, nell'essere tristi, nell'intelligenza e/o nella stoltezza, ma non è così. Quindi è scontato che l'anima esista. Dobbiamo ora chiederci se tutti ancora l'abbiamo conservata integra oppure se l'abbiamo sporcata, distrutta, cacciata ecc.
Ciò che è stato detto da diversi, cioè che la società è peggiorata negli ultimi tempi, è verità, ma se guardiamo il divenire che ci ha portato ai nostri tempi non possiamo non notare che il progresso economico e tecnologico ha preso il posto del Signore Dio con il  decadimento di ogni valore spirituale e morale. Questo vuol dire che l'uomo non è più lo stesso perché ha perso l'anima che si ribellerebbe al cambiamento se fosse ancora presente. Qualcuno ha menzionato come modo di dire: Ha venduto l'anima al diavolo. Non si tratta solo di modo di dire ma di una verità. Ogni volta che si mette una qualsiasi cosa del mondo al posto del Signore Dio si vende l'anima al diavolo o si fa il patto con lui. Chi vende si priva di quello che vende per incassare il prezzo, in questo caso oggetto della vendita è l'anima. Nel Santo Vangelo è scritto che il Signore Gesù dopo quaranta giorni di deserto fu tentato da satana con la seguente promessa: Se prostrato a terra mi adorerai ti darò tutto quello che è di questo mondo. Il Signore lo mandò via, ma noi quando abbiamo aperto gli occhi al mondo l'abbiamo accolto oppure no? Chi ha accolto il mondo  ha venduto l'anima al diavolo/ha fatto un patto con lui, quindi è senz'anima! La possibilità di recuperarla c'è ma bisogna vedere fino a che si è compromessi.
Per crede nel Signore Dio e nell'esistenza dell'anima  occorre l'anima stessa, quindi chi non crede nel Signore Dio e nell'esistenza dell'anima..............

PS

L'anima che è stata sbalzata via dal corpo con l'inganno è all'inferno anche se il corpo è ancora vegeto. Per questo ci sono gli atei!!!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 30 Dicembre 2016, 11:38:09 AM
Citazione di: Apeiron il 30 Dicembre 2016, 10:17:22 AM
Citazione di: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 20:18:20 PM** scritto da Apeiron:
CitazioneDetto questo non ho nessun problema con Duc, che rispetto molto (vedi il mio lungo thread sui Dubbi...). Tuttavia se devo convincere uno dell'esistenza dell'anima non posso dire: "l'anima esiste perchè c'è scritto nella Bibbia". Se dico così non si convince nessuno (anche perchè come ho fatto notare ci sono incongruenze che non possono passare inosservate - anche se sono di poco conto...).
Infatti io non ho detto: "...io non solo percepisco la bellezza e la dignità della mia anima, ma ogni giorno sento il bisogno di renderla visibile agli altri attraverso la mia corteccia umana..."
CitazioneMotivo per cui se ci si libera del vincolo del fanatismo anche le parole di un ateo possono "servire il popolo di Dio" e viceversa le parole di un credente possono essere utili all'ateo. Di certo rinchiudersi nei propri dogmi (parlo almeno quelli di secondaria importanza) e vedere chi non li condivide come il "nemico" non mi pare per nulla un atteggiamento cristiano.
Il nemico per un cristiano esiste (eccome se esiste!), ma non è il peccatore, bensì la fonte del peccato. Detto questo, non solo le parole di un ateo possono "servire al popolo di Dio", ma anche e soprattutto le sue opere: "...così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?..." (Gc 2,17-20) - come fa e dice Gino Strada, l'eccezione che conferma la regola.
Caro Duc il mio intervento non era contro nessuno (in particolare non era di certo contro di te! e non prendere questa risposta solo come una risposta verso di te...). Il mio intervento era rivolto a quelli che etichettano fin da subito "l'altro" come il male. E anche qui si potrebbe fare una riflessione interessante. Se davvero dobbiamo credere senza pensare e senza porci domande allora perchè mai esporre qualcun altro al rischio di entrare nella perdizione, cioè non si potrebbe nemmeno fare figli. Infatti sicuramente se avrò un figlio e se lo manderò a scuola si porrà dei dubbi su quello che gli ho detto io e udite udite potrebbe anche convincermi ad abbandonare le mie opinioni. A questo punto c'è la scelta da fare: o torniamo all'isolamento e rigettiamo tutto il "multiculturalismo" in modo da non porci mai alcuna domanda, dire sempre "sì" ad ogni cosa.... Oppure accettiamo il "multi-culturalismo" che riconosco essere difettoso per molti versi (uno dei miei "nemici" è appunto il qualunquismo moderno...) ma a questo punto dobbiamo essere pronti a rivedere la nostra comprensione delle cose. Tutto qua. Metti che io abbia un'interpretazione diversa da quella di un altro sull'anima. Facciamo una discussione e ognuno dei due rimane nella stessa opinione. Cos'ho imparato? Beh almeno ho visto un'altra cultura, un altro pensiero e un altro modo di essere. Ognuno deve essere capito nel suo contesto, ognuno crede a modo suo visto che il rapporto con la spiritualità è personale (per quanto ci piaccia o no siamo unici - e la consapevolezza di essere unici è estremamente "pesante"...). Chiaramente nella discussione possiamo bollare l'altro come eretico e metterlo al rogo, però ecco non mi sembra un gran messaggio d'amore bruciare una persona solo perchè si rapporta alla spiritualità in modo diverso da me (sarei dopotutto simile a un demone...). Motivo per cui quando ho visto dare del diavolo uno all'altro in questa discussione, scrivere che la società italiana di oggi è peggio del Terzo Reich (!) e che un religioso qua c'è solo per fare proseliti sinceramente mi era venuto fastidio. Particolarmente l'affermazione del Terzo Reich: davvero si crede che la società odierna se accoglie un migrante in quel modo (su cui nemmeno io sono d'accordo) è peggio del nazismo che metteva nella camera a gas l'oppositore politico? Davvero? Ma ci avete vissuto in quei tempi prima di giudicare il nostro? Su che base giudicate? Davvero pensate che allora l'uomo era "migliore"? Se proprio mi sembra che stiamo diventando una società di gente un po' codarda ma anche qui il fatto di essere codardi e timidi ci fa evitare di fare violenza e guerra... A proposito la sutta dell'elefante e dei ciechi la trovate qui: http://www.canonepali.net/ud/ud6-4.htm

Mi riallaccio a queste considerazioni per sottolineare, se ce ne fosse bisogno ( e da come si sviluppa la discussione mi sembra che ce ne sia...) che ogni spiritualità si fonda su un'esperienza , su un vissuto personale in larga misura incomunicabile. La pretesa umana che esiste una spiritualità universale e la cui fruizione sia alla portata di tutti è fallace. Oltre ai motivi di contesto storico e sociale in cui la determinata persona si trova a vivere ( il cui peso è tutt'altro che indifferente e anzi condiziona la comprensione profonda di forme spirituali non aderenti al contesto sociale ed educativo  in cui è si è vissuto) esistono differenze fondamentali di esperienze. Una storiella illustra in maniera chiara questo problema complesso:
Una carovana avanza lentamente sotto un sole accecante, attraverso un arido deserto. Tra i viaggiatori c'è un americano che, spinto dalla terribile sete, esclama:"Oh, cosa non darei per un bel bicchiere di 'ice-cream soda'!". Un tibetano, che gli è accanto, sente questa osservazione e chiede all'americano:" Che cos'è questo 'ice-cream soda' che tanto desideri?".
"L'ice-cream soda è una bevanda fredda deliziosa!".
"Ha lo stesso gusto del nostro tè al burro quando è freddo?".
"No, assolutamente".
"Ha il sapore del latte freddo?".
"No, non esattamente; un 'ice-cream soda' ha un sapore assai diverso dal semplice latte freddo; può avere una grande varietà di gusti. E poi fa la schiuma".
"Allora, se fa schiuma, ha il sapore della nostra birra d'orzo?".
"No, assolutamente!".
"Con che cosa è fatto?".
"E' fatto con latte, crema, uova, zucchero, aromi, ghiaccio e acqua di soda...".
Il tibetano, sconcertato, non è in grado tuttavia di capire in che modo una così grottesca mistura possa essere una buona bevanda.
In questo modo, la comunicazione diventa estremamente difficile, senza una base comune di esperienza condivisa. Il mondo di Einstein, per es., è molto diverso da quello dell'uomo comune. Se le distanze che separano i "mondi" delle persone sono troppo ampie diventa arduo metterli assieme. Quando Siddhartha, altro esempio, cercò di descrivere la sua Esperienza  al Suo uditorio, Egli presentì questa difficoltà. In molti dei Suoi discorsi, come testimoniano i sutra,  spesso accompagnava le Sue espressioni con un'aria di rassegnazione, a significare che la Sua eseperienza vissuta, la Buddhità, non è qualcosa che si può spiegare con le parole o apprendere, come una formula, con il pensiero. La difficoltà basilare è che noi non siamo partecipi delle esperienza spirituali vissute da Siddhattha , da Yeoshwa o da Mohammed e nello stesso tempo e motivo non partecipiamo delle esperienze spirituali delle altre persone ( per es. degli altri frequentatori di un forum di spiritualità o filosofia... :)).
L'Indescrivibile-Indescrivibile
Spirale permea ciò che non può essere descritto...
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: baylham il 30 Dicembre 2016, 11:51:30 AM
Domandarsi se un uomo ha l'anima oppure no, oppure se l'ha persa, mi appare una operazione paranoica, rivolta a de umanizzare, o demonizzare appunto, l'altro.

Forse è chi si pone questa domanda che sta diventando disumano, perché non riconosce l'uguaglianza degli uomini, non chi è sottoposto all'indagine.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 30 Dicembre 2016, 13:32:36 PM
Citazione di: baylham il 30 Dicembre 2016, 11:51:30 AM
Domandarsi se un uomo ha l'anima oppure no, oppure se l'ha persa, mi appare una operazione paranoica, rivolta a de umanizzare, o demonizzare appunto, l'altro.

Forse è chi si pone questa domanda che sta diventando disumano, perché non riconosce l'uguaglianza degli uomini, non chi è sottoposto all'indagine.

Caro mio, la premessa è un'altra: Nessuno può/deve chiedersi se altri hanno l'anima se prima non ha scoperto la propria verità. Chi ha fatto questa esperienza sente il dovere di essere di aiuto a chi fosse in nella condizione di averla persa e a chi non l'ha persa affinché non la perda. Questo è l'amore.
Ciò però non è gradito a chi è sotto il dominio del male perché sconfigge il male stesso.  
Quanto all'uguaglianza degli uomini, è vero che tutti nasciamo uguali, ma è anche vero che, nell'esercizio del libero arbitrio, c'è chi cresce e chi decresce.
Tu stesso distingui quelli che demonizzano e/o disumanizzano e quelli che non lo fanno.
Questo è prò o contro l'uguaglianza nel corso della vita?

Se pensi che sia meglio non conoscere il pericolo, assomigli a chi non vuol saperne di medicina perché porta male.
Se noti bene io non parlo per agli altri tenendomi fuori, ma uso sempre il noi perché parlo per me stesso, innanzitutto.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 30 Dicembre 2016, 14:11:35 PM
Citazione di: Sariputra il 30 Dicembre 2016, 11:38:09 AM
Citazione di: Apeiron il 30 Dicembre 2016, 10:17:22 AM
Citazione di: Duc in altum! il 29 Dicembre 2016, 20:18:20 PM** scritto da Apeiron:
CitazioneDetto questo non ho nessun problema con Duc, che rispetto molto (vedi il mio lungo thread sui Dubbi...). Tuttavia se devo convincere uno dell'esistenza dell'anima non posso dire: "l'anima esiste perchè c'è scritto nella Bibbia". Se dico così non si convince nessuno (anche perchè come ho fatto notare ci sono incongruenze che non possono passare inosservate - anche se sono di poco conto...).
Infatti io non ho detto: "...io non solo percepisco la bellezza e la dignità della mia anima, ma ogni giorno sento il bisogno di renderla visibile agli altri attraverso la mia corteccia umana..."
CitazioneMotivo per cui se ci si libera del vincolo del fanatismo anche le parole di un ateo possono "servire il popolo di Dio" e viceversa le parole di un credente possono essere utili all'ateo. Di certo rinchiudersi nei propri dogmi (parlo almeno quelli di secondaria importanza) e vedere chi non li condivide come il "nemico" non mi pare per nulla un atteggiamento cristiano.
Il nemico per un cristiano esiste (eccome se esiste!), ma non è il peccatore, bensì la fonte del peccato. Detto questo, non solo le parole di un ateo possono "servire al popolo di Dio", ma anche e soprattutto le sue opere: "...così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?..." (Gc 2,17-20) - come fa e dice Gino Strada, l'eccezione che conferma la regola.
Caro Duc il mio intervento non era contro nessuno (in particolare non era di certo contro di te! e non prendere questa risposta solo come una risposta verso di te...). Il mio intervento era rivolto a quelli che etichettano fin da subito "l'altro" come il male. E anche qui si potrebbe fare una riflessione interessante. Se davvero dobbiamo credere senza pensare e senza porci domande allora perchè mai esporre qualcun altro al rischio di entrare nella perdizione, cioè non si potrebbe nemmeno fare figli. Infatti sicuramente se avrò un figlio e se lo manderò a scuola si porrà dei dubbi su quello che gli ho detto io e udite udite potrebbe anche convincermi ad abbandonare le mie opinioni. A questo punto c'è la scelta da fare: o torniamo all'isolamento e rigettiamo tutto il "multiculturalismo" in modo da non porci mai alcuna domanda, dire sempre "sì" ad ogni cosa.... Oppure accettiamo il "multi-culturalismo" che riconosco essere difettoso per molti versi (uno dei miei "nemici" è appunto il qualunquismo moderno...) ma a questo punto dobbiamo essere pronti a rivedere la nostra comprensione delle cose. Tutto qua. Metti che io abbia un'interpretazione diversa da quella di un altro sull'anima. Facciamo una discussione e ognuno dei due rimane nella stessa opinione. Cos'ho imparato? Beh almeno ho visto un'altra cultura, un altro pensiero e un altro modo di essere. Ognuno deve essere capito nel suo contesto, ognuno crede a modo suo visto che il rapporto con la spiritualità è personale (per quanto ci piaccia o no siamo unici - e la consapevolezza di essere unici è estremamente "pesante"...). Chiaramente nella discussione possiamo bollare l'altro come eretico e metterlo al rogo, però ecco non mi sembra un gran messaggio d'amore bruciare una persona solo perchè si rapporta alla spiritualità in modo diverso da me (sarei dopotutto simile a un demone...). Motivo per cui quando ho visto dare del diavolo uno all'altro in questa discussione, scrivere che la società italiana di oggi è peggio del Terzo Reich (!) e che un religioso qua c'è solo per fare proseliti sinceramente mi era venuto fastidio. Particolarmente l'affermazione del Terzo Reich: davvero si crede che la società odierna se accoglie un migrante in quel modo (su cui nemmeno io sono d'accordo) è peggio del nazismo che metteva nella camera a gas l'oppositore politico? Davvero? Ma ci avete vissuto in quei tempi prima di giudicare il nostro? Su che base giudicate? Davvero pensate che allora l'uomo era "migliore"? Se proprio mi sembra che stiamo diventando una società di gente un po' codarda ma anche qui il fatto di essere codardi e timidi ci fa evitare di fare violenza e guerra... A proposito la sutta dell'elefante e dei ciechi la trovate qui: http://www.canonepali.net/ud/ud6-4.htm
Mi riallaccio a queste considerazioni per sottolineare, se ce ne fosse bisogno ( e da come si sviluppa la discussione mi sembra che ce ne sia...) che ogni spiritualità si fonda su un'esperienza , su un vissuto personale in larga misura incomunicabile. La pretesa umana che esiste una spiritualità universale e la cui fruizione sia alla portata di tutti è fallace. Oltre ai motivi di contesto storico e sociale in cui la determinata persona si trova a vivere ( il cui peso è tutt'altro che indifferente e anzi condiziona la comprensione profonda di forme spirituali non aderenti al contesto sociale ed educativo in cui è si è vissuto) esistono differenze fondamentali di esperienze. Una storiella illustra in maniera chiara questo problema complesso: Una carovana avanza lentamente sotto un sole accecante, attraverso un arido deserto. Tra i viaggiatori c'è un americano che, spinto dalla terribile sete, esclama:"Oh, cosa non darei per un bel bicchiere di 'ice-cream soda'!". Un tibetano, che gli è accanto, sente questa osservazione e chiede all'americano:" Che cos'è questo 'ice-cream soda' che tanto desideri?". "L'ice-cream soda è una bevanda fredda deliziosa!". "Ha lo stesso gusto del nostro tè al burro quando è freddo?". "No, assolutamente". "Ha il sapore del latte freddo?". "No, non esattamente; un 'ice-cream soda' ha un sapore assai diverso dal semplice latte freddo; può avere una grande varietà di gusti. E poi fa la schiuma". "Allora, se fa schiuma, ha il sapore della nostra birra d'orzo?". "No, assolutamente!". "Con che cosa è fatto?". "E' fatto con latte, crema, uova, zucchero, aromi, ghiaccio e acqua di soda...". Il tibetano, sconcertato, non è in grado tuttavia di capire in che modo una così grottesca mistura possa essere una buona bevanda. In questo modo, la comunicazione diventa estremamente difficile, senza una base comune di esperienza condivisa. Il mondo di Einstein, per es., è molto diverso da quello dell'uomo comune. Se le distanze che separano i "mondi" delle persone sono troppo ampie diventa arduo metterli assieme. Quando Siddhartha, altro esempio, cercò di descrivere la sua Esperienza al Suo uditorio, Egli presentì questa difficoltà. In molti dei Suoi discorsi, come testimoniano i sutra, spesso accompagnava le Sue espressioni con un'aria di rassegnazione, a significare che la Sua eseperienza vissuta, la Buddhità, non è qualcosa che si può spiegare con le parole o apprendere, come una formula, con il pensiero. La difficoltà basilare è che noi non siamo partecipi delle esperienza spirituali vissute da Siddhattha , da Yeoshwa o da Mohammed e nello stesso tempo e motivo non partecipiamo delle esperienze spirituali delle altre persone ( per es. degli altri frequentatori di un forum di spiritualità o filosofia... :)). L'Indescrivibile-Indescrivibile Spirale permea ciò che non può essere descritto...

Sariputra ma dove le trovi queste perle  ;D ?
Totalmente d'accordo. Più infatti mi informo su queste questioni più infatti mi sembra di essere ignorante. Perché? perchè d'altronde come dici tu è l'esperienza ineffabile la questione. Ognuno di noi nasce in una cultura e ogni cultura ha una "modo di vivere" diverso dalle altre. Così a volte giudichiamo l'uomo dell'altra cultura a torto proprio perchè non capiamo il suo contesto (e come dici tu le sue esperienze). Ognuno di noi è unico e questa unictà è dovuta a: le proprie esperienze, la propria cultura, le proprie relazioni interpersonali ecc. Motivo per cui giudicare l'individuo x secondo i nostri pre-concetti è presunzione.
Nota personale: sono una persona molto riflessiva e mi piace stare nella solitudine per certi intervalli di tempo. Ciò mi ha allontanato dalla compagnia delle altre persone e per lungo tempo ho nutrito una sorta di "ostilità" verso di loro perchè semplicemente non capivo le nostre differenze. Con il passare del tempo sono diventato più "tollerante" e mi impegno (ahimé quanto è dura!) a cercare di apprezzarli. Vedo molte persone che le "grandi domande" se le fanno pochissimo mentre io continuo a farmele senza "cavare il ragno dal buco"... Perchè? perchè semplicemente siamo diversi e la diversità la rispetto. Non potrò mai andare io in uno stadio senza farmi rizzare i capelli a sentire le urla eppure sinceramente ho trovate gran brave persone che ci vanno. Viceversa gran pochi che conoscono mi seguono nelle mie "declamazioni filosofeggianti" eppure ho notato che nonostante questa differenza alcuni mi apprezzano, altri no perchè mi ritengono o un eretico o un perdigiorno ecc. E io non apprezzo molte cose degli altri. Così io rimango solo nella mia distanza e nei miei dubbi, circondato da persone secondo cui tutto è ovvio. Io invece nella mia perenne ricerca. Ecco cosa su cui credo tutti qui sono d'accordo: riconoscere l'anima nell'altro significa (almeno) riconoscere che è degno del mio rispetto e che nella sua unicità potrà fare nel modo a lui congeniale il suo apporto a me e agli altri (e idem, si spera, io).
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: baylham il 30 Dicembre 2016, 15:13:07 PM
giona2068,

distinguere i capelli neri, la carnagione gialla, un'azione, un carattere di un uomo è possibile quasi a tutti: sono le differenze che distinguono gli uomini, che li identificano. Tuttavia rimangono uomini, ugualmente uomini.

Distinguere gli uomini sulla base di qualcosa che non sai nemmeno se esista, se non in base alla tua fede, è pura paranoia. Tu vedi soltanto la tua fede nell'anima, ma non l'anima.

Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 30 Dicembre 2016, 16:20:10 PM
Citazione di: baylham il 30 Dicembre 2016, 15:13:07 PM
giona2068,

distinguere i capelli neri, la carnagione gialla, un'azione, un carattere di un uomo è possibile quasi a tutti: sono le differenze che distinguono gli uomini, che li identificano. Tuttavia rimangono uomini, ugualmente uomini.

Distinguere gli uomini sulla base di qualcosa che non sai nemmeno se esista, se non in base alla tua fede, è pura paranoia. Tu vedi soltanto la tua fede nell'anima, ma non l'anima.

L'anima, chi non l'ha persa del tutto, la sente perché emana amore, pace, gioia, serenità e coraggio, speranza, dolcezza, sapienza, intelligenza ecc.., in una parola vita. Ma fai attenzione, l'anima non ha queste grazie di per sé, le riceve dallo Spirito. Chi ha perso l'anima è tenuto in piedi dall'entità negativa che ha preso il suo posto e codesta entità riceve ciò che appartiene al male: violenza, egoismo, superbia, orgoglio nel senso negativo, disperazione, tirchieria, materialismo ecc...
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: acquario69 il 30 Dicembre 2016, 17:43:30 PM
Citazione di: giona2068 il 30 Dicembre 2016, 10:22:14 AM
Forse intendevi chiederti se l'anima esiste oppure no o forse ti chiedevi se tutti ancora ce l'hanno oppure no?

Dobbiamo ora chiederci se tutti ancora l'abbiamo conservata integra oppure se l'abbiamo sporcata, distrutta, cacciata ecc.

la seconda,in entrambi sopra...per il resto condivido anche se avrei usato una maniera diversa per dire le stesse cose...come del resto e' perfettamente normale che sia così :)
e con questo mi riallaccio a quanto dice Sariputra dicendo che la spiritualità sia in larga misura incomunicabile.

da una parte e' sicuramente così,ed ognuno (in aggiunta) lo interpreta pure a modo suo..ma su Dio (per chi l'ha veramente inquadrato,cioè "intravisto") trova sempre il modo di intendersi perché se i sentieri sono molti e anche tanto diversi la vetta pero e' soltanto una
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: donquixote il 30 Dicembre 2016, 18:10:50 PM
Citazione di: Sariputra il 30 Dicembre 2016, 11:38:09 AMMi riallaccio a queste considerazioni per sottolineare, se ce ne fosse bisogno ( e da come si sviluppa la discussione mi sembra che ce ne sia...) che ogni spiritualità si fonda su un'esperienza , su un vissuto personale in larga misura incomunicabile. La pretesa umana che esiste una spiritualità universale e la cui fruizione sia alla portata di tutti è fallace. Oltre ai motivi di contesto storico e sociale in cui la determinata persona si trova a vivere ( il cui peso è tutt'altro che indifferente e anzi condiziona la comprensione profonda di forme spirituali non aderenti al contesto sociale ed educativo in cui è si è vissuto) esistono differenze fondamentali di esperienze. Una storiella illustra in maniera chiara questo problema complesso: Una carovana avanza lentamente sotto un sole accecante, attraverso un arido deserto. Tra i viaggiatori c'è un americano che, spinto dalla terribile sete, esclama:"Oh, cosa non darei per un bel bicchiere di 'ice-cream soda'!". Un tibetano, che gli è accanto, sente questa osservazione e chiede all'americano:" Che cos'è questo 'ice-cream soda' che tanto desideri?". "L'ice-cream soda è una bevanda fredda deliziosa!". "Ha lo stesso gusto del nostro tè al burro quando è freddo?". "No, assolutamente". "Ha il sapore del latte freddo?". "No, non esattamente; un 'ice-cream soda' ha un sapore assai diverso dal semplice latte freddo; può avere una grande varietà di gusti. E poi fa la schiuma". "Allora, se fa schiuma, ha il sapore della nostra birra d'orzo?". "No, assolutamente!". "Con che cosa è fatto?". "E' fatto con latte, crema, uova, zucchero, aromi, ghiaccio e acqua di soda...". Il tibetano, sconcertato, non è in grado tuttavia di capire in che modo una così grottesca mistura possa essere una buona bevanda. In questo modo, la comunicazione diventa estremamente difficile, senza una base comune di esperienza condivisa. Il mondo di Einstein, per es., è molto diverso da quello dell'uomo comune. Se le distanze che separano i "mondi" delle persone sono troppo ampie diventa arduo metterli assieme. Quando Siddhartha, altro esempio, cercò di descrivere la sua Esperienza al Suo uditorio, Egli presentì questa difficoltà. In molti dei Suoi discorsi, come testimoniano i sutra, spesso accompagnava le Sue espressioni con un'aria di rassegnazione, a significare che la Sua eseperienza vissuta, la Buddhità, non è qualcosa che si può spiegare con le parole o apprendere, come una formula, con il pensiero. La difficoltà basilare è che noi non siamo partecipi delle esperienza spirituali vissute da Siddhattha , da Yeoshwa o da Mohammed e nello stesso tempo e motivo non partecipiamo delle esperienze spirituali delle altre persone ( per es. degli altri frequentatori di un forum di spiritualità o filosofia... :)). L'Indescrivibile-Indescrivibile Spirale permea ciò che non può essere descritto...

La spiritualità universale esiste, in occidente si suole definire "philosophia perennis" ed è anche materia di un illuminante saggio di Aldous Huxley. Le religioni di tutti i luoghi e di tutti i tempi sono riconducibili ai medesimi principi di base, variamente espressi a seconda dei contesti. Lo spirito, essendo indivisibile a differenza della materia, non può che essere uno, e dunque anche il medesimo per chiunque. Il fatto che poi la comprensione dei suoi effetti, la sua razionalizzazione ai fini espressivi e comunicativi e la sua evocazione non siano semplici e non possano essere prerogativa di chiunque è cosa del tutto normale, e del resto anche una materia più "umana" come la fisica teorica è accessibile a tutti ma non tutti hanno le capacità di comprenderla nel medesimo modo e soprattutto nel modo corretto. Ma nel caso della fisica esiste un'autorità incontestabile e da tutti riconosciuta che ha l'ultima parola, alla quale chiunque è tenuto ad adeguarsi, mentre nelle cose di spirito ormai questa non esiste più (o meglio ne esistono molte, troppe, tutte in concorrenza fra loro) per cui ognuno andrà, a tentoni, per la propria strada, e la più evidente delle sciocchezze avrà la medesima dignità di un'affermazione indubitabilmente vera.
Per quanto concerne il contesto sociale è indubbio che questo condizioni il modo di pensare, ma chi ha la seria intenzione di perseguire la ricerca della verità dovrebbe poterne prescindere e liberarsi, almeno dal punto di vista intellettuale, da tutti i propri pregiudizi e schemi mentali per poter assumere un punto di vista differente e vedere se questo non lo possa portare più lontano di dove è arrivato finora. E a questo proposito torna d'attualità la stracitata (anche su questo forum) storiella zen della tazza di tè il cui significato bisognerebbe sempre tenere presente ogni volta che si discute di argomenti che possano far vacillare le sovrastrutture da cui dipendono i nostri giudizi. Ogni esperienza spirituale è ovviamente personale, ma questa per poter avvenire necessita di essere stimolata, evocata, incoraggiata da qualcuno che l'abbia già vissuta e possa essere d'aiuto a riconoscerla. Se non fosse così non avrebbe alcun senso l'esistenza di tutti i maestri spirituali della storia dell'uomo e delle loro parole, e se non sbaglio lo stesso Buddha disse che il Dhamma è come una zattera che ti porta sulla riva dello spirito; certo poi bisogna scendere e proseguire da soli e non rimanervici aggrappati, ma la zattera è comunque necessaria per percorrere un tratto del proprio cammino. Lo stesso discorso è valido per qualunque testo sacro, che è comunque indispensabile per intendere la direzione da seguire; cioè, magari non è proprio indispensabile perchè teoricamente una persona può arrivare da sé a comprendere certe cose (come del resto anche tutte le altre), ma questo succede molto di rado, e il testo sacro sarà comunque utile per confrontarlo con ciò che si è compreso.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 00:43:24 AM
Citazione di: donquixote il 30 Dicembre 2016, 18:10:50 PM
Citazione di: Sariputra il 30 Dicembre 2016, 11:38:09 AMMi riallaccio a queste considerazioni per sottolineare, se ce ne fosse bisogno ( e da come si sviluppa la discussione mi sembra che ce ne sia...) che ogni spiritualità si fonda su un'esperienza , su un vissuto personale in larga misura incomunicabile. La pretesa umana che esiste una spiritualità universale e la cui fruizione sia alla portata di tutti è fallace. Oltre ai motivi di contesto storico e sociale in cui la determinata persona si trova a vivere ( il cui peso è tutt'altro che indifferente e anzi condiziona la comprensione profonda di forme spirituali non aderenti al contesto sociale ed educativo in cui è si è vissuto) esistono differenze fondamentali di esperienze. Una storiella illustra in maniera chiara questo problema complesso: Una carovana avanza lentamente sotto un sole accecante, attraverso un arido deserto. Tra i viaggiatori c'è un americano che, spinto dalla terribile sete, esclama:"Oh, cosa non darei per un bel bicchiere di 'ice-cream soda'!". Un tibetano, che gli è accanto, sente questa osservazione e chiede all'americano:" Che cos'è questo 'ice-cream soda' che tanto desideri?". "L'ice-cream soda è una bevanda fredda deliziosa!". "Ha lo stesso gusto del nostro tè al burro quando è freddo?". "No, assolutamente". "Ha il sapore del latte freddo?". "No, non esattamente; un 'ice-cream soda' ha un sapore assai diverso dal semplice latte freddo; può avere una grande varietà di gusti. E poi fa la schiuma". "Allora, se fa schiuma, ha il sapore della nostra birra d'orzo?". "No, assolutamente!". "Con che cosa è fatto?". "E' fatto con latte, crema, uova, zucchero, aromi, ghiaccio e acqua di soda...". Il tibetano, sconcertato, non è in grado tuttavia di capire in che modo una così grottesca mistura possa essere una buona bevanda. In questo modo, la comunicazione diventa estremamente difficile, senza una base comune di esperienza condivisa. Il mondo di Einstein, per es., è molto diverso da quello dell'uomo comune. Se le distanze che separano i "mondi" delle persone sono troppo ampie diventa arduo metterli assieme. Quando Siddhartha, altro esempio, cercò di descrivere la sua Esperienza al Suo uditorio, Egli presentì questa difficoltà. In molti dei Suoi discorsi, come testimoniano i sutra, spesso accompagnava le Sue espressioni con un'aria di rassegnazione, a significare che la Sua eseperienza vissuta, la Buddhità, non è qualcosa che si può spiegare con le parole o apprendere, come una formula, con il pensiero. La difficoltà basilare è che noi non siamo partecipi delle esperienza spirituali vissute da Siddhattha , da Yeoshwa o da Mohammed e nello stesso tempo e motivo non partecipiamo delle esperienze spirituali delle altre persone ( per es. degli altri frequentatori di un forum di spiritualità o filosofia... :)). L'Indescrivibile-Indescrivibile Spirale permea ciò che non può essere descritto...
La spiritualità universale esiste, in occidente si suole definire "philosophia perennis" ed è anche materia di un illuminante saggio di Aldous Huxley. Le religioni di tutti i luoghi e di tutti i tempi sono riconducibili ai medesimi principi di base, variamente espressi a seconda dei contesti. Lo spirito, essendo indivisibile a differenza della materia, non può che essere uno, e dunque anche il medesimo per chiunque. Il fatto che poi la comprensione dei suoi effetti, la sua razionalizzazione ai fini espressivi e comunicativi e la sua evocazione non siano semplici e non possano essere prerogativa di chiunque è cosa del tutto normale, e del resto anche una materia più "umana" come la fisica teorica è accessibile a tutti ma non tutti hanno le capacità di comprenderla nel medesimo modo e soprattutto nel modo corretto. Ma nel caso della fisica esiste un'autorità incontestabile e da tutti riconosciuta che ha l'ultima parola, alla quale chiunque è tenuto ad adeguarsi, mentre nelle cose di spirito ormai questa non esiste più (o meglio ne esistono molte, troppe, tutte in concorrenza fra loro) per cui ognuno andrà, a tentoni, per la propria strada, e la più evidente delle sciocchezze avrà la medesima dignità di un'affermazione indubitabilmente vera. Per quanto concerne il contesto sociale è indubbio che questo condizioni il modo di pensare, ma chi ha la seria intenzione di perseguire la ricerca della verità dovrebbe poterne prescindere e liberarsi, almeno dal punto di vista intellettuale, da tutti i propri pregiudizi e schemi mentali per poter assumere un punto di vista differente e vedere se questo non lo possa portare più lontano di dove è arrivato finora. E a questo proposito torna d'attualità la stracitata (anche su questo forum) storiella zen della tazza di tè il cui significato bisognerebbe sempre tenere presente ogni volta che si discute di argomenti che possano far vacillare le sovrastrutture da cui dipendono i nostri giudizi. Ogni esperienza spirituale è ovviamente personale, ma questa per poter avvenire necessita di essere stimolata, evocata, incoraggiata da qualcuno che l'abbia già vissuta e possa essere d'aiuto a riconoscerla. Se non fosse così non avrebbe alcun senso l'esistenza di tutti i maestri spirituali della storia dell'uomo e delle loro parole, e se non sbaglio lo stesso Buddha disse che il Dhamma è come una zattera che ti porta sulla riva dello spirito; certo poi bisogna scendere e proseguire da soli e non rimanervici aggrappati, ma la zattera è comunque necessaria per percorrere un tratto del proprio cammino. Lo stesso discorso è valido per qualunque testo sacro, che è comunque indispensabile per intendere la direzione da seguire; cioè, magari non è proprio indispensabile perchè teoricamente una persona può arrivare da sé a comprendere certe cose (come del resto anche tutte le altre), ma questo succede molto di rado, e il testo sacro sarà comunque utile per confrontarlo con ciò che si è compreso.

Se anche esistesse qualcosa come una "filosofia perenne", questa sorta di corrente mistica trasversale a tutte le forme umane di spiritualità, le sue realizzazioni resterebbero incomunicabili. Su quale base si potrebbe sostenere una simile ipotesi, visto che non è possibile comunicare con il linguaggio l'esperienza viva dell'Indescrivibile-Indescrivibile? Alla fine cosa resterebbe di una simile teoria sottoposta al vaglio della logica? Come possibile argomentare che l'esperienza vissuta da Maister Eckhart sia comune a quella, per esempio, di Hui Neng, come sostiene Huxley ( ma prima di lui Steuco e Leibniz mi sembra) ? Forse può essere qualcosa più che non una speranza, un desiderio umano di sintesi, che tenta di trovare e conciliare un punto di comunione tra intuizioni a volte radicalmente opposte? C'è sicuramente invece, a parer mio, una comune esigenza, un comune sforzo. Se prendiamo i protagonisti della storiella, l'americano e il tibetano, potremmo dire che entrambi soffrono la sete e che entrambi anelano a qualcosa che possa dissetare. Quel qualcosa però, l'esperienza di quello che sanno poterli dissetare, non possono/riescono a comunicarla tra loro. Nel caso della storia raccontata , tutto sarebbbe stato più semplice se l'americano avesse esclamato:"Oh, desidero un bel bicchiere d'acqua fresca" trovando un punto di contattto con l'esperienza del tibetano. E il desiderare entrambi la stessa acqua avrebbe rivelato la comune necessità, ma non la comune sensazione prodotta dall'acqua fresca nel corpo di ognuno; sensazione che rimarrebbe incomunicabile in senso ultimo, ma comunicabile solo in senso convenzionale ( con termini come :'rinfrescante' o 'deliziosa', ecc.). Tra l'altro la filosofia perenne intenderebbe dimostrare che , in ogni forma religiosa, è presente lo stesso anelito al divino e  vorrebbe scoprire nell'anima umana qualcosa di simile, o addirittura uguale a Dio. Huxley però dimentica che esistono forme di spiritualità ( e di mistica) che rifiutano l'idea di un'anima sostanziale e di un Dio simile o uguale ad essa ( in primis il buddhismo stesso...) e che anzi vedono nell'assunzione di simili teorie la base dell'inganno umano che porta alla sofferenza. Mi chiedo poi: ma dove risiede questa necessità di trovare una filosofia perenne? Un desiderio di "globalizzazione" anche dell'esperienza spirituale?  Per trovare un simile risultato dobbiamo sfrondare tutti gli alberi spirituali del loro vario fogliame e così facendo arrivare a dire che hanno il tronco simile. Ma così facendo ogni albero perderebbe pure la sua singolarità e la sua Bellezza, che lo rende prezioso e che rende prezioso il Giardino dell'Uomo! Non si risolve certo l'aspetto conflittuale dell'esistenza umana sostituendo le molteplici forme spirituali con una  superiore spiritualità onnicomprensiva, su base sostanzialmente puramente etica . Si dovrebbe invece, a mio parere, arrivare ad amare, e tollerare quindi, ogni "cammino" con il suo unicum che lo rende prezioso e che arricchisce di infinite prospettive la dimensione spirituale dell'uomo. A nessuno verrebbe in mente di sostenere che necessitiamo di una filosofia uguale per tutti ( Nietzsche e Tommaso d'Aquino che ballano insieme...); allo stesso modo che impoverimento avremmo da una spiritualità raccomandata per tutti? Si ridurrebbe veramente, a quel punto, al "volemose ben" e poco altro...
E' proprio il fatto che ogni cammino spirituale sia personale e incomunicabile nelle sue realizzazioni che rende preziosa e "sacra"  la spiritualità, sacra come la persona in cammino. Se anche la Vetta è Una, l'esperienza della vetta è indescrivibile e su questa esperienza il teorizzare qualunque cosa ( anche che sia comune a tutti i sentieri) è un esercizio vano, a parer mio.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: paul11 il 31 Dicembre 2016, 10:46:30 AM
....se mi è consentito rispetto agli ultimi due interventi di Donquixote e Sariputra.
Una è la teoria, molte le pratiche e innumerevoli  i modi di esprimerle ed esprimersi quante sono le anime negli individui. Perchè è unica l'origine di tutto. E come se ogni singola esistenza fosse un negativo da ricomporsi all'origine positiva.Il negativo è la differenza, per cui fino ad un certo livello vi è contrapposizione delle diversità delle pratiche, ma ad un certo livello quelle differenze vengono meno e allora si riconosce la diversità ma dentro una strada  comune.Poca allora diventa l'importanza della differenza fra buddisti, cristiani,animisti e le innumerevoli strade che portano all'Uno dell'origine che ogni pratica chiama con linguaggi diversi.
Ma tutte parlano di armonia, quasi tutte dicono come comportarsi alla stessa maniera,Perchè la via della sapienza e della saggezza è sempre quella da sempre .
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 12:52:00 PM
Citazione di: paul11 il 31 Dicembre 2016, 10:46:30 AM....se mi è consentito rispetto agli ultimi due interventi di Donquixote e Sariputra. Una è la teoria, molte le pratiche e innumerevoli i modi di esprimerle ed esprimersi quante sono le anime negli individui. Perchè è unica l'origine di tutto. E come se ogni singola esistenza fosse un negativo da ricomporsi all'origine positiva.Il negativo è la differenza, per cui fino ad un certo livello vi è contrapposizione delle diversità delle pratiche, ma ad un certo livello quelle differenze vengono meno e allora si riconosce la diversità ma dentro una strada comune.Poca allora diventa l'importanza della differenza fra buddisti, cristiani,animisti e le innumerevoli strade che portano all'Uno dell'origine che ogni pratica chiama con linguaggi diversi. Ma tutte parlano di armonia, quasi tutte dicono come comportarsi alla stessa maniera,Perchè la via della sapienza e della saggezza è sempre quella da sempre .

Dico anche io la mia. Il sincretismo se inteso come la filosofia per la quale tutte le religioni esprimono la stessa cosa in modalità differenti allora è certamente falsa in quanto come ha sottolineato Sariputra il buddismo nega Dio e anima mentre l'induismo e il cristianesimo no. Invece a mio giudizo si può benissimo parlare di "pluralismo religioso" ossia riconoscere che c'è del "sacro" in ognuna delle religioni. In ogni caso sinceramente vedo molta somiglianza tra cristianesimo, buddismo e induismo: ci si deve "salvare" da "questo mondo". Chiaramente la dottrina del samsara non ha alcun senso nella cristianità dove il tempo è lineare, la vita è unica e così via. Così ad esempio un buddista, un induista e un cristiano possono essere d'accordo che la via della liberazione comprende la purificazione morale, il distacco dai beni materiali e così via. Un taoista invece vede questo mondo non come illusorio o malvagio ma come "buono" e tuttavia espone una morale simile a quella delle tre religioni precedenti. In un certo senso la spiritualità è un modo per sconfiggere l'impurità e la morte, tuttavia non si può fare di tutta l'erba un fascio. Quindi va bene il pluralismo ma ritenere che la cosa migliore sia prendere solo "ciò che è comune a tutte le religioni" mi pare una cosa molto forzata e anzi tende a portare alla disperazione. Motivo per cui ogni religione d'altronde chiede la fede ossia una soppressione del dubbio. Infatti dubitare di una cosa sacra viene visto come "peccato" o comunque un'"azione che ostacola la liberazione". Chiaramente chi come me ha una mente che tende a dubitare tutto per "istinto" difficilmente farà un vero e proprio "salto nel buio" abbracciando questa o quella fede, purtroppo.
Ciò non toglie che io veda ogni esperienza religiosa come una sorta di "grido d'aiuto" contro il male del mondo. Tant'è che:
nel cristianesimo questo mondo ha come principe il tentatore;
nel buddismo ogni qual volta che c'è una tentazione che distoglie dalla via essa viene bollata come "tentazione di Mara" e Mara è visto come il re dell'esistenza condizionata;
l'induismo invece ci dice che siamo ingannati da Maya ossia la "magia" che ci distogle dalla realtà pura e ci fa vivere nel peccato.
L'unica cosa che vedo veramente in comune è una sorta di "andare contro l'inganno e le tentazioni". Ma questo è solo il punto di partenza per scegliere questa o quella fede!

P.S. Non a caso nessuna religione mette tra le sue virtù il "dubbio filosofico". Da qui l'incopatibilità tra religione e filosofia. Ovviamente questa naturale incompatibilità si può "rilassare" ponendosi dei vincoli sui quali "non si dubita più".
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: paul11 il 31 Dicembre 2016, 14:04:24 PM
Citazione di: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 12:52:00 PM
Citazione di: paul11 il 31 Dicembre 2016, 10:46:30 AM....se mi è consentito rispetto agli ultimi due interventi di Donquixote e Sariputra. Una è la teoria, molte le pratiche e innumerevoli i modi di esprimerle ed esprimersi quante sono le anime negli individui. Perchè è unica l'origine di tutto. E come se ogni singola esistenza fosse un negativo da ricomporsi all'origine positiva.Il negativo è la differenza, per cui fino ad un certo livello vi è contrapposizione delle diversità delle pratiche, ma ad un certo livello quelle differenze vengono meno e allora si riconosce la diversità ma dentro una strada comune.Poca allora diventa l'importanza della differenza fra buddisti, cristiani,animisti e le innumerevoli strade che portano all'Uno dell'origine che ogni pratica chiama con linguaggi diversi. Ma tutte parlano di armonia, quasi tutte dicono come comportarsi alla stessa maniera,Perchè la via della sapienza e della saggezza è sempre quella da sempre .
Dico anche io la mia. Il sincretismo se inteso come la filosofia per la quale tutte le religioni esprimono la stessa cosa in modalità differenti allora è certamente falsa in quanto come ha sottolineato Sariputra il buddismo nega Dio e anima mentre l'induismo e il cristianesimo no. Invece a mio giudizo si può benissimo parlare di "pluralismo religioso" ossia riconoscere che c'è del "sacro" in ognuna delle religioni. In ogni caso sinceramente vedo molta somiglianza tra cristianesimo, buddismo e induismo: ci si deve "salvare" da "questo mondo". Chiaramente la dottrina del samsara non ha alcun senso nella cristianità dove il tempo è lineare, la vita è unica e così via. Così ad esempio un buddista, un induista e un cristiano possono essere d'accordo che la via della liberazione comprende la purificazione morale, il distacco dai beni materiali e così via. Un taoista invece vede questo mondo non come illusorio o malvagio ma come "buono" e tuttavia espone una morale simile a quella delle tre religioni precedenti. In un certo senso la spiritualità è un modo per sconfiggere l'impurità e la morte, tuttavia non si può fare di tutta l'erba un fascio. Quindi va bene il pluralismo ma ritenere che la cosa migliore sia prendere solo "ciò che è comune a tutte le religioni" mi pare una cosa molto forzata e anzi tende a portare alla disperazione. Motivo per cui ogni religione d'altronde chiede la fede ossia una soppressione del dubbio. Infatti dubitare di una cosa sacra viene visto come "peccato" o comunque un'"azione che ostacola la liberazione". Chiaramente chi come me ha una mente che tende a dubitare tutto per "istinto" difficilmente farà un vero e proprio "salto nel buio" abbracciando questa o quella fede, purtroppo. Ciò non toglie che io veda ogni esperienza religiosa come una sorta di "grido d'aiuto" contro il male del mondo. Tant'è che: nel cristianesimo questo mondo ha come principe il tentatore; nel buddismo ogni qual volta che c'è una tentazione che distoglie dalla via essa viene bollata come "tentazione di Mara" e Mara è visto come il re dell'esistenza condizionata; l'induismo invece ci dice che siamo ingannati da Maya ossia la "magia" che ci distogle dalla realtà pura e ci fa vivere nel peccato. L'unica cosa che vedo veramente in comune è una sorta di "andare contro l'inganno e le tentazioni". Ma questo è solo il punto di partenza per scegliere questa o quella fede! P.S. Non a caso nessuna religione mette tra le sue virtù il "dubbio filosofico". Da qui l'incopatibilità tra religione e filosofia. Ovviamente questa naturale incompatibilità si può "rilassare" ponendosi dei vincoli sui quali "non si dubita più".


Stai guardando il delta del fiume, ma non conosci la sorgente e i monti che con i nevai che l'alimentano.
Non sei all'alfa e nemmeno all'omega.
Il grande fiume prende più affluenti con diverse sorgenti, ma spesso la catena montuosa è uguale da dove sorge la sorgente che prenderà altri fiumi con le sue sorgenti.Se vedi solo il grande fiume tu vedrai più acque di più sorgenti e lo chiamerai sincretismo, ma per capire le reali differenze bisogna capire da dove provengono e allora sarà chiaro che un unica catena montuosa alimenta i diversi fiumi.

Ora se il punto di osservazione è all'interno della catena montuosa ,si vedono nella pianura i fiumi diversi che confluiscono nel grande fiume.La fatica dello studio è arrivare alle sorgenti e lì è chiaro che le differenze sono minime, perchè l'origine è uguale in quanto unico fu l'alimento dei ghiacciai della stessa catena montuosa.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: donquixote il 31 Dicembre 2016, 14:42:31 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 00:43:24 AMSe anche esistesse qualcosa come una "filosofia perenne", questa sorta di corrente mistica trasversale a tutte le forme umane di spiritualità, le sue realizzazioni resterebbero incomunicabili. Su quale base si potrebbe sostenere una simile ipotesi, visto che non è possibile comunicare con il linguaggio l'esperienza viva dell'Indescrivibile-Indescrivibile? Alla fine cosa resterebbe di una simile teoria sottoposta al vaglio della logica? Come possibile argomentare che l'esperienza vissuta da Maister Eckhart sia comune a quella, per esempio, di Hui Neng, come sostiene Huxley ( ma prima di lui Steuco e Leibniz mi sembra) ? Forse può essere qualcosa più che non una speranza, un desiderio umano di sintesi, che tenta di trovare e conciliare un punto di comunione tra intuizioni a volte radicalmente opposte? C'è sicuramente invece, a parer mio, una comune esigenza, un comune sforzo. Se prendiamo i protagonisti della storiella, l'americano e il tibetano, potremmo dire che entrambi soffrono la sete e che entrambi anelano a qualcosa che possa dissetare. Quel qualcosa però, l'esperienza di quello che sanno poterli dissetare, non possono/riescono a comunicarla tra loro. Nel caso della storia raccontata , tutto sarebbbe stato più semplice se l'americano avesse esclamato:"Oh, desidero un bel bicchiere d'acqua fresca" trovando un punto di contattto con l'esperienza del tibetano. E il desiderare entrambi la stessa acqua avrebbe rivelato la comune necessità, ma non la comune sensazione prodotta dall'acqua fresca nel corpo di ognuno; sensazione che rimarrebbe incomunicabile in senso ultimo, ma comunicabile solo in senso convenzionale ( con termini come :'rinfrescante' o 'deliziosa', ecc.). Tra l'altro la filosofia perenne intenderebbe dimostrare che , in ogni forma religiosa, è presente lo stesso anelito al divino e vorrebbe scoprire nell'anima umana qualcosa di simile, o addirittura uguale a Dio. Huxley però dimentica che esistono forme di spiritualità ( e di mistica) che rifiutano l'idea di un'anima sostanziale e di un Dio simile o uguale ad essa ( in primis il buddhismo stesso...) e che anzi vedono nell'assunzione di simili teorie la base dell'inganno umano che porta alla sofferenza. Mi chiedo poi: ma dove risiede questa necessità di trovare una filosofia perenne? Un desiderio di "globalizzazione" anche dell'esperienza spirituale? Per trovare un simile risultato dobbiamo sfrondare tutti gli alberi spirituali del loro vario fogliame e così facendo arrivare a dire che hanno il tronco simile. Ma così facendo ogni albero perderebbe pure la sua singolarità e la sua Bellezza, che lo rende prezioso e che rende prezioso il Giardino dell'Uomo! Non si risolve certo l'aspetto conflittuale dell'esistenza umana sostituendo le molteplici forme spirituali con una superiore spiritualità onnicomprensiva, su base sostanzialmente puramente etica . Si dovrebbe invece, a mio parere, arrivare ad amare, e tollerare quindi, ogni "cammino" con il suo unicum che lo rende prezioso e che arricchisce di infinite prospettive la dimensione spirituale dell'uomo. A nessuno verrebbe in mente di sostenere che necessitiamo di una filosofia uguale per tutti ( Nietzsche e Tommaso d'Aquino che ballano insieme...); allo stesso modo che impoverimento avremmo da una spiritualità raccomandata per tutti? Si ridurrebbe veramente, a quel punto, al "volemose ben" e poco altro... E' proprio il fatto che ogni cammino spirituale sia personale e incomunicabile nelle sue realizzazioni che rende preziosa e "sacra" la spiritualità, sacra come la persona in cammino. Se anche la Vetta è Una, l'esperienza della vetta è indescrivibile e su questa esperienza il teorizzare qualunque cosa ( anche che sia comune a tutti i sentieri) è un esercizio vano, a parer mio.


La filosofia perenne è la sapienza dell'universo, non una "corrente mistica trasversale a tutte le forme umane di spiritualità"; una sapienza che quando si manifesta si esprime in ogni ente e nelle relazioni fra enti, e che l'uomo può osservare in ogni istante della sua vita, purchè il suo occhio sia educato a farlo e non abbia invece lo sguardo indirizzato esclusivamente verso il proprio ombelico. Nel tuo messaggio qui sopra e anche in quello precedente mi sembra che si sia un errore di fondo che è piuttosto strano che provenga da uno come te. Ci si aspetta infatti che tu tenga sempre presente il famoso aforisma del dito e della luna, mentre nella tua storiella racconti di due signori che discutono delle proprie dita e qui sopra fai la stessa cosa. La comunicazione è il dito, i testi sacri sono dita, le varie forme di spiritualità (la mistica cristiana come l'induismo o il sufismo o il buddhismo o il taoismo) sono dita che indicano tutte la medesima luna (o anche "zattere", se vuoi), e il fatto che queste siano più o meno lunghe, più o meno pelose o più o meno colorate a nulla rileva ai fini della comprensione di ciò che indicano. Alcune "dita" saranno più comprensibili o più autorevoli per alcuni, altre lo saranno per altri, quindi non si auspica un dito uguale per tutti poichè tutti siamo diversi, ma solo la consapevolezza che tutte queste dita (o "filosofie", o dottrine spirituali, o metafisiche) indicano la medesima luna, e visto che questa è solo una non si potrà indicarne una diversa ma solo sbagliare direzione, e chi sa vedere la luna sa anche se un dito indica la direzione sbagliata. Io ho inserito il buddhismo fra le dottrine spirituali considerando le successive elaborazioni (in particolare nella versione Mahayana) perchè se ci limitassimo al mero insegnamento del Buddha storico non si potrebbe neanche parlare di dottrina spirituale ma semmai di dottrina psichica (relativa a quella che nell'induismo viene definita "materia sottile" mentre lo spirito è immateriale per definizione) e quindi una sorta di psicoterapia paragonabile a quelle moderne in cui di spirituale non vi è nulla. Se dunque l'esperienza spirituale personale non è comunicabile non per questo non è evocabile, indicabile, suggeribile; poi ognuno, una volta che avrà visto la "luna", ne ricaverà impressioni diverse e tenterà di spiegarle a modo suo, magari aiutando qualcuno e nel contempo confondendo altri. Tu citi Nietzsche e S. Tommaso, ma anche se ai più sembrano antitetici ti posso assicurare che se si potessero parlare si troverebbero concordi su moltissime cose ed entrambi hanno saputo indicare la luna, sia pur con dita diverse.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 14:53:08 PM
Citazione di: paul11 il 31 Dicembre 2016, 14:04:24 PM
Citazione di: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 12:52:00 PM
Citazione di: paul11 il 31 Dicembre 2016, 10:46:30 AM....se mi è consentito rispetto agli ultimi due interventi di Donquixote e Sariputra. Una è la teoria, molte le pratiche e innumerevoli i modi di esprimerle ed esprimersi quante sono le anime negli individui. Perchè è unica l'origine di tutto. E come se ogni singola esistenza fosse un negativo da ricomporsi all'origine positiva.Il negativo è la differenza, per cui fino ad un certo livello vi è contrapposizione delle diversità delle pratiche, ma ad un certo livello quelle differenze vengono meno e allora si riconosce la diversità ma dentro una strada comune.Poca allora diventa l'importanza della differenza fra buddisti, cristiani,animisti e le innumerevoli strade che portano all'Uno dell'origine che ogni pratica chiama con linguaggi diversi. Ma tutte parlano di armonia, quasi tutte dicono come comportarsi alla stessa maniera,Perchè la via della sapienza e della saggezza è sempre quella da sempre .
Dico anche io la mia. Il sincretismo se inteso come la filosofia per la quale tutte le religioni esprimono la stessa cosa in modalità differenti allora è certamente falsa in quanto come ha sottolineato Sariputra il buddismo nega Dio e anima mentre l'induismo e il cristianesimo no. Invece a mio giudizo si può benissimo parlare di "pluralismo religioso" ossia riconoscere che c'è del "sacro" in ognuna delle religioni. In ogni caso sinceramente vedo molta somiglianza tra cristianesimo, buddismo e induismo: ci si deve "salvare" da "questo mondo". Chiaramente la dottrina del samsara non ha alcun senso nella cristianità dove il tempo è lineare, la vita è unica e così via. Così ad esempio un buddista, un induista e un cristiano possono essere d'accordo che la via della liberazione comprende la purificazione morale, il distacco dai beni materiali e così via. Un taoista invece vede questo mondo non come illusorio o malvagio ma come "buono" e tuttavia espone una morale simile a quella delle tre religioni precedenti. In un certo senso la spiritualità è un modo per sconfiggere l'impurità e la morte, tuttavia non si può fare di tutta l'erba un fascio. Quindi va bene il pluralismo ma ritenere che la cosa migliore sia prendere solo "ciò che è comune a tutte le religioni" mi pare una cosa molto forzata e anzi tende a portare alla disperazione. Motivo per cui ogni religione d'altronde chiede la fede ossia una soppressione del dubbio. Infatti dubitare di una cosa sacra viene visto come "peccato" o comunque un'"azione che ostacola la liberazione". Chiaramente chi come me ha una mente che tende a dubitare tutto per "istinto" difficilmente farà un vero e proprio "salto nel buio" abbracciando questa o quella fede, purtroppo. Ciò non toglie che io veda ogni esperienza religiosa come una sorta di "grido d'aiuto" contro il male del mondo. Tant'è che: nel cristianesimo questo mondo ha come principe il tentatore; nel buddismo ogni qual volta che c'è una tentazione che distoglie dalla via essa viene bollata come "tentazione di Mara" e Mara è visto come il re dell'esistenza condizionata; l'induismo invece ci dice che siamo ingannati da Maya ossia la "magia" che ci distogle dalla realtà pura e ci fa vivere nel peccato. L'unica cosa che vedo veramente in comune è una sorta di "andare contro l'inganno e le tentazioni". Ma questo è solo il punto di partenza per scegliere questa o quella fede! P.S. Non a caso nessuna religione mette tra le sue virtù il "dubbio filosofico". Da qui l'incopatibilità tra religione e filosofia. Ovviamente questa naturale incompatibilità si può "rilassare" ponendosi dei vincoli sui quali "non si dubita più".
Stai guardando il delta del fiume, ma non conosci la sorgente e i monti che con i nevai che l'alimentano. Non sei all'alfa e nemmeno all'omega. Il grande fiume prende più affluenti con diverse sorgenti, ma spesso la catena montuosa è uguale da dove sorge la sorgente che prenderà altri fiumi con le sue sorgenti.Se vedi solo il grande fiume tu vedrai più acque di più sorgenti e lo chiamerai sincretismo, ma per capire le reali differenze bisogna capire da dove provengono e allora sarà chiaro che un unica catena montuosa alimenta i diversi fiumi. Ora se il punto di osservazione è all'interno della catena montuosa ,si vedono nella pianura i fiumi diversi che confluiscono nel grande fiume.La fatica dello studio è arrivare alle sorgenti e lì è chiaro che le differenze sono minime, perchè l'origine è uguale in quanto unico fu l'alimento dei ghiacciai della stessa catena montuosa.

Tra le varie religioni a mio giudizio c'è una "rassomiglianza di famiglia" ossia certamente hanno punto in contatto ma sono diverse sia nella sorgente (ossia il contesto in cui e il motivo per cui nascono...) sia nella composizione dell'acqua e nelle sue caratteristiche (dottrina e pratica...) sia nella loro foce (ossia dove ti porta la religione...). La fede ti aiuta a decidere quale sorgente scegliere, quale percorso seguire per raggiungere il tuo obiettivo. Ora la nostra situazione è che noi vediamo molti fiumi e li analizziamo tutti. Dall'analisi possiamo inferire qualcosa su obiettivo e sorgente. Analizziamo e vogliamo capire di più. Capiamo (per esempio) che il fiume chiamato "induismo" nasce dalla sorgente per la quale "il mondo è un gioco di ilusioni del mago "Maya" " e capiamo che ci sta dicendo che tu devi sfuggire da questa illusione. Capiamo inoltre che tale via ci promette di raggiungere la salvezza, un mare con delle caratteristiche particolari che deduciamo dal fiume. Poi vediamo il fiume chiamato "cristianesimo" deduciamo la sorgente e l'obiettivo finale. Entrambi ci dicono "guarda se non vuoi perderti devi seguirmi!". Chiaramente più fiumi vedi più diventi confuso perchè ognuno ti dice "il bene supremo è quello verso cui ti porto io". Il punto è che l'unica cosa in comune che hanno sono la sorgente, il fatto di essere fiumi e la promessa (! cioè non puoi sapere che finirai nel mare!!) della salvezza/liberazione..... Il punto è che in tutto ciò ci sono differenze e ne consegue che può essere sia che la loro sorgente e la loro destinazione sia la stessa ma può essere anche che siano completamente differenti. Il "salto di fede" è la scelta decisiva per la quale ne scegli uno mentre la "tentazione" è ciò ti distoglie da questa tua scelta. Il punto è per quanto tu ne sappia questa o quella fede potrebbe portarti non al mare, ma diciamo a un lago di acqua inospitale dove incontri la sofferenza anzichè la liberazione. L'errore del sincretismo secondo me è che esso stesso è una fede per la quale "tutti i fiumi finiscono nello stesso mare e iniziano nello stesso monte" ma in realtà potrebbero nascere in monti diversi e terminare anche non nel mare. Motivo per cui un cristiano o un buddista se rimangono tali non rinunceranno mai al loro fiume perchè hanno fatto un "atto di fede". E ogni fede ahimé è particolare e anzi col tempo il fiume di partenza continua a dividersi (scismi, eresie...) e sinceramente non puoi di certo sapere se queste diramazioni portano alla salvezza. Il filosofo "puro" ha come obiettivo il vederci chiaro e la conoscenza e per questo motivo non può fare "atti di fede". Ma ciò lo porta alla solitudine più abissale, motivo per cui non è mai "benvisto". La conoscenza di cui tu parli ti può al massimo far vedere la somiglianza e di certo non l'ugualgianza!

P.S. La filosofia conduce necessariamente al "desiderio di generalità" che però a volte legge troppo dalle analogie tra le varie cose, identificandole con la "stessa cosa" quando in realtà sono differenti. Questo fu messo in chiarissima luce da Ludwig Wittgenstein (il quale puoi benissimo definirlo il "quarto maestro del sospetto", anche se un po' come me non era contento di essere così "sospettoso") da cui ho mutuato anche il termine "rassomiglianza di famiglia".
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PM
Sono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se  è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri  che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili  :)  che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D...
Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 16:04:46 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PMSono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili :) che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D... Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).

Caro Sariputra, come sempre mi poni ottime obiezioni. Diciamo che è entrambe le cose sia il "nostro modo di essere" sia "il contesto sociale" sia però anche "il salto nel buio" (vedi ad esempio la pena dei poveri Kierkegaard e Wittgenstein che erano molto attratto dalla cristianità ma non riuscivano a "fare il salto"). D'altronde uno non diventa un praticante cristiano o buddista o induista se non decide apertamente di farlo anche perchè tale decisione condizionerà molto la sua vita. Il punto è che più uno conosce più dubita e più uno dubita meno è disposto ad accettare di "lasciarsi andare nel fiume..." (nemmeno se tale fiume è di sua "costruzione"...). C'è sempre l'elemento di "fede" in ogni percorso. D'altronde non mi faccio monaco theravada se non lascio da parte la mia tendenza a dubitare e cercare evidenze! Questo contraddistingue religione e filosofia/scienza/buonsenso... Il fatto poi che ci attrae ad esempio una rossa/mora/bionda/ecc (e magari siamo innamorati..) non implica che passeremo la vita con lei specialmente se ci facciamo tanti dubbi sulla durata dell'innamoramento, sui problemi coniugali...  ;D
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 16:40:10 PM
Citazione di: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 16:04:46 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PMSono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili :) che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D... Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).
Caro Sariputra, come sempre mi poni ottime obiezioni. Diciamo che è entrambe le cose sia il "nostro modo di essere" sia "il contesto sociale" sia però anche "il salto nel buio" (vedi ad esempio la pena dei poveri Kierkegaard e Wittgenstein che erano molto attratto dalla cristianità ma non riuscivano a "fare il salto"). D'altronde uno non diventa un praticante cristiano o buddista o induista se non decide apertamente di farlo anche perchè tale decisione condizionerà molto la sua vita. Il punto è che più uno conosce più dubita e più uno dubita meno è disposto ad accettare di "lasciarsi andare nel fiume..." (nemmeno se tale fiume è di sua "costruzione"...). C'è sempre l'elemento di "fede" in ogni percorso. D'altronde non mi faccio monaco theravada se non lascio da parte la mia tendenza a dubitare e cercare evidenze! Questo contraddistingue religione e filosofia/scienza/buonsenso... Il fatto poi che ci attrae ad esempio una rossa/mora/bionda/ecc (e magari siamo innamorati..) non implica che passeremo la vita con lei specialmente se ci facciamo tanti dubbi sulla durata dell'innamoramento, sui problemi coniugali... ;D

Ma non dobbiamo porci tanti dubbi sulla durata dell'innamoramento. Si ama e basta! Tu sei giovane, vorresti dirmi che, se vedi una bella ragazza e ne sei attratto, i dubbi sul fatto che potrebbe non durare, ti fanno desistere dall'amarla veramente? Sarà la vita a dirti se quell'amore dura o no, non certo i tuoi dubbi... ;D
Similmente sarà solo immergendoti nel fiume che potrai sapere se ti sta portando verso un mare puro e non verso uno stagno putrido.  Come capirlo? Se navigando diminuiscono i dubbi e crescono le certezze; se diminuisce la sofferenza e aumenta la serenità e il distacco...
Sono i frutti che ci parlano della bontà dell'albero...sempre tenendo in conto tutti i limiti della nostra condizione umana.
Se un frutto è buono, perché dubitare che lo sia? Si gusta e basta!... :)
Alla tua età ero uno sciupafemmine virtuale mostruoso. Mi sciupavo molto sognando l'"amore"....il problema era che loro non mi sognavano, accidenti!! ;D ;D ;D
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 17:33:44 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 16:40:10 PM
Citazione di: Apeiron il 31 Dicembre 2016, 16:04:46 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PMSono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili :) che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D... Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).
Caro Sariputra, come sempre mi poni ottime obiezioni. Diciamo che è entrambe le cose sia il "nostro modo di essere" sia "il contesto sociale" sia però anche "il salto nel buio" (vedi ad esempio la pena dei poveri Kierkegaard e Wittgenstein che erano molto attratto dalla cristianità ma non riuscivano a "fare il salto"). D'altronde uno non diventa un praticante cristiano o buddista o induista se non decide apertamente di farlo anche perchè tale decisione condizionerà molto la sua vita. Il punto è che più uno conosce più dubita e più uno dubita meno è disposto ad accettare di "lasciarsi andare nel fiume..." (nemmeno se tale fiume è di sua "costruzione"...). C'è sempre l'elemento di "fede" in ogni percorso. D'altronde non mi faccio monaco theravada se non lascio da parte la mia tendenza a dubitare e cercare evidenze! Questo contraddistingue religione e filosofia/scienza/buonsenso... Il fatto poi che ci attrae ad esempio una rossa/mora/bionda/ecc (e magari siamo innamorati..) non implica che passeremo la vita con lei specialmente se ci facciamo tanti dubbi sulla durata dell'innamoramento, sui problemi coniugali... ;D
Ma non dobbiamo porci tanti dubbi sulla durata dell'innamoramento. Si ama e basta! Tu sei giovane, vorresti dirmi che, se vedi una bella ragazza e ne sei attratto, i dubbi sul fatto che potrebbe non durare, ti fanno desistere dall'amarla veramente? Sarà la vita a dirti se quell'amore dura o no, non certo i tuoi dubbi... ;D Similmente sarà solo immergendoti nel fiume che potrai sapere se ti sta portando verso un mare puro e non verso uno stagno putrido. Come capirlo? Se navigando diminuiscono i dubbi e crescono le certezze; se diminuisce la sofferenza e aumenta la serenità e il distacco... Sono i frutti che ci parlano della bontà dell'albero...sempre tenendo in conto tutti i limiti della nostra condizione umana. Se un frutto è buono, perché dubitare che lo sia? Si gusta e basta!... :) Alla tua età ero uno sciupafemmine virtuale mostruoso. Mi sciupavo molto sognando l'"amore"....il problema era che loro non mi sognavano, accidenti!! ;D ;D ;D

Eh Sari  ;D  come dici tu sono giovane ma purtroppo per me sono uno di quei giovani eccessivamente timidi ma soprattutto TROPPO portati al pensiero razionale, il quale come ben sai ti porta a farti un sacco di dubbii (che hanno anche fondamento) ma ti portano a "non vivere". Motivo per cui ahimé a volte ho proprio difficoltà a capire le emozioni altrui e molte volte non so come reagire in molte situazioni. sociali Vedo tantissima gente che ama e si destreggia nelle "social skills" e mi sento uno "stupido" da questo punto di vista (si potrebbe dilungare sull'origine neuro-biologica di questa situazione...). ;D  

Come vedi è proprio la razionalità che a volte trattiene e non fa vivere. Ti dirò che anche per molto meno vado in paranoia, mi metto a riflettere sui pro e i contro delle cose più sceme. Ehm sono fatto così, che ci posso fare ::) ? Motivo per cui anche con la spiritualità ho un SACCO di dubbi. Molti parlano di questi argomenti convinti di saperne e io mi ritrovo a non capire niente. Tuttavia come dici tu se mi innamorerò veramente di qualcuno saprò, spero, cosa fare (altrimenti farò un po' come Kierkegaard e Regine, Leopardi e Fanny, Nietzsche e Lou...). Se "avessi fede" magari sarebbe diverso, no?  ;D  è che a pensarci bene stiamo andando un po' troppo OT (potremo aprire un topic su "fede e amore" ....)  Detto questo la "fede" che ho io è che la crescita è dura si va avanti e si cade ma ho la speranza un giorno di "trovare la via" su questo argomento e altri. D'altronde la disperazione è proprio l'assenza di fede...

P.S. Rinnovo gli auguri di buon 2017
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 18:27:35 PM
@Apeiron 
 Direi che siamo decisamente fuori tema...( ma è l'ultimo dell'anno, ci sta...) :D
 Buon 2017 anche a te e...
se per caso passi per Sotto il Monte, fermati a Villa Sariputra, che ti presento la Vania...penso che potrebbe essere la ragazza giusta per te ( con la sua gioia di vivere...) :D :D
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: paul11 il 31 Dicembre 2016, 19:42:51 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PM
Sono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se  è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri  che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili  :)  che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D...
Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).


.............sei convinto che prima delle religioni abramitiche e prima del buddismo non ci fosse niente?

Guarda la cartina geografica del mondo. Prima che l'India, con l'Asia  si staccasse da Medio Oriente,e dall'Africa prima della deriva dei continenti , vedrai che all'inizio tutto era unito
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 31 Dicembre 2016, 20:39:12 PM
Citazione di: paul11 il 31 Dicembre 2016, 19:42:51 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PM
Sono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se  è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri  che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili  :)  che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D...
Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).


.............sei convinto che prima delle religioni abramitiche e prima del buddismo non ci fosse niente?

Guarda la cartina geografica del mondo. Prima che l'India, con l'Asia  si staccasse da Medio Oriente,e dall'Africa prima della deriva dei continenti , vedrai che all'inizio tutto era unito

Così come tutti i fiumi portano al mare, allo stesso modo tutte le religioni portano i credenti nel cuore del Signore Dio. E' vero che prima delle religioni non c'era niente, ma non c'era niente di scritto perché il Signore Dio parlava all'uomo tramite la coscienza, ossia il Padre nostro non ha mai fatto mancare niente ai Suoi figli. In ogni caso man mano che l'umanità decadeva il Signore Dio mandava i messaggi scritti e verbali per avvisare l'uomo. L'insieme dei messaggi inviati hanno formato le sacre scritture. Ogni popolo è caduto in modo diverso e oltretutto comprende in modo diverso. Per questo ci sono più religioni.
E' vero che se l'uomo esamina la propria coscienza può scoprire in quale prigione sta vivendo e cercare di venirne fuori, ma se pur disponendo delle Sacre scritture fatica a farlo, ci riuscirà con una religione "fai da te"?
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Sariputra il 01 Gennaio 2017, 11:53:11 AM
Citazione di: paul11 il 31 Dicembre 2016, 19:42:51 PM
Citazione di: Sariputra il 31 Dicembre 2016, 15:36:30 PMSono molto d'accordo con le obiezioni sollevate da Apeiron al concetto di "filosofia perenne" o spiritualità universale che dir si voglia. Le somiglianze che possiamo vedere nei vari cammini sono per lo più attinenti al piano etico. Così troviamo sicuramente somiglianza tra i cinque precetti buddhisti e il decalogo delle fedi abramitiche,per esempio, ma una comunanza etica non intende che sorgano da una stessa sorgente e confluiscano nello stesso mare. L'etica è infatti un mezzo e non il fine della spiritualità, anche se è difficile, a mio parere, avere autentica spiritualità in assenza di un' etica morale. Potremmo forse raffigurarcela come il letto dove scorrono i vari fiumi della spiritualità, la modalità dello scorrere delle acque, non certo la sorgente( domanda) e la foce (risposta) e nemmeno la composizione delle acque stesse. Presupporre un Uno sorgente delimita già una teoria, come giustamente dice Apeiron, una nuova forma di religione che tende a ridurre a sintesi i vari sentieri che hanno come premessa questo ipotetico Uno. Un lavoro simile si tentò di fare con la teosofia che intendeva i vari maestri spirituali apparsi come espressione di un'unica Realtà esoterica. Così i vari Rama, Krishna, Mosè, Yeoshwa, Buddha, erano semplici "avatar" di questo Uno essenziale, con l'attesa messianica di una nuova incarnazione (Maitreya). Non ebbe molta fortuna. In primis perché ci vuole pure un certo criterio per preparare dei minestroni appetibili :) che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa ;D... Possiamo pure aver fiducia che non abbiamo bisogno di seguire alcun fiume particolare, ma risolverci di investigare con la nostra "anima" e trovare da noi stessi le risposte alle nostre domande ( che risolte farebbero di noi stessi degli esseri autentici senza bisogno di alcun maestro o guru...).
.............sei convinto che prima delle religioni abramitiche e prima del buddismo non ci fosse niente? Guarda la cartina geografica del mondo. Prima che l'India, con l'Asia si staccasse da Medio Oriente,e dall'Africa prima della deriva dei continenti , vedrai che all'inizio tutto era unito

Non sono affatto convinto che prima delle abramitiche e del buddhismo non ci fosse niente, come spiritualità, infatti credo di non aver mai sostenuto una simile idiozia.  Da quel che si comprende dai ritrovamenti archeologici ( in massima parte statuine che raffigurano la femminilità) risalenti al Neolitico , si intuisce un culto della Grande Madre e di tutto ciò che ruota attorno al concetto della fertilità che abbraccia l'intera Eurasia e Africa. Ritrovamenti nella Valle dell'Indo di un'antica civiltà ( i Mohenjo-daro scoperti dall'archeologo Gordon Childe) ci parlano di una somiglianza molto stretta con i Pelasgi, quei popoli del mare che popolarono il Mediterraneo , partendo sembra dall'Africa e poi , via via, il Medioriente ,spingendosi fino al M.Nero e quindi forse l'India.
Questa civiltà, si ritiene piuttosto pacifica e tranquilla, sembra avesse elaborato un culto con al centro la figura femminile, con la sua forza generatrice e ciclica che fungeva da "ponte" tra l'umano  e la Grande Madre Terra; culto legato all'avvento dell'agricoltura e al ciclo della vegetazione e alla prima deificazione delle forze, viste come contrapposte, della natura stessa  e di cui la femminilità sembra fosse intesa anche come armonia di questi contrasti. Non mi avventuro oltre perchè non dispongo delle competenze necessarie...
Non sostengo nemmeno che le successive forme spirituali siano definibili come "superiori" ( o più evolute...) rispetto a queste ( sotto molti aspetti sicuramente no...) ma mi sembra che , lentamente, la ragione e la riflessione filosofica abbiano iniziato il loro condizionamento e le prime differenziazioni profonde di approccio anche al tema spirituale. Spiritualità che , con l'avvento delle civiltà guerriere e indo-ariane, ha virato di 360 gradi, rovesciando la centralità della femminilità e instaurando il predominio del maschio-guerriero, con il suo politeismo fondato sulla Forza.

Buon Anno Paul11 !
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 13:07:21 PM
Nemmeno io ho mai sostenuto che prima delle moderne religioni non ci fosse niente. Perfino negli animali (!) si possono vedere comportamenti che sembrano indicare ad una dimensione "oltre" (ad esempio vari mammiferi hanno sviluppato un senso del lutto). Con l'uomo però si sono iniziati ad usare concetti e simboli e quindi si è sviluppata la consapevolezza e quindi con l'uomo si può dire che è nata la religione (la quale da una base concettuale alla spiritualità...). Quindi anche nei remoti tempi antichi ci saranno sicuramente state religioni tuttavia erano religioni per la maggior parte spiritualistico-animistiche nelle quali non c'è davvero un senso di "trascendenza". Tutto avveniva nel mondo in queste religioni e quindi il concetto di "liberarsi/salvarsi" non era immaginabile (chiaramente ci può essere stato quel "genio folle" ogni tanto che parlava di aldilà, regimi oltremondani ecc ma ai loro tempi non era un concetto diciamo "comune"). Poi con una maggiore introspezione e con l'avvento della scrittura si sono formate le religioni organizzate le quali a mio giudizio hanno il pregio dell'unità ma il difetto per il quale non è possibile veramente "esplorare" l'ambito spirituale se si attacca troppo a questo o quel concetto/regola/dogma (questo non per dire che una religione organizzata è necessariamente falsa, però il suo difetto è che invece di dare importanza alle esperienze del singolo rischia di prediligere l'indottrinamento). Riassumendo: la spiritualità è almeno per l'uomo essenziale mentre la religione è una forma di spiritualità. Il punto è che le varie forme di spiritualità, cioè le religioni, si conttraddicono tra loro e inoltre non è possibile realmente essere senza religione senza sentirsi "soli e all'oscuro".

P.S. Per Sariputra: grazie dell'invito ma declino per mantenere l'anonimato :) magari in futuro chissà... Volevo con il mio "lamento personale" mostrare il motivo per cui uno può essere incapace di "fare il salto". Penso che in un forum come questo molti ci si ritrovino (almeno con la scelta del dogma in cui credere). "La difficioltà è realizzare la mancanza di fondamento del nostro credere..." (Ludwig Wittgenstein) dove con "fondamento" è chiaro che ci si riferisce a "fondamento razionale"

P.S/P.S  BUON ANNO!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 02 Gennaio 2017, 16:00:46 PM
[BUON ANNO A TUTTI!]

**  scritto da paul11:
CitazionePoca allora diventa l'importanza della differenza fra buddisti, cristiani, animisti e le innumerevoli strade che portano all'Uno dell'origine che ogni pratica chiama con linguaggi diversi.
Si una spesso citare in parrocchia: "...le vie del Signore sono infinite...", ma questo passo non è biblico, e men che meno evangelico, anche se in realtà, la pregevole dinamica della quotidianità, avvalora questo detto, ma sempre e soltanto (secondo me) a chi distingue in quel Signore il Cristo risorto, giacché, e questo sì che è biblico: "Beato chiunque teme il Signore e cammina nelle sue vie!"(Salmi 128.1)
Quindi, confutando la riflessione, gentile @paul11, se non fosse importante la differenza del focalizzare la propria fede, se non fosse essenziale entrare dalla porta stretta, che senso avrebbe morire per dare testimonianza alla verità?
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 02 Gennaio 2017, 16:14:07 PM
**  scritto da donquixote:
CitazioneOgni esperienza spirituale è ovviamente personale, ma questa per poter avvenire necessita di essere stimolata, evocata, incoraggiata da qualcuno che l'abbia già vissuta e possa essere d'aiuto a riconoscerla. Se non fosse così non avrebbe alcun senso l'esistenza di tutti i maestri spirituali della storia dell'uomo e delle loro parole, e se non sbaglio lo stesso Buddha disse che il Dhamma è come una zattera che ti porta sulla riva dello spirito; certo poi bisogna scendere e proseguire da soli e non rimanervici aggrappati, ma la zattera è comunque necessaria per percorrere un tratto del proprio cammino.
Sono d'accordo pienamente, ecco perché è importante il "maestro" da cui ascoltiamo, quasi addirittura osservando le parole che divengono l'essenza, la realtà della nostra esperienza, la probabile ipotesi della verità assoluta.
E se c'è differenza nel fondamento tra i maestri, si dovrà pure incontrare una differenza alla fine del percorso.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Duc in altum! il 02 Gennaio 2017, 16:24:16 PM
**  scritto da Sariputra:
CitazioneSe anche esistesse qualcosa come una "filosofia perenne", questa sorta di corrente mistica trasversale a tutte le forme umane di spiritualità, le sue realizzazioni resterebbero incomunicabili. Su quale base si potrebbe sostenere una simile ipotesi, visto che non è possibile comunicare con il linguaggio l'esperienza viva dell'Indescrivibile-Indescrivibile? Alla fine cosa resterebbe di una simile teoria sottoposta al vaglio della logica?
Resterebbe il coraggio o meno di sperimentarla: il salto nel buio.
L'incomunicabilità è inerme innanzi all'insegnamento muto: l'esempio.
Gli esempi dell'indescrivibile esperienza viva spirituale, apparentemente incomunicabili, di Gandhi o Nelson Mandela, sono pietre miliari per comunicare il Vangelo.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 02 Gennaio 2017, 17:34:47 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 13:07:21 PM
Nemmeno io ho mai sostenuto che prima delle moderne religioni non ci fosse niente. Perfino negli animali (!) si possono vedere comportamenti che sembrano indicare ad una dimensione "oltre" (ad esempio vari mammiferi hanno sviluppato un senso del lutto). Con l'uomo però si sono iniziati ad usare concetti e simboli e quindi si è sviluppata la consapevolezza e quindi con l'uomo si può dire che è nata la religione (la quale da una base concettuale alla spiritualità...). Quindi anche nei remoti tempi antichi ci saranno sicuramente state religioni tuttavia erano religioni per la maggior parte spiritualistico-animistiche nelle quali non c'è davvero un senso di "trascendenza". Tutto avveniva nel mondo in queste religioni e quindi il concetto di "liberarsi/salvarsi" non era immaginabile (chiaramente ci può essere stato quel "genio folle" ogni tanto che parlava di aldilà, regimi oltremondani ecc ma ai loro tempi non era un concetto diciamo "comune"). Poi con una maggiore introspezione e con l'avvento della scrittura si sono formate le religioni organizzate le quali a mio giudizio hanno il pregio dell'unità ma il difetto per il quale non è possibile veramente "esplorare" l'ambito spirituale se si attacca troppo a questo o quel concetto/regola/dogma (questo non per dire che una religione organizzata è necessariamente falsa, però il suo difetto è che invece di dare importanza alle esperienze del singolo rischia di prediligere l'indottrinamento). Riassumendo: la spiritualità è almeno per l'uomo essenziale mentre la religione è una forma di spiritualità. Il punto è che le varie forme di spiritualità, cioè le religioni, si conttraddicono tra loro e inoltre non è possibile realmente essere senza religione senza sentirsi "soli e all'oscuro".

P.S. Per Sariputra: grazie dell'invito ma declino per mantenere l'anonimato :) magari in futuro chissà... Volevo con il mio "lamento personale" mostrare il motivo per cui uno può essere incapace di "fare il salto". Penso che in un forum come questo molti ci si ritrovino (almeno con la scelta del dogma in cui credere). "La difficioltà è realizzare la mancanza di fondamento del nostro credere..." (Ludwig Wittgenstein) dove con "fondamento" è chiaro che ci si riferisce a "fondamento razionale"

P.S/P.S  BUON ANNO!



Dopo tutto già nel momento della creazione ad Adamo ed Eva fu detto che non dovevano mangiare dall'albero del frutto proibito, questa è già una religione data a chi non doveva tornare sulla retta via. Dopo la caduta sono state date delle regole e l'opportunità per  tornare sulla retta via/salvezza. Ci siamo persi in mille modi diversi, ma ogni via di ritorno ha le proprie difficoltà. Da qui nascono le diverse religioni.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 22:06:18 PM
Citazione di: giona2068 il 02 Gennaio 2017, 17:34:47 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 13:07:21 PMNemmeno io ho mai sostenuto che prima delle moderne religioni non ci fosse niente. Perfino negli animali (!) si possono vedere comportamenti che sembrano indicare ad una dimensione "oltre" (ad esempio vari mammiferi hanno sviluppato un senso del lutto). Con l'uomo però si sono iniziati ad usare concetti e simboli e quindi si è sviluppata la consapevolezza e quindi con l'uomo si può dire che è nata la religione (la quale da una base concettuale alla spiritualità...). Quindi anche nei remoti tempi antichi ci saranno sicuramente state religioni tuttavia erano religioni per la maggior parte spiritualistico-animistiche nelle quali non c'è davvero un senso di "trascendenza". Tutto avveniva nel mondo in queste religioni e quindi il concetto di "liberarsi/salvarsi" non era immaginabile (chiaramente ci può essere stato quel "genio folle" ogni tanto che parlava di aldilà, regimi oltremondani ecc ma ai loro tempi non era un concetto diciamo "comune"). Poi con una maggiore introspezione e con l'avvento della scrittura si sono formate le religioni organizzate le quali a mio giudizio hanno il pregio dell'unità ma il difetto per il quale non è possibile veramente "esplorare" l'ambito spirituale se si attacca troppo a questo o quel concetto/regola/dogma (questo non per dire che una religione organizzata è necessariamente falsa, però il suo difetto è che invece di dare importanza alle esperienze del singolo rischia di prediligere l'indottrinamento). Riassumendo: la spiritualità è almeno per l'uomo essenziale mentre la religione è una forma di spiritualità. Il punto è che le varie forme di spiritualità, cioè le religioni, si conttraddicono tra loro e inoltre non è possibile realmente essere senza religione senza sentirsi "soli e all'oscuro". P.S. Per Sariputra: grazie dell'invito ma declino per mantenere l'anonimato :) magari in futuro chissà... Volevo con il mio "lamento personale" mostrare il motivo per cui uno può essere incapace di "fare il salto". Penso che in un forum come questo molti ci si ritrovino (almeno con la scelta del dogma in cui credere). "La difficioltà è realizzare la mancanza di fondamento del nostro credere..." (Ludwig Wittgenstein) dove con "fondamento" è chiaro che ci si riferisce a "fondamento razionale" P.S/P.S BUON ANNO!
Dopo tutto già nel momento della creazione ad Adamo ed Eva fu detto che non dovevano mangiare dall'albero del frutto proibito, questa è già una religione data a chi non doveva tornare sulla retta via. Dopo la caduta sono state date delle regole e l'opportunità per tornare sulla retta via/salvezza. Ci siamo persi in mille modi diversi, ma ogni via di ritorno ha le proprie difficoltà. Da qui nascono le diverse religioni.

Appunto è quello che volevo mostrare io: le religioni sono diverse e devono essere considerate tali! Quello che si può fare è per lo meno parlare senza imporre perchè l'imposizione è un atto di violenza e poi ognuno (si spera) troverà la sua via. Tuttavia come ho appena detto ci si può parlare e le parole (e anche le azioni) di gente con fedi diverse a volte possono essere utili. Ma possono portare fuori strada. Ma anche qui a meno che non cancelliamo la nostra abilità di pensare secondo me dubiteremo e cercheremo sempre. Il punto è dove ci conduce la ricerca...

Ciao :)
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 03 Gennaio 2017, 16:07:01 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 22:06:18 PM
Citazione di: giona2068 il 02 Gennaio 2017, 17:34:47 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 13:07:21 PMNemmeno io ho mai sostenuto che prima delle moderne religioni non ci fosse niente. Perfino negli animali (!) si possono vedere comportamenti che sembrano indicare ad una dimensione "oltre" (ad esempio vari mammiferi hanno sviluppato un senso del lutto). Con l'uomo però si sono iniziati ad usare concetti e simboli e quindi si è sviluppata la consapevolezza e quindi con l'uomo si può dire che è nata la religione (la quale da una base concettuale alla spiritualità...). Quindi anche nei remoti tempi antichi ci saranno sicuramente state religioni tuttavia erano religioni per la maggior parte spiritualistico-animistiche nelle quali non c'è davvero un senso di "trascendenza". Tutto avveniva nel mondo in queste religioni e quindi il concetto di "liberarsi/salvarsi" non era immaginabile (chiaramente ci può essere stato quel "genio folle" ogni tanto che parlava di aldilà, regimi oltremondani ecc ma ai loro tempi non era un concetto diciamo "comune"). Poi con una maggiore introspezione e con l'avvento della scrittura si sono formate le religioni organizzate le quali a mio giudizio hanno il pregio dell'unità ma il difetto per il quale non è possibile veramente "esplorare" l'ambito spirituale se si attacca troppo a questo o quel concetto/regola/dogma (questo non per dire che una religione organizzata è necessariamente falsa, però il suo difetto è che invece di dare importanza alle esperienze del singolo rischia di prediligere l'indottrinamento). Riassumendo: la spiritualità è almeno per l'uomo essenziale mentre la religione è una forma di spiritualità. Il punto è che le varie forme di spiritualità, cioè le religioni, si conttraddicono tra loro e inoltre non è possibile realmente essere senza religione senza sentirsi "soli e all'oscuro". P.S. Per Sariputra: grazie dell'invito ma declino per mantenere l'anonimato :) magari in futuro chissà... Volevo con il mio "lamento personale" mostrare il motivo per cui uno può essere incapace di "fare il salto". Penso che in un forum come questo molti ci si ritrovino (almeno con la scelta del dogma in cui credere). "La difficioltà è realizzare la mancanza di fondamento del nostro credere..." (Ludwig Wittgenstein) dove con "fondamento" è chiaro che ci si riferisce a "fondamento razionale" P.S/P.S BUON ANNO!
Dopo tutto già nel momento della creazione ad Adamo ed Eva fu detto che non dovevano mangiare dall'albero del frutto proibito, questa è già una religione data a chi non doveva tornare sulla retta via. Dopo la caduta sono state date delle regole e l'opportunità per tornare sulla retta via/salvezza. Ci siamo persi in mille modi diversi, ma ogni via di ritorno ha le proprie difficoltà. Da qui nascono le diverse religioni.

Appunto è quello che volevo mostrare io: le religioni sono diverse e devono essere considerate tali! Quello che si può fare è per lo meno parlare senza imporre perchè l'imposizione è un atto di violenza e poi ognuno (si spera) troverà la sua via. Tuttavia come ho appena detto ci si può parlare e le parole (e anche le azioni) di gente con fedi diverse a volte possono essere utili. Ma possono portare fuori strada. Ma anche qui a meno che non cancelliamo la nostra abilità di pensare secondo me dubiteremo e cercheremo sempre. Il punto è dove ci conduce la ricerca...

Ciao :)

Se la ricerca è in termini di cultura teologica o conoscitiva, non sappiamo dove porterà, ma siamo sicuri che, dovunque porti, è sempre un andare fuori strada a prescindere dalla religione che scegliamo  e dalla persona che possiamo aver incontrato. La peggiore delle ipotesi è se seguiamo qualcuno che pretende un compenso in cose o denaro.
L'unica via che porta verso il Signore Dio è scoprire quale legame terreno domina il nostro essere e rinunciarci perché il nostro cuore cerca solo il Signore Dio. Solo così arriveremo alla vera Pace. Consegue che per stabilire se la persona della quale potremmo fidarci è oppure no sulla giusta via, basta vedere se questi vive in Pace. C'è il pericolo di scambiare la pace con l'indifferenza, ma, essendo l'amore e la Pace due facce della stessa medaglia,  basta vedere se vive anche l'amore come salvezza!
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: Apeiron il 03 Gennaio 2017, 16:41:56 PM
Citazione di: giona2068 il 03 Gennaio 2017, 16:07:01 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 22:06:18 PM
Citazione di: giona2068 il 02 Gennaio 2017, 17:34:47 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 13:07:21 PMNemmeno io ho mai sostenuto che prima delle moderne religioni non ci fosse niente. Perfino negli animali (!) si possono vedere comportamenti che sembrano indicare ad una dimensione "oltre" (ad esempio vari mammiferi hanno sviluppato un senso del lutto). Con l'uomo però si sono iniziati ad usare concetti e simboli e quindi si è sviluppata la consapevolezza e quindi con l'uomo si può dire che è nata la religione (la quale da una base concettuale alla spiritualità...). Quindi anche nei remoti tempi antichi ci saranno sicuramente state religioni tuttavia erano religioni per la maggior parte spiritualistico-animistiche nelle quali non c'è davvero un senso di "trascendenza". Tutto avveniva nel mondo in queste religioni e quindi il concetto di "liberarsi/salvarsi" non era immaginabile (chiaramente ci può essere stato quel "genio folle" ogni tanto che parlava di aldilà, regimi oltremondani ecc ma ai loro tempi non era un concetto diciamo "comune"). Poi con una maggiore introspezione e con l'avvento della scrittura si sono formate le religioni organizzate le quali a mio giudizio hanno il pregio dell'unità ma il difetto per il quale non è possibile veramente "esplorare" l'ambito spirituale se si attacca troppo a questo o quel concetto/regola/dogma (questo non per dire che una religione organizzata è necessariamente falsa, però il suo difetto è che invece di dare importanza alle esperienze del singolo rischia di prediligere l'indottrinamento). Riassumendo: la spiritualità è almeno per l'uomo essenziale mentre la religione è una forma di spiritualità. Il punto è che le varie forme di spiritualità, cioè le religioni, si conttraddicono tra loro e inoltre non è possibile realmente essere senza religione senza sentirsi "soli e all'oscuro". P.S. Per Sariputra: grazie dell'invito ma declino per mantenere l'anonimato :) magari in futuro chissà... Volevo con il mio "lamento personale" mostrare il motivo per cui uno può essere incapace di "fare il salto". Penso che in un forum come questo molti ci si ritrovino (almeno con la scelta del dogma in cui credere). "La difficioltà è realizzare la mancanza di fondamento del nostro credere..." (Ludwig Wittgenstein) dove con "fondamento" è chiaro che ci si riferisce a "fondamento razionale" P.S/P.S BUON ANNO!
Dopo tutto già nel momento della creazione ad Adamo ed Eva fu detto che non dovevano mangiare dall'albero del frutto proibito, questa è già una religione data a chi non doveva tornare sulla retta via. Dopo la caduta sono state date delle regole e l'opportunità per tornare sulla retta via/salvezza. Ci siamo persi in mille modi diversi, ma ogni via di ritorno ha le proprie difficoltà. Da qui nascono le diverse religioni.
Appunto è quello che volevo mostrare io: le religioni sono diverse e devono essere considerate tali! Quello che si può fare è per lo meno parlare senza imporre perchè l'imposizione è un atto di violenza e poi ognuno (si spera) troverà la sua via. Tuttavia come ho appena detto ci si può parlare e le parole (e anche le azioni) di gente con fedi diverse a volte possono essere utili. Ma possono portare fuori strada. Ma anche qui a meno che non cancelliamo la nostra abilità di pensare secondo me dubiteremo e cercheremo sempre. Il punto è dove ci conduce la ricerca... Ciao :)
Se la ricerca è in termini di cultura teologica o conoscitiva, non sappiamo dove porterà, ma siamo sicuri che, dovunque porti, è sempre un andare fuori strada a prescindere dalla religione che scegliamo e dalla persona che possiamo aver incontrato. La peggiore delle ipotesi è se seguiamo qualcuno che pretende un compenso in cose o denaro. L'unica via che porta verso il Signore Dio è scoprire quale legame terreno domina il nostro essere e rinunciarci perché il nostro cuore cerca solo il Signore Dio. Solo così arriveremo alla vera Pace. Consegue che per stabilire se la persona della quale potremmo fidarci è oppure no sulla giusta via, basta vedere se questi vive in Pace. C'è il pericolo di scambiare la pace con l'indifferenza, ma, essendo l'amore e la Pace due facce della stessa medaglia, basta vedere se vive anche l'amore come salvezza!

Ma è impossibile non avere questo tuo stato senza fede, giusto? La teologia serve proprio a capire a cosa si crede ecc. Non credo che la ricerca razionale sia per forza un modo per perdersi.
Titolo: Re:Senz'anima?
Inserito da: giona2068 il 03 Gennaio 2017, 21:08:23 PM
Citazione di: Apeiron il 03 Gennaio 2017, 16:41:56 PM
Citazione di: giona2068 il 03 Gennaio 2017, 16:07:01 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 22:06:18 PM
Citazione di: giona2068 il 02 Gennaio 2017, 17:34:47 PM
Citazione di: Apeiron il 02 Gennaio 2017, 13:07:21 PMNemmeno io ho mai sostenuto che prima delle moderne religioni non ci fosse niente. Se la ricerca è in termini di cultura teologica o conoscitiva, non sappiamo dove porterà, ma siamo sicuri che, dovunque porti, è sempre un andare fuori strada a prescindere dalla religione che scegliamo e dalla persona che possiamo aver incontrato. La peggiore delle ipotesi è se seguiamo qualcuno che pretende un compenso in cose o denaro. L'unica via che porta verso il Signore Dio è scoprire quale legame terreno domina il nostro essere e rinunciarci perché il nostro cuore cerca solo il Signore Dio. Solo così arriveremo alla vera Pace. Consegue che per stabilire se la persona della quale potremmo fidarci è oppure no sulla giusta via, basta vedere se questi vive in Pace. C'è il pericolo di scambiare la pace con l'indifferenza, ma, essendo l'amore e la Pace due facce della stessa medaglia, basta vedere se vive anche l'amore come salvezza!

Ma è impossibile non avere questo tuo stato senza fede, giusto? La teologia serve proprio a capire a cosa si crede ecc. Non credo che la ricerca razionale sia per forza un modo per perdersi.

 
Forse mi sono espresso male. La ricerca razionale diventa un modo per perdersi quando è finalizzata a scoprire se il Signore Dio esiste oppure no o quando il credere è solo un'idea che viene supportata dalla ricerca razionale.
Al contrario quando credo perché sento, la ricerca diventa lo strumento per capire meglio la mia condizione/verità di uomo, i miei sbagli e la mia origine divina. In questo caso sarà cosa buona. La fede è in ogni caso un sentire non un sapere.
Il raziocinio appartiene alla mente, mentre il credere appartiene al cuore. Se applico il raziocinio al cuore mi perdo perché il cuore è il mistero divino-umano.