L'autore de "La scimmia nuda" ritratta, l'editore no.

Aperto da PhyroSphera, 08 Maggio 2025, 14:01:21 PM

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PhyroSphera

Ho dato fuggevoli ma significative occhiate al celebre libro di D. Morris La scimmia nuda (1967). Soprattutto ho letto la nuova prefazione dell'autore (2017). Il resto lo avevo già passato al vaglio tanti anni fa', pervenendo a una semplice conclusione: starsene a dire di zoologia e altre scienze senza precisarne statuti e limiti è assurdo. Ancora oggi vale questa critica, a maggior ragione perché l'editore non ha preso atto della ultima dichiarazione dello stesso Morris: lui non chiede scusa solo perché diceva come lui vedeva l'uomo, la "specie umana". Il titolo dunque non è una vera descrizione scientifica ma solo una versione soggettiva di quanto si potrebbe arguire dai dati della zoologia. Cosa implicitamente si comunica con quel 'solo perché...'? Si suggerisce che è stato un disastro.
Riporto mie minime note registrate in libreria sul mio telefonino, dove leggevo l'altro giorno la prefazione e qualche frammento del resto strategicamente recuperato per capire se dovessi riacquistare il libro (per studiarlo e criticarlo meglio):

|[l'autore] afferma necessità di controllo delle nascite dopo quello [altro controllo] accaduto delle morti
e [afferma] esigenze comportamentali biologiche di base da soddisfare accettando nostra "eredità evolutiva" _ vede noi umani "come razza" \ pensa che esperimenti di laboratorio dimostrino che il sovrannumero genera incontrollata aggressività []
senza lo scimmione numero uno ci si dovette inventare dio la figura divina [] quando gli 'assistenti' religiosi professionali hanno presunto di prendere parte del potere degli dèi, per formalismo, ha avuto luogo sofferenza e miseria|

Si nota (non dai miei appunti qui su) che diverse scienze sono coinvolte e sottoposte alla scienza zoologica dall'imprudente avventura intellettuale dell'autore del libro. Innanzitutto la biologia, ma zoon e bios non coincidono in tutto e sono fenomeni diversi della vita: il primo è oggetto che comprende gli ambienti vitali e si limita alla esteriorità della vita, viceversa il secondo. La dimensione psicologica dello zoon è superficiale e lo zoologo non ne ha scienza; quindi senza tenerne conto ne vien fuori una illazione dove uguaglianze comportamentali vengono trattate da identità. Stessa confusione con l'àmbito morfologico: secondo osservazione della statura eretta c'è una successione tra primati non umani e umani, ma si tratta solo di un punto di vista tra tanti, il quale però viene elevato a chiave privilegiata di falsa interpretazione... di non comprensione e confusione, nascendo l'immagine inventata della naked ape, la "scimmia nuda". Tale simulacro fa da lente deformante attraverso la quale tutto il fenomeno umano è travisato. L'antropologia quale scienza è negata, senza badare che anthropos non è animale tra tanti ma soprattutto essere razionale, con una emotività e istintività diversa, anche con animo differente.
Etologia e sociologia sono confuse l'una con l'altra e incluse indebitamente nelle descrizioni zoologiche; il mondo religioso è coinvolto dalla immensa e multiforme indistinzione, come si vede da parte delle mie note, dove è registrato il fattaccio: l'autore - solo dopo un cinquantennio ravveduto e senza dirla o poterla dire tutta - non aveva capito la sciagurata confusione fatta presumendo di essere ermeneuta coi suoi dati e non solo elucubratore, quindi si era fatto un'idea sbagliata sull'umanità. Ne trattava i bisogni come fossero rapporti di forza gravitazionali o pressioni eccessive di liquidi cui contrapporre l'estinzione di parte di essi - qui faceva capolino la confusione con la fisica, a sua volta elevata falsamente a fisiologia prima di essere fagocitata nella zoologia (ovviamente, con detrimento per tutte). A sua detta si aveva controllato la morte... Ma come, se lo stesso "pensatore" voleva controllare le nascite con l'impedimento? La sua menzione diventa un riferimento ai campi di concentramento e sterminio nazisti legati alla volontà distruttiva di Hitler e a quelli di lavoro e sterminio del cosiddetto "socialismo reale" di Stalin e stalinisti. Altrimenti? Forse la medicina è fatta per controllare la morte? Intendeva l'autore nuovi sistemi di raccolta, chiusura, trasporto salme? Evidentemente no.
Quali sarebbero poi gli esperimenti di laboratorio di cui si dice efficacia a dimostrare la falsa tesi che gli esseri umani se in troppi diventano troppo violenti? Scimmie degli zoo provocate fino a procurarne possibilità - ed effettività? - di reazioni violente? Umani in carceri sovraffollati, offesi e provocati fino a dimenticare gli altri contenziosi già in essere? Popolazioni sotto controlli totalitari? La violenza intellettuale e poi fisica non conduce a comprensioni, tantomeno scientifiche. La biologia scientifica afferma imprevedibilità determinante della vita (la scienza non si basa sulle previsioni, ma su osservazioni di oggetti che dimostrano qualcosa di sé), la psicologia scientifica dimostra l'esistenza di una arbitrarietà nella nostra mente.
Con l'àmbito religioso Morris fa involontario ritratto di semplici idolatri, gli stessi del suo mondo, scimmiottando L. Feuerbach (meritevole di più degna critica di lui). La vicenda da lui tratteggiata e richiamata nei miei appunti è evocata da una leggenda del Sud del mondo, 'di quando una moltitudine umana era stata raggirata, captata, adottata, raggirata di nuovo e resa ignorante da alcune intraprendenti e astiose scimmie'. Un frammento della storia dell'umanità, uno tra tanti, in cui incapparono anche molti paleontologi decine di anni orsono.
Leggere la nota editoriale del libro, nota in cui accampa un errore madornale, un'immensa bugia, la dice lunga su distrazioni e confusioni criminali ancor oggi tanto diffuse. Inutile celarle dietro il paradigma biologico evolutivo, che è parallelo e non concorde a quello genetico, cioè un nulla di fatto per i veri interpreti della scienza.


MAURO PASTORE

iano

Citazione di: PhyroSphera il 08 Maggio 2025, 14:01:21 PMl'autore - solo dopo un cinquantennio ravveduto e senza dirla o poterla dire tutta - non aveva capito la sciagurata confusione fatta presumendo di essere ermeneuta coi suoi dati e non solo elucubratore, quindi si era fatto un'idea sbagliata sull'umanità.
Quindi, nella parte che l'autore non dice, concorda in pieno con te, mi sembra di capire. >:(
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

PhyroSphera

Citazione di: iano il 08 Maggio 2025, 17:25:22 PMQuindi, nella parte che l'autore non dice, concorda in pieno con te, mi sembra di capire. >:(
L'autore con la prefazione del 2017 abbozza una ritrattazione, lascia intendere di aver partecipato a un disastro; ma lo scritto cui si riferisce la prefazione resta da negare, come io ho fatto.

MAURO PASTORE

iano

Citazione di: PhyroSphera il 17 Maggio 2025, 21:34:17 PML'autore con la prefazione del 2017 abbozza una ritrattazione


MAURO PASTORE
Normalissimo nella dinamica della scienza.
Solo i testi sacri rimangono uguali.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''