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Vecchio 27-08-2004, 15.08.43   #1
AngelaPaola
Ospite
 
Data registrazione: 27-08-2004
Messaggi: 12
Lightbulb Originalità ed arte

Non so se avete sentito che Carol Rama ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia: episodio apparentemente comune, ma che comune non è e per il quale vale la pena di spendere due parole. Mi sono avvicinata alla sua opera e mi sono chiesta se la sua è davvero arte e per far ciò mi son dovuta chiedere cosa mai l’uomo debba intendere per arte. Riconosco che questa è una domanda provocatoria. E’ semplice constatare come tutti abbiano dell’arte una idea personale e questo fa dell’arte stessa un’accozzaglia di gusti, di culture, di "visioni del mondo", che spesso può dar luogo a sgradevoli escalation di delegittimazioni reciproche. Credo che fino alla fine dell’800 fosse abbastanza facile dire cosa era l’arte… le difficoltà sono iniziate nel 900 con l’estrinsecarsi di quella straordinaria corrente filosofica che è il Nichilismo che ha avuto notevoli ripercussioni in campo artistico dando inizio al “brutto nell’arte”. Tra tante opinioni sento di dire la mia, ossia che un prodotto si possa definire artistico se nasce per sopravvivere al suo creatore e in esso si racchiudono valori spirituali eterni, scaturiti dalla esperienza personale dell'artista circa la realtà sociale in cui vive o è vissuto o vivrà.

Le opere d'arte, quindi, hanno l'importante compito di essere una fonte comunicativa di testimonianza di valori che da temporali divengono eterni. In fondo è l’unica via che consegna l’uomo alla immortalità. Ma può accadere che opere come quelle di Carol possano non sopravvivere se non ne sopravvive l’originalità dello spirito che le ha create.

Bene, andiamo ad esaminare questa “arte” di Carol Rama”. A chi non la conoscesse consiglio un giretto nel sito http://www.francomasoero.it/ita/carol-ita-1.htm magari guardate la sua pettinatura…. la dice lunga sul connubio tra arte e originalità. Guardate anche le sue opere e cercate di collocarle nel futuro… nel posto che tali opere potrebbero occupare nella cultura dell’uomo tra 2000 anni. Dipende: se i critici hanno deciso che questa arte è, probabile che davvero la sua opera arrivi ai posteri, ma può anche essere che qualche generazione futura consideri la sua opera una vera spazzatura. Ma che ne sarà in futuro della originalità che sta dietro a questa personalità e che ha animato la sua opera? Sarà compresa l’originalità che ha generato la sua opera?
Libera, solitaria, autentica, ha attraversato il 900 percorrendone tutte le correnti artistiche. Relegata al ruolo di personaggio scandaloso e divertente, è stata rivalutata solo ora, all’età di 83 anni. In realtà credo che di Carol vada proprio recuperata l’originalità e che sia questa originalità ad essere l’origine della sua arte. Francamente credo che nessuna delle sue opere sia degna di nota sotto il profilo strettamente artistico, nel senso che nessuna delle sue opere sopravviverebbe di molto se non fosse collegata alla immensa l’originalità del suo spirito.
Attratta da ciò che è ibrido e promiscuo, imbarazzante o spiacevole, comincia a dipingere piccoli acquarelli che rappresentano protesi e dentiere, pisciatoi, scopini per il gabinetto ecc. Cominciano poi a comparire dolorose figure di donne mutilate, relegate su lettini di contenzione o sedie a rotelle ma animate da forte carica erotica e provocatoriamente dotate di scarpette rosse. Ovvio che le sue mostre vengano considerate oscene. Ho visto più volte le sue opere alla Biennale di Venezia… mi hanno fatto ridere nella consapevolezza di avere davanti tutto tranne che un’opera d’arte, ma certamente di avere davanti uno spirito originale che me ne faceva apprezzare l’opera.
Ed ecco che arrivano macchie, schizzi, bricolage nel pieno spirito del suo tempo con artigli di animali, unghie, denti, camere d’aria di biciclette. Siamo negli anni ottanta. La sua non è mai arte, ma una energia trasgressiva che la anima e dà alla sua opera la stessa intensità che troviamo in tutto ciò che sta al confine tra normalità e patologia, in grado di svelare ipocrisie, stereotipi, consuetudini sociali. E’ in questo che Carol incarna lo spirito del 900, non nella sua capacità di regalare arte alla posterità, ma in quel sentire universale recepito dagli spiriti originali di tutti i tempi… sensibilità frustrate, desideri irrealizzati, l’ira, la paura, la gelosia, tutte cose di cui le sue opere sono l’incarnazione. Ma la posterità riuscirà a cogliere l’arte generata dalla originalità di carattere? Riuscirà a valutare l’arte non solo come espressione del bello, di qualcosa che dà emozione, di eterno, ma anche come espressione di originalità allo stato puro? Soprattutto la posterità riuscirà in questo mondo confuso dell’arte moderna a distinguere il prodotto di uno spirito originale dal brutto che dietro ha il nulla? Chissà.

Grande Carol, non per quello che penseranno i posteri, ma per la sua originalità, che le fa dire “perché il successo mi arriva solo ora che sono troppo vecchia per poter fare sesso?”
AngelaPaola is offline  

 



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