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Vecchio 23-04-2007, 01.01.45   #1
kat
Ospite
 
Data registrazione: 20-02-2007
Messaggi: 25
Lightbulb Povertà

Le persone, di qualsiasi razza, che dimostrano povertà evidente ci turbano?
Io mi sento a disagio, non vorrei che esistessero condizioni di bisogno economico così palesemente enormi ed irrisolvibili per la persona che chiede aiuto e già il fatto che sia costretta a chiedere mi lascia molta amarezza.
A mio parere, nonostante tante parole di finta compassione, intenti caritatevoli e solidali predicati da pulpiti o sussurrati alla vista di qualche poveraccio per strada, anche se esistono istituzioni che si occupano della povertà ufficialmente, dentro, noi abbiamo paura, ci turba l’esistenza della povertà è un inconveniente non previsto in questa apparenza di benessere. Troviamo vari espedienti e giustificazioni per non comunicare con le persone meno fortunate e lo dimostriamo a volte collegando queste paure con atavici istinti razzisti o critiche feroci a modi e costumi diversi dai nostri, oppure giudicando e prendendone le distanze a causa del loro aspetto esteriore, del loro odore, come se non sapessimo che dipende esclusivamente dal loro portafoglio.Vorrei vedere le fotografie dei nostri antenati, nonni, bis-nonni, magari vissuti in campagna od in montagna dove l’industrializzazione (e quel poco di civiltà che portò insieme al sapone e all’acqua corrente e il bagno con la latrina dentro all’abitazione) arrivò in ritardo rispetto alle grandi città. Pensate agli odori ed ai colori di quelle persone che sono state nostri progenitori, pensate all’incertezza del futuro che avevano e al duro lavoro quotidiano che svolgevano.
Se esiste una logica nella povertà di un intero paese che non ha risorse per la sua popolazione (per vari motivi che qui non voglio analizzare), per la stessa logica in un paese che fa del consumismo una necessità di sopravvivenza non possono esistere situazioni di mancanza di beni di prima necessità, perché dovrebbero essere in esubero (e lo sono, come la frutta distrutta a tonnellate per farne aumentare il prezzo per capirci ).
Io penso che in fondo tutti sappiamo che come esseri umani non dovremmo godere di diritti maggiori di altri e troviamo una giustificazione per non ammettere che non possiamo cambiare questo stato di cose ed abbiamo anzi paura di perdere i nostri privilegi che purtroppo ci sono stati dati, non li abbiamo guadagnati.
Avete anche voi l’impressione di vivere su un enorme castello di carta che può crollare in qualsiasi momento e che in un istante potremmo perdere lavoro ,casa ,beni ,sicurezze,eccc…? Ovvero:siamo forse consapevoli di recitare una parte diretta da un “grande” regista e che il teatro può chiudere da un momento all’altro?
Cosa ne pensate?
Non vi sembra una situazione creata ad arte?
kat is offline  
Vecchio 23-04-2007, 12.27.52   #2
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Riferimento: Povertà

Citazione:
Originalmente inviato da kat
Le persone, di qualsiasi razza, che dimostrano povertà evidente ci turbano?
Io mi sento a disagio, non vorrei che esistessero condizioni di bisogno economico così palesemente enormi ed irrisolvibili per la persona che chiede aiuto e già il fatto che sia costretta a chiedere mi lascia molta amarezza.
A mio parere, nonostante tante parole di finta compassione, intenti caritatevoli e solidali predicati da pulpiti o sussurrati alla vista di qualche poveraccio per strada, anche se esistono istituzioni che si occupano della povertà ufficialmente, dentro, noi abbiamo paura, ci turba l’esistenza della povertà è un inconveniente non previsto in questa apparenza di benessere. Troviamo vari espedienti e giustificazioni per non comunicare con le persone meno fortunate e lo dimostriamo a volte collegando queste paure con atavici istinti razzisti o critiche feroci a modi e costumi diversi dai nostri, oppure giudicando e prendendone le distanze a causa del loro aspetto esteriore, del loro odore, come se non sapessimo che dipende esclusivamente dal loro portafoglio.Vorrei vedere le fotografie dei nostri antenati, nonni, bis-nonni, magari vissuti in campagna od in montagna dove l’industrializzazione (e quel poco di civiltà che portò insieme al sapone e all’acqua corrente e il bagno con la latrina dentro all’abitazione) arrivò in ritardo rispetto alle grandi città. Pensate agli odori ed ai colori di quelle persone che sono state nostri progenitori, pensate all’incertezza del futuro che avevano e al duro lavoro quotidiano che svolgevano.
Se esiste una logica nella povertà di un intero paese che non ha risorse per la sua popolazione (per vari motivi che qui non voglio analizzare), per la stessa logica in un paese che fa del consumismo una necessità di sopravvivenza non possono esistere situazioni di mancanza di beni di prima necessità, perché dovrebbero essere in esubero (e lo sono, come la frutta distrutta a tonnellate per farne aumentare il prezzo per capirci ).
Io penso che in fondo tutti sappiamo che come esseri umani non dovremmo godere di diritti maggiori di altri e troviamo una giustificazione per non ammettere che non possiamo cambiare questo stato di cose ed abbiamo anzi paura di perdere i nostri privilegi che purtroppo ci sono stati dati, non li abbiamo guadagnati.
Avete anche voi l’impressione di vivere su un enorme castello di carta che può crollare in qualsiasi momento e che in un istante potremmo perdere lavoro ,casa ,beni ,sicurezze,eccc…? Ovvero:siamo forse consapevoli di recitare una parte diretta da un “grande” regista e che il teatro può chiudere da un momento all’altro?
Cosa ne pensate?
Non vi sembra una situazione creata ad arte?

leggendo il tuo post la prima cosa che me' venuta in mente cosi di getto e' uno spot che facevano alcuni anni fa..si vedeva la classica famiglia felice(tipo mulino bianco) padre,madre,due figli,maschio e femmina come nella migliore tradizione,una ricca colazione per cominciare la giornata con energia,i sorrisi smaglianti,la casa,anzi la villa splendida,poi a un certo punto mi sembra tutti partono per le loro felici destinazioni,i figli a scuola,la madre che resta a casa,il marito in giacca e cravatta che comincia a scendere le scale con gli appoggimani di ottone..poi qualcosa cambia,al posto delle maniglie lucide la mano si appoggia a qualcosa di cedevole,e tutto intorno si vedono le fondamenta della villa in legno marcio in procinto di crollare,mura scrostate,topi che schizzano da una parte all'altra..
a me colpi' molto quello spot,un intero sistema che s'appoggia a un impalcatura simile..non li sentite anche voi i scricchiolii sotto il pavimento?!
acquario69 is offline  
Vecchio 24-04-2007, 20.58.28   #3
kat
Ospite
 
Data registrazione: 20-02-2007
Messaggi: 25
Riferimento: Povertà

Non ho visto quello spot ,ma da come lo descrivi rende bene l'idea.Ti posso invece raccontare di quando (molti anni addietro ) siamo andati ad aiutare, o quanto meno cercare di aiutare, alcuni barboni che vivevano nei pressi di una piazza nella mia città.
Mi colpì fino alle lacrime un signore che avendo già una certa età ed avendo per molti anni fatto un lavoro ordinario non specializzato non riusciva a ricollocarsi nella vita lavorativa e si trovava ad aspettare l'età pensionabile all'aperto nei pressi di un antico palazzo del centro dove, la notte, poteva dormire nell'atrio in quanto per il momento non lo avrebbero scacciato. Mi raccontò che se riusciva a resistere avrebbe riscosso nel giro di "pochi anni" la pensione relativa agli anni di contributi da lui versati, non ne mancavano molti............
Io mi chiedo, forse in modo egoistico,pensando anche a me stesso: posso accettare tutto questo?
Se lo accetto o fingo di accettarlo quali conseguenze fisico/mentali avro?
Saluti ..........kat
kat is offline  

 



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