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Vecchio 14-03-2004, 02.10.39   #1
Kninos
Ospite abituale
 
Data registrazione: 25-04-2003
Messaggi: 117
Ariel Sharon

La figura di Ariel Sharon e le sue idee politiche sono di tale rilevanza mondiale, anche perchè basate su concetti di carattere etico-religioso, che potrebbero, a mio avviso, essere oggetto di una discussione impostata anche su basi filosofiche.
Kninos is offline  
Vecchio 14-03-2004, 10.52.08   #2
Giuliano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-12-2003
Messaggi: 270
un'altro copia incolla,stavolta non si puo' davvero evitare,visto che non e' un'opinione ma una testimonianza diretta di un medico olandese:

http://www.indymedia.it/editorial/mo...minaleDiGuerra



"(....)I generali israeliani, dunque, ben sapevano cosa sarebbe accaduto ai civili dei campi allorche' Ariel Sharon diede la luce verde ai falangisti di entrare a Sabra e Shatila. Essi vi penetrarono al crepuscolo del 16 settembre 1982. Mentre veniva compiuto il massacro, io lavoravo al Gaza Hospital di Sabra. La situazione era caotica e confusa. Il nostro obitorio si riempi' di cadaveri in pochissimo tempo, mentre I feriti venivano trasportati senza sosta. Il 17 settembre fu chiaro che I falangisti di Saad Haddad (assoldati ed armati da Israele) stavano massacrando la popolazione civile.

Un bambino di 10 anni fu trasportato agonizzante all'ospedale. Era vivo, ed aveva trascorso tutta la notte sotto I cadaveri dei suoi genitori, fratelli e sorelle. Durante la notte, gli assassini venivano aiutati dagli elicotteri israeliani, che illuminavano I campi con le torce.

Io lavoravo con un team di medici ed infermieri scandinavi, inglesi, americani, olandesi e tedeschi. C'erano pressioni affinche' lo staff dell'ospedale si trasferisse al nord di Beirut ovest.

Sabato mattina 18 settembre, fummo arrestati dai miliziani falangisti di Haddad. Essi ci costrinsero ad abbandonare I feriti ed a lasciare Sabra e Shatila attraverso la strada principale. Passammo attraverso centinaia di donne, bambini ed uomini fatti a ciambella. Vedemmo corpi nelle strade e negli stretti vicoli.. I miliziani spararono contro la nostra auto, chiamandoci "Baader-Meinhof". Una infermiera palestinese, che credeva di essere salva con noi, fu identificata e trasportata dietro un muro. Dopo poco gli spari.

Appena prima di uscire dal campo, vidi un'immagine che restera' per sempre nella mia mente: un grosso cumulo di terra rossa da cui fuoriuscivano braccia e gambe.

Fuori del campo vi era un bulldozer dell'esercito israeliano. Lungo il perimetro sud ed ovest del campo, blindati e carriarmati israeliani.

Dopo averci interrogati nel loro quartier generale, I falangisti ci consegnarono al comando israeliano distante appena 75 metri. Era una costruzione di 4-5 piani ai bordi di Shatila (qualche settimana dopo salii all'ultimo piano. Offriva una visuale perfetta del campo). I soldati israeliani sembravano a disagio al cospetto di piu' di 20 americani ed europei. Ci chiesero cosa volessimo. Tornare al Gaza Hospital, dicemmo. Impossibile, fu detto, troppo pericoloso. Infine, a due di noi fu permesso raggiungere l'ospedale con un lascia-passare in ebraico ed arabo.

Appariva chiaro che c'era coordinazione tra gli israeliani ed I falangisti. Anzi, gli israeliani sembravano avere il controllo su di essi. E se anche fosse stato impossibile agli israeliani vedere cosa avveniva nei campi, singoli soldati furono informati del massacro da reporters che uscivano da Sabra, ma nessuno mosse un dito per fermare la carneficina. Anzi, gruppi di civili che tentavano di scappare dai campi, sventolando fazzoletti bianchi, venivano rispediti indietro, verso la morte.

Anche il sabato che lasciammo i campi, vedemmo milizie falangiste fresche che vi entravano sotto la supervisione israeliana. Swee, un ortopedico del nostro team, mi racconto' che una mamma palestinese aveva tentato di mettergli tra le braccia il suo figlioletto per tentare di salvarlo, ma il piccolo gli fu strappato di mano e ridato a sua madre.

Domenica 19 settembre, tornai a Sabra e Shatila accompagnata da due giornalisti danesi ed un olandese. L'esercito libanese circondava I campi e cercava di tenerne lontani I giornalisti. Riuscimmo ad entrare. Tutti eravamo atterriti dalla ferocia degli assassinii. L'esercito civile libanese aveva cominciato il recupero dei cadaveri non ancora sepolti dai bulldozers. Non sapremo mai quanti civili furono effettivamente trucidati durante quei terribili giorni di settembre 1982. Forse 1500? 2000? O piu'?

Quando le pioggie autunnali iniziarono a cadere, alla fine di novembre, le fogne congestionate inondarono Sabra e Shatila. La congestione era causata in parte dai cadaveri gettati nelle fogne. Altri corpi erano stati sepolti in fosse comuni, coperte da massi che non avrebbero mai dovuto essere aperti, per ordine del governo libanese nella persona del presidente Amin Gemayel, fratello di Bashir. Il primo ministro israeliano Begin commento' : "I goyim uccidono altri goyim e accusano gli ebrei".

Certamente, I responsabili furono Hobeika, Frem e le loro bande, ma il massacro non avrebbe mai avuto luogo se Sharon non avesse ideato l'eccidio e non l'avesse reso possibile dando via libera per l'operazione.

Sharon voleva distruggere ad ogni costo cio' che restava delle infrastrutture palestinesi in Libano. Io ero a Sabra e Shatila e quelli non erano 2000 "terroristi", come proclamava Sharon. I soli "terroristi" rimasti erano alcuni ragazzini di 10-12 anni che cercavano di proteggere le loro famiglie imbracciando piccoli fucili, di quelli uasti per cacciare gli uccelli. Certo, se soltanto fosse stato consentito ad un centinaio di fedayin palestinesi di restare a protezione dei campi, niente di simile sarebbe accaduto.

Quando qualcuno mette un serpente velenoso nella culla di un neonato ed il bimbo muore, la responsabilita' e' di chi ha messo il serpente nella culla. Quindi I generali israeliani Eitan, Dori e Yaron sono direttamente responsabili, ma piu' di tutti, Ariel Sharon. Lui fu l'ideatore, il boss. Colui che desiderava stornare I palestinesi da Beirut per spingerli in Giordania, "il loro stato", secondo lui. Dei Yassin rivisitat.

"Animali a due piedi", defini' Begin I palestinesi nel 1982. Eitan li paragono' a "scarafaggi impazziti in bottiglia": questa disumanizzazione dei palestinesi era ed e' ancora la causa dell'insensibile noncuranza dell'esercito israeliano verso la vita dei palestinesi.

I 400.000 israeliani che manifestarono a Tel Aviv devono essere lodati, poiche', se non altro, fecero in modo che una commissione d'inchiesta indagasse sull'eccidio. Il giudice libanese Germanos, a sua perenne vergogna, non fu in grado di stabilire l'identita' dei massacratori falangisti, mentre la commissione israeliana, nonostante le sue conclusioni furono fatalmente alterate, ritenne Sharon "indirettamente responsabile" del massacro, e quindi non adatto a svolgere le funzioni di ministro della difesa..

Ci spieghi allora la Corte Suprema israeliana come un uomo giudicato non idoneo ad essere ministro della difesa possa diventare primo ministro. Alla luce di quanto asserito ed accertato, Ariel Sharon e' un criminale di guerra. Le vittime dei crimini di guerra chiedono giustizia. Intissar chiede giustizia.

Intissar Ismail era una bella diciannovenne palestinese e lavorava come infermiera nel mio stesso reparto, all'ospedale di Sabra. Ricordo il terrore sul suo volto quando alla radio sapemmo della morte di Gemayel. Cercai di tranquillizzarla, ma sei giorni dopo, Intissar trovo' la morte nell'ospedale in cui era di guardia: I falangisti mutilarono il suo corpo in maniera tale che fu possibile identificarla solo da un anello che portava al dito. Intissar chiede giustizia. Lo vedo, lo sento, quando di sera I 2000 fantasmi di Sabra e Shatila affollano I miei ricordi.

Sarebbe soddisfacente se Ariel Sharon, in visita in Europa, fosse arrestato e trasferito nella prigione di Scheveningen.

Sono troppo cinico se dico che l'Europa fallira' allorche' decidera' di processare I criminali di guerra israeliani?

E sono troppo pessimista se dico che Sabra e Shatila non era il primo ne' sara' l'ultimo crimine commesso da Ariel Sharon?"
Giuliano is offline  
Vecchio 15-03-2004, 20.35.19   #3
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Non tutti i criminali sono giudicati allo stesso modo, chi è amico del più potente del momento resta impunito.

E la violenza genera inevitabilmente altra violenza.

Mi chiedo se abolendo ogni religione, non la religiosità, dai popoli diminuirebbe il rischio di guerre.
Le peggiori sono quelle che si combattono sotto le bandiere di questa o quella religione. Anche se alla base poi c'è sempre un conflitto di interessi.

Quel che mi inorridisce è il fatto che i criminali delle cosi dette "guerre" se la prendono sempre con i più deboli.

Quando due eserciti si scontrano bene o male sono armati entrambi. Ma quando uccidono donne e bambini o comunque gente indifesa sono solo criminali.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 16-03-2004, 11.10.49   #4
Giuliano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-12-2003
Messaggi: 270
Re: Ariel Sharon

Citazione:
Messaggio originale inviato da Kninos
La figura di Ariel Sharon e le sue idee politiche sono di tale rilevanza mondiale, anche perchè basate su concetti di carattere etico-religioso, che potrebbero, a mio avviso, essere oggetto di una discussione impostata anche su basi filosofiche.




"Io sono stato nel Libano.
Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila.
E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove
Sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro.
Il Responsabile dell’orrendo massacro è ancora al governo In Israele.
E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto.
E’ un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando della società."
Sandro Pertini
Messaggio presidenziale agli italiani 31/12/1983
Giuliano is offline  

 



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