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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 30-05-2004, 16.26.17   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
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Aprire Gli Occhi

APRIRE GLI OCCHI, POI INVERTIRE LA TENDENZA


L’ evoluzione della società italiana continua. Troppo spesso in negativo. Senza che si facciano sforzi sufficienti per aprire gli occhi.

Se gli Italiani si togliessero le lenti ideologiche (destra, sinistra) e guardassero con qualche grammo di realismo la povera realtà di tutti i giorni, farebbero un primo passettino in avanti.

La povera realtà sociale italiana é sotto gli occhi di tutti, almeno in termini di problemi irrisolti. Quanto alle cause di tanto disastro, é un po’ meno evidente scovarle. Ma, cercando cercando.... esse si possono individuare. Un altro cittadino europeo si sarebbe già posto il problema alle prime avvisaglie del rapido declino. Ma, gli Italiani sono flessibili... Non solo, sono anche rassegnati.

Per trovare le cause del degrado diffuso, una sola, io credo sia la strada sicura: esaminare il divario, che é in accelerazione, fra Italia ed Europa.

La società italiana di oggi:

- accetta di vivere nella confusione, senza regole (che siano accettate da tutti);
- considera l’ incertezza del diritto nella vita civile come routine;
- é rassegnata alle sopraffazioni, alla superficialità, alle improvvisazioni, alle leggerezze, in particolare da chi riveste responsabilità pubbliche;
- finge di credere che la diffusione del degrado possa arrestarsi da sola. Infatti non si discutono seriamente contromisure efficienti.

E’ illusorio pensare di conservare il Paese nel gruppo dei Paesi industriali, se restano inalterate le attuali fondamenta della società.

E’ necessaria un’ attenta riflessione, per individuare le cause scatenanti del degrado e per definire gli strumenti necessari per poter gestire un Paese a livello europeo.

Qualche elemento di base del degrado.

- Democrazia italiana: i cittadini italiani credono che basti votare ed avere una costituzione, per poter affermare di essere in democrazia. La realtà: leggi e costituzione sono raramente e occasionalmente applicate. Nella confusione e....secondo il caso particolare.Comunque esse stanno nelle biblioteche, come raccomandazione....... Ne risulta talvolta una lotta di tutti contro tutti. All’ italiana.
- La plutocrazia al potere é composta di grandi padrini, piccoli ras, affaristi , loschi figuri. Gente che fa e disfa i mazzi. Decidono sulle risorse pubbliche in base ai rispettivi interessi particolari. E gli altri cittadini ? Tanti fra essi, rassegnati, sperano e aspettano di essere messi nel buon mazzo. Magre speranze......

Perché le speranze di sistemare l’ Alitalia, di salvare la FIAT, di diminuire le tasse (ma anche mantenere gli impegni presi con tanta baldanza), di far funzionare le gestioni e i servizi nazionali, sono speranze che si possono proporre, in Europa, solo agli Italiani ?

Altri popoli europei, dotati di un po’ di realismo, di capacità di riflessione, di analisi critica, di un po’ di buon senso, di molta serietà (tutte cose che non si trovano sulle bancarelle dell’ assurdo italiano), non si farebbero abbagliare da speranze inutili, da specchi per le allodole cosi’ diffusi. Ma verificherebbero se ci sono gli strumenti, per realizzare gli obiettivi sbandierati.

Perché i su elencati obiettivi sono speranze inutili ? Per tentare di rispondere a cosi’ difficile domanda, occorre munirsi di una forma mentis europea (cioé obiettiva) e fare un passo indietro dicendo a voce alta: “Verità, realismo, buon senso, saltami addosso”.

Le speranze inutili possono portare disillusione, perdite di tempo, peggioramento delle situazioni, cancrena delle malattie sociali. Cerchiamo percio’ di sgombrare il campo della situazione sociale degradante dalle speranze inutili. Se confrontiamo, per il recente passato, gli obiettivi pubblici dichiarati con baldanza con i risultati ottenuti, avremo una buona lista di speranze inutilmente proposte e puntualmente disattese.

Cerchiamo allora la verità, soprattutto sulle cause della degradazione sociale italiana. La quale continua senza sosta né pietà, da alcuni lustri. Seminando confusione, insuccessi, delusioni frequenti.

Le evoluzioni sociali, la degradazione e il peggioramento dei comportamenti italiani, in tante regioni, in tanti settori, hanno già determinato:

- perdite di efficienze diffuse in tanti settori;
- calo di competitività e affidabilità del prodotto italiano;
- calo della qualità di alcuni servizi offerti al cittadino italiano, i quali hanno, anch’ essi, un impatto sulla competitività del “made in Italy”.

E’ vitale individuare le cause primarie della deriva. Le prime analisi a largo raggio in tal senso sono pubblicate in:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)
www.italianiestero.antoniodipi etro.it (nelle rubriche: “Forum” e “Lettere e Faq”).

In tali analisi viene discusso il cocktail 'Indifferrenza", che gli italiani sono abituati ad assaporare un giorno si ed uno no (anche quando una decisione urgente é necessaria). Esso é stato perfezionato negli ultimi decenni, ma i suoi componenti erano già disponibili nel dopoguerra. Essi comprendono:

- l'irresponsabilità diffusa, collegata all'abitudine a non esporsi con scelte che potrebbero successivamente rivelarsi non piú convenienti, in una società soggetta a sorprese e rivolgimenti;
- la diffusa mancanza di coscienza sociale, caratteristica piú o meno latente in altri Paesi latini, ma sviluppatissima in Italia;
- la fumosità dei ruoli e delle responsabilità nelle gestioni e nei servizi pubblici, essa stessa conseguenza della superficialità, dell'irresponsabilità e dell'abitudine a vivere alla giornata.

Le suddette caratteristiche determinano la rarefazione delle azioni costruttive ( soprattutto nel settore pubblico) e, in secondo luogo, innescano talvolta il gioco dello scarica-barile, il quale viene iniziato ogni volta che una situazione difficile richiede una decisione urgente. Esse inoltre fanno fuori ogni speranza di aggiornamento delle strutture pubbliche obsolete.
Uno degli aspetti esteriori dell'insufficienza del senso del dovere e dell'irresponsabilità é il gran senso di misericordia. Esso permette di discolpare facilmente i colpevoli di grosse mancanze, specialmente quando si tratta di colpe relative a comportamenti sociali. Specialmente quando, nel dizionario, non esistono le parole rigore e coerenza.

Un’ insalata di fattori e comportamenti da paese arretrato sono offerti dal sistema pubblico ai cittadini, come piatto quotidiano. Che viene digerito con noncuranza, faciloneria, assuefazione e diabolica tolleranza. E con sorpresa degli emigrati.

Diabolica é la tolleranza quando essa impedisce di aprire gli occhi, di esaminare realisticamente i problemi e di individuare le misure correttive necessarie per invertire la tendenza al degrado strisciante.

Esaminare realisticamente i problemi ? Si puo’ fare, tenendo fuori le ideologie politiche, le valutazioni superficiali o intuitive, gli interessi personali. E usando determinazione, buon senso, precisione e chiarezza di analisi.


Lo Stivale visto dall’ Europa

Abbiamo banalizzato l’ imbroglio. Scambiato l’ inosservanza della legge con una marachella. Abbiamo escluso dal Paese le stesse virtù civiche che, diffuse in altri Paesi, ne permettono la gestione corretta.

Abbiamo per decenni ignorato la necessità dell’ organizzazione, che é una qualità necessaria ad una vita civile efficiente. Risultato: la qualità della vita sociale italiana. Abbiamo ritenuto, nel settore pubblico, non necessaria la responsabilità del proprio operato. Abbiamo considerato lecito l’ interesse privato in atti d’ ufficio. Risultato: abbiamo scelto di imboccare la strada del terzo mondo.

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr Parigi
(consulente in Telecomunicazioni, ex funzionario europeo)
(disponibile per una presentazione delle cause del degrado italico)

P.S. Una massima ovvia: SVEGLIARSI TROPPO TARDI NON PERMETTERA’ DI ELIMINARE IL GAP IN PROGRESSIONE
antonio greco is offline  
Vecchio 30-05-2004, 18.08.28   #2
sisrahtac
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- accetta di vivere nella confusione, senza regole (che siano accettate da tutti);
- considera l’ incertezza del diritto nella vita civile come routine;
- é rassegnata alle sopraffazioni, alla superficialità, alle improvvisazioni, alle leggerezze, in particolare da chi riveste responsabilità pubbliche;

Confusione, incertezza, rassegnazione nella politica ... a volte penso che tutto ciò sia voluto per rafforzare i malumori e far si che il governo possa fare leggi sempre più rigide per "rimettere in ordine le cose". Vedo con rammarico che sempre meno gente va a votare (soprattutto tra quelli della mia età...), in questo stato di confusione e rassegnazione si tende a disinteressarsi e a lasciare tutto in mano ai politici (beh, lo ammetto, io per primo...). Se questo non è terreno fertile per i vari fascismi,più o meno cammuffati...si vede che in fondo in fondo agli italiani va bene così...mi chiedo solo quanto tempo ci vorrà a raggiungere il livello di saturazione...

Ultima modifica di sisrahtac : 30-05-2004 alle ore 18.11.15.
sisrahtac is offline  
Vecchio 31-05-2004, 10.07.03   #3
Rocco
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Lightbulb .....divario......

Caro Nino ,

ti faccio una riflessione fresca fresca di lunedì mattina.........


....il vero divario non è fra l'Italia e l 'Europa.......


il vero divario è fra NOI stessi ed il resto del Mondo..........







Rocco
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Vecchio 31-05-2004, 11.08.35   #4
antonio greco
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DIVARICAZIONE DALLA EUROPA

Caro Rocco,
non avresti pôtuto identificare meglio il problema. sei andato al nodo del problema.
Siccome sopno preparato , sono almeno otto anni che sudio la divaricazione, allora ti rispondo come segue.

LA DIVARICAZIONE SOCIALE CON L’EUROPA


La degradazione del sistema Italia, tanto evidente nel confronto cogli altri Paesi dell’U.E., appare a molti inspiegabile. Agli osservatori dall’estero essa appare una ovvia fatalità.

Non é facile fare una lista dei fattori che la determinano, né chiarire i legami tra cause ed effetti, in un modo chiaro e realistico. Anche perché i varii fattori negativi della vita sociale italiana, la quale é perdente in Europa, interagiscono l’uno sull’altro in modo evolutivo. Si puo’ pero’ stilare un quadro realistico dei legami fra i diversi fattori esistenti, il quale permetta di:

- identificare i tratti più importanti della divaricazione Italia-Europa;
- capire se il disastro sociale italiano (e le sue conseguenze economiche) continuerà o potrà arretrare.

La degenerazione italiana della seconda metà del ‘900 é stata apparentemente accelerata dai seguenti fattori, esistenti nel quadro generale europeo:

- la liberalizzazione dei mercati ha portato alla necessità di essere concorrenziali, cioé efficienti;
- il livello di competitività di merci e servizi, provenienti dai diversi Paesi della U.E., é apparso in molti casi essere notevolmente diverso.

Le persone in grado di risalire alle ragioni primarie delle differenze di competitività tra settori simili di Paesi diversi sono in numero molto limitato, sia perché pochi conoscono un determinato ambiente lavorativo in Paesi diversi, sia perché una valutazione oggettiva e realistica delle differenze richiederebbe molti approfondimenti di dettaglio sulle economie a confronto.

I fattori maggiori che influiscono sulle differenze nella competitività in Paesi diversi della U.E.(ma anche fra l’Italia del Nord e il meridione) sono essenzialmente:

- conoscenze tecniche/operative;
- tradizioni produttive e livello di formazione dei quadri;
- potenziali di creatività e di flessibiltà nelle evoluzioni delle economie;
- eventuale influenza inibitrice di comportamenti/ambienti arretrati.
- gestioni nazionali e locali dei servizi e delle strutture di supporto alla economia.

A loro volta, tali fattori sono legati ad un quadro culturale e comportamentale, che é ovviamente diverso nei varii Paesi. Cultura, comportamento e formazione sono la piattaforma di base su cui si costruisce l’ economia di un Paese. Alain Peyrefitte, rinomato sociologo francese, dice nella sua analisi storica “La Società della Fiducia”: “ Non c’è lo sviluppo e il sottosviluppo. Ci sono dei meccanismi mentali, generatori o inibitori di sviluppo, inegualmente presenti in ogni società della nostra epoca”.

Se facciamo il confronto fra l’Italia e gli altri Paesi della U.E., latini e non, le conclusioni sono deludenti per l’Italia. Cerchiamo di capirne i motivi.

I comportamenti diffusi e il quadro sociale degli altri Paesi della U.E. sono essenzialmente basati sui seguenti valori: serietà, correttezza, responsabilità, eguaglianza dei diritti dei cittadini, selezione per merito. La situazione sociale italiana di fine secolo è invece frutto di passate deficienze, caratteristiche del nostro Paese, e di recenti degradazioni. Di fatto la qualità e l’efficienza del sistema sociale italiano é ben lontano da quello medio europeo.

Il mondo economico sia europeo che mondiale è in rapida evoluzione, non solo come tipo e qualità dei prodotti, ma anche come complessità dei quadri operativi di molti settori. L’aumento di complessità per molte attività economiche agisce da discriminante, nel senso di privilegiare nei risultati i sistemi e i Paesi ben strutturati e organizzati, ma anche nel colpire duramente le entità e i Paesi che difettano di affidabilità e organizzazione, e sono invece abituati a improvvisare.

L’Italia é forse l’unico Paese della U.E. in cui si sono diffusi, in alcune regioni e negli ultimi lustri, sia nelle attività economiche che nella vita pubblica, i seguenti comportamenti:

- poco interesse per la ricerca degli elementi reali ed obiettivi che identificano un problema;
- diffusione nelle attività economiche della comprensione intuitiva e personale e di interpretazioni personali, spesso preferite allo inquadramento delle attività in un programma chiaro, organico e strutturato;
- abitudine a privilegiare, nella vita sociale come nel lavoro, lo scenario apparente rispetto alla realtà oggettiva (costume comune a tanti Paesi latini);
- improvvisazione e approssimazione.

A causa delle abitudini suddette, nella vita sociale italiana esiste una grossa pecca. La mancanza di una organizzazione adeguata alle circostanze, di chiarezza e di precisione sufficienti, fa si’ che l’associazione in un’attività di un gran numero d’Italiani comporta molto spesso:

- la mancata chiarezza iniziale nella definizione delle condizioni in cui l’ attività va inserita, comporta la insorgenza di zone grige, generatrici di difficoltà;
- inefficienze, ritardi, difficoltà impreviste;
- la mancanza di riflessione razionale e analisi serie porta, ad esempio, in presenza di cattivi risultati, a effettuare cambiamenti radicali piuttosto che individuare l’elemento particolare difettoso da correggere.

L’Italia ha in effetti alcuni primati europei poco invidiabili: numero di giornate di scioperi nazionali; numero di incidenti gravi sul lavoro; incapacità del parlamento e degli organi competenti di organizzare una vita sociale a livello europeo; diffusione della criminalità e dell’omertà nel pubblico e nel privato; crisi della giustizia e di molte strutture e servizi pubblici.

Confronti serii con Paesi avanzati dell’Europa mostrerebbero sicuramente che noi Italiani non sappiamo dominare, gestire e organizzare grosse strutture. Basta una semplice esperienza: assistere ad un’assemblea o a un negoziato fra parti opposte, in un Paese europeo di latitudine più alta. Capiremmo la differenza fra l’organizzaziopne europea e il quadro italiano/sudamericano. E capiremmo l’importanza primaria delle capacità organizzative.

Sappiamo al contrario generalmente primeggiare sugli altri Europei, e siamo percio’ammirati, almeno in due tipi di situazioni:
- ove occorre iniziativa e capacità commerciale;
- quando bisogna creare, inventare.
Ma, per primeggiare, ci é più facile farlo se siamo inseriti in una struttura organizzata da non Italiani. Vedere il successo di tanti Italiani all’estero, e poi scoprire quanti di loro ci avevano provato in Italia, ma non erano riusciti !

Un paragone serio fra l’efficienza di grosse strutture italiane e quella delle corrispondenti in altri Paesi avanzati della U.E. (ad esempio gestioni ministeriali, servizi pubblici, attività e risultati parlamentari) mostrerebbe in filigrana fino a che punto i nostri comportamenti si sono allontanati dall’Europa, per avvicinarsi invece a quelli del Medio Oriente o del Sud-America. La deriva é purtroppo rapida e, vista dall’estero, sembra inarrestabile per un semplice motivo. Non si conoscono sufficientemente le cause maggiori della deriva, né si é iniziata una riflessione seria per analizzarla. Comunque l’Italiano é spesso uso a concentrarsi sul presente, trascurare il futuro e affidarsi alla propria capacità di adattarsi. Anche alle degradazioni.

La maledetta china che percorriamo é molto ripida, e tutta in discesa. Vogliamo cercare, seriamente, le cause della degradazione galoppante ? E discutere la possibilità di correzioni ?


Antonio Greco
(consulente europeo)
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antonio greco is offline  
Vecchio 31-05-2004, 13.02.34   #5
Rocco
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Lightbulb ...caro nino......

io credo che l'inizio delle ricerca sia una cosa possibile.......

capire la cause del degrado : semplice , iniziamo da NOI STESSI.

ovvio che parlo per me.....ma.......(..breve parentesi...x capirci......)


..qualcuno potrebbe credere che capire le cause del dregado attrverso noi stessi sia una cosa utopistica , ...e si sforza di interpretare pure il pensiero altrui ..così......sfoga su gli altri ...


..cmq lungi dalle polemiche......


io parlo per ME...e quindi....se l'ho fatto per me.........credo che chiunque laltro o possa fare , visto che non ho doti particolari e sono una persona piuttosto comune......


Istruzioni per l'uso : munirsi di una bella pala , del tipo grosso e senza barare , iniziare a scavare dentro di sè.......belli fondi...pian piano , un pò alla volta , tutti i giorni , prima o dopo i pasti.

Questa è la medicina NATURALE migliore per la nostra vita .

Indicazioni terapeutiche : egoismo , mal di testa , dolori mestruali , impotenza , consumismo , più in generale tutto lo stress derivante dalla vita moderna.

Controindicazioni : qualora si facciano paragoni o non si accetti il dolore , o si cada in abitudini da routine , o perlopiù ci si comporti da insensibili , beh ....., in tutti questi casi il soggetto può avere manifestazioni allergiche o attegiamenti aggressivi.

Attenzione : l'abuso può causare euforia.





Un caro saluto ed un ringraziamento per lo spunto datomi

Rocco


Ps Come è carino stò forum..........mi ispira......!
Rocco is offline  
Vecchio 31-05-2004, 15.55.24   #6
seeker
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sob

Abbiamo la classe politica che meritiamo. Ne più ne meno.
Non basta andare a votare e partecipare alla vita sociale. Ok, allora? Che facciamo? La rivoluzione?
Siamo attualmente governati da gente con cui non andrei neanche a mangiare una pizza. Cambiamoli. In quale altra democrazia si cambia strada se non con il voto?
Non piangiamoci addosso per pietà!
Abbiamo la classe politica che meritiamo.

Ciao
seeker is offline  
Vecchio 31-05-2004, 17.11.01   #7
Rocco
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Lightbulb x seeker , x tutti

Innanzitutto ciao e benvenuto.

Ti capisco quando dici che non andresti a mangiare una pizza con chi ci governa e soprattutto che abbiamo la classe politica che meritiamo......ma soprattutto che abbiamo scelto, TUTTI.

A breve arriverà un momento cruciale e delicato , quello delle elezioni.

Alcuni sbandierano il fatto che voteranno scheda nulla , ma credo che invece sia il momento per assumersi le proprie responsabilità.

Può essere un rompicapo e lungi da me fare politica qui , seppur in maniera velata , non ne ho le qualità........

Dico solo una cosa : nel bene e nel male , questi governanti nei quali pochi si rispecchiano , hanno l'improbo compito di governare il paese ( seppur con i lauti extra compensi che tutti conosciamo )

Ma noi....al loro posto ...sapremmo fare davvero di meglio ?

Vedi.....dobbiamo togliere la perfezione dalle nostre menti e comprendere che l'anarchia è un utopia.....

e la cosa più sterile , per non dire dannosa è opporre le proprie idee a quello di un altro sensa senso......

E che piangerci addosso per pietà ..come dici saggiamente , ciò non risolverà un bel nulla.........


Quindi non ci resta che .......................








Un caro saluto a tutti

Rocco

Ps.........lavorare dentro noi stessi .......ed aprire gli occhi come recita il titolo del post iniziale ....

Ultima modifica di Rocco : 31-05-2004 alle ore 17.13.29.
Rocco is offline  

 



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