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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-07-2004, 23.33.39   #1
nicola185
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sua santità " il denaro"

In nome del denaro e soprattutto di ciò che rappresenta si è disposti a tutto. Faccio un esempio. Dove lavoro la ditta è stata rilevata da nuovi titolari che hanno altre ditte in altre città. Con il sorriso sulla bocca ci hanno comunicato che sono molto soddisfatti di come lavoriamo noi a Verona, ci hanno detto che siamo i migliori del gruppo di aziende che hanno, hanno aggiunto che presto, come nel loro stile offriranno una cena per tutti e d infine ci hanno comunicato che le aziende di cui sono titolari si fonderanno in un unico gruppo e questo passaggio comporterà il licenziamento di tutti noi a fine luglio, l'iscrizione alle liste di mobilità in agosto, per poi essere riassunti nella stessa azienda a settembre con il la nuova ragione sociale. Assumere persone in mobilità permette al datore di lavoro di non caricarsi dei contributi spettanti ai dipendenti per due anni. ( li paga lo stato, ossia i cittadini). Inoltre nel nuovo contratto sono implicite la richiesta di disponibilità a trasferirsi senza aver diritto ad alcuna trasferta, un anno di lavoro a tempo determinato per poi essere assunti automaticamente a tempo indeterminato, e tanti altri particolari che puntano a spremerci come limoni. E' curioso che ci si continui a dire che per noi non cambia nulla. Già quello che conta è solo il denaro. Mettere in discussione la sicurezza delle persone a quanto pare non conta niente. Che ne pensate?
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Vecchio 13-07-2004, 23.45.25   #2
edera
 
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.....senza parole....
 
Vecchio 14-07-2004, 00.05.30   #3
nicola185
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come gratificare un dipendente

Metto una zolletta di zucchero nel caffè amaro che sto sorbendomi in questi giorni

La scopa

Un ingegnere si presenta sul posto di lavoro.

È il suo primo giorno.

Il principale gli mette una scopa in mano e gli dice:

"Ecco questa è una scopa. Come prima cosa potresti dare una

spazzata all'ufficio..."

L'ingegnere replica:

"Una scopa ?!?! Ma guardi che io sono un ingegnere!!!"

e il principale:

"Hai ragione, scusa... ti faccio vedere come funziona...".
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Vecchio 14-07-2004, 22.02.16   #4
dana
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Re: sua santità " il denaro"

Citazione:
Messaggio originale inviato da nicola185
Mettere in discussione la sicurezza delle persone a quanto pare non conta niente. Che ne pensate?

Conta, o almeno dovrebbe contare. So che queste situazioni sono frequenti anche nella mia zona, il mercato del lavoro ora è flessibile, o meglio sono i lavoratori ad essere costretti a diventare molto flessibili. Forse, e dico forse, le nuove norme di sgravi fiscali, di contratti a termine, di flessibilità, di esenzione dai contributi per chi assume, sono state fatte per incrementare l’occupazione, di fatto però la realtà è che fanno diventare precario anche chi prima non lo era.
Dovrebbe esserci un’etica anche nel mondo del lavoro, è chiaro che l’imprenditore non fa beneficenza, ma credo che un po’ di correttezza non metta a rischio il suo profitto.
Il profitto dell’imprenditore dovrebbe rappresentare il suo guadagno e coprire il rischio d’impresa che lui corre. Con questi sistemi invece il rischio d’impresa viene totalmente riversato dipendente (se c’è lavoro può lavorare, se il lavoro diminuisce potrebbe restare a casa) e questo non è affatto corretto. Credo che tutti i lavoratori dipendenti possano correre questi rischi, nessuno è veramente al sicuro, neppure chi pensa di esserlo.

...con molta comprensione....ciao Nicola
dana is offline  
Vecchio 14-07-2004, 22.29.05   #5
nicola185
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Grazie per l'intervento Daniela, vedo che l'argomento che ho proposto non è molto quotato. Allora pensavo i casi sono 2: o in questo forum ci sono solo studenti che ancora non sono forse troppo addentro a certe problematiche oppure ci sono tante persone che si trovano bene dove lavorano. Scherzi a parte mi troverei bene anch'io più che altro per l'ambiente umano ma la situazione creatasi non ha portato beneficio a nessuno. Fondamentalmente nemmeno all'azienda in quanto la tensione che si sta creando incide anche sul rendimento delle persone che vi lavorano. Credo che l'errore nel quale cadono molte aziende è quello di non considerare il fattore persona. Il mio vecchio titolare, pur avendo i suoi difetti, era sempre presente anche con piccoli gesti, con semplici come stai, con la sua coerenza che manifestava nel parlare e nell'agire. E il nostro rendimento produttivo con lui era indubbiamente maggiore proprio perchè c'era più serenità. Nei bilanci certo 1+1 fà 2 nei sentimenti i risultati possono essere molteplici. Nicola
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Vecchio 15-07-2004, 01.47.41   #6
leibnicht
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Tieni duro,

stringi i denti e sopporta. Accetta ogni cosa, mettiti quietamente in disparte, e nel silenzio, pian pianino, cerca di capire come funziona la baracca.
Hai un'intelligenza vivace, il giusto modo di affrontare le cose, l'esperienza di vita che ti basta per saper comprendere il fattore umano implicito in ogni scelta.
Considerati sempre "di passaggio", ma, nel frattempo, atteggiati sempre come uno che apprende dalle decisioni di chi dispone delle sue speranze.
Fatti benvolere: interessati delle ragioni per cui una scelta che ti mortifica è stata posta. Chiedilo, con acquiescente indulgenza, a chi l'ha fatta.
Scoprirai il dilemma della colpa e l'affanno della responsabilità.
Ma non sfruttare mai questo incipit, l'empatia che ne consegue: ricordati che ciò che più vale è il saper ascoltare, anche coloro dai cui calcoli dipendono i tuoi progetti.
E mentre farai tutto questo, cerca di imparare: imparare a saper far bene qualche cosa, non importa cosa, ma qualche cosa.
Tanto, Nicola mio, tutti passiamo da queste parti e tutti ce ne andiamo.
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Vecchio 15-07-2004, 17.40.52   #7
nicola185
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Data registrazione: 15-02-2004
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Carissimo amico

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht
stringi i denti e sopporta. Accetta ogni cosa, mettiti quietamente in disparte, e nel silenzio, pian pianino, cerca di capire come funziona la baracca.
Hai un'intelligenza vivace, il giusto modo di affrontare le cose, l'esperienza di vita che ti basta per saper comprendere il fattore umano implicito in ogni scelta.
Considerati sempre "di passaggio", ma, nel frattempo, atteggiati sempre come uno che apprende dalle decisioni di chi dispone delle sue speranze.
Fatti benvolere: interessati delle ragioni per cui una scelta che ti mortifica è stata posta. Chiedilo, con acquiescente indulgenza, a chi l'ha fatta.
Scoprirai il dilemma della colpa e l'affanno della responsabilità.
Ma non sfruttare mai questo incipit, l'empatia che ne consegue: ricordati che ciò che più vale è il saper ascoltare, anche coloro dai cui calcoli dipendono i tuoi progetti.
E mentre farai tutto questo, cerca di imparare: imparare a saper far bene qualche cosa, non importa cosa, ma qualche cosa.
Tanto, Nicola mio, tutti passiamo da queste parti e tutti ce ne andiamo.

Accolgo come un grande regalo le tue parole. Ultimamente ne ho ricevuto più di uno. Qualcuno (come il tuo )molto gradito qualcun altro meno. Ma il fattore sorpresa è vitale. Anche quando porta con sè notizie nefaste (e non mi riferisco certo ad una perdita di un lavoro). Ho già messo in atto alcuni tuoi consigli. Ho chiesto personalmente a chi di dovere le motivazioni di queste scelte. E mi sono state date fondamentalmente risposte sincere. Ho espresso comunque in modo estremamente tranquillo quelli che sono i miei sentimenti dicendo di sentirmi semplicemente nell'occasione considerato una voce di bilancio. Ho raccolto nel silenzio della mia interlocutrice numerosi assensi rispetto ai miei sentimenti, sicuramnete condivisi anche da lei che non è altro che la portavoce del titolare, ma comunque dipendente dello stesso. Certo da buon essere umano che sono, provo anche sentimenti di rabbia molto forti ma comprendo perfettamente che la rabbia scaturita ha ben altre origini. E allora, con grandissima fatica e dolore, seguo la grande lezione di vita che ho ricevuto da un caro amico che ora non c'è più, che mi diceva: ogni qualvolta qualcuno ti fà incazzare, ogni qualvolta qualcuno ti fà provare odio, rabbia, desiderio di morte, ogni qualvolta succede questo ringrazialo perchè attraverso lui stai conoscendo te stesso. Ed io concludo dicendo: quante persone mi restano da conoscere ancora?

Ultima modifica di nicola185 : 15-07-2004 alle ore 17.43.48.
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Vecchio 16-07-2004, 00.53.07   #8
leibnicht
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Sinceramente

mi complimento con te, Nicola. Hai grandi doti: prima fra tutte la grande umanità e l'equilibrio intelligente, "classico", in cui sai disporre i problemi, le querelle, le questioni, anche quando ti bruciano sulla pelle.
Tu puoi avere molto, perchè puoi dare molto.
Con grande affetto, ciao.
leibnicht is offline  
Vecchio 16-07-2004, 15.40.13   #9
Vi@nne
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Messaggi: 299
per Nicola...
Sì, sei in gamba, perchè ne parli e metti in discussione te stesso, con la tua voglia di capire e con i tuoi dolori e delusioni.
Chiedi quante persone dobbiamo conoscere ancora? Tante Nicola, tante, nel bene e nel male. Fino alla fine...e ci saranno persone che ti daranno molto e altre che ti deluderanno. Ma servono sia gli uni che gli altri.
Qua, vedi, siamo dietro uno schermo, ma parlano i nostri sentimenti e le nostre esperienze di vita, con un'enfasi di umanità molto bella.
Dai.... c'è sempre una scappatoia...non sei solo
Vi@nne is offline  
Vecchio 16-07-2004, 19.15.19   #10
nicola185
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Messaggio originale inviato da Vi@nne
per Nicola...
Sì, sei in gamba, perchè ne parli e metti in discussione te stesso, con la tua voglia di capire e con i tuoi dolori e delusioni.
Chiedi quante persone dobbiamo conoscere ancora? Tante Nicola, tante, nel bene e nel male. Fino alla fine...e ci saranno persone che ti daranno molto e altre che ti deluderanno. Ma servono sia gli uni che gli altri.
Qua, vedi, siamo dietro uno schermo, ma parlano i nostri sentimenti e le nostre esperienze di vita, con un'enfasi di umanità molto bella.
Dai.... c'è sempre una scappatoia...non sei solo

E infatti alla domanda che mi sono e vi ho posto ora mi rispondo: spero sempre di averne almemo un'altra da conoscere. Nicola
nicola185 is offline  

 



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