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Vecchio 21-02-2005, 12.04.42   #1
bluemax
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Unhappy Un Po' Di Storia Non Guasta Mai

IL COLONIALISMO ITALIANO IN LIBIA: UN PASSATO DA SVELARE
.
di Amalia Navoni - Coordinamento Lombardo Nord Sud del Mondo rete Lilliput-Milano

Recentemente ho fatto un viaggio nel deserto della Libia. Ne ho ammirato le bellezze, ne ho gustato il silenzio e ho appreso con sorpresa, dalla guida "Libia" di Andrea Semplici, alcuni episodi raccapriccianti del nostro colonialismo in Libia negli anni 1911-43. Queste vicende sono state il "leitmotiv" del mio viaggio. Alcuni fatti mi hanno maggiormente colpita per l’atrocità, losterminio, il disprezzo per l’altro e la negazione della verità.


Quando nel 1911 con un motivo pretestuoso il liberale Giolitti scatena una guerra coloniale contro la Turchia che dominava la Libia, un contrattacco arabo-turco sorprende i bersaglieri italiani e ne uccide 500. La rappresaglia militare è immediata e spietata: oltre 2000 arabi sono fucilati o impiccati e cinque mila vengono deportati in Italia e confinati nelle isole di Ustica, Ponza, Favignana e Tremiti.


Deportazioni e campi di concentramento

La Libia chiede ancora oggi di sapere la verità sulla sorte dei libici scomparsi in Italia. Quando sono stata in queste isole, non ho visto alcuna traccia del passaggio di queste persone. Poiché la resistenza libica era molto forte in Cirenaica, il generale Rodolfo Graziani, inviato da Mussolini nel 1930, non esitò a mettere "a ferro e fuoco" tutta la zona. Confisca le zavie, centri spirituali ed assistenziali, sbarra con campi minati la frontiera con l’Egitto, annienta le mandrie e brucia i raccolti, usa gas e armi chimiche contro i civili. Tutta la popolazione dell’altopiano della Cirenaica, cento mila libici, viene deportata in campi di concentramento nel deserto della Sirte. In 40mila moriranno per fame, epidemie, violenze, uccisioni. Per tre anni staranno rinchiusi in questi campi delimitati da doppio filo spinato. Ogni atto di ribellione o tentativo di fuga era punito con la morte.

L’impiccagione avveniva a mezzogiorno, al centro del campo, dove tutti erano costretti a radunarsi. Ogni giorno, dicono i sopravvissuti, 50 cadaveri uscivano dal recinto. Naturalmente questi campi in Italia erano propagandati come paradisi dove fiorivano ordine e disciplina e regnavano igiene e pulizia.


Il leone del deserto

Nel 1979 Gheddafi affida al regista siro-americano Mustafà Akkad l’incarico di girare in Cirenaica un Kolossal sulla resistenza libica contro gli italiani. "Il leone del deserto" viene presentato a Cannes con un buon successo ma non sarà mai ufficialmente proiettato in Italia. "Il film è sgradito", dirà il sottosegretario agli esteri Costa nel 1981 e nel 1987 una proiezione a Trento verrà proibita dalla Digos. L’Italia ancora negli anni '80 non sopporta di veder raccontata una storia coloniale intrisa di orrori e tragedie.

Abdullah, la guida che mi ha accompagnato nel deserto, mi ha confermato quanto è vivo in loro il ricordo dei centomila libici deportati nel deserto nel 1932 e dei cinquemila deportati nelle nostre piccole isole nel 1911, di cui non hanno saputo più nulla. I libici aspettano ancora la mappa delle mine disseminate nel deserto che a tutt'oggi causano morti e mutilazioni. I libici sono anche consapevoli che il popolo italiano, nella stragrande maggioranza, è all’oscuro delle atrocità che hanno accompagnato e sostenuto la nostra vicenda d’oltremare.

Leggendo e venendo a sapere di questi episodi, mi sono sentita defraudata della conoscenza dei fatti di un periodo storico. La verità sul nostro periodo coloniale stenta ad apparire, mentre continua ad essere diffusa l’immagine di un colonialismo dal "volto umano" interessato alla valorizzazione delle terre e all’elevazione delle genti africane. Invece, quando nel 1943 finisce il periodo coloniale italiano in Libia, "l’eredità italiana è disastrosa: il 94% della popolazione è analfabeta, la mortalità infantile è al 40%, il reddito pro capite non supera le 16 sterline all’anno, la struttura sociale è arretrata di trecento anni; solo 13 libici sono laureati, tra di loro non c’è nessun medico" (da "Libia" di Andrea Semplici).


Il mito e la rimozione

Inoltre la Libia fu per l’Arma aeronautica italiana un campo sperimentale per l’impiego a scopo bellico di aeroplani, di dirigibili e di gas mortali. Gli aerei avevano l’ordine di alzarsi in volo per bombardare tutto ciò che si muoveva nelle oasi non controllate dalle truppe italiane: uomini, bestiame, coltivazioni e spesso le bombe erano cariche di iprite, gas mortale già allora al bando. Ciò che rende singolare la vicenda coloniale italiana rispetto a quella delle altre potenze europee sono i miti che ha prodotto e soprattutto i silenzi e le rimozioni che l’hanno seguita fino ad anni recenti.


Solo nel 1998, l’Italia "esprime rammarico per le sofferenze arrecate al popolo libico a seguito della colonizzazione" e accetta le trentennali richieste libiche: aiuto ai tecnici libici per individuare i vecchi campi minati, risarcimento delle vittime saltate su quegli ordigni dimenticati e indagine sulla sorte dei deportati libici. Ma ancora nulla di tutto ciò è stato fatto. Anche le recenti visite di Berlusconi in Libia non hanno concluso nulla. Anzi in questi tempi si sta cercando di cancellare gli orrori compiuti in tempo fascista. A Filettino, piccolo paese di montagna in provincia di Frosinone, paese di origine di Rodolfo Graziani, il sindaco, aiutato dalla Regione Lazio, sta pensando di dedicare un museo al sanguinario viceré che ha compiuto eccidi anche in Etiopia.


Accomiatandomi dai libici che mi avevano accompagnato nel deserto, ho esternato il rincrescimento per quanto accaduto. Penso che per stringere nuovi veri rapporti tra i due popoli, non solo il governo, ma anche i semplici cittadini, debbano riconoscere il male fatto quando se ne presenta l’opportunità. Ho promesso che avrei diffuso la conoscenza di quanto realmente accadutodurante il periodo coloniale italiano in Libia e avrei agito, di conseguenza, come cittadina italiana che vuole pace e giustizia tra i popoli.

COMMENTO:_____________________ ________________

beh dopo 1 mese di foibe (giustamente ricordate) mi sembra giusto parlare anche di questo, perchè nn chiediamo al min(chione)istro gasparri se dedica una giornata alle migliaia di morti sotto i gas tricolore??

loro (AN e il governo) nn sono gli uomini della verità storica: bè allora raccontiamocela 'sta verità...

... ai veri
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Vecchio 21-02-2005, 12.12.46   #2
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questa cosa l'hai scritta tu o l'hai copiata da qualche fonte su internet? in tal caso sei capace di dimostrarne la veridicità?

in caso contrario per me rimane una fonte non attendibile.[così come sono inattendibili tutte le fonti su internet o della televisione o dei giornali o dei libri, dal revisionismo neonazista ai gulag a tutto il resto. specifico perchè lo so che pensate che io sia uno skinhead che va ad uccidere gli immigrati sui marciapiedi... °]


conclusione: dimostri nuovamente di prendere per VERO senza spirito critico ciò che chi la pensa come la pensi tu dice su giornali, internet, televisione libri.

ciao
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Vecchio 21-02-2005, 12.18.49   #3
bluemax
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questa cosa l'hai scritta tu o l'hai copiata da qualche fonte su internet? in tal caso sei capace di dimostrarne la veridicità?

Se leggi meglio, noterai che all'inizio è BEN SPECIFICATA LA FONTE

Se leggi inoltre ALTRE fonti, puoi ben verificare che i racconti COINCIDONO (in pratica, si parla di STORIA )



conclusione: Dato che, stando ai tuoi ragionamenti qualunque cosa potrebbe essere vera o non vera, si conclude che solo le cose che ti piacciono sono vere In tal caso, nessuna argomentazione puo' essere fatta. In definitiva, non capisco i tuoi interventi

ma credo, e ripeto credo, che il TEMA del thread sia il FASCIMO e le nefandeze al tempo del FASCIO da troppo tempo ultimamente GIUSTIFICATE

... ai GIUSTI
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Vecchio 21-02-2005, 12.25.29   #4
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la domanda che ho fatto era retorica ...mi pare ovvio...ma non è così evidentemente.

E' il tuo spirito polemico che ti fa dire che per me sonov ere solo le cose che mi piacciono.


Dimostri quanto poco scpirito critio hai in quanto per la semplice ragione che molte altre fonti dicano la stessa cosa allora il fatto è realmente avvenuto.

Allora puoi benissimo spiegarmi come mai quando tutti i giornali dicevano che le zingare avevano rapito i bambini e quando anche un giudice lo aveva sancito i fatti REALI dicevano tutt'altro [e questo è da dimostrare dato che lo dice un altro giudice e non vedo perchè uno debba avere piu credenzialità di un altro.. °]


Il mio ragionamento è semplice:

poichè per ESPERIENZA PERSONALE so che i fatti sono modificabili in modo veloce e particolareggiato, diffido di qualsiasi fonte, almeno chè non abbia la massima fiducia da riporre su questa.

di conseguenza da questo tuo scritto riceverò la seguente informazione:

Pincopalla dice che...

e non

E' successo questo...

faccio la stessa cosa con i gulag, con i lager con chicchessia.

e questo ti dimostra che non rendo vero solo ciò che mi piace.
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Vecchio 21-02-2005, 12.26.56   #5
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ah ps:

mi domando come mai ancora non hai risposto al thread sugli zingari che hai aperto...
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Vecchio 21-02-2005, 13.32.28   #6
bluemax
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sinceramente, non vedo dove tu voglia arrivare (ammesso che tu abbia un obbiettivo in questa argomentazione)

che dire...


auguri ?
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Vecchio 21-02-2005, 13.33.45   #7
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ah ps:

mi domando come mai ancora non hai risposto al thread sugli zingari che hai aperto...

forse perchè non ho capito la domanda ?

a proposito...
quale sarebbe la domanda ?
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Vecchio 21-02-2005, 13.41.27   #8
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1 - voglio arrivare a dirti che non devi prendere tutto ciò che leggi per VERO. Dovresti avere un minimo di spirito critico e dire "ok ma forse non è vero e forse sarebbe ora che cominciassi a pensare in modo un po più esterno dalle convinzioni politiche ed ideologiche che ho.

2 - la discussione con gli zingari ti dice la stessa cosa. Semplicemente mi avrebbe fatto piacere vedere cosa pensavi riguardo ciò che ho scritto.



auguri anche a te bello.
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Vecchio 21-02-2005, 14.52.41   #9
oizirbaf
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Re: Un Po' Di Storia Non Guasta Mai

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IL COLONIALISMO ITALIANO IN LIBIA: UN PASSATO DA SVELARE
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di Amalia Navoni - Coordinamento Lombardo Nord Sud del Mondo rete Lilliput-Milano

Recentemente ho fatto un viaggio nel deserto della Libia. Ne ho ammirato le bellezze, ne ho gustato il silenzio e ho appreso con sorpresa, dalla guida "Libia" di Andrea Semplici, alcuni episodi raccapriccianti del nostro colonialismo in Libia negli anni 1911-43. Queste vicende sono state il "leitmotiv" del mio viaggio. Alcuni fatti mi hanno maggiormente colpita per l’atrocità, losterminio, il disprezzo per l’altro e la negazione della verità.

... ai veri

... cara Bluemax,

grazie per la tua documentazione che cerchero' di leggere. C'e' un msg privato per te!

oizirbaf
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Vecchio 21-02-2005, 15.29.14   #10
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ah volevo precisare che comunque come già fabrizio ha fatto, ti ringrazio anche io per la documentazione in quanto, come puoi vedere, è vero che non prendo per vero ciò che hai riportato ma non lo prendo neanche per falso e più cose si conoscono nella vita e più hai probabilità di conoscere cose veritiere.
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