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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 01-08-2005, 22.58.07   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Una Trappola

(DOVE IL BEL PAESE SI E’ CACCIATO..)

Una discussione sul forum. L’ espressione che trovo per il sistema Italia di oggi: “Una trappola..”. Verissimo, lo si vede dall’ Europa, da più di cinque anni.

Inizio’ cosi. Il degrado, già in corso venti anni fa, era inizialmente lento.

Gli Italiani, popolo da decenni rassegnato, a qualunque tipo di peggio, non si sono mai preoccupati, né tantomeno si sono chiesti se e come arrestarlo. Cosa che in gran parte della U.E. sarebbe invece forse avvenuto.

Nell’ ultimo lustro il degrado si é acccelerato. Paurosamente. Per tante cause simultanee, non ultima la diffusione del vecchio costume italiano, cosi concepito:

- lo stato non funziona, chissene... . mi trovo un referente, per una protezione, un aiuto;
- il numero dei referenti, in un Paese ove il cittadino e lo stato si ignorano (quando non si combattono), grazie alla Pubblica dIstruzione, é aumentato a dismisura;
- parallelamente, col crescere dei poteri informali (non istituzionali), lo stato si abbiocca, si sta sfasciando, tende al suicidio;
- in tale società l’ Italiano medio, coinvolto in tante ambascie, patti o scambi, cordate e ghenghe, diviene sempre più incerto, asociale, confuso, grigio, senza buone idee. Nella confusione perde la percezione della realtà. Non sorprende, con tante verità, false, opposte, storpiate.
- alcuni cittadini, sperduti, confusi, o legati a clans, a gruppi , politici o sociali, o soltanto incapaci di costruire (per la deformazione latino-americana della mentalità), perdono la capacità di riflessione lucida.

In un bailamme simile non ci sono più molte forze positive di correzione , di costruzione, realiste ed efficaci. In compenso la commedia dell’ arte della politica continua imperterrita.

E dove trovare le forze positive se il realismo é sparito, la riflessione é divenuta di parte, l’ organizzazione, strumento necessario per dirimere tanti nodi che vengono al pettine, non é stata ancora insegnata ? Nel Paese confuso, incerto, stonato, deviato, fregato (anche dalle troppe chiacchiere senza costrutto), malato, senza Valori, senza Regole applicate, senza futuro. Né per gli Italiani, oggi. Né per i loro figli e nipoti, poi.

L’ Emigrato angrema@wanadoo.fr
Antonio Greco

P.S. L’ Emigrato capi nel ‘ 82 che forse era meglio andare a cercare la qualità della vita a Nord delle Alpi.
antonio greco is offline  
Vecchio 02-08-2005, 02.26.12   #2
lobelia
Utente bannato
 
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
mah, io ad esempio nell'82 mi cercai e me la trovai, un casa in campagna per me, la mia famiglia e un'altra famiglia di amici. Da lì la rete di relazioni sociali si è estesa notevolmente (era già consistente e sai...una casa in campagna richiama) e poi ci sono stati gli anni dei fatti della vita e della selezione naturale e ora attorno a me ho una rete di persone comunque non ristretta, alle quali affiderei me stessa e mio figlio in qualsiasi momento, anche se quella casa in campagna non c'è più da tanti anni.
Io non so cosa tu intenda per qualità della vita, ma se nel lavoro non t'interessa fare carriera se questo significa farti il sangue amaro, se lavori con attenzione alle cose attorno a te e se dalla politica sai onestamente cosa aspettarti (non per il concetto che la politica sia sporca, ma per quello minimale di compromesso), in tempi come questi dove fare grande politica penso sia impossibile, io credo che la rivoluzione più grande sia restare delle brave persone ed annusarne di simili a te e crescere i propri figli ad entrare nel mondo con un bel termine di paragone.
Poi altri tempi verranno, a noi ora ci è toccato questo e si fa quel che si può. La chiamano politica dal basso. La mia è dal "bassissimo". L'unica risorsa che so di avere con certezza. Senza tante illusioni e manie di grandezza.
Siamo di nuovo agli albori. Occorre rendersene conto.
Il lavoro non sta fatto se poi dopo la battaglia, si va in vacanza a godersi privilegi e non diritti.
D'altronde ci eravamo divertiti da ragazzi a sognare, ad agire, ad ottenere, negli anni '70 e mica si può avere sempre tutto.
Pure mio figlio è scontento del mondo in cui si trova, ma è anche scontento delle relazioni con i coetanei. A noi non accadeva ed è stata la nostra fortuna. Erano tempi di fermento.
Giorni fa mi ha detto: sai che quando penso che un giorno saranno i miei attuali coetanei a governare questa città, il mio paese, il mondo..." L'ho interrotto, non ti allarmare sangue del mio sangue, le teste di...ce ne sono sempre state in ogni generazione ed all'interno di qualsiasi movimento anche il più romantico. Guarda come siamo messi ora. Chi l'avrebbe mai detto. Quindi, non ti allarmare. Tutto pùò ancora capitare e magari anche grazie a te ed agli amici che incontrerai.
buonanotte a voi
lobelia is offline  
Vecchio 02-08-2005, 02.34.25   #3
cannella
Ospite abituale
 
L'avatar di cannella
 
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
Nonostante tu te ne sia andato dall'Italia, mantieni vivo l'attaccamento al tuo Paese; cosa aggiungere alle tue parole?

Difficile non essere disillusi, difficile avere la speranza di poter cambiare in meglio attraverso la condivisione delle idee.

Personalmente non ho mai creduto nei partiti politici anche quando questo mi avrebbe portato dei vantaggi.
Frequentavo l'accademia di Brera a Milano e non essere di parte significava l'esclusione da conoscenze preziose.
Ne ero consapevole ma preferivo essere una studentessa lavoratrice e meritare con la fatica i piccoli traguardi e il lavoro, cercarmelo da sola.

Questo per dirti che il clientelismo inizia anche da quella che tu chiami giustamente pubblica d-istruzione, dietro l'ipocrita premessa della condivisione politica .

Forse il nostro è un problema di formazione; forse la speranza di un cambiamento presuppone l'aver varcato i confini, magari proprio dove la tintarella è meno duratura ma il metodo di lavoro è perseguito seriamente a tutti i livelli, in un una serie di do ut des sociale.
cannella is offline  
Vecchio 02-08-2005, 08.54.24   #4
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
PARTITI

Cara Cannella,

hai capito molto, mi sembra.

Sui partiti, a cui non credi:

- ogni società ha i partiti che merita;
- la società italiana é tanto deviata come mentalità, che non puo' avere né partiti né sindacati, né ministeri, né sanità, né giustizia che possano funzionare in modo efficace coma in quasi tutta U.E.

Se vuoi un testo in merito, inviami il tuo indirizzo, specificando "Cause Primarie"

Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 02-08-2005, 13.12.40   #5
Michele
Ospite
 
Data registrazione: 29-07-2005
Messaggi: 36
Pessimismo

Caro antonio,

Avrai senz'altro più esperienze di me...ma non credo che in questo modo tu possa cercare di ottenere un cambiamneto, sempre che Antonio Greco lo voglia, in una Italia tanto bella quanto dimenticata...
Io ho un senso di patriottismo che va oltre il pessimismo di chi incrocia le mani in grembo senza vedere uno spiraglio di luce in una realtà tetra e oscura...dei tempi contemporanei nostri ....
Michele is offline  
Vecchio 02-08-2005, 18.00.06   #6
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
UN INVITO

Hai ragione,


io non posso cercare di ottenere un cambiamento. O meglio, il mio inconscio lo vorrebbe, basandosi sul fatto che ho studiato le differenze fra Italia confusa e Europa che cerca il progresso, e quindi ho un po' di potenziale costruttivo.

Ma la mia ragione mi dice che é inutile sperarci, siete tutti troppo rassegnati. SE non foste tutti rassegnati avreste raccolto il mio invito di darmi una mano, un sostegno perché abito a 700 km dalle Alpi. Avreste capito che, senza esser da voi aiutato, non troverei il microfono che chiedo.


Un' altra dimostrazione che gli Italiani, di determinazione e di organizzazione mentale, ne hanno al massimo un grammo, non più...

Ed ora l' ultimo tentativo e poi basta..


Parigi, luglio 05

Perché l’ economia arranca

L’ economia italiana non puo’ riprendersi, nelle presenti condizioni della società. Perché si tratta di una società che non funziona.

La verità mi sembra: non si puo dire che in Italia esistano una vera società ed un patto sociale. Infatti la società italiana é una grossa struttura (che viene persino chiamata “Democrazia”), con i piedi di argilla. I N.C.I (nuovi comportamenti italiani) hanno mutato in argilla i piedi, che invece avevano bisogno di una buona e lunga fisioterapia.

IL SUCCO DEL PROBLEMA


Gli Italiani viaggiano, poi scrivono lettere che si leggono su diverse rubriche online.

Vedo aumentare il numero di lettere che chiedono:

- una bella cosa, vista in Xlandia, sarebbe possibile vederla in Italia ?
- perché da noi non succede xyz, quando in Ylandia la stessa cosa é facile e piacevole?

Risponderei cosi: il Paese ha avuto negli ultimi anni tante trasformazioni. Ma i fondamenti del sistema Italia sono tali da incoraggiare le trasformazioni negative e scoraggiare quelle positive. L’adattabilità italiana e l’abbassamento del livello di guardia (dei comportamenti accettabili) hanno fatto il resto.

Negli ultimi decenni parecchie evoluzioni della società italiana sono state negative. Ed accelerate. Abbiamo messo al bando quegli strumenti che permettono in altri Paesi lo sviluppo. Li abbiamo sostituiti con nuovi strumenti che, oltre ad ostacolare lo sviluppo, accelerano il degrado. Tutto cio’ é successo per una serie di ragioni concomitanti che é possibile individuare. Soprattutto se avessimo una capacità di riflessione, di paragone , di analisi. Tutte cose un po’rare nel Paese ove la caratteristica più comune é la confusione.

Ad un emigrato, che vive in un paese serio, che convive con situazioni e parametri normali, é possibile trovare le ragioni di un cosi rapido degrado, specie se la lunghezza della indagine (circa dieci anni) e il gran numero di paragoni gli hanno aperto gli occhi. Lo ha potuto fare, avendo avuto un’attività in un quadro internazionale ed essendo stato spinto a viaggiare tutta Europa per più di venti anni.

Non serve scovare la causa del non funzionamento di un paio di servizi nazionali e fermarsi li. Bisogna andare oltre, capire perché non sappiamo gestire un Paese che, per voler competere, dovrebbe essere moderno non solo nei meccanismi strutturali, ma anche nei comportamenti. Un Paese che non applica la costituzione e le leggi nei riguardi di tutti. Un Paese che tende alla lottizzazione, invece di mettere in moto le carote e far funzionare le leggi (1) col bastone.

Per sviare un’opinione diffusa sulle colpe della sola politica, una frase pubblicata da TIME alla scoperta di Tangentopoli: “Gli Italiani scoprono con rabbia di essere stati governati da una banda di lestofanti, i quali hanno gestito Tangentopoli. Non sanno che la gestione del potere politico, invischiato in Tangentopoli, é la migliore espressione della mentalità italiana di oggi”.

QUALI LE PROSPETTIVE ?

Due evoluzioni mi sembrano possibili:

a) attiviamo le riflessioni necessarie (con un gruppo di esperti e la testimonianza di emigrati, lontano dalle scene politico-demagogiche) per individuare obiettivamente le cause del degrado sociale ed economico.
Cio’ permetterà di identificare le misure, anche educative, in grado di fare evolvere il sistema Italia semibloccato in sistema positivo (sono positivi, cioé non bloccano ma supportano l’economia, i sistemi di molti Paesi della U.E.). Un dibattito nazionale permetterà poi alla società di capire chi vuole il progresso sociale e chi invece lo ostacola per aumentare poteri nascosti. Si indidueranno le leve, le alleanze e le promozioni necessarie ad applicare le misure urgentiad europeizzare il Paese. Cio’ implica coraggio e determinazione, abbastanza rari nella rassegnata Italia di oggi. Il trend cambierebbe, dopo un paio d’anni si vedrebbero i primi risultati sull’economia. Negli anni successivi gli impatti sulla competitività sarebbero forti e positivi.
b) non osare iniziative, per cambiare tutto cio’ che é urgente cambiare. Restare cioé colla attuale rassegnazione balcanica a cio’ che non va e lasciare che il sistema continui a degradarsi. Il sistema Italia si allontanerà ancor più dall’Europa. Gli imprenditori vedranno aumentare le proprie difficoltà, l’ occupazione diminuirà, il numero dei tonfi “tipo FIAT” rischia di aumentare. Rischiamo, in un decennio, di divenire l’Argentina della U.E. ed il sistema Italia continuerà a dirigersi verso il terzo mondo.

COME USCIRNE

La mia testimonianza (e quella di altri emigrati in Paesi avanzati) é necessaria per innescare una riflessione che é necessaria ed urgente (inizialmente conducibile da una istituzione indipendente ?); la quale ci permetterebbe di capire in cosa siamo lontani dai Paesi capaci di sviluppo, cosa ci é necessario per essere competitivi. Dopo tale riflessione sarà possibile discutere un programma di europeizzazione del Paese.

Ho pubblicato parecchie analisi, dopo lunga inchiesta, riflessione e paragoni con l’Europa. Ed inoltre numerosi articoli che cercano di rispondere alle domande:

- perché cio’ succede solo in Italia, non nel resto della U.E.;
- come potremmo migliorare tale o talaltro risultato ?
- perché l’utopia da noi (cosi definita in una lettera al CdS), diventa poi realtà in un altro Paese ?

Le “Lettere dall’Europa”, contenenti le analisi, sono pubblicate su:

http://angrema.blogspot.com/
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)

Suggerisco a chi vuole cercare le CAUSE primarie dei guasti, di leggere almeno: “Pubblica Distruzione”, “La Lapide”, “La Favola”, “Cocci”, “Doppio linguaggio”, “La Barca va”, “Cullarsi nelle Fatue Illusioni”,”Colli di Bottiglia”, “Un vecchio mi disse” o “Sacrifici al nuovo dio”, “Realismo”.

UN INVITO

Come iniziare un dibattito costruttivo, in un Paese ove troppa gente si adatta a tutto (anche al peggio) ? Molto semplice. Vivo a Parigi e ho bisogno di collaborazione in Italia. Chi é d’ accordo colle fasi su indicate mi contatti, per suggerirmi un’ associazione seria (non politica) o un VIP suscettibile di organizzare una mia presentazione (con altri emigrati ?), cui faccia seguito una tavola di discussione (lontano da poteri nascosti).

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr
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(1) Far funzionare la Giustizia ? Sarebbe possibile, certo, se ............. iniziassimo ad insegnare, come in Europa, la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno”.
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Pratico

Chi vuole contribuire ad innescare una ricostruzione possibile, ha una possibilità. Leggere qualcuno dei testi suggeriti. Indi, se li trova stimolanti, diffondere questo MANIFESTO INVITO nelle agorà Internet o ai propri amici.
antonio greco is offline  
Vecchio 02-08-2005, 18.16.25   #7
Michele
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Accettato

Caro Antonio

accetto il tuo invito a fare delle testimonianze in Italia, e a creare movimenti (non politici) per ottenere miglioramento...
Ma che significa la frase: Ultimo tentativo e poi basta...
se non ti va di discutere su temetiche di rilievo fondamentale che hanno come scopo unico quello di unire persone capaci di comprendere, ciò che tu sostieni in ogni tuo intervento che l'Italia, o meglio la nostra Italia o dovrei dire la mia Italia, sta peggiorando continuamente...
Certamente hai ragione su quello che sostieni con tanto fervore, cioè tonfi di aziende, disoccupazione a livelli avanzatissimi ecc. ecc. ma una volta che tale profezia avvenga che cosa aspetti che ti dica grazie per gli avvertimenti ma continuiamo a peggiorare...!!
Michele is offline  
Vecchio 02-08-2005, 18.35.01   #8
antonio greco
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CONTATTO

No Michele,

non é come dici. Io cerco di essere costruttivo. Per poter aiutarmi (e io ti aiutero', stai sicuro) devi di nuovo contattarmi, cosi avro' il tuo indirizzo. Ti diro cosa puoi fare, attendo il tuo messaggio entro due gg.

antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 03-08-2005, 09.14.01   #9
SebastianoTV83
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Michele, il tuo interessamento è veramente apprezzabile e questo potrebbe anche portarci prima o poi a creare un'associazione capace di sostenere i reali bisogni del cittadino, quelli che lo muovono a rinnovare la situazione governativa del paese, i servizi etc. come spiegato ampiamente da Antonio.. in quanto all'ultimo tentativo cui accenna lo capisco: sono stato emigrante pure io e non vedo l'ora di tornare all'estero a vivere, in Scozia. Sono tornato in Italia solo per i miei affetti e per.. beh.. non per l'Italia ma per il Veneto che è la mia prima patria e che in questa crisi economica sta vivendo ben peggio di quello che pensano molti altri.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 03-08-2005, 09.24.41   #10
antonio greco
L' Emigrato
 
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UNA SPIEGAZIONE

Quando ho detto l' ultimo tentativo, non ho spiegato che sono in cerca da dieci anni, ma soprattuto negli ultimi tre, di un VIP che accettasse una mia presentazione.


Nessun VIP ha interesse, anche se cinque o sei mi hanno risposto con parle formalmente garbate, in tratica menefreghiste.

L' ultima esperienza che ho fatto: un anno nel partito Italia dei Valori. Quando ho visto cha anche li c' é un comportamento da terzo mondo, mi sono dimesso. NOn mi piacciono le chiacchiere fini a se stesse.

Ne ho abbastanza di chiacchiere, soprattutto della doppiezza della repubblica italiana. Nella costituzio si dice che essa é fondata sul Lavoro. Ora la mentalità é cambiata, cambiamo anche la costituzione e diciamola la verità: repubblica fondata sulle CHIACCHIERE FATUE....

L' Emigrato
antonio greco is offline  

 



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