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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 02-10-2005, 15.15.26   #1
rodi
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Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
abilitazione alla riproduzione

La discussione sulla possibilità di fare adottare bambini a coppie gay mi sta riportando in superficie quello che è stato sempre un mio dubbio latente...

Cosa è che rende un essere umano adatto a ricoprire il ruolo di genitore?

Trovo sia prudente porsi dei dubbi sulle coppie che hanno intenzione di adottare un bimbo, siano esse coppie etero che gay.
Prudente e responsabile.
Perchè un genitore non idoneo può produrre seri danni alla formazione di un individuo in crescita.

Però perchè non si pone la stessa cautela e protezione nei confronti dei figli 'prodotti in proprio'?
Quelli non hanno il diritto di crescere sani e con figure di riferimento sani?

Cosa è che ci fa sapere a priori se è peggiore
- il danno prodotto da una coppia di genitori gay, perchè mancano riferimenti certi dei due sessi (????? vorrei poi comprendere che cosa si intende con questo....)
- il danno prodotto da una coppia etero, perchè i riferimenti vengono dati ma in maniera balorda (magari col babbo che picchia la mamma o che si tradiscono a vicenda e stanno insieme solo per ipocrisia e convenzione sociale)

sarà che di ragazzi figli di zoticoni (inteso in senso morale) me ne sono capitati tanti davanti...
come mi sono capitati davanti gay di indubbia sensibilità e spessore morale...

sarà che io non so sinceramente pormi in una situazione mentale che mi faccia dire con certezza che sia meglio un genitore naturale etero ma str....o,
rispetto ad un genitore adottivo gay affidabile moralmente e psicologicamente...

su cosa si basano queste certezze?
mi piacerebbe arrivare a comprendere perchè non rendere operante un''abilitazione alla riproduzione' che protegga i figli da genitori non adatti a ricoprire il ruolo, anche se 'naturali'...

rodi is offline  
Vecchio 02-10-2005, 16.54.21   #2
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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A mio avviso occorre capovolgere il discorso che solitamente si fa. Normalmente si parla del diritto dei genitori ad avere uno o più figli, tralasciando quello dei figli ad avere dei genitori. Se prevalesse questa seconda ipotesi avremmo meno bambini in cerca di genitori e genitori veramente capaci di svolgere questo ruolo. E' vera l'obiezione che poni. Quanti genitori incapaci ci sono! Però anche lì... giudichiamo. E' vero: ci sono due pesi e due misure tra i figli "biologici" e gli altri. Per i primi, forse a torto, si suppone che, essendo sangue del sangue dei genitori, abbiano già nel dna "i cookies" per riconoscere "i files" dei genitori. Diversa invece è la situazione di chi non avendo vincoli di sangue, vuole fare il mestiere di genitore. Lì, in teoria, la situazione è pià difficile, ma potrebbe non esserlo nella pratica. Chi può saperlo? In base a cosa?
Tra qualche mese chiuderanno gli orfanatrofi. Se i bimbi che ivi sono detenuti potessero trovare una famiglia! Pensiamo prima al diritto dei figli e poi a quello dei genitori.
Sul diritto delle coppie non sposate ad avere o adottare figli, sono molto cauto. Con la società che ci troviamo questi figli avranno sicuramente dei problemi.... almeno credo.
Mr. Bean is offline  
Vecchio 02-10-2005, 19.00.32   #3
rodi
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Mr. Bean
...
Quanti genitori incapaci ci sono! Però anche lì... giudichiamo.
...

Hai colto il punto.
Mi stupisce proprio la facilità e la leggerezza con la quale si emettano giudizi, senza dare neanche la possibilità ad un evento di verificarsi e di vedere poi quali sono stati i suoi effetti.
Un giudizio a priori...

Allontanandoci sempre dal guardare le situazioni con l'occhio distaccato ed amorevole e pietoso al quale spesso facciamo riferimento sul forum di spiritualità...
come se non riuscissimo a collegare la parte teorica a quelli che poi sono i nostri riflessi condizionati effettivi...e senza che questo ci sia di spunto per riflettere...
rodi is offline  
Vecchio 03-10-2005, 09.00.37   #4
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Nessuna certezza, nessuna sfera di cristallo per prevedere il futuro.
Certo, l'ignoto è un rischio, e così non c'è certezza che la maggiorparte dei possibili "figli di gay" cresca più o meno bacata, allo stesso modo non c'è certezza che la maggiorparte di essi cresca più o meno sana.
Differente la situazione "figli di etero", che dopotutto sono, per la maggiorparte, persone più o meno normali.
Quindi da un lato abbiamo una consolidata esperienza millenaria statisticamente affidabile, dall'altra il buio più insondabile.

Inoltre ricordo che non tutti gli omosessuali sono omosessuali sani, nel senso di omosessuali secondo natura, ossia omosessuali nel dna per così dire. Chissà quanti sono omosessuali per sintomo nevrotico, sintomo che di questi tempi (in cui tutti spingono affinchè ognuno accetti la propria omnosessualità senza farsene una colpa, come una cosa naturalissima eccetera), potrebbe non essere riconosciuto come tale.

Sul fatto che ad un bambino possano risultare utili i due modelli maschile e femminile, c'è una vastissima letteratura psicologica. Ma quelli che sostengono, a priori, che le due figure sono inutili, senza troppi ragionamenti deridono questa letteratura frutto delle intuizioni di menti così geniali che forse bisognerebbe tenere in considerazione, almeno per una critica seria.

Io, 26 enne maschio, non fatico a percepire nel mio animo l'imprinting lasciato da mio padre, che devo evidentemente aver preso a modello. Non so chi avrei preso a modello se fossi cresciuto con due lesbiche: quella mascolina? Non è proprio la stessa cosa, anche se lei lo vorrebbe.
Se fossi cresciuto con due gay maschi, mi sarei identificato con quello più macho? O con l'altro, anche lui maschio, in un certo senso? E siamo sicuri che un modello sia tale solo per l'aspetto "spirituale", oppure insieme alla morale, alla filosofia di vita con cui guarda al mondo, un modello insegna anche qualcosa riguardo ad un aspetto basilare della vita come il rapporto con il sesso e con il partner?
r.rubin is offline  
Vecchio 06-10-2005, 14.40.29   #5
Vapensiero
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Messaggi: 195
Indipendentemente dal confronto tra coppie etereo e gay, la patente di padre e di madre è una questione che si dibatte da anni, proprio per quel diritto alla vita felice che tu indichi quale prerogativa per tutti i bambini del mondo.

L'idea è stata abbandonata (pensa che come punizione si era arrivati a pensare perfino all'ergastolo), poiché inattuabile; infatti, con quale metodo si possono responsabilizzare i futuri pretendenti genitori non idonei?

Oppure: quali sono i metodi per stabilire chi è idoneo e chi non lo è? Inoltre: è necessario avere solo un'equilibrio psicofisico per avere la patente di padre e di madre o è necessario avere anche gli strumenti adatti (danaro) per mantenerli dignitosamente e renderli felici?
Se uno ha un sano equilibrio mentale e una salute di ferro ma è un morto di fame, come la mettiamo?

Come potrete costatare si sposerebbero solo i miliardari perché, pur non avendo un sano sviluppo psicofisico si comprerebbero comunque la patente corrompendo qualcuno, come ora, gli stessi, si comprano le parti di ricambio del proprio corpo deteriorate, per sostituirsele, provenienti dalle strade delle città Brasiliane.

Cari miei, un conto è dirle e altro è farle le cose.

Io credo che il mondo debba continuare sulla strada della casualità, poiché gli intrecci che avvengono nella nostra mente e nel nostro cuore non riuscirebbe a comprenderli nemmeno Dio, se esistesse.

Vi sono casi di bambini nati poverissimi e da genitori tuttaltro che equilibrati, che hanno illuminato il mondo.

Gugliermo marconi, premio Nobel per la scienza, aveva studiato fino alla quinta elementare, e nelle sue stesse condizioni vi sono altri sei premi Nobel. Cosa avremmo fatto senza le onde radio inventate da un igorante come lui? A voi l'ardua sentenza.

Ultima modifica di Vapensiero : 06-10-2005 alle ore 14.42.26.
Vapensiero is offline  
Vecchio 06-10-2005, 15.09.15   #6
Mr. Bean
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Vapensiero, ammettiamo che si possano sposare solo i miliardari. Cosa accadrebbe in tal caso. Io penso che in breve tempo si estinguerebbe l'intera umanità, in quanto i miliardari mettono al primo posto i soldi, al secondo come procurarsene sempre di più. E' chiaro che più miliardari vi sono meno torta tocca a ciascuno.
A mio avvisoè il giudizio che rovina tutto, nel senso di giudicare qualcuno.
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Vecchio 06-10-2005, 16.09.48   #7
lapiccolaiena
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r.rubin se tuo padre se ne fosse andato prima della tua nascita da chi avresti preso la tua (come l'hai chiamata??)parte mascolina??
valutiamo tutti i figli di ragazze madri o orfani di uno dei due genitori, forse un'ideina potremmo già farcela
non sono necessariamente il PADRE E LA MADRE ad essere fondamentali nello sviluppo ma bensì la serenità e l'armonia "familiare"
ci sono culture diverse in cui padri sposano più donne ciò nonostante i figli crescono più o meno sereni dei nostri
comunque per tornare in tema credo che sarebbe giusto fare dei test di idonietà(prendete con le pinze questo modo di dire) per i genitori, troppo spesso ce ne sono di incapaci e i servizi sociali non arrivano da tutti e se arrivano spesso è troppo tardi.....
lapiccolaiena is offline  
Vecchio 06-10-2005, 19.34.10   #8
bside
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Io penso che sia impossibile e forse anche un po' assurdo pensare a degli esami di abilitazione a chi vuole un figlio perché non è possibile stabilire a priori e in modo assoluto (e con quali mezzi poi?) quali siano le condizioni migliori per uno sviluppo sano o se due genitori sapranno essere punti di riferimento sicuri per il proprio figlio. E' impossibile fare questo genere di previsioni.
Poi io credo che alla famiglia, ai genitori, si attribuisca troppa importanza. I problemi di una persona si fanno sempre risalire ai traumi infantili; siamo sempre vittime del troppo o del poco amore dei genitori e spessogli si attribuiscono colpe che in realtà non hanno. Bisognerebbe essere più indulgenti e comprensivi; punti di riferimento si possono trovare anche fuori della famiglia senza precludere uno sviluppo "sano", ammesso che si possa definire uno sviluppo di questo tipo.
Per me ha solo senso lottare per aumentare la consapevolezza e la cultura delle persone e lasciare a loro la responsabilità di decidere cosa sia meglio per loro. Altrimenti dovremmo estendere gli esami a non quante altre realtà e situazioni.
Penso ad esempio all'esame di abilitazione al voto. Ci sono persone che votano senza neanche sapere quanto dura una legislatura o ignorando completamente chi è il presidente del consiglio. Saranno buoni elettori?
bside is offline  

 



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