....sono quelli che attraverso i giovani , vedono solo il proprio futuro , non quello dei giovani! , questo sí che mi ripugna! , il giovane dovrebbe essere inibito alla politica e alle sue manifestazioni , per manifesto interesse suo e della societá che lo attende , che lo istrusce , che lo abiliterá per esserne un autorevole componente! , ma nei tempi e modi convenienti. Non mi sembra di dire uno sproposito.......

Sono d'accordo con fragola:

Pensa che a me è capitato di pensare proprio il contrario! Che ci dovrebbe essere un limite di età, non dico per il voto, perchè c'è chi è lucido fino all'ultimo momento, ma certamente per la partecipazione alla politica attiva. Una volta si diceva "largo ai giovani!". Il mondo è loro, il futuro è loro. E sono loro ad avere l'energia per fare e l'atteggiamento psichico per vedere le cose in prospettiva a lungo termine.

Si vede che i tempi cambiano... o forse siamo noi a cambiare... meglio, ancora, a dimenticare.....

Alle due amiche sopra direi che vogliono dare un senso diverso dal mio , peccato che non ne vogliano discutere , ma sia chiaro la loro risposta non é attinente al mio concetto!.

Premetto che sono d'accordo, al momento almeno, con le amiche sopra.

Ma se c'è un malinteso, cioè se in tre abbiamo capito male quello che intendi, per favore spiegati meglio.

In quel caso si potrà discutere.

Ciao a tutti

Se in politica vuoi avere successo, trova una massa di persone e mettitici davanti.

il concetto è quello della stumentalizzazione delle masse, nella fattispecie di quelle giovani, così come fu per i figli dei fiori del 68', dei raduni all'isola di white e a Woodstock a fumare spinelli fare sesso libero, ottenere il 6 politico e tutte le altre amenità che hanno fatto di quei giovani una generazione di rimbambiti, ignoranti, carne da macello.

Il concetto è quello di parlare solo se si sanno le cose, quindi prima di tutto ascoltare chi sà, imparare, crescere, subire le conseguenze dei propri errori, per poi dire le cose con cognizione di causa, e con l'ampia visione e il peso del prestigio maturati, battersi per rivendicare una società più giusta.

Quelli che sfruttano le masse giovanili sono quanto meno in mala fede e nascondono secondi fini.

Ragionate con la vostra testa e non lasciatevi fregare come abbiamo fatto noi quarantenni.

Quando si vedono in televisione ( io vedo solo la televisione ) giovanissimi di 13/14/15 anni manifestare con simboli che si ispirano a idealismi con chiare referenze politiche , mi sembra che siano gravi intromissioni in giovani che dovrebbero avere altri interessi ben lontano dallo stare nelle piazze in sfilate , il "largo ai giovane" se permettete lo concedo quando questi giovani dopo il 18esimo anno di etá possono cominciare ad esprimersi , con la maggiore etá che é il diritto che lo Stato gli riconosce. Ma ditemi voi che diritti hanno di criticare leggi o ordinamenti sociali stabiliti nei tempi dai loro padri? , lo sappiamo tutti che ai giovani le condizioni non vanno a genio , loro sanno piú di noi? , nó sono ribelli per natura , ma prima di sbattere i pugni sul tavolo devono comperarselo il tavolo , per dare un valore , devi sapere quanto costa , troppo comodo fare quello fa loro comodo. Ogni frutto alla sua stagione , il giovane deve compire la sua "missione" del giovane e prepararsi a spiccare il volo senza le complicazioni della politica......che é come la droga! , una rovina!.

Se per questo io ho iniziato a criticare il sistema quando avevo 6 anni... che diritto avevano gli adulti di mettermi in un istituto per la rieducazione motoria degli arti inferiori? Che diritto avevano gli altri bambini, di giocare, saltare e correre più di me?
E' l'esperienza personale che aiuta a crescere. E' anche vero che chi è in età per votare, non sempre sa cosa o chi votare e si fida di chi ha intorno a lui e che considera più esperto. Se ti dicono che i comunisti mangiano i bambini e tu ci credi come potrai votare comunista? Questo, sia che tu abbia 3 anni sia che ne abbia 100!