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Vecchio 01-05-2006, 18.21.19   #1
ancient
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Falsi ecologisti negli USA

E’ guerra aperta tra associazioni ambientaliste storiche ed i parvenu dell’ecologismo. Spesso finanziate da petrolieri, negano cambiamenti climatici e distruzioni ambientali


E’ guerra aperta tra associazioni ambientaliste storiche e parvenu dell’ecologismo. Sul Wall Street Journal, riporta oggi Antonio Cianciullo sul quotidiano la Repubblica, è apparsa con buona evidenza la polemica tra Greenpeace e il Piw (Public Interest Watch), che si autodefinisce un watchdog, un «cane da guardia» delle Ong, le organizzazioni non governative. In questo ruolo il Piw aveva chiesto una pubblica audizione di Greenpeace accusando l´associazione ambientalista di crimini comuni come il riciclaggio di denaro sporco. Nel corso dell´indagine questo supposto lato oscuro di Greenpeace non è emerso, in compenso è saltato fuori un particolare interessante. A finanziare il Piw è l´Exxon Mobil, la multinazionale che Greenpeace ha definito la “criminale numero uno del clima” per la sua azione di lobbying contro le alternative all´uso dei combustibili fossili.

Anche il quotidiano inglese The Indipendent cita due casi illuminanti. Il Congress of Racial Equity, interpretando il concetto di “equità” come uguale diritto per tutti di bruciare liberamente combustibili fossili, si è distinto per la determinazione nel contrastare le manifestazioni ambientaliste davanti alla Exxon Mobil. E la Scientific Alliance, per contestare la tesi dominante del rischio di crescita del mare a causa del riscaldamento climatico, ha sostenuto che l´oceano attorno al Giappone sta salendo per colpa della locale industria dell´ananas, troppo attiva nello scavare pozzi per dare acqua alle sue fabbriche. Anche Ross Gelbspan, premio Pulitzer per il giornalismo, offre sul suo sito un aggiornamento della situazione dopo il crollo della Gcc (Global Climate Coalition). La Cgc è stata il motore finanziario delle campagne mirate a screditare il lavoro dei climatologi e nel 1994 e nel 1995 spese oltre un milione di dollari per minimizzare la minaccia del riscaldamento globale. Uno sforzo massiccio andato in frantumi di fronte all´evidenza dei fatti: nel 2000 la situazione divenne insostenibile e i gruppi più avveduti abbandonarono l´ammiraglia della lobby pro petrolio. Dopo la diserzione della British Petroleum, della Shell, della Ford, della Daimler-Chrysler, della Texaco, della General Motors, la Global Climate Coalition andò in pezzi.

Il suo lavoro ha però continuato ad essere svolto da una miriade di formazioni più piccole ma non meno radicali e spesso supportate direttamente dalla Casa Bianca. Sotto accusa sono così finite, oltre alle associazioni ambientaliste, le più prestigiose istituzioni scientifiche degli Stati Uniti.
Ad esempio Jim Hansen, scienziato di punta della Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha pubblicamente denunciato la censura governativa sulle ricerche climatiche. E perfino il vertice dell´Epa, il ministero dell´ambiente di Washington, è stato costretto alle dimissioni per gli omissis imposti da Bush ai rapporti sul clima. Ma non finisce qui. Andrea Pinchera responsabile comunicazione di Greenpeace Italia, sentito dal quotidiano romano, dà notizia della nascita della Western Fuels Association, un gigante del carbone americano, che ha fondato la Greening Earth Society per sostenere che l´aumento dei livelli di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera, il fenomeno che minaccia il clima, è un bene perché aiuta la crescita delle piante. Nello stesso tempo, ricorda ancora Pinchera, transfughi di Greenpeace, come Patrick Moore, “si fanno finanziare dall´industria nucleare risibili rapporti pro atomo che mirano a inquinare l´informazione”.

Fonte: VERDI News, http://www.verdi.it
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Vecchio 02-05-2006, 10.25.57   #2
maxim
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Beh...mi pare che il business dell'ecologismo sia abbastanza evidente anche in Italia. Giocando sulle paure della gente si fanno un sacco d'affari.
Le caramelle salvano gli orsi bianchi, i cosmetici ecologici salvano i conigli, la carta riciclata le foreste...

Dipingere scenari apocalittici a breve termine è un ottimo investimento.

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Vecchio 02-05-2006, 11.40.30   #3
ancient
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Dipingere scenari apocalittici a breve termine è un ottimo investimento.

ti dirò: uno degli scenari più apocalittici degli ultimi anni l'ho letto nel famoso rapporto (che avrebbe dovuto rimanere segreto) commissionato dal Pentagono nel 2004.

http://www.flipnews.org/italia/ambie.../pentagono.htm

E i dati di molte ricerche recenti sembrano confermarne vari punti.

Ultima modifica di ancient : 02-05-2006 alle ore 11.42.14.
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Vecchio 02-05-2006, 12.22.52   #4
maxim
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ti dirò: uno degli scenari più apocalittici degli ultimi anni l'ho letto nel famoso rapporto (che avrebbe dovuto rimanere segreto) commissionato dal Pentagono nel 2004.

http://www.flipnews.org/italia/ambie.../pentagono.htm

E i dati di molte ricerche recenti sembrano confermarne vari punti.

Brusche variazioni climatiche ci sono sempre state. Non oso mettere in dubbio che l’uomo dell’era moderna abbia influito (leggermente) sul clima, però sai…non mi fido molto di questi climatologi a lungo termine…non azzeccano il tempo che farà domani figuriamoci tra qualche secolo.

Poi ci sono notizie che sanno proprio di ridicolo…per carità…non ho dati per contestarle però che mi si dica che l’oceano aumenta per colpa delle coltivazioni di ananas…mah…mi chiedo…l’acqua di quei pozzi se non estratta dove andrebbe a finire?

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Vecchio 02-05-2006, 12.59.37   #5
ancient
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Poi ci sono notizie che sanno proprio di ridicolo…per carità…non ho dati per contestarle però che mi si dica che l’oceano aumenta per colpa delle coltivazioni di ananas…mah…mi chiedo…l’acqua di quei pozzi se non estratta dove andrebbe a finire?

infatti, quella era una delle 'bufale' dei falsi ecologisti citati nell'articolo.


Per tornare alle notizie 'serie', ulteriori conferme dei cambiamenti climatici arrivano da un rapporto ONU:

http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...144240160.html
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