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Vecchio 11-10-2008, 09.34.24   #1
emmeci
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
S'i fossi foco....

Vorrei aggiungere qualche parola alle discussioni che abbiamo avute e abbiamo tuttora sul problema della libertà (vedi l’argomento ”Come decidere in assenza di libero arbitrio” qui impostato da Ignatius). Perché è veramente strano l’aggrapparsi ostinato a questa parola, quasi fosse la rivendicazione di un diritto sempre messo in pericolo: perché in realtà la libertà non la smarriamo, l’abbiamo sempre almeno nella nostra testa e nel nostro pensiero, anche se priva dell’alone idealistico o moralistico che quel termine sembra destinato a suscitare intorno ad un nucleo che sfida tutte le costrizioni ed è incancellabile dentro di noi (non potresti sempre pensare a quello che vuoi dentro di te, anche contro gli impulsi abitudinari dei tuoi neuroni? Non potresti sempre compiacerti del tuo bisogno o istinto di agire senza regole imposte dalla politica, dalla religione e dalla filosofia, cioè dal moralistico sospetto che è stato legato a quella parola, da quella idealizzazione ipocrita della libertà (“che senso ha libertà senza mete superiori e condivisibili? - possono dire i filosofi mentre qualcuno può sentire che è uno sforzo contro natura se gli si pone in certi momenti una meta superiore a ciò che vorrebbe il grezzo istinto o lo sfogo del momento (“s’i fossi foco arderei lo mondo, come diceva Cecco Angiolieri). Ed ecco allora che il filosofo ribadisce la necessità di un patto, e magari di giudici e carabinieri, se non altro per assicurarti la sopravvivenza.
Ed è in questo nodo che si concentra la ragionevolezza e l’assurdità della storia, la quale dimostra che libertà c’è e non c’è, e se ci pare che sempre ci sia non c’è mai, giustificando le rivoluzioni che ce l’hanno promessa e che forse sarà ancora di più in avvenire – almeno una libertà sociale e politica, e almeno nei nostri paesi dell’Occidente - mentre in realtà l’abbiamo di nuovo perduta perché, seppure andiamo al voto con una valida tessera elettorale, sì, ci pare di averla ma in realtà non l'abbiamo perché, come diceva Sartre, siamo "obbligati" ad essere liberi.
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