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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-01-2007, 21.21.52   #11
cielosereno52
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Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Ciao nevealsole, come sempre è molto gradito il tuo intervento. Anche in amore sono sempre da considerare più “verità” ugualmente verosimili, dove inoltre ognuno tende a vedere in noi ciò che gli pare e aggrada. Ogni realtà è sempre interpretazione soggettiva. Tuttavia non escluderei si possa trovare qualche saldo riferimento nella nostra vita affettiva, e considero l’amore il miglior strumento di mutua conoscenza. Pure tenendo conto che il modo con cui gli altri ci sperimentano può non coincidere con ciò che pensiamo di essere per loro. Vanificando così il nostro voler apparire migliori e più graditi. Di conseguenza sarebbero vane anche le strategie seduttive, certe attrazioni sono indecifrabili e istintuali, si rincorre chi fa soffrire, chi detiene un potere, chi evoca bisogni inconsci, ecc.
Infine la domanda sottesa al presente tema è come nella convivenza ci si possa liberare dai propri poco variabili e abitudinari schemi mentali e comportamentali che ostacolano una vitale crescita di coppia. Per diventare come l’uomo che ambiresti per te: “sempre diverso e arricchito dalla sue esperienze”. Sebbene non sia detto che tutte le donne siano in grado di apprezzare un uomo mutevole che propone inusuali e talora inquietanti visoni del mondo e atteggiamenti non conformi. Fuori da una realtà ovvia ma per alcuni pur rassicurante. In quanto all’amore da prendere quale modello approvo quello che delinei: relazionale, accogliente e delicato, focalizzato su chi si ama senza centrarsi troppo su se stessi. Equidistante sia dalla piattezza quotidiana che dai miti romantici suggestivi ma improbabili.
L’amore appassionato che resiste all’usura del tempo non è presente nemmeno nelle unioni degli amanti leggendari. Tristano e Isotta amano più il fatto di amare che l’oggetto d’amore; Abelardo è coraggioso ma indeciso, ed è forse attratto solo fisicamente da Eloisa. Werther ama Lotte? O è appagato dal solo sentimentalismo introspettivo? Non dobbiamo renderci infelici con la pretesa di un amore totalizzante o di un illusorio possesso, nè si può cambiare l’altro secondo i nostri desideri. L’amore sognato è impossibile, letterario e virtuale. Possiamo solo agire su di noi che pure siamo imprevedibile a noi stessi.

Spesso nella coppia si lamentano sofferenze dovute all’incapacità di un ascolto attento con sensibilità e immedesimazione nel disagio dell’altro. La comunicazione è apparente, priva di competenze nel linguaggio dei sentimenti, specie oggi che le emozioni genuine sono in declino o banalizzate dai media.
Un rapporto creativo richiede anche di avere idee chiare su cosa si vuole e si può dare, condividendo pensieri e fantasie. Ma la relazione per eccellenza è quella sessuale. Senza l’erotizzazione del corpo il rapporto non può essere di autentico scambio e dono reciproco.



Il sole e la terra ... lo yin e lo yang...
Come è triste un sole che illumina lo spazio vuoto...senza una terra da illuminare..così è la terra... se non riceve i raggi fecondi del sole...

Lo yang... non avrebbe senso senza lo yin... mancando un ricircolo delle energie..

Io banalizzo... ma ho strumenti ridotti di espressività, invidiando ( invidia buona... ) Arsenio ...che ha raggi luminosi più intensi dei miei...
augurandogli di trovare la sua terra da illuminare...una terra bellissima
dalle nuvole cangianti di tutti i colori...nuvole che a volte nascondono e a volte svelano mari azzurri... valli profonde....dolci colline.


Magari son andato O.T... ma parlando d'amore...
cielosereno52 is offline  
Vecchio 07-01-2007, 04.55.19   #12
Weyl
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Messaggi: 728
Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio

Non credo alla casualità amorosa di un Cupido bendato che scaglia la freccia senza designare un bersaglio. Se gl’incontri, come per ogni evento della vita, sono dovuti a concatenazioni casuali, le scelte del partner hanno sempre qualche motivazione che può rimanere occulta o inconfessata.

Di chi c’innamoriamo? Secondo classiche teorie psicologiche, di chi ci evoca i primi legami con i genitori, per somiglianze talora anche in negativo, o per antitesi, se si ritiene che potrebbe colmare nostre remote e inappagate esigenze disattese in famiglia; di chi è capace di dialogare con il nostro inconscio allo scopo di intraprendere comuni percorsi o stabilire ruoli complementari, di chi catalizza le nostre risorse e potenzialità inespresse, ecc.
Le donne, per masochismo di genere e istinto filogenetico, sovente disconfermano tali regole e sono affascinate dai maschi nocivi e inaffidabili, forieri più di guai che di una vita vivace e avventurosa.

Buon Anno

In realtà sto assai più dalla parte di Cupido che, a mio parere, "scocca" la freccia a suo insindacabile giudizio, fregandosene di tanta psicoanalisi e di altrettanta (o più) letteratura poetica sull'argomento...
La realtà, triste e cruda, è che innamorarsi è un tremendo tranello in cui cadono, come pesci in una rete, solo gli uomini: le donne, in genere, tessono le reti, le gettano sapientemente e, con intelligente pratica, le traggono a sè nel momento opportuno.
Venere è madre di Cupido, e il figlioletto è un cannibale del suo genere.
Non esistono innamoramenti femminili: solo incapricciamenti e infatuazioni che, sebbene allettino le gonadi maschili e la vanagloria amicale, mutano come il tempo estivo in alta montagna.
Nel suo ineducabile narcisismo, la femmina umana si incapriccia solo di maschi narcisisti: per poi lamentarsi dell'egoismo degli uomini, dell'infedeltà e, infine (assai meno), della di lui modestia nel darle piacere.

Fortunatamente le esigenze sessuali femminili sono minime rispetto a quelle maschili, per cui la povera scema, per un po', in buona fede crede alle palle che l'amato le sciorina a ragione della propria latitanza dal talamo nuziale.
Nuziale o conviviale, si more uxorio utus est...
Ma, alla lunga, talamo o non talamo, la ragazza si stufa e comincia a rendere impossibile la vita al narcisismo del proprio compagno: mostrandogli, in tutti i modi, le sue incapacità, insufficienze ed abiezioni.
Così accade che chi può si salva, abbandonando la strega rivelata al suo scontato destino, che è quello di acchiappare un altro narcisista nella rete (ricevendo, al solito, un bonifico mensile frutto del precedente accoppiamento: accoppiarsi, per una donna, è come stipulare un'assicurazione sulla vita senza pagare il premio).

Per le ragioni di cui sopra il "chi può" è un ricco di famiglia oppure "potente" per cordate amicali di sinistra, oppure guadagna bene, ma non guadagna, nè mai conseguirà i titoli di alcun rotocalco (i pochi che vi accedono hanno i costi pagati dalla pubblicità).
Ma per il resto della sua vita si guarderà bene dal farsi accalappiare una seconda volta: oppure si sposerà a Cuba con le leggi cubane (paradiso marxista in cui le donne sono ripudiabili con un semplice calcio in culo).

Per tutti gli altri esiste la servile sudditanza alla signoria della prepotenza di lei: sottomissione e paziente consenso ai suoi capricci, cercando di limitare i danni, ma in modo che lei non se ne accorga e non se ne adombri mai.
Sapendo che l'ergersi in piedi e "mostrarsi uomini" comporterebbe, di fronte al giudice civile, dormire in macchina per il resto della vita e la damnatio memoriae per i propri (eventuali) figli.

Di chi c'innamoriamo? Secondo classiche teorie psicologiche...
Di chi, infine, forse, ci rimette esattamente nelle stesse "strette" esistenziali, bene che vada, con venti o trent'anni in più...
Weyl is offline  
Vecchio 07-01-2007, 12.25.13   #13
Patri15
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Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento

Citazione:
Ma la relazione per eccellenza è quella sessuale. Senza l’erotizzazione del corpo il rapporto non può essere di autentico scambio e dono reciproco.

Ed è in questa erotizzazione che si può essere felici. Solitamente chi è felice ignora il limite o per lo meno non lo percepisce come ostacolo: immerso nel TUTTO, in una condizione che tende ad ignorare la separazione, vive quella sensazione di totale integrità dove indistinta diventa la percezione della differenza fra sè e il mondo, fra sè e l'altro.

Come sosteneva Freud, al culmine dell'innamoramento, il confine tra Io e Altro minaccia di dissolversi, ma l'umanità ha sempre barattato un po' di felicità con un po' di sicurezza.-

Il rapporto fra due persone è una combinazione di forze per sopperire alla propria debolezza?

Molti si sposano, trovando in questa convivenza una opportunità per avere una casa propria, una modalità socialmente accettata per allontanarsi dai genitori, un fuga dalla solitudine, un'ascesa sociale garantita dal prestigio di un nome (terribile dover sostenere una tesi di Weyl ,ma sola una comunque)

L'amore conosce solo il presente: non esistono assicurazioni per il futuro.

Tornando perciò al bellissimo 3d aperto da Arsenio, ogni storia d'amore mette a nudo la nostra natura: malanimo, invidia, gelosia, tenerezza simulata...

Anche la consapevolezza di conoscere i reciproci segreti diventa parte della scenografia.

La stranezza è che, nonostante questo, a volte stare insieme come coppia può far sentire dentro la dolcezza della sera.
Patri15 is offline  
Vecchio 07-01-2007, 18.42.00   #14
angelo della luce
l.'amore è vita...
 
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Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento

mi riferisco all'intervento di Weyl...e alle sensazioni provate nel leggerlo.Prima curiosità....poi rabbia del tipo ma vedi come è crudo questo linguaggio poi....mi sono chiesta che se mi genera questa reazione nell'intervento intravedo delle verità dure da dirsele ma comunque verità.Mi rendo conto quante volte neghiamo la verità a noi stessi anche durante il rapporto con l'altro,quante volte immaginiamo cosa che non esistono nell'altro solo per soddisfare il nostro bisogno ma ....a volte anche l'inganno amoroso fa bene al cuore.....
angelo della luce is offline  

 



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