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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 19-03-2007, 10.56.21   #1
piccolaombra
Ospite
 
Data registrazione: 02-08-2006
Messaggi: 18
paura di non farcela

Il mio compagno, il padre di mio figlio (di 2 anni), con cui ho condiviso 12 anni di vita, continua a minacciarmi di volersene andare, di volersi separare, perchè non riusciamo a trovare un modus vivendi per stare insieme.

Io sono terrorizzata all'idea della separazione, è un tema che con cui non sono ancora riuscita a fare i conti, so che vi sembrerà banale ma x me è la più grande delle ferite, xch' mi riporta a miei vissuti passati evidentemente non ancora ben elaborati.

Questa fottuta paura mi paralizza e mi porta ad ecettare comportamenti inaccettabili, umilianti e denigratori, violenze psicologiche che vengono reiterate ogni giorno nei miei confronti, con sottile crudeltà, nella speranza insana che prenda io una decisione che in realtà è sua e che non ha il coraggio o la voglia di prendere.

La mia ancestrale paura della seperazione e dell'abbandono si declina in tutta una serie di sotto-paure che sono: paura di non soppoprtare il distacco, paura di aver voglia di morire e di non poterlo fare x mio figlio, paura di ammalarmi di depressione 8e di non poterlo fare sempre per mio figlio), paura di sentirmi sempre sola e tiriste, paura di non trovare mai più un compagno di vita che possa amarmi e volermi bene, e infine, anche paura di aver fatto con voi la parte delle lagnina, ma ho un disperato bisogno di aiuto e non so più da che parte cercarlo.

Scusate lo sfogo, Alessandra
piccolaombra is offline  
Vecchio 19-03-2007, 18.52.48   #2
NebbiaINvalPadana
Ospite abituale
 
L'avatar di NebbiaINvalPadana
 
Data registrazione: 28-12-2006
Messaggi: 158
Riferimento: paura di non farcela

Se non riesci a sistemare la questione devi avere coraggio. affrontare la tua paura.

Se uno ti minaccia giornalmente, fa soffrire te e tuo figlio. per come l'hai messa tu se lui resta è solo peggio perchè si perpetua una relazione logora.

Non voglio esagerare non conoscendo la situazione, però fossi io gli direi di o impegnarsi e dedicarsi per far funzionare le cose, o che se ne vada.
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 19-03-2007, 21.35.31   #3
Jade_de_Montaigne
Ospite abituale
 
Data registrazione: 21-02-2007
Messaggi: 131
Riferimento: paura di non farcela

Comprendo la delicatezza della questione ed ho quasi paura di rispondere per non sembrare indiscreta...

Perdonami, ma tu dici di avere paura della separazione (e questo è assolutamente normale) ma... non ti spaventano le minacce e le vessazioni psicologiche di quest'uomo?

Dovresti mettere le due cose sui piatti della bilancia e capire da quale parte la bilancia tende di più...
Jade_de_Montaigne is offline  
Vecchio 19-03-2007, 22.29.22   #4
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: paura di non farcela

Ti comprendo, non è facile. Si soffre maledettamente.

Io ne sono venuta fuori con la psicoterapia. Affrontando a viso aperto i miei problemi, quelli nascosti nell'oscurità che fanno più paura.

Se riesci a trovare una persona che possa aiutarti, fallo.

Piangersi addosso (io l'ho fatto per troppo tempo) è anche un modo per non affrontare se stessi, e a volte può capitare di ritrovarsi a provare un piacere sottile e sconosciuto che crea dipendenza più della droga.

Nella sofferenza, ho imparato, si nasconde una perversa forma di piacere che la mente ignora totalmente. Per questo è necessario che tu affronti le tue paure e i problemi legati ad esse.

Non scaricare la colpa tutta sul tuo compagno, avrà certamente anche lui i suoi problemi. A meno che non sia affetto da qualche leggera forma di sadismo forse sta soffrendo anche lui.

Per l'amore di tuo figlio, guarisci.
Ricordati che si può essere soli in una folla immensa e sentirsi in compagnia soli con se stessi.

Solo chi è capace a stare da solo senza angoscia può godere della compagnia altrui, della presenza degli altri.

Comincia con il cercare l'amore dentro te stessa, comincia con il volerti bene e rispettarti. Che vuol dire non subire più alcun tipo di maltrattamenti.

Ti abbraccio, puoi farcela.
Mary is offline  
Vecchio 20-03-2007, 10.25.27   #5
piccolaombra
Ospite
 
Data registrazione: 02-08-2006
Messaggi: 18
Riferimento: paura di non farcela

Citazione:
Originalmente inviato da Mary
Ti comprendo, non è facile. Si soffre maledettamente.

Io ne sono venuta fuori con la psicoterapia. Affrontando a viso aperto i miei problemi, quelli nascosti nell'oscurità che fanno più paura.

Se riesci a trovare una persona che possa aiutarti, fallo.

Piangersi addosso (io l'ho fatto per troppo tempo) è anche un modo per non affrontare se stessi, e a volte può capitare di ritrovarsi a provare un piacere sottile e sconosciuto che crea dipendenza più della droga.

Nella sofferenza, ho imparato, si nasconde una perversa forma di piacere che la mente ignora totalmente. Per questo è necessario che tu affronti le tue paure e i problemi legati ad esse.

Non scaricare la colpa tutta sul tuo compagno, avrà certamente anche lui i suoi problemi. A meno che non sia affetto da qualche leggera forma di sadismo forse sta soffrendo anche lui.

Per l'amore di tuo figlio, guarisci.
Ricordati che si può essere soli in una folla immensa e sentirsi in compagnia soli con se stessi.

Solo chi è capace a stare da solo senza angoscia può godere della compagnia altrui, della presenza degli altri.

Comincia con il cercare l'amore dentro te stessa, comincia con il volerti bene e rispettarti. Che vuol dire non subire più alcun tipo di maltrattamenti.

Ti abbraccio, puoi farcela.


Ti ringrazio per le tue parole di conforto, ma vorrei fare presenti alcune cose....

Innanzitutto ho fatto già in passato tanti anni di psicoterapia, cambiando anche più terapeuti, ma il mio "zoccolo duro" della separazione purtroppo non sono riuscita a risolverlo, pur avendoci speso tanto (in termini di tempo, energie e, non da ultimo, soldi!!).

Mi dispiace averti dato la sensazione di volermi piangere addosso, non mi sento una persona poco consapevole dei propri problemi o paassiva rispetto ad essi, è solo che mi sento paralizzata dal dolore quando penso ad una seperazione e l'unica realzione emotiva che riesco ad avere è quella del pianto.

Da ultimo, non scarico tutta la copla sul mio compagno, anzi, il mio modo di essere mi porta invece a nmettermi sempre in discussione temdendo ad addossarmi sempre tutte le colpe, quello che però gli rimprovero è l'incoerenza dei suoi comportamenti (prenota un week-end in moto per noi due a fine aprile, e una settimana dopo mi dice che vuole separarsi.....così come, dopo avremelo detto e ribadito, prenota pure il traghetto per le vacanze estive!) e il fatto di non voler fare niente per cercare di cambiare lo stato di cose (gli ho proposto più volte una terapia di coppia ma si rifuta in maniera categorica, prprio perchè lui ritiene invece "che la nostra coppia non abbia più speranze" e che se è crollata dipende in maniera esclusiva, o quantomeno principale, da me e dal mio modo di essere....)

Tutto questo per darti un quadro un po' più completo della situazione...quanto al fatto che si può essere molto più soli in due o in compagnia, è una sacrosanta veritùà che purtroppo ho sperimentato e sto sperimentando quaotidianamente, tutte le sere in cui vado a dormire senza nessuno che mi dia un bacio della buona notte (sembrerà una richiesta infantile ma è una cosa che mi ha sempre rassicurato molto e mi manca da morire il fatto che lui non lo faccia più) o tutte le mattine in cui mi alzo con il fischio del bollitore che lui mette su per me, senza avere voglia però di dirmi nient'altro che "è pronto!".

Spero davvero di trovare il coragio per farcela, e per sopravvivere, alla vita con lui, o quella senza di lui.
piccolaombra is offline  
Vecchio 20-03-2007, 11.23.46   #6
pallina
...il rumore del mare...
 
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
Riferimento: paura di non farcela

Citazione:
Originalmente inviato da piccolaombra
Ti ringrazio per le tue parole di conforto, ma vorrei fare presenti alcune cose....

Innanzitutto ho fatto già in passato tanti anni di psicoterapia, cambiando anche più terapeuti, ma il mio "zoccolo duro" della separazione purtroppo non sono riuscita a risolverlo, pur avendoci speso tanto (in termini di tempo, energie e, non da ultimo, soldi!!).

Mi dispiace averti dato la sensazione di volermi piangere addosso, non mi sento una persona poco consapevole dei propri problemi o paassiva rispetto ad essi, è solo che mi sento paralizzata dal dolore quando penso ad una seperazione e l'unica realzione emotiva che riesco ad avere è quella del pianto.

Da ultimo, non scarico tutta la copla sul mio compagno, anzi, il mio modo di essere mi porta invece a nmettermi sempre in discussione temdendo ad addossarmi sempre tutte le colpe, quello che però gli rimprovero è l'incoerenza dei suoi comportamenti (prenota un week-end in moto per noi due a fine aprile, e una settimana dopo mi dice che vuole separarsi.....così come, dopo avremelo detto e ribadito, prenota pure il traghetto per le vacanze estive!) e il fatto di non voler fare niente per cercare di cambiare lo stato di cose (gli ho proposto più volte una terapia di coppia ma si rifuta in maniera categorica, prprio perchè lui ritiene invece "che la nostra coppia non abbia più speranze" e che se è crollata dipende in maniera esclusiva, o quantomeno principale, da me e dal mio modo di essere....)

Tutto questo per darti un quadro un po' più completo della situazione...quanto al fatto che si può essere molto più soli in due o in compagnia, è una sacrosanta veritùà che purtroppo ho sperimentato e sto sperimentando quaotidianamente, tutte le sere in cui vado a dormire senza nessuno che mi dia un bacio della buona notte (sembrerà una richiesta infantile ma è una cosa che mi ha sempre rassicurato molto e mi manca da morire il fatto che lui non lo faccia più) o tutte le mattine in cui mi alzo con il fischio del bollitore che lui mette su per me, senza avere voglia però di dirmi nient'altro che "è pronto!".

Spero davvero di trovare il coragio per farcela, e per sopravvivere, alla vita con lui, o quella senza di lui.

Premetto che scrivo, in punta di tastiera, dato l'argomento delicato.

Ma mi viene da pensare: ma non sarà che lui vuole, in questo modo, con questi suoi atteggiamenti, portare TE all'esasperazione cosicchè sia tu a decidere, alla fine, per la separazione? Come se lui non avesse il coraggio di arrivare sino in fondo.... o per poter magari poi dare la colpa della separazione a te. Dovresti avere la forza e la determinazione, che forse a lui mancano, di affrontarlo, chiedendoglielo chiaramente senza mezzi termini. Anche perchè penso che alla fine non è che tu abbia granchè da scegliere......

Un abbraccio....
pallina is offline  
Vecchio 20-03-2007, 11.41.38   #7
klee
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Messaggi: 0
Riferimento: paura di non farcela

Riferimento: paura di non farcela
Ti comprendo, non è facile. Si soffre maledettamente.

Io ne sono venuta fuori con la psicoterapia. Affrontando a viso aperto i miei problemi, quelli nascosti nell'oscurità che fanno più paura.



Concordo con te Mary..

Ho fatto anch'hio terapia di coppia ed è servito.
E' servito
ad ascoltare
l'altro.
Lo psicologo è una terza persona...è l'arbitro..ci aiuta a capire che siamo due persone diverse...e che ogni tanto ci uniamo per essere Uno.Tuo compagno si sente sicuramente molto confuso..confuso per cosa non lo so.Può darsi ha bisogno di essere ascoltato ed aiutato.
Tutti abbiamo bisogno di capire chi siamo?

Ogni tanto arrivono le "crisi di identità"..e dobbiamo essere consapevoli
dell'arrivo di questi momenti lugubri.

Auguri e cerca di andare insieme a lui da uno bravo psicoterapeuta.

In ogni angolo stretto troviamo un raggio di luce.klee
klee is offline  
Vecchio 22-03-2007, 22.55.22   #8
Mary
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: paura di non farcela

Citazione:
Originalmente inviato da piccolaombra
Mi dispiace averti dato la sensazione di volermi piangere addosso, non mi sento una persona poco consapevole dei propri problemi o paassiva rispetto ad essi, è solo che mi sento paralizzata dal dolore quando penso ad una seperazione e l'unica realzione emotiva che riesco ad avere è quella del pianto.
Spero davvero di trovare il coragio per farcela, e per sopravvivere, alla vita con lui, o quella senza di lui.[/QUOTEQUOTE=piccolaombra]
....Mi dispiace averti dato la sensazione di volermi piangere addosso, non mi sento una persona poco consapevole dei propri problemi o paassiva rispetto ad essi, è solo che mi sento paralizzata dal dolore quando penso ad una seperazione e l'unica realzione emotiva che riesco ad avere è quella del pianto.

.....Spero davvero di trovare il coragio per farcela, e per sopravvivere, alla vita con lui, o quella senza di lui.

Non è tanto la sensazione che mi hai dato tu ma quello che ho fatto io per tanti e tanti anni.

Il dolore paralizza tutti, almeno credo. E' come davanti ad un leone o si resta bloccati o si fugge. Dolore e paura, sono coppie quasi indissolubili.

L'altra ricetta che ora cerco di usare nei momenti difficili è quella di non fuggire, di non lottare ma di vivermi totalmente e consapevolmente quello che mi sta accadendo anche di spiacevole.

Sembra quasi impossibile farlo, ma se ci si prova pian piano qualche risultato si può ottenere.

Ci sono momenti di totale sconforto che avrei solo voglia di fuggire via lontano lontano, sapendo bene che da se stessi non vi è fuga possibile.

Allora mi fermo e dico: bene, ora sono pronta. Sofferenza vieni tutta, riempimi fino a scoppiare, io non fuggo più, sono qui sono pronta a vedere fin dove riesci ad arrivare. Sono pronta, vediamo fino a che limite estremo vuoi condurmi?

E allora puoi scoprire che la sofferenza si alimenta dal tuo tentativo di sfuggirle. Oppure è meno insopportabile di quanto avevi immaginato.

Il mattino dopo esco fuori e guardo il cielo e dico: oggi è un altro giorno. Che cielo fantastico, sono felice di essere ancora qui. Domani potrei non esserci più, che cosa è importante per me? cosa è davvero importante?

Se oggi fosse il mio ultimo giorno cosa farei? come lo vivrei?

C'è tanta gente che esce di casa e non vi fa più ritorno, che ne sappiamo noi di quanto tempo ci viene concesso? Allora perchè non viverlo pienamente, totalmente, gioiosamente. Assaporando quel che ci viene donato ogni giorno e che noi neppure prendiamo in considerazione.

Riponiamo la nostra felicità negli altri, mentre nessuno può renderci felici se noi non vogliamo essere felici.

Così come nessuno può renderci infelici se noi non lo permettiamo.

A volte può capitare che il dolore sia la sola certezza che temiamo di abbandonare.

Il dolore è sempre certo e prolifera in abbondanza in tutti gli esseri umani, quindi suscita sempre e comunque comprensione. Come cadere in una buca, se sei già caduto non puoi più cadere.
La felicità viene temuta parecchio perchè sappiamo bene che facilmente si può scivolare nella sofferenza e quell'oscillare non ci piace per niente.

E' molto più semplice e meno faticoso essere infelici che felici.
Per essere felici devi divenire consapevole di te stesso, devi staccarti da ogni attaccamento, devi perdere l'ossessiva ricerca di sicurezze (seppure effimere), devi amarti, devi accettare la vita per quella che è, devi vivere soltanto vivere.

Come ho detto altre volte le mie non sono solo parole ma il frutto della mia personale esperienza. Quel che scrivo l'ho appreso scrivendo la storia della mia vita (non in senso reale, ovviamente) ma vivendo.]
Mary is offline  

 



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