Autore: sentieroluminoso
Scusandomi con Visir, che è stato molto carino con i suoi pat pat, mi accorgo oggi a distanza di qualche ora, che ci potrebbe essere un lato b del disco, una parte nascosta che potrebbe essere plausibile, almeno quanto la prima che vedete riportata su. Provo a buttarla giù, per completezza di esposizione e perchè credo sia giusto così.
La scatola degli equivoci
Personaggi: lui, lei, gli altri.
Lui: nei suoi inoltrati anta, molto affascinante, intelligente, divertente premuroso. Qualche idea un pò troppo rigida, una convivenza finita da un anno, un anno senza donne.
Lei: nei suoi inoltrati enta, una bella donna, simpatica, ironica, sensuale, un matrimonio finito e la voglia di ricominciare (la metto tra i difetti), qualche scartina nel conto del punteggio, quasi nessuna carta di denari.
Gli altri: Mentre lui sembra essersi cristallizzato in quest'anno di digestione e metabolismo del suo fallimento, lei invece ha una discreta vita sociale, di solito agli uomini piace e si diverte a frequentarne, anche se limita le sue frequentazioni a serate di cinema o chiacchierate o mare in compagnia, raramente trascende, lui è l'ultima rarità. Nonostante questo è consapevole del suo fascino e frequenta pur nel limite di una serata di chiacchiere anche altri, in gruppo o da soli.
Trama: I due si incontrano e si piacciono, un piccolo stop iniziale dovuto probabilmente da un po' di insicurezza da assunzione di responsabilità (il bambino), che però sembra bypassato velocemente, la storia si incanala in una ricerca divertita e divertente dell'altro. No sesso. Risate, serate, cinema, attrazione si, ma leggera e disinvolta. Ad un certo punto dopo un paio di mesetti, lei decide che avrebbe piacere a fare il passo successivo e vedere cosa accade. Lo fanno, lei lo giudica un buon passo, è riuscita a lasciarsi andare un po' e questo le piace. Tuttavia ha dei campanellini nella testa, tutto troppo preciso, tutto troppo perfetto, si chiede, ma la fregatura dove sta? Decide di operare una scelta, un po' azzardata, ma non la ritiene immorale. Offre a se stessa la possibilità di gettare una sbirciatina al di là della perfezione, della puntualità, vuole tastare il polso e sentirne il battito. Sa che è un'operazione delicata e che potrebbe causare la "morte cerebrale" della sua storia, ma sa anche che non vuole perdere tempo. Non giudica la sua azione moralmente scorretta, perchè offre al suo interlocutore due possibilità: rassicurarla (se se la sente) o darsela a gambe. "Una frase, sussurrata nel cuore della notte, ehi massi, io non voglio fare l'amica di letto, lo sai vero?" e puff quello che sembrava un bel soufflé al formaggio leggero ed appetitoso diventa di colpo una pizza con le acciughe! Dopo lo scoramento iniziale (ma per chi? Per lui o per aver confermato un'amaro presagio?), Lei si sente compiaciuta di aver risparmiato tempo, amore e fantasia.