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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 18-06-2015, 17.21.35   #1
Galvan 1224
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Perchè spariscono gli elastici?

Perché spariscono gli elastici?



Dottore - “Quindi lei è, diciamo perplesso, riguardo… gli elastici, dico bene..?”

Galvan – “esattamente, dottore… in casa mia, o nella mia vita per estensione… man mano spariscono gli elastici…”

Dr – “… prima di entrare nel merito… la cosa le crea dei problemi?”

G - … non proprio problemi, dottore… piuttosto un senso d’inquietudine che man mano è andato aumentando… non riuscendo a venirne a capo da solo e considerata la bizzarria dell’argomento non ho ritenuto di parlarne con i pochi che mi conoscono… così eccomi qui a verificare, dalla mia parte, la sua apertura mentale… come lei dalla sua cercherà di comprendere il senso di quanto le andrò raccontando… comincio?

Dr - … certamente, son tutt’orecchi…

G – forse non basteranno… scherzo, eh…
Come tanti tengo in casa delle limitate scorte… generi alimentari e altro, nello specifico prodotti di cartoleria, tra i quali appunto, elastici. Ne compro un piccolo barattolino di plastica che ne contenga di diversi colori e diametri.
Non so perché ma agli elastici ho sempre dato un valore ben maggiore del poco che hanno.
Li uso principalmente per tener ben chiusi i pacchi di pasta e altri generi confezionati che gradatamente consumo… ad esempio, fette biscottate… una confezione, sigillata con la plastica, ne contiene circa una ventina… faccio un taglio appena sotto la prima fetta, su tre lati, e ne estraggo tre per la colazione mattutina.
Poi faccio aderire a mò di coperchio la parte tagliata così che combaci per bene… impedendo l’entrata dell’umidità… ma non funzionerebbe senza un elastico che trattenga il tutto… riesce a seguirmi?

Dr- beh, si… anche se non consumo fette biscottate… che c’entra l’umidità?

G - … le fette son ben secche e croccanti… non chiudendole bene cambiano e s’ammollano, per dire… è come per le carte da gioco…

Dr- … scusi… in che senso?

G – ha presente un mazzo nuovo?
Come si mescola bene e si smazzi a meraviglia?
Perché crede che i giocatori professionisti lo sostituiscono dopo poche mani?

Dr- ah… capisco, si è abituato alla consistenza della fetta senza umidità…

G – … o dei crakers, biscotti… in quanto alla pasta è per non perderla nella dispensa, per tornare agli elastici… che uso in molti altri modi.

Dr- … e usandoli succede che qualcuno vada perso, altri si rompono… e magari altri ancora li porta fuor di casa… così che man mano il barattolino si svuota… dico bene?

G – perfettamente… ma non ha ancora inquadrato la questione, non mi conosce a sufficienza, se mi permette… sta elaborando una spiegazione logica che giustifichi il decremento quantitativo degli elastici…

Dr- … mmh… lei ritiene che non sia spiegabile?

G – certo che lo è, tutto si può spiegare, con questa e quella teoria, questa o quell’ipotesi… ma prima di farlo occorre comprendere bene gli eventi e le circostanze… nel caso, come il mio, le persone coinvolte…

Dr – cosa mi è sfuggito?

G – non ha ben colto quando affermavo di dar un gran valore agli elastici…

Dr - … mi par di capire… mi lasci dire… lei li tratta con cura e quando giocoforza deve riaprir il barattolino per qualche motivo… le pare che sian meno di quanto s’aspettava… giusto?

G – giusto… e il passo seguente, non riuscendo a giustificarlo con il normale consumo e avvicendamento… ha ingenerato una sorta di convinzione che ci sia qualcosa che non torna… che in qualche modo spariscono… è quello che sta pensando?

Dr - signor Galvan… lei è una persona di cultura e ben preparata… suppongo anche sui temi che competono alla mia professione… così colgo da quanto dice l’invito… che accetto… di mettermi sul suo stesso piano.
Bene, parliamoci come due amici… che affrontano una questione insolita e, per uno di loro, importante…

G - … sì, è quello che speravo rivolgendomi a lei… a te..?

Dr – già... Andrea… diamoci del tu…

G – bene, Andrea… prima di rivolgermi alla scorta guardo bene di non avere qualche elastico inutilizzato da qualche parte… e quando apro il barattolino non lo scelgo a caso… se un colore è meno rappresentato degli altri lo conservo… per averli tutti…

Dr - … capisco… uno come te, al pari di un collezionista conosce più o meno la sua collezione, o le bottiglie della sua cantina… pur consumandole non accadrà in un tempo relativamente breve…

G – infatti… gli elastici li uso… e quando ne sarò senza ricomprerò il barattolino che ne contiene 100… questo è il punto… per la cura che ne ho, il riuso e l’attenzione a non sprecarli (se porto qualcosa con me, che so, un panino dentro un sacchetto fermato da un elastico… quando lo apro metto l’elastico sul mio polso… o sul pomolo del cambio dell’auto…) 100 elastici dovrebbero durarmi anni, senza contare che certi prodotti, come gli asparagi del supermercato ad esempio, me ne forniscono di aggiuntivi (seppur di un brutto verde son più spessi, di diametro maggiore dei miei e resistenti)... insomma, c’è una palese anomalia statistica…

Dr - … senti, Galvan… perché non accettarla e non darsene pena?

G - … senti, Andrea… se al termine dell’ora ti pago un decimo della tariffa… perché non accettarlo e non darsene pena..?

Dr – touché… ci si interroga quando i conti non tornano, indipendentemente dall’averli sbagliati…

G - … sarà dura per te, Andrea…

Dr – che vuoi dire?

G - … arrivare a credermi… aver fiducia della realtà di quanto ti dico…

Dr – perché non dovrei...

G - … chissà, la cosa potrebbe riguardarti…

Dr – mi sta già riguardando…

G - … molto più di quanto potresti immaginare…

Dr - … ah… stai sicuro che non mi preoccupa…

G - … per carità, non c’è nulla di cui preoccuparsi… ma il quadro, i riferimenti in cui ti riconosci… se cambiassero?

Dr- … cambierebbe la mia percezione della realtà e in ultima il senso di me stesso… lo si mette nel conto, se si è davvero coerenti con quello che si fa…

G - … già, un poliziotto… o un malfattore… mettono nel conto (anche se evitano di pensarci continuamente) che un colpo di pistola faccia loro terminar il gioco a guardie e ladri…

Dr – sì, la realtà della propria condizione va accettata…

G – alcune realtà son più difficili di altre, non credi?

Dr – certamente… per esempio..?

G – … se tu fossi uno di quegli elastici..?


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Vecchio 19-06-2015, 05.17.16   #2
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

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Perché spariscono gli elastici?



Dottore - “Quindi lei è, diciamo perplesso, riguardo… gli elastici, dico bene..?”

Galvan – “esattamente, dottore… in casa mia, o nella mia vita per estensione… man mano spariscono gli elastici…”

Dr – “… prima di entrare nel merito… la cosa le crea dei problemi?”

G - … non proprio problemi, dottore… piuttosto un senso d’inquietudine che man mano è andato aumentando… non riuscendo a venirne a capo da solo e considerata la bizzarria dell’argomento non ho ritenuto di parlarne con i pochi che mi conoscono… così eccomi qui a verificare, dalla mia parte, la sua apertura mentale… come lei dalla sua cercherà di comprendere il senso di quanto le andrò raccontando… comincio?

Dr - … certamente, son tutt’orecchi…

G – forse non basteranno… scherzo, eh…
Come tanti tengo in casa delle limitate scorte… generi alimentari e altro, nello specifico prodotti di cartoleria, tra i quali appunto, elastici. Ne compro un piccolo barattolino di plastica che ne contenga di diversi colori e diametri.
Non so perché ma agli elastici ho sempre dato un valore ben maggiore del poco che hanno.
Li uso principalmente per tener ben chiusi i pacchi di pasta e altri generi confezionati che gradatamente consumo… ad esempio, fette biscottate… una confezione, sigillata con la plastica, ne contiene circa una ventina… faccio un taglio appena sotto la prima fetta, su tre lati, e ne estraggo tre per la colazione mattutina.
Poi faccio aderire a mò di coperchio la parte tagliata così che combaci per bene… impedendo l’entrata dell’umidità… ma non funzionerebbe senza un elastico che trattenga il tutto… riesce a seguirmi?

Dr- beh, si… anche se non consumo fette biscottate… che c’entra l’umidità?

G - … le fette son ben secche e croccanti… non chiudendole bene cambiano e s’ammollano, per dire… è come per le carte da gioco…

Dr- … scusi… in che senso?

G – ha presente un mazzo nuovo?
Come si mescola bene e si smazzi a meraviglia?
Perché crede che i giocatori professionisti lo sostituiscono dopo poche mani?

Dr- ah… capisco, si è abituato alla consistenza della fetta senza umidità…

G – … o dei crakers, biscotti… in quanto alla pasta è per non perderla nella dispensa, per tornare agli elastici… che uso in molti altri modi.

Dr- … e usandoli succede che qualcuno vada perso, altri si rompono… e magari altri ancora li porta fuor di casa… così che man mano il barattolino si svuota… dico bene?

G – perfettamente… ma non ha ancora inquadrato la questione, non mi conosce a sufficienza, se mi permette… sta elaborando una spiegazione logica che giustifichi il decremento quantitativo degli elastici…

Dr- … mmh… lei ritiene che non sia spiegabile?

G – certo che lo è, tutto si può spiegare, con questa e quella teoria, questa o quell’ipotesi… ma prima di farlo occorre comprendere bene gli eventi e le circostanze… nel caso, come il mio, le persone coinvolte…

Dr – cosa mi è sfuggito?

G – non ha ben colto quando affermavo di dar un gran valore agli elastici…

Dr - … mi par di capire… mi lasci dire… lei li tratta con cura e quando giocoforza deve riaprir il barattolino per qualche motivo… le pare che sian meno di quanto s’aspettava… giusto?

G – giusto… e il passo seguente, non riuscendo a giustificarlo con il normale consumo e avvicendamento… ha ingenerato una sorta di convinzione che ci sia qualcosa che non torna… che in qualche modo spariscono… è quello che sta pensando?

Dr - signor Galvan… lei è una persona di cultura e ben preparata… suppongo anche sui temi che competono alla mia professione… così colgo da quanto dice l’invito… che accetto… di mettermi sul suo stesso piano.
Bene, parliamoci come due amici… che affrontano una questione insolita e, per uno di loro, importante…

G - … sì, è quello che speravo rivolgendomi a lei… a te..?

Dr – già... Andrea… diamoci del tu…

G – bene, Andrea… prima di rivolgermi alla scorta guardo bene di non avere qualche elastico inutilizzato da qualche parte… e quando apro il barattolino non lo scelgo a caso… se un colore è meno rappresentato degli altri lo conservo… per averli tutti…

Dr - … capisco… uno come te, al pari di un collezionista conosce più o meno la sua collezione, o le bottiglie della sua cantina… pur consumandole non accadrà in un tempo relativamente breve…

G – infatti… gli elastici li uso… e quando ne sarò senza ricomprerò il barattolino che ne contiene 100… questo è il punto… per la cura che ne ho, il riuso e l’attenzione a non sprecarli (se porto qualcosa con me, che so, un panino dentro un sacchetto fermato da un elastico… quando lo apro metto l’elastico sul mio polso… o sul pomolo del cambio dell’auto…) 100 elastici dovrebbero durarmi anni, senza contare che certi prodotti, come gli asparagi del supermercato ad esempio, me ne forniscono di aggiuntivi (seppur di un brutto verde son più spessi, di diametro maggiore dei miei e resistenti)... insomma, c’è una palese anomalia statistica…

Dr - … senti, Galvan… perché non accettarla e non darsene pena?

G - … senti, Andrea… se al termine dell’ora ti pago un decimo della tariffa… perché non accettarlo e non darsene pena..?

Dr – touché… ci si interroga quando i conti non tornano, indipendentemente dall’averli sbagliati…

G - … sarà dura per te, Andrea…

Dr – che vuoi dire?

G - … arrivare a credermi… aver fiducia della realtà di quanto ti dico…

Dr – perché non dovrei...

G - … chissà, la cosa potrebbe riguardarti…

Dr – mi sta già riguardando…

G - … molto più di quanto potresti immaginare…

Dr - … ah… stai sicuro che non mi preoccupa…

G - … per carità, non c’è nulla di cui preoccuparsi… ma il quadro, i riferimenti in cui ti riconosci… se cambiassero?

Dr- … cambierebbe la mia percezione della realtà e in ultima il senso di me stesso… lo si mette nel conto, se si è davvero coerenti con quello che si fa…

G - … già, un poliziotto… o un malfattore… mettono nel conto (anche se evitano di pensarci continuamente) che un colpo di pistola faccia loro terminar il gioco a guardie e ladri…

Dr – sì, la realtà della propria condizione va accettata…

G – alcune realtà son più difficili di altre, non credi?

Dr – certamente… per esempio..?

G – … se tu fossi uno di quegli elastici..?




carino il racconto

questa cosa lho notata anchi'io.
come te ho un barattolo di elastici che uso allo stesso modo tuo
passa del tempo e in effetti in quel barattolo gli elastici sono visibilmente di meno,e mi domando anch'io dove vanno a finire,perché sono parecchi quelli che poi vengono a mancare
a volte pero ci sono quelli che si rompono o magari quelli che finiscono nel secchio per distrazione una volta usati,pero sembrerebbe pure che ce un numero fin troppo consistente che sparisce letteralmente,o almeno così pare,per far si che non ci ponga la domanda..

avrei pure notato che non sono solo gli elastici a sparire nella mia cucina,ma anche le posate!
li' forse e' più facile da capire perché una volta,finito di sparecchiare la tavola mi casca un coltello sul pavimento che era all'interno della tovaglia raggomitolata ed e' anche probabile che finiscano nel secchio,dopo aver sparecchiato i piatti

ma per gli elastici non avrei una risposta così sicura!

…dunque anche per noi vi sarebbe il rischio di fare la stessa fine degli elastici mancanti?
trovo che sia un bel quesito!
acquario69 is offline  
Vecchio 19-06-2015, 09.11.46   #3
CVC
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

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carino il racconto

questa cosa lho notata anchi'io.
come te ho un barattolo di elastici che uso allo stesso modo tuo
passa del tempo e in effetti in quel barattolo gli elastici sono visibilmente di meno,e mi domando anch'io dove vanno a finire,perché sono parecchi quelli che poi vengono a mancare
a volte pero ci sono quelli che si rompono o magari quelli che finiscono nel secchio per distrazione una volta usati,pero sembrerebbe pure che ce un numero fin troppo consistente che sparisce letteralmente,o almeno così pare,per far si che non ci ponga la domanda..

avrei pure notato che non sono solo gli elastici a sparire nella mia cucina,ma anche le posate!
li' forse e' più facile da capire perché una volta,finito di sparecchiare la tavola mi casca un coltello sul pavimento che era all'interno della tovaglia raggomitolata ed e' anche probabile che finiscano nel secchio,dopo aver sparecchiato i piatti

ma per gli elastici non avrei una risposta così sicura!

…dunque anche per noi vi sarebbe il rischio di fare la stessa fine degli elastici mancanti?
trovo che sia un bel quesito!
Mi piace sia il genere letterario del dialogo sia quel tuo intercedere fra delirio e razionalità che mi ha ricordato molto Edgar Allan Poe.
Per quanto riguarda la morale del racconto, se la interpreto bene, credo sia un pò il tema del fiume del divenire, le cose che mutano e si dissolvono sotto i nostri occhi senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Come dice Marco Aurelio, tutto ciò che vedi fra un istante si trasformerà e non sarà più. Non sono solo gli elastici a sparire una volta aperta la confezione, ma tutto: i nostri pensieri, i nostri propositi e persino le cose materiali. La bella donzella, seguendo l'istinto della natura rimarrà incinta, si sformerà, nascerà un bambino, poi la donna si rimetterà in linea per tornare ad una nuova bellezza, non più di fanciulla ma di donna nel pieno della sua maturità, e poi sfiorirà anche quella immagine e appariranno i primi segni della vecchiaia, intanto il bambino diventa uomo e invecchierà a sua volta. Eppure una parte di noi continua a credere che le cose non cambiano mai. Ti alzi la mattina, mangi qualcosa, fai qualcosa, parli con qualcuno, torni a dormire. Che c'è di diverso da un giorno all'altro? Magari niente, però i giorni spariscono, come gli elastici. Ciò che non sparisce è quella sensazione che nulla cambi mai
CVC is offline  
Vecchio 19-06-2015, 11.19.03   #4
acquario69
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

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Originalmente inviato da CVC
però i giorni spariscono, come gli elastici. Ciò che non sparisce è quella sensazione che nulla cambi mai

in attesa dell'arcano condivido la tua idea e qui sopra in particolare..e non a caso mi rifaccio a una delle mie domande deliranti,che mi sarebbe venuto leggendolo e che onestamente a me piacciono proprio tanto .. ed e' la seguente;

Ma Dove andranno mai a finire i giorni che "spariscono"? (insieme agli elastici )
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Vecchio 19-06-2015, 12.53.00   #5
CVC
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

Ho sbagliato, ho quotato Acquario invece di quotare Galvan

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Non so dove vanno a finire i giorni (o gli elastici), forse in un luogo che si chiama passato, illusorio, come l'altro luogo ad esso adiacente: il futuro. Più che chiederci dove vanno a finire le cose che passano dovremmo preoccuparci di non finire noi in luoghi immaginari, il passato o il futuro. Vivere il presente come se ogni istante fosse l'ultimo, quanto ci guadagneremmo! Poi però è anche vero che il passato non passa mai, ma è vero perchè rimaniamo aggrappati alle nostre opinioni delle cose che passano. E dopo che esse passano e spariscono, rimangono però le nostre opinioni di quelle cose che ce le fanno rivivere e cercare inutilmente. Il nostro amico Galvan ha l'opinione che gli elastici siano molti, e crede di averne sempre in numero maggiore. Si convincesse invece che sono pochi o in numero limitato, magari smetterebbe di cercare sempre quelli mancanti.
CVC is offline  
Vecchio 22-06-2015, 23.48.14   #6
Galvan 1224
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

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Se hai notato qualcosa di simile significa che anche i fenomeni inusuali avvengono in più di un contesto… (magari l’ha notato qualcun altro e farebbe piacere saperlo…).

Di solito scrivo di quel che mi accade, traendolo sovente dalla quotidianità, come nel racconto iniziato.
Son anni che giaceva latente la domanda sugli elastici, così apparentemente banale da ritenerla irrilevante… sin quando, sentita la spinta a scriver ecco venir fuori il bizzarro titolo di questa discussione.
E una volta che un (aspirante) scrittore si ponga una domanda sicuramente la penna lo guiderà a delle risposte… condivisibili o meno… ma intanto (in un certo senso) si viaggia…



x CVC

Ammiro la tua chiarezza espositiva, nel leggerti ho la sensazione di chi abbia vissuto le proprie domande e s’appoggi alle conseguenti risposte tratte dalla propria vita, dal proprio percorso, dove ragione e sentimento sono sempre in cerca del giusto affiatamento (come hai scritto in filosofia).

Cit. …ciò che non sparisce è quella sensazione che nulla cambi mai…
Preziosa osservazione…


… convengo che gli elastici son in numero limitato, differente per ognuno, come i giorni assegnateci dal destino… che al pari di quelli termineranno.
Ma gli elastici hanno una proprietà particolare, quella appunto da cui il nome… chissà, forse certi giorni non son come tutti gli altri…

Gli elastici che spariscono son anche metafora degli utenti del forum… talvolta vado a rilegger vecchie discussioni e mi figuro gli interlocutori riapparir e dir la loro; ben sapendo che c’è un tempo per ogni cosa tuttavia mi stuzzica l’idea che ci sia un tempo con ogni cosa…




Seconda seduta


Dr – dunque, eravamo rimasti… se io fossi uno degli elastici che van scomparendo… un volo pindarico… o una metafora?

G - … Andrea, per quanto ti possa descrivere quanto succede, o che mi pare succedere… gli elastici per te rimarranno sempre elastici… piccoli oggetti per particolari usi, di cui al limite se ne potrebbe far senza… ritornando allo spago o altro.
Nella vita quotidiana di un uomo comune qual sono, m’è capitato di prestar attenzione al fenomeno che ti ho descritto, un decremento della scorta d’elastici non giustificabile.
Questo è il primo punto… puoi credermi?
Credere che solo dopo aver condotto le opportune verifiche e constatato il fatto mi sia deciso a spendere il mio denaro (neanche poco, se permetti…) rivolgendomi a uno specialista?

Dr - … certo che ti credo… non metto in dubbio che per te le cose stiano proprio come le esponi…

G - … ma avendo accettato di considerare il nostro un procedere tra amici… quel che ti racconto deve risultare plausibile (non uso il termine vero, troppo impegnativo…) …anche per te… ovviamente dopo le verifiche che riterrai necessarie, poiché un amico condivide e partecipa la realtà dell’altro, non pensi?

Dr - … ne convengo… incontrare e aderire la realtà quale tu la sperimenti, Galvan… per te gli elastici non sono gli elastici che vediamo noi, vero?

G – infatti… rappresentano qualcosa… tutte le cose possono rappresentare qualcosa… ma nella vita quotidiana, ammesso si riveli questa possibilità, non avendo quasi mai valenza pratica non gli si da bada.

Dr – … gli elastici come i giorni della nostra esistenza… ci pare d’averli vissuti tutti ma qualcuno, o una parte ancor più grande… ci è sfuggito, senza lasciar traccia… man mano che s’invecchia si tien sempre più d’occhio quel barattolo… che te ne pare?

G - mi sembra che stai entrando nella mia realtà, dove la rappresentazione di qualcosa si carica d’un valore aggiunto… e in qualche modo trasfigura in una cosa diversa, allocata su un piano differente di realtà…

Dr – il valore aggiunto lo dai tu… il tuo interesse per la bellezza dell’oggetto, l’apprezzamento per la sua umile utilità… i variegati colori…

G - … la sua capacità d’estendersi sino a tre, quattro volte la propria circonferenza… mica poco se fossero giorni, eh… giorni in grado di trattenere i propri contenuti a mezzo d’una chiusura non rigida, adattabile…

Dr – … che li trattiene come per la pellicola della fette biscottate… impedendo all’umidità, all’acqua, di alterarne la struttura, rammollendole… comincio ad apprezzarli a mia volta… anche solo per il loro potere evocativo e simbolico…

G – adesso son contento d’aver scelto di parlarne… trovando chi condivida un pezzo del mio cammino… procedendo sul quale… si giunge necessariamente a chiedersi perché gli elastici spariscono per proprio conto, senza averli potuti utilizzare, succhiando tutto il midollo della loro vita…

Dr - … beh, intanto sappiamo qualcosa su cosa siano o possano rappresentare...

G – … poco, comunque… e quel poco è diverso per differenti persone e contesti… anche su dove vadano ci sarebbe da dire…

Dr – … da dove vengono, cosa sono… e dove vanno… anche per gli elastici valgono le questioni filosofiche di base… l’apparire, il divenire e il dissolversi..?

G – … un ente come un altro, forse direbbe l’esperto… io semplicemente dico che non ne sappiamo abbastanza… e l’anomalia, il comportamento difforme, la regola infranta… dovrebbero indurci a maggior prudenza nei nostri convincimenti…

Dr – d’accordo… ma dimmi una cosa… sento che c’è dell’altro in questa storia… come è iniziata?
Contando gli elastici, da una sensazione o che altro… insomma hai colto il punto di svolta, quando, per te, gli elastici non son più stati solo elastici… ?

G – … hai un buon intuito… ma è finita l’ora, ne riparliamo la prossima volta…


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Vecchio 23-06-2015, 07.04.47   #7
acquario69
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

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Originalmente inviato da Galvan
Se hai notato qualcosa di simile significa che anche i fenomeni inusuali avvengono in più di un contesto… (magari l’ha notato qualcun altro e farebbe piacere saperlo…).

Di solito scrivo di quel che mi accade, traendolo sovente dalla quotidianità, come nel racconto iniziato.
Son anni che giaceva latente la domanda sugli elastici, così apparentemente banale da ritenerla irrilevante… sin quando, sentita la spinta a scriver ecco venir fuori il bizzarro titolo di questa discussione.
E una volta che un (aspirante) scrittore si ponga una domanda sicuramente la penna lo guiderà a delle risposte… condivisibili o meno… ma intanto (in un certo senso) si viaggia…


Da parte mia non posso che condividere…io sono del parere che sono le sfumature,o anche le domande solo in apparenza banali che possono svelare molto e poi come dici tu diventa un viaggio,dove percorrendolo emergono altre risposte che altrimenti sarebbero rimaste nascoste…
la spinta a scrivere e a chiedersi mi viene fuori pressapoco per lo stesso motivo..
mi ero appunto preparato ad aprire una nuova discussione e se posso permettermi ti inviterei a darmi anche la tua opinione
acquario69 is offline  
Vecchio 05-07-2015, 01.30.33   #8
iano
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

Una storia tira e molla.
Però devo ammettere che gli elastici una certa ansia la mettono.
Cosa farne dopo l'uso?Cestinarli o riutilizzarli?
Rimane sempre il sospetto che vi si stia dedicando eccessiva attenzione,con spreco di energie annesse.
Ma poi quando ci vorrebbe un elastico, non c'è mai.
Così alla prima occasioni ti rifornisci dell'apposito barattolino,o della più economica confezione in plastica.
Da quel momento i poi non avrai più bisogno di un elastico,e così occasionalmente poni lo sguardo sul barattolo,come fosse un intruso a portare disordine sulla scrivania.
Ma un bel giorno è l'intero barattolo non si trova più.
Sparito offeso,e in quel momento un buon vecchio elastico,accondiscendente come un vero amico,ti sarebbe venuto bene.
iano is offline  
Vecchio 19-07-2015, 22.49.18   #9
Roquentin
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

Mi è piaciuta questa sottile metafora, o forse no, dell'elastico come macchina di macchina, accanto alle macchine pacco-pasta, a tutto un corredo da vita in catena di montaggio. Che dire... il plusvalore non ci sarebbe se gli "elastici" fossero eterni. Forse è nella loro natura perdersi, o prendere altre forme d'uso, magari come feticci.

Un contenitore vuoto, che si credeva pieno, mette sempre una certa angoscia. Non lascia traccia d'un cambiamento, se non nel vuoto, ma c'è cambiemento reale nel vuoto? Se non altro s'instaura uno Zero, un punto d'intensità ideale per mettere in moto qualcosa di differente: forse l'arte.
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Vecchio 21-07-2015, 11.37.38   #10
Galvan 1224
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Riferimento: Perchè spariscono gli elastici?

Terza seduta


Dr – ti prego di considerare che il nostro trovarci qui oggi sia una circostanza del tutto anomala…

G – certamente… ti devo delle spiegazioni.
All’uscita dalla seduta precedente, come feci anche per la prima, mi son fermato per un caffè al bar vicino al tuo studio.
Un locale tranquillo nonostante le numerose frequentazioni.
Non so se per te sia uguale, ma quando trovo un posto che mi garba colgo l’occasione di ritornarci, come feci la seconda volta, tuttavia sedendo ad un diverso tavolino essendo occupato, con mio disappunto perché mi piaceva la prospettiva, quello d’esordio.
In quell’occasione è accaduto qualcosa…

Dr – … e da quell’evento hai ritenuto di telefonarmi per chiedermi “un cambiamento”… cos’era dunque accaduto di particolare?

G – beh, accade sempre qualcosa… intendo eventi diciamo minori, dove la “particolarità” sta in chi la interpreta, se così si può dire… che risuona a causa di quello.
Bene, al tavolino erano sedute due persone, due donne che si mostravano i rispettivi acquisti, bevevano qualcosa e contemporaneamente intessevano una fitta conversazione (io riesco a far una cosa alla volta, da ciò il mio interesse), con un po’ d’immaginazione quelle due donne m’han ricordato noi due…

Dr - … non vedo il nesso…

G – anche noi conversiamo, pur se a velocità ridotta… i rispettivi acquisti sono il contenuto delle nostre vite che abbiamo iniziato a mostrarci… e il bere qualcosa… che può essere, secondo te?

Dr - … capisco… lo stesso evento - il bere nell’esempio - esperito da entrambi…

G – esattamente… Le due signore dopo poco si son allontanate… dimenticando un oggetto sul tavolo…

Dr – … che non son ritornate a prendere, vero?

G – vero… e dalla deduzione son certo che hai capito di che oggetto si tratti…

Dr – un elastico… giusto?

G – sì e no… due elastici, per l’esattezza…

Dr – “oggetti” di scarsissimo valore aggiunto che ci si può permettere di abbandonare… fosse stato altro sicuramente se ne sarebbero avvedute, ritornando indietro…

G – è così… quando è arrivata la cameriera al vederla in procinto di gettarli glieli ho richiesti… ed ora ne ho due in più…

Dr – e nell’occasione mi hai telefonato, considerando l’accaduto significativo…

G – infatti… ti ho chiesto se potevamo tenere la terza seduta in un luogo diverso, all’esterno, diciamo. In questo bar dov’è accaduto questo piccolo, insignificante fatto… hai detto che ci avresti pensato…

Dr - … sì, inizialmente non ero propenso… solo il tuo accenno agli elastici quale motivo della richiesta mi ha fatto prendere un po’ di tempo per ragionarci sopra…

G – quindi, ragionando, hai ritenuto che il motivo fosse valido… l’accenno a semplici elastici è stato sufficiente a farti rompere una prassi consolidata..?

Dr – eh no… troppo poco… diciamo che è accaduto qualcosa anche a me… indovina…

G - … facile… un elastico?

Dr – infatti… prova a continuare…

G - … un elastico… usato per qualcosa d’importante… che ha richiamato la tua attenzione su qualcosa d’importante… di più non posso immaginare…

Dr – hai immaginato il possibile… ieri cercavo una lettera, di una persona che mi fu molto cara, venuta a mancare all’improvviso… Tengo centinaia di vecchie lettere in una scatola e diverse volte ho cercato di raggrupparle per “categorie” ma poi mi annoiavo e lasciavo perdere, dicendomi che c’era tempo…

G - … e invece non ce n’era, vero..?

Dr - no, non ce n’era… ieri sera cercavo l’ultima lettera che mi scrisse quella persona… quando venisti da me la prima volta non mi venne a mente di usar a mia volta elastici… per tener assieme in mazzi le centinaia di lettere… decine e decine di elastici… li guardavo incredulo, sensazione che mi da il vivere una sincronicità.
Ho trovato la lettera e la rilessi… rammaricandomi di non aver trovato il tempo di rispondere…

G – capisco… quello che c’è stato tra voi fu tutto quel che poteva esserci… tu sei rimasto col cerino acceso…

Dr - … non risposi… non che dovessi... sì, son rimasto col cerino in mano…

G – e il cerino…

Dr - ah… bravo… il cerino ha bruciato la corda, pardon, l’elastico… al rimetterlo dopo letta la lettera… s’è rotto… forse era troppo vecchio o l’ho esteso oltre le sue capacità…

G – o forse doveva proprio rompersi, no?

Dr – infatti… dopo quell’episodio ti ho telefonato per confermarti d’accettare il cambiamento… ed eccomi qui. Vuoi aggiungere qualcosa?

G - … certo… ti manca un elastico, suppongo…

Dr – eh, beh… sì… ne hai uno che t’avanza..?

G – ben due, quelli lasciati dalle due donne… uno mi serviva proprio e l’altro… ora te lo do… che colore era quello rotto?

Dr - … rosso…

G – toh, guarda… che coincidenza… è proprio rosso, statisticamente molto probabile…
La lettera di quella persona… era una donna vero?

Dr - … sì… come l’hai colto?

G - chi ha dimenticato gli elastici erano donne… e rosso è il colore dell’amore… per poco che ne abbiamo vissuto non si può scordare…

Dr – vero, fu amore…

G – solo l’amore poteva rompere le consuetudini, portandoti qui… Eccoti l’elastico…

Dr – grazie…

G – grazie a te per avermi dato fiducia…



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