In tutte le arti marziali orientali (compreso "L'arte della guerra" di Sun Zu & C) si insegna di utilizzare a proprio vantaggio la forza dell'avversario. L'esempio che viene fatto è quello della quercia e del salice piangente. Quando il vento soffia molto forte la quercia rischia di essere sradicata (soprattutto se giovane), il salice al contrario si piega fino a terra e, passata la tempesta, rialza la sua chioma.

Secondo me c'e' un solo modo in questo nostro mondo di vivere
restando se' stessi, senza dover indossare una corazza che appesantisce i movimenti e rende fasulli. Ci sono due cose essenziali da fare, che ho imparato
tardi, ma per fortuna ho imparato. La prima e' quella di non avere aspettative su nessuno, e quando dico nessuno, dico proprio nessuno, compresi il compagno della mia vita, mia figlia e quelli che piu' amo. Questo non me li fa amare di meno, ma lascia loro liberi di essere come sono e me di non soffrire. La seconda e' quella di non dare potere a chicchesia. Nel momento in cui mi attaccano attribuisco quel comportamento al fatto che la cosa piu probabile che sta succedendo e' che gli sto facendo da specchio. Non stanno aggredendo me, ma qualcosa che non sopportano di se' stessi. Tutto questo lo ha gia' detto qualcun altro, ma per me non e' una teoria, io la applico nella realta'.
Non so a voi, ma a me e' capitato di essere attaccata senza capire il motivo dell'attacco: bene , quello che faccio quasi automaticamente e' togliere potere a quella persona e attribuire il suo comportamento ad un malessere in cui io non entro per niente e non voglio entrare. Questo fa in modo che io non mi senta ferita o dispiaciuta o offesa.
Io non prendo mai sul serio nemmeno me stessa, figuriamoci gli altri.
Questo mi consente di dire come sono e come mi sento, lasciando trasparire tutte le mie fragilita' e insicurezze, senza paura di diventare il bersaglio di un qualche vigliacco, forte con i deboli, e debole con i forti.

questo e' segno di maturita' dello spirito, Fiamma....e brava.

brava Fiamma, ma non è per niente facile.
Non avere aspettative per non soffrire: condivido a livello razionale, nella vita reale trovo difficile applicarlo, prima o poi, automaticamente, ci si aspetta un certo comportamento dagli altri, soprattutto dalle persone a cui vogliamo bene e spesso si rimane delusi.
Se qualcuno mi attacca, istintivamente penso che è colpa mia, che ho sbagliato qualcosa. Poi ragionanando posso anche assolvermi, però la prima sensazione è un senso di colpa.
E' solo chi è forte che ha il coraggio di lasciar trasparire le proprie fragilità e insicurezze: sì, di questo sono veramente convinta.

ciao Fiamma, beh l'importante è avere davanti una meta e cercare di raggiungerla, nonostante le nostre difficoltà e la nostra imperfezione.

Potresti spiegarmi meglio cosa intendi per 'aspettative' (contemplando unicamente il caso del rapporto di amore verso il compagno/a della propria vita) ?

Grazie.
Gyta

Ciao Gyta
ti faccio un esempio di aspettativa disattesa. Lo scorso 10 giugno era il mio anniversario di matrimonio. Mio marito non c'era, era in viaggio, ma io ero convinta che mi avrebbe mandato dei fiori. Per tutto il giorno ho aspettato che quelli dell'interflora bussassero alla porta, ma non e' arrivato nessuno...
Lui se ne era dimenticato.
Ora io ho due possibilita': sentirmi ferita perche' il suo comportamento non e' simile al mio,incolpandolo di scarsa sensibilita', oppure riconoscergli il diritto di amarmi a modo suo e quindi accettare senza soffrire la sua diversita'...
Cose cosi' accadono continuamente...
Col non avere aspettative intendevo evitarmi le sofferenze che vengono dalle differenze caratteriali e nel caso di chi ci vive a fianco, dal modo diverso di amare.

Ah ..'quel' tipo di aspettative ..!!
Beh, allora concordo in pieno!


Gyta