Si Wax, è quello che succede di solito. Altrimenti non staremmo qui a discuterne. Ma bisogna avere la capacità di spezzare questa catena; è questa la prova di cui parlavo.
Se hai delle virtù, cerca di svilupparle al massimo, soffocando l'autoaggressività. I pregi che abbiamo possono creare intorno a noi (anche se non sempre) un'atmosfera di stima e di solidarietà degli altri per te e di te verso gli altri. Da qui nasce anche l'autostima che, se ben canalata, ci stimola a fare sempre di più e di meglio. L'aggrressività ritorta su noi stessi a quel punto sarà imbrigliata e, anzi, modificata in senso costruttivo. Aggressività non sempre corrisponde a distruttività. Più costruttivamente può servire, per es., a difendere i nostri ideali, a impegnarci con decisione (con grinta, come si dice) in ciò che riteniamo giusto. Sempre mantenendo un minimo di malleabilità che ci porta a valutare con una certa apertura le proposte e le opinioni degli altri. Questa è la prova. E' la trasformazione.

mmmm autoanalisi la faccio dalla tenera età di 12 anni ... ma ... be i risultati non si sono visti fino ad ora
se potessi fare i soldi con quello che ho scritto sarei miliardaria ... e potrei pagarmi uno psichiatra

"è necessario un neuro psichiatra per smettere di odiarsi?"

ma no ...
forse
è
sufficiente
odiare
un
neuro
psichiatra

ed in questo
affermare fortemente
la propria identità
qualunque essa sia

psichiatri ?
ma mandiamoli a lavorare !

w.

edera

Penso che 'odiare ' richieda tante energie impegno e tempo come l'l'amare'...percio' tanto vale....
Ho conosciuto l'odio vero attraverso una persona a me molto vicina che NUTRIVA (e questo termine ci sta proprio bene)
questo sentimento per un suo parente.
Be' questa persona ha passato una vita ad odiare l'altra,non so se vale pure x se stessi,ma certo e' che anche con l'odio si da potere e importanza.
A me farebbe piu' paura provare indifferenza x se stessi.

********
mi sembra sempre che non riesco a spiegare quello che voglio dire...uffa che paranoia!!!!!

a mio parere la questione non deve ruotare attorno all'odio che si prova per sè stessi o per altrui persone...

ma si dovrebbe invece cercare di risalire alla questione che fa nascere questo sentimento..

odio per se stessi
è un termine molto generico...

credo si possa provare odio x sè stessi perchè:

- ci si vergogna di noi stessi
- si prova schifo per noi stessi
- non approviamo un dato sentimento che vediamo sorgere in noi verso qualcun altro ( invidia ad esempio )

l'unico consiglio che ti posso dare è :

- se tu ritieni che ti possa essere d'aiuto rivolgersi ad uno psicologo è sempre utile...

- se no prova semplicemente ad accettare quello che ti viene su senza dargli un nome o conferirgli un accezione negativa o meno... lasciagli aria e vedi bene che faccia ha....

spero di esserti stata un pò d'aiuto....

mi odio perchè sono mediocre e ho l'intelligenza sufficiente per capire di esserlo. e anche perchè mi sento diversa, penso in negativo ... o cmq troppo diversa. e perchè non mi accontento mai, e credo di sapere come andrà a finire.

vale anche per se stessi.
Si odia solo chi si vorrebbe amare.
L'odio sorge sempre da una ferita narcisistica.
Ho smesso di odiarmi, personalmente, quando ho iniziato a provare indifferenza per me stesso.
Ho smesso di sentirmi ferito dall'indifferenza dello sguardo di chi potevo amare, quando ho cessato di attendermi affetto.
Quando iniziai a liberarmi di queste remore, mi liberai anche delle fantasie di gratuità dell'amore, ed iniziai a capire che esso non era che una specie più sottile ed insidiosa di calcolo.
Pian pianino recuperai il rispetto di me stesso.
Ora so che la stima e l'amore sono monete diverse, per le quali non esiste un mercato di scambio.
Vivo solo, perchè questa è la migliore delle condizioni possibili e, soprattutto, temo sopra ogni cosa la debolezza che discende dall'aver bisogno di sentirsi amati.
In quello stato si è inermi ed esposti ad ogni nefandezza, una donna può tutto e di tutto si avvarrà, con inconsapevole calcolo, fino a ridurci nella miseria morale e materiale.
Occorre saper leggere, nelle pene narcisistiche, il ghigno del satiro della specie che fa di noi degli idioti.