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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 19-12-2004, 03.05.03   #1
neman1
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Avere l'ultima

Domanda semplice. Quali meccanismi spingono una persona a 'dover' avere l'ultima parola in un dibattito. Personalmente lo ritengo segno di scarso autocontrollo o scarsa capacità di distacco dagli impulsi più primitivi. Insomma, è possibile che la rabbia che bolle ci renda così ciechi, sembra incoscienti, da farci coinvolgere in infinite 'guerre' evitabili, approfitandoci persino della 'pace fatta' per infilare l'ultima 'botta' o l'ultima lezione impartita. Il dolore che si prova ad ogni parola offensiva o discordante, è così insuperabile? Qualcuno mi illumini sull'utilità di questo atteggiamento, che non ho mai capito a fondo??? Ciao
neman1 is offline  
Vecchio 19-12-2004, 04.13.53   #2
gyta
______
 
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Penso sia un'insicurezza di fondo..
Non essere profondamente convinti in ciò che sosteniamo,
volerlo credere ma non esserlo realmente nel profondo..
Questo -secondo me- ciò che ci spinge in alcuni casi a sentire una sorta d'esigenza d' 'ultima' parola..
La rabbia parte -credo- da un senso d'ingiustizia al quale non sappiamo far fronte; la sede del potere di gestirla sta in noi, raggiunta la chiarezza interna cade il bisogno di esternarla come puro sentimento distruttivo concretizzandosi, quando vi è possibilità, in una linea di azione mirata a cambiarne le cause..




Gyta
gyta is offline  
Vecchio 19-12-2004, 08.34.29   #3
mark rutland
Ospite abituale
 
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Messaggi: 343
molte discussioni terminerebbero facilmente , una volta saggiata la saldezza di ambo le parti in causa nelle rispettive tesi con una semplice dose di rispetto reciproco della altrui persona e della semplice ed educata non condivisione delle tesi diverse dalla propria, nel riconoscimento che possono esistere opinioni non coincidenti con le proprie, e che la diversità è uno degli elementi fondanti della civiltà....altrimenti sai che noia , tutti uguali .....

ma molti vivono l'esistenza di opinioni 'distinte, diverse' come opinioni 'contrarie, avverse', chi le manifesta non come un 'interlocutore' in un discorso, ma come un'avversario' in un dibattito.

nel momento in cui l'altro, ciò che è diverso da noi viene vissuto con intolleranza e scarso rispetto, allora si rende manifesta la voragine nell'austostima di chi prova sentimenti di rifiuto e che tenta di imporre se stesso e le proprie idee come 'assolute'.

Se l'autostima c'è, la persona sa che ha anche dei difetti, oltre che degli innegabili pregi , ma sa anche che è una persona che non ama essere denigrata per quello che pensa, per gli inevitabili errori che compie ecc ecc...e mai penserebbe di riservare un simile comportamento agli altri, perchè lo vive intimamente come scrorretto e non ama sentirsi una persona che fa o pensa così

Se l'autostima non c'è, si cade nel complesso di inferiorità che è o manifesto oppure celato dalla prepotenza; le persone prepotenti 'devono'averla vinta, 'devono' insultare per ultimi perchè soprattutto devono dimostrare a se stessi che hanno vinto, altrimenti stanno male perchè perdere significa per loro non ricevere la conferma esteriore di cui hanno nbisogno per sentirsi non inferiori.Chi si stima per quello che è, non bada ai giudizi esteriori, non ha bisogno di prove o conferme


Una alternativa alla mancanza di autostima è la ..... superstima , cioè'io meglio di tutti', che poi si risolve negli stessi gesti esteriori della carenza di autostima, anche se a volte vira verso un distacco di 'nobiltà presunta'


quando ci sono esempi del genere in giro...lontano lontano e silenzio....mica si può perdere tempo
mark rutland is offline  
Vecchio 19-12-2004, 10.38.30   #4
Kim
Utente bannato
 
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Messaggi: 1,288
Credo che in qualche caso và considerata l’età e la giovinezza che non vuole dire immaturità ma totale immersione in ideali che sentiamo talmente nostri da sentirci gli unici veri detentori della verità, che poi il tempo ci insegnerà… non appartenere a nessuno…

Un sorriso


Kim is offline  
Vecchio 19-12-2004, 11.09.39   #5
mark rutland
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-01-2004
Messaggi: 343
eh....magari....



la perplessità si prova quando ti trovi a che fare con cinquantenni anagrafici che sono 'giovani', come dici tu Kim,cioè incapaci di rispetto reciproco




Un sorriso anche io (spero che tu non abbia il copyright )

Ultima modifica di mark rutland : 19-12-2004 alle ore 11.12.57.
mark rutland is offline  
Vecchio 19-12-2004, 15.24.51   #6
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Orgoglio, incapacità di ammettere a se stessi di essere in errore..
sisrahtac is offline  
Vecchio 20-12-2004, 16.23.34   #7
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: Avere l'ultima

Citazione:
Messaggio originale inviato da neman1
Domanda semplice. Quali meccanismi spingono una persona a 'dover' avere l'ultima parola in un dibattito. Personalmente lo ritengo segno di scarso autocontrollo o scarsa capacità di distacco dagli impulsi più primitivi. Insomma, è possibile che la rabbia che bolle ci renda così ciechi, sembra incoscienti, da farci coinvolgere in infinite 'guerre' evitabili, approfitandoci persino della 'pace fatta' per infilare l'ultima 'botta' o l'ultima lezione impartita. Il dolore che si prova ad ogni parola offensiva o discordante, è così insuperabile? Qualcuno mi illumini sull'utilità di questo atteggiamento, che non ho mai capito a fondo??? Ciao



attenziuone che avere l'ultima parola non vuol dire sempre smettere di parlare per utlimo ....
bomber is offline  
Vecchio 20-12-2004, 17.11.18   #8
herzog
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Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
Talking ...

chi se la sentirà di dire l'ultima in questo post?
Herzog
herzog is offline  
Vecchio 20-12-2004, 18.28.35   #9
bomber
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Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: ...

Citazione:
Messaggio originale inviato da herzog
chi se la sentirà di dire l'ultima in questo post?
Herzog


bella domanda ...
bomber is offline  
Vecchio 21-12-2004, 07.07.02   #10
neman1
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Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Abbè...rispondo, ma non per avere l'ultima

Citazione:
attenzione che avere l'ultima parola non vuol dire sempre smettere di parlare per utlimo ....


D'accordo Bomber, anche se credo che era inteso che mi riferivo ad un tipo specifico del avere 'l'ultima parola', ovvero quella nei dibattiti 'forzati' o scambi verbali in cui si sente chiaramente la mancanza d'intento verso un compromesso. Dibattiti accesi in cui sarebbe già un ricavo utile, come dice anche Mark Rutland, riconoscere la saldezza di ambo le parti in causa nelle rispettive tesi con una semplice dose di rispetto reciproco della altrui persona e della semplice ed EDUCATA NON CONDIVISIONE delle tesi diverse dalla propria, nel riconoscimento che possono esistere opinioni non coincidenti con le proprie. Con ciò voglio dire che è inconcepibile per me il tendere ad 'annientare il nemico' ad ogni costo, cadendo perdipiù nell'ignobiltà, vilitudine e spesso pateticità. Allora mi chiedo, quale gusto ci si prova a dare da un lato, le varie ginocchiate tra le gambe e, da un'altro le tirannie, pur di difendere/diffondere la propria faccia o ragione? Per questo anche la mia domanda iniziale di non aver capito a fondo questo atteggiamento. Cos'è allora? Debolezza? Perdita di autocontrollo?? Masochismo di uno stato maniacale??? La vendetta o il fargliela pagare dona qualcosa???? Boh...credo che bisognerebbe in quei casi riflettere non una, ma dieci volte prima di esternare certe cattiverie per poterle dire: strumentalizzate. Altrimenti tutte le immagini colte dei bei principi e principesse mi vanno a crollare in un'attimo. Insomma, la gente, proprio quando più è chiamata di dare dimostrazione dei valori più elevati, meno lo fa, ecco.
Leggendo le vostre risposte, che vedo che variano e per le quali cmq vi ringrazio, inizialmente mi ritrovo (per l'enesima volta) in sintonia con Mark R. preferendo di considerare la facenda agire sull'asse: inferiorità-superiorità, poichè credo siano queste ad essere percepite per prima. La tendenza verso un impietoso abbassamento dell'altro per poter 'deridere' la sua perdita o ignoranza.....lo trovo poco sportivo ed istruttivo, per non dire privo di spirito di fratellanza. Così, trovo sciocco anche il dispettoso mostrarsi invulnerabile quando basta dire:"Guarda, mi ferisci così" oppure cercare di trascinare l'altro (superiore) con sè nel proprio inferno.
Ora, secondo Gyta, in entrambi i casi (inf. e sup.) c'entra giustamente un'insicurezza di fondo, ma a cui presa di coscienza secondo me, nel momento opportuno, conseguirebbe l'arresto dell'assurdo alimentarsi di convinzioni, le quali a loro volta non potranno mai basarsi saldamente su incertezze di fondo. Credo che avviene proprio questo durante un diverbio: un reciproco esibirsi di quanta stabilità e forza siè riusciti a dare alle idee memorizzate. Niente di più, niente di meno. La sapienza sembra irrilevante, la correttezza e fonte dei dati non essenziali, in quanto un aspetto secondario. Conta solo il gioco bello e il gioco brutto (l'educazione) a determinare l'esito dello scambio d'idee iniziale. E questo mi fa pensare di quanto più brutta diventa la guerra (anche verbale-emotiva) se non si ha confidenza con essa. Ecco cominciando magari, ad imparare a gestirla sin dall'infanzia, esternandola per non dimenticare stradafacendo la nobiltà nell'arte a farla. Altrimenti gli scontri in tutte le sfere della vita rimarranno mera agitazione, proiezioni di conflitti interiori e purtroppo, altre 'uccisioni' di idee.

Un saluto a tutti.
neman1 is offline  

 



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