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Vecchio 25-07-2007, 02.56.34   #1
Diver
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-11-2005
Messaggi: 50
Perchè Dio?

Se la teologia è la scienza che studia il rapporto di Dio con l’uomo, evidentemente Gesù è stato anche un teologo sviluppando una sua teoria-rilvelazione del rapporto uomo-Dio. La sua teoria si sintetizza nell’immagine dell’uomo figlio di Dio. Dico immagine e non concetto perché il termine figlio porta sul rapporto uomo-Dio una modalità del rapporto tra uomini. Ma quale è il concetto e quindi l’intuizione sottesa in questa immagine?
La realtà è il risultato di due principi quello dell’essere e quello del divenire. Già nella Bibbia, Dio si definisce “Io Sono”: L’esistere immutabile, eterno, dal quale ha origine il divenire, lo chiamiamo Dio. Il divenire è l’essere nel tempo in continua trasformazione, sempre diverso da se stesso in ogni attimo, lo chiamiamo l’Universo, comprendendo in questo termine tutta la realtà che ci circonda.
L’universo è contrapposto a Dio, perché non ha coscienza del proprio esistere perché non sa dell’esistenza di Dio, e si muove e comporta come se fosse Dio, se cioè avesse in sè il principio dell’Essere, o se il divenire fosse in effetti l’essere..
Nell’evoluzione continua del divenire, un elemento, l’uomo ad un certo punto della sua evoluzione raggiunge la coscienza del proprio esistere, si scopre cioè in rapporto con l’esistere, con Dio (appunto figlio di Dio). Una coscienza che può sviluppare o alla quale può rinunciare.
L’uomo è il primo elemento della realtà del divenire che può scegliere di continuare a divenire o di essere. Continuando a divenire si trasforma fino a perdere con la morte del corpo la coscienza del proprio esistere, identificandosi nell’essere, acquista la capacità di essere, anche alla fine del proprio divenire. L’identificarsi dell’uomo nell’essere, è l’atteggiamento che nell’immagine della Trinità diventa l’immagine dello Spirito, del figlio che si mette in relazione con il Padre.
Dal piano logico al piano etico.
Il rapporto tra essere e divenire diventa sul piano etico il rapporto tra essere e avere. Che relazione c’è tra divenire ed avere? Se sono attento a ciò che sono, mi relaziono con “Io Sono”, se mi preoccupo di ciò che ho, mi colloco sul piano del divenire. Ciò che ho è sempre diverso, diviene di attimo in attimo. L’uomo può preoccuparsi di ciò che è oppure di ciò che ha. Tra questi due opposti c’è evidentemente una gradazione infinita di composizioni della ricerca dell’essere con quella dell’avere. Come nel campo logico, dalla pienezza dell’essere posso passare all’opposto all’esclusività del divenire, così nel campo etico posso passare da un atteggiamento alla S.Francesco di rinuncia all’avere, per sviluppare in assoluto il proprio rapporto con l’essere, fino all’atteggiamento della più bieca avarizia che vive soltanto per avere. Se contrapposto all’essere è l’avere, sinonimo di essere sul piano etico è il dare.
Tornando a parlare per immagini possiamo rifarci al paradiso ed all’inferno di Dante. Dal Principio dell’Essere sinonimo di Dare e quindi di Amore, scendiamo per diverse gradazioni dell’essere in composizione con l’avere, fino a che, entrando nell’Inferno, nella composizione prevale l’avere sull’essere, per ad arrivare all’estremo dell’Avere assoluto. Il Principio dell’Essere-Dare lo identifichiamo con Dio, il Principio opposto lo identifichiamo con il Male, il Negativo o in altri termini con il Diavolo.
Diver is offline  
Vecchio 25-07-2007, 19.53.55   #2
gyta
______
 
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Riferimento: Perchè Dio?

Mi piace moltissimo questa tua riflessione che direi di condividere nei punti fondamentali!
Unisce davvero alla radice molti punti di fondamentale simbolismo chiave per la comprensione
esistenziale!
Sì.. essere o avere!
Scrivi: <identificandosi nell’essere, acquista la capacità di essere>
io sintetizzerei nel semplice: <riscoprirsi essente>

..grazie per le tue parole d'oro!

Gyta
gyta is offline  
Vecchio 20-08-2007, 14.47.06   #3
Jack
Ospite
 
Data registrazione: 17-08-2007
Messaggi: 17
Riferimento: Perchè Dio?

Anch'io, Diver trovo molto interessanti le tue riflessioni, ma su di un punto sostanziale penso che valga la pena di proporti a mia volta la mia riflessione.
Non credo che esista una contrapposizione tra essere e avere, poiché l'essere è al di fuori di qualsiasi contrapposizione.
Se vuoi portare i punti di osservazione dal non duale al duale, allora da una parte osserviamo l'essere (oltre il tempo) e dall'altra il divenire (nel tempo), che integra le contrapposizioni duali, tra le quali il dare e l'avere.
Anche qui è facile cadere nell'inganno del giudizio, per cui dare=buono e buono=Dio.
Jack is offline  
Vecchio 01-10-2007, 02.19.45   #4
Horus_il_falco
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Data registrazione: 19-08-2007
Messaggi: 148
Riferimento: Perchè Dio?

Citazione:
Originalmente inviato da Diver
Se la teologia è la scienza che studia il rapporto di Dio con l’uomo, evidentemente Gesù è stato anche un teologo sviluppando una sua teoria-rilvelazione del rapporto uomo-Dio. La sua teoria si sintetizza nell’immagine dell’uomo figlio di Dio. Dico immagine e non concetto perché il termine figlio porta sul rapporto uomo-Dio una modalità del rapporto tra uomini. Ma quale è il concetto e quindi l’intuizione sottesa in questa immagine?
La realtà è il risultato di due principi quello dell’essere e quello del divenire. Già nella Bibbia, Dio si definisce “Io Sono”: L’esistere immutabile, eterno, dal quale ha origine il divenire, lo chiamiamo Dio. Il divenire è l’essere nel tempo in continua trasformazione, sempre diverso da se stesso in ogni attimo, lo chiamiamo l’Universo, comprendendo in questo termine tutta la realtà che ci circonda.
L’universo è contrapposto a Dio, perché non ha coscienza del proprio esistere perché non sa dell’esistenza di Dio, e si muove e comporta come se fosse Dio, se cioè avesse in sè il principio dell’Essere, o se il divenire fosse in effetti l’essere..
Nell’evoluzione continua del divenire, un elemento, l’uomo ad un certo punto della sua evoluzione raggiunge la coscienza del proprio esistere, si scopre cioè in rapporto con l’esistere, con Dio (appunto figlio di Dio). Una coscienza che può sviluppare o alla quale può rinunciare.
L’uomo è il primo elemento della realtà del divenire che può scegliere di continuare a divenire o di essere. Continuando a divenire si trasforma fino a perdere con la morte del corpo la coscienza del proprio esistere, identificandosi nell’essere, acquista la capacità di essere, anche alla fine del proprio divenire. L’identificarsi dell’uomo nell’essere, è l’atteggiamento che nell’immagine della Trinità diventa l’immagine dello Spirito, del figlio che si mette in relazione con il Padre.
Dal piano logico al piano etico.
Il rapporto tra essere e divenire diventa sul piano etico il rapporto tra essere e avere. Che relazione c’è tra divenire ed avere? Se sono attento a ciò che sono, mi relaziono con “Io Sono”, se mi preoccupo di ciò che ho, mi colloco sul piano del divenire. Ciò che ho è sempre diverso, diviene di attimo in attimo. L’uomo può preoccuparsi di ciò che è oppure di ciò che ha. Tra questi due opposti c’è evidentemente una gradazione infinita di composizioni della ricerca dell’essere con quella dell’avere. Come nel campo logico, dalla pienezza dell’essere posso passare all’opposto all’esclusività del divenire, così nel campo etico posso passare da un atteggiamento alla S.Francesco di rinuncia all’avere, per sviluppare in assoluto il proprio rapporto con l’essere, fino all’atteggiamento della più bieca avarizia che vive soltanto per avere. Se contrapposto all’essere è l’avere, sinonimo di essere sul piano etico è il dare.
Tornando a parlare per immagini possiamo rifarci al paradiso ed all’inferno di Dante. Dal Principio dell’Essere sinonimo di Dare e quindi di Amore, scendiamo per diverse gradazioni dell’essere in composizione con l’avere, fino a che, entrando nell’Inferno, nella composizione prevale l’avere sull’essere, per ad arrivare all’estremo dell’Avere assoluto. Il Principio dell’Essere-Dare lo identifichiamo con Dio, il Principio opposto lo identifichiamo con il Male, il Negativo o in altri termini con il Diavolo.
La teoria teologica di Gesú si sintetizza nell'immagine dell'uomo come figlio di Dio?
io direi invece l'uomo come immagine di Dio (Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza...) io direi che la teoria teologica di Gesú é la restituzione all'uomo della sua imagine originaria per mezzo dello stesso Gesú di Nazaret immagine del Dio invisibile.
Dio che incarnandosi, facendosi uomo rivela cosa sia l'uomo all'uomo stesso di ogni tempo.
L'uomo luogotenente di Dio nel creato, sulla terra, nell'universo.
L'uomo quel punto della natura dove la natura dice io, cioé dove la natura é capace di partecipare alla vita divina (a Sua immagine e somiglianza), dove la natura é capace di pensare se stessa e di dare un nome alle cose (Adamo pose il nome a ciascun animale, non é Dio che da il nome alle cose nel raconto della Genesi, é Adamo simbolo dell'uomo che riconosce l'essenza di ogni cosa, perché dare il nome per gli antichi significava sintetizzarne l'essenza. vedi anche gli indiani d'America.
Tu sei Simone, ma ti chiamerai Pietra... come si sará sentito guardare Pietro da Gesú ? in quel momento in cui lo ha colto fin nel midollo della sua personalitá!
L'uomo immagine di Dio stesso perché ponte fra il mondo materiale e Dio che é Spirito, quindi creatura di Dio che mette a rapporto la creaturalitá stessa propria di ogni creatura cioé la biologia, la materialitá con lo spirito e lo Spirito di Dio. Luogotenente di Dio nel creato.
Peró vediamo come questo non si realizzi, che invece distruggiamo la notra madre terra...
Gesú é la risposta, Cristo é la via, Gesú vuole che si impari da sua Madre.

Sinonimo di essere sul piano etico non é esattamente il dare, ma il condividere, anzi si é il dare, il dare e condividere.
Negativo non é avere di per se, ma l'avere e non condividere e non dare.
Negativo non é avere denaro e quindi potere ma mettere la propria fiducia del cuore nel denaro e nel potere pure o nella lussuria. Gli idoli sono negativi, si che lo sono anche per chi non ne ha sentito mai parlare, ne lo ha mai inteso come qui adesso.
Horus_il_falco is offline  
Vecchio 01-10-2007, 18.44.18   #5
koan
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Messaggi: 522
Riferimento: Perchè Dio?

Citazione:
Originalmente inviato da Diver
..l’immagine dell’uomo figlio di Dio.

Bel discorso, molto profondo e spirituale ..

Citazione:
Originalmente inviato da Diver
quale è l’intuizione sottesa in questa immagine?


"Cogito ergo sum" .. questo stilla nella proiezione della mia mente, il quesito della tua domanda.

Mi chiedo, se potrà mai la "morte" cancellare chi sono...

Cosa, chi, può dirmi chi sono...
Non viene certo dal famoso "essere o non essere", che pur fa riflettere quanto non può nascere probabilmente dal sé, perché non può che nascere dal "dubbio" di tutto, anche da quello del Sé ..

Se dunque 'sono', come posso essere senza riconoscere quanto E' in me?
Quanto è "fuori", è anche "dentro" oppure è solo quanto è "fuori" rispetto a me ?

Prendere "coscienza di sé", permette di acquisirne anche consapevolezza.

"Conosci te stesso" .. forse non sarà poi così esatto neanche questo completamente...
Conosci quanto ti circonda, relazionandoti con quanto E' .. non con quanto NON E'... anche se poi Tutto, E'
"Chi sono", non lo decreto mai io da solo, forse non lo decreto affatto io, molte volte si finisce per essere quanto altri ti dicono chi sei .. nella maschera, che è propria di ogni "persona", in quanto tale... Ma forse è la relazione che costruisco un po' alla volta con l'esterno e con gli altri, a definire meglio chi io sia veramente .. non credo possa quindi decretare chi io debba essere, chi altri conseguentemente siano, cosa, qualsiasi cosa, non sia altro se non rispetto a me... Sono convinto invece che quanto si muove ed esiste attraverso i miei sensi fisici, non possa che essere a prescindere da me, in quanto anche senza di me, E'... Quindi non sono così sicuro che sia realmente io a dare a tutto quel fatidico Nome etimologico e al contempo categorico biblico; non senza comprenderlo pienamente, sino alla radice della sua più propria e men che meno strumentalizzata 'essenza' reale di sé ..
Il Signore è il Maestro, Maestro di vita, della Vera Vita; ma questo, può essere un valore "dogmatico" che non abbisogni di comprendere alcunché, all'infuori di sé ? Basta credere per Essere, in qualità di Veri Figli, senza prima ancora .. divenirLo da 'dentro' ?
In cosa sta la "pratica", tanto osannata, di quanto viene "Ascoltato" e che procede altresì dalle Parole di Vita di una tal imperitura Immagine, del Figlio fatto Uomo .. ?
Se qualcuno, non potendo non avere 'il dubbio' di chi sia realmente il Figlio, si chiedesse in cuor suo chi Egli è .. non potendo non ascoltare quanto Egli dice dentro di noi parlando di sé, quanto altri hanno saputo/potuto Testimoniare di Lui fino al sangue ( se realmente è stato detto... se realmente corrispondesse mai a quanto non può che essere anche dentro di sé )... Si parla, essendo questo è il lieto annuncio, di Colui che non solo è disceso dal Cielo, ma che vi è anche asceso ?
E' prima Disceso o Asceso dal/in Cielo ?
Da dove vengono l'Uomo e la Donna .. ? dalla terra o dal Cielo ?
E' l'essere umano che si evolve da se stesso, o lo Spirito di Dio soffia nelle sue narici l'Alito della Vita ?

Chi è che "diviene" .. e Chi invece: "trasforma" tutto .. ?

Quanto procede dalla materia .. e quanto invece dall'Essere ?

Chi sono ...

Non credo nel"l'Essere o Non Essere", ma esattamente in Chi Io Sia realmente... in una tal consistenza di "chi io sia", non posso non riflettere; però non io ma la comprensione di quanto mi circonda e che è verso l'esterno, verso una tal apertura, induce me stesso a riflettere, a scavare ancora un altro po', ad scoprire quanto nell'ombra si può scorgere.. e alla Fine, solo alla Fine, finalmente poter anche Essere...

Se l'Essere vive di Dio, allora Dio vive in tutto ed in tutti, nessuno escluso.
Chi è capace di poter escludere qualcosa, qualcuno dal tutto ?
Chi ha il diritto di decretare quanto 'non è', in quanto 'diviene' .. e non per propria volontà, ma per quella sola di Colui che realmente E'... ?

Gnoti Sautòn ( conosci te stesso ) ..

Può la morte, dunque, annientare tutto questo ? può la morte chiudere l'Essere in se stesso ?

Vivo nell'Essere, ne prendo consapevolezza, ma l'Essere E' a prescindere anche da me... perché l'essere umano non è "immagine di sé" .. ma di quanto veramente E'.

Perché, Figlio .. ?
Qual è l'Amore del Padre, chi conosce un simile amore...?
Qual è l'Amore di una Madre, chi conosce un tal amore...?
Chi sa di essere Figlio, chi possiede questo Amore .. ?

Dicono che Dio sia Amore; dicono che Dio sia in tutto e in tutti; dicono che Dio sia Colui che E' .. ma Chi "io sono" ?
E dunque, Sono ?

Le Scritture raccontano, a Nome di Dio, che: qualunque Nome l'Uomo avesse dato "loro", quello doveva essere anche il "loro" Nome.
L'Essere Umano è Signore della Creazione ?
E cosa significa "Signore" .. ?
Chi è il Figlio, se non Colui che Eredita quanto è del Padre ?

L'Uomo e la Donna sono in grado di Conoscere, perché conoscendo quando è intorno a loro, conoscano anche "se stessi"...
L'Essere Umano ha questa dote, questa qualità innata, intrinseca nel suo Essere, che è 'duale' ( nella 'relazione' che non può che essere .. duale ).
L'Uomo/la Donna divengono perché sono, prima di tutto, Figli di Dio, di Colui che E' ..
'Avere', 'Possedere' .. quanto E' attraverso quanto di manifesto E', o attraverso di "chi siamo" noi ?
Dare il Nome a qualcosa, significa conoscere quanto è intorno a noi, saper comprendere cosa realmente è; nel Progetto disegnato attraverso l'Opera del Creato per chiunque possa intenderlo ..

Si può Avere, senza Essere ?
ovvero, chi potrebbe essere, senza Avere ?

Può "Essere" quanto "diviene", o "diviene" solo quanto E' ?
Si può "divenire", anche senza Avere ? cosa significa Avere .. ?
Poiché se quanto esiste finirà, che tipo di 'avere' poter ottenerne ?

Quanto Diviene finisce .. questo è certo: si nasce, si vive e poi si muore.

Che cosa è l'Essere: un "esperimento", più o meno 'riuscito' .. ?

L'Essere è nelle cose, o le cose sono nell'Essere ?

Quanto sottile è, in realtà, l'Opera nascosta nelle cose che 'sono', per chi abbia potuto anche solo appena scorgerle... come può, quanto E,' essere custodito/racchiuso "all'interno" di quanto è talmente fragile che se solo cade s'infrange... ?

Avere o Essere ?

C'è chi crede di possedere, mentre non ha nulla; c'è chi crede di essere, mentre non è nessuno ..
Ma solo chi 'ha' ed 'è' realmente, cresce anche in quell' "IO SONO COLUI CHE SONO " .. "perché in Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo"...

Non penso basti solo 'credere', ma prima di tutto : essere ..
koan is offline  
Vecchio 01-10-2007, 20.25.31   #6
Monica 3
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Riferimento: Perchè Dio?

Perché Dio?

Perché comunque stiano le cose, qualunque sia la verità, Dio è un bisogno della mente, di ogni singola mente dell'uomo, si affidi egli ad una semplice religiosità naturale o ad una sofisticatissima religione istituzionale. Sia egli ateo o no.

Monica 3 is offline  
Vecchio 01-10-2007, 22.56.01   #7
koan
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Riferimento: Perchè Dio?

Citazione:
Originalmente inviato da Monica 3
Perché Dio?

Perché comunque stiano le cose, qualunque sia la verità, Dio è un bisogno della mente, di ogni singola mente dell'uomo

Perché ha bisogno di "fumare" chi "fuma" ?
Cosa lo induce a "fumare" .. e cosa gli impedisce di smettere .. ?
Il "bisogno" nasce dal cuore, oppure viene dal corpo e dalla mente.

Possono un padre ed una madre, pretendere l'amore, oppure essere amati essendone indotti ? che valore avrà un amore di bisogno, non maturo nel cuore ..

Possono l'uomo e la donna arrivare a Dio, per mero bisogno ?

Tutto ciò che il Padre, Colui che E', ci ha dato, "pensandolo" per noi, i nostri sensi ed il nostro intelletto ( ìntus-lègere ), non hanno alcun significato o ci è dato per conoscere quanto siamo, attraverso quanto solo E' .. ?

Ciao
koan is offline  

 



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