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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 06-04-2008, 20.42.22   #1061
Flow
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Data registrazione: 05-12-2006
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Riferimento: La chiave di tutto

Si condivide tutti la stessa proiezione e le stesse illusioni..
non una mia e una tua proiezione, una mia e una tua via, un tuo metodo e un mio guru, ma un'unica storia e un'unica proiezione dalla quale si trae la sensazione di separazione soggetto/oggetto. La conoscenza di qualcosa si percepisce come soggetto/oggetto, se non c'e' una richiesta di conoscenza non c'e' nemmeno percezione, o perlomeno non ha alcun senso parlare di percezione o di quello che viene percepito.. da una semplice descrizione si interpretano e si inventano tecniche e metodi che non portano da nessuna parte se non alla perpetuazione dell'illusione. Dai verbi sono state inventate le regioni e gli Dei..
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Vecchio 06-04-2008, 21.50.47   #1062
tmusa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
Riferimento: La chiave di tutto

[quote=robbybass]
Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Non ho mai avuto aspirazioni ad essere un Maestro, se ho dato questa impressione, la smentisco.


Non serve avere discepoli per essere maestri. Il maestro è colui che sà.
Per se stesso in primis,e se avanza per gli altri.
Cerca di capirmi, quello che tu adotti come metodo l'ho già detto va bene.
Ma quelle che sono le tue "considerazioni" cioè i tuoi convincimenti stonano.
Sono parole di chi ha già superato la fase dell'accettazione della propria
faccia, del proprio corpo, del doloroso vedersi sempre più vecchi, della paura
del momento in cui si morirà, la paura delle malattie eccc.
Questi sono passaggi obbligatori per tutti.
Sono centinaia di ore di pianto.- Immaginandosi in una bara con i tuoi cari
attorno che piangono.
"Poi dirai le stesse cose che dici ora a proposito del corpo, ma sarà la tua
verità e non di Yogananda.
Sei troppo intelligente per non accorgerti che sotto sotto non c'è tutta
questa certezza. Tutto qua. Ciao.
Forse capisco quello che vuoi dire. Tu dici: è facile parlare per chi ha avuto un'esperienza di Illuminazione, la strada si srotola da sé ed è tutta in discesa.
Ben più complicato è per chi questa esperienza non l'ha avuta e si trova a confronto con un mondo che presenta il suo volto fatto di corruttibilità, disfacimento e morte.
Se è questo che vuoi intendere, tu cogli il cuore del problema. Ed è esattamente il problema primigenio che si pose lo stesso Buddha quando si mise in cerca della strada che lo coducesse nel luogo della cessazione del dolore, decadenza e morte.
Ed è esattamente il problema che sta alla base di questo post nel quale si postula (scusa il bisticcio di parole), che la soluzione di tutti i problemi, da qui "la chiave di tutto" sta nell'attingere all'Illuminazione.
Non dobbiamo dare per scontato che questo concetto sia comprensibile e condiviso da tutti. Anche se poi nel "come fare" si sono susseguite una serie di proposte operative differenziate e composite, non ci sono stati seri interventi che hanno messo in discussione questo assunto originario.
Esso infatti rimane intatto. E io lo ripeto, tutto quel quadro di dolore che rappresenti: morte, bara, pianto, tutto questo cesserà nel momento che riesci ad entrare nello stato buddico dell'Illuminazione.
Come fare, ripeto, tutti ti indicano la strada, ciascuno ha il suo sentiero luminoso, basta leggere con occhio puro ciò che si scrive qui e scegliere quel percorso che ti è più vicino.
Quanto poi a quel punto dove in qualche modo mi metti a confronto con Yogananda, lo prendo come uno scherzo, non sono neanche il fango delle scarpe del venerabile Maestro, lui si un vero Maestro.
Anzi vorrei pregarvi di non personalizzare. Tmusa non esiste.
tmusa is offline  
Vecchio 06-04-2008, 22.50.22   #1063
tmusa
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Data registrazione: 29-09-2007
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Riferimento: La disidentificazione e il corpo:la parola ai Maestri

Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Ciò che è illusorio è MAYA, il velo che impedisce la conoscenza,e che non ci fa comprendere cosa veramente siamo,che non siamo cioè questa impermanenza temporale che il mondo in cui viviamo e questo corpo che abitiamo..ma non siamo.. e a cui tu dici di volerti staccare..
ma come? esiste allora? Se riconosci che il mai nato non ha corpo ,allora perché staccarsi da qualcosa che non è,e che non si è? Non ci vedi contraddizione in ciò ?
Ma ciò che è basilare da comprendere, non dimentichiamolo, è che samsara è nirvana:ogni negazione di ciò è una fuga,ogni fuga una falsa realtà perché afferma ciò che fugge…
e quindi rieccoci all’anestesia..alla negazione..
Sarà una strada per carità…non ti voglio negare nulla tmusa..è tua..
ma di sicuro, ciò che anestetizza, non guarisce.
Perché ciò che guarisce deve passare dal corpo ferito,negato nel suo dolore e nei suoi nodi da sciogliere.
Ciò che guarisce non può non passare dall’Amore,dalla Compassione,dal Perdonarsi..il corpo negato,
il Corpo di Dolore direbbe Tolle.

Come vedi,non sto complicando le cose, tmusa,le sto solo analizzando diversamente e vedendo i nodi essenziali..
Tu dirai che è un altro punto di vista…fa nulla..scrivo per gli altri che leggono…
PS Prendi precauzioni per l’ego? Per non cedere alle sue tentazioni?E se invece di mezzora ,è un ora di computer serale..fa male?

E’ sufficiente la consapevolezza è tutto diventa possibile …
senza precetti..

quelli lasciamoli ai bambini e ai preti da refettorio (con tutto il rispetto).

Capisco quello che vuoi dire. C'è verità nelle tue parole. Sostanzialmente poni la questione: perché negare qualcosa che non esiste quando negandola è un modo per affermarla.
Questo non è altro che il grande insoluto problema della ineffabilità dell'Illuminazione. In altre parole, nessuno è in grado di indicare un percorso logico che porta alla realizzazione dell'esperienza.
Io ci provo. Tu ci provi. Altri in questo forum ci provano. Ma nessuno può dire questa è la strada, perché non c'è.
Tutto ciò che possiamo fare è seminare degli indizi. Dare delle indicazioni. Ripercorrere delle esperienze. Tracciare degli itinerari. Oppure invitare alla non azione, all'abbandono, al lasciar andare le cose come stanno, sia fatta la sua volontà;sii presente a te stesso; vivi ogni istante come fosse l'ultimo ecc. ecc.
E ancora, possiamo raccontare il nostro percorso spirituale, questo porta entusiasmo, al volerci provare, ho ricevuto una e-mail nella quale si diceva che questo forum mi ha dato un'incredibile carica spirituale, per me questo è positivo, è un avvio.
Perchè non lo so, sono contento che accada.
Tutto questo ha un senso. Ciò che non trovo armonico son quegli interventi di tipo emulativo, non si fa così, non è giusto, questa strada non porta da nessuna parte, come a voler intendere: io sono meglio di te ecc. ecc. Questi interventi, quando non c'è malafede, si basano sostanzialmente sul versante interpretativo della letteratura religiosa, dove ciascuno può esprimere un'opinione, chiosare e fare un commento, anche legittimamente, direi. Ma non funziona sul versante dell'esperienza spirituale, ciascuno racconta la sua, questa non è controvertibile. E come il racconto di un sogno, non si può dire non è così, ma si può dire questo sogno lo interpretro in un certo modo.
I tuoi inteventi sono pieni di verità. Anche i miei lo sono, anche se, in apparenza, il tono confidenziale e diretto, l'eccessiva personalizzazione possono stridere, possono dare un falso segnale, essi sono discorsi spirituali.
La scelta voluta di uno stile, che ritengo, efficace, e lo è se il forum sopravvive da mesi, non deve ingannare; ciò che scrivo sono parole spirituali, intendendo questo con un logos che discende dall'esperienza e non dall'immaginazione.
tmusa is offline  
Vecchio 06-04-2008, 23.17.37   #1064
Noor
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Riferimento: La disidentificazione e il corpo:la parola ai Maestri

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Originalmente inviato da tmusa
La scelta voluta di uno stile, che ritengo, efficace, e lo è se il forum sopravvive da mesi, non deve ingannare; ciò che scrivo sono parole spirituali, intendendo questo con un logos che discende dall'esperienza e non dall'immaginazione.
Ne convengo tmusa.
Se c'è sincerità d'intenti e voglia d'intendersi al di là di quella di affermare se stessi,allora si crea, si è creato ,qualcosa di fertile da offrire a chi vuole trovare stimoli.
Adesso lascio decantare un pò le tante parole di questi giorni a favore di un pò di silenzio.
namastè
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Vecchio 06-04-2008, 23.47.22   #1065
tmusa
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Riferimento: La chiave di tutto

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Originalmente inviato da Flow
Si condivide tutti la stessa proiezione e le stesse illusioni..
non una mia e una tua proiezione, una mia e una tua via, un tuo metodo e un mio guru, ma un'unica storia e un'unica proiezione dalla quale si trae la sensazione di separazione soggetto/oggetto. La conoscenza di qualcosa si percepisce come soggetto/oggetto, se non c'e' una richiesta di conoscenza non c'e' nemmeno percezione, o perlomeno non ha alcun senso parlare di percezione o di quello che viene percepito.. da una semplice descrizione si interpretano e si inventano tecniche e metodi che non portano da nessuna parte se non alla perpetuazione dell'illusione. Dai verbi sono state inventate le regioni e gli Dei..
La conoscenza basata sulla logica cioè logos=parola, discorso, è un tipo di conoscenza cosìdetta duale. Cioè contiene per sua natura l'ignoranza.
Per ogni cosa che apprendo mille altre ne ignoro. Conoscenza e ignoranza si inseguono. Più so, più so di non sapere. Questa forma di conoscenza ha solo il pregio di essere funzionale alla società umana che la utilizza per strutturarsi con un suo ordine. Non è funzionale alla comprensione della realtà. Infatti i filosofi non riescono a spiegarci la realtà, ciascuno contraddice il precedente, perché usano questo strumento inadeguato: cioè quello della conoscenza logica.
C'è un'altra forma di conoscenza chiamata sapienza o saggezza che non utilizza questo strumento, ma l'intuizione olistica. Questa forma di conoscenza a differenza dell'altra, è in grado di rappresentare la realtà.
Qui si comprendono effettivamente come stanno le cose, i dubbi si sciolgono e la verità si rivela in tutta la sua evidenza.
Le tecniche e i metodi, o non metodi, si utilizzano per passare dalla conoscenza logica a quella olistica, perché questo non avviene spontaneamente, o molto di rado, ma diciamo quasi mai.
Negare un percorso fatto di esercizi spirituali, anche se ci può essere un fondo di verità, può confondere, e scoraggiare. Ecco perché si parla di metodi.
tmusa is offline  
Vecchio 07-04-2008, 14.01.07   #1066
robbybass
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[quote=tmusa]
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Originalmente inviato da robbybass
Forse capisco quello che vuoi dire. Tu dici: è facile parlare per chi ha avuto un'esperienza di Illuminazione, la strada si srotola da sé ed è tutta in discesa.
Ben più complicato è per chi questa esperienza non l'ha avuta e si trova a confronto con un mondo che presenta il suo volto fatto di corruttibilità, disfacimento e morte.
Se è questo che vuoi intendere, tu cogli il cuore del problema. Ed è esattamente il problema primigenio che si pose lo stesso Buddha quando si mise in cerca della strada che lo coducesse nel luogo della cessazione del dolore, decadenza e morte.
Ed è esattamente il problema che sta alla base di questo post nel quale si postula (scusa il bisticcio di parole), che la soluzione di tutti i problemi, da qui "la chiave di tutto" sta nell'attingere all'Illuminazione.
Non dobbiamo dare per scontato che questo concetto sia comprensibile e condiviso da tutti. Anche se poi nel "come fare" si sono susseguite una serie di proposte operative differenziate e composite, non ci sono stati seri interventi che hanno messo in discussione questo assunto originario.
Esso infatti rimane intatto. E io lo ripeto, tutto quel quadro di dolore che rappresenti: morte, bara, pianto, tutto questo cesserà nel momento che riesci ad entrare nello stato buddico dell'Illuminazione.
Come fare, ripeto, tutti ti indicano la strada, ciascuno ha il suo sentiero luminoso, basta leggere con occhio puro ciò che si scrive qui e scegliere quel percorso che ti è più vicino.
Quanto poi a quel punto dove in qualche modo mi metti a confronto con Yogananda, lo prendo come uno scherzo, non sono neanche il fango delle scarpe del venerabile Maestro, lui si un vero Maestro.
Anzi vorrei pregarvi di non personalizzare. Tmusa non esiste.

Ciao Tmusa:

Mi dispiace che ci sia il "gap" della mia presunzione e del tuo orgoglio che ci
impedisce di sintonizzarCi.
Io non parlo per tutti.
Il quadro di dolore, che descrivo, dovrebbe iniziare proprio con l'illuminazione che tu hai sperimentato.
Un grande imbuto concentra gli uomini di tutte le discipline e le dottrine delle varie religioni davanti ad un'unica porta. Osho la chiama soglia.
Oltre c'è un corridoio senza porte chiamato anche sentiero spirituale.
Tu non sei ancora nel sentiero.
Per entrare serve saper meditare correttamente in modo da -INNESCARE IL PILOTA AUTOMATICO-. A questo punto la tua attenzione sarà tutta rivolta su te
stesso, e ai tui comportamenti in relazione con gli altri.Non ti importerà più
nulla delle inutili definizioni astratte spazio -tempo ecc.

Non sono stato certo io a decidere a cosa voler rinunciare,cosa piangere,di cosa gioire o di cosa godere.
Una volta entrati nel sentiero non ci si può più fermare,si devi accogliere tutto quello che si trova nel corridoio: quello che ho descritto e molto di più. Se non capisci capirai. Molte persone leggono e leggeranno.
Le conseguenze sono che RI-SCOPRI CHI SEI davvero e in che modo ti sei
ingannato fino ad oggi,
e lentamente anche il quadro d'insieme della realtà troverà la sua armonia.
Il famoso "canile" diventerà ai tuoi occhi il posto più -utile -per l'evoluzione
degli uomini, e anche l'olocausto degli ebrei avrà il suo più logico significato.

Il meccanismo del sentiero è identico per tutti. Cambiano solo i simboli legati al vissuto personale.
Per uno la ricchezza nella sua vita è stata identificata con le vacanze alle
mauritius per un'altro con le scarpe bianche, ma il dolore(Mai provato prima) che deriva dall'essere stati più poveri dell'amico è sempre lo stesso.

La fondamentale regola che ci insegna la bibbia con la storia del padre che sacrifica il proprio unico figlio per ubbidire a Dio, riguarda il problema della
rinuncia.
Noi possiamo avere solo quello che siamo disposti a perdere.
Si applica su tutto : dalla vita alla pizza.

Se Yam avesse seguito il mio consiglio lo confermerebbe.
Tra l'altro Cristo ci fa leggere: Dammi tua moglie ,i tuoi figli, i tuoi campi, e ti
restituirò tutto cento volte tanto.

Queste cose che ho scritto sono verità generali scritte ovunque che ho
constatato direttamente su me e su altre persone di spessore assoluto.

Il raggiungimento della fine del sentiero in pochi anni è alla portata solo di tutti quelli che hanno il permesso dalla propria coscienza di riconoscersi
nelle mie parole.(pochi purtroppo).

La fine del sentiero coincide con lo stato di illuminazione permanente
descritto da Buddha dove non c'è più dolore e morte.


Se non si scopre spontaneamente ogni giorno qualcosa di nuovo (a proposito dei nostri difetti
personali e di come ci hanno condizionato l'esistenza),
per mezzo della meditazione, significa che non si medita correttamente.
Chiedere aiuto,e l'aiuto arriva.

Per Yam,per chi già ha la sensibilità di sentirsi in colpa se non paga il biglietto,
non serve a niente rinunciare.
Ma a chi non si sente in colpa,il rischiare e poi fare una brutta figura davanti al controllore può essere d'aiuto ,sempre se vissuta con consapevolezza.
Saluto tutti.
robbybass is offline  
Vecchio 07-04-2008, 17.31.18   #1067
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Citazione:
Originalmente inviato da robbybass

Per Yam,per chi già ha la sensibilità di sentirsi in colpa se non paga il biglietto,
non serve a niente rinunciare.
Ma a chi non si sente in colpa,il rischiare e poi fare una brutta figura davanti al controllore può essere d'aiuto ,sempre se vissuta con consapevolezza.
Saluto tutti.

A volte sembri dire delle cose importanti...che condivido, ma sinceramente non vedo chiarezza nelle tue parole.
Continuo a chiedermi in che razza di setta tu sia finito.
Sensi di colpa?
Ho parlato di Consapevolezza!
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Vecchio 07-04-2008, 22.25.45   #1068
tmusa
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Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
A proposito di Dogen:

Fukanzazengi
La forma dello zazen che è invito universale
La via originariamente è intrinseca ovunque in modo perfetto,
perché pretenderla attraverso pratiche e risvegli?
Il veicolo della verità è incondizionato e presente,
sprecarsi in accorgimenti?
Ancora: Tutto non solleva affatto polvere,
perché credere nei metodi per purificarlo?
Il centro non si allontana da qui,
ehi! non girovagare col corpo e con la mente in pratiche religiose.
Nei versi che precedono il maestro mette in guardia dai vuoti ritualismi. Non c'è un luogo non un modo che posso condurre al risveglio. Non è vestendo un abito sacro o praticando una tale preghiera che si attinge all'illuminazione.
Non sono i comportamenti esteriori che producono risultati; nè luoghi particolari. Qui e ovunque Egli è profondo e chiaro.
Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
il cielo e la a terra si fanno incommensurabilmente lontani; se dai adito al pur minimo “mi piace - non mi piace”, il cuore si smarrisce nella confusione. Supponiamo, per esempio, che tu sia orgoglioso della tua comprensione, che abbondi in illuminazione, che tu abbia adocchiato la sapienza, ottenuto la via, chiarificato il cuore, dato impulso all’ideale di scalare il cielo: non fai che trastullarti nei pressi della soglia del nirvana, e ignori quasi del tutto l’operoso sentiero della libertà.
La discriminazione, il giudizio, la critica sono fattori di ostruzione. Basta anche la più sottile discriminazione e si torna nel pensiero duale della logica relativistica. L'orgoglio spirituale è l'ultima trappola che mette in gioco l'ego. Anche quando hai raggiunto le più alte realizzazioni, se scivoli in esso torni nel fango. Questo è il significato dei versi che precedono.

Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
Guarda! Buddha, sapiente di nascita: si vede la traccia dei sei anni trascorsi seduto eretto; Bodhidharma, che ha trasmesso il sigillo del cuore della via: si ode la fama dei nove anni seduto fronte al muro. Così furono i santi antichi, così deve praticare l’uomo d’oggi. Perciò smetti la prassi di cercare detti e investigare parole; fai il passo che rivolta la luce e la getta all’interno. Così il tuo corpo e spirito con naturalezza è abbandonato e appare il tuo volto originario. Se ambisci ad acquisire questo, subito devi impegnarti in questo.
L'illuminazione non è una dottrina che si conquista applicandosi sui testi anche sacri, ma è un percorso pratico che impegna il corpo e la mente in esercizi spirituali pratici, protratti nel tempo ed intensi. lo scopo e di illuminare la visione interiore abbandonando i falsi concetti di corpo e identità.

Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
Per lo zazen è ideale un posto tranquillo; bevi e mangia con regolarità. Liberati e sii separato da qualsiasi tipo di relazione e di rapporto, lascia riposare qualsiasi iniziativa. Senza pensare né al bene, né al male, non curarti di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Interrompi l’attività del cuore, della mente e della riflessione. Interrompi le indagini del pensiero, dell’immaginazione, della contemplazione.
Qui si decrive la prima fase della meditazione che è quella della "tranquillizzazione" o rilassamento profondo. Fase preparatoria importantissima vera via d'accesso all'esperienza. Seguono dettagli tecnici posturali, ai queli io non dò grandissima importanza.

Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
Non misurare quanto hai realizzato la via [misurare Buddha]: essa non ha niente a che fare con lo stare seduti o sdraiati. Di solito si mette un cuscino quadrato, largo e spesso, sul pavimento e, sopra questo, un altro cuscino alto e rotondo [zafu] su cui ci si siede. La posizione è con le gambe incrociate o in modo completo [kekkafuza], o in modo incompleto [hankafuza]. Nel primo caso mettere il piede destro sulla coscia sinistra, e il piede sinistro sulla coscia destra. Nel secondo caso soltanto il piede sinistro sulla coscia destra. Indossa un vestito comodo e pulito. Posa il dorso della mano destra sul piede sinistro e il dorso della mano sinistra nel palmo della mano destra. Le punte dei pollici devono toccarsi leggermente. Siedi eretto, senza inclinare né a destra, né a sinistra, né avanti, né indietro. Le orecchie devono essere in linea con le spalle, il naso deve essere in linea con l’ombelico. La lingua riposa contro il palato. Le mascelle e le labbra sono chiuse senza sforzo. Tieni sempre gli occhi aperti. Respira tranquillamente attraverso il naso. Dopo avere regolato la posizione nel modo descritto, espira tranquillamente e poi inspira. Fa qualche movimento ondulatorio con tutto il corpo a destra e a sinistra. Quindi siedi immobile.
men tre dò grande importanza a ciò che segue:
Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
La disposizione del tuo pensiero si posi su questo fondo del non pensiero. Come la disposizione del pensiero si posa sul fondo del non pensiero? Impensato. Ecco, questo è il fulcro distintivo dello zazen.
Quando siamo nel profondo rilassamento anche i pensieri rallentano la loro vorticosa rincorsa, questo è il momento per tentare di arrestarli. Cosa impossibile se non per qualche frazione di secondo, io la chiamo la tecnica della concentrazione ricorsiva; consiste nel fissare con un loop il pensiero su un unico punto. Bastono pochi decimi di secondo. Una volta tornato libero, il pensiero non si incanala più sui binari della logica sequenziale, ma e come se esplodesse producendo una nuova cognizione.

Citazione:
Originalmente inviato da RAPHAEL
Zazen non consiste nell’apprendere a meditare [nell’apprendere lo zen]. Semplicemente è la porta reale della pace e della gioia, è la pratica avverata che arriva alla pienezza del risveglio. Il presente si fa presente con evidente profondità, qui non arriva la ragnatela dei condizionamenti e delle illusioni. Se qui trovi dimora, è come il drago che trova l’acqua, assomiglia alla tigre che si inoltra nella montagna.
Qui dice che la pratica coincide con la realizzazione, non è uno strumento per.. è essa stessa il fatto. Seguo domani.
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Vecchio 07-04-2008, 23.24.55   #1069
robbybass
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Citazione:
Originalmente inviato da Yam
A volte sembri dire delle cose importanti...che condivido, ma sinceramente non vedo chiarezza nelle tue parole.
Continuo a chiedermi in che razza di setta tu sia finito.
Sensi di colpa?
Ho parlato di Consapevolezza!

Ciao Yam.

Il senso di colpa è un messaggio della tua coscienza che ti avverte quando stai sbagliando e quello che stai facendo ti si ritorcerà contro.

Se non pago il biglietto mi sento in colpa,perchè sto rubando.
Ho la consapevolezza di rubare. Tu no?

Comunque non mi preoccupo se non mi capisci.
Le verità troppo pericolose per l'ego sono sempre criptate dalla mente.
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Vecchio 08-04-2008, 00.36.50   #1070
Noor
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Citazione:
Originalmente inviato da robbybass
Il senso di colpa è un messaggio della tua coscienza che ti avverte quando stai sbagliando e quello che stai facendo ti si ritorcerà contro.

Se non pago il biglietto mi sento in colpa,perchè sto rubando.
Ho la consapevolezza di rubare.
il senso di colpa è un messaggio della..sub-coscienza..
peraltro affiora portando un messaggio distorto..è piuttosto una paura ,una tipica ferita dell'anima ,quindi inconscia,del nostro passato e perpetuata nel tempo, che si riflette in modo distorto in un azione del presente.
Un circolo vizioso che va compreso nel profondo..
Siamo comunque nella direzione opposta alla consapevolezza:questa ci offre ciò che è in modo limpido,diretto..non nasconde motivazioni da svelare..nodi da sciogliere per capirci..
Mi spiego:se non pago il biglietto e non soffro di sensi colpa..e sono consapevole del mio atto, saprò che rischio di essere scoperto e quindi ne affronto le conseguenze,e se l'ho fatto mi sento responsabile di ciò,che non significa sentirsi in colpa ed accusare i suoi tipici malesseri..
Responsabile significa che lucidamente l'ho scelto di fare..magari non avevo i soldi ed ho valutato di dover rischiare perchè mi era necessario.
Ma tutto finisce li.
L'ho fatto,punto.Finito.
Non ci possono essere ripercussioni,rimorsi nella mia coscienza..
Perchè la consapevolezza è come l'acqua che sgorga..sempre fresca,nuova e non legata al passato.
Non so se sono stato chiaro..
Noor is offline  

 



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