Quando vi e' dolore il centro del piacere e' attivo. Piu' forte e' il dolore piu' il centro del piacere emette endorfine. Quando il dolore cessa, il piacere regna(Illuminazione?).
Viva la sofferenza Buona Giornata

Più che piacere,si direbbe beatitudine,pace..al di là degli opposti.
Ma Atisha dice anche altro:che i due piani non sono mai assolutamente divisi..

Certo, certo. Era solo una descrizione fisiologica. Bye R.C.

.. ma secondo me non è esatta...

quando cessa il dolore si è semplicemnte morti.. o come dire, abbiamo lasciato il corpo.. (ma fino a che non ne faremo esperienza diretta restano tutti bla bla bla, non è mai tornatu nessuno a raccontarlo tornando nel corpo!)
se poi vuoi chiamarla illuminazione....

Signori Forumanti

Mi piacerebbe conoscere il vostro parere riguardo alla tanto agognata Illuminazione.
L’amico TMUSA sostiene sia possibile illuminarsi permanentemente in questa dimensione con questo corpo fisico. Addirittura dispensa tecniche per tale realizzazione. Io invece sostengo che la permanenza di tale stato sia impossibile da ottenere. Alcuni Maestri assicurano che tale stato se mantenuto per lungo tempo causerebbe la morte dell’individuo.
Ritengo la ricerca dell’Illuminazione Permanente non dispensabile, anche perché come molti di voi suggeriscono è presente in ogni cosa. Nonostante la sofferenza sia il leit motif di questo pianeta, con il passar degli anni e’ diventata la mia unica maestra. Sto attraversando un periodo piuttosto poco “luminoso” della mia esistenza ma nonostante tutto sento ancora l’armonia all’interno e nessun desiderio di cambiare.
Credo che la chiave di tutto sia l’abbandonare ogni ricerca e Lasciarsi Vivere.
In Gasso R.C.

Il processo e' doloroso per via della trasformazione neurobiologica del cervello, dolori lancinanti al cervello, dietro al naso, si e' passati al passatutto, il mondo che si capovolge, ma soprattutto per il fatto che durante questo processo si cerca ancora di raggiungere qualcosa attraverso la vecchia conoscienza o nel modo in cui ci si aspettava.

e' doloroso rimanere isolati, questo passatutto e' implacabile, occorre un salto di qualita' un estremo ed ultimo salto definitivo, di non ritorno, ma stranamente ci sono gia', e questa consapevolezza si aggancia al corpo e provoca quello stiramento genuino che dissolve il sogno dell'inconsapevolezza.
Quando il corpo si svuota della sua meccanicita' rimane uno straccio, ha bisogno di risvegliarsi, di rianimarsi, si cammina molto, moltissimo, forse da qui' l'espressione cammino spirituale..

illuminante!!!!

ecco, partiamo da qui...

io sincerametne ho le mie idee che sviluppo strada facendo.. non m'interessa quasi più nulla di cosa dicono una o l'altra tradizione o maestro.. accolgo ogni dire ma faccio riferimento solo al mio percorso a ciò che accade nella naturalezza del mio abbandono.. al lasciarMi vivere..

Ti Voglio Bene...

Allora non mi sono fatto capire!!!!
quando cessa il dolore definitivamente trapassiamo. Sono daccordo con te'. Ma temporaneamente........ subentra il piacere. Chiamarla illuminazione era solo uno scherzo. Ciao R.C.

Non a caso ,caro Raphael lo hai scritto maiuscolo:Lasciarsi Vivere,intendendo riferirti con ciò,alla Dimensione consapevole."
Acquisita questa,in un certo qual modo, la Ricerca inverte la direzione,o meglio non cerca più nulla ,avendo comunque ritrovato un non-luogo ove "riposarsi",dopo aver superato comunque i "luoghi della paura".
Sì,perchè non ci può essere Abbandono se ci sono ancora paure che frenano la piena "Caduta".
Tmusa parla di illuminazione..ma si riferisce ad un certo livello di Risveglio conseguibile con la meditazione,ma la Realizzazione si consegue,o meglio accade, al di là di quelle "sedute"...

Questo è un modo per esprimere scetticismo. Il mondo ne è pieno e non ho la vocazione di convertire nessuno.Ciascuno viva come vuole se è contento così. Io parlo per esperienza diretta, capisco che il mondo è pieno di imbroglioni e dissimulatori, e uno può non credere leggittimamente a ciò che scrivo, ma questo non significa che devo dire cose diverse da quelle che vedo, per far piacere agli scettici.
Se dico che durante l'Illuminazione cessa ogni dolore, è così punto e basta.
Io non chiedo a nessuno di credere a quello che dico, io invito a vivere, a vedere ciò che descrivo; bisogna solo sforzarsi un po' tutto qui.
Poi, vedo che continuate con questo concetto di corpo, l'idea di avere un corpo, il concetto di sostanziarci in un corpo, lo vuoi capire che è solo una costruzione illusoria della nostro ego o no? lo sto ripetendo alla nausea, che noi non abbiamo nessun corpo ma ce lo inventiamo per presentare qualcosa nel gioco di società del affermazione di un sé. E' una tensione, ora un emozione, ora un dolore, una sensazione piacevole ora dolorosa, che avvertiamo ora qui, ora lì, ecco il corpo, sta tutto in questo quello che chiami un corpo.
Poi mi parli di morte. Attingere all'Illuminazione significa sedersi sulla tomba della morte. Morte è una parola ridicola per chi ha esperienza di Illuminazione.
Solo chi vive lontano dalla grazia dell'Illuminazione deve temere i cani di guerra della morte che gli ringhiano alle calcagna.
Gli scettici, i materialisti, chi indulge nei sensi corporei, tutti costoro vedono schiudersi le uova della morte dentro le loro stesse gote; non chi ha scavalcato il muro d'ombra.
Poi non mi piace che definisci bla bla una conversazione spirituale. Banalizza e volgarizza, parole che mi sforzo di rendere elevate ed elette, sempre comunque indegne della sostanza che vogliono evocare.

Ti saluto e i abbraccio