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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 26-01-2008, 07.07.26   #351
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
quando sorge l'Illuminazione la coscienza si stacca dalla spoglia corporea e si identifica in un pensiero totale, in quel momento noi non siamo più quel corpo e quelle membra che stanno composte sul sofà, noi siamo quel pensiero totale.
Ora quella forma di pensiero per sua costituzione ontologia non ha natura fisica e non è corruttibile, non subisce mutamento e non invecchia, ecco come noi, identificati nella nuova essenza spirituale di quel pensiero totale, riusciamo a vivere l'esperienza dell'immortalità, dell'infinitezza e dell'atemporalità
.
Ma, tutto questo che ho scritto, bisogna: provando e riprovando, viverlo direttamente, ed è ozioso che qualcuno mi venga a dire che le cose non stanno così o potrebbero non stare così. Lo ripeto bisogna provare non credere né filosofare, provare.
Ultima cosa, e finisco, mi accorgo che passo troppo tempo in questo forum. Allenterò un po' la presa.
Ci riscriviamo fra un po'.
Un abbraccio a tutti e buon lavoro.

ciò che salta all'occhio è che non fai un minimo sforzo (che dovrebbe essere cosciente) per comprendere le parole altrui.. ti limiti a scrivere che bisogna provare e riprovare.. come se l'altrui esperienza fosse tutt'altro..
non poni Ascolto.

forse davvero passi troppo tempo (inutilmente) in questo forum..
atisha is offline  
Vecchio 26-01-2008, 10.21.03   #352
RAPHAEL
Saturnian
 
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Data registrazione: 01-10-2007
Messaggi: 55
Riferimento: La chiave di tutto

TMUSA "Non nego che la natura abbia le sue leggi dell'impermanenza: malattia, vecchiaia e morte sono i tratti che le connotano. Ma l'Illuminazione è l'antidoto a questi veleni naturali. Lo dico non per fare della letteratura di "buddismo primitivo", ma perché sono un "testimone oculare" che le cose stanno proprio così, con l'Illuminazione cessa il dolore, la vecchiaia e la morte".

Mi sembra di intuire che sei riuscito a costruire l"Omuncolo. L'Elixir. il Gerovital della tradizione alchemica. Beh, l'unico modo per verificare e' conoscere la tua eta' anagrafica e vederti di persona. R.C.
RAPHAEL is offline  
Vecchio 26-01-2008, 10.44.45   #353
paperapersa
Ospite abituale
 
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
L'amore umano qualunque esso sia ha uno sfondo di natura egoistica.
Prendiamo l'amore di una madre per il proprio figlio, è un meraviglioso esempio di amore. E' vero. E gli altri figli? E chi non ha una madre? E chi non ha dei figli? Chi vede il proprio figlio spegnersi di leucemia? Gli ospedali ne sono pieni.
Per questo si dice che l'amore umano sottrae, è egoistico, è esclusivistico è piombo sulle ali del progresso spirituale.
Mentre l'amore divino, chiamiamolo così, è universale, non distingue fra questo o quel figlio, non distingue neanche fra le cose animate e inanimate, in questo è un amore che aggiunge.
Se alla fine vogliamo fare un saldo fra i due tipi di "amore" il secondo non sottrae nulla dall'essere madre ma aggiunge a questo, il mondo; il primo sottrae il mondo, lo separa, lo tiene fuori, e quindi è inferiore.
Non c'è nulla di sonvolgente in questo.
E se fosse proprio il contrario?
L'aver considerato Dio un padre maschio ci ha separati da Lui, dalla parte
amorevole, accogliente, femminile, destra del cervello! Ci ha fatto vedere
un Dio che come un Padre giudica e separa, che premia e castiga! proprio come fanno i padri terreni, come fa ogni essere umano diviso e non integro!
Gesù è venuto a mostrarci questo lato di Dio, a mostrarci l'accoglienza di tutti,
il non giudizio, l'amorevolezza, la vera luce che si posa su ogni cosa e ad ogni cosa dà vita e che "lascia che sia", ha cercato di farci capire come cambiare
le "maledizioni fino alla settima generazione" in "benedite, benedite,benedite
e perdonate sempre voi stessi e tutti. amate ogni parte che il mondo vi riflette
come parte di voi e di un tutto, è venuto a guarire i malati di "oblio"
a "risvegliare" chi credeva di dover essere storpio e continuare a usare stampelle per poter camminare e lo ha liberato, i ciechi che non volevano vedere tutti gli orrori che il mondo rifletteva, e li ha costretti a guardare
in profondità dentro la loro anima prima di potersi schiarire la vista esterna,
i lebbrosi, che soffrivano del rifiuto, dell'abbandono, e che con l'amore
per sè stessi e per la vita potevano tornare a sorridere, guarire e riinserirsi in un mondo in cui si sentivano estranei e rifiutati, i sordi che non volevano più sentire parole di rimprovero, di giudizio, di vergogna......
a tutti diceva "vai e non peccare più di mancanza fi amore verso te stesso, tu sei amato, come ogni singola cosa che il Sole illumina!"
Esortava tutti a fare come il Sole, ad essere perfetti, a dare la propria luce
e il proprio calore ed energia vitale a tutto e tutti!
Ci invita a chiamare Dio "paparino", a farci abbracciare da questo Amore
a porgerci a questo sole, a prendere la tintarella senza "paura"! di bruciarsi
o di prendere le malattie!
E invece oggi temiamo pure il SOLE, ci dicono che provoca i tumori,
ci allontanano ancora di più dalla Sua luce, facendoci credere che
esporsi a "questa sorgente di vita" possa provocare la morte!
Si innesca così nella nostRA MENTE nuovamente la PAURA!
Le madri cercano "non tutte lo ammetto" di togliere le paure al bambino, di rassicurarlo, di coccolarlo, di amarlo sempre e comunque.......
sanno che hanno commesso gli stessi "errori" MA NON LI CHIAMANO PIU'
ERRORI MA OPPORTUNITA' DI CRESCITA, ESPERIENZE.
Le madri fin da sempre sanno "attendere" (già per nove mesi) con fiducia
nella natura e senza "aspettative". Guidano ,ma lasciano liberi di fare scelte,
accettano, loro malgrado anche le scelte pesanti dei figli, sono presenti e
disponibili ogni volta che viene loro richiesto di intervenire
e "attendono" quando vengono rifiutate, che la maturità e le esperienze della crescita facciano recuperare un "rapporto interpersonale" di parità
e non di dipendenza, di subordinazione e che il periodo di rifiuto
e di ribellione "rientri" in sereno rapporto di amicizia e scambio.
Le madri sanno di essere "archi" e che i figli sono le loro frecce
ma lasciano che si dirigano dove preferiscono....
a volte soffrono perchè il nido si svuota ma appena
riacquistano la loro libertà di "donne" e il loro tempo
"godono" di ciò e apprezzano con gioia ogni piccola conquista e personale e dei figli!
Obietterai che non vedi molte madri così in giro, ma io credo che ve ne siano più di quante se ne possa immaginare, e in ogni caso, arrivare a divenire
così è il percorso "spirituale" di ogni madre che comprende
come sia importante disidentificarsi dal ruolo per trovare la salute integrale.
Quanto alle madri che hanno dei figli malati è un discorso lungo che affronterei
volentieri in un altro tema di discussione.
paperapersa is offline  
Vecchio 26-01-2008, 11.08.43   #354
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Quando dico che Tmusa e' uno Gnostico o un Buddista primitivo intendo proprio che separa l'assoluto dal relativo...ha paura di contaminarsi, di sporcarsi e vorrebbe dimorare la dove tutto e' pulito, lindo, perfetto.
In questo modo si perde la presenza nel qui ed ora dove la radianza della luce e' la manifestazione stessa...il Samsara...affatto separato dal Nirvana. Questo storicamente, perche' Tmusa ha citato il Nirdesasutra, affermarono i maestri dal Mahayana. C'e' un evento particolare che puo' accadere...ma fa parte del naturale svolgersi degli eventi.....
La naturale accettazione di questa semplice verita' non fa perdere il contatto con la realta' e quindi le circostanze della vita di ognuno di noi: l'assoluta ordinarieta' di cio' che siamo chiamati a svolgere, come il lavoro..se lavoriamo, gli affetti, la famiglia...tutte circostanze che se presenti non possono essere accantonate perche' sarebbe una fuga...dalla propria realta'....l'unica realta'....il luogo dove accade l'unica vera e possibile trasformazione.
Quindi la novita' del Nirdesasutra era proprio quella del Bodhisattva presente dove la vita lo conduceva...quindi non solo piu' Prajna (la saggezza che viene dalla pratica...) ...ma anche Upaya* (mezzi salvifici..o metodo...il ritorno alla vita quotidiana....) :

"Che significato hanno per il Bodhisattva, legame e liberazione?

Per il Bodhisattva, il liberarsi dall'esistenza a esclusione dei mezzi
salvifici è
un legame.

Al contrario penetrare nel mondo dell'esistenza con l'aiuto dei mezzi
salvifici è una liberazione.

Per il Bodhisattva, il gustare il sapore delle estasi, delle liberazioni,
delle concentrazioni e dei raccoglimenti senza mezzi salvifici, è un legame.

Al contrario, il gustare il sapore delle estasi e delle concentrazioni
facendo ricorso ai mezzi salvifici è una liberazione.

La saggezza priva di mezzi salvifici è un legame. Al contrario, la saggezza
provvista di mezzi salvifici è una liberazione.

I mezzi salvifici privi della saggezza sono un legame. Al contrario i mezzi
salvifici provvisti della saggezza sono una liberazione.

(Vimalakirti Nirdesa Sutra, 4.16)

*Upaya non e' altro che stare nel mondo....non nascondersi..non ritirarsi dal mondo...
Yam is offline  
Vecchio 26-01-2008, 13.27.24   #355
freedom
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Prima dici che non sei un illuminato
Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
quindi dire io sono Illuminato è una contradizione, un non senso. L'illuminazione è. Essa è in me è fuori di me ed è ovunque.
Poi esprimi le conseguenze dell' illuminazione delle quali ne sei un testimone oculare.
Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Non nego che la natura abbia le sue leggi dell'impermanenza: malattia, vecchiaia e morte sono i tratti che le connotano. Ma l'Illuminazione è l'antidoto a questi veleni naturali. Lo dico non per fare della letteratura di "buddismo primitivo", ma perché sono un "testimone oculare" che le cose stanno proprio così, con l'Illuminazione cessa il dolore, la vecchiaia e la morte.
Capire questo lo si comprende solo con l'Illuminazione, se uno non lo comprende vuol dire che ha ancora zone opache da rischiarare, nulla di strano deve approfondire di più.
Non noti anche tu la contraddizione?
freedom is offline  
Vecchio 26-01-2008, 13.50.49   #356
Mirror
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Citazione:
Originalmente inviato da Yam
In questo modo si perde la presenza nel qui ed ora dove la radianza della luce e' la manifestazione stessa...il Samsara...affatto separato dal Nirvana...
La naturale accettazione di questa semplice verita' non fa perdere il contatto con la realta' e quindi le circostanze della vita di ognuno di noi: l'assoluta ordinarieta' di cio' che siamo chiamati a svolgere, come il lavoro..se lavoriamo, gli affetti, la famiglia...tutte circostanze che se presenti non possono essere accantonate perche' sarebbe una fuga...dalla propria realta'....l'unica realta'....il luogo dove accade l'unica vera e possibile trasformazione.
...

Sono d'accordo. E' un errore continuare a dividere... concettualizzare la separazione... praticare l'ambizione spirituale, comunque sia.
E' un vano cercare quello che già è.
Il cielo e la terra vanno assieme... proprio ora. Non c'è bisogno di creare mondi separati.
Lo spirito è l'aspetto invisibile della materia, così come la materia è l'aspetto visibile dello spirito. E ciò che sembra due in realtà è Uno.

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Vecchio 26-01-2008, 14.01.49   #357
Mirror
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Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Perchè dove c'è l'illuminazione non c'è un "tu", quindi dire io sono Illuminato è una contradizione, un non senso. L'illuminazione è. Essa è in me è fuori di me ed è ovunque.


Condivido appieno questa tua affermazione.
Se qualcuno dice "io sono Illuminato", se non per comodità di discorso, sta dando la prova del fatto che in realtà non lo è.
Perchè, per definizione, l'io non può Illuminarsi.
L'illuminazione accade solo quando il senso dell'io si dissolve.

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Vecchio 27-01-2008, 17.24.51   #358
Flow
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Puo' darsi che nel cercare di unire il relativo con l'assoluto si ha un terzo prodotto che si potrebbe chiamare Essere, Compassione, o stato naturale ecc.
Dico prodotto perche' la novita' potrebbe essere nello spessore piu' sottile del preservativo con cui si cerca di penetrare la realta' (+ sottile + sensibile).
Come cercare di spiattellare un cerchio, prenderne le due estremita' (assoluto e relativo) piegarle all'insu' e penetrarle, come per riformare il cerchio perduto.
Ho questa sensazione per cui lo stato naturale non e' qualcosa che puo' andare perduto, ma allo stesso tempo non puo' nemmeno essere trovato, e' sempre presente in ogni momento, ma non puo' essere percepito, non puo' essere riconosciuto, certificato o modellato, non lo si puo' inserire in una meditazione, in una contemplazione, in un una storia di risveglio, in un compito salvifico, e' presente in tutte queste azioni ma non e' condizionato da esse, esse credono di catturare lo stato naturale, di rinchiuderlo in una soluzione, e' qualcosa che si cerca di fare tutto il tempo, e questo probabilmente e' tutto il tempo che c'e'.
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Vecchio 27-01-2008, 20.34.05   #359
oroboros
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Cavolo che risparmione in questo topic... ginnastica spirituale che ti trasferisce da un canile a una cagnara confusionaria che si esprime per intenti eroici ed egotici. Si potrebbe dire: "la strada in salita verso il basso". Ci vuole la tutina per arrivare alla conoscenza? Ma poi, scusa, la conoscenza di che?
oroboros is offline  
Vecchio 28-01-2008, 23.22.59   #360
tmusa
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Citazione:
Originalmente inviato da paperapersa
E se fosse proprio il contrario?
L'aver considerato Dio un padre maschio ci ha separati da Lui, dalla parte
amorevole, accogliente, femminile, destra del cervello! Ci ha fatto vedere
un Dio che come un Padre giudica e separa, che premia e castiga! proprio come fanno i padri terreni, come fa ogni essere umano diviso e non integro!
Gesù è venuto a mostrarci questo lato di Dio, a mostrarci l'accoglienza di tutti,
il non giudizio, l'amorevolezza, la vera luce che si posa su ogni cosa e ad ogni cosa dà vita e che "lascia che sia", ha cercato di farci capire come cambiare
le "maledizioni fino alla settima generazione" in "benedite, benedite,benedite
e perdonate sempre voi stessi e tutti. amate ogni parte che il mondo vi riflette
come parte di voi e di un tutto, è venuto a guarire i malati di "oblio"
a "risvegliare" chi credeva di dover essere storpio e continuare a usare stampelle per poter camminare e lo ha liberato, i ciechi che non volevano vedere tutti gli orrori che il mondo rifletteva, e li ha costretti a guardare
in profondità dentro la loro anima prima di potersi schiarire la vista esterna,
i lebbrosi, che soffrivano del rifiuto, dell'abbandono, e che con l'amore
per sè stessi e per la vita potevano tornare a sorridere, guarire e riinserirsi in un mondo in cui si sentivano estranei e rifiutati, i sordi che non volevano più sentire parole di rimprovero, di giudizio, di vergogna......
a tutti diceva "vai e non peccare più di mancanza fi amore verso te stesso, tu sei amato, come ogni singola cosa che il Sole illumina!"
Esortava tutti a fare come il Sole, ad essere perfetti, a dare la propria luce
e il proprio calore ed energia vitale a tutto e tutti!
Ci invita a chiamare Dio "paparino", a farci abbracciare da questo Amore
a porgerci a questo sole, a prendere la tintarella senza "paura"! di bruciarsi
o di prendere le malattie!
E invece oggi temiamo pure il SOLE, ci dicono che provoca i tumori,
ci allontanano ancora di più dalla Sua luce, facendoci credere che
esporsi a "questa sorgente di vita" possa provocare la morte!
Si innesca così nella nostRA MENTE nuovamente la PAURA!
Le madri cercano "non tutte lo ammetto" di togliere le paure al bambino, di rassicurarlo, di coccolarlo, di amarlo sempre e comunque.......
sanno che hanno commesso gli stessi "errori" MA NON LI CHIAMANO PIU'
ERRORI MA OPPORTUNITA' DI CRESCITA, ESPERIENZE.
Le madri fin da sempre sanno "attendere" (già per nove mesi) con fiducia
nella natura e senza "aspettative". Guidano ,ma lasciano liberi di fare scelte,
accettano, loro malgrado anche le scelte pesanti dei figli, sono presenti e
disponibili ogni volta che viene loro richiesto di intervenire
e "attendono" quando vengono rifiutate, che la maturità e le esperienze della crescita facciano recuperare un "rapporto interpersonale" di parità
e non di dipendenza, di subordinazione e che il periodo di rifiuto
e di ribellione "rientri" in sereno rapporto di amicizia e scambio.
Le madri sanno di essere "archi" e che i figli sono le loro frecce
ma lasciano che si dirigano dove preferiscono....
a volte soffrono perchè il nido si svuota ma appena
riacquistano la loro libertà di "donne" e il loro tempo
"godono" di ciò e apprezzano con gioia ogni piccola conquista e personale e dei figli!
Obietterai che non vedi molte madri così in giro, ma io credo che ve ne siano più di quante se ne possa immaginare, e in ogni caso, arrivare a divenire
così è il percorso "spirituale" di ogni madre che comprende
come sia importante disidentificarsi dal ruolo per trovare la salute integrale.
Quanto alle madri che hanno dei figli malati è un discorso lungo che affronterei
volentieri in un altro tema di discussione.

Dico subito che considero queste parole che hai scritto, bellissime, poetiche e umane troppo umane forse. Considero il fatto che tu abbia voluto spendere tempo e senno per scriverle, un contributo prezioso ai nostri ragionamenti, un dono di cui non posso che ringraziarti. E a questo non vorrei che seguisse un ma. E allora faccio seguire un perchè?
Pensi davvero che abbia voluto svilire quanto di più struggente e soave la natura possa offrire all'esperienza quale l'amore materno per la sua genitura? Così cinica appare la ragione quando scruta, indaga e si interroga?
Bene, cercherò di riprendere un po' quei concetti che non ho saputo forse esprimere nel modo appropriato.
Tutto deve partire da un presupposto, non considerando il quale si perde l'orientamento. Il presupposto è che a un certo punto a una certa persona accade una strana esperienza: l'Illuminazione.
Da quel momento la vita subisce un rivolgimento, o stravolgimento. Bene ha detto e dottamente, il nuovo amico Oboromoros, che ci ha onorati della sua partecipazione, che il centro dell'esistenza subisce uno spostamento d'asse. In questa nuova dimensione esistenziale che si viene a produrre accadono tuttavia anche delle strane perturbazioni, se vogliamo chiamarle così, al comune senso della morale. Molte cose ovvie appaiono meno scontate.
Una di queste è proprio l'amore umano, in qualsiasi tipo e forma lo si voglia concepire. Ma non perché ci sia una diminuzione bensì perché c'è una rottura dei suoi confini. Come una persona che recinta un bosco e si costruisce un piccolo giardino, e gode di quella sua proprietà, i suoi fiori e le sue piante; ma poi viene qualcuno che rompe quei recinti e così gode dell'intero bosco.
Quando mi incammino sul sentiero dell'Illuminazione l'amore che ho per mia figlia non è inferiore all'amore che ho per te, come non lo è per l'amore che ho per una mosca, questo perché tutto ciò che nell' "l'universo si squaderna" non è altro che me stesso. Questo era il significato di amore che non sottrae.

Colgo l'occasione per rispondere agli altri amici.
Per la contradditorietà sollevata da Freedom, giusta ritengo la risposta di Mirror, con il quale mi accorgo di condividere molte sue interpretazioni.
La esprime bene il verso di una canzone "non ci sono io nel luogo del mio stare".
La questione Nirvana Samsara citata da Yam, che dimostra sempre più una ottima conoscenza dottrinale, ritengo che sia di grande complessità per essere affrontata in poche battute. Posso dire solamente che comprendo il significato del testo sacro, in parte, ne ho esperienza. Ma credo che solo chi abbia una profonda intuizione possa affermare l'equazione Samsara= Nirvana.
In altre parole, solo chi abbia percorso tutto il percorso spirituale del risveglio può camminare per le strade del mondo senza temere che la polvere lo insozzi.
Per gli altri, forse per i più, è bene che rimaniamo vigili, altrimenti le contaminazioni, non per paura ma per certezza ci intossicheranno. E' un mio pensiero, per carità.
Un saluto a tutti e un saluto in particolare a Maxim, che leggo con piacere sta ancora con noi.

Ciao
tmusa is offline  

 



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