Ustiah..qui finisce che passo per bugiardo.

Lettura consigliata: A proposito del mentire


Esiste un ostacolo ben definito, una ragione ben precisa per cui non possiamo avere consapevolezza così come siamo. Questo ostacolo prin­cipale sulla via dello sviluppo è il mentire. Ho già accennato al men­tire, ma dobbiamo parlarne più diffusamente in quanto non sappiamo cosa significhi mentire perché non abbiamo studiato seriamente questo problema. Eppure la psicologia del mentire è veramente la parte più importante dello studio dell'essere umano. Se un uomo potesse essere descritto come un tipo zoologico, sarebbe definito l'animale bugiardo'.
Lascerò da parte il mentire esterno e mi atterrò soltanto all'uomo che mente a se stesso su se stesso. Questa è la ragione per cui ci tro­viamo nello stato in cui siamo attualmente e perché non possiamo conoscere la verità in quanto questa può essere raggiunta soltanto in uno stato di consapevolezza obiettiva. Perciò non possiamo definire ciò che è verità; ma se assumiamo che mentire è l'opposto di verità, possiamo definire il mentire.
Il mentire più serio è quando sappiamo perfettamente bene di non sapere, e di non poter sapere, la verità sulle cose e tuttavia non agiamo conseguentemente Pensiamo e agiamo sempre come se conoscessimo la verità. Questo è mentire. Quando io so di non sapere qualcosa e al tempo stesso dico di saperlo, o agisco come se lo sapessi, ciò è mentire. Per esempio, non sappiamo nulla di noi stessi, e veramente sappiamo di non saper nulla, tuttavia non riconosciamo mai o ammettiamo questo fatto; non lo confessiamo mai nemmeno a noi stessi, agiamo, pensiamo e parliamo, come se sapessimo chi siamo. Questa è l’origine, il principio del mentire.

Dal testo:
"Il principale ostacolo al raggiungimento della consapevolezza di sé è che pensiamo di averla."
Ouspensky

Già,questo è raccontarsela...sempre da tener presente..
L'unica consapevolezza di cui possiamo essere certi è che non possiamo affermare nulla.L'io può solo "nominare"e aggrapparsi a quell'idea ma non è mai.."quello"..

Un filosofo definiva l'uomo "un animale pazzo", identificando la sua follia nella ragione.
Sostanzialmente mi sento di condividere entrambi le definizioni: animale che mente - animale pazzo.
Penso proprio che la nostra ragione ci intossichi la mente. Genera mondi su mondi fittizi. Che noi, guarda un po', abitiamo e consideriamo reali.
Quindi è proprio così: la nostra mente mente.
Ma non considero questo atteggiamento un male in sé, il male è non rendersene conto. Il male è ignorare questa ignoranza.
Per ripetere il concetto, non è necessariamente maligna la nostra mente generatrice di ombre, corpo del male sta nella inconsapevolezza di questo meccanismo, quando c'è inconsapevolezza.
Ora, nel momento in cui si smaschera completamente questo gioco ozioso che la nostra mente fa, allora sorge quella dimensione pura, che io mi ostino a chiamare Illuminazione, la quale ci libera dagli effetti perversi che essa genera in noi: paura, dolore, emozioni, tensioni ecc.
E' questa la dimensione del non attaccamento, il che significa che non ci attacchiamo più alle idee generate dalla nostra mente considerandole come reali. Questa capacità di "distacco", tornando al tema, è la chiave di tutto.
Chi, in un modo o nell'altro riesce in questo, realizza il bingo.
Ciao

Salve e buona nottata!
ho letto quasi tutto l'articolo gentilmente messo a disposizione da yam... un punto (non dico io se no sono bugiardo ) lo trovo dissonante:agiamo, pensiamo e parliamo, come se sapessimo chi siamo. chi sono è completamente ininfluente, è come agisco che può essere importante e "agendo" senza collidere gli altri certamente non mento; il ritenersi o no consapevoli è un puro spreco di "energia"; è nella nitidezza dell'azione che ci si può confrontare claudio

E chi comprende cosa collide o meno con gli altri,chi lo giudica senza bugie?
Se sono coperto di maschere ed anche l'altro lo è..
e non c'è consapevolezza...(questo spreco di energia )
chi è che comprende ciò che è vero da ciò che è falso?

..non solo..ma pensiamo anche di agire...e che l'azione sia una conseguenza della nostra volonta'....


Lei non sa chi sono io?

Tu non sai "chi sono io?" Tu non sai "chi realmente sei?"
Direi che invece e' molto importante sapere "chi siamo".


Invece potresti mentire. Potrebbe esserci un ego buono che per tornaconto (karma positivo) agisce.....


Si, detto cosi e' gia' meglio ma deve essere chiaro che....se non sappiamo chi siamo resta una grande illusione...perche' solo sapendo "chi si e' realmente" e' possibile agire secondo l'ordine naturale delle cose, ma allora non c'e' piu' l'agente, cioe' colui che crede di poter agire.....cioe' non c'e' piu' il tornaconto...anche se siamo impegnati in un attivita' commerciale.

Sembra un giuoco di parole, me ne rendo conto, eppure non lo e'.
Quando realmente la testimonianza e' attiva, si ha l'impressione che qualcun altro faccia le cose per noi, non c'e' sforzo, ne' fatica, c'e' efficienza, concentrazione, leggerezza, acume, precisione, gioia........attenzione, ascolto.......almeno questa e' la mia esperienza. E' come se mi vedessi dall'esterno, come se vedessi il mio corpo mente lavorare (agire) per me...dove quel me e' la mia natura profonda, il sostrato silenzioso che e' pura coscienza.

Quando invece sono identificato faccio fatica, mi preoccupo del futuro, mi rammarico per gli errori fatti, sono poco efficiente, poco concentrato, sempre stanco....sono caduto....il fuoco si e' quasi spento...Spesso accade che il fuoco si riaccenda da se...al solo ricordo di cosa sta accadendo, altre volte mi occorre sedermi a meditare..ed ecco che come per incanto torna quella "presenza".....


Non sono l'agente delle mie azioni, non ci sono azioni che mi appartegono...e' come se offrissi dei fiori...e' come se mi venissero offerti dei bellissimi fiori.....sono libero dal passato, libero da aspettative per il futuro....sono qui, semplicemente qui..dove sono...non ci sono neanche le bugie...non sono mai esistite.

Pensare di avere trovato la cosiddetta verità su se stessi, la chiave di tutto, quando invece è ancora l'ego che se la racconta, è aggiungere falsità a falsità. La Verità è prima di qualsiasi affermazione che pretenda di esserla.
Essa è solo in quel luogo che precede il sorgere del pensiero. E lì che la si può riconoscere. Dimorando in quello spazio silenzioso vedremo la mente operare e osserveremo gli inganni che essa propone a noi stessi e agli altri. Per il resto, qualsiasi verità definità appartiene al mondo del relativo, della soggettività, del divenire, del cambiamento...
quindi è impermanente ed effimera.
In questo senso qualsiasi pretesa chiave di tutto è illusoria.

la verita'..sono cresciuta tra uomini e donne che non hanno fatto altro nella loro vita che cercare la verita'..e hanno portato me a non avere altro intento che seguire la mia verita', da trovare prima di tutto.
Ho visto e sentito usare questa parola come se incarnasse una qualche liberazione, illuminando occhi che finalmente riuscivano a ''comprendere''..
ma c'e' un momento in cui l'assenza di verita' diventa verita' vera..gioco di parole divertente.. dove nell'assenza c'e' l'unicita' e nella verita' vera la sua assenza!

Ho provato diverse volte quella sensazione momentanea di "soffermarmi" nell'assenza di pensiero o di vederlo scorrere senza esserne vittima,la pace regnia sovrana in quel attimo(possono essere minuti come ore dipende dall'individuo).Condivido con te mirror,questo é il succo,approfondire tutto ciò é superfluo e mentale.Penso Tmusa abbia sperimentato la stessa cosa,e per forze maggiori lo vuole esprimere e diffondere.La realtà assoluta é estremamente semplice,l'ego viene messo in disparte,si dissolve ecco perché é cosi incredibilmente difficile avvicinarsi alla realtà perché é troppo semplice,troppo poco impegniativa pe la nostra mente pensante ricca di cultura e appartenenza all'ego.La vera felicità che descrive tmusa con tutte le sue forze é esperienza come quella di Mirror e di chi sà quanti altri.
I nostri ego troveranno la via di confrontarsi e di restar vivi per forze maggiori,intanto perché utilizziamo la scrittura,ci esprimiamo con la mente pensante e quindi difficile dipingere una realtà assoluta con un pennello non adatto.Molti hanno sperimentato l'essenza ma renderla permanente mi sembra alquanto difficile per via di questo mondo frutto della nostra visione periferica,se qualkuno riesce a stare perennemente nella beatitutudine ha una marcia in "meno"(oserei dire).
molto interessanti i tuoi interventi Mirror...ciao

Salve e buon giorno!
pofferbacco quanto scalpore ha suscitato il m-io(ops!bugia) post ; sono un pò sconnesso a causa della notte, cercherò di rispondere in modo congruo.
E chi comprende cosa collide o meno con gli altri,chi lo giudica senza bugie?
Se sono coperto di maschere ed anche l'altro lo è..
ci sono dei precetti che, seguiti, impediscono di creare danno agli altri e a se stessi, posso essere più o meno bello ma non ho maschere; credo che il porsi troppo domende è gioco della mente
non solo..ma pensiamo anche di agire...e che l'azione sia una conseguenza della nostra volonta'....
nella manifestazione impermanente l'azione ha il suo karma

Direi che invece e' molto importante sapere "chi siamo".
davvero credi che sia importante sapere,rispetto all'Assoluto, chi siamo? eventualmente cosa siamo
Quanto postato da mirror lo rileggo dopo un pomeridiano claudio