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Vecchio 19-02-2008, 15.09.12   #501
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Tutto quanto scrive Maharshi non fa una grinza. Ma quando giunge poi a darci delle indicazioni operative, mi sembra che sia meno efficace.
Infatti domandarsi "Chi sono io?" anche se in modo meditativo, anche se in modo profondo, non credo, almeno non a tutti, sicuramente non a me, produce effetti.
Certamente la domanda grimaldello, va fatta nel momento giusto, quando cioè abbiamo già rarefatto le tensioni che agitano la nostra mente, tuttavia appare poco dirompente.
Io la sostituisco con la seguente che mi da una scossa maggiore: "che cosa ci sto a fare qua, se io non esisto!".
Ripetuta, meditata ed assorbita questa per me è una buona chiave d'accesso.

Fermo restando che, quello che è stato definito come l'ingresso senza porta, non è proprio così agevole da percorrere.
Si passa da uno stato all'altro senza apparente modificazioni. Tutto rimane com'era e tutto cambia.
Senza un cammino spirituale si vive accecati dalla vita.
Quando si schiude il fiore dell'illuminazione, tutto ti diventa possibile.
Scusatemi se martello su questo concetto. Ma ci tengo che mai si perda di vista questa verità suprema:
in qualunque tempo, in qualunque luogo, per noi umani, l'esperienza dell'Illuminazione è la chiave di tutto.

Già ci pensavo a quel "cosa ci faccio qui, se sono solo una illusione?"

Ma non è da mettere in un cassetto. Quel "io chi sono?" in questo momento mi appare come una sottile forma di ego. Non ci avevo mai pensato.

La ricerca di quel che si è non deve essere esclusa dal cammino, ma se ci si ferma lì può divenire un'arma per l'ego.

Che ci faccio qui? è un pensiero pratico e più creativo ed efficace.

Sì, credo che l'illuminazione sia la chiave di tutto. E per averla non devi rincorrerla, e allo stesso tempo devi essere pronta a riceverla.

A volte sembra che il paradosso sia una chiave che apre molte porte.

Non è un cammino facile, ma chi l'ha detto che deve essere facile?
Mary is offline  
Vecchio 19-02-2008, 15.39.03   #502
salvatoreR
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
Riferimento: La chiave di tutto

Io sono.
A te che leggi, io parlo. A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio.
A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel deserto.
A te che credesti d'averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» - tanto meravigliose erano la sua sapienza e le opere sue - solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità.
A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto.
E sono venuto anche a te, che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella tua anima e cerchi la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi.
Sì, a quanti hanno fame del vero «pane di vita» io sono venuto.
Sei tu pronto a ricevere il mio cibo? Se lo sei, fa cuore. Siedi.

Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia parola qui pronunciata. Oppure forse ti allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata?
Io! Chi sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità?
Ascolta. lo sono tu; quella parte di te che è e sa, che sa tutte le cose, che sempre seppe e sempre fu. Io sono tu, il tu Sé; quella parte di te che dice Io sono ed è Io sono. Io sono quella parte più alta di te stesso, che vibra entro di te mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta ogni errore dovunque lo trovi. Ciò io sono: non quella parte di te che sino a oggi s'è nutrita dell'errore.
Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo Maestro; io, il tuo Sé divino.
Io, il tuo Io sono, ti reco questo mio messaggio, la mia vivente parola, come ti ho portato ogni cosa in vita, libro o «maestro», povertà o ricchezza, amara esperienza o amore, allo scopo di insegnarti che io, io solo, il tuo vero Sé, sono il tuo istruttore; il solo istruttore e il solo Dio, che provvede e ha sempre provveduto a te, non solo il pane e il vino della vita, ma anche tutto ciò che occorreva al tuo mantenimento e al tuo sviluppo fisico, mentale e spirituale. Perciò, quello che fa appello a te mentre leggi è il mio messaggio, dettato alla tua coscienza umana esterna dal di dentro, ed è solo una conferma di ciò che l'Io sono di te sempre seppe interiormente, ma che non aveva ancora tradotto in termini ben definiti alla tua coscienza esterna. Così pure tutto ciò che sempre fece appello a te, venendo da qualche espressione esterna, non era che la conferma della mia parola già pronunziata dentro di te; quell'espressione esterna era il canale, il mezzo da me scelto in quel momento per impressionare la tua coscienza umana.
Ma io non sono la tua mente umana, né il figlio suo, l'intelletto: essi sono soltanto l'espressione del tuo essere, come tu sei l'espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità.
Pesa e studia attentamente queste parole.

Sorgi e liberati per sempre dal dominio della tua personalità, con la tua mente e il suo intelletto così gonfi ed esaltati di se stessi; poiché la tua mente, d'ora innanzi, deve essere la tua serva e l'intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella coscienza dell'anima tua. Io sono venuto ora alla coscienza dell'anima tua, dopo averla stimolata per prepararla a ricevere la mia parola. Se sei abbastanza forte per sopportarla; se puoi sbarazzarti di tutti i tuoi capricci, di tutte le tue credenze, di tutte le tue opinioni personali - rottami da te raccolti nei campi coltivati da altri -; se sei forte abbastanza da gettarli via; allora la mia parola sarà per te una sorgente inesauribile di gioia e di felicità.
Ma sii preparato al fatto che la tua personalità dubiterà di queste mie parole man mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata, ed essa sa che non può vivere e prosperare, né dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi.
Sì. Io sono venuto a te, ora, a farti conscio della mia presenza; poiché ho già preparato la tua mente umana in modo che essa possa, fino a un certo punto, comprendere il significato di me.

Io sono sempre stato con te, ma tu non lo sapevi; ti ho espressamente condotto attraverso il Deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti con la manna del Deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e anelare a esso.
Ora ti ho condotto sulla riva del Giordano che ti separa dal tuo divino retaggio. Ora è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è venuto il momento di attraversare il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Vuoi andare?
Allora segui questa parola che è l'Arca del mio patto, e passerai a piedi asciutti.

Maestro Saint Germain.
-----------------------------------------------------------

È difficile opera trovare il padre e creatore di questo universo visibile; quando poi l’hai trovato, è impossibile parlarne ad altri.
Platone.
salvatoreR is offline  
Vecchio 19-02-2008, 16.10.34   #503
koan
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Carissimi,
"perché devo nutrire il bisogno di aver qualcosa, quando ho già tutto" .. ?
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Vecchio 19-02-2008, 16.18.35   #504
koan
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Non vi è arrivo senza un punto di partenza .. siamo sicuri che esso non vi sia ?
Il punto di partenza - il principio - è infinito almeno quanto l'arrivo, ma forse esso ( principio ) è stato ingigantito nella sua radice e poi smarrito lungo il suo cammino...
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Vecchio 19-02-2008, 18.10.17   #505
Yam
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Chi sono io?
C'e' un solo modo efficace di rispondere a questa domanda, un solo modo che trascende la mente discorsiva....cio' che rimane e' una cosa ben precisa.
Occorre farsi la domanda e non rispondersi da soli con i pensieri...cioe' io sono questo o io sono quello...basta tacere e cio' che rimane e' quello che E'....l'Atman...mai nato e che mai morira'.
Non e' necessario essere illuminati per comprenderlo: e' pura coscienza.
Quella stessa indicazione viene data nel Chan: Hua Tou;
nello Dzoghchen: Rig Pa; nelle Upanishad: Sakshin...e la da anche Gesu: "Io sono colui che e'".
Quando nell'Advaita si dice: "Tu sei quello" si intende proprio che siamo "pura Coscienza".
Da un punto di vista pratico questa indicazione e' molto preziosa.
Yam is offline  
Vecchio 19-02-2008, 19.33.23   #506
Yam
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Citazione:
Originalmente inviato da Mary
Già ci pensavo a quel "cosa ci faccio qui, se sono solo una illusione?


Ma non è da mettere in un cassetto. Quel "io chi sono?" in questo momento mi appare come una sottile forma di ego. Non ci avevo mai pensato.

Questo indagare la natura della realta' attraverso il pensiero e' l'illusione...o EGO.

Citazione:
La ricerca di quel che si è non deve essere esclusa dal cammino, ma se ci si ferma lì può divenire un'arma per l'ego.

L'arma dell'ego e' il pensiero discorsivo, ossia l'intelletto umano che e' l'EGO, come spiega bene il conte di Saint Germain nello scritto postato da Salvatore (Grazie Sal..non lo avevo mai letto..)


Citazione:
Che ci faccio qui? è un pensiero pratico e più creativo ed efficace.

Gia' che ci fai qui?
Tutte le riosposte che puoi darti ..purtroppo non sono altro che pensieri. Questo ha creato non pochi problemi all'uomo, soprattutto per quanto riguarda la filosofia e la religione...che partoriscono solo "convinzioni" che poi vanno difese ed affermate ...cosi nascono fazioni, partiti, religioni e ideologie..poco male e' il gioco degli opposti...tuttosommato un film divertente ed affascinante....l'importante e' sapere chi siamo e recitare la parte che la vita e sue circostanze ci riservano. Solo se so di Essere, riconosco la mia natura divina che e' "consapevolezza", solo in questo caso sono in grado di esprimermi al di la' del gioco degli opposti, in sostanza diciamo pure ..sono capace di Amare.

Citazione:
Sì, credo che l'illuminazione sia la chiave di tutto. E per averla non devi rincorrerla, e allo stesso tempo devi essere pronta a riceverla.

Detta cosi e' una bugia, cosi come detta da Tmusa che ha sperimentato qualche stato alterato di coscienza e ancora non riconosce la pura coscienza.

Citazione:
A volte sembra che il paradosso sia una chiave che apre molte porte.

Gia' e' vero, perche' il paradosso e' solo della mente, dell'ego...che a quel punto tace.
Yam is offline  
Vecchio 19-02-2008, 20.11.59   #507
fallible
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Salve e buona sera!
senza polemica !
Sì, credo che l'illuminazione sia la chiave di tutto. E per averla non devi rincorrerla, e allo stesso tempo devi essere pronta a riceverla.


Detta cosi e' una bugia, cosi come detta da Tmusa che ha sperimentato qualche stato alterato di coscienza e ancora non riconosce la pura coscienza.

Invece di chiedersi "Io chi sono" sarebbe ill caso di chiedersi "Tu chi sei" visto che affermi :
Questo indagare la natura della realta' attraverso il pensiero e' l'illusione...o EGO.

non so se ho reso l'idea claudio
fallible is offline  
Vecchio 19-02-2008, 22.33.36   #508
visechi
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E se una volta tanto provassimo a ragionare diversamente? Si rinunci per un attimo alle negazioni e alle affermazioni per concentrarci solo su un punto. Rinunciate alle vostre dispute che ruotano intorno ad un chiodo fisso: chi se la canta meglio.
Attraverso il mitologema della Creazione, le religioni abramitiche spiegano il motivo della “caduta” e dell’attuale opprimente condizione umana. Non ha alcuna importanza, al momento, stabilire se questo mito sia credibile o meno, se racchiuda in sé l’intera o solo parte della Verità, o, viceversa, se sia solo frutto di fantasia tesa a spiegare l’insondabile o l’inaccettabile. Al momento ha rilevanza riscontrare che la medesima sensazione d’oppressione è condivisa anche dalle religioni o spiritualità dell’Oriente. V’è dunque un punto che accomuna Oriente ed Occidente: l’analisi dell’attuale stato della specie cui tutti noi apparteniamo.
Prescindendo dalla nozione di creazione, concentriamoci, invece, solo su un particolare aspetto. L’umanità, per entrambe le radici culturali, vive una condizione che via via si è allontanata dal suo stato naturale, che, evidentemente, non implicava e comportava la percezione del dolore e della dissoluzione. L’uomo, in ultima analisi, per entrambe le culture legge la realtà in maniera distorta, ovvero è preda di pulsioni tali da allontanarlo dalla sua fonte originante – si tratti del Tutto o di Dio, ha poca importanza -.
Dicevo, in apertura, che le religioni di derivazione abramitica spiegano quest’esodo con la nozione di “peccato”… ma non mi è mai stata chiara la spiegazione suggeritaci dall’Oriente. Se l’uomo, in origine, era un tutt’uno con la fonte originante, come si è potuta imporre questa dolorosa sensazione di sofferenza? Quale meccanismo ha condotto la specie umana ad allontanarsi progressivamente e sempre più marcatamente dal suo stato originario di “consapevolezza” e “coscienza superiore”? Qual è, per questa cultura, il baco umano, che lo mina e n’atrofizza le capacità di mantenersi coeso all’Origine o alla Casa del Padre?
La “chiave di tutto”, proposta dall’amico, mi sembra abbastanza banale e piuttosto infantile; la risposta di Yam – ammesso che possa trattarsi di una risposta e non di una sterile riedizione d’abusati cliché – ha il sapore del già detto, del già visto eccessivamente intellettuale e smodatamente capzioso, tanto da indurmi a ritenere che si tratti di macchinosi lambicchi della sua mente. Ancor più quando le sue perorazioni sono chiaramente tese a rivendicare una superiorità spirituale e conoscitiva rispetto all’interlocutore di turno.

Ma allora, se tutto quel vi e ci raccontate è solo il tralucere della vostra smania di apparire diversi da quello che siete; se la storia narrata in mille salse sempre del medesimo carattere, tono e mielosità, non spiegano il perché l’umanità si sia progressivamente allontanata dalla sua Arcadia noumenica, che senso assume cantarsela e sostenere il canto con inni corali di gioia ieratici?
Datemi, una volta tanto, una ragione di questo collettivo esodo dal Tutto che abbraccia tutti… poi, il percorso necessario per la ricongiunzione con Tutto quello che in chiave favolistica narrate, sarà, con molta probabilità, più agevole, e, finalmente, tutto il vostro continuo echeggiare sarà più chiaro.
A quale necessità si piegò, si piega, si piegherà il Tutto ‘omniabbracciante’ ed ‘iper-amorevole’ per ammettere che la condizione umana sia quella attuale e non quella che fu?

Ringrazio fin da ora per le gradite spiegazioni.

Ciao
visechi is offline  
Vecchio 19-02-2008, 22.35.33   #509
Yam
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Citazione:
Originalmente inviato da fallible
Salve e buona sera!
senza polemica !
Sì, credo che l'illuminazione sia la chiave di tutto. E per averla non devi rincorrerla, e allo stesso tempo devi essere pronta a riceverla.


Detta cosi e' una bugia, cosi come detta da Tmusa che ha sperimentato qualche stato alterato di coscienza e ancora non riconosce la pura coscienza.

Invece di chiedersi "Io chi sono" sarebbe ill caso di chiedersi "Tu chi sei" visto che affermi :
Questo indagare la natura della realta' attraverso il pensiero e' l'illusione...o EGO.

non so se ho reso l'idea claudio

Caro Claudio, la frase era riferita al contesto (di tutto il 3d per Tmusa e delle frasi precedenti per Mary)...decontestualizzata non ha senso alcuno.
Yam is offline  
Vecchio 19-02-2008, 23.17.50   #510
Noor
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
blablabla..
...Se l’uomo, in origine, era un tutt’uno con la fonte originante, come si è potuta imporre questa dolorosa sensazione di sofferenza? Quale meccanismo ha condotto la specie umana ad allontanarsi progressivamente e sempre più marcatamente dal suo stato originario di “consapevolezza” e “coscienza superiore”? Qual è, per questa cultura, il baco umano, che lo mina e n’atrofizza le capacità di mantenersi coeso all’Origine o alla Casa del Padre?
..blablabla..
La risposta è:
L'ego.
Noor is offline  

 



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