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Vecchio 23-02-2008, 20.47.06   #561
tmusa
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Data registrazione: 29-09-2007
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da Flow
(...)
La non-separazione e' orgoglio di essere quello e non essere questo.
La separazione e' paura di essere questo e non essere quello.

Illuminazione e oscurazione sono identificazione e disidentificazione,
identificazione e disidentificazione sono consapevolezza immutabile.

Concetti profondi, di difficile penetrazione.
Se ti va, se ti sembra possibile, potresti renderli più accessibili?
Ciao
tmusa is offline  
Vecchio 23-02-2008, 21.09.43   #562
tmusa
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Data registrazione: 29-09-2007
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da Yam
Ho letto il saggio. Lo consiglio: è molto, molto interessante.
Mi ha fatto venire i brividi leggere laddove si racconta che i monaci tibetani con tecniche meditative riescono ad aumentare la temperatura delle mani e dei piedi anche di otto gradi. Questo perché a me succede regolarmente, ma pensavo fosse solo una mia impressione; questa si, la ritenevo un'autosuggestione.
Definirei questo saggio come un modo scientifico per dimostrare la verità spirituale degli effetti della meditazione trascendentale, che io identifico nella Illuminazione.
Chi fa fatica ad allontanarsi dal metodo logico razionale nell'indagine e nella ricerca, può trovare un utile strumento di accesso al problema.
Bisogna ovviamente scegliere le parti meno tecniche che sono più adatte ad un uditorio scientifico.
Ciao e grazie ancora.
tmusa is offline  
Vecchio 23-02-2008, 21.35.42   #563
tmusa
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Data registrazione: 29-09-2007
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da fallible
Salve e buon giorno!


Sicuramante giusto quanto scrivi ma...qui e ora quanti riescono a vivere l'esperienza senza l'intervento dei "5 aggragati"? mi piace stare con i piedi per terra e lavorare per far diminuire sempre di più il loro peso


Rimane la sensazione, la quale raggiunge il cervello, ma rimane là senza che ci sia nessuno a darle il benvenuto. la sensazione è uno dei cinque aggragati...non deve intervenire "la fame" deve rimanere "fenomeno" claudio
Caro Fallible,
Mi sembra che diciamo la stessa cosa in modo diverso, comunque la preciso meglio e vediamo se siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Ho qualche prevenzione perché noto che questo suscita in chi legge un comprensibile scetticismo, ad ogni modo ripeto quanto ho già detto in precedenza.
In particolari condizioni di distacco dal proprio senso corporeo si riesce ad eliminare, io dico completamente, ma ho letto una risposta nella quale si affermava "quasi completamente", è forse devo dare ragione; si riesce ad eliminare quasi completamente il dolore fisico. Qualsiasi esso sia. Non lo so come questo possa accadere, evidentemente il dolore fisico che è pur sempre trasmesso per via nervosa e neuronale trova nella mente un qualche filtro che lo spegne. Tuttavia non si eliminano gli effetti laddove c'è una causa fisica.
Allora, questa proprietà che accompagna lo stato del satori come un benefit accessorio spontaneo e naturale, una volta compresa, la si può utilizzare in tutte le circostanza della vita, anche nel lavoro per sbiadire la fatica.
Ma, purtroppo c'è sempre un ma. A volte si paga caro. Perché la fatica o il dolore servono a qualcosa, se abbiamo imparato a sopirli e quindi a non ascoltare il segnale che ci mandano, il fisico può cedere di schianto.
Ed è ciò che mi è capitato due volte. Conclusione, se hai fame: mangia. Se hai sonno: dormi.
Ciao Fallible. (Questo tuo nick non mi piace, preferirei chiamarti Victorius)
tmusa is offline  
Vecchio 24-02-2008, 11.50.30   #564
fallible
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Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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salve e buon giorno! tusma claudio , fallible, Victorius sono la stessa cosa...ho quel nick perchè,essendo pruntuoso,mi faccio memoria
evidentemente il dolore fisico che è pur sempre trasmesso per via nervosa e neuronale trova nella mente un qualche filtro che lo spegne

mentre leggevo queste righe...,nel leggere la parola "dolore", ho sentito cosa è il dolore (purtroppo lo conosciamo tutti chi più chi meno), ecco da li parte l'esperienza del dolore, comunque le sensazioni e tutto il resto servono a farsi che ciò che è manifesto rimanga tale, espessione dell'E'. claudio

ps Scusate , buona domenica me ne ero dimrnticato ma ...io lavoro claudio
fallible is offline  
Vecchio 24-02-2008, 22.19.05   #565
tmusa
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Data registrazione: 29-09-2007
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Riferimento: La chiave di tutto

Devo confessare che la lettura del saggio "Neurofisiologia della Meditazione" suggerita da Yam, mi ha in qualche modo turbato. Anche se non è detto esplicitiamente, ma si teorizza una qualche motivazione fisiologica all'esperienza del Satori.
In spiccioli la tesi di fondo sta nel fatto che la coscienza "ordinaria" è regolata dall'emisfero sinistro del cervello, con una piccola percentuale di coinvolgimento dell'emisfero di destra; mentre se la delegassimo all'emisfero di destra si verificherebbe quello che è stato definito come quarto stato della coscienza, o coscienza trascendente. In pratica il satori. C'è una descrizione minuta del modo in cui si deve procedere per attivare questa forma di coscienza che agisce per simboli e non per logica, ed è una descrizione perfetta, il che mi fa pensare che chi scrive sia qualcosa in più di uno studioso.
Perché dicevo mi ha turbato un po'. Innanzitutto perchè ciò che vi si legge è talmente vero, ed è talmente precisa la dinamica fisiologica descritta che sorge il dubbio se tutto il fenomeno dell'Illuminazione non si possa poi ridurre che a questo. In realtà il saggio lascia aperte altre implicazioni. Ma il dubbio rimane lo stesso.
In sostanza è l'annoso problema se l'Illuminazione sia un fenomeno solo interiore, oppure se vi sia coinvolta l'immanenza del divino che si rivela.
A questo non darò una risposta perché non ho mi è ancora chiara. E' una di quelle cose non ancora realizzate del mio percorso.
Come si può immaginare, la mia convinzione propendeva per la seconda ipotesi, ma dopo la lettura del saggio mi prendo del tempo per riflettere, meditare e cercare la risposta.
Ma va detto, che comunque sia, non cambia la sostanza del fatto. C'è questo fenomeno di cui noi abbiamo facoltà di accedere, e questa potenzialità è comunque una risposta definitiva a tutti i nostri affanni. Su questo non ho cambiato opinione.
tmusa is offline  
Vecchio 25-02-2008, 10.04.56   #566
crepuscolo
viandante
 
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Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Ma va detto, che comunque sia, non cambia la sostanza del fatto. C'è questo fenomeno di cui noi abbiamo facoltà di accedere, e questa potenzialità è comunque una risposta definitiva a tutti i nostri affanni. Su questo non ho cambiato opinione.

Tutto parte da una domanda "chi sono io?" "esiste Dio?" una domanda che ha una sola risposta "Non so", ma il clic è partito e a quella domanda seguono altre domande, si incontrano letture, frasi, maestri, guru eppure la risposta è sempre "Non so" i Si e No non danno mai risultati concreti, nè scientifici, nè religiosi...Non So Non so questa è l'unica risposta
crepuscolo is offline  
Vecchio 25-02-2008, 14.15.14   #567
fallible
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Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
Riferimento: La chiave di tutto

Salve e buon giorno!
alla faccia del piffero, che pezzo! Un tantinello tosto da leggere per una "mente" volante ; sono arrivato all'analisi ellettroncefalografica nei vari stati mentali e , forse in seguito mi ricrederò, mi sembra di capire che anche nei stati di meditazione profonda c'è attività celebrale e se c'è lei, la "mente" non dicorsiva, intuitiva, come la vogliamo definire è la stessa cosa,c'è illusione...Oltre c'è il vuoto-pieno di illusione, alcuni la definiscono Chiara luce... claudio
fallible is offline  
Vecchio 25-02-2008, 16.32.29   #568
Flow
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Riferimento: La chiave di tutto

Quello che e' emancipazione dalla sofferenza e dall'illusione non e' necessariamente anche conoscenza della sofferenza e dell'illusione.

Si sa un sacco di cose dell'illuminazione, ma dell'oscurazione non si sa nulla.
Sapere tante cose dell'illuminazione e' oscurazione, mentre sapere le cause dell'oscurazione e' illuminazione.

La consapevolezza primordiale, che e' lo stato naturale sempre presente, non ha bisogno di nessuna illuminazione, comprensione o realizzazione.
E' prima di qualunque cosa che possa essere penetrata.

Si dice che quello che si illumina si puo' ancora oscurare, quello che si risveglia si puo' riaddormentare e quello che e' immutabibile in effetti non si sa se muta oppure no.

Si dice anche che dove c'e' una risposta sorge ancora la domanda,
e dove c'e' unione con il tutto sorge di nuovo e ancora separazione.

Quindi si potrebbe dire che L'identificazione con la separazione e' sofferenza,
mentre la consapevolezza della separazione e' illuminazione.
Flow is offline  
Vecchio 25-02-2008, 16.40.44   #569
fallible
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Messaggi: 1,774
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salve ho riletto ora quello da me postato , direi più precisamente...illusorietà claudio
fallible is offline  
Vecchio 25-02-2008, 16.45.36   #570
visechi
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Citazione:
TMUSA:
Mi pare che insisti su una posizione non difendibile. Allora ti farò l'esempio che fa il Buddha perchè la metafora sia chiara:
Se ti colpisce una freccia, te la strappi dalle carni o ti metti a ragionare su chi può avertela scagliata; sulla sua direzione di provenienza; e su quanto può avere il vento influenzato la traiettoria?
Fare della polemica su una metafora è sterile se non ridicolo.

IO ritengo, invece, che sarebbe quanto mai ridicolo - nonché pericoloso - se un medico pretendesse di curare un male di cui non conosce l’origine. Assomiglierebbe troppo ad un santone che pretende di propinare la sua cura in base ai suggerimenti del pendolino: sarebbe né più né meno di un ciarlatano. Qualsiasi scienza che non investiga fino in fondo, fino alla sua scaturigine, le cause cui pretende di fornire una spiegazione o delle risposte esaustive e concrete, si traduce in scienza speculativa. L’avvento dell’anatomia (non solo umana, ma inerente a qualsiasi fenomeno indagato) attesta questa imprescindibile necessità della scienza (nella metafora da te introdotta, scienza=spiritualità) . L’esempio della freccia è davvero una balordaggine che nulla dice in ordine al travaglio interiore, sia di chi l’ha scoccata sia di chi l’ha ricevuta nel costato. La freccia è un elemento esterno, ovverosia terzo rispetto ai soggetti interessati. Non s’investiga, in questi casi, in merito alla ferita e alle sue cause, che sono palesi, al più s’indaga sulle motivazioni che hanno indotto l’arciere a scoccarla… non sai che i tribunali ragionano così?
Ma lasciamo questo semplice argomento, vedo che incontri non poche difficoltà a comprenderne il senso.
Citazione:
TMUSA:
E' vero ciò che dici. Non è assolutamente indicatore di verità in chi la ascolta ma lo è per chi la narra.
Anzi ti dico di più, a tutt'oggi per me nulla esiste se non ciò che vivo sulla mia pelle. Infatti io non sono un credente, sono un vedente.
Per questo io non faccio l'errore di dire di credere in ciò che dico, ma di credere in me. Devo precisare che non lo intendo nel senso di presumere di essere un portatore di verità, ma nel senso che il riverbero della mia esperienza narrata possa essere riconosciuto nel profondo come esperienza vissuta in chi mi ascolta. In questo c'è il significato di un discorso spirituale.
E' ovvio che se questo non avviene in te, fa niente.
Anche in questo caso non ti esimi dall’essere poco razionale e logico. SE l’esperienza delirante o allucinatoria è vera per colui o coloro che la vive/ono (ciò è indubitabile), è anche vero che non è detto che l’essenza della Verità insita nell’esperienza personale, quindi soggettiva, che risieda nell’esperienza. Ma su questo punto mi pare che concordiamo. Non conveniamo per un altro aspetto importantissimo, anzi fondamentale. SE l’esperienza e la verità insite nell’accadimento, nel fatto, sono soggettive (in sintesi esprimi questo concetto), per il solo fatto che sono entrambi soggettive, il satori o il samadhi non si sottraggono al dubbio che assomiglino eccessivamente a quelle indotte dalla farmacologia. Vale a dire che si tratti d’esperienze artefatte, come quelle farmacologiche. L’esperienza del volo indotta dall’assunzione di sostanze allucinogene (LSD, mescalina etcc) è anch’essa vera, almeno quanto quella del samadhi. Il tuo semplicistico ed ingenuo pensiero, in sintesi, significa questo. Così accade che ogni esperienza è vera in forza e virtù del fatto che un individuo l’ha vissuta. Pare anche che sia la narrazione e il conseguente riconoscimento del medesimo vissuto, asseverato dall’auditorio, a ‘veritare’ l’esperienza. Ma due tossici fattisi di LSD non potrebbero che convenire sull’esperienza del volo. Non trovi nel tuo ragionamento che vi sia un eccessivo spazio ritagliato affinché l’assurdo spadroneggi indisturbato? In ogni caso, se a te fa piacere, che sia così, purché sia chiarito che si tratta di esperienze soggettive e verità personali, tali e quali a quelle provate sotto l’effetto della mescalina.
Io sono molto meno tranchant di te. Ogni esperienza è soggettivamente vera, ma non è detto che sia anche veritiera: sotto l’effetto dell’LSD, la sensazione del volo è soggettivamente vera, il volo planato è oggettivamente falso. Nella meditazione, la sensazione della confusione con un tutto trascendente è presumibilmente e soggettivamente vera, la confusione con il tutto è probabile che sia ascrivibile ad una temporanea carenza di attività di una parte ben individuata del nostro cervello. Dio è nel cervello!
visechi is offline  

 



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