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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 08-03-2008, 13.53.20   #681
Yam
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Originalmente inviato da fallible
la natura di Buddha non soffre ma il difficile è percepirla...

Claudio, e' ora che almeno la si indentifichi, dato che non facciamo che parlare di questo ormai da anni.

Io, mi sono stancato (mi sono ripetuto troppe volte proprio su questa cosa), spero che qualcuno ti venga in aiuto.

Passo e chiudoooooo!
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Vecchio 08-03-2008, 13.56.13   #682
Noor
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Originalmente inviato da andre2
adyashanti, che parla di lentezza e scarso successo nell'ottenimento del'illuminazione con le meditazioni "ortodosse"...

dice anche che lui ha un "sistema" migliore di altri....
non vedo nessun sistema proposto..è un'invito ad uscire dal sogno..adesso,nient'altro.
Non parla di meditazioni ortodosse o meno,ma è sicuro che conosce le trappole di ogni ortodossia,che come tale,non possono che ingabbiare il cammino,arrestandolo.
Certo...anche il sogno della meditazione va superato...
Ma dire questo non è certo istituire un "sistema":è Vedere.
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Vecchio 08-03-2008, 14.09.24   #683
atisha
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Originalmente inviato da crepuscolo
Pensa che io invece li trovo splendidi...è un pò come stare presso una tavola imbandita e vedere uno che sta arrivando e guarda da lontano e dice: "mi sa che sono solo schifezze", l'altro seduto che ancora non osa mangiare e dice " sembrano buoni" e l'altro che alla faccia di tutti sta assaporando un pò di quel cibo: "splendido!!" ecco io ti dico che sono splendidi quei motti (come li chiami) ma vanno assaggiati quando si è liberi di farlo e non prima

esatto crepuscolo (riferendomi anche ad anre2)..
certi piattini vanno assaggiati quando ne siamo realmente coinvolti...
non prima, dunque spesso l'ego banalizza tutto per sua natura..
ma non è un male.. sono solo processi.. utilissimi processi che vanno successivamente ripresi in mano, fatti vivere e non considerati solo come mezzi appropriati a cui ricorrere come supporto "finale" nel corso di un sentiero lungo e difficoltoso...

il movimento neo-advaitino (come lo chiamo io) si affretta a far diventare tutti guru e concede satsang anche prima di aver approfondito l'esperienza...
Anche se uno "studente" che inizia a comprendere può insegnare gli elementi fondamentali dell'Advaita (che di altro non si tratta) per il "beneficio" di altri, spesso non si pone del problema di essere "ascoltato e compreso"..
La realizzazione completa non è facile e nè comune.. e la pratica non è solo quella di trovarsi nelle vicinanze di un realizzato che ti ponga uno sguardo..
i "neo/guru" mescolano..
il vero guru/advaitino lascia insegnamenti per molte generazioni a venire.. e il suo influsso non è limitato alla sola durata del corpo fisico...
in più non è facile trovare veri guru della portata di Ramana o altri... tanti guru sono isolati e ritirati.. e si possono solo incontrare per affinità della nostra stessa "pratica".. per cui non è una ricerca esteriore..
trovato quel guru ed avendo compreso il suo messaggio, si possono incontrare tutti i tipi di espressione dei "gurini" di turno..
non prima...
atisha is offline  
Vecchio 08-03-2008, 14.46.09   #684
crepuscolo
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Originalmente inviato da andre2
i motti in se stessi son insostanziali.
lo sai che risposte uguali a uno stesso koan possono essere valide o meno?
so ce i motti in se sono insostanziali, come pure le ali o le lucertole , e so che risposte uguali a uno stesso koan possono essere valide o meno e so anche che alcuni rispondono su un forum per mettere i risalto la bravura ma la stessa risposta potrebbe essere conoscenza ,oppure ignoranza, vedi tu di collocarmi se vuoi qui lì o là perchè io non so farlo
crepuscolo is offline  
Vecchio 08-03-2008, 15.09.05   #685
fallible
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Ari salve
yam quando redarguisci qualcuno che usa saltuariamente il copia e incolla mi fai venire a mente il veccchio detto
"il bove che dice cornuto all'asino"
così per continuare
La seduta meditativa inizia sempre su di un oggetto per poi...lo sai meglio di me, tu che tanto hai meditato, e che avendo ottenuto la pace dovresti avere insito nel tuo "cuore"
Questo dovrebbe fare
chi pratica il bene
e conosce il sentiero della pace:
essere abile e retto,
chiaro nel parlare,
gentile e non vanitoso,
contento e facilmente appagato;
non oppresso da impegni e di modi frugali,
calmo e discreto,
non altero o esigente;
incapace di fare
ciò che il saggio poi disapprova.

Che tutti gli esseri
vivano felici e sicuri:
tutti, chiunque essi siano,
deboli e forti,
grandi o possenti,
alti, medi o bassi,
visibili e non visibili,
vicini e lontani,
nati e non nati.
Che tutti gli esseri vivano felici!

Che nessuno inganni l'altro
né lo disprezzi
né con odio o ira
desideri il suo male.
Come una madre
protegge con la sua vita
suo figlio, il suo unico figlio
così, con cuore aperto,
si abbia cura di ogni essere,
irradiando amore
sull'universo intero;
in alto verso il cielo
in basso verso gli abissi,
in ogni luogo, senza limitazioni,
liberi da odio e rancore.

Fermi o camminando,
seduti o distesi,
esenti da torpore,
sostenendo la pratica di Metta;
questa è la sublime dimora.

Il puro di cuore,
non legato ad opinioni,
dotato di chiara visione,
liberato da brame sensuali,
non tornerà a nascere in questo mondo.

ciao a tutti claudio

Ps Rendi pure complicata la vita a chi ti vuole rispondere con quei copia incolla che

influenzano l'editor del forum.
Sarò duro di comprendonio ma questo me lo devi proprio da spiegà Che vuò dì? claudio
fallible is offline  
Vecchio 08-03-2008, 17.27.02   #686
crepuscolo
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Originalmente inviato da atisha
esatto crepuscolo (riferendomi anche ad anre2)..
certi piattini vanno assaggiati quando ne siamo realmente coinvolti...
non prima, dunque spesso l'ego banalizza tutto per sua natura..
ma non è un male.. sono solo processi.. utilissimi processi che vanno successivamente ripresi in mano, fatti vivere e non considerati solo come mezzi appropriati a cui ricorrere come supporto "finale" nel corso di un sentiero lungo e difficoltoso...

il movimento neo-advaitino (come lo chiamo io) si affretta a far diventare tutti guru e concede satsang anche prima di aver approfondito l'esperienza...
Anche se uno "studente" che inizia a comprendere può insegnare gli elementi fondamentali dell'Advaita (che di altro non si tratta) per il "beneficio" di altri, spesso non si pone del problema di essere "ascoltato e compreso"..
La realizzazione completa non è facile e nè comune.. e la pratica non è solo quella di trovarsi nelle vicinanze di un realizzato che ti ponga uno sguardo..
i "neo/guru" mescolano..
il vero guru/advaitino lascia insegnamenti per molte generazioni a venire.. e il suo influsso non è limitato alla sola durata del corpo fisico...
in più non è facile trovare veri guru della portata di Ramana o altri... tanti guru sono isolati e ritirati.. e si possono solo incontrare per affinità della nostra stessa "pratica".. per cui non è una ricerca esteriore..
trovato quel guru ed avendo compreso il suo messaggio, si possono incontrare tutti i tipi di espressione dei "gurini" di turno..
non prima...

comprendo quello che dici ...hai ragione il gurino a volte scappa da solo. Uno transita sul sito legge una cosa, raccoglie la sua tonaca con fare innocente e spara la sua, l'altro risponde ...naturalmente tra gurini , poi arriva il guru e si irrita...chiedo scusa e mi ritiro nelle mie stanze, insomma da qui non mi muovo
crepuscolo is offline  
Vecchio 08-03-2008, 18.46.22   #687
Flow
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Scusa Flow..ma questa non l'ho proprio capita..
Dimorare e scoprire ciò che si è ,è inconsapevolezza?
Potresti spiegarti meglio,grazie?

Intendo che Quello che si e', e' coperto dal tentativo stesso di scoprirsi.
L'idea che la persona si possa riconciliare con il tutto, o dimorare nel tutto rinnova questo tentativo che di fatto crea la separazione inconsapevole.

In assenza di questo tentativo il corpo incarna naturalmente quello che si e', l'immanifesto si scopre essere anche manifesto, ma siccome e' la stessa cosa non avviene nessuna scoperta, non c'e' sorpresa o riconoscimento non c'e' n'e' bisogno.. e' un non-paradosso.

l'assoluta mancanza di anormalita' e' una cosa a cui non siamo abituati.. c'e' come una sensazione che manca qualcosa ma allo stesso tempo manca anche l'esigenza di cercarla, in questa mancanza c'e' la fine o l'inizio della della storia personale..
Flow is offline  
Vecchio 08-03-2008, 19.23.52   #688
Noor
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Citazione:
Originalmente inviato da Flow
Intendo che Quello che si e', e' coperto dal tentativo stesso di scoprirsi.
L'idea che la persona si possa riconciliare con il tutto, o dimorare nel tutto rinnova questo tentativo che di fatto crea la separazione inconsapevole.

In assenza di questo tentativo il corpo incarna naturalmente quello che si e', l'immanifesto si scopre essere anche manifesto, ma siccome e' la stessa cosa non avviene nessuna scoperta, non c'e' sorpresa o riconoscimento non c'e' n'e' bisogno.. e' un non-paradosso.

l'assoluta mancanza di anormalita' e' una cosa a cui non siamo abituati.. c'e' come una sensazione che manca qualcosa ma allo stesso tempo manca anche l'esigenza di cercarla, in questa mancanza c'e' la fine o l'inizio della della storia personale..
Si comprendo e concordo..
Mi ricordo sempre una frase di Nietzsche che diceva:
"Come si diventa ciò che si è.."
Noor is offline  
Vecchio 08-03-2008, 19.33.06   #689
atisha
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Originalmente inviato da crepuscolo
comprendo quello che dici ...hai ragione il gurino a volte scappa da solo. Uno transita sul sito legge una cosa, raccoglie la sua tonaca con fare innocente e spara la sua, l'altro risponde ...naturalmente tra gurini , poi arriva il guru e si irrita...chiedo scusa e mi ritiro nelle mie stanze, insomma da qui non mi muovo

crepuscolo, sei molto intuitivo/a...
anche se ciò che ho scritto può essere considerato alla "lettera", con le testuali parole..
tu ne hai colto la lettura tra le righe...
atisha is offline  
Vecchio 08-03-2008, 21.34.47   #690
tmusa
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Citazione:
Originalmente inviato da fallible
(...)
Il puro di cuore,
non legato ad opinioni,
dotato di chiara visione,
liberato da brame sensuali,
non tornerà a nascere in questo mondo.[/color][/center]
dì?[/color] claudio

Vi ringrazio di tutte le citazioni della letteratura sacra.
Sarebbe bello commentarle tutte, ma ci vorrebbe tempo.
Allora faccio un florilegio qui e là, e mi intrattengo su quelle parole che mi danno maggiormente una coordinata di senso con quanto sto cercando di dire.
Sono infatti del parere che le parole dei testi sacri devono vivere in noi; solo se riusciamo a trasfonderle nel nostro agire quotidiano esse hanno un valore spirituale. Allora quelle parole si fanno carne e si fanno respiro e si fanno vita sublime. Altrimenti rimangono letteratura e non servono alla crescita.
Allora ben vengano le citazioni, ma mettiamole subito in pratica.
Ed anche i miei commenti vanno in questa direzione, e cioè cercano un modo di come mettere in pratica quelle parole talvolta antiche, talvolta mistiche, talvolta paradossali che con difficoltà si adattano al nostro vivere caotico nella modernità.
Allora cosa vuole dirci il saggio nel testo citato? Ci sono tre elementi che vengono sottolineati: purezza di cuore; libertà dalle opinioni; chiara visione.
la purezza di cuore è il superamento di ogni forma di egoismo, egotismo, egocentrismo, anche il più sottile impenetrabile e subdolo; il desiderio di Illuminazione è stato detto, è vero, fuori uno. L'ego si appropria della stessa Illuminazione, quando realizzata, e se ne vanta; bisogna scovare anche questa intossicazione. Fuori due. E così via. Fino alla purezza finale.
Una volta fui invitato ad una festa di laurea a Perugia presso una casa monastero che i frati minori ci misero a disposizione. Passammo la serata fra i cibi e le bevande. I frati ci aiutarono in tutto e per tutto e furono festosi e discreti. Quando alla fine mi alzai dissi: "vorrei veramente ringraziare il priore, per questa fraterna e straordinaria accogienza" , un frate indicandomi la cucina mi disse: " è lì che lava i piatti!". Ecco un esempio per me di purezza interiore.
La chiara visione è un modo intenso di osservare le cose che rifulgono di un nitore particolare. Lo si può paragonare al sogno del primo mattino. Quando le cose che vediamo ci sembrano più vere del vero. Questo avviene in particolare quando si esercita la meditazione in modo profondo e concentrato.
Così purificati e liberati dalle brame sensuali, le pulsioni sensuali possono essere trascese facilmente quando ci abbandoniamo alla visione dell'essere.
Quindi il verso finale del non tornare al nascere in questo mondo. Qui io mi attengo all'interpretazione del Buddismo Zen. Secondo cui il ciclo delle rinascite va inteso come il continuo rinascere e morire della nostra coscienza condizionata. La coscienza rinasce ogni volta che si riappropria della nostra reale essenza e impone la sua struttura convenzionale e fittizia. Essa si dissolve negli stati inconsci del sonno o negli stati inconsci determinati da altri fattori, ma è pronta a riemergere ogni volta che può. Con l'Illuminazione questa forma di coscienza si estingue e non rinasce più, si desta l'unica vera Coscienza che è quella del nostro vero essere; così io li intendo quei versi e così io mi sforzo di viverli.

Ciao
tmusa is offline  

 



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