E' giusto, infatti la riconciliazione non avviene attraverso un percorso logico, o seguendo il fluttuare delle idee. E' la difficoltà del paradosso che recita: le cose non sono come sono, né sono diverse.

E' giusto anche questo. Questa è una verità. Ma questa verità non si riflette nella coscieza ordinaria, perché? Come fare per renderla manifesta? Questo è il cuore del problema, se il tentativo di scoprirla la rende più elusiva; e se il solo cercarla ce l'allontana?


Molti mistici dicono questo:l'illuminazione è il nostro stato naturale; è il nostro stato normale; il nostro vero essere è questo; mancanza di anormalità, stato di quiete, completa naturalezza, "questità" l'hanno definita.
Questo lo può dire chi vive centrato nel Tao, non chi è in preda dell'agitazione;
"vidi l'umanità in preda all'agitazione, come troppi pesci in una piccola pozza"
disse il Buddha; per costoro credo che quelle parole siano prive di significato, allora per costoro bisogna usare parole diverse, indizi, segni, qualcosa che riesca a sciogliere il groviglio in cui sono imprigionate, altrimenti rischiamo di confonderli.
Ciao.

se cerchi di confondermi ci riesci, non capisco cosa c'entri l'intuito in questo caso a me sembrava chiaro il tuo discorso, non tra le righe. Ho considerato alla lettera e ho considerato che avevi ragione. Punto

si cerca di capire (comprendere). leggendo si colgono assonanze e dissonanze. magari sono solo frutto di nostre incomprensioni. ma anche accettare per oro colato ciò che viene detto da un autorità può essere fonte di incomprensione....

certamente, il dialogo presuppone almeno un certo grado di confronto, di contradditorio, che di fatto la meditazione non contempla.... essendo pura osservazione....

massì che lo propone, il metodo (il satsang, il dialogo...). eppoi, solo l'"obiettivo" di pervenire all'illuminazione in quantità, il criticare gli altri "metodi".....

c'è sempre da tener presente il distinguo tra meditazione intesa come condizione e le tecniche di meditazione....

il bravo maestro sa se la risposta viene dal conosciuto o dalla comprensione. ma io non sono un maestro
però quella carrellata quantitativa di motti formulata da adyashanti......

Salve e buona domenica!
chiaramente mi rivolgo a coloro che riescono a leggere oltre le parole e vedere la vera essenza...
claudio..sappi almeno,siine consapevole ,che in questo momento in cui affermi ciò,in cui senti questa "pesantezza" del cammino,e nel quale sei portato a lamentartene che..
mi piacerebbe sapere dove ho espresso il concetto di pesantezza, ho parlato di non essere sopra le nuvole, preferisco stare con i piedi per terra e mettere in pratica quello che ho postato in seguito (metta sutta)
non è che l'ego che parla. perchè qui e ora chi parla?
O devi aspettare l'ora di meditazione lo stato meditativo è un momento nel quale l'impermanente vede la sua vacuità e quindi serve per avere nell'agire un rapporto meno "attaccato" e più amorevole con il quotidiano...se voglio fare voli "psichedelici" mi faccio un paio di canne

Claudio, e' ora che almeno la si indentifichi

Identificare la natura del Buddha? e se pur se identificata non la "vivi"!!!

ciò che per te è naturale ed alla lettera per altri non lo è..
ciò è saper "Vedere", saper cogliere.. sapere spostarsi avanti , progredire..
è la Visione nascosta delle cose..
la chiave di violino..
la chiave di tutto..
ecco cosa è per me la chiave di tutto..
la chiave "delle cose nascoste" è proprio data dall'intuizione..
dal mutamento che avviene nella coscienza con l'uso delle parole, della "lettera"..
c'è chi legge e ne fa lettera morta
e chi la sa vivificare...
Chi vivifica, riceve rivelazione, trasferisce sostanza dall'oggetto al soggetto..
è quindi in grado d'intendere attraverso un "dialogo intelligente" ..
è naturale, non vive nello sforzo, nella sola relazione emotiva ma è in grado di aprirsi all'altro..
ed acquisisce consapevolezza, conoscenza...

Ti ho un po' usato.. cogliendo l'occasione per esprimere un mio pensiero..
poi ognuno ne faccia ciò che vuole...

infatti per questo motivo si diversifica il senso parlando di medit-azione
e di meditare (condizione..)

Nessuno sta sopra le nuvole..
semplicemente siamo vittime delle nuvole che passano e le lasciamo sostare..le tratteniamo..
da qui la pesantezza che avvertivo..
Dicevo poi,che stare con i pedi per terra ,non è aspettare l'ora di meditazione,come fosse l'ora di religione
Osservare bene quelle nuvole adesso,senza aspettare..
Da qui alle canne..

Inizia con scoprire cosa e', dove e', se ha un colore, un sapore, una forma ecc. ecc.
Cosi scopri il "metodo"....di pratica, innanzitutto.



"La natura di buddha e l'attenzione costante" (Tulku Urgyen Rinpoche)