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Vecchio 11-03-2008, 10.01.49   #721
Yam
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Originalmente inviato da meditando
Io ne ho trovati tre:

1) Le parole hanno un loro significato, se lo si rispetta quando fa comodo ma lo si stravolge se non corrisponde al nostro fine, allora basta saperlo e prendiamo atto dell’inutilità del discutere, perché non è che si possa dialogare se usiamo lingue falsificate.

2) Cosa centra l’affidarsi ad un maestro con l’abbandono? Se un maestro chiede l’abbandono dell’allievo al proprio sapere non è certo un maestro ma uno che ci vuol togliere l’individualità e quindi, ripeto, non è un vero maestro. Il vero maestro è colui che spera di non veder tornare il proprio allievo , anche perché capirà di essere stato un buon maestro per avergli saputo insegnare a camminare con le proprie gambe e ragionare con il proprio cervello, quindi a non aver più bisogno di lui; l'abbando, in questo rapporto, è la cosa più lontana che possa esistere.

3) E’ vero, anche la psicoanalisi funziona nel modo descritto, ma dallo psicanalista si va se si ha un problema e non se si sta bene.

Beh, molto precisa come analisi.
E' vero il maestro non ti chiede mai di abbandonarti a lui, anche se alcuni lo fanno. Ti spiega semmai che cosa sia l'abbandono....il mollare la presa e ti insegna a rilassarti. A volte pero' e' necessario avere fiducia nel maestro, perche' la mente oscurata non riesce a capire bene cosa gli si stia proponendo di fare.
Dipende molto dalle persone....In ogni caso e' bene cercare di comprendere il principio sul quale lavora la pratica, ma come ho guia' detto, a volte qualcuno ha bisogno proprio di una relazione di "transfert" esattamente come nella psicoanalisi. Cosa e' il Transfert? Una relazione in cui ci sono dei sentimenti, c'e' fiducia e quindi abbandono.
Anche da un Maestro si puo' andare perche' non si sta bene.
So di persone che hanno risolto problemi psichiatrici con pratiche psicofisiche.
Lo stare nel nido, sotto la cura del Maestro e' una scelta, cosi come e' una scelta volare via al momento opportuno.
Poi c'e' anche chi non ha mai avuto un maestro fisico.....
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Vecchio 11-03-2008, 10.28.26   #722
Yam
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Originalmente inviato da tmusa
Per coscienza ordinaria io intendo la coscienza non risvegliata. Chi ignora la condizionalità della coscienza e vive la sua esperienza cognitiva in una dimensione obnubilata. E' la coscienza di tutti e di ciascuono prima di avere l'esperienza del risveglio. Quella coscienza che ci fa credere il mondo come reale e razionale mentre è convenzionale, fittizio ed immateriale o impermanente.

Certo, questa pero' e' una visione non-illuminata, dualistica, e' la visione di chi e' ancora sul sentiero e non ha ancora scoperto che la realta' e' una sola. Non c'e' nessun "chi", nessuno che vive nella dimensione "obnubliata".
Il mondo e' reale, eccome se e' reale, cosi come e' irreale, eccome se e' irreale. Ecco questa mente che non puo' che esprimersi per paradossi e' una mente che cerca di comunicare qualcosa di vero, ossia che ogni nostro pensiero, che ogni nostra descrizione della realta', in realta' e' solo un: blah, blah, blah.

Sono comunque daccordo con la spiegazione, che hai dato, e' quella piu' diffusa.
Sappi pero' che ci sono anche Maestri che evitano di creare quella scissione tra coscienza ordinaria e coscienza assoluta, scissione che non c'e' mai stata. Perche'?
Perche' la coscienza ordinaria e' come il bocciuolo di un fiore che sta per "aprirsi", ma e' sempre e solo la medesima coscienza.....
Se dimostriamo avere una qualche preferenza per il fiore completamente fiorito siamo ancora attaccati all'idea dell'illuminazione, all'idea di dio che e' fondamentalmente una bugia, cioe' ancora una rappresentazione della Realta'.
La Realta' e' cosi come e'....con fiori che sbocciano e fiori che appassiscono...continua-mente.
Proprio questa continuita' del nascere, vivere, morire e' cio' che il nostro cuore diviene in grado di accogliere avendo chiara la visione del suo riposo in se stessa, del sorgere e svanire di ogni fenomeno.
Il Se profondo, quello che viene chiamato immanifesto, e' come una cornucopia da cui emerge "magicamente" tutta la realta'.
La coscienza e' coemergente e con essa coemerge la radianza del suono e della luce sino agli stati piu' bassi della materia...dove se vuoi la coscienza dimentica se stessa nel mistero dell'incarnazione.
Il giuoco della differenziazione, dell'alterita', appare ora chiaro: Egli e' Uno e il Molteplice...simultaneamente.
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Vecchio 11-03-2008, 14.29.24   #723
atisha
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Originalmente inviato da sorrydi
Con questo risottolineo,un ringraziamento a tutti quelli che vorranno farmi conprendere.
Devo dire che non con poca fatica,ho seguito tutti" i vostri post,e vi ringrazio per cio' che ho potuto apprendere,sia dai "vecchi amici "Yam, Atisha,Mirror,Salvatore,che dagli altri che non conoscevo.
Grazie.
Graziano

Ciao Graziano.... benvenuto...
immagino che sia faticoso seguire tutti questi "concetti" perchè tali sono.. la Realtà è assai diversa.. la quintessenza da te percepita avrà in sè un "fattore" di conoscenza libero da ogni attributo e relazione...

Una rosa è una rosa.. un crisantemo è un crisantemo.. una margherita è una margherita.. una bietola è una bietola.. e benchè abbiamo la stessa natura essenziale e si riconoscano come vegetali, emaneranno profumi o odori diversi.. e si esprimeranno con colori e bellezza del tutto propria... ed attireranno a sè individui con le stesse caratteristiche.
Questo il bello delle diversità e delle Forme... .. poi diciamo che tutto è Uno, pur nelle molteplicità della manifestazione degli elementi...

ciao e buon proseguimento, mi andava di salutarti
atisha is offline  
Vecchio 11-03-2008, 16.23.32   #724
Flow
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Nella risposta precedente ho usato il termine coscienza ordinaria con il significato che gli attribuiva tmusa, ho fatto una specie di acrobazia..

Nella parte che ho toppato intendevo dire che il desiderio di manifestare la coscienza assoluta in quella ordinaria, si manifesta come inconsapevolezza della separazione (seghe mentali, bla bla bla, coscienza ordinaria inconsapevole) Il pesce cerca di comunicare ai pesci l'esistenza del mare. E' il desiderio di qualcun'altro, la comprensione di qualcun'altro, una proiezione, non due verita'.

Io lo chiamo l'impostore, perche' e' cosi' che ci si sente nel conservare una verita', la verita' di qualcun'altro, non mi riferisco all'ego, ma ad un atto di emancipazione, dall'ego, dalla vita grigia, dall'identificazione ecc... che cerca di conservare una certezza.
l'ego stesso crea e distrugge ogni identificazione, crea e distrugge ogni certezza e verita', e in questo processo organico rimane immortale. La consapevolezza di questo processo infinito e' pace e abbandono, e quando non c'e' piu' interferenza con l'energia creatrice non c'e' nemmeno piu' niente da cui emanciparsi, allora l'energia non evita le zone grigie, sara' un'energia che impara sul momento, imparera' dagli errori dagli insegnamenti sara' un'energia vivente, non l'insegnamento di qualcun'altro..

Se la meditazione e' il fondamento della propria esistenza e la si pratica un'ora al giorno con il termine non-meditare intendo le altre 23 ore della giornata.
Il meditare intendo una condizione naturale che si manifesta naturalmente in tutto l'arco della giornata come condizione naturale dell'essere, senza causa.
Quello che sto cercando di dire e' che non c'e' mai un momento nella giornata in cui sia davvero presente il non-meditare, mentre nell'ora di meditazione e' possibile che ci sia, ci sia un meditante, un'esperienza di meditazione che si vorrebbe essere presente in tutta la giornata, e proprio questo desiderio porta il non-meditare nell'arco della giornata e si manifesta come impossibilita' di dimorare nel cio' che' e', che tmusa chiama coscienza ordinaria..


X Yam, non ho capito la cosa del virus, nagarjuna e Shankara..
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Vecchio 11-03-2008, 16.53.06   #725
sorrydi
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Ciao Atisha,grazie del benvenuto.


Devo dire(o forse non serve),che sto' cominciando a capire,

perchè mi sento"meglio.


Leggo molto,medito,se si puo' dire mi applico,partecipo alla vita,con una nota in piu'meno coinvolto,ma piu' attento,(niente di trascendentale). Diciamo che non cerco il trascendente ultimo,ma ascolto cio che mi circonda,con una piccola nota di gioia,e sono molto felice di intuire una giornata appena lasciata alle spalle.
Non cerco nulla di piu',lascio al destino cio' che capisco,cio' che non capisco,(specialmente nei vostri discorsi),non mi sforzo di conprenderlo,aspetto magari,che la vita me lo riproponga in altri termini.
Nisargadatta,ripeteva sempre che con la frase "io sono" si realizzo,io mi accorgo invece di meditare,sulla frase "chi sono?".
ciao ATISHA
CIAO VECCHIO GIGI
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Vecchio 11-03-2008, 17.49.26   #726
fallible
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Salve e buon pemeriggio!
in questi giorni sto leggendo (con molta calma )
L'albero dell'Illuminazione" di Peter Della Santina che tratta dell'abhidhamma ql capitolo 12° c'e Analisi dela coscienza
, ho sintetizzato, se a qualcuno interessa..
La coscienza è soggetta alla sofferenza a
causa dell’ignoranza, di un non conoscere fondamentale, che divide la
coscienza fra soggetto e oggetto, tra un sé e un altro-da-sé (cioè gli
oggetti e la gente intorno al sé).
Nell’Abhidharma ci sono due
sistemi per classificare la coscienza: oggettivo e soggettivo. La
classificazione oggettiva si riferisce agli oggetti della coscienza,
mentre la classificazione soggettiva si riferisce alla natura della coscienza
All’interno di questo schema oggettivo, c’è una suddivisione
in quattro classi di coscienza:
1) la coscienza della sfera dei sensi
o coscienza volta verso il mondo dei desideri sensuali kamavachara); materiale e limitato
2) la coscienza volta verso la sfera della forma
(rupavachara); non è materiale ma è sempre limitato
3) la coscienza volta verso la sfera senza forma (arupavachara) non è materiale ed è illimitato
Le prime tre classi sono mondane (lokiya) e riguardano il
mondo delle cose condizionate
Tutti e tre i tipi di coscienza sono
diretti verso oggetti mondani, ma c’è una progressiva unificazione e omogeneità nell’oggetto di ognuna delle tre coscienze. L’oggetto della coscienza della sfera dei desideri sensuali è quello che prolifera e si differenzia maggiormente, mentre gli altri due sono sempre meno dispersivi.
4) la coscienza rivolta al Nirvana (lokuttara)ed è invece volto
verso un oggetto trascendentale è anche detta anche conoscenza sopramondana (alokiya citta) si riferisce alla direzione trascendentale della coscienza (lokuttara) ed è la coscienza che hanno i quattro tipi di Nobili, di chi entra nella corrente, di chi ritorna una sola volta, di chi non ritorna e di chi è liberato
Vediamo ora la classificazione
soggettiva della coscienza. Questa coscienza ha a che fare con la natura della coscienza soggettiva stessa ed è divisa in quattro classi:
coscienza salutare (kusala), attive karmicamente
coscienza non salutare (akusala),attive karmicamente
coscienza risultante (vipaka) non è karmicamente attiva e perciò non ha potenziale karmico, essa stessa è un risultato
coscienza funzionale o ineffettiva (kiriya).
non è karmicamente attiva e perciò non ha potenziale karmico non
può avere risultati perché la sua potenzialità è esaurita nell’azione stessa.
Salutare significa “che tende verso la cura” o “che tende
verso risultati desiderabili”. La definizione di salutare e non
salutare può rapportarsi alle tre radici salutari e non salutari:
rispettivamente non bramosia, non ostilità, non illusione, e bramosia, ostilità e illusione
Non salutare significa “ciò che tende verso
risultati non desiderabili” o “ciò che tende verso la perpetuazione della sofferenza”.
I termini “salutare” e “non salutare” corrispondono
ai momenti di coscienza idonei e non idonei, e intelligenti o non intelligenti.
Oltre a questi due sistemi generali di classificazione della
coscienza: quello oggettivo, e quello soggettivo c’è un terzo sistema, in cui la coscienza viene distinta a seconda delle sensazioni, conoscenza e volizione.
Nella classificazione secondo le sensazioni,
ogni fattore conscio ha una delle tre qualità emotive di piacevolezza, spiacevolezza o indifferenza
Nella classificazione in termini di conoscenza, abbiamo di nuovo una triplice divisione: la presenza della retta conoscenza, l’assenza della retta conoscenza e la presenza della
conoscenza sbagliata.
Infine nella classificazione secondo la
volizione, vi è una duplice suddivisione in coscienza automatica e volontaria; in altre parole, momenti di coscienza che sono di natura automatica e momenti che hanno un elemento intenzionale.
Questo è tutto , se siete arrivati a leggere fini a questo punto grazie e buon pomeriggio claudio
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Vecchio 11-03-2008, 21.03.31   #727
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X Yam, non ho capito la cosa del virus, nagarjuna e Shankara..

Il Virus e' l'identita' tra samsara e nirvana, tra coscienza ordinaria e coscienza assoluta....ma mi rendo conto che qui c'e' ancora bisogno di passaggi piu' concettuali e magari anche di un po' di meditazione.
Yam is offline  
Vecchio 11-03-2008, 22.06.15   #728
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Salve e buona sera!
nel forum , fortunatamente, c'è chi ha superato il problema delle concettualizzazioni ma meditando meditando sarebbe interessante "scoprire" chi si Risveglia o si Illumina... avendo superato quella ignoranza che divide il sé da il resto da sè

ps a proposito ...notizie di Tornio Hirai, psichiatra giapponese e insegnante zen.? sicuramente non concettualizza
yam yam sei insuperabile claudio
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Vecchio 12-03-2008, 07.27.06   #729
atisha
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Ciao Atisha,grazie del benvenuto.
Devo dire(o forse non serve),che sto' cominciando a capire,
perchè mi sento"meglio.
Leggo molto,medito,se si puo' dire mi applico,partecipo alla vita,con una nota in piu'meno coinvolto,ma piu' attento,(niente di trascendentale). Diciamo che non cerco il trascendente ultimo,ma ascolto cio che mi circonda,con una piccola nota di gioia,e sono molto felice di intuire una giornata appena lasciata alle spalle.

ottimo!... se ci si sente meglio è la strada giusta verso qualsiasi cosa..
anche se arriveranno inevitabilmente alcuni punti critici in cui ci si sentirà peggio.. perchè inevitabilmente verranno fuori i "nodi" interiori...
A quel punto spesso il cercatore (la maggioranza dei cercatori) cambia strada, cambia guru di turno o tecniche vitali, letture ecc..... e si perde un po' "nei tramonti", mentre dovrebbe a quel punto dar retta ai propri nodi e cercare di risolverli.. cercando di "pulirsi" realmente, cercando di spogliarsi dal proprio ego, che riconosce spesso verso gli altri ma non in se stesso .. ma si sa la mente (l'ego..) fugge dove stà più bene..
Può accadere invece che il cercatore che noncercaniente non senta ad un certo punto più risonanza con quello che sta facendo.. qui invece significa che è giunto il momento di attingere (e dirigersi) altrove, cercando di arricchire e dissetare con altro materiale la sua ricerca... ed è ciò che succede alla minoranza dei cercatori sinceri verso se stessi... si cambia "scuola" di pensiero, istruttori di volo ecc.. sapendo che "il rischio" è alto.. ma a quel punto ci si afFida alla propria intuizione nascente.. nasce una spinta sconosciuta, un libero volo senza paracadute.. e si avanza nel Sentiero verso casa....
in poche parole si cerca l'attrito giusto per il momento giusto, perchè è avvenuto in sostanza già un cambiamento, e lo stesso dirige...


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Non cerco nulla di piu',lascio al destino cio' che capisco,cio' che non capisco,(specialmente nei vostri discorsi),non mi sforzo di conprenderlo,aspetto magari,che la vita me lo riproponga in altri termini.
Nisargadatta,ripeteva sempre che con la frase "io sono" si realizzo,io mi accorgo invece di meditare,sulla frase "chi sono?".
ciao ATISHA
CIAO VECCHIO GIGI

é importantissimo saper aspettare, raccogliere il seme e saper aspettare il tempo migliore per quella tale "comprensione"...
Ognuno da sè dovrà trovare la propria "frase" su cui meditare...
Anch'io usavo una frase (già a otto/dieci anni) "Perchè io sono io?" questo tormento si è rivelato venticinque anni dopo incontrando lo stesso quesito e la relativa risposta anelata: "Io Sono"... ma secondo me può anche non esserci alcuna frase su cui meditare, può esserci anche un bel Silenzio in embrione che già rivela una parte di Ascolto interiore...
Come dire, nella Via non ci sono regole precise.. s'incontrano utili cartelli stradali, ma la strada da fare, in ginocchio, correndo o passeggiando allegramentee è la nostra.. è ciò che ci è stato Donato...
E' tanto pour parler, come dice un mio caro amico...

namastè

ati
atisha is offline  
Vecchio 12-03-2008, 08.27.06   #730
Noor
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Originalmente inviato da Flow
l'ego stesso crea e distrugge ogni identificazione, crea e distrugge ogni certezza e verita', e in questo processo organico rimane immortale. La consapevolezza di questo processo infinito e' pace e abbandono, e quando non c'e' piu' interferenza con l'energia creatrice non c'e' nemmeno piu' niente da cui emanciparsi, allora l'energia non evita le zone grigie, sara' un'energia che impara sul momento, imparera' dagli errori dagli insegnamenti sara' un'energia vivente, non l'insegnamento di qualcun'altro..
Stamattina la prima cosa che mi è venuta in mente, o fuori dalla mente, è stata
l'implosione..
Il Soggetto che brucia il suo oggetto,che si riflette in sè,che in sè riposa nella Quiete che è,senza cercare fuori oggettivazioni e pensieri..
E poi queste puntuali e lucide parole di Flow..
Buona giornata
Noor is offline  

 



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