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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 19-03-2008, 06.27.11   #801
paperapersa
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Puoi anche non chiamarlo peccato ma........che cosa è e come chiami quella incapacità umana di fare il bene (o quello che si ritiene tale) che vorrebbe fare; e quella capacità di fare il male (o quello che si ritiene tale) che non vorrebbe fare?


M A N C A N Z A DI A M O R E
V E R G O G N A T O S S I C A
S E N S O D I I N D E G N I T A'
I D E N T I F I C A Z I O N E C O N L E M A S C H E R E che un bambino ferito deve portare per sopravvivere
e difendersi da quello che ritiene un continuo attacco
alla sua incolumità.
Chi ritrova il proprio bambino interiore e sa prendersene cura con amore,
entra nel Regno dei Cieli, si disidentifica dalle maschere,
ritorna autentico, magico, creativo.
Ritrova la sua identità con Dio

Riporto qui di seguito una splendida riflessione
che ha liberato me e che da allora mi guida
nel riconoscerla negli altri anche se non intervengo mai
violentemente poichè il riconoscimento di questi abusi
è troppo delicato per essere gestito
e occorre un profondo e amorevole lavoro
e tanta buona volontà personale


Il mio nome è vergogna tossica

Ero presente al tuo concepimento
Nell'adrenalina della vergogan di tua madre
Mi sentivi nel fluido del ventre di tua madre
Venni a te prima che potessi parlare
Prima che tu potessi capire
Prima che tu potessi sapere
Venni a te quando stavi imparando a camminare
Quando eri senza protezione ed esposto
Quando eri vulnerabile e bisognoso
Prima che tu possedessi qualsiasi protezione
Il mio nome è vergogan tossica.

Venni a te quando eri magico
Prima che tu potessi conoscere la mia esistenza
Ho danneggiato la tua anima
Sono penetrata nel tuo cuore
Ho evocato in te la sensazione di essere pieno di difetti
Ho fatto sorgere in te sensazioni di sfiducia, bruttezza, stupidità.
indegnità, inferiorità, inutilità.
Ti ho fatto sentire diverso
Ti ho detto che in te c'era qualcosa di sbagliato
Ho sporcato la tua somiglianza a Dio
Il mio nome è vergogna tossica.

Esistevo prima della coscienza
Prima della colpa
Prima della moralità
Sono l'emozione principale
Sono la voce interiore che bisbiglia parole di condanna
Sono il brivido interno che ti attraversa senza alcuna preparazione mentale
Il mio nome è vergogan tossica.

Vivo nella segretezza
dell'oscurità, della depressione e della disperazione
Riesco sempre a strisciare furtivamente su di te, a coglierti di sorpresa,
a entrare dalla porta di servizio
Non invitata, non desiderara
La prima ad arrivare
Ero presente all'inizio dei tempo
Con Padre Adamo, Madre Eva
Con Fratello Caino
Ero presente alla Torre di Babele, alla Strage degli Innocenti
Il mio nome è vergogna tossica:
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Vecchio 19-03-2008, 06.46.03   #802
paperapersa
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Puoi anche non chiamarlo peccato ma........che cosa è e come chiami quella incapacità umana di fare il bene (o quello che si ritiene tale) che vorrebbe fare; e quella capacità di fare il male (o quello che si ritiene tale) che non vorrebbe fare?
continua::.......

Vengo da tutori "senza vergogna", dall'abbandono, dalle beffe, dall'abuso,
dalle negligenze, dai sistemi perfezionisti
Sono rafforzata dall'intensità shoccante dell'ira di un genitore
dalle osservazioni crudeli dei fratelli
dall'umiliazione degli altri bambini
dal brutto riflesso negli specchi
dalle carezze sgradevoli e spaventose
dallo schiaffo, dal pizzicotto e dallo strattone che distruggono la fiducia
Sono intensificata da
una cultura razzista e sessista
Dall'ipocrita condanna dei bigotti religiosi
dalla paura delle pressioni dell'educazione
dall'ipocrisia dei politici
dalla vergogna multigenerazionale di sistemi famigliari malati e corrotti
Il mio nome è vergogna tossica.

Posso trasformare una donna, un ebreo, un nero, un omosessuale, un orientale, un bambino prezioso in
Una puttana, uno sporco ebreo, un negro, un finocchio, un muso giallo e
un piccolo bastardo egoista.
Posso provocare un dolore cronico
Un dolore che non passa
Sono il cacciatore che ti segue giorno e notte
Ogni giorno, ovunque
Non ho limiti
Cerchi di nasconderti da me
Ma non puoi perchè vivo dentro di te
Ti faccio sentire senza speranza
come se non avessi via d'uscita
Il mio nome è vergogna tossica.

Il mio dolore è così insopportabile che devi passarmi ad altri
attraverso il controllo, il perfezionismo, il disprezzo, la critica,
le beffe, l'invidia, il giudizio, il potere e l'ira.
Il mio dolore è così intenso
che devi coprirmi con dipendenze, regole rigide,
ripetizioni di esperienze vissute e difese inconsce.
Il mio dolore è così intenso
che devi lasciarti stordire per non sentirmi più.
Ti ho convinto che me ne sono andata, che non esisto....
hai sperimentato la mia assenza e il mio vuoto.
Il mio nome è vergogna tossica.

Sono l'anima della co-dipendenza
Sono la bancarottaspirituale
La logica dell'assurdo
La coazione a ripetere
Sono il crimine, la violenza, l'incesto e lo stupro
Sono il vuoto vorace che alimenta tutte le dipendenze
Sono l'insaziabilità e la lussuria
Sono Ahaverus, l'Ebreo errante, l'Olandese Volante di Wagner,
l'Uomo del Sottosuolo di Dostoevskij, il Seduttore di Kierkegaard, il Faust di Goethe.
Trasformo l'"essere" nel "fare" e nell'""avere"
Uccido la tua anima e tu mi trasmetti per generazioni
Il mio nome è vergogna tossica:


Questa riflessione riassume i vari modi in cui il bambino meraviglioso viene ferito:
La perdita dell'"io sono" è la bancarotta spirituale.
Il bambino meraviglioso viene abbandonato e lasciato solo!
Tutto ciò è persino peggio che sopravvivere al campo di concentramento!
(tratto dal testo Come ritrovarsi della Sperling e Kupfer Milano 1993)
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Vecchio 19-03-2008, 08.48.36   #803
Noor
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Allora si, il mio ego fa capolino e mi riporta nel mondo soporifero della dualità, allora si sono esattamente come la maggioranza degli esseri umani, in balia delle ombre fuggitive della mente; in tutto e per tutto uno dei tanti; ma, è qui sta il bello, qui forse sta la differenza, io so come staccarmi, so come passare in qualsiasi momento nell'oltre dello stato illuminato o nel pensiero simbolico dell'emisfero di destra, se vogliamo usare la terminologia neurofisiologica.
Mmmmh..staccarti dal samsara dunque?
quindi è un fuggire dal mondo dell'ego alla ricerca dell'artificiale paradiso nirvanico del satori?
..mi sembra un controllo per sedare la mente di sapore yoga..a cui Buddha sfuggì illuminandosi 2500 anni fa con la famigerata frase:samsara è nirvana,nirvana è samsara.
La mente va guarita invece proprio nel samsara senza fuggire nulla:qui è la Resa alla sua Volontà.
Qui scoprire le identificazioni della mente egoica ,le sue paure, i suoi attaccamenti senza fughe paradisiache,qui,adesso scoprire che non siamo questo corpo e questa mente,questo dolore che avvertiamo,ma che c'è..
Qui è lo stato naturale,nel canile .Non altrove
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Vecchio 19-03-2008, 09.06.54   #804
Noor
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Per aprire le porte a ritroso ci vuole il coraggio di morire,far morire le finte personalità costruite ad arte per evitare di odiare amare godere soffrire. A noi.
Giusto..il coraggio di morire...dell'ego,s'intende,de lle sue maschere.
Di andare a ritroso e riaprire quei giardini di rovi mal nascosti e mascherati dalle false personalità che ci fanno tanto male..
ma che non ci fanno essere autentici..
e che,come dici tu, non ci fanno amare,ma solo schiavizzarci da falsi bisogni.

Questo il vero Lavoro..la vera meditazione nel samsara..
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Vecchio 19-03-2008, 09.48.38   #805
atisha
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Originalmente inviato da robbybass
Ho l'impressione di essere un ospite scomodo.Forse sono troppo ignorante? o troppo sincero? devo parlare anche io di cose lette di quà e di là per essere interessante?

ai miei occhi nessuno è indispensabile qui dentro, e tantomeno scomodo...
però non aspettarti inutili applausi.. senza pestare i piedi come stai facendo. e sfoderando una bella pazienza, la palla prima o poi arriverà anche a te..

Citazione:
Il viaggio a ritroso da giardino a giardino è il PERCORSO SPIRITUALE dove si deve affrontare tutto quello che non si è voluto o potuto affrontare in passato. Per questo motivo è così difficile. Chi per motivi morali non ha odiato abbastanza dovrà odiare, chi non ha goduto il piacere di lavarsi dovrà lavarsi, chi non ha accettato l'omosessualità dovrà sperimentarla ecc... Io ho trovato molta difficoltà nell'affrontare il piacere, non ero abituato a godermi la vita, e me ne vergognavo , non so perchè. I fiori e i rovi sono i sentimenti autentici più profondi che essendo stati negati dalla mente hanno preso la forma di negatività. E questo è stato il mio vero nemico, capace di confondermi , di scagliarmi contro guai e nemici, debiti e frustrazioni senza fine. Per aprire le porte a ritroso ci vuole il coraggio di morire,far morire le finte personalità costruite ad arte per evitare di odiare amare godere soffrire. A noi.

direi che sei un po' catastrofico.. non necessariamente dovrò sperimentare la povertà se sono stato ricco o rendermi omosessuale se prima non consideravo quell'aspetto.. certo dovrò metterci il naso dentro.. mi scontrerò con l'argomento tabù e intimamente dovrò vedere dove esso mi conduceva in passato.. e perchè..
comunque nella sostanza condivido il fatto che ci vuole davvero coraggio per liberarsi dai nemici della mente.. dalle frustrazioni che sono sempre più sottili e sottili.. maschere invisibili..
però è giusto anche dire che Realizzare non significa soltanto spogliarsi delle personalità accavallate.. Questo spoliamento può portare alla nudità interiore (pericolosa tra l'altro se non si è assistiti)..
ci vuole anche un'altra Qualità di accompagnamento...
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Vecchio 19-03-2008, 09.57.39   #806
atisha
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Originalmente inviato da Noor
..Questo il vero Lavoro..la vera meditazione nel samsara..

esatto questa la vera meditazione giornaliera.. ma a noi piace di più rincorrere da subito la "Chiara luce" o l'esperienza meditativa nirvanica che sembra tolga all'istante tutto il marciume accumulato nei secoli...

(invece per una legge spesso sconosciuta, ciò che si evita prima.. lo dovremo affrontare dopo... .. nessuno sconto!)


mmmmhhhh.. invece, fare (giornalmente) ambedue le cose? senza aspettarsi niente?
atisha is offline  
Vecchio 19-03-2008, 09.59.57   #807
Mirror
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Originalmente inviato da freedom
Puoi anche non chiamarlo peccato ma........che cosa è e come chiami quella incapacità umana di fare il bene (o quello che si ritiene tale) che vorrebbe fare; e quella capacità di fare il male (o quello che si ritiene tale) che non vorrebbe fare?

Inconsapevolezza di chi si è realmente, in senso profondo.
Quindi mancanza di compassione del sentirsi Uno, con se stessi e con gli altri, con tutto ciò che ci circonda.
Da questa inconsapevolezza, c'è un muoversi agitato e reattivo, brancolante nell'oscurità dei fantasmi della mente.
Lo stesso Gesù disse: Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno!
Con questo non voglio dire che chi sbaglia non deve pagari i conti con la giustizia umana, sia ben chiaro.
Però una visione più ampia, di quella della giustizia terrrena, fa vedere le cose con una diversa comprensione e compassione. Tiene presente e sente ragioni che la mera razionalità non sa cogliere. Sa percepire le radici dei moti interiori che hanno fatto scaturire gli sbagli, gli errori... quindi ha una maggior capacità di aiutare, perdonare e risanare. E' più magnanima e saggia.

Mirror is offline  
Vecchio 19-03-2008, 10.06.09   #808
andre2
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Citazione:
Originalmente inviato da atisha
non ce l'ho con il tuo ego personalmente.. ma con l'ego in generale.. (anche con il mio quando me lo fanno vedere)
che tenta spesso di rimuovere, appelandosi solo al bello o al comodo...
ma vah?

meditazione non è avercela con l'ego.....

Citazione:
le opinioni sono ego mascherato.. se sarai onesto con te stesso, lo potrai vedere..
non a caso nel precedente post avevo riportato il riferimento al c'han relativamente alla leciticità nella relazione dialogica di ricorrere al relativo-duale e/o all'assoluto-unitario, in base alle necessità contingenti....

ci deve essere consapevolezza di questo....

Citazione:
ciò non significa non dover più opinare... giammai! ma riconoscere che sotto sotto si maschera sempre il giudizio verso l'altro.. l'aspettativa che anche l'altro la debba pensare come noi.. debba percorrere il nostro stesso sentiero..
sempre questione di consapevolezza.
come saprai, dialogo in greco significa contradditorio.
presso gli antichi filosofi greci, era mezzo per "svelare" la verità.
pure presso i buddisti il contradditorio è un mezzo per per "svelare" l'inconsistenza, l'illusorietà degli opposti (dualismo). vedi nagarjuna...
mi pare che anche presso l'advaita, c'è qualcosa del genere....

Citazione:
pena, la critica indiretta!.. il "boicottare" la strada altrui, sentendoci sempre un palmo più in alto dell'altro...
hai una visione negativa... non ti scoraggiare....

Citazione:
Questo va osservato...
è sempre approccio meditativo.
pure il dialogo è oggetto di osservazione.... ovvero osservazione degli eghi che si mettono in discussione.... interessante, no?

Citazione:
Osservare significa rendersi coscienti e consapevoli dei processi dell'ego. Punto...
[/quote]
appunto....
andre2 is offline  
Vecchio 19-03-2008, 10.13.16   #809
crepuscolo
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[quote=robbybass]

Ho l'impressione di essere un ospite scomodo.Forse sono troppo ignorante? o troppo sincero? devo parlare anche io di cose lette di quà e di là per essere interessante? Qualcuno di voi mi attrae per aiutarlo,inconsciamente,e poi scappa.
Non sei scomodo e nemmeno ignorante salvo che tu non voglia esserlo, credo che ognuno si collochi là dove in quel momento è il suo posto, forse ti senti non idoneo e quello è il luogo.

Continuando il discorso sui bisogni,che avevo interrotto, anche la corrispondenza e la presenza della persona di cui siamo innamorati è un bisogno ,il desiderio di un figlio è un bisogno,la perversione sessuale è un bisogno. Come faccio a essere profondamente in armonia con la mia esistenza se non risolvo il problema donna,figlio,sesso...

L'armonia la ritroviamo in noi stessi e non nei bisogni che sono effimeri e non rispettano necessità reali ma piuttosto "voglie" ...perchè no una bella villa o una barca o più semplicemente un cucciolo animale...qual'è il bisogno necessario per l'armonia? ed è lecito avere il bisogno dell'armonia?
crepuscolo is offline  
Vecchio 19-03-2008, 10.25.16   #810
Yam
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Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Lo faccio per tentare delle vie d'accesso, per suggerire, per seminare degli indizi a chi vuole raccoglierli.

Personalmente, in un'epoca dove molti sostengono di aver scoperto questo e quello ho sempre preferito confrontarmi con la Tradizione.
Ho ricevuto insegnamenti tradizionali, li ho praticati, li pratico, li studio e confronto la mia e altrui esperienza con le preziose tracce di chi mi ha preceduto.


Citazione:
Ora che questa divisione sia fittizia lo può dire solo chi ha superato lo steccato. Per chi non lo ha ancora fatto la mente con tutte le sue suppurazioni è l'unico strumento che abbiamo per trascendere se stessa.

La supporazioni o Vasanas vengono trattate dalla tradizione non duale in un modo ben preciso, ed e' solo di questo che sto cercando di parlare a chi invece fa orecchie da mercante.



Citazione:
E' ozioso, oltre che noioso, dire l'illuminazione è qui, e ovunque, è il mondo nella sua questità, chi non ha aperto l'occhio interiore trova queste parole prive di senso e tutto il discorso finisce sepolto da uno sbadiglio.

E' ozioso per chi non vuol comprendere, per chi e' ancora intrappolato nell'attivita' della mente egoica che aspira ad essere illuminata. Manca cioe' la discriminazione tra vero Se' e falso se.
Il materialismo spirituale e' una brutta bestia, e' la mente dualistica che si nutre di sensazioni spirituali, la meditazione e' un buon metodo per offrire pastura (prelibato cibo spirituale come lo definisci tu) all'ego.



Citazione:
Ho detto in apertura che non esiste il bene e il male; questo per me è autoevidente. Ma quando parlo di bene e male mi rivolgo a chi è fuori dal cammino a chi vorrebbe avvicinarsi ad esso: qui siamo in tre o quattro a scrivere ma diverse decine a leggere. A questi dico lontani dal proprio sé siamo nel male, o nel peccato.

Noi non siamo mai lontani dal nostro vero Se' o se preferiamo Dio. Parlo del Dio vivente. E' solo riconoscendo e accettando quella vicinanaza che possiamo andare oltre la aberrante visione del peccato. Ogni esperienza Egli la vuole per noi, ogni nostro errore, ogni nostro dolore. Cercare l'anestesia al dolore, alla vita e' fuggire dalla vita e' allontanarsi dal Dio vivente, cioe' la Vita stessa.

Citazione:
D'altra parte l'ho detto che, fra gli altri mi sono formato leggendo i mistici spagnoli.

Gia', questo e' evidente.
Peccato ( ) che li non ci sia traccia dell'esperienza della non dualita'. Il condizionamento ideologico era troppo grande.
Per me e' stato risolutivo, dopo aver incontrato le grandi tradizioni orientali, fare pace con l Cristianesimo e l'ho fatto leggendo Henry Le Saux...il quale ebbe il coraggio di approfondire l'Advaita Vedanta ed essere Cristiano nello stesso tempo.
Yam is offline  

 



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