Ho l'impressione di essere un ospite scomodo. Era un pò provocatoria l'affermazione,e finalizzata ad uno scopo preciso che ho raggiunto. Sono stato molto aiutato direttamente e indirettamente a guarire i miei mali, e per giustizia sento di dover restituire in parte il favore. Atisha, non è l'applauso che cercavo ma uno scambio energetico che è avvenuto questa notte,quella specie di travaso riequilibratore che credo tu conosca se mediti e chiudi le 4 fasi del ciclo. Morire, uccidere i vari strati dell'ego non è distruzione, ma trasformazione. Quando io piango fino alla morte perchè non accetto più di essere per esempio uno che approfitta delle persone che mi vogliono bene,non vuol dire che risvegliandomi non accetterò più favori dai miei fratelli o regali dagli amici , vuol dire che saprò quale è il limite oltre il quale potrei dare fastidio, avrò accettato che è lecito chiedere un prestito a Papà e che per lui può essere un piacere aiutare un figlio; mentre incazzarsi e piantare il muso al suo rifiuto, perchè lo considero un diritto di nascita,come ho sempre fatto, è ignobile.La prima volta che sono morto non me lo dimenticherò mai, causa la gelosia, ho pianto per un mese rivivendo una scena dolorosa fino all'ultima lacrima; la sensazione è stata realissima .Quando mi sono risvegliato non riconoscevo la stanza dove ero non mi ricordavo il mio nome, pazzesco! E nero su bianco una terribile verità: chi aveva sempre tradito ero io.Io quello che sbandierava le meglio virtù, mi sarei fatto tutte le amiche le nemiche, le vicine e le lontane della mia fidanzata.Non lo avevo fatto, ma le intenzioni traspaiono in ogni gesto, sguardo,parola. Che vergogna .... Voi direte sono affari tuoi, ma la verità è di tutti.

Forse c'e' qualcosa che non va in tutti questi insegnamenti..

Ne provi vergogna?
E dov'è allora la trasformazione di cui parlavi?
Non ti sei dunque accettato,perdonato?
Hai dunque smesso di proiettare-che è già qualcosa-ma manca l'anello risolutore:
l'osservazione equanime di sè che ridona la pace e la guarigione delle ferite dell'anima.

Non credo di aver capito tutto il tuo discorso, comunque queste ultime parole mi danno lo spunto per dire qualcosa.
In questi giorni son ritornato ad una vecchia passione, quella dei film. Vado a ripescare vecchi film che, in un modo o nell'altro, mi hanno suggestionato in passato. Ieri ho rivisto "al di là delle nuvole" di Wim Wenders, in particolare l'ultimo episodio, quello di una ragazza che va in chiesa di sera. Un giovane la corteggia ma lei è immersa in un rapimento mistico, alla fine si scoprirà che il giorno seguente avrebbe preso i voti. L'ho voluto citare perché anche lei ad un certo punto dice, parlando della sua preghiera, "sono morta per un po'", o qualcosa di simile. Rimarchevole anche tutto il dialogo fra lei e il ragazzo, nel quale c'è, a mio giudizio, il senso profondo del cammino spirituale o mistico. Non una parola è fuori posto.
Ma c'è un riferimento alla corporeità intesa come gravame alla realizzazione spirituale. Chi è distratto dalle seduzioni sensuali io ritengo che non ha speranza di progredire nel cammino vero dell'Illuminazione.

Cosa diversa per chi è già entrato nella consapevolezza. Costui vive in quella che viene descritta come totale libertà spirituale.A costui tutto gli è concesso perché nulla più lo tocca.

Ma prima di arrivare a tanto, se non si vuole andare ad affollare la moltitudine degli ipocriti, occorre padroneggiare ogni desiderio, sia esso psichico, sia esso fisico, sia esso naturale, tutto deve essere estirpato alla radice.

Solo allora, avendo raggiunto la suprema perfetta illuminazione, puoi anche abbattere un uomo, e non fai peccato.

Una ulteriore riflessione. Cambiando argomento. Noto che l'abitudine di ribattere e controbattere è dura a morire. Ritengo che sia una inutile perdita di tempo. Chi attinge alla sorgente mistica conosce il sapore dell'acqua. E nessuno, per quanto bravo, può essere in grado di raccontargliela. Questo provoca un senso di inadeguatezza, di inappropriatezza nelle cose che si leggono. Allora uno è portato a dire: non è così.
Nessuno può raccontarci il sapore di una mela. Così nessuno può raccontare l'esperienza dell'Illuminazione. C'è sempre qualcosa che manca, in chi quell'esperienza la conosce a fondo.
Questo è tanto vero che, per esempio, io non leggo più i percorsi spirituali degli altri saggi e realizzati; li trovo ripetitivi e noiosi, quello che mi serve lo attingo direttamente alla sorgente.
Allora è ozioso dire: no , ma, però , invece; per contraddire il racconto di un'esperienza spirituale; ciascuno metta nella tavola il suo pane, ciò che ha, se vuole, se no gusti le molliche che forniscono gli altri, questo era tutto.
Quanto a Noor, ti voglio dire che, se leggi bene, dico le stesse cose che dici tu. Domani chiarisco il perchè.
Ciao a tutti.

Caro robby
non so quale sia stato il tuo percorso, ma mi sembra molto simile al mio.
(e forse a quello di ogni essere umano che cerca risposte).
Cadere dall'albero per trasgredire equivale al mangiare la mela proibita
dell'albero della conoscenza, che altro non è che l'albero della vita.
Pertanto benvenuto alla vita!
Il fatto che ci si faccia del male è necessario a comprendere
come la coscienza sia un insieme di "esperienze" che scegliamo
di fare per diventare "simili a Dio".
Abbiamo bisogno proprio di provare questo "dolore"
questo senso di "separazione" per capire che nessuno ci impedisce
di accedere al Regno di Dio dentro di noi!
L'itinerario potrebbe interrompersi bruscamente oppure
no! In ogni caso è la beatitudine che cerchiamo, è la nostra
eredità che pretendiamo e il risveglio può avvenire
in qualunque istante (comunque è meglio prima che dopo no??)
Buona resurrezione pasquale!

Dalla consapevolezza di essere come chi ti ha tradito
non deve scaturire la vergogna! ma IL PERDONO!
IL NON GIUDIZIO! L'AMORE INCONDIZIONATO!
Come dice il vechio colonnello al giovane
incazzato nero con le sue parti genitoriali
ed in cerca della sua vera identità
nel film Into the wild che ti consiglio di vedere,
il passaggio per divenire divini è perdonare
perchè chi ama perdona tutto.

Assolutamente nulla...che non va.
La Vita e' organica, cosi sono gli insegnamenti...cioe' disposti "organicamente". Tu non puoi dare ad una pianta un piatto di minestra.

Nessuno ha mai ribattuto sul sapore della mela,nè sul pane che poni sul tavolo..
tmusa..non avrebbe appunto senso..ma sulle dinamiche dell'ego sì.
Anzi credo che siano più che utili le osservazioni altrui in tal senso..
almeno per me e sempre stato così,e così credo allora per gli altri.
Quindi non c'è un ribattere,o puntare il dito su questo e su quello..
quanto un utile evidenziare aspetti non ben osservati,ma senza giudizio malevolo,
ma in modo gratuito e disinteressato.
Poi ciascuno ne fa quel che vuole..
Sarò ben lieto,caro tmusa ,di poter vedere che diciamo la stessa cosa,comunque..Ciao

Credo che praticando intensamente la meditazione e l'osservazione si arrivi ad un certo punto alla sublimazione dell'Ego e consequentemente alla cessazione dei desideri. Questa operazione deve avvenire in modo naturale senza l'intervento della volonta'.Ritengo che tu abbia ragione nel dire che le distrazioni sensuali sono hindrances per l'aspirante spirituale.
Buona Pasqua. Regards R.C.

Le distrazioni sono distrazioni ..di qualunque nature esse siano..
Come dici giustamente ,tutto accade da sè..
quindi non vedo il motivo di evidenziarlo sempre,come fa spesso tmusa..
D'altronde è qualcosa che non si può forzare..
Io evidenzierei invece le false scelte o mete raggiunte
che poi sono solo quelle dell'ego ,appunto.
E' su questo che lavorerei e osserverei continuamente e strenuamente..