Al di là dell’ironia, che è sempre meglio evitare, appare chiaro che la visione del mondo e la sua salvezza per me è una meta sostanzialmente spirituale , io credo e perseguo quella strada. Tutti gli altri approcci, ancorché lodevoli puntano ad altro. Benessere economico, benessere materiale, pacificazione politica, tutte buone cose, che appartengono ad altre dimensioni dell’operare umano, tutte legittime. Ma non sono il mio cammino. Né ci tengo a mischiare i due campi. Cesare e Dio é bene che rimangano separati.
Siccome ritengo che il sommo bene per chiunque, sia la realizzazione spirituale, il mio modo di essere compassionevole è scrivere della mia esperienza. Questo per me significa “alleviare le sofferenze”.

Certo Claudio,
difatti ho aggiunto che è la Consapevolezza che ci fa discernere chiaramente..
A questo punto,quel che tu chiami rinuncia,avviene da sè..è come un cadere delle foglie secche..senza autoimposizione.
Sì..perchè ci vado molto cauto con questi passaggi..cioè capire ciò che è naturale che accada e ciò che invece è una repressione,una constrizione e quindi solo una fuga..
Ciao Buona Pasqua

Se colui che ha perso il portafoglio era attaccato al suo contenuto, beh questa è una buona lezione per imparare a non attaccarsi alle cose.
Comunque condivido anche la risposta di Noor.

Salve!
E' pasqua e "volemose tutti bene " perchè coniughi insieme rinuncia e repressione? la rinuncia è una scelta consapevole anche a ciò che può essere definito bello...tsuma , non era in discussione colui che si perdeva il portafoglio ma il passante che lo vedeva! ciao e buone feste claudio

Già..
della mente o del corpo?
Ironia a parte..(che non so perchè non piace a tmusa..)
Ma dico:
Siam sicuri che è sempre così consapevole?
Perchè se vado ad osservare i Santi di ogni tempo..a me così non sembra...

Scusatemi tutti per la poca comprensibilità che accomuna i miei messaggi. Ho rinunciato consapevolmente di parlare , consigliare,dare un'indicazione concreta su temi spirituali per circa quattro anni. Ho raggiunto qualche tempo fa la capacità di tacere senza sforzo, potendo scegliere di essere opportuno o meno. Mi è costato tantissima fatica;Mi rendevo conto di non essere in grado di stare zitto; la mia mancanza di autentica autostima mi obbligava in tutti i modi di esibire la mia saggezza. Non mi interessava aiutare, mi interessava sentirmi importante. Adesso, in questo momento, mi sto liberando di questo difetto . Sto consumando questa specie di presunzione, comunicando con Voi. Sto malissimo naturalmente, mi tremano le mani deglutisco come uno struzzo ( è il linguaggio con cui comunica il mio sè superiore una data funzione) e so che prima di domani mattina piangerò perchè mi accorgerò -prenderò coscienza- che è sempre stato più forte di mè questo -bisogno di convincere gli altri che valgo - nonostante tutti i miei sforzi di zittirlo,contenerlo . Non ne sono responsabile; Non posso essere responsabile di qualcosa che non dipende da me. E mi perdonerò. Mi sono negato inconsapevolmente per tutta la vita , di provare , vivere col cuore questo senso di inadeguatezza , non l'ho mai vissuto ,lo sto provando adesso per la prima volta. Grazie anche a voi. Ma sono molto contento, da domani comincerò in modo più realistico a percepire quanto veramente valgo. Tmusa non sono d'accordo con te sul fatto dell'oro e del letame. Il valore delle cose materiali è un sentimento preciso che va percepito con chiarezza. Come fai a sapere quanto sei povero se non dai valore alle cose . E come fai a capire quanto ricca è una persona se non sai misurare te stesso? Se non hai un metro di misura finisci che dividi il mondo in due : Più ricco di me - Più povero di me.
Il famoso dualismo. Questo è discriminare. Invece , se ogniuno ha il suo preciso valore di ricchezza , puoi fare alla tua fonte di illuminazione la domanda : perchè a questo è permesso avere 10 e a quello 40??? Io lo so molto bene perchè : Perchè ho fatto la rinuncia alla ricchezza e ho vissuto profondamente la vegogna di dover fare la carità , una vera tragedia per un orgoglioso come me. Io sono nato benestante e non avere niente ,niente in tasca è stato terribile. Ho pianto tanto perchè non avevo nessuna fede nessuna certezza, andavo a letto e non sapevo se avrei mangiato il giorno dopo .Ero da solo solissimo. E ho capito QUANTO povero ero .Oggi non considero più deficienti i poveri, come una volta, ma persone che vivono una importante condizione. La bibbia dice che se vuoi aiutare un povero non devi fargli la carità ma togliergli anche il poco che ha ,io ho capito perchè.

Grazie per la tua sincera testimonianza robby..e poi fa sempre bene esternare,
piuttosto che imporsi di tacere..
Non ho ben capito questa frase:i poveri non li trovo nè più importanti o più deficenti di altri.Semplicemente vivono una condizione economica e sociale disagiata,ma cosa c'entra?
Quando si parla di "povertà spirituale" s'intende una forma di spoliaziane del suferfluo,sino alla "nudità dell'anima"..ma non metterei ciò in relazione a quante volte mangi al giorno:l'importante,lo ripeto sempre è la consapevolezza nelle nostre azioni,piuttosto che le rinuncie...dell'ego..
e che ci fanno sentire tanto "spirituali"..

Non mi piace l'ironia perché io la usavo per ferire.
E' un modo retorico che ritengo non corrisponda al proponimento dell retto parlare, al quale cerco di mantenermi. Ma poi uno può dire quello che vuole.
Buona Pasqua a te e a Tutti.

Ottimo esercizio Tmusa!.. ma sempre di tale si tratta..
potresti anche raffinarlo e cogliere il senso poetico dell'ascoltar musica.. cioè ascoltare il Silenzio dentro la vibrazione del suono
e sublimare un orgasmo di dieci minuti aprendoti all'energia al di là dell'ordinaria coscienza e limite del solo corpo.. trattenendo la finalità organica appunto dell'orgasmo..
Abbandonarsi all'amore senza paura apre canali spesso inimmaginabili...

Non ho finito; Tmusa,il saggio che non fa differenza tra il letame e l'oro ha ragione , ma io ho capito che tu non ne hai colto il vero senso. La bibbia dice "A chi ha tanto verrà dato di più a chi ha poco verrà tolto anche quel poco". Dunque : ci sono due precisi sentimenti in gioco. Il primo è il valore assoluto di un dato oggetto mettiamo un rolex. Se non percepisci questo, finirai per usare il rolex per grattare la vernice .Il secondo è il valore spirituale del rolex, che sempre di valore si tratta. A tanto di che cosa si riferisce la bibbia? Avere 10 appartamenti è tanto in senso assoluto,ma in termini spirituali quanto valgono? Ci si deve spostare sul piano individuale. Dobbiamo imparare a cogliere una dimensione emotiva molto precisa: Il piacere del possesso; il quale può essere autentico o mentale/distorto. Se ci comperiamo la cayenne e ci esaltiamo al momento dell'aquisto finchè la mettiamo in garage per poi -ridimensionarne- la capacità che ha di farci felici ,fino a considerarla più o meno come una macchina qualsiasi, significa che il sentimento intimo del possesso non è cresciuto. Se invece trovi una racchetta da tennis magari economica ma che rinnova ogni volta il tuo piacere di giocare perchè la trovi perfetta per il tuo stile di gioco ecco che cresce il sentimento del possesso. Il quale è il vero responsabile di quella profonda sensazione di essere ricco. Cosa che non avviene neanche se hai 500 racchette da un milione l'una se non sono Quella là. Per un povero la strada è lunga perchè prima deve passare per la cayenne e poi ritornare a godersi la panda che ha già in garage! Buona Pasqua a tutti.