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Vecchio 23-03-2008, 13.25.17   #861
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Originalmente inviato da tmusa
In sostanza io sono della scuola di coloro che pensano che non si possono servire due padroni. O sei del mondo o sei di Dio.
Tutti gli altri pastrocchi che sento e che leggo io non li considero percorsi seri.

Questo separare il mondo da dio e' una delle principali cause dell'attuale condizione del pianeta.
I pastrocchi forse sono qualcosa che tu non conosci, che non riesci a comprendere "razionalmente", insegnamenti e realizzazioni che ancora non puoi ne conoscere ne assaporare, gongolante come sei nell'assaporare i frutti di un materialismo spirituale che storicamente, almeno in oriente, e' ben conosciuto.
Buona Pasqua
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Vecchio 23-03-2008, 15.29.36   #862
tmusa
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Originalmente inviato da robbybass
Non ho finito; Tmusa,il saggio che non fa differenza tra il letame e l'oro ha ragione , ma io ho capito che tu non ne hai colto il vero senso. La bibbia dice "A chi ha tanto verrà dato di più a chi ha poco verrà tolto anche quel poco". Dunque : ci sono due precisi sentimenti in gioco. Il primo è il valore assoluto di un dato oggetto mettiamo un rolex. Se non percepisci questo, finirai per usare il rolex per grattare la vernice .Il secondo è il valore spirituale del rolex, che sempre di valore si tratta. A tanto di che cosa si riferisce la bibbia? Avere 10 appartamenti è tanto in senso assoluto,ma in termini spirituali quanto valgono? Ci si deve spostare sul piano individuale. Dobbiamo imparare a cogliere una dimensione emotiva molto precisa: Il piacere del possesso; il quale può essere autentico o mentale/distorto. Se ci comperiamo la cayenne e ci esaltiamo al momento dell'aquisto finchè la mettiamo in garage per poi -ridimensionarne- la capacità che ha di farci felici ,fino a considerarla più o meno come una macchina qualsiasi, significa che il sentimento intimo del possesso non è cresciuto. Se invece trovi una racchetta da tennis magari economica ma che rinnova ogni volta il tuo piacere di giocare perchè la trovi perfetta per il tuo stile di gioco ecco che cresce il sentimento del possesso. Il quale è il vero responsabile di quella profonda sensazione di essere ricco. Cosa che non avviene neanche se hai 500 racchette da un milione l'una se non sono Quella là. Per un povero la strada è lunga perchè prima deve passare per la cayenne e poi ritornare a godersi la panda che ha già in garage! Buona Pasqua a tutti.
Non è che sei anche tu di quelli che vogliono addrizzare le zampe ai cani e accorciare il collo alle giraffe?
Il più contiene il meno. Se uno è in grado di dare un calcio ad una cassa d'oro, io dò per scontato che non si attacca ad una "racchetta da tennis".
Può anche essere che un sadù coperto di sola cenere, che medita tutto il giorno sulle rive del gange, poi sia attaccato alla sua ciotola di legno, ma qui siamo oltre l'abc della spiritualità. Il distacco deve essere totale per le grandi come per le piccole cose. E' vero, il distacco può essere solo interiore, basta la "consapevolezza" come dice Noor; ma questo lasciamolo solo a chi è perfettamente realizzato, per tutti gli altri, me compreso, meglio non rischiare.
Aut aut. Meglio non giocare con le seduzioni mondane. Aut aut. O con Dio o con il Mondo.
Aut aut. Senza tante sottilizzazioni psicologiche. Aut aut. Quest è la mia strada.
Ovvio che ogni altro percorso è legittimo, chi ne pratico può indicare sentieri diversi, per quanto mi riguarda:
Aut aut.
tmusa is offline  
Vecchio 23-03-2008, 15.30.11   #863
crepuscolo
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Originalmente inviato da tmusa
Se ammettiamo il principio del “buon senso”, sappiamo dove si incomincia ma non dove si finisce.
Buon senso nella nostra società è far quattrini. Buon senso è utilizzare la propria intelligenza per far carriera. Di fronte alla possibilità di una posizione di potere è buon senso perseguirla. Godere della buona cucina, di belle donne, di veloci auto, di ville sul mare è buon senso se si hanno le possibilità ragionevoli per ottenerli.
Attraverso l’esercizio del “buon senso” tuttavia, non si attinge all’Illuminazione . O meglio è difficile. Nel discorso di Gesù al ricco quando gli chiedeva cos’altro fare per entrare nel regno dei cieli, Gesù rispose più o meno“Vendi i tuoi averi e dona tutto ai poveri!”. Il ricco se ne andò perché evidentemente considerava “deficiente” quel suggerimento. In sostanza io sono della scuola di coloro che pensano che non si possono servire due padroni. O sei del mondo o sei di Dio.
Tutti gli altri pastrocchi che sento e che leggo io non li considero percorsi seri. Per un motivo semplice. Io guardo alla mia esperienza come ho sempre detto. Nella mia esperienza io rinuncio alla sensualità e alla carnalità non perché sono un deficiente o un malato ma perché non ne sento il bisogno. La contemplazione mi appaga fin nel midollo delle ossa. Mi appaga in continuazione e con intensità inimmaginabile, ben altro di quei dieci minuti di affannoso orgasmo dei sensi. Così quando ho voglia di musica, se vi rinuncio, mi metto in profonda meditazione ed ascolto la musica non udibile del silenzio intorno a me, e delle voci della strada, e quale sinfonia può mai uguagliarla. E del cibo ho già detto, quando la fame mi aggredisce, mi apparto in solitudine, e imbandisco la mia tavola di ottimo cibo spirituale e mi sazio come un satrapo.
A che mi servono dunque i piaceri del mondo?
Perché dovrei ricercarli se ne ho in abbondanza dovunque io mi volga?
Ecco perché sono sospettoso in chi dice bisogna vivere le cose del mondo. Quando, come ho detto, il mondo non serve.
Altra cosa invece dire, come credo si voglia intendere, se si vuole si può vivere con distacco questa o quell’esperienza mondana; ma io le ritengo inutili, e come accade spesso le cose inutili sono anche dannose. A giocare con le ideazioni si finisce nel gorgo.
Il distacco dal moti emozionali deve essere mantenuto sempre lucidamente, altrimenti si finisce con il nutrire idiosincrasie, come quella che fiuto in alcune parole nei miei confronti, si fa presto, quando non si vigila contro le tossine della discriminazione , della scelta; si fa presto a dividere il mondo: di qua di là; io e te; buono e brutto; bello e cattivo, tutta la rappresentazione visionaria che ne consegue. Ecco perché il saggio non discrimina mai se non al prezzo di perdere la lucida visione della realtà.

Vivere con distacco le cose mondane non significa abbandonarle...anzi sentire la necessità di abbandonarle forse significa che davvero diamo loro un'importanza che non hanno, forse abbiamo paura delle contaminazioni...dire che un fiore è bello ci fa più paura che renderci conto che in fondo esso è nulla, la paura di innamorarci del bello o di rifiutare il brutto ci spaventa ancor di più che il tedio del nulla
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Vecchio 23-03-2008, 15.40.52   #864
robbybass
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[QUOTE=Noor
Non ho ben capito questa frase:i poveri non li trovo nè più importanti o più deficenti di altri.Semplicemente vivono una condizione economica e sociale disagiata,ma cosa c'entra?
Noor,chi non distingue le persone secondo il loro stato patrimoniale? E chi non esalta e tiene più in considerazione il parere di un ricco piuttosto che di un accattone? Io ho capito che la miseria è una -lezione indispensabile - e non un parametro di valutazione. Questo intendevo. Cari amici del forum, vorrei spiegare perchè mi rivolgo spesso a Tmusa. Sarebbe meglio lui non leggesse per non esaltarsi ma nonostante la sua partenza discutibile devo ammettere che è il più coerente di tutti, e questo me lo rende particolarmente simpatico. Ho letto da qualche parte che se sei nel deserto e vuoi venirne fuori basta andare sempre dritti, in qualsiasi direzione ma dritti. Io non sono in grado di giudicare se quello che fà è giusto o nò, e se lo fossi non mi è sembrato richiesto il mio parere, ma uno sforzo convinto dà sempre i suoi frutti.Auguri.
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Vecchio 23-03-2008, 19.14.23   #865
atisha
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Originalmente inviato da crepuscolo
Vivere con distacco le cose mondane non significa abbandonarle...anzi sentire la necessità di abbandonarle forse significa che davvero diamo loro un'importanza che non hanno, forse abbiamo paura delle contaminazioni...dire che un fiore è bello ci fa più paura che renderci conto che in fondo esso è nulla, la paura di innamorarci del bello o di rifiutare il brutto ci spaventa ancor di più che il tedio del nulla

certo non significa abbandonarle.. ma poterne anche fare a meno..

chi ne è Pronto è Sveglio.


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Vecchio 23-03-2008, 21.30.16   #866
tmusa
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Originalmente inviato da Yam
Questo separare il mondo da dio e' una delle principali cause dell'attuale condizione del pianeta.
I pastrocchi forse sono qualcosa che tu non conosci, che non riesci a comprendere "razionalmente", insegnamenti e realizzazioni che ancora non puoi ne conoscere ne assaporare, gongolante come sei nell'assaporare i frutti di un materialismo spirituale che storicamente, almeno in oriente, e' ben conosciuto.
Buona Pasqua
Hai ragione, nel senso che ho assolutizzato un percorso personale. Cosa che mi guardo sempre bene dal fare. Voglio dire che in me funziona un certo modo di vivere l'esperienza spirituale la quale prevede una sorta di judo con i i desideri e le emozioni, le sensazioni e le tensioni nervose fino ad un loro controllo e superamento, fino all'apertura verso la stasi del satori.
Ma capisco bene che ci possono essere altri modi di relazioni fruttuose con le cose del mondo. Faccio un esempio: la tecnica del mantra, del nembutsu, che corrispondono un po' al nostro rosario; io non l'ho mai praticata ma sarei sciocco se escludessi una loro efficacia.
Per concludere, rettificando quando ho scritto in precedenza, ciò che io descrivo è un percorso strettamente personale, non generalizzabile e che non pretende di avere un valore assoluto.
Essendo l'unico che mi ha dato dei risultati ho la tendenza a considerarlo il più adeguato ma, ripeto, è solo un opinione confutabile senza problema.
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Vecchio 23-03-2008, 23.08.44   #867
tmusa
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Originalmente inviato da crepuscolo
Vivere con distacco le cose mondane non significa abbandonarle...anzi sentire la necessità di abbandonarle forse significa che davvero diamo loro un'importanza che non hanno, forse abbiamo paura delle contaminazioni...dire che un fiore è bello ci fa più paura che renderci conto che in fondo esso è nulla, la paura di innamorarci del bello o di rifiutare il brutto ci spaventa ancor di più che il tedio del nulla

Da una parte è vero che si possono anche non abbandonare. Dall'altra, se leggi bene io non ho detto di "sentire la necessità di abbandonarle" ma di non sentire il desiderio di indulgere in esse. Semplicemente, quando sei dentro quella certa cosa che ho definito Illuminazione, non senti alcun bisogno né desiderio di imbrattarti nel fango dei sensi, perché lo chiamo "fango" , perché tutto ciò che è afferibile alla dimensione sensoriale ha una materialità grezza e grossolana rispetto a ciò che viceversa si sperimenta nel mondo spirituale.
Allora perciò dico a che serve perder tempo a rincorrere i piaceri dei sensi che sono di qualità inferiore a quelli spirituali? Perché uno dovrebbe scambiare il meglio per il peggio?
Questo è da capire.
Qualsiasi cosa si possa immaginare, dalla poesia alla musica dall'amore alla generosità, dall'altruismo alla bontà tutto ciò che si vive nel mondo non rappresenta che una pallida ombra della pienezza di un istante vissuto nella grazia dell'Illuminazione.
Atisha mi sembra che dica, ma si possono anche sommare le due cose, si può cioè scegliere consapevolmente di trovare nel caos il punto di gravità permanente, forse si può. Ma nella mia esperienza no. Quando sono distratto da una qualche perturbazione emotiva; da un tumulto interiore; da un'agitazione passeggera, allora mi allontano dalla grazia, perdo il contatto con l'essenza. Allora per questo affermo che sono incompatibili. Se la tua esperienza è diversa, a te la dimostrazione.
tmusa is offline  
Vecchio 24-03-2008, 03.51.54   #868
robbybass
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Originalmente inviato da tmusa
Da una parte è vero che si possono anche non abbandonare. Dall'altra, se leggi bene io non ho detto di "sentire la necessità di abbandonarle" ma di non sentire il desiderio di indulgere in esse. Semplicemente, quando sei dentro quella certa cosa che ho definito Illuminazione, non senti alcun bisogno né desiderio di imbrattarti nel fango dei sensi, perché lo chiamo "fango" , perché tutto ciò che è afferibile alla dimensione sensoriale ha una materialità grezza e grossolana rispetto a ciò che viceversa si sperimenta nel mondo spirituale.
Allora perciò dico a che serve perder tempo a rincorrere i piaceri dei sensi che sono di qualità inferiore a quelli spirituali? Perché uno dovrebbe scambiare il meglio per il peggio?
Questo è da capire.
Qualsiasi cosa si possa immaginare, dalla poesia alla musica dall'amore alla generosità, dall'altruismo alla bontà tutto ciò che si vive nel mondo non rappresenta che una pallida ombra della pienezza di un istante vissuto nella grazia dell'Illuminazione.
Atisha mi sembra che dica, ma si possono anche sommare le due cose, si può cioè scegliere consapevolmente di trovare nel caos il punto di gravità permanente, forse si può. Ma nella mia esperienza no. Quando sono distratto da una qualche perturbazione emotiva; da un tumulto interiore; da un'agitazione passeggera, allora mi allontano dalla grazia, perdo il contatto con l'essenza. Allora per questo affermo che sono incompatibili. Se la tua esperienza è diversa, a te la dimostrazione.

Ciao Tmusa,
Io so che ogni persona nel mondo coglie la realtà che lo circonda attraverso la percezione dei sentimenti: il linguaggio della coscienza . Il tatto, il senso del ritmo, le gradazioni dei colori, il senso della prospettiva dei volumi, il rispetto per le balene,la vergogna di stare nudi,il senso estetico ecc.
Il 98 % di ciò che percepisci sono gli stessi sentimenti che percepiscono tutti gli esseri umani, cambia solo l'intensità di queste percezioni. Chi è poco chi è tanto sensibile.
Il restante 2 % sono individuali sentimenti frustrati. L'uomo al contrario degli animali ha la facoltà di inibire i sentimenti. Se dai le botte al cane soffrirà meno di tè ma sempre. Mentre con l'uomo E' come se tu decidessi di fare l'anestesia ad un braccio e io ti dessi una martellata alla mano: non senti niente. Ma se tu vedi per esempio un morto e hai negato a te stesso il sentimento di naturale disagio che si dovrebbe provare, ci pensa la mente a rimpiazzarlo.
Ci sono due tipi di danni: nel caso del braccio tu potresti distruggerlo a forza di sbatterlo di quà e di là senza sentire niente,e questo è il massimo danno, nel caso del morto il vero sentimento viene immagazinato nella memoria emotiva e prende nome di negatività, mentre tu vittima del falso sentimento mentale potresti svenire dalla paura come essere completamente indifferente di fronte all'olocausto degli ebrei.
C'è una regola spirituale che motiva il lavoro di surrogazione della mente:
più negatività hai e più esagerato sarà il sentimento mentale.
Se fai seguire il comandamento non uccidere a uno che non prova il santo rispetto per la vita , questo reprime reprime finchè BUM! strage in famiglia.
Ma se si reprime l'altrettanto santo sentimento del piacere sessuale, per analogia visto che il meccanismo è cosmico, si diventa o maniaci sessuali o asessuati...
Scusa se parlo sempre di me, primo perchè non voglio mettere in piazza fatti personali di altre persone , e secondo perchè niente come un esempio pratico e vissuto rende bene l'idea .
Io ero un maniaco sessuale,perchè per una mia scelta morale fatta mia chissà dove chissà quando, non ho mai voluto fare sesso se non ero innamorato. Ma purtroppo di ogni ragazza che avevo incontrato nella vita, c'era rimasta una traccia di autentico desiderio sessuale nella memoria emotiva .
Questo mi faceva essere molto pesante quando ero innamorato perchè pretendevo di essere soddisfatto dalla donna che amavo,al di là di ogni legittima misura. Dopo che la ragazza se n'era andata le ho chiesto perchè se n'era andata, e lei mi ha spiegato il motivo. Non ho capito. a me sembrava di essere il più rispettoso degli uomini! Meditando correttamente piano piano ho trovato il coraggio di intravvedere il mio comportamento più obiettivamente. Non consapevolezza,ma una specie di anticipo.
Cosa ho fatto per guarire? Prima ho rinunciato ad avere rapporti con le donne
per il tempo necessario. Resistendo a qualsiasi tentazione,letteralmente scacciando le donne dal letto.Ho pianto molto perchè era veramente una droga da un lato e un sacrificio a livello umano la mancanza di contatto fisico dall'altro.Poi quando a forza di piangere sono riuscito a rimanere casto con uno sforzo diciamo relativamente sopportabile, è arrivata la donna giusta con la quale ho iniziato il lavoro di liberazione vero e proprio della negatività. Ogni volta era più bello perchè ero più pulito. La negatività sporca veramente tutto, anche la cosa più bella.
Noti dei punti in comune nelle nostre esperienze?
La mia sincera impressione avendo letto bene tutto quello che hai scritto è che ti manchino le basi per procedere: i fondamentali del percorso.
E' come se tu stando su una sponda del fiume avessi visto la terra promessa dall'altra parte e non sapendo nuotare tu ti fosso aggrappato a un tronco con tutte le tue forze sperando di arrivare di là. Tutto ciò è mirabile.
Ma perchè non imparare a nuotare? andresti dove vuoi. Come pretendi di fare un percorso spirituale senza aver mai accennato all'odio che altro non è che AMORE represso? Le cose del mondo vanno tutte capite non giudicate. Il mondo è DIO e il suo prodotto. Non disprezzare il piacere perchè è la chiave.
IL dolore congela il piacere, il piacere congela il dolore. Sento che non devo dirti di più.
Se tu metti una mano e io un'altra magari un giorno , ci scappa un applauso per entrambi! ciao
robbybass is offline  
Vecchio 24-03-2008, 08.22.05   #869
Noor
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Originalmente inviato da tmusa
lo chiamo "fango" , perché tutto ciò che è afferibile alla dimensione sensoriale ha una materialità grezza e grossolana rispetto a ciò che viceversa si sperimenta nel mondo spirituale.
Allora perciò dico a che serve perder tempo a rincorrere i piaceri dei sensi che sono di qualità inferiore a quelli spirituali? Perché uno dovrebbe scambiare il meglio per il peggio?
Meglio,peggio..qualità inferiore,superiore..
Fango sensoriale?
Ha ragione Yam:questo è materialismo spirituale bello e buono caro tmusa..
Piuttosto che i mistici spagnoli...ma lo hai mai letto Siddharta?
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Vecchio 24-03-2008, 10.18.11   #870
atisha
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Da una parte è vero che si possono anche non abbandonare. Dall'altra, se leggi bene io non ho detto di "sentire la necessità di abbandonarle" ma di non sentire il desiderio di indulgere in esse. Semplicemente, quando sei dentro quella certa cosa che ho definito Illuminazione, non senti alcun bisogno né desiderio di imbrattarti nel fango dei sensi, perché lo chiamo "fango" , perché tutto ciò che è afferibile alla dimensione sensoriale ha una materialità grezza e grossolana rispetto a ciò che viceversa si sperimenta nel mondo spirituale.

è così...
non c'è alcun bisogno di "imbrattarsi" nel fango delle passioni e tanto altro, perchè ciò ad un certo punto fa anche sorridere...
permette di dire "no, grazie" con un sorriso e compassione..
non significa però abbandonare le relazioni, la coppia... ma semmai attrarre quella che fa al caso proprio..

questo per ora è un tuo passaggio, un po' rigido a dir il vero, ma è il tuo .. e ne resti vincolato... così tu hai bisogno..
Piano piano mi auguro tu possa ammorbidire i tuoi punti fermi e permettere all'altro elemento il suo ingresso..

(L'attaccamento al dolore è debilitante.. ma inventarsi in seguito il dolore è da folli!!)
atisha is offline  

 



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