Lo stare bene a questo mondo equivale alla difficoltà che un funambolo deve superare per stare diritto su di una corda tesa.

Parlo della mia personale esperienza.

Si può credere di stare bene quando si ha la mente intasata da desideri e ci si illude che realizzandoli si starà meglio.

Si può credere di stare bene quando ci si stacca da tutto e niente e nessuno hanno più alcuna importanza.

Ci sono infiniti modi per credere di stare bene, ma lo stare bene davvero è cosa assai difficile. Quando hai imparato l'arte del non lasciarti trascinare nè dal nero nè dal bianco, come il funambolo riesce a trovare l'equilibrio fra la parte destra e la sinistra del suo corpo, solo allora si può cominciare a comprendere che cosa vuol dire stare bene.

Lo stare bene trasforma il mondo intorno a noi, ma questo stato non equivale ad un lasciarsi andare. Ogni giorno è necessario trovare e restare in quel ben essere che da un senso alla vita.


Ciao
Mary

Effettivamente io ho paragonato la cannabis alle benzodiazepine, effettivamente in modo un po' azzardato. Uno è uno stupefacente che potenzialmente dicono possa agevolare l'affiorare di nevrosi o psicosi latenti; l'altro è un medicinale usato per ben precise patologie, non certamente esente da effetti collaterali, però molto più mirato e controllato.
Con questo non voglio dire che sono contro una legalizzazione dell'erba, che permetterebbe un rigido controllo delle sostanze contenute...ma ora non voglio andare off topic...
Il mio intervento era una critica all'utilizzo che se ne fa di certe sostanze, senza sminuire il loro potere terapeutico, o il loro potenziale (e inutilizzato) potere terapeutico...

Sto cercando di scrivere una risposta a Freedom sul rapporto tra felicità interiore e rapporto col mondo esterno. Continuo a cadere in contraddizione. In me effettivamente ci sono due modi di agire. C'è un Catharsis misantropo e con un tantino di ansia sociale, che vivrebbe volentieri su un monte in contemplazione della natura; ed un Catharsis che si rende conto di quanto il rapporto con le altre persone sia importante. Sicuramente, e su questo non ci piove, è importantissimo allo scopo di raggiungere la flicità. Penso a mio padre, e a quanto sono stato male in un recente passato per incomprensioni, per l'incapacità di comunicare. Penso al mio psicoanalista, e mi viene in mente la reale gioia di aver trovato una persona in grado di capirmi profondamente e non superficialmente. Il fatto è che il rapporto con le persone viene preso troppo sottogamba, l'unica persona con cui sento di aver realmente comunicato verbalmente è una che ha dovuto prendere una laurea per riuscirci. Il rapporto con le altre persone è deleterio in questo mondo perchè affrontato superficialmente e senza la giusta sensibilità. Meglio avere pochi rapporti ma buoni, che tanti inutili. Comunicare è un bisogno fisiologico dell'uomo, che pur non essendo prettamente fisico, è necessario quanto respirare. Non se ne può fare a meno, o meglio, se ne deve fare a meno se sono rapporti deleteri, mentre si deve ricercare rapporti costruttivi. Quello che penso tutti cercano di fare in questo forum. Rimanere isolati è una situazione di stallo, non si va ne avanti ne indietro, si continua a girare in tondo.

Forse però ciò vale per me perchè ancora vincolato alle figure genitoriali (faccio l'università e mi pagano tutto loro), e quindi nolente o volente mi ci devo rapportare.
Certo una persona adulta e indipendente potrebbe fare la scelta di non avere rapporti sociali, non avere moglie, figli, amicizie trovando la felicità esclusivamente dal rapporto col suo mondo interiore. Però dovrà cmq rapportarsi con colleghi, vicini; anche se volendo potrebbe anche ignorarli bellamente..ed essere felice cmq..

Siete solo in due? Che fortuna! Da me siamo in centomila!

Sono quasi certo che ti vuole un bene dell'anima. Il fatto è che avete visioni diverse del tuo bene! Perdonami Cat ma temo che abbia ragione lui. Forse, e sottolineo forse, lui non riesce a spiegarsi perchè si è dimenticato di come si è alla tua età.

Occhio a non innamorartene.

Ma sai.......ognuno tira l'acqua al suo mulino. Non è per cattiveria....siamo fatti così. Bisogna che ci sforziamo di trovare l'equilibrio in noi stessi. E, se ci pensi bene, gli altri ci feriscono solo perchè noi glielo permettiamo prendendoli sul serio. E' come un qualcosa che brucia la pelle e ti fa girare le palle. Ma, se ci ridi, anzi se ci sghignazzi sopra tutto passa. A volte penso che dovremmo organizzare gruppi e scuole di ilarità. W l'umorismo!

Sarà così TUTTA LA VITA Cat!!! Oggi sono i tuoi genitori, domani il tuo datore di lavoro o i tuoi clienti se sei un libero professionista. Gli altri vogliono qualcosa in cambio quando ci danno i loro denari. D'altra parte noi non facciamo lo stesso?

Prima di salutarti ti chiedo un'altra opinione: dici che ci cacciano se chiediamo al Webmaster di predisporre un'apposita sezione del Forum dedicata alle risate? Anzi alle sghignazzate? Intendiamoci: sempre in un'ottica riflessiva quando non Spirituale.

Cià

Beh, in questo periodo ti dirò sono solo io, o al massimo io e me stesso, difficilmente sono qualcun' altro di troppo.

Per quanto riguarda mio padre non discuto sulla veridicità delle cose che dice, ma sulla modalità di esprimerle. E' ansiogeno. Ma non ho voglia di parlarne.

Il mio psicoanalista penso abbia più di sessantanni. Sarebbe un interessante caso di geriofilia (esisterà come termine?) per di più omosessuale. Bah...

Ognuno tira l'acqua al suo mulino, è vero, siamo fatti così. Ma dobbiamo anche far vedere agli altri quanto il nostro mulino sia bello e la nostra acqua limpida, quindi, anche se egoisticamente, degli altri abbiamo sempre bisogno.

Tutta la vita..che palle!!

Un area ironica? Perchè no?

Impossibile. Non ti guardi bene. Siamo sempre una somma di decine quando non centinaia di io diversi (pensieri ed emozioni) e, spesso, in contrapposizione tra loro. Quello che sei adesso è solamente il gruppo vincente. Comunque lasciamo stare. Non è che faccia bene per forza affrontare 'sto tema.

Va bene non parliamone ma rifletti solo su come sarai messo tu tra diversi anni......hihihihi


Come puoi prendermi sul serio e non afferrare al volo che era una metafora? Intendevo non ne diventare dipendente: è un classico rischio che deve affrontare chiunque va da uno psicoterapeuta!

Esprimi una verità con grande acutezza.


Eh porta pazienza.....cosa vuoi che sia tutta la vita di fronte all'eternità!

Intanto facciamo gli schiocchini tra di noi.


Ciao Cat, ti voglio bene.

Oggi è comparso un altro io, il mio io-rettile, viscido, scuro, cupo, velenoso e mortale. Era da un po' che non saltava fuori. Tutta colpa di certa musica tetra.

Già mi rendo conto di essere molto simile a mio padre, e temo tremendamente che la situazione peggiori col tempo.

Come puoi prendermi sul serio tu, semmai!

Ne dubitavi? Io sono la (mia) Verità.

L'eternità. Speriamo non esista, o quantomeno, speriamo non sia un continuum di coscienza, ma che ci sia anche un po' di sano riposo.

Lo sai che io ad ogni dimostrazione d'affetto mi irrigidisco... mi vengono i brividi! Brrr...
Un (rigido) abbraccio.

x Catharsis

Sono le maschere, i condizionamenti, le recite di personaggi non nostri a rendere la vita quel che è.
Se riuscissimo a trovare la parte vera di noi stessi non dovremmo più aver paura.

Ciao
Mary