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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 06-09-2005, 19.09.01   #1
fallible
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il comportamento

Salve a tutti , cercherò di rendere chiaro un ragionamento che mi ha creato qualche turbamento; partendo da lontano ho pensato che si "ama" una persona non per il suo atteggiamento esteriore (anche se ha la sua importanza) ma per quel quid che la rende "unica" per te, da qui sono passato , allargando il pensiero a tutti, che il "comportamento" è alla base dei rapporti umani sia positivamente (atteggiamenti di solidarietà, affetto ed altri) sia negativamente (odio, razzismo,invidia ed altri); da ciò ho dedotto che tutto questo, cioè i sentimenti, sono alla base dell'egocità, se accettassimo gli altri per quello che sono, riducendo lo spazio al nostro io i sentimenti verrebbero a scemare......quindi nell'annulamento dell'io vi è la mancanza dei "sentimenti" (amore,odio) nella vacuità non esistono sentimenti che fanno parte dell'impermanenza Ditemi dove ho sbagliato grazie claudio
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Vecchio 06-09-2005, 19.29.37   #2
Yam
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C'e' un particolare stato di annullamento dell'io, nel quale non ci sono piu' sentimenti ed emozioni, e' lo stato Nirvanico. Molto raramente questo stato si manifesta in un essere umano, ma non puo' essere cercato, accade spontaneamente.
Nella maggior parte delle discipline orientali e' cio' che si persegue con tecniche di meditazione. Lo stato Nirvanico e' una dimensione di pura non-dualita', e' uno stato alterato di coscienza.
Oltretutto e' un paradosso che nei testi sia indicato questo accadere spontaneo o come frutto della grazia (Adisthana) e poi invece ci si organizzi per ottenerlo.
All'interno delle scuole orientali, in quella corrente che Daniel Odier chiama Mahachinachara, c'e' pero' un insegnamento che mette in guardia dal forzare la ricerca di quello stato. (cosa che fa anche il piu' moderno U.G.)
L'essenza di questi insegnamenti puo' essere riassunta nella parola greca Thaumazein, che significa stupore, meraviglia.
L'atteggiamento giusto nei confronti della vita e' di apertura e le emozioni e i sentimenti sono visti come esperienze "edificanti". Ogni nostro vissuto, positivo o negativo, ha una sua funzione. E' cosi in tutta la natura. Ogni evento contiene in se un insegnamento e ogni cosa che ti capita e' cio' di cui avevi bisogno in quel momento.
Il Maestro e' la vita stessa.
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Vecchio 06-09-2005, 19.31.00   #3
sisrahtac
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Secondo me è il solito errore di anullarsi per annullare la propria parte "cattiva",quando bisognerebbe semplicemente accettarla e sviscerarla.
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Vecchio 07-09-2005, 10.46.16   #4
fallible
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ri-chiarimento

Buon giorno a tutti sarò tardo....... ma se nello stato nirvanico ( è quello dell' illuminato?) perchè il buddha sorride....perchè c'è compassione (sentimento)?

L'essenza di questi insegnamenti puo' essere riassunta nella parola greca Thaumazein, che significa stupore, meraviglia.
L'atteggiamento giusto nei confronti della vita e' di apertura e le emozioni e i sentimenti sono visti come esperienze "edificanti". Ogni nostro vissuto, positivo o negativo, ha una sua funzione. E' cosi in tutta la natura. Ogni evento contiene in se un insegnamento e ogni cosa che ti capita e' cio' di cui avevi bisogno in quel momento.
Il Maestro e' la vita stessa.

Tutto questo è perfettamente condivisibile ed auspicabile credo si possa identificare con l' "accettazione" ma fa parte dell'impermanenza (o del mondo duale)
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Vecchio 07-09-2005, 11.02.01   #5
Yam
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Come fai a dire che il Buddha sorride?
Forse stai pensando a quelle statuette cinesi dette del "Buddha che ride" dove e' raffigurato un signore ben paffuto che ride?
Quella non e' una statua del Buddha ma un simbolo di buon auspico (in oriente i ciccioni sono simbolo di buon auspico).

La Compassione in realta' sta per com-passione, ed e' il fremito vitale. Nell'induismo si parla invece di Ananda, ma e' la stessa cosa per dire che l'essenza della energia e' Amore.

L'impermanenza e' il fluire dell'energia, della manifestazione di Dio.
La sofferenza sorge nell'afferrare cio' che fluisce, cio' che scorre....la Saggezza consiste nel non farsi travolgere dagli eventi in divenire...
Lo stato non-duale o illuminazione in realta' e' un mito e non e' necessario, ma puo' accadere....senza essere cercato...perche' non puo' essere cercato...chi e' che cerca, chi e' che si vorrebbe illuminare?
Fare pace con la Vita, questo e' importante.
Stai attento a non impantanarti in tutti quei testi Buddhisti o Induisti e roba varia che circola in giro (maestri compresi), perche' sono fonte di confusione e il mito la fa da padrone, leggi di tutto sulla spiritualita'.
C'e' un ottimo sito su internet: www.innernet.it
Yam is offline  
Vecchio 07-09-2005, 11.07.22   #6
ancient
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purtroppo, pare che impantanarsi su testi e maestri sia una fase che tocca a tutti...
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Vecchio 07-09-2005, 12.10.32   #7
fallible
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riflessione

l'essenza della energia e' Amore.



E' questo il mio turbamento iniziale del 3d Amore è sentimento!

ps non corro il rischio di impantanarmi in testi o maestri perchè il tutto è frutto di mie riflessioni e di una certa "propensione" nella ricerca della consapevolezza e di Fare (essere in) pace con la Vita, questo e' importante
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Vecchio 07-09-2005, 12.31.08   #8
sisrahtac
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Il Buddha per me è colui che partecipa alla vita col giusto distacco, che è oltre il bene ed il male, la colpa ed il merito, il peccato e la virtù. Il Buddha è colui che vive secondo il proprio spirito (o la propria ombra,hehehe..), che ha ucciso tutti gli altri Buddha venuti prima di lui. Il Buddha fondamentalmente è un'assassino psicologico, che uccide psicologicamente chiunque cerchi di impantanarlo nelle sue pastoie esistenziali, spirituali e sociali. I Buddha o si contano sulla punta delle dita, o semplicemente non esistono.

I Buddha però sanno anche amare, sanno creare legami, con la consapevolezza di poter recidere in maniera armoniosa tali legami ponendo davanti alla persona coinvolta i propri errori.

Io voglio essere un Buddha! Hehehe...

Ultima modifica di sisrahtac : 07-09-2005 alle ore 12.37.39.
sisrahtac is offline  
Vecchio 07-09-2005, 14.12.30   #9
Mistico
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Messaggi: 1,879
Citazione:
Messaggio originale inviato da fallible
...si "ama" una persona non per il suo atteggiamento esteriore (anche se ha la sua importanza) ma per quel quid che la rende "unica" per te, ...
...
...i sentimenti, sono alla base dell'egocità, se accettassimo gli altri per quello che sono, riducendo lo spazio al nostro io i sentimenti verrebbero a scemare......quindi nell'annulamento dell'io vi è la mancanza dei "sentimenti" ...
Indubbiamente, in assenza del "sè" sentimenti non ce ne possono essere.

Tuttavia trovo un errore di fondo: Quel che ci fa provare sentimenti per una persona non è semplicemente il suo atteggiamento, ma la corrispondenza di tale atteggiamento con un modello ideale "depositato" nella nostra aspettativa.

Quando si ama, si ama perchè si ha amore in sè da dare. A volte (quasi sempre, purtroppo) si dona l'amore che è in noi alla persona sbagliata. Questo accade perchè ci siamo, appunto, basati sulla corrispondenza di cui ho accennato: la persona che andiamo ad amare ci "mostra" una corrispondenza con le nostre aspettative e noi doniamo amore a questa persona non perchè "sia" rispondente al nostro modello ideale, ma perchè scatta in noi la serratura che trattiene la liberazione del sentimento "amore".

Siamo biologicamente programmati per amare, odiare, ecc...

I sentimenti sono strettamente legati alla natura animale del nostro essere. In natura non è importante che il sentimento sia attribuito ad una giusta persona in modo che il rapporto risulti stabile, è prescritto che scatti la molla quando serve, per procreare, innanzitutto, o per difendersi, o per tutelare nostri interessi nel momento della necessità... non serve che si abbia indovinato davvero o che si abbia ragione, serve che nell'istante opportuno noi si agisca nel modo più utile ai fini della continuazione della specie.

Pseudo-spiritualmente, si ama perchè l'animale che siamo tende a costituire insieme alla persona amata un unico essere fatto di una coppia stabile che completa ciascuno dei due attraverso l'altro.

Spiritualmente, nell'accezione stretta del termine, l'amore non è pertinente e l'odio è antitetico ad ogni logica. Questo perchè la spiritualità regge esclusivamente sulla base della identificazione del proprio "sè" con il "sè" di ogni altra cosa e persona: Non si "ama", si "sente" che l'altro, o l'altra cosa, è un altro ennesimo aspetto di quel che siamo nel nostro unico vero essere. E' una identificazione che fa accettare e riconoscere ogni cosa quale diverso aspetto di noi stessi, intendendo con "noi" l'entità superiore cui apparteniamo quali parti costituenti.

"Amare" spiritualmente, dunque, non vuol dire votarsi fedelmente ad un partner, ...anzi! Vuol dire votarsi a non legare il proprio sè ad alcun particolare altro sè bensì a tutti i sè che riusciamo a riconoscere.

Amare spiritualmente qualcuno, c'è da notare, non esclude affatto l'eventualità di combatterlo strenuamente provando per questi un autentico odio animale, se l'altro agisce o mostra di essere pericoloso o dannoso nei confronti dei nostri ideali o interessi.

Siamo due cose distinte, animali ed esseri divini. Non è saggio trascurare ne' l'una e ne' l'altra delle due nostre nature; eppure, personalmente, credo che dovendo scegliere, sia opportuno dare più importanza alla natura animale: Da morti, le questioni spirituali restano invariate, mentre cessano quelle animali e noi abbiamo il diritto-dovere di vivere meglio ed il più a lungo possibile per dare maggior senso alla nostra esistenza terrena che è l'estrinsecazione di quella spirituale.
Mistico is offline  
Vecchio 08-09-2005, 18.00.36   #10
fallible
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Amore

ciao mistico, ho letto il tuo post iri notte tornato dal lavoro , stamane ho fatto mattina e ora ti rispondo riguardo allamia domonda iniziale, cioé come può esistere un "sentimento" in uno stato di non-dualità, sentimento "amore" rientra nella dualità ;riguardo la definizione di amore di coppia da te data mi trovo a essere ,su alcune tue affermazioni, di altra opinione; I sentimenti sono strettamente legati alla natura animale del nostro essere.
non credo che un "animale"possa (sappia) odiare avrà paura se vittima," piacere" se carnefica, sono le aspettativa emozionali che creano sentimeto. Rileggendo il tuo post (per la3° volta eh!eh! oggi eh!eh!) credo in effetti sia questo l'unico punto su cui "dissento", la definizione di amore "spirituale" mi trova daccordo; il "godersi la vita" [b] [dovendo scegliere, sia opportuno dare più importanza alla natura animale:
/b]nel rispetto edl dharma stradaccordo.ciao con affetto claudio
fallible is offline  

 



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