In questo senso sono d'accordo...chi lo fa lo fa e basta, senza concettualizzare...

Per gli altri è un atto di coraggio.

Salvare la pelle o volontà di potenza..più o meno..certo in situazioni contingenti viene più spontaneo "tirare fuori le palle" ..(scusate l'espressione colorita, però...)

dunque... quanto scrivete, lo ammetto, mi ha sbalordito: tanti esempi (tasche), tante conce[cce]zioni (analista), tanta ironia (ed è questa che io preferisco) eppure ilpensiero è denso, individuale e cotestualizzato.. allora perchè così tanta voracità nel far risaltare la propria opinione?
il coraggio per me? riuscire (e voler) affrontare responsabilmente (e qui casca l'asino... e anch'io) situazioni difficili.
PER IL PENSIERO : esula un pò da questo topic, ma secondo te le idee esistono?

Pensi che anche questi qui sotto abbiano agito in queste condizioni?
Giovanni Paolo II che circondato e minacciato dal terrore nazista continuò i suoi studi in seminario, Madre Teresa di Calcutta che con molte difficoltà ottenne il permesso di uscire dal convento di clausura, San Francesco d'Assisi, Giovanna d'Arco, Tommaso Moro, Gesù Cristo il Nazareno.

Il destino dei coraggiosi..o in croce, o brucate vive o cmq costretti a scendere a compromessi col Potere...

se parti da questa osservazione:

'Il coraggio è quello che ci fa cacciare le ombre e che fa abbattere i vecchi muri a martellate, quello che chi vuole ridurre l'umanità a gregge non vuole che si diffonda, neanche fosse un virus.
Il coraggio è il coraggio di essere se stessi ed il proprio spirito, non Lo Spirito con la S maiuscola, ma il proprio spirito.'

non ti dovrebbe stupire che chi detiene il potere o riesce a farli scendere a compromessi o li brucia...(i 'coraggiosi')

Brucate vive!!! Ops! Meglio brucate o bruciate?

Mi dicevi??